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Poesia: Il risveglio della Dea

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view post Posted on 15/12/2021, 14:29     +1   +1   -1
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Puglia

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Giaccio ai piedi del Suo letto
Sotto me un giaciglio spoglio
In silenzio io che aspetto
Il Suo prim, del dì, "Voglio"

Imperiosa Lei si è scossa,
Dal Suo letto assai reale
"Voglio il caffé, datti una mossa"
"Sì Signora, Essere speciale"

E correndo in modo buffo
In cucina ad armeggiare
Mezzo nudo, tipo puffo
C'è un caffé da preparare

E speriamo lo gradisca
Zuccherato e un po' ristretto
Prima che la pazienza finisca
Mi precipito al Suo cospetto

Ed a letto Lei è seduta
Già con aria spazientita
Tanto che in viso mi sputa
E dileggia la mia vita:

"Dammi qua, brutto imbecille
Prega pure che sia buono
O i colpi saran mille
Sulla schiena ne udirai il suono"

Ed io tremo lì in attesa
Di un Suo celere riscontro
Mentre un piede adesso pesa
Sul mio petto sempre pronto

"Mettimi le ciabattine
Il mio tempo non va sprecato
La fortuna oggi ti è affine,
Il caffè è profumato"

E mi sento sollevato
Dal peso del giudizio
Però sono concentrato
Sul prosieguo del supplizio

"Quattro zampe, brutto cane
Qua i tempi sono corti
Sai, servirmi è il tuo pane
Ora tu in bagno mi porti"

E di peso S'è seduta
Sulla spalla martoriata
Da lassù ancora sputa
Sulla nuca depilata

"Ecco qua, la tua doccia
Sei un cane fortunato
La saliva sulla capoccia
Solo a te, privilegiato!"

E Le mostro gratitudine
"Grazie, Mia Signora adorata"
Il Suo peso, un'incudine
Mentre la porto in passeggiata

Arrivati dentro il bagno
Bella e forte Lei ha ordinato
Mentre io, come un ragno
Sul tappeto mi son spalmato

"Ora io mi lavo i denti
Tu in silenzio ed occhi bassi
Dalle orecchie tu ci senti?
Fai così o mi paghi i passi"

E i dentini si nettava
Che meraviglia di creatura
Pur non guardandola, si capiva
La beltà della Sua natura

"Adesso occhi in su
Devo sputare
Ehi tu!
Mi stai ad ascoltare?"

Che idiota, ero assorto
Nei pensieri miei di schiavo
E a Lei sembravo morto
Mentre ai Suoi ordini mancavo

"Voglia perdonarmi, Suprema Signora
Sono solo un povero cretino
Non esiti, sputi ora
Nel suo umano lavandino"

E così avevo ingoiato
Scarti di una igiene orale
Mai prima ho mangiato
Un qualcosa di così speciale

"Bene ora, sai il da farsi
Fumo una sigaretta"
Questo disse, prima di recarsi
Verso la finestra aperta

E io sapevo, cosa fare
Quale ordine rispettare
Con la lingua stimolare
Il Suo ano ad evacuare


Ogni giorno ciò mi tocca
Questo rito mattutino
La mia lingua sì, La sblocca
Le addolcisce l'intestino

Ed in un battere d'occhio
Anche oggi ha funzionato
"Togliti da qui, pidocchio
e rimani qui sdraiato"

E poggiandomi i piedi addosso
Come io fossi un tappeto
Non mi sento neanche scosso
All'udire di un Suo peto

Ma la cacca ancor non esce
Povera Principessa costipata
In compenso le riesce
Una calda e abbondante pisciata

"Ora in men che non si dica
Prima ch'io continui l'atto
Pulisci tutta la mia fica
E torna sotto, squallido ratto"

Ed allora m'ero alzato
Sollevando il mio bacino
La vagina avevo nettato
Per tornare poi supino

E in silenzio religioso
Ad attendere il Suo frutto
Un rumore forte è esploso
Suon soave, giammai brutto

Finalmente Lei l'ha fatta
Quanto sono sollevato
E' abbondante, che cagata!
"Mia Signora, son onorato"

"Sì vabbe, quante parole
Vuoi che il mio autobus parta?
Queste chiappe non si puliran da sole
Ora tu fammi da carta"

Ed allora questo animale
Spesso cane, a volte mulo
Cerca strada verso l'ano regale
Per pulirLe bene il culo

Quale onore, qual privilegio
Quando la lingua mia si insozza
Nel donarLe il mio servigio
Mentre il fiato mio si mozza

"Non respiri? Non annusi?
Coglione, la vista aguzza
Sopporta i miei soprusi
E pulisci malgrado la puzza"

Ed è questa l'esistenza
Alla quale son relegato
Non saprei più stare senza
Al mio rito di segregato
 
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