Posts written by RE CENSORE

Sì, è così.
Solo che per qualcuno è più difficile accettare educatamente l'ipocrisia da parte di una donna che si vende. Invece dovrebbe essere il contrario, più facile cioè.
Io credo che non si debba negare a nessuno di indossare un "dignitoso abito pubblico e sentirsi un po' meglio" (felice espressione).
Se non esagera a raccontare della sua passione e a porsi sul piedistallo, penso sia galante e giusto lasciar passare, come si fa in mille altre occasioni e con esercenti mille altri mestieri.

Non conoscendo i fatti non posso riferirmi al caso specifico.
Leggo però che quasi tutti sottolineano l'ingiustizia di cui sarebbe stato vittima l'utente bannato, Nerdy.
Vittima della censura non è chi è stato imbavagliato per evitare che parli, ma i tanti a cui si impedisce di udire quella voce per evitare che sappiano.
Io voglio che anche chi non la pensa come me possa esprimersi e rivendico il mio diritto a ribattergli. Invece chi reclama il bavaglio per gli altri lo fa perché è debole, insicuro e ha paura.
Debolezza, insicurezza, paura sono la base dell'oscurantismo.

Grazie Lady per la Sua risposta.
Se è sincera, e non dubito che lo sia, Lei è persona corretta.
Diffidare da chi si comporta diversamente.
"Se esco con uno ci gioco non pro", come ha scritto Lei, è la prima regola, basilare.

Cordialmente.

Mi complimento con Lady Noir per aver affontato un argomento sul quale c'è omertà, per ipocrisia, non perché sia un tabù.
Perciò avrei una curiosità, una domanda per Lady Noir, se vorrà rispondere:


Per quanto tempo quel sessionista ha proseguito nel rapporto "pro", cioè a a pagare le sessioni? dopo il caffé, fino alla cena, durante le frequentazioni, fino al primo vanilla o dopo fino a quando vi siete ufficialmente messi insieme?




Complimenti poi a Mistress Elena, che ha portato la discussione sul giusto binario e a Vtx per la sua sintesi lucida ed efficace.

Il femminismo è una reazione, o se preferite un atteggiamento o un'idea, che è in parte comprensibile, ma che nella sostanza è del tutto sbagliata e controproducente.
Una donna non deve aspettarsi privilegi per il suo sesso, ma neppure deve adattarsi al pregiudizio e alla discriminazione. Una donna deve invece imparare e sforzarsi di competere, non però in quanto donna, ma in quanto essere umano.

Penso che sia sbagliato ricordare costantemente alle pro il disvalore etico-sociale che si accompagna alla loro attività e che chi paga ha ragione di pretendere il rispetto degli accordi.

Ma è altrettanto sbagliato celebrarle scomodando paragoni con professionisti (di qualunque campo, anche un operaio qualificato è tale) che per svolgere il loro lavoro non si sono formati dal pedicure oppure esercitando il polso per la frusta o le dita per stimolazioni anali con la speranza (ma senza sicurezza) di non provocare danni permanenti.
La psicologia, poi, non si improvvisa, si apprende in anni di studi seri terminati i quali, se una persona è valida, non si mette certo a fare la prodomme.

Se da una parte ci fosse minore sfrontatezza nel proporsi, dall’altra ci sarebbe maggiore signorilità di approccio. Tutto questo porterebbe a contributi più costruttivi e interessanti.

