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| La costituzione fiscale va interpretata in un modo completamente diverso da quello che ci hanno propinato, non con una convergenza del bilancio verso il pareggio in un momento di difficoltà, ma con un deficit al 3% del Pil fino a quando un Paese non è uscito dalla crisi. Perché ci sia questo cambiamento oggi c’è una doppia opportunità. La prima è rappresentata dal terrore europeo per il sovranismo, la seconda dalla situazione tedesca, che porta la Germania a proporre esattamente le stesse politiche che l’Italia chiede da dieci anni.
Qualcuno potrebbe dire che l’Italia non può varare piani come quelli della Germania perché, visto il suo debito pubblico elevato, non può permetterseli.
Non c’è più un alibi per dire che l’Italia non può fare quello che la Germania può fare perché ha un debito più alto per due ordini di motivi: 1) perché questo comunque genera sovranismo; 2) perché sappiamo che le politiche di austerità in Italia hanno fatto salire il debito tramite il crollo della produzione. E dico anche che siamo all’ultima chiamata, agli ultimi due anni per salvare l’Europa. Se la coalizione Pd-M5s e questa Europa non avranno saputo generare una crescita del 2%, com’è assolutamente necessario per far scendere il debito/Pil via crescita, non ho nessun problema a pronosticare non solo la stra-vittoria dei sovranisiti in Italia, ma anche in Europa, perché il progetto europeo senza l’Italia è un non progetto.
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