| Il burattino nelle mani della vicina di casa Mi chiamo Ettore Gaetani ho 42anni, non sono sposato e non ho mai avuto voglia di farlo, con le donne ho un discreto successo grazie a madre natura, sono alto 1,80 corpo longilineo. Unica mia passione è la corsa che non manca mai dopo il lavoro La mia professione è perito tecnico informatico “programmo macchine a controllo numerico” per una azienda importante. Erano appena passate le 10 di sera finita la cena mi tuffo sul divano, in tv niente di interessante zapping superfluo e decido di navigare sul pc, fatte le 11 è ora di andare a letto. Durante la notte vengo svegliato da un rumore continuo proveniente da dentro il condominio, mi è sembrato che qualcosa abbia sbattuto sulle pareti o per terra più e più volte. Mi alzo e sento vociare sul pianerottolo, guardando dallo spioncino vedo che la porta della casa di fronte e aperta e due poliziotti parlano con la vicina. La cosa mi tranquillizza e torno a dormire, ho notato un rossore sul volto della vicina e credo che sia il solito caso di maltrattamento familiare, la cosa mi disturba ma la presenza delle forze dell’ordine mi fa sperare per il meglio. Il suono di un campanello mi sveglia, sono le tre di notte scruto dallo spioncino e scorgo la sagoma imponente del marito della vicina che pare supplicare dietro la porta, appare trasandato e credo sia ubriaco. La porta si apre è il figlio a farlo entrare e l’uomo si accomoda, credo di aver ascoltato un litigio sottovoce con la moglie ma finisce dopo poco e io mi appresto a rimettermi di nuovo a letto. Il mattino seguente la sveglia suona come al solito alle 7 ed è ora di affrontare la giornata. Colazione, doccia e oggi opto per uno spezzato classico grigio blu, rapida controllata e sono pronto. Esco di casa sto per chiudere la porta e sento la vicina che mi augura una buona giornata e io ricambio. Il pensiero è alla notte passata e la signora non sembra poi così tanto scossa, anzi scorgo un accenno di sorriso e mi dico che le donne hanno un qualcosa in più di noi maschietti, “ci sopportano, anche troppo ”. Sono in laboratorio lavoro su l’ultimo modello di un sofisticato robot che serve a semplificare la logistica e uno squillo proviene dal mio cellulare, è un messaggio stringato “sarai mio faccina sorridente” il numero non è in rubrica e credo sia il solito scherzo dei colleghi sfigati. La giornata passava come al solito, finito il turno di lavoro si è fatta l’ora di pranzo, un panino al volo e rapida visita ai miei genitori anziani che abitano a poche centinaia di metri dal mio posto di lavoro e poi rincaso. Nel pomeriggio Rita la signora che mi aiuta a pulire il mio appartamento è intenta a mettere a posto il mio disordine settimanale. Rita la conosco da quattro anni è ormai ci possiamo definire amici, la considero una donna saggia con l’esperienza di due matrimoni naufragati per tradimento, il suo tradire è matematico lei vede un bel ragazzo che ci sta e si accoppia come dice lei senza vergogna, mi piace scopare ha ha ha ha ha ride beata . E dire che prima di queste sue confessioni la vedevo come la massaia infelice con un marito ad aspettarla a casa come un padrone. Saluto Rita e mi preparo per la solita corsetta serale, pensavo a quel messaggio le parole se pur semplici volevano dire qualcosa che al momento mi sfuggiva. Erano da poco passate le 7 di sera, avevo corso per circa 2 ore ma mi sentivo bene e rilassato, chiamo l’ascensore che arriva dopo alcuni secondi si apre entro e sto per schiacciare il pulsante del piano quando sento una voce femminile che mi chiede di aspettarla, certo rispondo è la vicina con tenuta ginnica borse della spesa e borsone da palestra. Mi offro di darle una mano, la ringrazio risponde ma è tutto abbastanza leggero e comunque sono abituata. In ascensore per togliere l’imbarazzo chiedo a che piano, lei prima mi risponde al quarto ma mi guarda con aria risentita dice, cavolo sono proprio invisibile agli uomini lei non si ricorda che sono la sua vicina? Il tono non era dimesso anzi mi dava l’impressione di un bonario