Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

CATFISH

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view post Posted on 18/4/2024, 15:14     +2   +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Primo episodio


Il giovedì è il mio giorno preferito. Alle 12 termino le lezioni e mi vado a fare una passeggiata al mercato settimanale prima di rientrare a casa. Mi piace gironzolare tra le bancarelle, osservare le merci esposte e comprare qualcosa. Non molto perché il mio stipendio non me lo permette ma alla fine qualcosa mi porto sempre a casa. Sì, molto meglio del sabato e della domenica che trascorro invece da sola a casa a guardarmi serie televisive non avendo nessuno con cui uscire per trascorrere i giorni festivi. Colpa mia? Forse. Beh, togliamo pure il forse. Non sono un vaso di allegria e gli amici, o almeno quei pochi che ho avuto, si sono dileguati. E non parliamo di avventure amorose. Forse spavento gli uomini o chissà. Non sono una gran bellezza, chiariamo subito, ma neppure un mostro. Qualche chilo in più c’è ma sono anche piuttosto alta, 1.75 circa, e un viso…. Boh, nemmeno io mi so definire. Non brutto, ecco. Se ci tenessi maggiormente e mi conciassi meglio, se mi facessi questi maledetti capelli ricci in un altro modo, potrei avere un riscontro maggiore da parte degli uomini. Ma forse, più che l’aspetto fisico incide il mio carattere. Sono chiusa come un riccio, sorrido raramente e sembro antipatica quando invece sono semplicemente una ragazza che non riesce ad esternare le proprie sensazioni. Beh, non posso nemmeno negare di avere un carattere piuttosto spigoloso e poco incline all’essere accomodante. Ma tant’è. Fatto sta che arrivata a trent’anni ho avuto solo due relazioni serie e l’ultima si perde nella notte dei tempi. Quanto tempo è passato? Tre anni, accidenti. Tre anni da quando Luca mi lasciò con un semplice messaggio su Whatts’App
“ Scusami Carolina ma proprio non ce la faccio più” Nessuna spiegazione, nessuna motivazione, anche per capire dove avevo sbagliato. Beh un po’ me lo immaginavo. Non gli avevo mai fatto una carezza, mai un complimento, come se avessi il cuore d’acciaio e durante il sesso ero immobile senza apparente entusiasmo. Eppure mi piaceva ma non riuscivo a dimostrarlo coi fatti. E anche a scuola sono considerata una specie di Lady di ferro. I miei alunni mi temono, pur essendo tra tutte le prof quella più giovane e quella in teoria più vicina ai loro problemi. E già, insegno inglese alla scuola media e mi reputo fortunata per esser diventata di ruolo abbastanza presto.
Ma oggi è giovedì e il mercatino mi aspetta. Per gli altri problemi, soprattutto quelli psicologici, c’è tempo, pane e passione. Gironzolo tra le bancarelle comprando alcuni oggetti per la casa e delle calze a buon prezzo. Mi faccio largo tra la moltitudine di gente e poi mi fermo nella postazione di uno che vende maglie. I venditori sono sempre gli stessi tutte le settimane e ormai noi clienti li conosciamo tutti così come loro riconoscono le persone che si avvicinano alla loro bancarella. E’ un tipo anzianotto, sui sessanta, basso e con la calvizie incipiente. Mi giura che la maglia è della mia misura. E’ morbida, sembra cachemire ma chissà di che materiale è realmente. Però mi piace anche se il prezzo non è proprio irrisorio visto che chiede 60 euro
“ Te ne do 50 e se non mi sta bene te la riporto” gli dico e lo vedo titubante
“ Facciamo 55 e non se ne parla più”
