| Quello che segue è il continuo del mio precedente racconto “La scommessa (ballbusting - foot worship)”.
Nei due anni successivi a quell’episodio, è capitato spesso che io e Giulia facessimo nuove scommesse. Ormai era diventata quasi la regolarità: se vincevo io doveva scrivere qualcosa di imbarazzante su Facebook, se vinceva lei io mi beccavo i calci nelle palle e dovevo stare ai suoi piedi per un tot di tempo. Inutile dire che la gran parte delle scommesse che proponevo io erano scommesse che sapevo dal principio avrei perso. Le cose andarono avanti per un anno e mezzo circa, dopodiché mi fidanzai con Clara e per ovvie ragioni non potevo più fare certe cose. A questa situazione si aggiunse un brutto litigio che ebbi con Giulia e che ci portò ad allontanarci per circa 6 anni, durante i quali non abbiamo avuto alcun tipo di rapporto.
Per una serie di coincidenze, ci siamo ritrovati qualche mese fa e a mano a mano abbiamo recuperato quello splendido rapporto di amicizia che avevamo un tempo. Io continuo ad essere fidanzato ma mi vedo spesso con Giulia per un caffè, una chiacchiera e un po’ di tempo insieme. Come è ovvio, i sogni erotici su di lei si sono sprecati durante tutti questi anni e non c’è stato giorno in cui la vedevo in cui non sognavo di poter ripetere quel che facevamo anni fa.
Finché un giorno è successo quel che mai avrei immaginato.
Eravamo a casa mia a chiacchierare, la mia ragazza era fuori città per degli impegni. Lei era venuta da me per parlarmi di una cosa importante e entrambi sedevamo sul divano. Lei indossava un vestitino bianco con i fiori che le arrivava poco sopra il ginocchio e ai piedi indossava un paio di stivaletti color cuoio. Quella sera avevamo bevuto un paio di bicchieri di vino a testa e non si può dire fossimo ubriachi, ma c’era un clima di leggerezza e spensieratezza davvero piacevole. Parlavamo di ricordi, dei tempi passati, di quanto eravamo stupidi da ragazzi.
G «Ma te le ricordi le nostre continue scommesse?»
Io «E chi se le scorda! Ne abbiamo fatte un casino!»
G «Ahahaha eh eravamo senza pensieri allora»
Io «Non dirmelo guarda…quanto tornerei ad allora»
G «Sicuro? Quando scommettevamo ricordo che non te la passavi benissimo eh…finiva che stavi sempre per terra ahahaha»
A quel punto, forse per l’alcol o forse perché non riuscivo più a tenermelo dentro, le dissi quel che pensavo.
Io «Ahahaha è vero, ma non era così male dai»
G «Cioè? In che senso?»
Io «Ma niente, dico solo che non era così male»
G «Non era così male prendere i calci e starmi sotto i piedi? ahahaha»
Io «Eh…alla fine mi divertivo lo confesso»
G «Ahahaha non ci credo! Vuoi dire che ti divertivi se ti facevo quelle cose?»
Io «Si, era un po’ come andare in palestra: alla fine mi sentivo svuotato e libero di testa! Ahaha non te lo so spiegare bene»
G «Al massimo ero io a fare palestra prendendoti a calci ahahaha»
Io «E’ vero, ma alla fine stavo bene non so perchè»
G «Guarda che per me era molto soddisfacente eh…se ti fa stare bene possiamo replicare quando vuoi…anche se non credo che Clara ne sarebbe entusiata»
Io «Vabbè ma alla fine è un gioco tra amici…e mica lo devo andare a dire a Clara»
G «Mmm…si potrebbe fare»
Io «Sul serio? Ti va?»
A quel punto Giulia assunse un’espressione vagamente maligna e sorrise alzandosi in piedi.
G «Forza, alzati in piedi»
Feci come diceva e mi posizionai di fronte a lei.
G «Pronto?»
Io «Sono anni che aspetto»
Giulia caricò il calcio e mi colpì in pieno le palle. Il vestitino a fiori le si alzò quel tanto che bastava per farmi eccitare ancor di più.
G «Come vado? Ho perso la mano?»
Io «Ahahaha no direi che ci sai ancora fare»
G «Quindi posso darteli anche più forte? Ce la fai?»
Io «Giulia in questi momenti se ricordi bene ero praticamente il tuo schiavo quindi puoi fare quello che vuoi…mica devi chiedermi il permesso»
G «Bene»
Giulia allungò una mano e mi prese i capelli tirandomi verso di lei e mi diede tre calci nelle palle di fila fino a farmi cadere in ginocchio. Non mi diede nemmeno il tempo di rifiatare.
G. «In piedi!» Mi ordinò tirandomi verso l’alto dai capelli.
E giù altri 3/4 calci di fila.
Caddi di nuovo.
G «Così mi sa che è troppo vero? Aspetta mi tolgo gli stivali….»
Fece per levarsi lo stivale destro quando si interruppe.
G «Anzi, visto che sei il mio schiavetto, toglimeli tu forza» disse ridendo.
Ancora in ginocchio mi protesi verso di lei e le sfilai i due stivali lasciando uscire un odore acre dal loro interno. Forse ci misi un po’ troppo
G «Non annusarmi i piedi, a quello ci penserai dopo! Adesso in piedi forza».
Giulia mi prese a calci nelle palle per buoni 10 minuti finché caddi a terra per la centesima volta e ebbe un po’ di pietà.
G «Direi che per oggi ne hai presi abbastanza che dici?» Disse ridendo
Io «Si…credo di si» sofferente.
G «Ok adesso passiamo alla fase due» disse andando a sedersi sul divano e incrociando le gambe.
G «Adesso vieni qui…ti faccio annusare quei piedi che sembrano piacerti tanto…»
Gattonai fin da lei e mi misi a pancia in su. Giulia scavallò le gambe e mi mise i piedi sul viso.
G «Allora? Hanno un buon odore?»
Io «Un odore familiare in effetti»
G «Ahahaha si ma così non lo senti bene…toglimi i calzini avanti»
Le sfilai i calzini e subito Giulia poggiò i suoi piedi umidi sul mio viso, con l’attaccatura delle dita di un piede subito sotto il mio naso.
G «Devo essere sincera…non ricordavo fosse così gratificante…per me possiamo replicare quando vuoi»
Io «Devo amm...»
Mentre provai a parlare Giulia mi infilò la punta del piede in bocca.
G «Si ma non parlare adesso, leccali un po’»
Continua…
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