Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Posts written by Geum-ja

view post Posted: 11/5/2024, 18:58     +4CAPELLI SVIZZERI - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Lo svizzero abita a Lugano. Schifosamente ricco e appartenente al ramo della farmaceutica pare essere creatura abietta e navigata in ambito sadomaso...e non solo.
Viene spesso in Italia per lavoro...e per “piacere”. Mete fisse: Bologna e zona termale di Abano e Montegrotto. Pare che in Svizzera le “case di piacere” siano legali, ma che il sadomaso non venga né ben visto, né tollerato. Mi contatta cominciando con un eterna sviolinata su quanto i miei scritti lo abbiano colpito e sul desiderio di incontrarmi. Nonostante si presenti come slave, in realtà il suo modo di porsi, sia nello scrivere che nel parlarmi al telefono, lasciano trasparire più una personalità dominante che sottomessa. Concordiamo un primo incontro a Bologna, un aperitivo in centro.
Questo ticinése odora di uomo abituato ad ottenere ciò che vuole con soldi e potere senza fare la “differenziata” su chi o cosa decide di comprare. Amo le sfide. Il suo feticcio mi giunge nuovo: capelli. Quando pensi i averle viste tutte arriva sempre qualcuno con una nuova perversione nell’ambiente sadomaso. E’ inverno inoltrato, si gela. Sono appena uscita dalla stazione dei treni e già non sento più le dita delle mani incastrate in inutili guanti di pelle che, per quanto belli, servono a molte cose tranne che a tenere calde le mani. Lui, puntualissimo, mi attende in un taxi davanti al McDonald. Il tassista mi apre la porta e salgo dietro con lo svizzero: e adesso “a noi due!”.
view post Posted: 5/3/2024, 21:36     +1L'INNAMORATA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CITAZIONE (paolo-rossi @ 5/3/2024, 16:35) 
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L'amore... "Quando “loro” si innamorano è il momento di chiudere, questa è la regola." ... è così impossibile, secondo Mistress Geum-ja, far sconfinare l'amore in un rapporto BDSM? ... e Mistress Geum-ja ha mai provato questo sentimento per un suo sub?

Spero di non infastidire con queste mie curiosità, ma questi racconti di vita vissuta, generano mille interrogativi, mi auguro interessanti per il forum.

Non è impossibile, anzi.
Se a me è successo o no lo leggerai un giorno in uno dei miei racconti in pillole 😉
view post Posted: 5/3/2024, 12:41     +2L'INNAMORATA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
L'INNAMORATA
Pillola 6 (finale)
Guardo lo smartphone in silenzio, Lei guida via da Milano in direzione casa sul lago.
“Domani me ne vado”.
Inizia con quel suo piagnucolare da bambina che proprio stona su quel corpo di un metro e novanta.
“No la prego! Ma cosa ho fatto? Mi dispiace che Bulgari non le sia piaciuto!”
Non rispondo, non capirebbe. Non capirebbe che l’aperitivo a Milano non c’entra nulla. Non capirebbe che tutte le sue attenzioni, le sue premure, le sue sorprese, i suoi regali, ormai mi danno il voltastomaco. Ogni suo continuo tentativo di tenermi con Lei la rende patetica ai miei occhi.
Purtroppo ha lasciato che l’innamoramento avvelenasse quello che poteva essere un rapporto che avrebbe arricchito entrambe. Anche quando si sforza di mantenere contegno e dignità i suoi occhi parlano e dicono: “sei la mia bambolina privata che tengo in casa e vizio come una tenera fidanzatina”. Quando “loro” si innamorano è il momento di chiudere, questa è la regola.
Continua a singhiozzare e farfugliare inutili preghiere. Mi trattengo, se aprissi bocca le farei male, e una parte di me sa che gliene sto già facendo a sufficienza.
“Ho fatto tutto per te! Tutto! Ti ho trattata come una regina! Ed ora tu mi abbandoni in questo modo!”
Ora ha alzato il tono della voce e trapela una velata aggressività, e dunque non posso che affondare con l’ultima stilettata.
“Mi accompagni tu domani alla stazione di Milano? Ho un treno per Lugano alle 16.00”
“Lugano?? Tu torni da lui?’”
“Esattamente”.
Colpita e affondata.
“Avevi detto di aver chiuso con lui!”