“ Cinquanta. Nemmeno un centesimo di più” insisto. Adoro fare questo tipo di contrattazione e se riesco a pagare il prezzo che ho stabilito mi prende una strana euforia
“ E va beh, di questo passo andrò fallito” accetta allargando le braccia
“ Tranquillo. In quel caso ti prometto che organizzerò una colletta” gli dico ironicamente mentre lui mette la maglia dentro una busta. Dubito però che abbia recepito la mia ironia. Bene, anche questa settimana ho speso quasi cento euro e credo che sia meglio tornarmene a casa visto che, come ho appena sostenuto, il mio stipendio non mi permette spese pazze. Ma sono sola e non devo preoccuparmi di pappe e pannolini. E tanto meno di un marito. Pagato l’affitto di casa, le bollette, comprato quel poco di cibo che mi serve per sopravvivere, tutto il resto me lo posso spendere senza grossi patemi. Mi avvio quindi verso la mia abitazione anche perché si è fatta ormai l’ora di pranzo. Non che abbia una gran fame. E nemmeno tanta voglia di mettermi ai fornelli. Mi preparerò un’insalata formato gigante e ci aggiungerò quella mozzarella di bufala che ho comprato proprio ieri. Arrivo sotto casa e trovo lei, Kamile Siskiunite, la dea della bellezza, la modella lituana che abita proprio di fronte al mio appartamento. E’ venuta ad abitarci da circa un mese e ha fatto palpitare tutti i cuori maschili. E non potrebbe essere altrimenti visto che definirla bella non rende bene l’idea. Alta 1.80, centimetro più, centimetro meno, corpo perfetto, viso perfetto, braccia perfette, occhi azzurri perfetti, gambe perfette, culo perfetto, tette perfette, capelli biondissimi e meravigliosamente perfetti. Accidenti a lei. E’ semplicemente perfetta. E io sono l’unica con la quale può scambiare quattro parole visto che non conosce l’italiano mentre mastica un po’ l’inglese. Mi sorride. Malgrado sia così bella, non è antipatica
“ Carol, proprio te cercavo” mi dice ovviamente in inglese mentre sto per entrare dentro al portone. Non riesce proprio a dire il mio nome interamente e mi ha ribattezzata Carol invece di Carolina
“ Cercavi me? E per quale motivo?” le chiedo vivamente incuriosita
“ Senti Carol… Io ho dei problemi col lavoro. Devo assolutamente imparare l’italiano. Potresti aiutarmi?” La guardo sempre più incuriosita. Non credevo che per fare la modella servisse la lingua italiana
“ Senti Kamile, io ho sempre un sacco di cose da fare e….”
“ Naturalmente ti pagherei. Come se tu stessi facendo una ripetizione a un tuo allievo” Credo che Kamile abbia detto le paroline magiche, quelle che aprono tutte le porte
“ E… Di quante lezioni avresti bisogno?” le chiedo con la curiosità sempre più crescente
“ Quante me ne bastano per poter parlare in italiano con…. Con la gente. Ho bisogno di comprendere e di farmi capire. Di comunicare insomma”
“ Due volte a settimana pensi che possano andare?” Mi guarda con quei suoi occhi azzurrissimi
“ Meglio tre così facciamo prima”
“ Va bene Kamile. Vieni a casa mia domani pomeriggio alle 17. Va bene per te?”
“ D’accordo Carol” Ci mettiamo d’accordo sul prezzo, sui giorni e sugli orari per quelle future lezioni ed entro in casa. Strano però. Pensavo che per fare la modella non servisse l’italiano e che in quel mondo si comunicasse in inglese. Ma forse ci sono alcune persone di quell’ambiente che, da buoni provincialotti italici, non parlano una parola d’inglese e la bellissima Kamile fa fatica a farsi comprendere. Sempre a pensare a qualcosa di strano noi donne.
 
