Avevo iniziato questo racconto durante il lockdown. Purtroppo è rimasto incompleto per molto tempo. Gli impegni e la pigrizia si sono rivelati due grossi ostacoli alla sua continuazione... In questi giorni ho nuovamente ritrovato la voglia di mettermi alla tastiera e cercare di completare quantomeno una parte. Le idee ci sono, ci sono sempre state, ma manca la continuità purtroppo...
Parte 2
"Ciò che dovrai scegliere farà luce sulla tua devozione e soprattutto sulla tua determinazione...".
La donna fece una pausa, continuando ad accarezzare il volto del prigioniero.
"Che diavolo vorrà farmi fare questa?" Pensò Marco.
Nella testa iniziarono a insinuarsi pensieri di ogni tipo.
Immagini confuse si annidarono nella sua mente. Non sapeva niente della figura che aveva di fronte: una donna che era stata capace d'intrufolarsi in casa sua, stordirlo con un taser, legarlo e imbavagliarlo. E ora era lì, a condurre quello strano gioco.
Le carezze tornarono a concentrarsi sul membro eretto, ormai pronto a esplodere. Nonostante tutto, l'eccitazione era alle stelle, e Marco, non era in grado di accedere alla parte razionale del suo cervello.
"Ascoltami, bene", gli sussurrò lei nell'orecchio.
"Puoi scegliere se avermi qui, adesso, per tutta la notte", continuò.
"Ti assicuro che vivrai la notte più folle e bella della tua vita, però..." fece un'altra pausa.
"Domani, quando ti sveglierai, io non ci sarò più, scomparirò dalla tua vita. Questa notte sarà solo un bel ricordo... che non avrà seguito...Non mi vedrai mai più...".
Una proposta che non si può rifiutare, pensò il giovane.
"L'altra offerta invece.." continuò, "ti darà meno soddisfazione nell'immediato, ma sarà il preludio ad un percorso che ti porterà a essere il mio schiavo, uno zerbino, pronto a soddisfare tutte le mie voglie e i mie desideri..." sospirò e prese tempo, "ma dovrai meritartelo...molti ambiscono a questo ruolo e la selezione sarà spietata e passerà da prove come questa...".
"Se sceglierai la seconda opzione, il gioco che abbiamo iniziato questa notte terminerà subito e tu potrai tornare alla vita di tutti i giorni, ma avrai superato la prima prova e tornerò da te per sottoporti a un altri test...". Continuò.
"Se supererai le prove a cui ti sottoporrò diventerai il mio schiavo e avrai l'onore di servirmi. Ora dovrai scegliere... velocemente".
Marco rimase interdetto. Cosa doveva fare?
Era al culmine dell'eccitazione ed entrambe le proposte erano difficili da rifiutare.
Continuare il sogno, lì legato nel letto, in balia di una dea, oppure abdicare a un piacere immediato per raggiungere un traguardo che si preannunciava incerto e ricco d'insidie?
Aveva avuto delle relazioni, ma non era mai stato schiavo di una donna. Che cosa significava? cosa avrebbe comportato?
I suoi pensieri furono interrotti dal leggero movimento delle mani della donna, che iniziarono ad accarezzargli il membro. Prima delicatamente, poi, sempre più vigorosamente.
Non poteva resistere ancora per molto.
"Se verrai prima di decidere, il nostro gioco finirà". lo incalzò la donna.
"Se scegli la prima offerta ti darò il tempo di "recuperare" e poi mi "prenderò cura di te" per tutta la notte. Se scegli di candidarti al ruolo di schiavo interromperò il gioco immediatamente, ma tornerò a trovarti per un secondo test", disse sorridendo, mentre giocava con il membro.
"Chissà, magari il secondo sarà l'ultima prova prima della ricompensa..." ammiccò ancora, strizzando l'occhio".
Marco non sapeva che dire o che fare, ma stava per venire, questione di secondi.
Non voleva perdere quella donna, voleva servirla e adorarla, ad ogni costo.
Poco prima di esplodere, urlò nel bavaglio "basta!!!! voglio diventare tuo schiavo!!".