rimprovero, come faccio a farle capire che era una battuta. Pensavo alla notte passata, al marito violento e al suo aspetto trascurato che denota come da giovane fosse di sicuro bella, non che adesso non lo fosse, anzi! Un bel viso, bocca piccola carnosa occhi scuri e capelli raccolti da un elastico, una perfetta donna di casa, il corpo poi da l’impressione di essere esile ma tonico è alta non più di 1,60, assenza totale di trucco. Arrivati al piano cerco di agevolarla con quelle borse e lei inaspettatamente mi ringrazia dandomi del tu sorridendomi, io ricambio e la cosa non mi dispiace ha un bel sorriso. I messaggi al cellulare continuavano ad arrivare, la cosa mi intrigava ma nello stesso tempo pensavo ad uno scherzo architettato dai colleghi nerd. I miei colleghi avevano un umorismo banale ma contorto, questo spesso mi faceva pensare alla loro scarsa propensione alla felicità. Ma un messaggio arrivato in tarda serata mi spiazzò, perchè oltre al messaggio, "Sabato ore 10 tieniti libero" allegava la foto di una donna con viso oscurato che metteva in risalto le curve. Ma il venerdì sera, il messaggio era eloquente e diretto “io domani ti avrò”, come fa uno a credere a queste cazzate pensai, sti imbecilli sono proprio banali (pensando sempre ad uno scherzo). Era ormai sera mi infilai sotto le coperte pensando a come smascherare i colleghi segaioli. Fosse reale quella donna non mi dispiacerebbe, incominciai a fantasticare e pensavo ai possibili scenari di sguardi fugaci di fanciulle incrociate nelle mie serate per locali e cene tra amici. Ma la notte è fatta per dormire ed io sono stanco, e morfea non tarda a venire e mi addormento. Il mattino seguente la sveglia mi avvisa che sono le otto è sabato e ho una serie di faccende da sbrigare e poi questa sera si vedrà. A dirla tutta spero che questa vicenda sia davvero uno scherzo, non potrei mai sopportare chi mi tarpa le ali. Mi ha detto che mi avrebbe costretto, costretto a chi! Poi da una donna! Costrizione, uno stato che mi irrita al sol pensiero, io che della mia libertà apprezzo la costanza sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni. Libero di scegliere rispettando gli altrui spazi vitali e salvaguardando i miei, la mia libertà credo non poterla cedere a nessuno, amo respirare senza limiti. Il telefono si illumina, un messaggio...... sei solo? Non rispondo, non voglio stare al gioco di questi sfigati. Un altro messaggio........... visualizzi e non rispondi, di cosa hai paura? Timore di che! La mia zona di conforto è stata violata, lo sento, percepisco un disagio e la cosa non mi fa piacere, e subito un’altro messaggio che non mi aiuta a calmare lo stato d’animo. Rispondo con un semplice, si sono solo ma tu chi sei? Un’altro messaggio dopo pochi secondi, il messaggio dice sarò da te tra un minuto. Un colpo di orgoglio mi da coraggio vorrei rispondere, ma il campanello della porta suona, guardo dallo spioncino è la mia vicina. Mi tranquillizzo quello che si presenta all’entrata no, c’è un campo di battaglia sacchetti della spesa da mettere a posto, cappotto sul divanetto e mille altre cose fuori posto quindi figuraccia assicurata. Ma apro e con apparente sicurezza sfoggio il mio miglior sorriso. Chiedo cosa posso fare per lei signora? ma scansandomi è già dentro e con un calcetto spinge la porta che sbatte chiudendosi. Sconcertato chiedo che succede? Ho creduto cercasse aiuto dal marito ma resta in silenzio, il suo sguardo è austero e dopo alcuni secondi con tono deciso mi dice sono io! deluso? Chiedo deluso di cosa, so chi è lei è la mia vicina anche se non conosco il suo nome. Mi porge la mano e si presenta piacere Beatrice io Ettore, subito dopo ribadisce sono io la donna che ti ha contattato. Ammetto sono deluso il sogno esplode in mille bolle, in un nano secondo mi sento un pulcinella bastonato. Il nome della vicina è Beatrice fino a quel momento solo buongiorno o buonasera, ma lei adesso è dinanzi a me che mi osserva, cosa gli passa per la testa? Mi guarda con sicurezza e non da segno di alcun disagio cerco di stemperare la tensione