Scusate, ma mi arrivano le notifiche (adesso le elimino) e mi sono lasciato sopraffare dalla curiosità di leggere.
Non vi piacerà quello che penso, ma lo scrivo lo stesso: state a parlare del nulla.
Da ultimo dello “schiavo personale” … di una PRO-domme.
Mi sembra che abbia già detto tutto Tony, in modo magari ruvido, ma con una sintesi e una chiarezza che meglio non si potrebbe:


Allargo un attimo il discorso aggiungendo una banalità che forse non è superflua visti alcuni interventi.
Fornire prestazioni sessuali contro denaro non è da tutti.
Per farlo occorre una certa indole, ci vuole - diciamo - una predisposizione interiore e anche dello stomaco per essere disponibili a incontrare sconosciuti. Inoltre, spesso, è una decisione che matura all’interno di contesti socioeconomici precari o problematici, terreno fertile per lo sviluppo dell'arte di arrangiarsi e di attitudini e modi di pensare da predatori “rapaci”.
E’ da ingenui aspettarsi che chi, come si suole dire, “fa la vita” si faccia tanti scrupoli ... verso chi non paga o vorrebbe non pagare, poi.

Va detto che anche fra gli incontristi, siano punter o schiavi dichiarati, esistono tanti opportunisti, solo che dall’altra parte trovano donne che, generalmente, sono più furbe di loro per le esperienze che hanno avuto.

Detto questo, il pay offre anche (altri) lati positivi rispetto al free e viceversa. Pur essendo due mondi distinti ci sono contiguità, aspetti comuni, altri complementari. Coesistenza e confronto, senza contrapposizioni fra chi sente più vicino a sé l'uno o l'altro, sarebbero positivi.

Io speravo che la discussione si sviluppasse intorno a questo. Non è accaduto, interessano più altri argomenti, semplicemente ne prendo atto.

Devo dire che sono sorpreso dalla partecipazione e dal numero delle risposte.
Si tratta di un argomento che interessa molti e più di quanto pensassi.
Allo stesso tempo il discorso ha preso una direzione diversa rispetto al tema che intendevo proporre, che è stato snaturato.
Non è una critica, è solo una constatazione.
Semplicemente non ho altro da aggiungere, si è sviluppato un dibattito che sento lontano.

Però ho notato, perché leggendo è impossibile non notarlo, che molti hanno raccontato le loro esperienze che hanno tutte in comune di essere state negative e deludenti.
Principalmente, se non esclusivamente, per “colpa” delle Dom.
Io invece credo che dovrebbero prendersela, prima, con loro stessi perché sono caduti nella trappola dell'illusione di cui avevo scritto nel post iniziale.

Buona continuazione a tutti.

Sì che possono.

Lo sostengo perché conosco entrambi i lati della medaglia.

La mia esperienza mi ha portato a concludere che solo una cosa conta: evitare di illudersi (e, se sei una persona corretta, di illudere l'altro/a).

Scusate la banalità: MAI cercare o pensare di trovare una fidanzata (o un fidanzato) nel pay.
E' un rapporto economico, mai scordarlo. Quindi a posteriori non lamentarti, sei andato a cercartela.

Nel free, invece, ognuno cerca l'appagamento del proprio istinto, non l’amore.
Le storie d’amore, o presunto tale, non possono durare perché il sentimento profondo (che non è semplice affetto) è inconciliabile con pratiche spinte e soprattutto con la ricerca del limite e del suo superamento che fa parte della sessualità sadomasochista.

Eccezioni? io non ne conosco. Tutti i rapporti di coppia che ho visto nascere, dal pay come dal free, sono scoppiati, solo questione di tempo e sono finiti male, alcuni molto male. Con questo non voglio escludere che eccezioni ci siano, ma se ci sono sono talmente poche che confermano la regola.
Grande sbaglio pensare che possiamo essere noi l’eccezione perché significa cadere nel tranello dell’illusione.

Preciso che mi riferisco al S/M, non a innocenti giochini fetish o alle coppie solleticate dall'introdurre un po' di famolostrano soft nel loro rapporto.

Se si tengono saldi questi semplici concetti senza voler per forza affermare una categoria migliore dell’altra (da criticare è chi è propenso a illudersi, ma queste persone stanno in entrambe le categorie; numericamente che si fanno queste idee sbagliate sono più uomini nel pay e più donne nel free, ma ciò non cambia la sostanza) io penso che non ci sia nessun problema a scambiarsi, pacificamente, esperienze e opinioni.

