| A volte capita che ci si svegli nel cuore della notte. Che nonostante tutto, le ore scorrano senza che il sonno ritorni, magari scacciato dall'ansia di quello che dovrai fare il giorno dopo. Qui l'unico modo per ritrovare la pace, dopo aver percorso mentalmente tutto quello che dovrai fare domani per evitare intoppi, è lasciar vagare i pensieri, su tutto, a ruota libera, su momenti importanti del tuo passato.
Ed è in una di queste notti che ripensavo all'ultima sessione avuta troppo tempo fa con una notissima pro di cui, per sua sfortuna, ho la fidelity card.
Qualcosa è andato storto, ad un certo punto tutto il pathos è svanito e non sono riuscito, nonostante la poveretta, mortificata, si sia prodigata per la rianimazione del paziente, a chiudere secondo i piani.
Già, ma cosa era successo ad un certo punto? Poiché mi era già capitato qualche volta sia in ambito incontristico, sia in ambito privato, mi sono messo a rimuginare. Perché talvolta chiudo alla grande, con alzabandiera pieno ed abbondante salva finale? E perché a volte, soprattutto ultimamente, no? Si, l'età avanzata conta. Anche lo stress. Ma c'era qualcosa che mi sfuggiva. Eppure era li.
Ho pensato alle mie posizioni preferite nel sesso classicamente inteso, a quello che mi piace ed a quello che detesto. Ed ho scoperto che adoro stare sotto. Adoro ricevere il sesso orale, addirittura meglio se ben legato a gambe aperte. Adoro dare sesso orale, soprattutto se guidato, anche magari con leggeri colpi di frustino o di tacco a spillo sulla schiena. Se invece sono sopra, mi piace che la mia partner mi attiri a se, anche conficcandomi le unghie nella schiena. Cacchio, ma allora sei masochista! No, non proprio. Sei schiavo? No, non proprio. Sei sub? Forse. Ma non è quello il motivo. Mi viene in mente una festa. Una rossa bellissima, elegante, seduta su un divanetto, aveva il suo schiavo dotato di regolare collare e guinzaglio accovacciato ai suoi piedi che continuamente le baciava e le adorava le gambe. In qualche festa era capitato anche a me di stare in quella posizione, senza collare e guinzaglio, magari massaggiando i piedi della tipa con cui mi interessava approfondire, ma non avevo mai tratto enorme piacere da ciò. Eppure in quel caso provavo un lieve fremito di invidia, avrei voluto essere al suo posto. Ok, la rossa era spettacolare ma non solo per quello. Poi ripenso ad un'occasione avvenuta qualche anno prima, stessa festa, trascinato lì da una delle mie preferite. A come mi ero sentito bene con lei. Eppure non avevamo fatto nulla. Al massimo mi aveva chiesto gentilmente:"mi andresti a prendere qualcosa da bere?" Si, ok, lei mi piaceva e parecchio, ma non era quello. Non solo quello.
Ma perché sdraiato e con i tacchi a spillo di X sui capezzoli ero eccitato come un punter che scopre una nuova promessa ed invece sotto quelli di Y ero annoiato od infastidito? Ripenso a tutta l'ultima sessione, a come ero preso da lei fino quasi all'ultimo, come era stato bello e poi...nulla.
All'improvviso l'illuminazione: semplicemente ho bisogno di sentirmi suo. Ma non solo. Non solo come appartenenza, anche, ma suo come attenzione.
Ripenso alla mia escort russa preferita, quella che manco sapeva cos'era il T&D ma che era capace di giostrare magnificamente bocca, mani, seno e gnocca per tenerti sempre sul filo. Per quell'ora eri suo. Completamente. Ti sentivi sotto le sue cure, la sua attenzione totalmente dedicata ad ogni tuo minimo spasmo, ad ogni tua minima espressione di piacere. Eri totalmente suo e per lei esistevi solo tu.
Ripenso alla rossa della festa e capisco che anche parlando con altre persone o guardando altri, non perdeva mai veramente il contatto con il suo schiavo. Lui era suo, aveva sempre la sua attenzione, anche quando sembrava che così non fosse. Ecco perché avrei voluto essere al suo posto. Lo manifestava in tanti modi, ad esempio accarezzandogli dolcemente i capelli e scoccandogli occhiate anche quando parlava, lì si distrattamente, con la collega.
Ripenso ai tacchi sui miei capezzoli di un'altra pro. A come riesca a darti quella sensazione di essere completamente suo, sottomesso a lei ma non solo: ad aver tutta la sua attenzione. Quando le baci la caviglia, pregando che sollevi un po' il tacco perché stai soffrendo e lei decide di schiacciare ancora un pelo, senza mai esagerare, perché ha capito che può farlo e che ti piacerebbe che lo facesse. Perché ti ha osservato e ti conosce. Perché ti guarda negli occhi. Perché entrambi in quel momento siete ognuno il mondo dell'altro. E tu sai di essere suo. Oppure ti regala un po' di riposo ai martoriati, come se fosse una concessione che ti fa, perché sa che dopo potrà infierire ancora di più. Ma lo fa sempre osservandoti, facendoti sentire suo. Presa davvero da te. Non meccanica o distratta.
È una sensazione strana da spiegare, davvero. Sai che è una pro, sai che non supererebbe mai certi limiti ma riesce a darti quell'impressione che ti conosca talmente bene da sapere che può darti un colpo di frustino in più, che a te fa piacere riceverlo, anzi che lo vuoi davvero perché a lei farebbe piacere e perché sa che così tu ti sentiresti ancora più suo. E lo sa perché la sua attenzione è tutta su di te.
Per questo mi piace il T&D. Per questo mi piace essere a sua disposizione. Per provare davvero piacere, per esplodere di gusto, io devo sentirmi completamente suo, completamente nelle sue mani. Ma non solo. Devo avere tutta la sua attenzione. Se per caso mi accorgo, inconsciamente, che si, sono suo ma per qualche motivo si è distratta, che non è più totalmente concentrata su di me, rischio la defaillance. Se poi non mi sento più suo, ancora peggio.
Ecco svelato il mistero: per godere appieno durante un incontro devo sentirmi completamente un giocattolo nelle sue mani, ma un giocattolo che, come l'ultimo nelle mani di un bambino, abbia tutta l'attenzione.
Ecco cosa è andato male nell'ultimo incontro: non so per che motivo, ma dopo essere stato completamente suo per l'ora e mezzo precedente all'improvviso inconsciamente, ho capito che non lo ero più.
Anche voi dovete provare questa strana specie di sensazione, non tangibile, non misurabile per essere soddisfatti?
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