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| Andai in camera e mi misi piegato sulla panchetta ai piedi del letto, braccia stese e mento appoggiato guardando in avanti. Rimasi così parecchio o forse poco non saprei ma il tempo non passava più. Sentii il rumore dei tacchi sul parquet, non era più a piedi nudi. Mi si mise davanti e l'ammirai dai piedi in su. Décolleté nere, autoreggenti in rete, perizoma nero in pizzo come il bustino e rossetto rosso. Era il mio outfit preferito e Lei lo sapeva bene. La gabbietta stava per esplodere. Mi tolse il frustino di bocca e mi accarezzò la schiena. Passo l'asta in mezzo alle natiche fino ad arrivare alle palle. Me le accarezzo con la punta. "Ricordami...quant'è la punizione?". "20 mia Miss". "Ah sì giusto" sapeva benissimo la risposta ma voleva che glielo dicessi io. "Più 5 per avermi guardata prima senza il Mio permesso" aggiunse. "Conta!". "Uno, due, tre,...." Alla quindicesima non ne potevo già più. Lei se ne accorse e si avvicinò. "Fa male?" "Si Miss" "Lo sai vero che non mi piace punirti?" "Si Miss" "Sai anche però quali sono gli accordi. Giusto?" "Certo Miss". "Bene allora riprendiamo". Ricominciai a contare. Alla ventesima si fermò e si sedette sulla mia schiena. Mi accarezzò i capelli e si avvicinò al mio orecchio: "Sei stato bravo e questa settimana ti sei comportato molto bene, quasi impeccabile. Mi hai reso molto fiera. Le ultime cinque ho deciso di abbuonartele". Tirando un sospiro di sollievo mi girai e la ringraziai. Si alzò e guardandomi sorridendo mentre tornata a letto mi disse:"sto ancora aspettando la Mia brioche alla crema. Sbrigati che tra poco la pasticceria chiude è domenica".
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