La donna s'interruppe immediatamente.
"Non ho capito che hai detto", esclamò sorridendo.
Delicatamente allungò le mani dietro alla nuca del prigioniero per rimuovere il bavaglio.
Fu un sollievo per Marco, che potè finalmente sgranchire la bocca.
"Ripeti quello che hai detto!", ordinò la sua aguzzina.
"Voglio diventare tuo schiavo!" disse Marco.
"È perché dovrei crederti!?" lo incalzò lei.
"Perché l'unico desiderio che ho è quello di adorarti e servirti". Rispose il giovane ansimando.
"Bene, ti credo sulla parola" disse sorridendo la sua interlocutrice.
"Allora è deciso! ora puoi tornare a stare in silenzio..." affermò rimettendo il bavaglio nella bocca del suo nuovo schiavo.
" Regola numero 1: non è concesso parlare sino a quando non ti verrà espressamente richiesto..." ,continuò.
Marco annuì mestamente. Ormai non poteva più tornare indietro. Aveva scelto una strada, ed ora era "prigioniero" di quella decisione.
"Bene. Ora c'è un secondo problema..." disse la donna.
"Quando me ne andrò e sarai libero, non voglio che ti masturbi o che tu abbia rapporti sessuali con altre donne... Sarò io a decidere come e quando potrai venire", sentenziò.
"Mi prometti che non ti masturberai e non avrai rapporti intimi sino al nostro prossimo incontro?" Chiese seriamente.
Marco annuì, che altro poteva fare?
"Mi fido sulla parola... tuttavia...per sicurezza....devo prendere delle precauzioni...".
Frugò nello zaino e tirò fuori uno strano oggetto metallico composto da alcuni anelli chiusi da un lucchetto.
"Questa è un'assicurazione sulla tua fedeltà di schiavo..." sussurrò nell'orecchio di Marco.
"...E un modo per ricordarti che io ho totale controllo su di te..." disse baciandolo sulla fronte.
Inserì il marchingegno sul pene del giovane.
La procedura inizialmente si rivelò dolorosa, il membro di Marco era completamente eretto e non si lasciava "imprigionare" tanto facilmente.
Dopo qualche tentativo, la gabbietta fu messa al suo posto e il lucchetto venne chiuso.
La donna fece dondolare una chiave di fronte allo schiavo "Ora appartieni a me", esclamò sorridendo.
Marco era inebetito dal rapido susseguirsi degli eventi. Stordito e legato, aveva accettato di diventare lo schiavo di una sconosciuta, e ora si trovava con i genitali imprigionati da una specie di cintura di castità. Ma chi glielo aveva fatto fare?
Iniziò a preoccuparsi seriamente.
La donna notò subito l'insofferenza del giovane e cercò di tranquillizzarlo. "Tranquillo non dovrai portarlo per molto, non sei abituato e non voglio che tu soffra più del dovuto..." disse, baciandolo sul bavaglio.
"Sei stato molto bravo stasera, hai superato ogni aspettativa".
"Ora però è arrivato il momento di fare la nanna. Domani comincerà il tuo primo giorno da schiavo" disse sorridendo.
Frugò nello zaino e tirò fuori una boccetta, contenente una strana sostanza, e un fazzoletto. Versò il contenuto della boccetta nel fazzoletto, e lentamente avvicinò il panno al volto del prigioniero.
Marco intuì quello che stava succedendo. "Cloroformio..." pensò, "mi vuole narcotizzare...".
Il panno gli fu messo sul viso.
"Respira profondamente", sussurrò la donna.
Marco obbedì, ma dopo la prima inalazione, iniziò a tossire, provando a spostare la testa.
"shhhhhhhhhhhh, non resistere, respira profondamente e abbandonati" gli sussurrò ancora.
Dopo qualche tentativo di ribellione, Marco dovette cedere. Le sue forze vennero meno e la vista si offuscò. "respira...shhhhhhh" continuò con voce suadente.
L'ultima immagine che vide prima di perdere conoscenza, fu il volto della sua aguzzina, la sua nuova padrona, una bellissima dea che sorridendo gli augurò la buona notte.
|