Nato vicino a Venezia nel 1957, Buttò inizia la sua carriera espositiva nel 1993, anno in cui viene pubblicata anche la sua prima monografia, dal titolo “Ritratti da Saturno: 1989-1992″. Da allora seguono numerose esposizioni personali in Italia, Europa e negli Stati Uniti (a New York, Los Angeles, San Francisco). Oltre ad altri due volumi monografici “Opere 1993-1999″ e “Martyrologium” (2007), la galleria Mondo Bizzarro di Roma in occasione della recente mostra ha pubblicato l’ultimo catalogo in ordine di tempo: “Blood is my favourite color” (2012).
È (quasi) un caso che il nome dell’artista possa descrivere alla perfezione l’arte di cui ne diviene a un tempo emanatore e divoratore: un’Arte Saturnina, volta a colpire e dissipare l’animo dell’osservatore.
Un messaggio moderno (per una “società” sempre più devastata, sotto ogni punto di vista) viene trasmesso dai quadri di Buttò, preservando però lo stile pittorico dei grandi nomi che l’hanno preceduto.
Nei suoi dipinti l’Uomo diviene Sacralità e rende manifesto un dolore-sensuale che proietta un ombra demoniaca: “così una parata di splendide fanciulle consacrate da un’aura dorata, la stessa delle icone bizantine, brillano di una fisicità pienamente terrena e sensuale, ma sono avvolte da un misterioso fascino demoniaco, come votate in purezza alla distruzione e al disfacimento”
Santa Caterina