“Lo dico ogni volta e lo dico a tutti, ma godo del privilegio di poter riapparire bene o male nella vita di tutti i miei slave. I cancelli sono sempre aperti al mio arrivo”.
“Ma perché lui?”
“Perchè non mi ama e mai mi amerà. Perchè il suo narcisismo è più giustificato del tuo. Perchè gli piace la riservatezza. Perchè non è tipo da lasciarsi incantare da luci e paillettes come te. Sei diventata donna per essere un oca, questa è la realtà”.
“Domani sono al lavoro. Arrangiati!”
Mai parole giunsero più gradite. Quella notte Lei dormì fuori dal mio letto e fuori dalla mia camera.
La mattina provò ad entrare per le ultime suppliche, ma l’avevo preceduta chiudendo a chiave e, anche se sveglia, non le aprii la porta.
Con la leggerezza nel cuore feci le valigie, chiamai un taxi, e presi il treno delle 16.00 per Lugano.
Sulla tavola della cucina dove per mesi avevamo consumato colazioni, pranzi e cene sadomaso e non, un biglietto: “Ci rivedremo. Uccidi questo tuo sentimento ingannevole. Quando sarai pronta tornerò a varcare il tuo cancello”.
view post Posted: 4/3/2024, 10:19     +2L'INNAMORATA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
L'INNAMORATA
Pillola 5
Bulgari. Estate. La osservo mentre elargisce sorrisi sovrumani alla ragazza della reception che, a mio dire, nemmeno sa chi Lei sia, ma per cortesia e professionalità contraccambia.
“Mi trovi nella lista Vip” (pronuncia quel maledetto “Vip” guardandomi fiera e pavoneggiante).
Terminato il triste momento dell’entrata, che io ho rigorosamente trascorso in disparte osservando la vetrina della boutique dell’albergo, veniamo accompagnate al famoso giardino estivo.
Oggettivamente di gran classe e curato in ogni piccolo dettaglio...a parte la fauna che lo abita.
Spesso le persone dimenticano, o non sanno, che essere ricchi non corrisponde ad avere un valore aggiunto in termini di intelletto o di spessore umano in generale.
Mentre ordiniamo il primo giro di quella che sarà una lunga lista di cocktail, un biondino in compagnia di sua moglie/compagna/che ne so e due pargoli si sbraccia con fare altezzoso schioccando le dita in aria per richiamare l’attenzione di un cameriere, non contento nel deliziarmi di cotanta villania apre quella boccaccia infame e quasi urla: “Cameriereeeee”.
Lo guardo pregando che mi venga concesso il superpotere di fulminare con gli occhi, poi passo a Lei: “Questa è la Bella Gente di Milano di cui mi parlavi?”.
Lei sorride, ma osa controbattere: “Quello è un calciatore della Juve che ha appena firmato un contratto da milioni di euro”.
“E con ciò? Forse non mi sono spiegata: fanno entrare qualsiasi cafone dal portafogli gonfio dunque. E’ questa la tua concezione di Bella Gente?”.
Lei finalmente capisce che sono furiosa e abbassa lo sguardo pronunciando il solito “scusa” che mi manda ancora più fuori dai gangheri.
Questa sera tira aria di sfuriata in grande stile, ma del resto era solo questione di tempo.
“Tu l’hai capito o no che per me è stato solo un esperimento quel pomeriggio?”
“Sì. Ho capito”
“NO! Tu non hai capito un bel niente. Noi non abbiamo fatto l’amore. Noi non abbiamo fatto sesso. Quello che abbiamo fatto, o meglio che HO FATTO , è stato solo cercare di capire perché un uomo diventa donna per poi andare a letto con le donne, ma offrendo tette e vagina al posto dell’uccello. Il fatto che per questa mia perversa ricerca abbia mischiato le mie carni con le tue è del tutto trascurabile”.
“Perchè mi vuoi ferire? Pensavo di aver organizzato una bella serata per noi e che saresti stata felice”.
“Ed ecco il punto: tu non sai un beneamato cazzo di cosa è per me la felicità”.
Ordino il secondo cocktail e mi preparo all’affondo.
view post Posted: 29/2/2024, 08:46     +2L'INNAMORATA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
L’INNAMORATA
Pillola 4
“Buongiorno Padrona. La supplico, mi sleghi, devo fare pipì”.
