| Sei troppo geloso(pt.6) Decisi di andare fuori casa sua, al mio arrivo la vidi in macchina a baciarsi con lui(il suo nome era Antonio), immaginai quindi che aveva passato tutti questi giorni con lui, si vedeva completamente quanto lui fosse gia cosi sottomesso a lei , lei scese dall auto e lui la seguii in casa. Non ebbi il coraggio di avvicinarmi,ero in preda alla tristezza, mi sedetti dal lato della casa che affaccia sulla strada , la sentivo ansimare e a tratti anche lui, stavano scopando sicuramente e lui le stava leccando i piedi, improvvisamente sentii delle urla sue di dolore lancinanti e infine la sua voce strozzata, come al solito lei aveva esagerato facendolo svenire con i suoi piedi in bocca. Decisi di tornare a casa e di ritornare da lei un altra volta quando lui non c era, andai il giorno dopo, la sua macchina non c era, bussai ma nessuno rispondeva, ero ormai rassegnato al fatto di non poter vedere nemmeno quel giorno la mia padrona quando all improvviso lei sbucò da dietro tutta sudata vestita in abiti da jogging ‘Schiavo di merda, cosa ci fai fuori casa mia senza il mio permesso’ Le spiegai che avevo bisogno di parlarle, lei mi fece entrare Entrammo in casa e lei subito disse ‘Non ti azzardare a fare scenate di gelosia, la situazione è chiara, deve starti bene, non farmi scocciare di te piu di quanto ne sia gia scocciata’ Mi gelò il cuore, aveva detto che si era scocciata di me, non potevo crederci, mi cadde il mondo addosso, persi il senno, iniziai ad inveire contro di lei, lei continuava a deridermi e non so perche feci l errore di provarle a dare uno schiaffo. Lei lo schivò e mi spinse, io la buttai sul letto e mi misi sopra di lei, ma bastò poco e lei mi diede un calcio nei testicoli e subito andai a finire sotto di lei, si tolse le scarpe e mi ficcò i piedi in bocca, riuscii a divincolarmi e mi ritrovai di nuovo sopra di lei, che avvolse le sue gambe intorno al mio collo e iniziò a strangolarmi, ero fottuto ero in trappola non riuscivo a scappare dalle sue grinfie dopodiché lei mi buttò a pancia in giu sul letto con il suo culo sulla mia testa e la mia faccia nei suoi piedi , l odore dei suoi piedi era fortissimo, il suo culo per ora solo appoggiato, mi ordinò di leccare i piedi e cosi stavo facendo finche non decise di aumentare la pressione del suo sedere sulla mia testa e mi ritrovai completamente intrappolato tra il suo culo e i suoi piedi senza possibilità di respirare. Non avevo piu aria e svenni così. Mi risvegliai ero completamente legato, entrò in stanza con degli stivali neri da vera mistress e con delle candele accese, fece cadere tutti quel liquido caldo sul mio corpo e iniziò a torturami, mi diceva ‘Per me non sei piu niente, hai disobbedito alla tua padrona, adesso dovrai soffrire, meriti una giusta punizione poi scordati di me e dei miei piedi!’ Mi stava torturando in qualsiasi modo, tentava di eccitarmi e non mi faceva venire, io soffrivo, ma oltre alle violenze fisiche lei voleva procurarmele anche mentali. Arrivò antonio, lo iniziò a scopare, gli faceva leccare i piedi, faceva tutte le cose che aveva fatto con me e mi diceva ‘Antonio è il mio nuovo e unico schiavo, guarda cosa ti sei perso, lui mi fa godere piu di te, bravo antonio sii così facciamo vedere a quello schiavo di merda come si scopa’ La situazione andò avanti per molto tempo, io stavo soffrendo come un cane, finche dopo qualche giorno lei uscì per fare jogging e lui se ne andò. Al suo ritorno lei mi liberò dal letto, ero senza forze, si sedette sulla sua poltrona e mi disse ‘Adora per l ultima volta i miei piedi e dopo sparisci dalla mia vista,cancellerò tutte le cose che ho su di te,da oggi sei libero di te non voglio saperne piu nulla!’ Leccavo e succhiavo i suoi piedi nel mentre la imploravo ‘Padrona perdonami, non le mancherò mai piu di rispetto’ ‘La prego non mi mandi via per sempre’ Lei rimase impassibile, nemmeno mi guardava, e se lo faceva mi guardava con disgusto, si scocciò e a calci nelle palle mi mandò via, io piangevo ma lei l unica cosa che disse prima chiudermi la porta in faccia fu ‘A mai piu marco!’
