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| CITAZIONE (Davide Sebastiani @ 30/4/2020, 15:56) CITAZIONE (sotto08 @ 29/4/2020, 23:32) Doveroso fare una premessa....io mi stavo confrontando con Pearleage, quando tu sei intervenuto nella discussione quotando una risposta che avevo dato a quest'ultimo, a seguito di una divergenza di opinioni rispetto alla quale, appunto, io invitavo ad essere prudenti nell'uscire... mentre lui si mostrava favorevole ad uscire, anche per andare a trovare i cugini al sud ( situazione non certo necessaria) e difendeva la riapertura anche di attività oggettivamente non essenziali. Dico questo perchè, dal tuo penultimo intervento sembri favorevole alla prudenza, alle riaperture oculate e graduali e non a un rompete le righe, però poi non si comprende perchè avalli chi invece sostiene idee contrapposte. Ciò premesso, direi che ti sei appigliato a una frase, che hai inteso come scandalosa, ovvero quella del vivere per qualche tempo " a pane e acqua". Non so dalle tue parti, ma dalle mie in tempi di crisi si dice parafrasando De Filippo " deve passare la nottata" per cui, la frase vivere a pane ed acqua voleva essere un invito a stringere la cinghia.... a tenere duro... non certo un auspicio di sottoporre qualcuno a trattamenti inumani. Mi spiace, tuttavia, che tu abbia personalizzato... cosa che io cerco di non fare mai, anche quando dissento rispetto al pensiero altrui e soprattutto abbia espresso giudizi senza avere gli elementi per farlo, poichè non ci conosciamo, non sai nulla della mia vita e della mia situazione economica e professionale.
Asserisci: Bello parlare senza sapere di cosa si sta parlando... Come ha detto giustamente Pearlage, lo Stato si prende il 60% del guadagno. Quasi impossibile mettere da parte grosse cifre che permettano di campare e contemporaneamente di coprire le spese correnti. Ma si, parlate pure. Ma che ne sapete qual è la situazione reale di tante piccole aziende. Facile parlare a stomaco pieno. Ma almeno evitate di scrivere di cose che non conoscete o almeno informatevi prima. La situazione non è grave. E' atroce. E si rischia che centinaia di migliaia di persone si ritroveranno senza un lavoro. Padroni e dipendenti. Così almeno per una volta si sta tutti sulla stessa barca. Navigando nella merda.
Ora apro una parentesi che chiudo e non riaprirò piu, sia perchè non amo mettere in piazza i fatti miei, ma soprattutto perchè non amo forme di autocommiserazione ...a causa del coronavirus ho subito dei danni economici gravi, mi vedrò costretto a sacrificare i risparmi di una vita, e probilmente , per un anno circa ( difficile stimare ora) avrò delle entrate piu basse di quelle che mi consentivano una vita dignitosa,ma senza eccessi. Non credo la mia condizione sia cosi diversa da quella di Pearleage che parla di fare una vita dignitosa, solo che io non sto ogni giorno a lamentarmi, cerco di andare avanti e penso di essere fortunato. Ho amici e conoscenti che sono morti, sono morte persone a loro care e allora mi dico, se pure mi dovessi ritrovare per qualche mese a pane e acqua, ringrazio Dio perchè la vita è una e solo alla morte non vi è rimedio. Questa guerra dipendenti/imprenditori è risibile... ma certo che siamo nella stessa barca... il sistema economico è uno.... se fallisce l'impresa licenzia dipendenti........... se gira meno ricchezza si fanno meno acquisti, se in generale la gente è piu povera in maniera piu o meno indiretta ci sono delle conseguenze per tutti ( persono per i piu ricchi proprietari di beni immobili i cui inquilini non potranno pagare gli affitti). Tutto ciò detto cosa vogliamo fare? vogliamo andare a sbattere la testa contro il muro e piangerci addosso???? no .... dobbiamo andare avanti ed essere responsabili, rinunciando a tutti i contatti sociali non indispensabili e riprende a produrre con massima prudenza. é di oggi la notizia che i contagi in Germania e Spagna sono saliti... sono con il senso di responsabilità di tutti potremo uscirne... Io stavo appoggiando Pearlage contro vtx e il suo odio verso le piccole aziende o come cavolo si debbono chiamare quelle imprese a conduzione familiare o con un paio di dipendenti, e non contro l'apertura indiscriminata. Il mio sfogo era quindi contro quelli che gioiscono per questa situazione. Io e te, caro mio, siamo sulla stessa barca. E, almeno la mia, è una barca che corre il rischio di affondare o comunque di crearmi dei problemi che sarà difficile risolvere negli anni a venire. Quella frase poi mi ha fatto venire il nervoso e continuo a trovarla del tutto inappropriata ma adesso è inutile stare continuamente a dire che io ho scritto questo e tu quest'altro. Mi sembra che la situazione e le nostre idee a riguardo siano abbastanza chiare. No non è mia abitudine infierire o godere delle disgrazie altrui. È vero che ci sono liberi professionisti che piangono gratuitamente miseria, ma è altrettanto vero che molti altri sono in difficoltà. Mi ripugnerebbe godere di questa cosa , sia perché so cosa vuol dire a fronte delle stesso impegno magari in alcuni giorni guadagnare quello che poi guadagni in mesi e mesi di lavoro, sia perché proprio non rientra nella mia indole. Direi che ci siamo chiariti, e se proprio e visto che ti da tanto fastidio mi impegno ad usare per l’ultima volta l’espressione a pane e acqua, solo per dire che non ora grazie ai risparmi accumulati ma tra qualche mese o anno a pane e acqua ci potrei finire pure io…non lo trovo poco dignitoso… sicuramente poco dignitoso ( e in questo devo appoggiare vtx) è l’atteggiamento di quella casta di imprenditori, o liberi professionisti, che evadono o eludono le tasse, magari andando in qualche paradiso fiscale . Vero è che se tutti contribuissero come per legge in tempi di pace, in periodi di crisi sarebbe più facile aiutare anche i meno fortunati con misure assistenziali. Infine, e sarò impopolare, non mi lamento perché e tu sei stato avvocato lo sai bene, nel momento in cui scelgo la libera professione “sposo” l’alea e l’incertezza. Ho visto imprenditori farsi da soli, comprarsi palazzi al c entro della città, per poi dover rivendere tutto e finire in bassa fortuna… cosi è per qualunque commerciante, imprenditore o libero professionista. Talvolta si va in crisi , anche per forza maggiore, cambiano le situazioni, la concorrenza, le esigenze della clientela. Vero è che ad una certa età un altro lavoro non lo si trova, ma altrettanto vero che per molti si è trattato di una scelta fare la libera professione o l’attività d’impresa e non di una imposizione. Il dipendente statale scegli i c.d. “Pochi sicuri e maledetti” e sicuri poi manco lo sono piu… vi è gente che si rovina tra corte dei conti e licenziamenti disciplinari sempre piu frequenti… Chi fa la libera professione puo guadagnare 20 volte quello che guadagna uno stipendiato con analoghi titoli di studio, ma come contropartita non ha la certezza della paga
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