|
|
| "Domani svegliami alle 8:30, caffè e brioche della Mia pasticceria preferita" "si Miss". Andai sul tappeto ai piedi del letto, la Miss mi aveva lasciato un cuscino ed una coperta. "Buonanotte" e spense la luce. "Buonanotte Miss". Il mattino seguente mi svegliai intorno alle 7, avevo dormito tutto sommato bene ma iniziavo ad essere scomodo e a sentire freddo. Mi alzai senza fare rumore, La guardai dormire bellissima. Ero nudo indossavo soltanto la gabbietta. Mi misi solo i pantaloni ed il giubbotto tanto la pasticceria era all'angolo sotto casa. "Prendimi anche una spremuta". Mi bloccai sull'uscio "La prego mi scusi Miss non volevo svegliarla" volevo sprofondare. "Tranquillo ero già sveglia non sei stato tu, vai" disse girandosi dall'altra parte. Tirai un sospiro di sollievo ed uscii.
Rientrai, mi spogliai, tirai le tende e aprii leggermente la finestra per entrare l'aria fresca del mattino come mi aveva insegnato. Preparai il caffè, travasai la spremuta in un bicchiere di vetro e misi la brioche su di un piattino e tornai in camera col vassoio. Nel frattempo si era svegliata, mi misi in ginocchio accanto al letto reggendo il vassoio. "Buongiorno, dormito bene?" "Abbastanza Miss, Lei?". "Benissimo. Come sempre". Si alzò leggermente appoggiandosi alla testiera tenendo la coperta per rimanere al caldo. "Baciami i piedi". Appoggiai il vassoio accanto a Lei e andai ai piedi del letto. Sollevai la coperta e li vidi, bellissimi, smalto rosso perfetto come sempre. Iniziai a baciarli non avrei potuto desiderare colazione migliore. Il piumone La copriva ma sentivo quando posava la tazzina sul piattino ed in ticchettio delle dita sullo schermo del telefono. “Vieni qui!” disse con la Sua voce sempre dolce e sensuale, urla ed insulti non fanno parte di Lei ma dal tono capivo che era arrabbiata. Stava appoggiando la brioche spezzata in due sul piattino e capii subito. Vidi la marmellata uscire, rossa come il colore del Suo smalto. “Marmellata? Da quando la mangio con la marmellata?” “Gli avevo detto alla crema ha sbagliato a darmela, non è colpa mia, La prego mi scusi Miss” dissi abbassando lo sguardo sapendo benissimo che comunque l’unico responsabile ero io e che ci sarebbero state delle conseguenze. “Non bastano le scuse e lo sai. Vai a prendere il frustino e mettiti in posizione.” “Quello con il pomello dorato” aggiunse. (continua...)
|
| | |
