| Lo so. Tu non hai più quel modello e quel colore di auto. Da una vita. Eppure per me avrai sempre quell'auto. Lo so. Tu non sei nella mia città. Lo so. Lo so. Razionaomente lo so. Eppure oggi, uscendo da quel posto che casulamente si trova proprio vicino a quel locale, si proprio quello ho avuto un tuffo al cuore quando ho visto quell'auto, di quel particolare colore. Era parcheggiata proprio 10 metri avanti, sul lato opposto della via. Mi sono bloccato. Irrazionalmente. Ho avuto un tuffo al cuore. Mi sono guardato intorno, sperando che tu sbucassi con il tuo sorriso aperto e gli occhi nocciola che che sprizzavano stupore e gioia. Tu lo sai che io non solo sono miope ma sono anche poco fisionomista e spesso non ti riconoscevo anche quando ti aspettavo in quel paese che ora, sulla mia personale cartina, talvolta assume il nome di Paradise City, talvolta di Blues Lagoon. Un posto dove il sole è sempre al tramonto, in cui il giorno non esiste, ma vive solo di crepuscoli e notti fredde e serene o lattee di nebbia. Figurati se ti riconoscerei se mi trovassi davanti a te, inaspettatamente. Eppure ogni volta spero. Spero di vederti. Anche oggi, contro ogni logica, speravo di vederti. E continuavo a guardarmi intorno, senza davvero vedere, ma vivendo in un passato che talvolta, prepotentemente prende il sopravvento e scaccia il presente. Incredibile come un oggetto inanimato, che nulla aveva di intimo tra noi, abbia tanto potere in se, anche se sarebbe corretto dire, abbia tanto potere in me. Neppure quando passo davanti a certe vetrine e vedo quella marca che tanto ti e mi piaceva vederti indosso mi sento così. Ma ogni volta che vedo quell'auto, specie se vicino a quel luogo, è come se per qualche minuto vivessi fuori dal tempo e fuori dal mondo.Ogni volta ci casco. Mi sembra quasi di sentire il tuo corpo profumato di doccia ed i tuoi capelli umidi ed il profumo di pelle della tua borsa. Ogni volta finisce nel solito modo: ti penso, scuoto la testa per la mia stupidità e poi proseguo...ma non resisto e mi guardo sempre indietro una o due volte. E sorrido. Fa male, è vero. Farà sempre male, ma se non fosse così non avrei vissuto quei momenti che ora sono una cicatrice nel cuore.
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