Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

L'Infermiera alle prime esperienze

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view post Posted on 14/1/2012, 16:17     +1   -1
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Professore/essa SM

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[Premessa: il racconto non segue le norme del SSC. Come detto però, è un racconto, scritto senza tener conto di quanto queste fantasie siano irreali, pericolose ed illegali. E' quindi soltanto un modo per liberare le mie pulsioni e fantasie.]


L’aveva conosciuta pochi giorni prima, si erano incontrati al pub dove lui andava di solito. Si chiamava Valeria, era una ragazza carina con capelli mossi e castani ed un fisico curvilineo. Gli disse che si era trasferita in città da poco tempo per frequentare l’università di scienze infermieristiche e che viveva sola in un appartamento in affitto. Sembrava una persona molto simpatica e socievole, ma aveva nello sguardo qualcosa d’inquietante, di tanto in tanto Marco credeva che lei cercasse di studiarlo, di carpire i suoi punti deboli, come se lui fosse una preda. Erano usciti soltanto tre volte insieme, un giorno però Lei lo invitò a cena casa sua, promettendogli che avrebbe preparato qualcosa di speciale.
Arrivata quella sera, Marco suonò il campanello della porta e Valeria venne ad aprirgli, indossava una camicetta rosa con una gonna tubino nera che le arrivava al ginocchio, al collo portava un filo di perle bianche. Lo accolse sorridendo e gentilmente gli versò un bicchiere di vino. Quello fu l’ultimo ricordo di Marco che cadde a terra privo di sensi.

