Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Giusy sottomette ma non domina, Femdom

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view post Posted on 26/2/2024, 21:36     +1   +1   -1
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Il racconto è di pura fantasia e lei si dissocia dalla figura libertina di Giusy, premettendo che i prossimi capitoli riguardanti la protagonista saranno più pregni di situazioni scabrose, perché Giusy è nata da una mia fantasia e l’o immaginata NINFOMANE.

Giusy sottomette ma non domina
Mi chiamo Giusy e vivo una vita apparentemente normale, ma ho un piccolo segreto, adoro fare sesso dominando gli uomini, sapere di farlo con la mia indole dominante mi fa godere ogni istante dell'amplesso, in giovane età facendolo in maniera tradizionale non mi dava l'emozioni che oggi riesco a raggiungere.
Fin dalla mia giovane età era per me evidente che il confronto fisico con l'altro sesso mi procurava piacere, e sottomettere i ragazzi che mi sfidavano mi eccitava più di un atto sessuale.
Per questo ho dedicato molto tempo a prepararmi fisicamente per essere pronta alle occasioni che si presentavano.
Questa mia indole con l'età non si è attenuata, anzi direi che con il mio aspetto mite e tranquillo l'ho affinata scorgendo avvolte la complicità del partener.
Arrivata alla soglia dei 60anni con un viso ancora piacevole, zigomi pronunciati, occhi verdi e capelli rosso fuoco, il mio fisico scolpito da anni dedicati alle arti marziali pur non essendo da indossatrice, sono alta 1,65 e con la mia quarta di seno alla maggior parte dei maschietti non sono indifferente.
La palestra che ho fondato subito dopo l'università mi ha forgiato e preparata nel combattimento corpo a corpo e questo mi aiuta a giocare con gli uomini.
Pochissime persone sono a conoscenza delle mie abilità nelle arti marziali, per lo più i dipendenti della mia palestra e pochi uomini che non si sognerebbero di raccontarlo in giro per orgoglio.
Al mio partner gli ho dimostrato che in una coppia non è sempre l'uomo quello con più forza fisica, lui suo malgrado riluttante a sperimentato in prima persona cosa volevo dirgli, e con una semplice dimostrazione si è ricreduto.
Sono un architetto e posseggo una impresa edile ereditata dal mio defunto marito Almo, forse l'unico uomo che ho amato, sono anche proprietaria e istruttrice della palestra che ho fondato.
Almo riusciva a sorprendermi con la sua dialettica e mi affascinava con la cultura che possedeva e mai smesso di arricchire, ha lasciato un vuoto che nessun altro sarà in grado di colmare.
Il mio abbigliamento è per lo più da manager, quindi completi gonna o pantalone e tacco12, il mio intimo e ricercato, immancabili autoreggenti perizoma e reggiseno sempre abbinati, solo quando vado in palestra mi concedo un abbigliamento sportivo.
Ma come dicevo non sono una top model e il mio fisico non è asciuttissimo e il mio bacino è abbondante.
La palestra è il luogo dove mi alleno quotidianamente nelle discipline che mi hanno resa una donna determinata e consapevole, ogni volta che ne ho l’occasione metto in riga il poveretto che si spinge a sfidarmi.
Per essere chiara un episodio successo tempo fa in palestra dovrebbe farvi capire meglio le mie pulsioni.
Un giovedì sera un mio collaboratore, Franco, uno degli istruttori della palestra, mi riferisce che Gianni, un nuovo iscritto, invece di allenarsi nella sala pesi si dilettava a fotografare il fondo schiena delle frequentatrici della sala.
Alla fine della sessione quando stava per andare via l’ho invitato in ufficio con una scusa, volevo solo la smettesse per questioni di privacy.
Quando si è presentato in ufficio, lui Gianni un ragazzone di 1e90, con fare sbrigativo mi chiede il motivo della convocazione.
Gli chiedo il perchè facesse foto in palestra, da subito ha negato, ma quando gli ho chiesto di mostrarmi il contenuto della galleria del suo cellulare, inizialmente sorpreso da quella mia richiesta, alla mia insistenza con tono sgarbato mi ha etichettata definendomi vecchia arrogante, lo avrei picchiato se solo me ne avesse dato l'occasione.
Senza dargli modo di continuare la conversazione l'ho congedato e salutandolo gli ho comunicato che la sua iscrizione alla palestra era stata revocata all'istante e che lui era persona non gradita.
Un'ora dopo l'accaduto sono le otto di sera e come mia abitudine finita la sessione dei miei allenamenti quotidiani mi appresto agli spogliatoi.
dopo aver fatto la doccia e rivestita esco dalla palestra mi avvicino al parcheggio e sto per entrare in macchina!
