UN GIORNO AL MARE
Era una calda domenica di Luglio, alle 8 del mattino un msg sul mio cell.
“Andiamo al mare.” era Ilaria mia cugina, la mia Dea.
Non c era un punto interrogativo quindi risposi:
“OK Padroncina arrivo subito”
“Vieni tra mezzora, viene pure una mia amica” rispose lei.
Chissà se l'amica avrà letto “Padroncina” mi chiedevo, ero impaurito, non mi andava di far capire il mio status di schiavo ad altri, abitiamo in paese e la voce circola velocemente, potevo compromettere seriamente la mia reputazione.
Puntuale come un orologio svizzero suono alla casuccia.
Aprì l'amica era Elisabetta una ragazza di 23/24 anni, la conoscevo di vista. Era bassa di statura biondina e un po' cicciottella ma non aveva cellulite. Indossava dei pantaloncini corti blue con una maglietta bianca che quasi si sdrillabava per contenere il suo prorompente seno. Le caviglie erano assottigliate rispetto al polpaccio e non a zampone ma bensì scolpite. Ai piedi un infradito grigio chiaro un 37 forse, dita allineate e unghie smaltate di rosso.
Finiti i raggi X il mio cervello elabora e mi dice: E' proprio una bella patatona.
Betty, questo il diminutivo, andò a posare la borsa in macchina e io approfittai per dire con convinzione alla mia Regina:
“La prego padroncina non mi tratti da schiavo avanti la gente... non voglio..”
Lei “Mhmm non ti preoccupare stai tranquillo” e mi fece l' occhiolino.
Speravo avesse capito il senso cioè se avrebbe dato sfogo al suo sadismo mi sarei offeso e non mi sarei fatto più sentire.
“Io mi siedo dietro.” disse Ilaria.
Elisabetta che sapeva che Ilaria aveva un carattere da Leader disse “ok” senza batter ciglio.
In macchina alla vista di quelle belle cosciolone sode, dalla pelle liscia e dorata dal sole fantasticavo su come poteva essere divertente farsi stringere la testa li in mezzo... Poi immaginavo quanto potesse pesare su di me a piedi nudi sul mio stomaco o seduta col suo enorme culo sulla mia faccia.. Visto la giovane età era bella anche se grassa.
Ma meglio smettere di sognare perchè avevo pulsazioni non indifferenti. Cosi iniziai a parlare del più e del meno, quando ad un tratto Ilaria poggiò il suo piede destro al lato del mio poggia testa.
“Mi sgranchisco un po' mica ti do fastidio” disse con toni ironico.
Avere cosi vicino quel meraviglioso piedino profumato dalll'arco curvato era un alto indice di distrazione/pericolo.
“Noooo non mi dai fastidio è solo che tra poco facciamo incidente ( pensai nella mia mente);
ma dissi “No no..”
“Non puzzano stai tranquillo” Soggiunse mia cugina mentre Elisabetta assisteva divertita alla scena.
Stava per umiliarmi me lo sentivo ma in modo scherzoso..
“Senti, mica puzzano??” e cercava di infilarmi il pollice nel naso.
Mi venne nuovamente duro ma soffrivo perchè ero ingabbiato nelle mutande.
“Che bravo il mio cuginetto hai visto Betty??!”.
“Si si è proprio bravo” disse Elisabetta trattenendosi dal ridere.
Poi passò ad accarezzarmi la testa sempre col suo piedino. Io sempre uomo di poche parole non fiatavo.. In quel frangente volevo solo accostare e menarmelo un po' per venire e calmare i miei bollori.
Dopo qualche minuto soddisfatta di avermi sminuito un po' si rimise composta.
Alla cassa del lido io pagai 1 ombrellone e 2 sdraio.
Elisabetta: “ io pago una terza...”
Ma Ilaria la interruppe: “Non cè ne bisogno tanto è difficile che staremo sdraiati sotto l'ombrellone tutti e 3 insieme”.
Neanche a dirlo appena arrivati le ragazze si sdraiano. Io meschino mi sdraio anch'io. Stesi il telo mare parallelamente al lettino di mia cugina e mi coricai a pancia sotto.
Betty aveva un costume fuxian almeno una 4a di seno e una culotta che le conteneva quelle meravigliose e abbonanti chiappe.
Ilaria reggiseno a fascia nero e mutandina che le copriva si e no mezza chiappa.
Passarono neanche 5 min. Ed Ilaria fuoriuscì mezza gamba dalla sdraio poggiando il suo piede sulla mia schiena.
“Ho sete” disse... Ma era sottinteso “vammi a prendere da bere schiavo”.
Betty non vide la scena del piede, cosi mi alzai subito e dissi:
“Vado io che volete?”
Elisabetta “Io un estate al limone i soldi sono nel portafogli aspetta.” e mentre si stava alzando Ilaria mi guardò storto...
“ no non fa niente offro io..”
Ma con astuzia lasciai il cell sul tavolino dell'ombrellone col registratore acceso e schermo oscurato per capire Betty cosa pensava di me.
Tornai e servii da bere, Betty pronunciò un grazie lento e gentile mentre accavallò le gambe e cominciò a succhiare il te dalla cannuccia in modo molto sexy, chissà come mai mi chiesi... allora presi il cell. E dissi: “vado un attimo in bagno scusate” . Li ascoltai la conversazione:
“Certo che tuo cugino è proprio bravo..non ci ha neanche chiesto la benzina...”
