Catania, 7 ago 2014 Uomo tra i 35 e i 40 anni, alto un metro e settanta, robusto, capelli corti di colore scuro di sovente vestito con jeans e camicia: eccolo l’identikit del maniaco dalle tendenze feticiste che la polizia sta strenuamente cercando a Catania. L’uomo si presenta con fare signorile e, dopo qualche convenevole di circostanza, punta ai piedi della preda, donne, preferibilmente giovani. La vittima abbordata ha 26 anni ed è stata intercettata dal quarantenne in piazza Giovanni XXIII, nei pressi della stazione ferroviaria (nella foto). L’uomo le si è rivolto per chiedere informazioni riguardo una via che deve raggiungere e, poi, subito al sodo. “Perché lei indossa scarpe così basse?”, ha chiesto, io sono un ortopedico e posso fornirle alcune indicazioni per evitare problemi futuri”. L’uomo dal fare gentile in pochi istanti si trasforma in maniaco proprio quando la ragazza acconsente di poggiare il piede sulle sue gambe, per una visita veloce. Prima qualche carezza all’estremità della giovane donna, poi l’induzione del piede stesso verso i genitali che fa andare in visibilio il maniaco. La vittima, intuite le intenzioni del sedicente ortopedico, ritira il piede e si dirige verso gli uffici della polizia per denunciare l’accaduto.
Che è probabilmente lo stesso che si legge in quest'articolo del 2012: Studentessa molestata ai Benedettini Ieri intorno alle 19.30 una studentessa è stata molestata da un uomo che si era finto un operatore della Sanagens, la nota ditta produttrice di calzature fisiologiche, mentre si trovava in una delle aree studio della facoltà di Lettere e Filosofia al Monastero dei Benedettini di Catania. «Ho fiducia nelle istituzioni e quindi credevo avesse il permesso per stare lì», ha raccontato a CTzen la giovane, che non è stata l’unica vittima di questo molestatore feticista «Non ho sporto denuncia ai carabinieri perché mi hanno detto che se non ci sono prove è inutile, ma voglio raccontare quanto mi è successo perché spero che così non succeda ad altre ragazze». Vuole rimanere anonima la studentessa che intorno alle 19.30 di ieri sera è stata molestata da un uomo all’interno del Monastero dei Benedettini, sede della facoltà di Lettere e Filosofia di Catania. Era da sola in una delle aree studio – quella che gli studenti chiamano ponte dove i banchi sono posti di fronte alle grandi finestre che danno sui due chiostri – quando le si è avvicinato un uomo «poco più che trentenne, basso, tozzo e con capelli, pizzetto e occhi scuri», racconta, con la scusa di essere un operatore della Sanagens e chiedendole se aveva ricevuto un volantino informativo. «Mi ha detto che stavano organizzando corsi di ortopedia e yoga per studenti. Ero scettica, ma ho fiducia nelle istituzioni e quindi credevo avesse il permesso», racconta la ragazza senza nascondere l’amarezza che prova per essere cascata nel tranello. Con la scusa di un’errata postura del piede, l’uomo è riuscito a farle togliere il calzino. Ha preso il piede tra le mani e ha cominciato a massaggiarlo. «È come se mi avesse ipnotizzato. Ho sentito una pressione mentale», dice la studentessa. È durato circa tre minuti, fino a quando l’uomo non ha appoggiato il piede della ragazza tra le sue gambe sopra i genitali. «A quel punto ho provato una sensazione di malessere. Mi sono irrigidita e gli ho chiesto a che titolo era lì», dichiara la giovane, che con le sue domande è riuscita a far allontanare il molestatore feticista. L’uomo aveva avvicinato ed importunato anche un’altra studentessa prima di lei. «Poco dopo averlo allontanato, ho sentito le voci del bidello e dell’addetto alla sorveglianza che erano insieme ad una ragazza in lacrime», dichiara. Dal racconto del bidello è venuta a sapere che avevano fermato l’agressore ma che alla fine era riuscito a scappare. La giovane, però, non ha sporto denuncia. «Ho chiesto all’altra ragazza se voleva denunciare insieme a me, ma non se l’è sentita, e mi hanno detto che una denuncia contro ignoti da sola e senza prove è inutile». Giustifica così la sua scelta senza nascondere la rabbia. «È assurdo che all’interno di un luogo come l’università non ci sia un adeguato sistema di videosorveglianza», dice. Se ci fosse stato avrebbe avuto le prove e il molestatore avrebbe potuto pagare per il suo gesto. Adesso invece per cercare di evitare alle sue colleghe la sua stessa brutta esperienza può solo raccontarla. «Mi sentivo al sicuro all’interno della facoltà, anche perché dopo le 19 c’è un sorvegliante davanti al portone, e invece mi sbagliavo», dice amareggiata.