Quando meno me l’aspetto Lei mi stupisce e mi ricorda che, dietro a quell’aspetto grottesco e quasi caricaturale, è una persona non priva di classe (e tanto meno di cultura in realtà nonostante quel suo libro spazzatura). Non ha pisciato sul pavimento, l’ha tenuta tutta la notte.
La libero senza parlare e la guardo correre in bagno senza nemmeno chiudere la porta.
“Non è un Buongiorno per me guardarti mentre sei sul water a pisciare”. Rido. Ride anche Lei mentre continua a versare il risultato dei cocktail serali. Vado in cucina e preparo il caffè. Apparecchio la tavola con tutto il necessario per una buona colazione. Lei arriva, ancora nuda, sguardo a terra, occhi arrossati e atteggiamento timorato.
“Preparo io la colazione oggi. Vai a fare una doccia e torna vestita e profumata.”
Consumiamo il nostro “colapranzo” (io chiamo così quelle colazioni super abbondanti che si fanno quando ormai è ora di pranzo, trovo il termine “brunch” urticante, fastidioso, snob. Detesto in realtà l’uso di parole inglesi che si sostituiscono a quelle italiane e di cui la nostra bella lingua non ha alcun bisogno). Non parliamo fino a quando io, terminato il pasto, capisco che è giunto il momento dello “sfogo”.
“Come ti senti oggi?”
“Mi ha fatto stare molto male Padrona. Ormai sono abituata a dormire con Lei. Io la amo, lo sa.”
“Quando mi hai detto che ti stavi innamorando ti ho risposto che era giunto il momento di interrompere il nostro rapporto. Tu hai scelto di sottoporti a qualsiasi dolore avrebbe comportato proseguire pur di non perdermi”
“Ha ragione. Non mi sto lamentando. Anzi, le chiedo perdono per averla messa in imbarazzo ieri sera”
“Ritengo tu abbia scontato la tua pena...per questa volta”.
Sorrido perfida e sadica, Lei alza finalmente lo sguardo e lo pianta nei miei occhi mostrando un’umida commozione mista a gioia. In quel momento provo pena per Lei, il suo sentimento “amoroso”non verrà mai ricambiato, io non sarò mai la “sua ragazza”, tanto meno la sua compagna, io rimarrò sempre la sua mistress. Lei lo sa, ne è perfettamente consapevole, ma quel filo di speranza che nasconde tra le viscere è quello che la fotte.
“Avevo organizzato una sorpresa per noi questa sera”..(ed ecco che torna in fallo con quel “Noi”).
“Intendevi dire PER ME giusto?!”.
“Si Padrona, scusa”..(ed ecco che siamo tornati a darci del tu...del resto è così da mesi. Le formalità mi stancano molto presto).
“Ho prenotato da Bulgari a Milano per ora di aperitivo”.
Si deve sapere che all’epoca la piazza di Milano mi era piuttosto sconosciuta. Ignoravo volutamente gli eventi sadomaso che ho sempre ritenuto delle carnevalate ridicole, non avevo slave milanesi, e le poche volte che l’avevo visitata l’avevo trovata caotica, grigia e avvilente. Anni dopo andai a vivere a Milano, ma non smisi mai di guardarla con occhio critico.
“Cioè mi compri un anello mentre mi servono un cocktail?”. Rido.
“Padrona intendevo l’Hotel. Hanno un bellissimo giardino estivo e servono un aperitivo di gran classe. E’ una cosa esclusiva, si entra solo se si fa parte di una Vip list. Gente dello spettacolo. Politici. Calciatori. La Milano bella”.
Lei legge la delusione sul mio viso. L’idea della boutique di Bulgari aperta solo per me mentre i commessi mi servono da bere era decisamente più entusiasmante”
“E quindi tu saresti una Vip? Perchè giocavi a rugby??”.
Scoppio a ridere fino alle lacrime. Lei rimane di sasso. Più guardo il suo viso che cerca di trattenere a sua volta il riso per ostentare il suo sentirsi offesa, più la mia risata si fa rumorosa e appagante, fino a piegarmi in due per il dolore addominale.