“Si una volta mi ha detto che li da fastidio vedere una ragazza che paga quando c'è lui..”
“Bhoo meglio cosi no!?” aggiunse Ilaria.
Poi silenzio magari Betty pensò che Ilaria mi sfruttasse.
“è anche un bel ragazzo dici che,..... “
“ahhaahhaha bho provaci io ti aiuto. Ma ti consiglio più di usarlo... è strano come ragazzo.. divertiti se vuoi vai a colpo sicuro ti fa che vuoi”.
Tra un bagno e l'altro si fece ora di andare...
Nel viaggio di ritorno Elisabetta era alla guida e io e Ilaria dietro.
“Dai facciamo finta che è un taxi e noi siamo marito e moglie” disse prima di partire.
Io ovviamente non contavo nulla ed Elisabetta decise di stare al gioco perchè sapeva che Ilaria poteva essere anche divertente.
Dopo un po' si sentì scorreggiare era stata Ilaria che finito il peto mi diede un forte schiaffo sulla nuca.
“Oh ma che fai??” disse a voce alta..
“Sei un Porco, Elisabetta apri i finestrini- Questa me la paghi.” aggiunse.
Chissà cosa aveva in mente.
Probabilmente sarà stato l'effetto di reflusso del panino con pomodori e melanzane che si era mangiata prima in spiaggia.
Poco dopo:
“Mannaggia!!” esclamò Ilaria, “Cuginè aiutami a trovare le chiavi di casa mi saranno cadute dalla tasca.. speriamo....”
Io con la luce del cell mi venne spontaneo di andare a vedere vicino i suoi piedini, indossava scarpe di tela, celesti.
Lei d'istinto me ne mise uno sopra il capo:
“Trovate?.. dai cerca bene” e premeva con forza la mia faccia verso la mochette.
Elisabetta concentrata alla guida non so se se ne fosse accorta di come mi stava maltrattando. Passarono 10sec. in quella posizione poi allentò la presa:
“Ah eccole” disse dopo un po', ma in realtà non le aveva mai perse.
Come mi sollevai un pochino mi bloccò con le sue mani, il mio viso era parallelo alla sua vagina. Indossava un minipantaloncino bianco sbottonato in vita (forse per via dell'aria nella pancia), sollevò le ginocchia alzando i pedi da terra e PRUUMMM un' altra bella scoreggia questa volta direttamente in faccia.
“Ahahahahaha cosi impari adesso respira tu ahahahahah”
Ecco cosa intendeva con questa me la paghi di poco prima, con la scusa della chiave doveva scorreggiarmi in bocca.
Elisabetta pure scoppiò a ridere. Ilaria aveva ragione ero strano e assecondavo molto le donne.
Piano piano mi ricomposi, ero super eccitato. Ilaria se ne accorse e si sedette più centralmente affiancata a me. Con molta maestria lentamente e senza farsi sgamare da Betty mi afferrò le palle con la mano e disse:
“Allora come era??”
Io: “Cosa??”
Lei “la puzza ahhahaahha”e stringeva sempre più forte i miei genitali.
Iniziai a provare dolore allora dissi: “Si ehh Profumava” magari smetteva di stritolare...
AHAHAAHAAAH Tutte e 2 a ridere..
In realtà sapeva di melanzana andata a male. Un odore tremendo penso se ne fosse accorta pure Betty.
“A te non scappano Betty?? Se no glieli facciamo in bocca un altro paio ahhahahah, tanto visto che li piacciono...ahhaah”
Elisabetta “no per adesso niente.. ehehehehe”
In qualche modo nonostante il suo “stai tranquillo” prima di partire mi aveva comunque umiliato aveva offeso la mia dignità maschile
“Mi scappa un altro dai avvicinati..”
Io: “NOO Ilaria...dai...”
Lei “dai hai appena detto che profumano i miei pirdi ” e con la mano sinistra lasciò la presa dei coglioni e con forza mi abbassò la testa vicino al suo sedere.
“Aspetta eh.. non ti muovere” disse concentrandosi..
Elisabetta guardava incredula e divertita la scena dallo specchietto retrovisore. Il gas chimico tardava a uscire ma un attimo prima di farlo sali con le chiappe e tutto il suo peso sulla mia testa, si sentì forte un PROOOOMMM seguito dopo 1sec da altre 2 grosse risate AHAHAHAH
Io sentivo anche tutta la sua fragranza, la puzza questa volta era pazzesca era una loffa di quelle morbide. Fece anche qualche saltello sulla mia testa come se cercasse di schiacciarmi bene la sua puzza sulla mia faccia. Aveva un culetto bello sodo, io lo sentivo tutto sulle mie guance.
Poi si sedette al lato ed io piano piano mi rialzai tutto stordito e inebriato.
“Ora siamo pari!” Esclamò Ilaria.
Arrivati in paese passammo dinanzi casa di mia cugina:
“Lasciami qui ci vediamo stasera Betty, “ disse tutta di fretta, forse doveva andare in bagno.
A me neanche un grazie neanche un ciao.
Rimasti solo con Elisabetta.....