Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Claire Delacroix

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view post Posted on 6/11/2017, 11:42     +1   -1

Professore/essa SM

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Ci sono un uomo e una donna. Lui ha la schiena nuda, lei un coltello in mano. La lama saetta sulla pelle sudata. La incide più volte, facendo colare il sangue. I tagli si intrecciano fino a comporre una scritta: “Claire”. L’uomo si dimena in silenzio, senza emettere un gemito, mentre il pugnale continua a ferirlo. È una scena che sarebbe probabilmente piaciuta a Stanley Kubrick. Eppure non ci troviamo dietro le quinte di un film, ma a Milano, in un tranquillo quartiere residenziale in zona Isola. Sono le nove di sera e Claire Delacroix – la protagonista di questa storia – è appena rientrata dall’ufficio.
Lavora in una grande multinazionale del centro, ha trent’anni, un volto angelico e una lunga capigliatura fluente. Di giorno conduce una vita normalissima: le riunioni, il traffico sulla circonvallazione, gli aperitivi con i colleghi. L’uomo che la attende a casa è il suo schiavo personale. Hanno siglato un accordo: lui vive nell’appartamento di lei, bada alle faccende domestiche, la accudisce e la riverisce. Lei, in cambio, potrà seviziarlo a suo piacimento.
Per poter abbracciare questa nuova esistenza, l’uomo ha dovuto abbandonare il lavoro, ha venduto casa e si è trasferito dall’altra parte della penisola. Lo ha fatto per libera scelta, e ne è assolutamente felice. Nel gergo degli iniziati, Claire è una mistress, ovvero una padrona. La sua seconda vita – che è anche la sua seconda professione – si chiama Bdsm, e sta per «bondage, dominazione e sadomasochismo». I ferri del mestiere si trovano nel seminterrato, oltre una breve rampa di scale. Questo è il suo dungeon personale: la grande sala delle torture. C’è una grossa gogna in legno, la croce di sant’Andrea, la gabbia per rinchiudere le vittime, il lettino delle sevizie. E poi, una nutrita collezione di fruste, coltelli, corde di canapa e altri oggetti dalla forma inquietante.
«Ho scoperto il Bdsm circa tre anni fa», racconta lei. «Mi è sempre piaciuto seviziare i miei amanti, mi piaceva picchiarli e colpirli con la
frusta. Era la mia passione, ma ancora non ero in grado di darle un nome. Poi ho capito di non essere sola: ho parlato con alcune persone, ho iniziato a frequentare certi siti Online. In breve mi si è aperto un mondo. Ho scoperto di essere una mistress, e che là fuori, neanche troppo nascosti, c’erano centinaia di uomini disposti a farsi sottomettere da me».Oggi Claire Delacroix è una delle più celebri professioniste sulla scena milanese. Trascorrere un’ora in sua compagnia costa 150 euro e le pressanti richieste – via internet e Facebook – sono così numerose che spesso non possono essere esaudite. Secondo uno dei guru del settore, il misterioso Ayzad (ienvw.ayzad.com),circa quattro milioni di italiani praticherebbero il Bdsm. La cifra appare forse un poco esagerata, ma quel che è certo è che si tratta di un fenomeno in rapida crescita: la passione corre sul web, spesso dietro il paravento di complessi pseudonimi, ma non mancano i locali specializzati, come il Sadika di Milano, e le innumerevoli feste a tema. Il primo passo consiste nel determinare la propria personale inclinazione: si può essere dominanti o sottomessi, oppure switch, ovvero versatili.Per farsi riconoscere durante le serate, gli schiavi indosseranno un collare nero alla gola, mentre i padroni potranno optare per vistosi capi in lattice, grossi stivali di cuoio e accessori di fattura militare. «Tra master e slave vige un patto ben preciso», spiega Claire. «Il loro rapporto sarà sempre spontaneo, e rispetterà la regola del Ssc: sano, sicuro, consensuale. Quando provoco dolore a un’altra persona, lo faccio perché è lei che me lo chiede, poiché tramite il dolore riesce a raggiungere il piacere. È innanzitutto un gioco psicologico, ed è qui che sta l’abilità di una brava mistress. Una volta chiarito questo punto, lo schiavo entra in mio potere, e io posso fare di lui ciò che voglio. Ho frustato uomini anche per sei ore di fila, li ho rinchiusi in una cella per intere notti, li ho costretti ad avere rapporti omosessuali con altri uomini, a strisciare ai miei piedi in mezzo a una piazza affollata, a umiliarsi, a leccarmi le suole delle scarpe. Ho diversi schiavi personali che ubbidiscono ai miei ordini sette giorni su sette, ventiquattr’ore su ventiquattro, e altri che pagano profumatamente pur di trascorrere qualche ora in mia compagnia».

