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Teatro, cabaret, vaudeville, ecc., Signore e signori, che si alzi il sipario

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tamakeri
view post Posted on 18/11/2011, 20:53     +1   -1




Premetto che son un fruitore eclettico, più che un serioso appassionato.

Parlo di teatro dunque partendo dai vari modi in cui l'ho frequentato, perché non voglio dare una definizione di "teatro", rischiando di "bestemmiare".

C'è il livello delle recite scolastiche e per amici e familiari.

Poi c'è il livello degli abbonamenti alle stagioni, e/o quello della frequentazione saltuaria, andando a vedere ciò che si può, quando si può.

Ho visto spettacoli di musica lirica.

Ho visto spettacoli di operetta.

Ho visto anche spettacoli di musica jazz in teatro (mi ricordo un'esibizione di Gizzie Gillespie), mi manca per ora il "grande concerto", del tipo con famoso pianista e/o direttore d'orchestra.

Ho visto il teatro leggero o di rivista (p.e. spettacoli con personaggi televisivi, come Teo Teocoli, in tour in grandi teatri milanesi).

Ho visto la commedia e il teatro di Harold Pinter, quello shakespeariano e quello drammatico in senso stretto (Faust, tanto per dire, che mazzata interessante).

Son passato anche per il teatro "off", sperimentale e d'avanguardia.

Poi quello delle compagnie amatoriali, perché ho avuto diversi amici, in Toscana e Piemonte, che mettevan su rappresentazioni scritte da loro o inscenate a partire da testi già esistenti (p.e. il teatro napoletano di De Filippo).

Poi ho vissuto pure la dimensione del teatro stile "cabaret" nei locali, cioè il teatro inteso come un luogo di fruizione dal vivo, legato alla dimensione del tempo libero e dell'evasione notturna (p.e. lo Zelig di Milano, la cui esperienza poi, oltre ad alimentare una scena milanese, ha dato origine all'omonima trasmissione tv). In questo filone ci sta anche un famoso locale come il "Crazy Horse", che mi manca sigh :cry:

Ci metto dentro anche un po' di cross-over, come il teatro o cabaret in tv, sia come replica o diretta, sia come "educational" del tipo un programma di alcune puntate con Dario Fo e Carmelo Bene (di cui non ricordo il titolo). E pure i "film teatrali" (mi ricordo una versione italiana per il cinema del "Rigoletto", oppure "Il mercante di Venezia", con Jeremy Irons e Al Pacino).
 
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sagittario53
view post Posted on 20/11/2011, 17:40     +1   -1




Ti manca solo il teatro No giapponese, ma forse quello è meglio di No.
 
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tamakeri
view post Posted on 21/11/2011, 17:45     +1   -1




CITAZIONE (sagittario53 @ 20/11/2011, 17:40) 
Ti manca solo il teatro No giapponese, ma forse quello è meglio di No.

E' così No-ioso? ;)
 
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sagittario53
view post Posted on 23/11/2011, 19:17     +1   -1




Il problema consiste nel fatto che non si capisce un bene amato c.
Se non sei nato in Giappone, non puoi comprendere certe usanze.
 
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3 replies since 18/11/2011, 20:53   47 views
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