Piccole riflessioni per il futuro post coronavirus, Ma Marco andrà ancora al lavoro influenzato dopo aver preso la cura sintomatica?

Caro Davide, questa non è una discussione simile all'altra.

Questa è una discussione diversa. Od almeno lo speravo.

Un amico, padre di tre bambini, mi chiama ed il suo pensiero non è per la salute, ma per l'economia.
L'economia è il nuovo dio, anche se forse sarebbe giusto chiamarlo mammona, che non è una grande madre.
Nel suo nome si sacrifica tutto: salute, riposo, dignità, famiglia, leggi, buonsenso, solidarietà, vivere bene.

Io mi ricordo da piccolo:guardavo Star Trek. Guardavo un mondo dove i bisogni primari erano soddisfatti e le malattie sconfitte. Il denaro non esisteva più ed ognuno si dedicava a quello che gli piaceva fare per diletto.

Negli anni '80 immaginava che nel 2000 l'uomo avrebbe avuto una vita migliore. Niente guerre e niente malattie. Ora siamo nel 2020 e si vive peggio che nell'800. Diritti umani, diritti sindacali, diritto alla salute: tutte cose per le quali i miei genitori ed i miei nonni hanno combattuto, svenduti e calpestati.
Invece il liberismo assurdo promulgato dagli anglosassoni ha rovinato la vita a tutti.
Adesso tutti preoccupati dalla borsa e dalle speculazioni, che è la seconda notizia dopo la diffusione del virus.
Ma ragazzi, pensateci! Io non ho azioni, non ho un fondo pensione (si, sono ancora vecchio stile: il buon caro TFR): cosa volete che me ne freghi della borsa?
Pensate davvero che la FCA metta in cassa integrazione o chiuda per via della borsa? O che la Microsoft licenzi per via della borsa?
Il coronavirus impatta molto di più sulla vita di tutti noi. Sulla vita! E non intendo la vita sociale.
Idem altre malattie. Eppure la principale preoccupazione è all'economia, al patto di stabilità ed ai mercati.

Fa notizia. Come il quattordicenne morto di infarto. Ma in realtà, quanti ne sono guariti? E quanti non presentano nessun sintomo?
Qui un articolo che parla dello studio su Lancet e sua mortalità calcolata in modo errato.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicol...-bassa/5736311/
Ergo se è vero che per ogni conclamato vi è un asintomatico, come dice lo studio, c'è la stanno dipingendo da un lato più mortale di quello che è, dall'altro, come dice l'articolo, il peggio deve ancora arrivare.

Ma come ho detto, non era questa la piega della discussione.

Veramente a me risulta siano meno di 1500...confronto all'influenza che ne fa 8000...
Ma come detto non era questa la piega che doveva prendere la discussione.

Quindi la situazione è grave perché uno non può operarsi al ginocchio. Ottimo. Adesso è chiaro. La situazione è grave quando ci tocca personalmente. Quando invece riguarda gli altri va bene.
La situazione è grave non perché hanno tagliato sempre di più nella sanità con la perdita di 70000 posti letto in Italia negli ultimi dieci anni.
Come? 70000 posti letto? Ops.
E quanti medici?
Però abbiamo il pareggio di bilancio inserito in costituzione, stessa dignità della libertà di parola.
Grazie, potente dio economia.
Ma naturalmente nessuno lo dice. Meglio urlare all'emergenza.
E criticare gli inglesi...che tra parentesi avevano un sistema sanitario pubblico migliore del nostro...fino a che non è arrivata la Margaret.
Ora si criticano gli inglesi perché accettano una semplice realtà: date le scelte economiche fatte e la scarsità di risorse, qualcuno morirà. D'altronde certe scelte il loro servizio sanitario le fa già: sei fumatore, obeso o vecchio? Beh, se dovessi avere bisogno di un trapianto di cuore, puoi metterti il cuore in pace: non sarai inserito in lista o lo sarai in una posizione talmente bassa che è come se non lo fossi.
L'economia richiede dolorosi sacrifici. Ma è un dio generoso...per pochi.