almeno la mia, e chiedo spiegazioni del suo interessamento a me. Alla mia domanda si mostra indifferente, ma con un tono deciso mi dice siediti e ascolta! Il tono è stato fermo, non nascondo di aver provato un fortissimo imbarazzo, quella donna che indossa una vestaglia da casa ma con una decoltè tacco 10 mi ha zittito. Ma è una donna e mostrando cavalleria non obbietto, mi siedo in cucina e lei e li in piedi difronte a me. So di non esserti indifferente e alzando il piede lo poggia sulla sedia di fronte a me, nel farlo le si scopre la gamba e poggia il gomito sul ginocchio e la mano chiusa gli sorregge il viso. Questa sera è truccata risultando molto bella, e poi quella gamba avvolta da una calza color carne che dire, ha ragione non mi è indifferente. La mia solita attenzione alle virtù femminili mi distoglie dalla situazione paradossale che si è creata, balbetto mah m mah sei sposata non capisco. Lei mi dice capirai! Capirai che al mondo non è tutto vero quello che appare, ma le apparenze nascondono gradevoli verità e sgradevoli certezze per altri. Mi sembra di giocare al gatto con il topo e il gatto non sono io! Mi scusi ma sono praticamente frastornato mi ha contattato come se tra di noi ci fosse reciprocità ma realmente non la conosco e non avrei mai avuto nessuno slancio nei suoi confronti (gli avrei voluto dire che non mi piaceva ma non lo feci e meno male). Barbara prima mi guarda con sufficienza ed esclama del tuo interesse mi importa poco e che a lei serve solo un pegno di avvenuto amplesso…….(io la tradurrei una semplice trombata). Sono allibito questa donna si sta offrendo solo per dare prova, ma a chi? Penso ad un ricatto, ma io sono un single non avrei nulla da perdere, quindi ci sarà qualcosa di altro, ma non lo immagino. Abbassa il piede che aveva portato sulla sedia tipo interrogatorio da poliziotta cattiva e rivolgendosi con tono simpatico mi dice ma sei un cattivo padrone di casa mi fai accomodare e non dimostri ospitalità. Certo rispondo, cosa posso offrirti? Un caffè va benissimo risponde lei, e mi appresto a prepararglielo e nel frattempo vorrei capire come mai la signora è interessata a me. Come mai io gli chiedo, lei mi guarda, anzi mi scruta ed esclama io prendo chi voglio ma lo dice sorridendo e penso che la sua sicurezza sia fin troppo forzata rasentando il ridicolo ma non ho voglia di infierire pensando al suo rapporto con l’orco che si ritrova in casa. La sua presenza in casa mia adesso assume un connotato diverso, mi mette ansia, ma nel frattempo il campanello suona e io avverto dei brividi sulla schiena, la guardo e cerco una sua reazione che percepisco come fredda e tranquilla, poi sguardo verso la porta e il pensiero è al marito un armadio in carne e ossa. Dallo spioncino è proprio la sagoma del marito che appare tranquillo, mi faccio coraggio e apro lui si presenta con molto garbo e mi chiede se gli è permesso entrare e che gli è stato chiesto dalla moglie, sono stranito che succede? Prego dico automaticamente si accomodi, la moglie lo guarda e perentoriamente dice non chiudere la porta di solo quello che ti ho chiesto di dire, il marito mi guarda e con tono sicuro esclama mia moglie è una donna libera e se desidera qualcosa lui non ha nulla incontrario. Beatrice con tono fermo gli ordina adesso fila e aspettami in casa (si era un vero e proprio ordine). L’uomo dimesso e credo con fatica si volta e toglie il disturbo, ho notato che ha il volto tumefatto e zoppica vistosamente e che allontanarsi da me e la moglie è una liberazione. Adesso sono pronta a rispondere a tutte le tue domande mi dice. Rimango spiazzato e penso a quello che gli voglio chiedere, ma visti gli sviluppi della serata quella donna nei miei pensieri è il più grosso punto interrogativo incontrato nella mia vita e cosa realmente vuole. Allora parlo io dice lei, ascoltami Ettore io sono Beatrice e sono la tua vicina di casa, con un marito che nella sua mediocrità è sempre il padre dei miei figli ma solo questo, lo tengo con me solo perché i figli hanno a cuore il loro papà e io non voglio