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view post Posted on 18/4/2024, 16:12     +1   -1

Novizio

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Inizio insolito, poi chissà cons centra il gatto ed il pesce, almeno che non sia un pesce, dato che li inglesi parlano al contrario
 
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view post Posted on 18/4/2024, 16:43     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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CITAZIONE (Angiolos @ 18/4/2024, 17:12) 
Inizio insolito, poi chissà cons centra il gatto ed il pesce, almeno che non sia un pesce, dato che li inglesi parlano al contrario

Il catfish (che in italiano significa letteralmente “pesce gatto”) è una persona che chatta, si iscrive ai social e intrattiene relazioni spesso di natura sentimentale con altri utenti mantenendo però un'identità falsa.

C'è anche una trasmissione, mi sembra su Real Time, che tratta di questa cosa.

P.S. Ma sei Angiobe?
 
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view post Posted on 18/4/2024, 16:55     +1   -1

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l attesissimo ritorno di Sebastiani. Già l inizio si legge in maniera così scorrevole da far pensare a una colazione sulla terrazza al mare (non c entra?, mah a me è venuta questa similitudine)
 
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view post Posted on 18/4/2024, 19:33     +1   -1
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"slave" Proprieta' di Severa Dolce

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Questo non me lo perdo...già ho saltato “ La Tedesca”... non ero in vena...!!!
Vai SEB !!!
 
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view post Posted on 19/4/2024, 13:12     +1   -1

Novizio

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Scusa Davide chi dovrei essere? La mi padrona ha il suo pc i suoi nomi, contatti etc...
 
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view post Posted on 19/4/2024, 14:05     +1   +1   -1
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CITAZIONE (delianziano @ 18/4/2024, 17:55)
l attesissimo ritorno di Sebastiani. Già l inizio si legge in maniera così scorrevole da far pensare a una colazione sulla terrazza al mare (non c entra?, mah a me è venuta questa similitudine)

No, la terrazza sul mare non c'entra nulla :D Però è bello far volare con la fantasia chi legge. Grazie.
CITAZIONE (mummiadiseta @ 18/4/2024, 20:33)
Questo non me lo perdo...già ho saltato “ La Tedesca”... non ero in vena...!!!
Vai SEB !!!

Fai sempre in tempo a riprenderlo, soprattuto adesso che le cose si sono sistemate :)
CITAZIONE (Angiolos @ 19/4/2024, 14:12)
Scusa Davide chi dovrei essere? La mi padrona ha il suo pc i suoi nomi, contatti etc...

:)
 
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view post Posted on 20/4/2024, 09:33     +1   -1

Decano BDSM

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Inizio curioso e particolare. La storia, considerando il titolo, è immaginabile ma credo che qualche sorpresa ce la riserverà. Particolari anche i personaggi di Carolina e Kamile. Per tanti racconti hai narrato di super eroine e ultimamente stai virando verso donne più reali, cosa che a me piace molto di più.
 
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view post Posted on 20/4/2024, 16:18     +1   -1
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CITAZIONE (Max085 @ 20/4/2024, 10:33) 
Inizio curioso e particolare. La storia, considerando il titolo, è immaginabile ma credo che qualche sorpresa ce la riserverà. Particolari anche i personaggi di Carolina e Kamile. Per tanti racconti hai narrato di super eroine e ultimamente stai virando verso donne più reali, cosa che a me piace molto di più.

Non è una questione di virare su prsonaggi più realistici ma è una questione di trama. Se questa richiede un personaggio più aderente alla realtà va benissimo. Però mi piace anche a volte andare un po' fuori dagli schemi. E' capitato che le ultime storie siano state un po' più realistiche ma è un caso.
Quanto a questa storia, sì, presumo che sia chiaro quale sarà lo sviluppo e ci andremo ben presto ma credo che possa essere una lettura abbastanza piacevole pur non avendo sorprese all'ultimo minuto. Almeno lo spero.
 
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view post Posted on 23/4/2024, 14:41     +1   +1   -1
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Secondo episodio