Provando a riprendere in mano la mia vita(pt.7) Ritornai a casa, passai dei giorni di inferno, la chiamai moltissime volte ma senza risposta. Dopo mesi e mesi di sofferenza decisi di prendere in mano la mia vita, andai da una psicologa che piano piano mi fece riprendere a vivere , delle donne non volevo saperne nulla intanto, avevo paura che tutte mi trattassero come lucia anche se effettivamente era quello che volevo e quello mi faceva eccitare. Un giorno dopo un anno e mezzo ricevetti una chiamata, era lucia, non volevo rispondere ma dovevo affrontarla, presi coraggio risposi e lei mi disse ‘Ciao marco, come stai? Ti chiamo perché so quanto ancora mi desideri, quanto desideri ancora i miei piedi. Antonio l ho mandato via, non mi soddisfava piu, non era un cagnolino come lo eri tu, ritorna da me e diventa di nuovo mio schiavo per sempre’ Risposi e le dissi che io era andato avanti e che non sarei mai piu tornato da lei (nonostante volessi)e lei mi disse ‘Ricordi tutti i video e le foto su di te?non le cancellai davvero, se non ritorni da me pubblicherò tutto, ti ho in pugno!’ Se una cosa avevo capito dalle sedute con la psicologa, era proprio quella di non vergognarmi di me stesso e di cio che mi piaceva , quindi poteva fare quello che voleva per me e cosi feci, salutandola e riattaccando. Arrivarono tantissime chiamate ma non risposi mai, passai giornate e giornate dalla mia psicologa, mi aveva sconvolto di nuovo la mente, ma lei mi aiutò a non cedere. Abbandonai le sedute, ormai mi era passata(almeno credevo), intanto da un annetto lavoravo, avevo una splendida collega e gentile di nome sabrina con la quale condividevo il lavoro, avevamo un rapporto molto stretto ma non era mai andato avanti per quanto riguarda la sfera sessuale. Il nostro capo era molto soddisfatto del nostro operato, si era aperta una posizione in azienda migliore e aveva deciso di assegnarla a uno di noi due. Nonostante dovesse essere scelto solo uno di noi due, il nostro rapporto sembrò migliorare(almeno pensavo ),passavamo molto tempo insieme e una sera accadde cio che volevo gia da un po, io e sabrina finimmo a letto.mentre lo facevamo iniziai anche a leccarle i piedi, non belli e odorosi come quelli di lucia ma sempre ottimi per i miei standard, la feci godere tantissimo e passai la notte a leccarle i piedi, lei non sembrava giudicare la mia passione. Nei giorni seguenti ci furono altre occasioni del genere, iniziò anche in ufficio a stuzzicarmi e un giorno mentre lavoravamo mi passò un bigliettino con scritto ‘Quanto desidero adesso fare sesso in bagno con te e farmi leccare i piedi, e tu?’ E lasciò una sua firma, dopo che lo lessi se lo fece ridare e sensualmente guardandomi negli occhi prese il pezzo di carta e lo mangiò, facendo poi un movimento con la testa verso di me come a dire ‘adesso tocca a te’ Io non ero una persona che scriveva bigliettini o cose sdolcinate quindi inizialmente non lo feci, lei iniziò a stuzzicarmi con quei piedi avvolti nei suoi tacchi premendo sul mio cazzo, mi fece eccitare tantissimo, le scrissi anche io un bigliettino ‘Piu ti guardo e guardo i tuoi piedi e piu mi viene voglia di portarti in bagno per scoparti e leccarteli’ con la mia firma. Appena lei lesse il bigliettino, la sua faccia cambiò, sembrò scioccata, corse via ma non capii dove stava andando, pensavo a masturbarsi in bagno.Dopo un po venni chiamato dal mio capo in ufficio come accadeva di solito, appena entrato vidi una faccia molto seria da parte sua e c era anche sabrina in stanza e lui disse ‘Da oggi in poi per me sei fuori dall’azienda, quello che hai fatto a sabrina è inaccettabile , sporco pervertito di merda cosi si tratta una collega?sei licenziato!avviserò anche tutte le altre aziende di ciò che hai fatto, ti rovino la vita, non farti vedere piu, vieni stasera quando non ci sono a prendere le tue cose’ Non provai nemmeno a protestare, avrei peggiorato la situazione, ero stato di nuovo fregato da una donna. Tornai in ufficio la sera a prendere le mie cose, in ufficio c era sabrina che appena entrai disse ‘E bravo a marco, ti sei fatto fregare come un polletto, bravo cagnolino, sono bastate poche notti a scoparmi e a leccarmi i piedi e subito ti sei fatto fregare’ Volevo vendicarmi, stavo per aggredirla davvero ma lei mi fermò prontamente dicendo ‘Cosa pensi di fare? Di aggredirmi? Mi basterebbe premere quel bottone di allarme e tutte le guardie del nostro piano correrebbero qui a vedere cosa sta accadendo’ Mi fermai prontamente , ero deluso, umiliato dalla mia collega che improvvisamente si sfilò i tacchi lasciando intravedere dei piedi sudati sul tavolino dicendo ‘Un regalo però te lo posso fare, questa è la mia liquidazione per te e un modo per scusarmi, leccami i piedi e poi sparisci da questa azienda’ Non volevo farlo, volevo dimostrare il mio orgoglio, ma come potevo mai resistere a dei piedi, mi chinai verso di loro ‘Dai masturbati anche , vieni per i miei piedi’ mi disse Iniziai a masturbarmi raggiunsi il culmine e sborrai. Lei si alzò si rimise i tacchi e mi diede un calcio in faccio facendomi sdraiare sul pavimento, mi appoggiò la punta di un tacco in faccia e mi disse ‘Bravo marco,che leccapiedi che sei, il mio regalo te l ho fatto, ma quanto sei patetico a guardarti da qui, dalla posizione che preferisci, sottomesso sotto una donna, addio’ Se ne andò, ripresi le mie cose e tornai a casa. Dal giorno seguente mandai tanti curriculum a tante aziende, nessuna mi richiamava, finche un giorno fui chiamato da un azienda ‘Si presenti domani alle 9 in ufficio per un colloquio con il nostro capo’…..
