Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Giovani e lavoro, Politica a parte, tema molto complesso

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view post Posted on 9/2/2017, 20:55     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Non sono la persona adatta a dare consigli. I miei sogni prevedevano determinate cose e mi sono ritrovato a fare tutt'altro nella vita. Però se hai un sogno e ci credi veramente, provaci. Altrimenti ti rimarrà sempre quel pizzico di delusione, anche se dovessi trovare un lavoro discretamente remunerativo.
Basta che questo sogno non preveda di aprire un'attività commerciale. Di questi tempi, aprire un'attività che funziona è più difficile del classico terno al lotto. A meno che tu non lo faccia col portafogli già bello gonfio. Ma temo che non sia questo il caso
 
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view post Posted on 9/2/2017, 21:37     +1   -1
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Senza cuore

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Io lo inseguo. Difficoltà per difficoltà perché non investire in ciò che rende felici? Voglio vedere chi corre di più.
 
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vupsc che cerca la pace
view post Posted on 9/2/2017, 22:49     +2   +1   -1




Dico solo questa perchè gioco in trasferta data la "tipologia" di utenti attivi in questo topic. Ma voglio dirla lo stesso poi taccio e non rispondo.

Sogno un mondo invece, dove non si corra e dove la si smetta di pretendere. Sì, perchè sognare oramai è un modo celato per dire pretendere. La mia generazione si laurea in massa pur essendo conscia che il mercato del lavoro ne è saturo. Nessuno glielo ha ordinato, però una volta che si scontrano con la realtà si incazzano...e danno la colpa ai genitori, ai politici, alla scuola, alla chiesa, al sistema, alle baby pensioni, agli statali, alle provincie, all'art.18 e ad altre cose. Alla fine non c'è nessuna colpa se non la loro, l'economia come molti di voi mi insegnano oramai non ruota attorno a un'etica ma ad una funzionalità. Non servono a un cazzo 300.000 laureati in giurisprudenza, a fronte di altrettanti 200.000 avvocati già presenti. Uno che oggigiorno si ostina a laurearsi in giurisprudenza, scienze politiche, economia, filosofia ecc...non sogna, pretende....e rompe il cazzo per quanto mi riguarda.
Pretende perchè ha il terrore di vivere nell'anonimato o di fare un lavoro noioso e usurante come hanno fatto 40 anni i suoi genitori.

Il punto è che nel mercato, servono 5 ingegneri, 5 medici, 3 economisti, 2 avvocati...ma a fronte di 200 impiegati, 200 operai, 200 cassieri, 200 commessi, 200 infermieri. Se a "sognare" sono 2 su 100 come 30 anni fa, eccelleranno e riusciranno. Se come oggi sono 50 su 100, bhe...sono cazzi. Quindi si crea ciò che il sistema davvero vuole, una delle parole più pericolose e malvagie per l'umanità: competitività. Si compete, competeremo tra di noi, tutti a sbranarci per lo stesso osso. Il punto è che competere, implica che qualcuno perda.
Io non voglio che ci siano perdenti e vincenti, occorrerebbe quindi, tutti noi giovani, abbassare un po' la cresta e fare un passo indietro. Poi chi varrà davvero, eccellerà...ma per natura, non per titolo di studio e pretesa.

Io non sono laureato, ho iniziato a lavorare subito, fcendo lavori "da negro" come direbbero alcuni. Nel tempo poi, esperienza dopo esperienza, sono entrato in una grande azienda. Lavoro in mezzo a laureati di cui alcuni emeriti deficienti, che non valgono la metà di quel che valgo io nel lavoro che svogliamo. Ogni tanto poi, arriva la carrellata di neo-laureati a fare gli stage...un circo. Molte ragazzine meridionali appena sfornate dagli atenei...con ancora una mentalità provincialotta, imbottite di nozioni e concetti che non sono loro. Finte e costruite come soldatini, appena inizia il gioco cedono emotivamente e si rendono conto di non essere nessuno, che le cose che hanno imparato a memoria a scienze della cominucazione sono solo blande teorie...devi ripetergli 100 volte una cosa magari elementare che capirebbe anche un macaco. Sarebbero buone a malapena a lavorare al conad. I maschi non sono tanto meglio. Qualcuno di questi poi magari eccelle anche ed entra poi nello staff, ma nel giro di poco iniziano a lagnarsi perchè per la loro laurea 1300 euro al mese sono pochi.
Io invece, che facevo lavori "da negro", quando entrai mi sembrò il paradiso...misi passione e anima e ho la totale fiducia dei miei superiori. Vado in pausa quando voglio, ho l'entrata fiduciaria tra le 8 e le 10 quando mi pare e ho il pc aziendale che danno solo a chi gli conviene, così da essere operativo anche da casa.
Per non parlare infine, della oramai bassa qualità delle università italiane, specie nel mezzogiorno, sono laureifici. Al mio paese di origine è imbarazzante vedere che certi soggetti debbano essere chiamati "dottore".
Il sistema, quello vero, vuole questo. L'università come parcheggio sociale e illudere una generazione che vuole troppo, creando competitività e falsi sogni.

Il mercato del lavoro è questo, è saturo e non si può più pretendere di sognare, casomai di costruire. Che poi, alla fin fine, la massa che si laurea cosa sogna? Vogliamo dirla tutta? Sogna di guadagnare tanto facendo il meno possibile, magari avendo anche posizioni di controllo. Bhe...penso che un sogno del genere sia un po' di tutti. Non venitemi a dire che chi si laurea in economia lo fa per un "sogno" o per passione artistica.

Passo e chiudo, e a parlarvi è un giovane che vive i giovani.
 
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17 replies since 7/2/2016, 16:48   350 views
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