Non è facile insegnare l’italiano. Non è facile soprattutto quando si deve comunicare in una lingua che l’allievo non conosce perfettamente. E già perché pur riuscendo a dialogare con Kamile in inglese, sia pur in modo raffazzonato, la bellissima modella non conosce la grammatica d’oltre Manica. Mi sono informata comunque sulla lingua lituana e ho scoperto che a Vilnius e dintorni si parla una lingua indoeuropea, cosa che mi ha alquanto meravigliata. Credevo che si parlasse una lingua slava o al più finnica e invece ho scoperto che si tratta di un linguaggio molto particolare e quasi unico che prende spunto appunto dalle lingue indoeuropee ma revisionata nei paesi baltici tanto che l’unica lingua che assomiglia al lituano è infatti il lettone parlato dai loro vicini.
Per di più, come ben sanno tutti gli stranieri, imparare l’italiano è davvero cosa molto complicata. Insomma, dopo tre lezioni stiamo ancora quasi a < Carissimo amico> e la bella Kamile ha imparato ben poco. Cerco di spiegarle alcune cose ma mi rendo conto che la ragazza proveniente dall’estremo nord non riesce a recepire. Sbuffo
“ Kamile, devi impegnarti altrimenti tra dieci anni ancora staremo a zero” la rimprovero ovviamente in inglese. Lei mi guarda con quegli occhi azzurrissimi
“ It’s very difficult”
“ Dai, non è molto difficile. Devi però studiare se hai intenzione di parlare in italiano” la rimprovero. Lei annuisce ma le squilla il telefonino. E non è la prima volta. Si alza e risponde a voce bassa
“ Io chiamo te dopo” ha parlato in italiano e almeno questo sembra esserlo imparato visto che risponde sempre alla stessa maniera. Questa è la terza lezione e Kamile ha ricevuto almeno una decina di telefonate alle quali ha risposto sempre nello stesso modo. Attacca e si risiede di fronte a me
“ Si dice < Ti richiamerò dopo>. Non c’è bisogno che tu metta il soggetto perché è sottinteso. E non si deve dire < chiamo te> bensì < ti chiamo>. In realtà è meglio usare il futuro ma anche il presente non è completamente errato” Mi guarda come se avessi cercato di spiegarle uno dei problemi matematici di Hilbert
“ Che significa < sottinteso>?” Allargo le braccia
“ Non è come in inglese dove bisogna mettere sempre il soggetto. In italiano i verbi vanno coniugati e quindi si capisce immediatamente chi è appunto il soggetto. Non c’è bisogno quindi che tu dica < Io vado a scuola> ma va benissimo anche < Vado a scuola>. Soprattutto nella lingua parlata. Va beh dai, facciamo una pausa. Mi preparo un caffè, ci fumiamo una sigaretta e poi riprendiamo. Che ne dici?”
“ Va bene. Ho bisogno di staccare un po’”
“ Ok. Lo preparo anche a te?”
“ Oh sì, adoro il caffè italiano”
“ Allora dillo in italiano” Si tocca i biondissimi capelli
“ Io amo italiano caffè” Sbuffo infastidita
“ No, no e no” Prendo una penna e il quaderno e glie lo scrivo “Non devi tradurre parola per parola. In inglese l’aggettivo va sempre prima del sostantivo. In italiano no. E in questo caso ci vuole l’articolo” Scuoto la testa. Mi sono messa in un bel guaio acconsentendo di insegnare l’italiano a questa tipa. Però i soldi che guadagno con lei mi fanno comodo e quindi è meglio che non mi lamenti troppo. Anche perché non è che avessi chissà cosa da fare e la puntata della mia serie preferita del momento me la posso gustare anche finita la lezione con questa ragazza. Mi alzo e vado in cucina a preparare il caffè per tutte e due. Prendo le cialde e aspetto i pochi secondi che ci vogliono per preparare i due espressi e li porto nel salone dove Kamile mi sta aspettando. Poso le due tazzine e poi torno con la zuccheriera e con due cucchiaini. Io lo prendo quasi amaro mentre lei, incurante del buon senso e della linea, ci mette tre cucchiaini di zucchero. Come si fa a bere un caffè in quel modo? E soprattutto come farà a non ingrassare? Se io bevessi il caffè con tre cucchiaini di zucchero, dopo un mese avrei messo su un’altra decina di chili, come se non bastassero quelli che già ho in abbondanza. Ci beviamo comunque i caffè e ci accendiamo una sigaretta. Lei mi guarda. Ho la sensazione che vorrebbe dirmi qualcosa. E in realtà anche io vorrei dirle un sacco di cose. A cominciare ovviamente da quelle telefonate. Sembrano clienti. Possibile che Kamile sia in realtà una prostituta? Ma no, non debbo farmi fuorviare dal solito stereotipo della ragazza dell’est che in Italia non trova di meglio che prostituirsi. Però diamine, i presupposti sembrerebbero esserci tutti. Una prostituta di gran classe, bella come il sole ma tutto lascia trapelare questa ipotesi. Da quando abbiamo iniziato le lezioni, avrà ricevuto, come sostenevo prima, una decina di telefonate alle quali ha risposto sempre allo stesso modo. E quasi evocata dai miei pensieri, arriva un’altra chiamata che Kamile riceve allo stesso modo. Si alza e con la voce bassa dice la stessa frase di prima. Anzi, sembra aver capito la lezione perché stavolta non ci mette il soggetto