ferirli. Credo tu abbia capito che è stato picchiato e credo anche tu abbia capito che sono stata io. Non l’ho fatto per un mio capriccio, il signorino non lavora ormai da circa due Anni e gli consento di stare in casa mia in più oltre ad ospitarlo gli presto, anzi gli regalo dei soldi per non farlo sfigurare con i suoi amici….tutto questo lo faccio per i miei figli l’unica mia ragione di vita. Ma sono una donna che nella mia professione ho avuto la fortuna di aver raggiunto un discreto successo, a proposito io sono un avvocato anzi sono la titolare di uno studio legale. Il signorino 15 giorni fa è stato coinvolto in affari poco leciti ed è stato arrestato, per risolvere la cosa oltre che del mio interessamento legale ho dovuto risarcire i malcapitati e ti lascio immaginare quanto mi sia costato avrei preferito lo avessero arrestato. Ma purtroppo è un irriconoscente la settimana scorsa l’ho seguito e ho notato che ha incontrato di nuovo uno dei suoi degni compari, quando è tornato in casa gli ho solo detto che non volevo altri problemi e lui di tutta risposta è stato scortese come non lo aveva mai fatto, mi sono ripetuta che non volevo altri problemi e la cosa pensavo finisse lì. Vado a letto e intorno a mezzanotte un vociare mi sveglia e sento che stava discutendo con mio figlio grande, parlava di denaro che mio figlio avrebbe dovuto chiedere a me, ma mio figlio si rifiutava di farlo e lui ha incominciato a picchiarlo. Cuore di mamma non ci ho visto più e sono intervenuta, lui appena mi ha vista ha subito inveito anche contro di me e ha cercato di colpirmi con uno schiaffo. Posso continuare mi dice Beatrice o ti sto annoiando? Vai pure gli rispondo perché la storia mi interessa avendo pensato tutt’altro quella sera (un sorriso sul mio viso). Beatrice continua nel raccontare, ho parato lo schiaffo e ho cercato di farlo ragionare ma gli ho anche intimato che se continuava con quel suo modo di fare lo avrei sbattuto fuori di casa, ma lui ha creduto che la minaccia fosse un bleff e a cercato ancora di colpirmi….. questa volta non mi sono limitata a parare e la risposta credo tu la possa immaginare, ancora oggi ne porta i segni. L’ho cacciato di casa ed è intervenuta la polizia che lo ha trattenuto per un po giù sotto il portone, dopo grazie a mio figlio l’ho ripreso in casa. Scusami Beatrice ma perché mi hai mandato quei messaggi, lei sorridendo dice ok cercherò di essere seria. Nella discussione e quando lo stavo cacciando di casa lui ha usato il termine troia insoddisfatta e io mi sono sentita offesa nell’orgoglio, ho cazzo troia si te lo concedo ma a me gli uomini mi soddisfano a quelle mie parole sprofondo nella vergognia e ho villantato una storia con te il vicino di casa fustacchione e stasera grazie per esserti prestato. La guardo, mi guarda e scoppiamo in una risata liberatoria anche perché non ero l’unico a stare in tensione quella sera, l’atmosfera adesso è più rilassata ci accomodiamo sul divano e devo aggiungere che Beatrice si dimostra una piacevole compagnia tanto è vero che la conversazione prosegue spedita anche sul personale. Anche se domani non si lavora si è fatto tardi e dico penso sia ora di andare che ne dici , Beatrice mi guarda e conferma si è tardi e poi il cornuto ormai si sarà fatto l’idea che abbiamo avuto il tempo per aver consumato un rapporto sessuale diciamo soddisfacente. Ancora una risata e dico un’ultima domanda, ma come fa uno scricciolo come te ad avere la meglio con quell’armadio di tuo marito? Forza di volontà risponde lei, scherzo poi ne riparleremo. Si scompiglia i capelli si slaccia la vestaglia e nel salutarci sotto la porta con fare sensuale mi da un bacio strizzando l’occhio e dice credo ci stia scrutando dall’occhiolino della porta, Un leggero sussulto della porta conferma le sue parole sorridiamo complici. La serata si è conclusa con la rappresentazione di una trombata mai avvenuta ma il pubblico ha gradito, sorrido come non mi capitava da una vita. Continua
Edited by Francesco G2 - 3/3/2024, 09:49
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