Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

LO STUDENTATO, Cosa accade quando uno studente si ritrova per sbaglio in una casa di sole studentesse?

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view post Posted on 5/10/2015, 16:26     +1   -1

Cavaliere BDSM

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La facoltà di Scienze Motorie, rappresentava per Angelo la svolta della sua vita.
Tanto sognata, tanto attesa, tanto ambita a causa degli odiosi test a numero chiuso che il Ministero aveva assegnato.

I risultati non tardarono ad arrivare, una volta aperta la lettera e presa visione del contenuto, rimaneva solamente una cosa da fare, salutare la propria famiglia e partire.

L'unica dota dolente della situazione era la lontananza, ad appena 19 anni, allontanarsi per 400km non è mai stata una cosa semplice, neanche per il più temerario dei temerari.

Il tempo era veramente poco, entrato negli ultimi scorrimenti, Angelo, doveva partire immediatamente nonostante non avesse neanche trovato l'alloggio, cosi fece, sistemandosi temporaneamente in una pensione discreta.

La prima lezione dell'università era stata devastante, i gruppetti si erano già formati e lui si ritrovò da solo senza proferir parola con nessuno per tutta la durata della lezione, quest'ultima, apparve interminabile.

Nonostante tutto, qualcosa aveva illuminato la giornata di Angelo.
Avanti a lui, una ragazza di circa 20\22 anni, giocherellava con i piedi per poi incrociarli e portarli verso la fila posteriore, indossava degli stivaletti neri di gomma che lasciavano intravedere la caviglia su cui era posto un bellissimo tatuaggio raffigurante un sole.

Angelo osservava quel piede prezioso che dondolava, poi il tatuaggio, le scarpe, vide la suola impolverata e l'eccitazione prese il sopravvento, l'unica cosa che avrebbe voluto fare era quella di stendersi al suolo e di essere usato come poggiapiedi, il suo vero ruolo.

I capelli biondi della ragazza ondeggiavano nel vento come quelli di una barca in mare aperto, il collo liscio e dalla carnagione chiara, lasciavano trasparire la sua naturale bellezza.
L'orecchio destro ornato con un fine orecchino argentato a punta e le mani smaltate di rosso.

Alla fine della lezione Angelo se ne andò velocemente per paura di commettere qualche scemenza o di fare la figura dell'imbranato.
Iniziò cosi a cercare delle stanze ad un prezzo vantaggioso.
La mattina del giorno seguente, nell'attesa dell'inizio delle lezioni si recò in un bilocale in centro, molto carino, portò con se i soldi per bloccarlo subito.

<< Questo è il bilocale, sarete in tre, un numero giusto per trovare la concentrazione per studiare. >>

Il misfatto però accadde.
La proprietaria aveva affittato la stanza ad una ragazza e il marito ad Angelo.
Dopo qualche telefonata, la ragazza non volle lasciare l'appartamento, Angerlo per goliardia nemmeno.

Appena uscito dalla doccia, la stanza ormai satura di vapore acqueo, senti le chiavi girare nella toppa della porta.

<< C'è nessuno? >>
<< Ciao! >> Urlò la ragazza << Non ti disturbo, lascio delle cose nella stanza e vado via, ci vediamo stasera. >>

<< Mha. >> Pensò ad alta voce Angelo che in preda alla curiosità entrò nella stanza della ragazza.
A prima vista era impossibile non vederle. Tanti scatoli di scarpe depositati per terra.
Dopo essersi assicurato la sola presenza in casa, iniziò ad aprire gli scatoli.

Inutile specificare che era in uno stato confusionale.

Decollete di tutti i colori, sandali, infradito per la casa, scarpe vertiginose da sala ricevimenti.
Iniziò a baciarle una ad una, respirò profondamente da quella suola, cercò di immaginare la ragazza attraverso l'odore, era in estasi.
Chiuse la porta con la promessa di non tornare più li.

Nei giorni seguenti, dopo l'amara scoperta che la ragazza bionda era la sua coinquilina, Angelo si era chiuso in se stesso.
Non riusciva ad immaginare il perché sia nato con l'indole della sottomissione e di dover tenere quest ultima nascosta, come se fosse un disagio grave.
Avrebbe voluto confessare il tutto, i riscaldamenti del bilocale irradiavano velocemente, la coinquilina quindi girava con le infradito e Angelo doveva sforzarsi nel non osservare la caviglia scoperta e le dita smaltata che fuoriuscivano dal sandalo, quante volte avrebbe voluto stendersi al suolo, ma questo, almeno in questi tempi e in questa società, non può avvenire.

