| Quanti di noi vanno in sessione a cuor leggero? Tanti. A volte l'ho fatto anch'io. Non faccio pratiche pericolose, giusto? Beh, si. Od almeno non faccio pratiche estreme. Che poi bisognerebbe capire cosa vuol dire estreme, dato che il trampling a mio giudizio è più pericoloso del pissing.
Eppure anche la semplice tortura dei capezzoli potrebbe portare a conseguenze gravi, se fatta senza precauzioni.
Come stavo dicendo, a volte rispondiamo ad annunci di sconosciute e ci fiondiamo in cerca del nostro piacere senza pensarci su troppo:non mi faccio mica mettere sonde uretrali, io!
Già. Però mi faccio legare. Ed una volta legato lei potrebbe fare cose che non voglio. Proseguire oltre i limiti imposti. È capitato, per fortuna, rare volte, anche andando da pro rinomate, a diversi colleghi. Una volta capitò anche a me:esasperai talmente tanto la pro che, presa dal gioco, mi mollò uno schiaffo dove non doveva. Ci rimase malissimo e non sapeva più come scusarsi, tanto che alla fine ero quasi più sofferente per lei che non per il colpo.
Ma allora,viene da domandarsi,come si fa? Rinunciamo? Soprattutto se sono sconosciute che muovono i loro primi passi nel mondo del prodomming, come si può fare? Andiamo solo da pro rinomate e plurirecensite? Ma anche queste, come detto poc'anzi non offrono certezze. Fatto salvo che il rischio zero non esiste, come possiamo ridurre le probabilità di incontrare una che potrebbe non rispettare i patti?
Non ho una risposta certa.
Spesso il ragionamento che si adotta è: beh, ma è una pro, ha tutto l'interesse a comportarsi bene, perché se non rispetta i patti le faccio una bella rece negativa e se mi provoca lesioni, la denuncio.
Potremmo dire che ci si basa anche un po' sulla fiducia e sul rispetto reciproco: ci si fida che la pro sia competente ed abbastanza intelligente per evitare di ritrovarsi in una brutta situazione e che sia rispettosa dei limiti che tu le imponi.
Oggi però mi sono posto una domanda tutt'altro che peregrina: ma ci si può fidare di una pro che non rispetta la legge? Ossia ci si può fidare di una pro che istiga a compiere un reato mettendo annunci di tour e facendo tour in zona rossa ed invitando perciò i clienti a violare la legge? Non sarà più propensa a violare i limiti imposti dal cliente?
E dall'altro lato, come potrebbe una pro, diciamo stanziale, fidarsi di un cliente che vuole fare lo stesso una sessione quando si è in zona rossa?
Se uno è disposto a fregarsene di una legge dello Stato che comporta anche conseguenze penali serie, che garanzie potrebbe dare alla pro circa la sua intenzione di onorare i patti od il suo stato di salute?
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