Il rapporto sessuale non è quasi mai contemplato: i più, nel mondo fetish, lo considerano un’attività accessoria. Chi non pratica Bdsm viene liquidato con un lapidario aggettivo, “vaniglia” – perché, proprio come la vaniglia, il puro atto erotico avrebbe un sapore blando, non sgradevole per carità, ma assolutamente tutt’altro che memorabile.
È la filosofia sommersa dei novelli De Sade: una tribù dall’aspetto trasversale, che raggruppa dietro le sue insegne giovani e anziani, studenti e professionisti, ma che sembra riscuotere particolare successo tra i ceti medio-alti. Non è difficile, esaminando la vasta clientela di Claire, imbattersi nel broker di piazza Affari, nel manager di successo, nell’imprenditore rampante col vizio dello scudiscio.
«Frequentando questo mondo, ho avuto a che fare con i personaggi più disparati», assicura Claire. «Ci sono gli amanti della dominazione finanziaria: ti contattano via chat e godono semplicemente nell’inviarti denaro. In cambio non esigono nulla, non vogliono neanche incontrarti. Ti chiamano “mia dea” e si dicono pronti a esaudire ogni tua richiesta economica: il loro piacere consiste unicamente in questo. E poi ci sono i pazzi veri, quelli che vorrebbero essere fatti a pezzi. Un giorno ho ricevuto la seguente proposta: un uomo voleva che gli spezzassi tutte le ossa, fino a mandarlo in coma. Aveva già predisposto ogni cosa: avremmo simulato un incidente, dopodiché sarebbe arrivata un’ambulanza che lo avrebbe trasportato in una clinica privata. Ovviamente il Bdsm non ha nulla a che vedere con tutto ciò. Le lesioni gravi sono severamente bandite, così come l’assunzione di alcol e droghe durante le sessioni. Niente può essere improvvisato: esistono appositi corsi che ti insegnano come utilizzare la corda, le fruste e i coltelli. Il tuo slave, innanzitutto, è una persona che si affida a te, e che lo fa spontaneamente, in piena fiducia. Perciò va trattato con rispetto e responsabilità, quasi con affetto: questa è la prima regola, e per quanto mi riguarda è fondamentale». Dominatori si nasce, ma prima di prendere in mano una frusta o armeggiare con bisturi e coltelli bisogna avere la coscienza di ciò che si sta per fare: una scudisciata nell’occhio o un nodo troppo stretto possono avere conseguenze drammatiche, se non addirittura letali. La professionalità è un ingrediente imprescindibile, eppure non tutti – in un universo in rapida espansione come quello del Bdsm – sembrano esserne pienamente dotati.
«Negli ultimi anni il sadomasochismo è diventato una specie di moda», dice Claire. «Qualche mese fa è uscito nelle sale Cinquanta sfumature di grigio, un polpettone assolutamente irreale, in bilico tra il fantasioso e il grottesco, il cui protagonista, più che di un cultore del sadomaso, ha le classiche sembianze del pazzo criminale. È chiaro che il nostro ambiente non ha nulla a che spartire con quella pellicola, eppure in tanti, dopo aver visto il film, hanno deciso di improvvisarsi master o slave. Hanno comprato corde e scudisci e si sono riscoperti torturatori, mettendo in serio pericolo la salute dei propri partner. Ecco, queste sono le vere schegge impazzite. Volete far colare un poco di sangue? Benissimo, non c’è niente di male. Per prima cosa, però, dovete imparare a farlo nel modo giusto».
La luna brilla ormai alta, oltre i tetti del Pirellone: è tardi, e domani bisogna andare al lavoro. Ancheggiando sui tacchi a spillo, Claire riemerge dalle nere viscere del dungeon. Il suo appartamento è grande e ordinato: lo ha comprato qualche mese fa, e non certo solo grazie al suo stipendio da impiegata. Squilla il telefono: sono i genitori che vogliono darle la buona notte. Lei chiacchiera a bassa voce, allungando le gambe sul divano, e improvvisamente è tornata a essere una ragazza come tante, che domattina dovrà accalcarsi sulla pensilina della metropolitana, prendere l’autobus, salire le scale dell’ufficio. Ma in fondo – ci domandiamo – la sua famiglia e i suoi amici non hanno mai sospettato nulla? Nessuno di coloro che gli sta vicino, neanche per un attimo, è mai riuscito a gettare lo sguardo oltre i confini della sua seconda vita? «Certo che no», è la risposta, «è una cosa che non dovrà mai accadere». E anche questo, probabilmente, non sarebbe dispiaciuto al vecchio Kubrik.
 
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drwho
view post Posted on 7/11/2017, 07:44     +1   -1




Hai fatto copia incolla di un vecchio articolo di Claire.

Quindi?
 
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view post Posted on 7/11/2017, 09:37     +1   -1

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CITAZIONE (drwho @ 7/11/2017, 07:44) 
Hai fatto copia incolla di un vecchio articolo di Claire.

Quindi?

Quindi??
 
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Mistress Elena
view post Posted on 7/11/2017, 09:50     +1   -1




Potresti mettere il link, così è chiara la fonte.
 
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view post Posted on 7/11/2017, 10:11     +2   +1   -1

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Kirk
view post Posted on 7/11/2017, 17:29     +1   +1   -1




CITAZIONE (vostro @ 7/11/2017, 09:37) 
CITAZIONE (drwho @ 7/11/2017, 07:44) 
Hai fatto copia incolla di un vecchio articolo di Claire.

Quindi?

Quindi??

Quindi la solita patetica pubblicità occulta di un articolo anche vecchio. Senza speranza.
 
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view post Posted on 7/11/2017, 18:00     +1   -1

Professore/essa SM

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CITAZIONE (Kirk @ 7/11/2017, 17:29) 
CITAZIONE (vostro @ 7/11/2017, 09:37) 
Quindi??

Quindi la solita patetica pubblicità occulta di un articolo anche vecchio. Senza speranza.

veramente lo ho pubblicato perchè mi piace e penso possa far piacere a qualcuno leggerlo, non ci guadagno niente anzi, perdo solo tempo...ma convinto tu...
 
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6 replies since 6/11/2017, 11:42   2479 views
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