La nuova azienda (pt.8) Mi recai presso l azienda che mi aveva chiamato, mi reco verso l ufficio del capo e appena entro rimango scioccato da ciò che vedo, lucia era il capo di questa azienda… Non dissi nemmeno buongiorno, iniziò a parlare lei(non vi sto nemmeno a dire quanto era sexy) ‘Ciao marco, siediti pure sul salottino che vedi alla tua destra,vedo dal tuo curriculum e da cosa ha lasciato il tuo capo su di te che ti sei dato molto da fare in questi anni, hai finalmente capito come dominare una donna?o ti hanno fregato?’ Me ne stavo per andare subito, ma lei mi fermò immediatamente ‘Dove vai? Parla con me, lo sai bene che non puo assumerti nessuno, solo io posso darti questa possibilità ‘ mi disse e devo dire in modo anche sensuale Io dissi ‘Sono stato fregato dalla mia collega, prima mi ha sedotto e poi incastrato’ Lei rispose ‘E bravo marco,sempre succube alle donne, mi piace che tu sia ancora un sottomesso’ Non risposi Lei mi disse ‘Senti arriviamo al sodo, noi due non ci siamo lasciati bene, non sei voluto tornare da me, ma nonostante ciò in segno della nostra vecchia amicizia voglio darti una possibilità, visto che sarò l unica d altronde che può dartela, lavorerai in ufficio con me e risponderai a tutti gli ordini che ti farò non rendendo pesante la mia giornata’ Io risposi ‘Ma cosa dici lucia? Mi devi offrire un lavoro, non offrirmi di fare il tuo schiavo, già ne avevamo parlato in passato, non voglio piu esserlo!’ Si alzò dalla sedia e si diresse verso il divanetto dove ero seduto dicendo ‘Ti dispiacerebbe essere mio schiavo? Davvero pensi di potermi mentire? L ho capito stesso quando ti chiamai a telefono in passato che ciò che diceva la tua bocca non era quello che volevi’ Si era seduta sul divano, si sfilò i tacchi e portò i suoi piedi verso la mia faccia, io non mi opposi minimamente ‘E adesso? Non ti opponi nemmeno? No ma tu non vuoi mica davvero ritornare mio schiavo? Si vede da come rifiuti i miei piedi e ti opponi!’ Disse in modo ironico, proseguendo seriamente dicendo ‘Sottomesso del cazzo, baciali immediatamente e non provare ad opporti che te li ficco direttamente in gola’ Iniziai a baciarglieli, proseguii leccandoli e succhiandoli, quei piedi avevano sempre quell odore cosi forte, probabilmente non li aveva nemmeno lavati la sera prima sapendo gia di sottomettermi a lei il giorno dopo E mi disse ‘Allora?ritornerai mio schiavo?ti prostrerai ai miei piedi per sempre come stai facendo adesso? Io risposi ‘Ho sempre sognato di essere tuo’ Lei mi slacciò i pantaloni,mi tolse le mutande e iniziò a segarmi prepotentemente,iniziò a urlare ‘Sei mio si sei mio, il mio sottomesso, il mio schiavetto personale,io posso essere di chiunque ma tu SEI MIO!sborra per i miei piedi!’ Venni copiosamente,succhiavo ancora le sue dita lei si alzò dal divano e mi disse ‘Ora mettiti sotto la scrivania e fammi da poggiapiedi’ Passai tutto il giorno a eseguire i suoi ordini, ero tornato da lucia, la mia padrona, lei che mi aveva tradito e adesso giurava di tradirmi ancora ma il nostro destino ormai era segnato a rimanere per sempre insieme, lei la mia padrona e io il suo schiavo. Non è finita ancora..
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