“ Chiamo te dopo” Si rimette seduta e incrociamo i nostri sguardi. E lei capisce quali sono le mie sensazioni e le mie perplessità
“ No puttana. Io no puttana” Me lo ha detto in italiano. La osservo e sembra quasi avere le lacrime agli occhi. Ma chi sono io per giudicarla? Le sorrido
“ Non mi devi dare spiegazioni” glie l’ho detto in inglese e anche lei mi sorride e mi risponde nella lingua di re Carlo
“ Grazie ma ho capito dal tuo sguardo che pensavi quello. Io…”
“ Stai tranquilla. Se ti va di dirmelo, bene. Se non ne hai voglia, sono problemi tuoi” Deglutisce nervosamente e sospira. Si vede che ha una gran voglia di sfogarsi
“ Io sono venuta in Italia per fare la modella. Tutti mi hanno sempre detto che sono bella ma poi non è stato facile. Mi sono iscritta a un’agenzia ma al massimo mi hanno fatto fare la ragazza evento. Qualche shoot fotografico ma niente di particolare” Considerando la difficoltà delle frasi e malgrado io le dica continuamente di parlare in italiano, sono costretta ad accettare che mi stia parlando in inglese
“ Come è possibile? Sei bellissima”
“ Grazie Carol ma la bellezza non basta. Le agenzie di modelle sono piene di ragazze molto belle e io ho bisogno di guadagnare se voglio campare. Oppure dovrò tornare a Vilnius. Ero andata ad abitare con un’altra ragazza, una moldava, ma non riuscivo nemmeno a pagarle la metà dell’affitto e lei mi disse che se avessi voluto guadagnare un bel po’ di soldi, avrei potuto fare un lavoro particolare”
“ E quel lavoro non è fare la prostituta?”
“ No. Insomma, un po’” La guardo incuriosita
“ Non mi sembrano che ci siano vie di mezzo. O sì o no”
“ Beh ecco, non è proprio come dici tu. C’è una via di mezzo” La osservo esterrefatta
“ Ti va di spiegarmi?”
“ Ecco… Insomma, quella ragazza moldava mi ha detto che in realtà non faceva la modella perché aveva avuto le mie stesse difficoltà ma faceva la… la mistress?” Rimango per qualche istante a bocca aperta senza riuscire a comprendere del tutto. Sono abituata a parlare in inglese senza dover tradurre prima la frase a mente ma stavolta sono costretta a farlo. La parola <mistress> ha un significato molto ampio e variegato. Può significare diverse cose. Semplicemente < signora>, addirittura <insegnante> e Kamile, pur parlando abbastanza speditamente la lingua dei perfidi albionici, incorre spesso in errori molto grossolani. Il suo è un inglese piuttosto scolastico da un punto di vista grammaticale. Per chi non conosce l’inglese può sembrare che lei sia padrona della lingua ma in realtà ha diverse lacune. Ma mistress ha un significato ben preciso in un certo mondo. E finalmente comprendo. Tuttavia, le chiedo di continuare
“ Vuoi spiegarti meglio per favore?”
“ Quella ragazza moldava faceva la padrona degli uomini. Loro la pagano per farsi fare alcune cose ma non ci faceva sesso”
“ E anche tu ti sei messa a fare lo stesso lavoro, suppongo” le dico ormai conscia di cosa faccia la bella lituana
“ Sì Carol. E guadagno bene. Sono dovuta andare via dalla casa di quella ragazza perché a lei serviva anche per il suo lavoro e ho trovato questa”
“ Non mi dirai che porti i tuoi clienti dentro casa?”
“ Oh no! Di solito con loro vado in albergo ma sto mettendo i soldi da parte per prendere in affitto un’altra casa da adibire a dungeon” Rimango di nuovo a bocca aperta. Anche in questo caso sono costretta a tradurre la parola <dungeon> che in italiano ha l’oscuro significato di prigione, cella, segrete, sotterranei, e ovviamente faccio fatica a comprendere ma Kamile mi viene in aiuto “Ci metterei tutti gli attrezzi per dominare e i miei clienti sarebbero anche più tranquilli” Comprendo quindi che in questo caso il dungeon dovrebbe essere la stanza dove effettuare la sessione con i clienti
“ E quindi guadagni bene?” le chiedo dopo il mio ragionamento
“ Oh sì, 100 euro l’ora per ogni cliente. Ma se avessi il mio dungeon potrei chiedere anche 150 perché non dovrebbero pagare l’hotel. Ma non riesco a comunicare coi clienti. Ho tante difficoltà. Una mistress deve farsi comprendere, dare ordini e nello stesso tempo capire cosa il cliente ha richiesto. Purtroppo, quasi nessuno parla inglese e… Insomma, devo assolutamente imparare l’italiano” Adesso è tutto chiaro. La lezione sembra in stand by e sono mossa dalla curiosità