Si svegliò un’ora dopo intontito, la testa gli girava leggermente. Gli ci volle qualche secondo per accorgersi di esser nudo, sdraiato su un tavolo con le braccia distese sopra la testa legate ai piedi del tavolo e le gambe legate in alto in modo da avere i genitali ed il sedere all’aria. Provò ad urlare ma era inutile, era imbavagliato e non riusciva ad emettere alcun suono, se non gemiti soffocati. A questo punto comparve Valeria, indossava un camice bianco da dottoressa, lo teneva abbottonato e la fasciava in modo stupendo, mettendoLe in risalto le curve. Gli si avvicinò sorridendo e disse “vedi, tra poco incomincerò il tirocinio e non voglio far del male ai pazienti. Quindi ho deciso che mi allenerò su di te, tanto vuoi solo portarmi a letto, non so cosa farmene di uno come te, tanto vale usarti per qualcosa di utile! ”. Marco mugolò ma non ci fu verso di far uscir parola, Valeria gli si avvicinò e gli accarezzò dolcemente la pancia ed i capezzoli, il suo camice aveva delle deliziose pence sull’orlo della manica. Detto questo lasciò la stanza per un attimo che a Marco parve interminabile. Era terrorizzato, non sapeva cosa gli sarebbe successo ma, cosa strana ed inspiegabile, era anche percorso da un brivido di eccitazione.
Valeria arrivò pochi minuti dopo, aveva in mano una piccola bacinella che poggiò su un ripiano affianco al tavolo. Indossò un guanto di lattice tenendo la mano in alto per dar teatralità al gesto, prese un laccio emostatico e lo legò al braccio di Marco. Il nodo era stretto e le vene incominciarono subito a gonfiarsi. “Faccio solo un piccolo prelievo, non ti preoccupare!” disse Valeria sorridendo beffarda, disinfettò il punto dell’iniezione e prese una siringa con un ago piuttosto spesso. Le pupille di Marco si dilatarono per il terrore, Valeria lo infilzò con forza nel braccio, mancando la vena. Marco emise un urlo soffocato e si contorse, Valeria allora si infuriò “Brutto stupido, cosa ti muovi in quel modo? Lo faccio per il bene delle donne, devo curare questo tuo chiodo fisso di portarti a letto qualsiasi cosa che si muove, brutto morto di figa!” sfilò così l’ago e riprovò a rintracciare la vena, questa volta infilzandola con una certa perizia. Marco emise un debole gemito e, mentre Valeria cominciava a risucchiargli il sangue, sentiva la fastidiosa sensazione tipica del prelievo, una sensazione che però il suo cervello rivelò come piacevole. Dopo che ebbe prelevato un certo quantitativo di sangue, sigillò la siringa e la ripose nella bacinella, gli mise un cerotto sul punto dell’iniezione e gli tolse il laccio.
La Domina uscì dalla stanza e, al suo ritorno, teneva in mano una busta piena di liquido, con un lungo tubo sottile. Marco capì subito di cosa si trattava ed incominciò a gemere per supplicarla di non fargli un clistere. Valeria era però irremovibile, agganciò la busta alla mensola sopra il tavolo e lubrificò la cannula “da bravo, non ti farà tanto male…e poi meglio provarlo su di te che su qualche povera paziente costipata”, detto questo infilò la cannula nello sfintere anale. Era la prima volta che Marco veniva penetrato, sentì la pressione della cannula sul suo buco e poi il forte bruciore tipico di chi è ancora vergine. Era terrorizzato, non osava però muoversi per paura di ciò che Valeria gli potesse fare, questo gli causò una forte eccitazione che gli procurò una leggera erezione. Poco dopo, il liquido incominciò a fluire e l’intestino di Marco fu inondato da una sensazione di tepore. “Ah, è piacevole allora? Hai la faccia tutta soddisfatta!” disse Valeria mentre accarezzava con noncuranza l’interno coscia di Marco. Dopo pochi minuti il liquido nella busta si riversò tutto nell’intestino di Marco che incominciò a soffrire di forti crampi addominali. “Ora non è più così piacevole, vero? – disse Valeria soddisfatta nel vedere le smorfie di dolore sul viso del suo paziente – Ora vado a prendere un recipiente e sappi che se evacui troppo presto passerò dall’infermieristica… alla chirurgia andrologica… mi sono spiegata?”. Prese così un grosso contenitore, tolse la cannula e si assicurò che il contenitore fosse ben piazzato per raccogliere le feci del paziente. Dopo pochi secondi Marco evacuò gemendo di piacere per esser riuscito a svuotarsi. Valeria intanto teneva saldamente il contenitore, il quale era stato progettato in modo tale che neppure una goccia di liquame cadesse per terra. Inoltre il liquido non produceva un forte odore poiché era stato fortemente aromatizzato. Quando le scariche finirono, Valeria andò a svuotare il contenitore. Marco non capiva più nulla, non era più terrorizzato in quanto se Valeria avesse voluto fargli veramente del male lo avrebbe già fatto, era piuttosto eccitato, non si era mai trovato in balia di un’altra persona e, segretamente, aveva sempre sognato di esser costretto a subire un severo controllo clinico da una dottoressa sexy ma intransigente.
