Essere al servizio della stessa persona per mesi o anni è qualcosa di indescrivibile. Con il tempo ci si conosce e lo schiavo si adatta sempre di più alle esigenze della Padrona, ai suoi piaceri. Come leccasuole sei chiamato a dover pulire lo stesso paio di suole anche più volte alla settimana, la Padrona ti consuma e tu impari a capire dove è stata a seconda del sapore delle sue suole, della consistenza di ciò che devi ingoiare di fronte a Lei, capisci se è andata al parco, al ristorante, in un club. Ma taci e ingoi, pulire le suole ogni settimana diventa meccanico, meglio non pensarci troppo, diventi un oggetto, il tuo tempo è scandito dai suoi ordini, la mente è confusa, Lei ti sovrasta, ti usa come uno straccio, ti annulla, senza pietà, ma sempre con una carezza alla fine, quando sei stremato ma sei stato un bravo schiavo e hai superato anche qualche piccolo limite. Tu sei ammaliato, sei stordito, sei inerme di fronte a tanta bellezza, a tanta femminilità, a tanta determinazione. Sai che non lo farebbe con tutti, tu sei il suo schiavo di collare e Lei sa che le basta uno sguardo perché tu capisca cosa devi fare, sa che tu sai bene come e dove premere la lingua sotto la sua suola per farle sentire la tua devozione. Tutto si allinea, tutto si armonizza, in quell’assurda situazione c’è una connessione di menti che vola altissimo, ben oltre quel gesto sconsiderato che è leccare suole sporche. Quando si appartiene a una donna dominante si va dove Lei vuole che si vada. La sua mano diventa la tua guida e il tuo futuro di schiavo è tra le sue dita. Ieri la mia Padrona mi ha fatto capire tutto questo, senza nemmeno incontrarmi. E per questo la ringrazio.
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