“ Loro come ti contattano?”
“ In molti modi. Su instagram, su facebook, su portali a pagamento, su forum tematici. Mi faccio chiamare Domina Natasha. Però poi per prendere un appuntamento c’è bisogno del telefono. Mi devono spiegare cosa vogliono e allora ecco i problemi. Sono costretta a rifiutare tanti clienti perché non ci comprendiamo” Sorrido e le afferro le mani per farle capire che non la giudico
“ Tranquilla, L’importante è che a te piaccia tutto questo”
“ Oh sì, è bellissimo. Mi sento come una dea. Quegli uomini mi fanno sentire come un essere superiore. Ti va di leggere cosa mi scrivono?”
“ Certo” le rispondo e lei si mette a digitare qualcosa sul telefonino. Me lo dà in mano. E’ la sua pagina facebook. Oddio santo! Ci sono foto da infarto e anche se ha coperto gli occhi e parte del volto con una mascherina, la perfezione dei suoi lineamenti è ben visibile. Il corpo poi lascia ben poco all’immaginazione e anche se il viso è appunto parzialmente nascosto, si percepisce che si tratta di una strafiga. Cosa che poi è nella realtà. Non sono foto di nudo ma diciamo che ci vanno abbastanza vicino. E’ spesso in reggiseno e mutandine, con le natiche di fuori, con minigonne da sballo, calze a rete e tacchi altissimi. Ci sono anche diverse foto che raffigurano piedi, dedicate probabilmente a quelli che sono feticisti di quella parte del corpo. Leggo anche i commenti e ho un sussulto. Non ci sono parole volgari, come avevo immaginato, ma soltanto frasi di uomini che farebbero qualsiasi cosa pur di sottomettersi a una come lei. Dovrebbe essere meraviglioso sentirsi adorata in quel modo e comprendo come Kamile ami quello che fa. Mi sorride
“ Vedi? Nessuna foto di nudo. Io non mi spoglio mai del tutto. Al massimo rimango in intimo. E’ come se stessi in costume. Anzi, spesso al mare mi mettevo in topless. Ai miei clienti non faccio vedere nemmeno le tette e non mi faccio toccare quando faccio sessioni”
“ E tu li tocchi?”
“ Beh ecco… Tocco le parti intime col piede. Però con alcuni…
“ Con alcuni?” le chiedo incuriosita
“ Sono costretta a far vedere loro la mia pussy” Scoppio a ridere. La pussy altro non è che la fica ma devo ammettere che in inglese ha un suono più dolce e meno volgare rispetto all’italiano
“ Come mai? Per eccitarli?”
“ Oh no, loro sono già eccitati. Quando li faccio spogliare hanno già hard dick”
“ Si dice cazzo dritto. Visto che devi imparare l’italiano, tanto vale imparare anche i termini usati nel linguaggio quotidiano. E allora perché devi far vedere la tua dolce pussy?” Mi guarda e alza le spalle come per dire < te lo dico, non capirai ma chissenefrega>
“ Perché io piscio loro in bocca” Ah cazzo! Devo avere la faccia un po’ stravolta perché insiste “Ma è tutto ciò che faccio. Non sono una puttana” Beh, adesso come glie lo spiego che in realtà lo è? Ma non sono fatti miei. Quello che mi ha colpito è il modo in cui lei viene idolatrata. Tutti le danno del lei, la chiamano < signora> o mistress o addirittura dea e si propongono come schiavi disposti a fare di tutto. Da quello che vorrebbe farle da cesso a quello che invece vorrebbe essere il suo schiavo domestico per farle le pulizie a casa. Tutti comunque pronti ad obbedirle. Leggo anche le sue risposte molto approssimative da un punto di vista grammaticale e mi viene facile immaginare che usi un’app per tradurre che ovviamente tortura la lingua italiana. Riprende il telefonino in mano e mi fa vedere il suo profilo instagram e la cosa cambia di poco. Ancora commenti entusiasti e adoranti. Mi scopro invidiosa. Non lo sono. Non lo sono mai stata ma leggere quelle frasi ha smosso qualcosa dentro di me. Quanto vorrei anch’io essere trattata in quel modo! Ma presumo che bisogna avere la fortuna che ha avuto Kamile con quel fisico che si ritrova. E se vedessero anche il suo viso completamente, presumo che quegli elogi sperticati aumenterebbero a dismisura. Le chiedo se ha voglia di proseguire la lezione e acconsente ma certo la visione di quei profili, le frasi di quegli uomini, fanno fatica ad abbandonarmi. Sapevo che esistevano certe realtà ma toccarle con mano è una cosa ben diversa. Mi chiedo come faccia Kamile a rimanere una ragazza piuttosto semplice. Io mi monterei la testa, sarei una stronza patentata. Mah! Forse lei è abituata a ricevere elogi ma io che non ho mai avuto tale fortuna potrei perderci la testa.
 