Dalila era molto sveglia, fumava qualche sigaretta ogni tanto, guidava l'automobile meglio dei maschietti (come li soprannominava lei), astuta e furba, non tardò ad immaginare che qualcosa non andava, le infradito erano sempre in un posto diverso, le scarpe anche, le calze che riponeva nella cesta della biancheria le ritrovava sempre in cima.
Decise di agire. Il piano era quello di far sbloccare Angelo dalla sua timidezza e magari di provocarlo un pò.

I primi giochi furono quello di chiedere alla povera vittima mille favori, l'acqua, i fazzoletti, la guida tv, il telecomando.
Un pomeriggio dopo la classica tisana, vide Angelo che armeggiava sul pavimento a quattro zampe vicino ai cavi della televisione.
L'occasione era perfetta. Si avvicinò al divano, si sdraiò e poi allungò le gambe sulla schiena del suddetto.

L'occasione ovviamente provocò una scarica elettrica sulla schiena di Angelo. Le mani divennero gelate.
Cercò di proferire parola ma Dalila sorridendo fece cenno di tacere.

<< Sei cosi comodo, potrei utilizzarti sempre. >> Disse ridendo << Dai non fare quella faccia, guarda quanti chili in più hai, ti aiuto a fare un pò di movimento. >>

Angelo era stra-eccitato, non riusciva più a connettere e iniziò a fissare i piedi di Dalila, quest'ultima portò il piede sinistro sotto al naso del ragazzo che iniziò ad inspirare profondamente.

<< Grazie Padrona. >>
<< Eh? Come hai detto? >> Disse Dalila senza spostare il piede. Angelo non rispose, iniziò a baciare la pianta di quel meraviglioso piede, un 40 circa, con le dita non troppo lunghe e dei lineamenti perfetti, curato nella perfezione.

<< Niente niente ma devo trovarmi un'altra casa, non possiamo convivere. >> Disse Angelo timidamente e con la voce eccitata.

<< Prima che tu te ne vada, spiegami tutto e non aver timore, in facoltà non ti conosce nessuno, quindi segreto o no, parla. >>

<< Sono innamorato dei tuoi piedi, delle tue scarpe. Mi ritengo un essere inferiore e tu una Dea da servire, il mio unico desiderio è quello di obbedire ai tuoi ordini. Vorrei essere legato alla tua presenza ed accoglierti strisciando per poi onorarti pulendoti le scarpe. E' tutto ciò che desidero. >>

<< Tutto qui? >>

Dalila si alzò e tornò da Angelo con dello scotch marrone, lo mise sulla bocca ridendo come non mai, lo fece sdraiare a terra.

<< Mi hai convinta. Sono sicura che ci divertiremo. >>

Angelo, sdraiato a terra con lo scotch sulla bocca, aveva una sola visuale, le piante dei piedi che premevano sul suo viso, inspirò con tutto il fiato nei polmoni e finalmente si sentiva realizzato.
Una lacrima usci' dagli occhi, era finalmente felice.

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Spero di non avervi annoiato e perdonate eventuali errori di ortografia.
Come vorreste il seguito?
Sempre se la storia vi sia piaciuta.

Shy
 
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view post Posted on 6/10/2015, 10:09     +1   +1   -1
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Decano BDSM

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Inizio molto promettente. Solo una considerazione: a mio avviso la ragazza ha accettato la situazione troppo facilmente. Ti prego di continuare anche questo racconto (se inserissi un po' di trampling sarebbe fantastico).
 
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view post Posted on 6/10/2015, 15:07     +1   -1
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Professore/essa SM

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bravo, complimenti...continua pure. Magari potresti aggiungere un'adorazione dei piedi della studentessa, che rientra stanca dopo aver indossato una giornata le hogan e chiede allo schiavo di sfilarle scarpe e calzini... :erction__:
 
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view post Posted on 6/10/2015, 16:25     +1   -1
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Professore/essa SM

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bello!!
 
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3 replies since 5/10/2015, 16:26   3886 views
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