Gianni era li ad aspettarmi, si avvicina verso la mia auto e credo voglia scusarsi e chiarire, gli chiedo cosa ha ancora da dirmi, invece quando mi è difronte mi urla che la mia arroganza aveva bisogno di una lezione, cerca di afferrarmi, ma paro la presa e lo colpisco al collo facendolo accasciare per terra.
Per terra si guarda intorno e cerca di tirarsi su, ma prontamente lo blocco con un piede sul petto, in faccia gli leggo la sorpresa di quanto poco è bastato a questa vecchietta arrogante per annichilirlo.
Lo faccio rialzare e gli dico di seguirmi in macchina, voglio evitare di dare spettacolo verso gli avventori del parcheggio.
Gianni mentre si sta rimettendo in piedi cerca di dire qualcosa, ma prontamente lo azzittisco con un sonoro ceffone che lo ammutolisce, questa volta l'ho colpito davvero forte e lui incomincia a capire che da quel momento deve solo obbedire.
Anche se in verità credo che sia stato troppo facile aver convinto questo ragazzone con dei colpi che non ho forzato, questo è uno di quei segnali legati alla complicità, staremo a vedere.
Siamo in macchina e cerco di capire il perchè del suo comportamento aggressivo, ma alle mie domande riesce solo a chiedermi scusa, e teso e non riesce a nasconderlo, capisco che quello che ha subito lo abbia scosso.
Decido di allontanarmi dal parcheggio e mi dirigo verso casa mia, in macchina cerco di tranquillizzarlo e fargli capire che non sono una picchiatrice e che mi sono solo difesa.
Gianni è sul lato passeggeri capo chino ma appare tranquillo, continua a non dire nulla, non chiede neppure dove stiamo andando.
La cosa che non mi spiego è che Gianni è uno dei pochi che sa che non sono una donna indifesa, ma lui di questo sembra non aver tenuto conto, tanto è vero che il suo comportamento in ufficio e nel parcheggio c'era da aspettarselo che mi avrebbe irritata e fatto scattare una reazione.
Mi dico è solo un ragazzo con i suoi credo non più di 25/30anni.....la metà dei miei anni, il mio pensiero e speranza è che Gianni abbia volutamente fatto tutto ciò di proposito per creare un approccio, vedremo.
A dirla tutta la cosa non mi dispiacerebbe, sarebbe il toyboy che manca alla mia collezione di amanti.
Arrivati in villa parcheggio sul vialetto e gli dico di seguirmi, mi segue senza discutere, il suo stato d'animo pare intimorito dalla mia presenza dopo lo spettacolo che ha dovuto subire nel parcheggio, questo come avrete capito mi eccita.
Penso che la lezione che sta subendo la ricorderà e spero non abbia voglia di fare stupidate sarebbe poco piacevole per lui, non amo usare la violenza senza che non ce ne sia bisogno.
Entrati in villa ci accoglie Sergio il mio attuale compagno faccio le presentazioni e faccio accomodare Gianni in salotto.
La situazione che sta vivendo Gianni credo la stia vivendo come irreale, costretto da una donna non più giovanissima ad eseguire i suoi ordini.
La cosa mi fa sorridere ma anche eccitare, gli chiedo se gradisce qualcosa da bere, le buone maniere non mi mancano neanche in questi momenti dove metto in atto il mio repertorio di dominazione, lui mi chiede se può usare il bagno ed io acconsento ma lo seguo.
Intanto Sergio ci saluta avendo compreso la situazione e lascia la villa.
Gianni in bagno si da una rinfrescata al viso arrossato per il ceffone e poi mi dice che se l'offerta è ancora valida gradirebbe un caffè.
Si accomoda in salotto e io vado a preparare il caffè, ma al mio ritorno lo vedo armeggiare vicino alla porta, gli faccio notare che la chiusura è automatica e le chiavi sono sul mobile all'ingresso, ma che mi dispiacerebbe molto se le usasse, questo significherebbe non gradire la mia ospitalità.
Gianni cerca di articolare una scusa ma spiaccica le parole e non capisco quello che dice, mi avvicino e gli indico il salotto, dove il suo caffè è già pronto, guardingo si accomoda e bevendo il caffè mi chiede cosa ho intenzione di fargli?
Gli rispondo che non ha nulla da temere, non sono una pazza e sorrido, ma mi faccio seria e aggiungo a meno chè lui preferisca il contrario.
Gli chiedo se adesso è disposto a farmi vedere cosa ha fotografato in palestra, ma lui alla mia richiesta si rifiuta, forse per vergogna o qualcosa del genere
Questo suo rifiuto segna il limite alla mia pazienza e da prima cerco di convincerlo con le buone, ma lui ancora riluttante dopo la mi insistenza mi fa decidere di passare al piano B.
Con movimenti precisi e perentori prima mi sfilo i mie tacco12 dai piedi, mi avvicino a lui seduto sul divano mi hai chiamata vecchietta e velocissima mi avvento su di lui.
Gli afferro la mano e con una leva al polso lo immobilizzo e gli sottraggo il cellulare che aveva nell'altra, aggiungendo adesso questa vecchietta ti insegna come ci si comporta con le donne anziane.