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view post Posted on 23/4/2024, 16:39     +1   -1

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Succede a tante soprattutto in Inghilterra, avevo creduto in un racconto lesbo: donna su donna e mi sono sbagliato, meglio...
 
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view post Posted on 24/4/2024, 13:12     +1   -1
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CITAZIONE (Angiolos @ 23/4/2024, 17:39) 
Succede a tante soprattutto in Inghilterra, avevo creduto in un racconto lesbo: donna su donna e mi sono sbagliato, meglio...

No, no, nessuna dominazione D/d. Non mi piace e non riuscirei a descriverla.
 
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view post Posted on 24/4/2024, 15:09     +1   -1

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Io l'ho solo vista, e non mi e piaciuta
 
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view post Posted on 25/4/2024, 15:13     +1   -1
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CITAZIONE (Angiolos @ 24/4/2024, 16:09) 
Io l'ho solo vista, e non mi e piaciuta

Come ho detto, non è una cosa che riuscirei a descrivere pertanto le mie storie non avranno mai uno svolgimento del genere. Carolina e Kamile sono solo amiche e a Carolina quest'amicizia servirà per comprendere il lavoro della ragazza.
 
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view post Posted on 26/4/2024, 09:16     +1   -1
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Molto intrigante, promette bene. :b:
 
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