view post Posted: 25/2/2024, 16:54     +2L'INNAMORATA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
L’INNAMORATA
Pillola 3
Lago di Garda. Estate. Ma da quanto sono qui? Troppo. Ancora una volta mi sono lasciata sedurre da una di quelle fughe lontana dalla noia della vita quotidiana... che troppo spesso mi concedo. Lei, (ormai la vedo come una donna a tutti gli effetti) è al lavoro, io qui in questa dimora che affaccia sul lago che lascio scorrere minuti, poi mezzore che diventano ore, in un amletico dubbio: scendere giù in spiaggia o scendere le scale a sguazzare nella piscina della mia slave? Preda di un annoiata indecisione apro tutti gli armadi e valuto quali dei suoi abiti starebbero meglio a me. Il suo guardaroba è impeccabile, ma Lei non pare aver ancora preso bene le misure del suo corpo, si strizza in abiti che come minimo sono tre taglie più piccoli. Ieri sera siamo uscite per andare a bere e a ballare, Lei era imbarazzante: trucco da pornostar, scollatura a tiro di capezzolo, gonna scosciata fino all’inguine. Beveva, troppo, e rideva, troppo, e ballava, male, ma cosa più grave ha osato tenermi per mano in pubblico e ha provato a baciarmi sulle labbra. Rientrate a casa si è scatenato l’inferno, o meglio: ho scatenato l’inferno su di Lei. La porta di casa si è chiusa alle mie spalle, silenzio assoluto. Lei sa sempre quando sbaglia, ciò nonostante persiste nel farlo seguendo una sua personale perversa parabola ascendente che conduce me, sua carnefice, ad alzare sempre più il tiro e inventare punizioni sempre più crudeli in risposta a quelle che sono evidenti provocazioni. Sì, il nostro è veramente un rapporto di natura sadomaso a tutti gli effetti.
“Spogliati. Nuda”
“Sì Padrona”
“Ed ora, per nessun motivo oserai parlare. Non potrai nemmeno dire sì o no. Una sola sillaba e giuro che questa volta farò le valigie e non mi vedrai mai più”
“Sì Padrona”
Quando la vedo con quella boccuccia di silicone tutta corrucciata e gli occhioni grandi da cerbiatta a terra mi sale un nervoso che vorrei fracassarla di botte, ma so che è quello che vuole, so che le piacerebbe, quindi opto per altri metodi meno fisici e più psicologici.
“Prendi le corde”
“Sì Padrona”
La faccio stendere a terra nel corridoio che congiunge la zona giorno dalla zona notte. La lego pian piano, creando piccoli nodi sulla schiena, cercando di creare una sorta di disegno su quel corpo, ma non sono mai stata una maestra di shibari, arte meravigliosa, ma troppo dispendiosa in termini di tempo per il mio temperamento istintivo e dallo scatto corto. Allo stesso modo amo profondamente gli scacchi, ma gioco a dama e le uniche scacchiere dove so muovermi anticipando le mosse dell’altro sono quelle che proietto con le persone in tutte le mie relazioni umane.
Termino unendo la chiusura dei polsi a quella delle caviglie facendola stendere su un fianco e facendo in modo che Lei rimanga leggermente ricurva.
“Questa notte dormirai qui. Se oserai lamentarti e disturbare il mio sonno sarò costretta a imbavagliarti”
Lei inizia a piangere. Quando cerca pietà con le lacrime di una bimba aumenta esponenzialmente il mio livello di rabbia nei suoi confronti, detesto chi non riesce a mantenere dignità personale anche all’interno di certi ruoli.
Scatto in camera da letto, apro tutti i cassetti come un indemoniata, lo trovo: un fantastico bavaglio di seta nera. Torno da Lei. Sono di ghiaccio, ma ardo. Arrotolo alla bene e meglio il foulard e glielo lego stretto tra bocca e nuca.
Corro in bagno e prendo un asciugamani grande dal box doccia. Glielo butto a terra.
“Ti ho detto che questa notte dormirai qui. Chiuderò a chiave la porta della camera da letto e metterò i tappi di cera nelle orecchie per non sentirti. Se dovrai pisciare, e lo farai dato che hai bevuto come un adolescente alla sua prima serata senza coprifuoco, piscerai a terra. Starà a te divincolarti e fare in modo che quell’asciugamani ti impedisca di dormire nel tuo piscio per tutta la notte”
Mi strucco. Mi lavo i denti con cura. Metto le mie creme da notte. Esco al bagno. Scavalco il suo corpo ed entro in camera da letto. Mi infilo nel letto e comincio a scaldare i tappi per le orecchie nel palmo della mano.
view post Posted: 22/2/2024, 21:43     Lettera scarlatta... - OFFTOPIC
"fredda cronaca" sta solo a significare che si tratta di fatti realmente accaduti.. In realtà di "freddo" non c'è nulla, anzi: sono un groviglio di emozioni. Credo che ne "Il rapimento" addirittura io abbia dedicato troppo spazio ad esse, ma dato il triste epilogo era inevitabile. Le emozioni possono essere sia positive che negative, se tu non hai provato nulla nel prendere coscienza dell'esistenza di certi mostri e del fatto ch'io abbia ricevuto la confessione di un pedofilo... Bhé... Mi viene da chiedermi quale sia il tuo livello di sensibilità.