Mi accorgo che è bloccato dal pin, lo esorto a dirmelo, ma lui riluttante cerca di liberarsi alla stretta della mia mano, il poveretto si accorge che non è cosa facile, a questo punto aumentando la torsione al braccio lo atterro sul pavimento.
Per terra poso con decisione il piede sul collo procurandogli sicuramente un forte dolore alla spalla confermato da un suo lamento, quel suo stato di sottomissione ha aumentato la mia eccitazione, lui Gianni dolorante e bloccato con il mio piede non ha potuto fare altro che dettarmi il pin del cellulare.
Gli dico che avrebbe potuto evitare tutto questo solo fosse stato più collaborativo e
Intanto con lui bloccato sotto i miei piedi guardavo la galleria delle foto e ad ogni foto riguardante la mia palestra lo apostrofavo in vario modo, ma una foto in particolare che mi riguardava in una posa dove dimostravo le mie abilità nei calci e pugni era stata segnata come preferita.
Cavolo penso, era proprio questa foto la fonte del suo imbarazzo.
Ma allora come mai hai messo la spunta preferita su questa foto, ti piacciono le vecchiette?
Lui con voce smorzata dalla posizione poco comoda mi risponde ti prego lasciami andare e aggiunge solo tu!
Lo libero e ancora più eccitata gli chiedo cosa ti piace di me?
Lui, sei bella e le tue gambe specialmente quando indossi scarpe con tacco a spillo sono perfette, in effetti quella foto sul suo cellulare mi ritraeva in una di quelle poche volte che in palestra mi ero presentata indossando gonna e tacchi a spillo tipo quello che indossavo oggi.
lo congedo con la promessa che l'accaduto sarebbe rimasto tra noi due e che poteva ritornare ad allenarsi in palestra ma se lo avessi ribeccato a fotografare di nuovo le allieve della palestra non mi sarei limitata solo a immobilizzarlo, ma sarei stata più aggressiva, le foto le puoi fare solo a me, capito!.
Lui capo chino saluta e si allontana, ma quell'atteggiamento dimesso non era quello che volevo!
Mentre si apprestava alla porta, accarezzandomi la gamba gli chiedo se le mie gambe gli piacciono ancora dopo quello che è successo, lui annuisce e abbassa lo sguardo.
Gli ordino con tono fermo di tornare indietro e mettersi in ginocchio al mio cospetto, lui esegue senza fiatare.
Una volta in ginocchio oso, perchè qualcosa mi dice che quel ragazzo cerca attenzioni da me maldestramente.
Mi lascio cadere sul divano e gli ordino di accarezzarmi le gambe, lui con voce insicura mi chiede posso?
Gli rispondo devi! hai detto che ti piacciono quindi fai quello che ti ho ordinato, non se lo fa ripetere e incomincia prima a carezzarle delicatamente e inizia a baciarle partendo dai piedi avvolti dalle autoreggenti velatissime.
Vedo i suoi occhi lucidi e vogliosi, sale fino al pube evitandolo e riscende verso i piedi, il calore delle sue mani mi eccita ma noto nei suoi movimenti timore, sento addirittura che sta tremando e questo mi eccita.
Gli chiedo il motivo del suo disagio e lui con mia sorpresa mi dice che è uno dei momenti più belli della sua vita, e aggiunge che era solo un sogno che aveva sperato ogni volta che guardava la foto che mi ritraeva sul suo cellulare e adesso lo stava realizzando.
A questo punto tolto l'ultimo mio dubbio sul fatto di piacergli voglio dare sfogo alla mia eccitazione, gli ordino di sfilarmi le mutandine e farmi godere.
Gianni con gesti sapienti mi sfila il perizoma e incomincia a baciarla e con la lingua la limona vogliosamente, la situazione mi porta uno stato di piacere che non sto qui a descriverlo, sono estasiata e l'orgasmo è ormai solo questione di secondi.
Il mio orgasmo è ormai cosa fatta e sono piacevolmente soddisfatta e per adesso voglio accontentarmi e non voglio dargli modo di capire quanto mi sia piaciuto, finito ciò lo allontano con un calcetto dalla mia passerina e gli ordino di lasciare la villa, mi guarda stupito e incredulo e chiede il perchè.
gli dico che le regole da seguire sono le mie e non c'è un perchè, fallo e basta e credo tu sappia cosa significa contrariarmi, ma lo dico con un tono dolce e sorridendo.
Ti aspetto domani sera dopo la palestra e spero per te tu sia puntuale o tanto meno non presentarti, ti verrei a cercare e le conseguenze sarebbero molto gravi per il tuo bel faccino, gli prendo il viso lo bacio e lo lascio andare.
ma c'è un problema, la mia casa è distante dalla palestra dove ha lasciato la moto e mi chiede se lo posso riportare indietro, lo guardo gli sorrido e gli dico che due passi a piedi sono un ottimo esercizio fisico per stare dietro le vecchiette come me.
capisce il messaggio e si incammina verso una nuova consapevolezza, esistono le donne che si fanno rispettare.
Rimasta sola e pensierosa mi congratulo con me stessa per come sono riuscita a gestire la cosa fantasticando sulla serata di domani.
 