Ho scritto quello che la mia esperienza mi ha insegnato per comunicarlo e condividerlo con voi. Non voglio convincere nessuno e nessuno convincerà me del contrario.

Edited by RE CENSORE - 6/6/2016, 14:35

Brava
Prima che un diritto la libertà è un dovere.

Il mondo è pieno di culi (e di figa). Sono i soldi che mancano.

Quello che hai scritto mi ha fatto ricordare che in Estonia esiste una curiosa usanza.
Al ricevimento di nozze dopo il matrimonio gli sposi lanciano un grosso dado: il numero che esce sta a indicare, per la donna, quanti anni passeranno prima che tradisca il marito e per l'uomo, invece, quanti mesi passeranno prima che tradisca la moglie.
E' solo un gioco, naturalmente, ma si cerca di esorcizzare un timore che è sempre presente in un angolo del cervello di ogni uomo e di ogni donna, quello del tradimento.

Quello che ha scritto Tony, qua sopra e nel topic "sì o no" (che ho appena letto; consiglio a tutti di farci un giro e di leggere i suoi post) sul "perverso gioco dell'oca di un passo avanti e due indietro" (complimenti, per la metafora) dovrebbe essere scolpito nella pietra e nel cervello di tutti quanti.
Chiaro che una donna, se può, nasconde che "fa la vita" o che l'ha fatta o è disposta a farla.
Non solo verso gli altri, è difficile da ammettere perfino a se stesse.
Ecco allora che darsi delle giustificazioni diventa umano (non ho scritto "giustificabile", ho scritto "umano"; è diverso) e, per giustificarsi, più o meno tutte cercano, per sé stesse, di pseudodifferenziarsi. Perfino fra le OTR non è raro trovare quelle che danno/fanno tutto, ma non il culo o non la bocca o non lo scoperto (e, purtroppo, il primo motivo, inconscio forse, non è come invece dovrebbe il rischio per la salute).

Io però sono del parere che durante l'incontro, stare al gioco e fingere di crederci, non costa niente e diventa una forma di rispetto per la donna.

Durante l'incontro però. Fuori dall'incontro stop.
Così, nel momento in cui si sta discutendo, su un forum e in generale, certe stupidaggini e ipocrisie meglio risparmiarle.
Perché nella migliore delle ipotesi sono un torto all'intelligenza di chi partecipa e alle persone intelligenti non piace sentirsi prese per i fondelli.
Ma nella peggiore, e di allocchi, polli, soggetti deboli o in un periodo critico ce ne sono tanti, illudersi può far male, tanto male, nel portafoglio senz'altro, ma non solo in quello, anche nell'intimo.

Chi dice le cose come stanno, in modo chiaro e sa farlo bene, come Tony, ha molti meriti, secondo me.

Scusami, ma giusto per capire: se una donna fa, oppure ha fatto, la escort (cioè la prostituta) allora è lecito non osservare nei suoi confronti l'usuale educazione, giusto?
Grazie per la precisazione.

Invece, a parere mio, il disincanto manifestato da Adam è l'approccio migliore.
Quello di chi è consapevole di essere sì uno schiavo, ma solo del proprio "stare bene" - o del proprio vizio, se vi piace di più - e di nessun altro, neppure delle donne.
Quando è così puoi uscirne quando vuoi e se anche ci ricaschi, poco male, comunque non ti illudi.

Dove c'è mercimonio - non lo condanno, sia chiaro - bisogna svegliarsi e riconoscere che non c'è spazio per sentimenti che possano andare oltre una simpatia o un'amicizia, quest'ultima superficiale e mai profonda.
Non nego che il contrario succeda, ma scavando sotto i proclami si tratta di sentimenti che sono sempre e solo unilaterali, destinati a danneggiare il malcapitato (più raramente la malcapitata) che li prova.