O forse quello non l'hai letto?
view post Posted: 21/2/2024, 20:44     +2Lettera scarlatta... - OFFTOPIC
Così mi costringi a leggere i tuoi racconti 😉
Ho molto apprezzato il tuo intervento. Una precisazione è però necessaria:nei miei racconti nulla giunge all'immaginazione,è la narrazione di fatti realmente accaduti.. Fredda cronaca direi.
P.S. Amo Tarantino.. Ma il suo ultimo film mi ha molto delusa
view post Posted: 21/2/2024, 14:46     +4E FU RACK FIN DA PRINCIPIO - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Respira affannosamente. Il mio switch si è attivato in maniera rapida, ma non indolore. Il mio sorriso
luminoso, accogliente, i miei occhi vibranti di entusiasmo di bimbo, la mia voce pacata e calda hanno
virato verso il mio alter ego, così imperatorio, pur sempre rassicurante, ma oscuro, indecifrabile e
soprattutto imprevedibile...Io non prevedo mai me stessa.
Do fiato e anima alla mia personale rappresentazione di un incubo alla David Lynch. Ora tutto è
improvvisazione. Attimo dopo attimo. Gesto dopo gesto. La panca da fitness che avevo richiesto non è
presente nella suite. Dovrò ricreare in qualche modo la base di appoggio dove stenderlo per condurlo
negli abissi del waterboarding.
“Hai sete?”. Annuisce. Ma non ha ancora guadagnato nulla, deve ancora dimostrarmi tutto. Quindi
tranquillamente mi dirigo scalza in bagno con il calice in mano, scosto dal lato dello spacco la lunga veste
nera e, restando in piedi, getto l’essenza che racchiude la minerale e il corvina nera del ristorante. Non è
ancora degno delle mie nudità. Torno e gliela porgo con gentilezza. Tre sorsi. Si ferma. Lo guardo
implacabile: “finiscila”.
Dispongo alcune sedie in fila, le ancoro con la corda da bondage. Lo faccio stendere supino, la testa
leggermente reclinata all’indietro in sospensione. Dal bagno porto il necessaire: asciugamani e una
bacinella di acqua. “Apri la bocca. Completamente aperta”. Spingo l’asciugamani in fondo e mi assicuro
che aderisca alle pareti fino a sfiorare l’inizio della gola. La cinghia dei suoi pantaloni sarà bastevole per
immobilizzarlo all’altezza del torace durante, ma al contempo veloce da sciogliere quando starà per
annegare. Non lo bendo. Voglio guardare in quegli occhi ogni riflesso di terrore e vuoto pieno.
Perchè lo faccio? Qualcuno mi ha detto che si tratta della vecchia storia di Eros e Thanatos. Ed io l’ho
interpretata non secondo Freud, ma secondo l’innata pulsione di creature, come la sottoscritta, che non
sanno vivere senza danzare con entrambi in un eterno ritorno senza tregua. Inizio a versare l’acqua
dall’alto, (quante volte l’ho fatto...ma è sempre la “prima volta”), inizia qualche spasmo, aumento la
colata. L’acqua ha già totalmente imbevuto l’asciugamani, ora inizia la sensazione di annegamento. I suoi
occhi lacrimano e si spalancano. Cerca di liberarsi, ma la cinghia è ben stretta alla sedia. Butto l’acqua
restante e sento la scossa, il brivido, il cuore che pompa : l’adrenalina mi dilata la pupilla come un gatto
nelle tenebre. Ancora qualche decina di secondi e l’acqua sarà nelle vie respiratorie. Si dimena. Lamenti
soffocati nell’apnea. Vedo la sua disperazione. E’ quasi in ipossia. Sciolgo veloce la cinghia della cintura,
strappo via di bocca il cotone imbevuto, lo afferro da dietro la nuca con entrambe le braccia e lo sollevo,
lo piego verso i suoi genitali e gli faccio sputare l’acqua. “Respira dal naso!”Colpi sul torace. L’acqua non
è nei polmoni.