Per comodità riporto altre esperienze nei commenti:
Incontrato stamattina mentre correvo al lungo mare, mi ferma per dirmi che ho una postura scorretta e che poggio i piedi male mentre corro, se continuo così rischio di rovinarmi la schiena. Eravamo accanto a una panchina io mi siedo due minuti per riposarmi visto che il tizio non smette di darmi a parlare e mi dice di essere un ortopedico, si siede e mi afferra la gamba iniziando a farmi fare streching. Io ridevo perchè il tizio era strano ma pensavo fosse solo un ortopedico strano fissato col lavoro. All'improvviso mi toglie la scarpa e inizia a massaggiarmi il piede dicendo che mi farà tornare come nuova. Io sono in imbarazzo ma li per li non ho fatto niente mi veniva solo molto da ridere, poi mi ha svilato la calzetta e si è subito portato il piedi al naso odorando e uscendo la lingua! A questo punto mi sono un po' allarmata e mi sono rimessa subito la scarpa e andata via con lui che mi seguiva, ma ho iniziato a correre e l'ho seminato.
Mi è successo stamattina! Prima, ripensando a cosa mi è accaduto, mi è venuto in mente questo articolo che avevo letto mesi fa e l'ho ricercato per rileggerlo! La descrizione che avete fatto è la sua! Ero precisamente in piazza Europa, nella strada a destra del cafè Europa.. questo tizio si è avvicinato con la scusa "Scusa, sai dov'è la via Savi?", perché doveva andare in un "centro di riflessologia" (o qualcosa del genere). E poi ha iniziato a farmi domande su calze, piedi, postura, e alla fine voleva insegnarmi a farmi un messaggio ai piedi! Me ne sono scappata. Mercoledì andrò a fare la segnalazione.
Mi sa che faccio parte anche io delle vittime di questo tizio....la descrizione corrisponde perfettamente, io l'ho incontrato vicino l'accademia di belle arti sostanzialmente voleva sapere se a catania ci fosse un centro per la riflessologia plantare e io gli ho detto che non ne saevo nulla...lui ha iniziato a chiedermi se sapevo cosa fosse questa disciplina, se mettevo tacchi, minigonne, se le mettevo con le calze,se usavo lo smalto, che calze avevo in quel momento, se mi piacevano i messaggi ai piedi io all'inizio ho risposto come in una sorta di trance poi lui voleva che io andassi con lui perché volea farmi vedere come si facesse un vero massaggio ai piedi in quel momento di colpo mi si è acceso quasi un allarme e sono scappata.
Una persona del genere, che corrisponde alla descrizione e che si è presentato alla stessa maniera, mi ha fermato qualche mese fa a piazza università proponendomi di fare il massaggio ai piedi, essendo in pubblico non ha potuto insistere al mio rifiuto..mi sa che non siamo in poche ad avere incontrato il tizio in questione
Purtroppo credo che la persona di cui si parla in quest'articolo sia la stessa che ho incontrato io quattro anni fa. La storia è molto simile e la descrizione corrisponde. Dipartimento di Anatomia Umana, (comparto 10), 11.30 del mattino; questa persona si è avvicinata, presentandosi come uno studente del VI anno di medicina che,insieme ad altri, stava facendo una ricerca di Ortopedia. Mi disse che si occupava di problemi di postura e inizió a farmi domande; io gli risposi che avevo lezione e andai verso l'aula, ma lui continuó a seguirmi facendomi queste domande: "usi scarpe alte?", "che calze porti sotto gli stivali in questo momento?", "ti prendi cura dei tuoi piedi?", "usi lo smalto?". Al che mi chiese di andare nella famosa auletta per il famoso massaggio ai piedi, e io mi allontanai in fretta verso l'aula. Fortunatamente era giorno e non ero sola. Sono molto vicina a questa ragazza; capisco cosa voglia dire fidarsi del fatto di trovarsi in facoltà. All'epoca ero al I anno e non avrei mai immaginato che una persona del genere potesse entrare serenamente in un dipartimento e fare indisturbato delle molestie. Mi auguro che questi esempi non rimangano parole, ma possano servire a cercare di far sì che non vi siano altri episodi simili.
Sono senza parole. Ho incontrato quest'uomo alla cittadella universitaria, dentro l'edificio di ingegneria. Prima mi ha chiamata da lontano e ha iniziato a chiedermi se avessi mai fatto dei massaggi ai piedi, poi mi ha chiesto se avevo problemi alla schiena e di alzarmi il vestito per fargliela vedere. Mi ha seguita dentro l'ascensore e una volta usciti ha cercato di convincermi a seguirlo dentro un'aula vuota per farmi "il massaggio ai piedi". Per fortuna era giorno, c'erano persone nel corridoio e sono potuta "scappare" tranquillamente.
Perchè ho riportato questi 2 articoli e quest'esperienze? Perchè cose del genere fanno male. Fanno male perchè il feticismo del piede, per colpa di questi maniaci(si, maniaci perchè il termine da usare è questo), non sarà mai visto come una cosa "normale". Da questo a PeppeFetish di Napoli...un altro che in questi anni ha fatto di tutto per gettare in cattiva luce questo mondo.
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