Valeria tornò dopo una decina di minuti tenendo in mano un’altra bacinella, prese una sedia e si sedette davanti l’orifizio pulito e profumato di Marco. “Avrai capito cosa ti aspetta ora… vero? – disse mettendosi i guanti in lattice e lubrificando per bene l’indice destro – quando sei arrivato qui credevi che mi avresti penetrata, vero? Bene, ora ti faccio sentire cosa si prova…”. Massaggiò per bene il buco in senso orario, Marco non immaginava neppure nelle sue più recondite fantasie una cosa del genere, incominciò a gemere e a supplicarla, ma non riusciva a produrre altro che rantoli soffocati, scoppiò a piangere. “Ah, piangi piccola verginella? Anche io piansi quando il mio ex si prese la mia verginità per poi mollarmi subito dopo… siete solo dei luridi cani, dei malati di figa… ma conosco io il metodo per guarirvi! Piangi finché vuoi, a me fa solo piacere” e piantò il dito nell’ano con forza. Marco sentì un forte dolore, nonostante il dito fosse per lubrificato gli produsse un forte senso di bruciore. Valeria intanto massaggiava delicatamente il retto di Marco, il quale percepiva il corpo estraneo farsi largo e muoversi dentro di lui, prima in senso longitudinale, poi girandosi e rigirandosi, con il polpastrello di Valeria che setacciava ogni parte del suo canale intimo. Dopo un po’ di minuti Valeria introdusse anche il medio, questa volta con più delicatezza. Marco era inebriato, se all’inizio era stato percorso da un dolore lancinante, ora il suo ano si era dilatato e ricevette con piacere il secondo dito. Valeria intanto si muoveva dentro Marco in modo fantastico, le sue dita roteavano, massaggiavano ed esploravano quella cavità sconosciuta ed ancora inesplorata. Ad un certo punto incontrò una piccola palla, grande più o meno quanto una noce, sorrise soddisfatta capendo di esser arrivata alla prostata. Incominciò ad accarezzarla, a massaggiarla con i polpastrelli, ciò produsse una forte erezione a Marco. “Ma bravo il mio paziente, allora non disprezzi le mie cure! Chissà da quanto tempo avresti voluto esser sfondato come una troietta – disse lei prendendo in mano un piccolo contenitore per le urine – adesso facciamo un altro bel prelievo allora”, l’eccitazione di Marco era alle stelle, sentiva le dita che dilatavano il suo buchetto e che gli massaggiavano la prostata, era percorso da scariche di piacere e gli ci volle ben poco per eiaculare abbondantemente nel recipiente. “Ah, bravo stronzetto! Sai cosa ho scoperto però? Che hai malati di figa come voi non piace andare a letto una volta ogni tanto, voi ne volete sempre di più, vi si imprime nella mente. Bene, sto per accontentarti…” disse beffarda continuando a massaggiargli la prostata e il pene. Marco intanto, in pieno periodo refrattario, era scosso da dolenti scariche di dolore e si contorceva vistosamente mugugnando ed urlando disperatamente. Per contro, Valeria stava godendo sempre di più nel vedere quell’uomo soffrire, contorcersi e pregarla di risparmiargli le Sue cure, quell’uomo che fino a poco tempo prima voleva sottometterla, farla prostrare innanzi al suo fallo ed usarla come un mero oggetto sessuale penetrandola come un animale, ora era nelle Sue mani, la supplicava di risparmiarlo mentre godeva come un maiale. Avrebbe potuto distruggerlo facilmente, aveva acquisito il potere e la magnificenza di una vera Dea.
Dopo qualche minuto il periodo refrattario di Marco finì e ritornò a godere come non mai. La sua mente era completamente oscurata dall’endorfine e dal piacere, non solo dal piacere fisico derivante dalla stimolazione, ma soprattutto da quello psicologico derivante dal ritrovarsi nudo, legato e degradato, con una Donna in camice che lo utilizzava per il Suo completo piacere. Venne nuovamente nel contenitore, producendo una considerevole quantità di sperma. “Bravo, guarda, ormai godi come una puttanella, ti piacerebbe esser sfondato, vero troietta? – disse Valeria divertita, si alzò e si avvicinò alla faccia di Marco – guai a te se urli, capito cane?” e sfilò il bavaglio dalla bocca di Marco. Prese il recipiente pieno di seme ed aggiunse “Ora berrai da brava cagna, vedrai che ti piacerà ingoiare, il mio ex un giorno mi raccontò che una di quelle troie che si scopava prima di star con me andava matta nel leccare lo sborro. Una volta ci provò anche con me, gli stavo facendo un pompino e non mi avvisò… glielo avrei dovuto staccare, non sono una puttana come quelle che piacciono a voi”. Detto questo Valeria inclinò il recipiente e il liquido cominciò a scendere, Marco era ormai in Sua completa balia, aprì la bocca e bevve il suo “succo”, il liquido era denso e caldo, con la lingua lo spargeva per tutta la bocca e poi lo deglutiva assaporandone il gusto vagamente amaro. Valeria intanto abbracciava la testa del suo paziente, gli accarezzava il petto ed il viso, l’odore del guanto in lattice inebriò l’olfatto di Marco, che da quella posizione era completamente sottomesso alla Domina, e questa volta volontariamente, visto che non era costretto dal bavaglio. Finì di bere il suo sperma e si passò la lingua sulla bocca e i denti, per berne anche l’ultima goccia. Quello fu l’ultimo ricordo che ebbe della serata, dopodiché svenne nuovamente.

Si svegliò in un vicolo, era l’alba ed il Sole illuminava timidamente il suo volto. Si alzò dolorante, era vestito esattamente come quando era arrivato li, poche ore prima, e si diresse verso casa. Da quel giorno in poi, non dimenticò mai la lezione appresa ed imparò a rispettare e ad adorare le vere Donne poiché aveva finalmente capito l’entità della Loro superiorità.
 
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nponzo1
view post Posted on 14/1/2012, 17:57     +1   -1




na cagata pazzesca
 
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view post Posted on 14/1/2012, 21:29     +1   -1

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non è il mio genere di fantasia ma apprezzo che tu lo abbia scritto per il forum ...grazie :)

p.s. non capisco il commento di nponzo1....se ha delle belle storie lui sarebbe davvero bello leggerle,altrimenti criticare quelle degli altri senza nemmeno motivare lascia il tempo che trova !
 
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view post Posted on 2/7/2022, 16:44     +1   -1

Novizio

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Da amante del genere clinical la storia a me è piaciuta molto.
 
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3 replies since 14/1/2012, 16:17   5234 views
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