Mi siedo di fronte a lui. Siamo faccia a faccia. Pian piano riprende a saturare. Pian piano torna qui.
Pian piano torna da me. Un esperienza di pre morte porta il cervello ad illuminarsi come una supernova.
Le onde gamma prendono il sopravvento e creano un paradosso biologico. C’ è chi dice di vedere tutta la
propria vita scorrergli davanti, chi di vedere una luce intensa in fondo a un tunnel, chi di vedere se stesso
dal di fuori mentre sta per morire. La mia verità è che solo vivere la morte ti consente di vivere la vita in
quanto tale. Se non sai danzare con Thanatos non conosci i passi per ballare con Eros. Se non sai ballare
con la morte e con l’amore non puoi danzare con me.
(continua...)

PILLOLA NUMERO 7
L’adrenalina lascia il posto alle endorfine, ma anche al rientro alla base della mia potente emicrania.
Seduto nudo a terra in un angolo della suite, lo guardo. Anche lui ascolta il battito cardiaco scendere. Un
silenzio puro ci avvolge e ci coccola. Aspetto molto prima di infrangere questo momento estatico e denso
di significati. “E’ ora di disporci per la notte, Morfeo ci attende”.
Gli porgo la mano per alzarsi, per tornare di fronte a me, ci stiamo svegliando pian piano dal sogno.
“Non dormirai a terra vicino al mio letto, passerai la notte sulla moquette del bagno. Non ti legherò, non
serve, le catene invisibili che già indossi sono per me la sicurezza che non ti muoverai da dove ti dirò di
stare”. Vedo un lampo di delusione attraversagli lo sguardo, uno sguardo che comunque ora è sereno,
perfettamente a suo agio nel “post tortura”. E’ fisiologico. Anche dopo un attacco di panico la sensazione
è quella di aver sollevato un auto e nello stesso tempo di essere stati calpestati da un carrarmato. Un senso
di svuotamento e sfinimento totalizzante. Invece qui con me hai aperto il tuo vaso di Pandora e i tuoi
demoni dapprima sono usciti come Furie...Aletto, Megera e Tisifone hanno saturato l’aria mentre io ti
toglievo quella poca rimasta nell’asfissia dell’annegamento.
Lo invidio, lui ora conosce la pace del “trapasso”.
Rieccola..precisa e diretta come una lama infuocata: l’emicrania mi attanaglia le tempie e contrae la
fronte.
Torno alla chimica in velocità e butto giù in un unica soluzione miorilassante e Toradol sublinguale.
Il tempo di un “Buonanotte” a Lui rannicchiato nudo sul pavimento del bagno e crollo nel king size
schiacciando la testa tra centomila cuscini.
Una luce fioca attraversa le tende oscuranti. Non oso aprire gli occhi...è degenerata nella notte ed ora è
chiaramente cefalea a grappolo, il dolore è lancinante.
Tutto è amplificato. Percepisco passi nella stanza, ombre in movimento, piccole cose che producono
piccoli rumori che mi devastano.
“Io devo rientrare. Ti ho già ordinato la colazione in camera, quando te la sentirai. Ho chiamato la
reception e spostato il check-out, puoi rimanere in hotel tutto il tempo che vuoi. Spero ti passi. Grazie.”
Biascico un “grazie a te” ad occhi chiusi. Qualcosa di leggero e vellutato come un petalo di American
Beauty mi sfiora le labbra delicatamente...In una frazione di secondo sbarro gli occhi e mi sollevo dal
cuscino sorretta da un istinto innato e primordiale, feroce e sbalordita: “ Come hai osato baciarmi??”
“Non ho resistito. Eri così inerme e dolorante...bellissima”.
Da quel giorno il vero RACK ebbe inizio...e ad oggi non ha ancora avuto una reale “Fine”.
Lui rimane il mio Re Giorgio III ed io la sua regina Carlotta.
view post Posted: 21/2/2024, 14:03     +1Lettera scarlatta... - OFFTOPIC
Al contrario: le critiche sono bene accette. Inoltre ciò che scrivo non deve necessariamente piacere, è un mio vezzo, un modo per non dimenticare e per condividere le mie esperienze ed emozioni.
