Ogni anno, immancabile come la reclame dei panettoni a Natale arrivano le pubblicità per la cura sintomatica dell'influenza.
A me ha sempre fatto ridere quella di Marco ( o Luca? Boh!) tecnico informatico che per evitare che i suoi colleghi vadano nel panico e non sappiano più come destreggiarsi nell'uso dei computer è costretto, anziché starsene a casa a curarsi l'influenza, a prendersi una pillola per curarne i sintomi ed ad andare al lavoro, contagiando sia i colleghi di lavoro sia i passeggeri che viaggiano con lui sui mezzi pubblici.
Beh, l'ultima parte la reclame non lo evidenzia. E scommetto che nessuno di voi ci aveva mai pensato.
Ma le case farmaceutiche forse si: più Marco ne contagia più clienti si hanno!
A parte che Marco non deve essere molto bravo nel suo lavoro, visto che se manca un giorno tutti hanno problemi che in teoria dovrebbero presentarsi in modo estremamente raro, mi domando che vita d'inferno faccia: niente permessi, niente ferie, visto che non può permettersi nemmeno la malattia...speriamo che sia sano e robusto e non gli capiti nulla di più grave di un appendicite.
Almeno lui va al lavoro. E che dire invece di quella che si impasticca per non perdere due ore di palestra, il cinema con gli amici ed il cenone con i parenti? Che bene deve volere ai suoi amici ed ai colleghi di palestra se va in giro a regalare a tutti la sua influenza od il suo raffreddore? Posso capire usare armi batteriologiche contro i parenti,che non a caso fa rima con serpenti... Ma naturalmente la pubblicità sorvola anche su questo.
E che dire di quei colleghi o di quei capiuffici che pur potendo starsene a smaltire l'influenza a casa arrivano ad appestare tutti, compreso persone che magari la portano a casa dove hanno persone cardioatiche od anziani a rischio? O dei datori di lavoro che se stai a casa con 38 di febbre e tosse ti bollano come uno scansafatiche?
Si, l'influenza non uccide come il coronavirus, ma sapete quanto morti fa all'anno? Ottomila circa.
Stupiti?
Lo si dice qui, non su Libero.
www.epicentro.iss.it/influenza/sor...alita-influenzaUn numero importante.
Eppure adesso tutti si riempiono la bocca di #iorestoacasa e dicono: se non lo volete fare per voi, fatelo per i vostri cari, anziani e malati,che evidentemente, invece, possono crepare invece per l'influenza, facendo felici le casse delle case farmaceutiche.
Premesso che uno studio su Lancet sembra dimezzare il tasso di mortalità attribuito al coronavirus, affermando che per ogni conclamato vi è circa un asintomatico che andrebbe conteggiato facendo abbassare il tasso e nel contempo rendendo la situazione ancora più drammatica dal punto di vista contagio,mi domando: passata la festa? Gabbato lu santo come al solito o faremo tesoro?
Ossia eviteremo di fare come Marco e faremo invece come nonna Luisa che stava a casa al caldo per una settimana,bevendo brodo e tisane calde, facendo fumenti con la camomilla e riposando?
Considereremo ancora vincente il modello tagli alla sanità e tagli dei posti letto? Avremo capito che mancano medici ed infermieri e che il coronavirus ha anticipato quello che avremmo visto tra cinque anni?
O torneremo a fare le cicale?
Ho tanta paura che, anche alla luce dei comportamenti attuali, ritorneremo a cantare allegri.
Voi cosa ne pensate?