O Mega |
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| Condivido dalla A alla Zeta. Stessa valutazione, benché non ne faccia uso, proprio perché ansioso. CITAZIONE (stoolman @ 14/2/2018, 13:06) In ottica di harm reduction e separazione dei mercati (droga pesante e leggera), non può che essere auspicabile una distribuzione controllata di cannabis. Qualunque discussione sull'argomento dovrebbe partire da considerazioni di tipo farmacognostico, non sociali. A sostegno delle mie tesi, si consideri la scarsa tossicità della cannabis sativa, l'assenza di decessi, di danni di tipo cromosomico, e l'abissale differenza di tossicità con l'alcol o il tabacco. I moltissimi che oggi consumano cannabis in italia vanno a farsi danni permanenti a polmoni, cervello e apparato cardiocircolatorio fumando hashish pesantemente adulterato da componenti altamente pericolosi, senza citare il fenomeno della canapa albanese, mal conservata, che sviluppa ammoniaca che causa enfisemi polmonari. Infine, sconsiglio a chiunque di assumere cannabis, ma se avessi un fratello che non dorme la notte, preferirei si facesse una canna che non una benzodiazepina ad emivita breve, cioè un cappio al collo per sempre. La cannabis, tuttavia, non risulta adatta a chi soffre di ansia o apatia: su un SNC sbilanciato, aggravano la situazione.
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