Quindi il tuo intervento è stato gradito.
view post Posted: 20/2/2024, 21:19     +4Lettera scarlatta... - OFFTOPIC
Ti ringrazio per questo intervento, ma non era necessario. Io pubblico i miei racconti e chi vuole li legge, chi non ha interesse non lo fa. Non necessito di like e non mi sento marchiata da nessuna lettera scarlatta... Di solito le marchiature le faccio io "a fuoco" 😉
view post Posted: 19/2/2024, 12:55     +3L'INNAMORATA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
L'INNAMORATA
Pillola 2
Ha attraversato due regioni ed eccola qui per il nostro aperitivo conoscitivo.
Scende dall’auto e la scansiono da capo a piedi. Penso: quanti danni può fare la chirurgia plastica?
Le labbra sono a canotto, zigomo esageratamente prominente, una blefaro a basso prezzo le ha reso gli occhi prominenti, il naso in compenso è ben fatto. Indossa un tubino nero che strige sulla pancia ed evidenzia i segni dell’andropausa. Capelli lunghi, mossi e freschi di messa in piega. Make-up fortunatamente appena accennato. E’altissima e la corporatura è rimasta quella di un giocatore di rugby che si è costretto a perdere peso. Mi saluta timidamente, con un soffio di voce, quasi a voler esasperare un atteggiamento di sottomissione a priori che in questo contesto suona come unghie sulla lavagna. “Buongiorno Signora. E’ un vero piacere essere qui con lei”.
“Benvenuta. Ci accomodiamo al bar?” (ennesimo bar di un hotel di mia scelta. Ho notato che gli incontri più assurdi e fuori dagli schemi avvengono sempre nei bar degli hotel...e ne ho fatto così una mia costante). Parliamo del suo libro ed io, che a fatica mi sono costretta a leggerlo, vomito le più aspre critiche senza alcun freno. Lei incassa silenziosa. Nemmeno per un attimo mi interrompe mentre io diffondo nell’etere una delle più spietate critiche letterarie della storia. A un certo punto concludo e taccio. Seguono una decina di secondi di assordante e glaciale silenzio che io interrompo: “Quindi?”, Lei; “Sono d’accordo con lei signora. Non sono una scrittrice, lavoro in banca si figuri, l’ho fatto per me, per lasciare una traccia del mio percorso”. E questa frase mi pizzica e nuovamente riparto alla carica: “ Pensi di essere l’unico uomo al mondo che ha cambiato sesso?”. E’ sempre così : i narcisisti mi irritano terribilmente, siano essi overt o covert, ma non posso fare a meno di attirarli a me come una calamita. Ne sento l’odore a chilometri e quando ne capto uno, puntualmente, comincio a desiderare di frantumare quel loro ego ipertrofico.
Ed ora comincia la nostra “storia d’amore”.
view post Posted: 17/2/2024, 10:58     +3L'INNAMORATA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
L'INNAMORATA
Pillola 1
Nuovo messaggio su Facebook.
“Buongiorno Signora, sono una slave trans che da molto gode dei suoi scritti. Sono persona colta e ...bla bla bla…”.
Prendo atto. Nulla di eclatante in questa presentazione. Vero è che non ho mai avuto una slave trans.
E’ primavera e ho bisogno di freschezza e nuovi stimoli. Rispondo.
Mi dice che è famosa, che ha scritto un libro che narra il suo percorso di transizione da uomo a donna, che la sua vicenda l’ha portata su molte reti televisive e ha destato molto clamore.
Ovviamente diffido. Le chiedo di inviarmi titolo del libro e link che rimandino alle sue interviste televisive.
Ok...dice il vero. Non è tanto il suo cambio di sesso a destare scalpore, ma altri fattori ad esso collegati. In primis ha deciso di diventare donna a cinquant’anni suonati, dopo aver vissuto una vita da marito, padre di famiglia, e giocatore di una squadra di rugby di serie A. Pare che la vicenda sia poi gonfiata ulteriormente dal fatto che è un dirigente di una sede italiana della BCE.
Al momento ciò che più mi incuriosisce non è tanto la risonanza mediatica, quando più un quesito personale: perché diventare donna (tra immani sofferenze fisiche e costosissime operazioni chirurgiche) per poi scegliere di vivere la sessualità da lesbica e oltretutto da slave?
Questo inusuale gomitolo di stranezze merita il mio interesse, voglio srotolarlo.
284 replies since 25/8/2018