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view post Posted on 27/2/2024, 09:49     -1   +1   -1
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"slave" Proprieta' di Severa Dolce

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Bello, mi piace.
Vedremo cosa succederà in palestra domani sera... ;)
 
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view post Posted on 27/2/2024, 14:25     +1   -1
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Professore/essa SM

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Niente male direi
 
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view post Posted on 27/2/2024, 16:26     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Curioso anche io di vedere come prosegue.
 
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view post Posted on 27/2/2024, 18:20     +1   -1
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La controparte
Giusy sottomette ma non domina
Mi chiamo Gianni e sono un ragazzo di 30anni, sono alto 1,85 fisico longilineo, mi tengo in forma grazie alla mia passione che condivido con gli amici di una vita, il calcetto.
A dire il vero non ho mai dato importanza al mio aspetto fisico, ma gli sviluppi della storia che sto per raccontarvi mi hanno fatto apprezzare alcuni aspetti che non consideravo.
La mia giornata tipo è sveglia alle 6,30 caffè, una doccia veloce esco di casa e mi appresto a lavoro.
Sono impiegato presso l'ufficio tecnico della città dove vivo.
Ore 12,30 pausa pranzo con i colleghi, la mensa adiacente al Municipio e spesso il luogo dove scambiare quattro chiacchere con i colleghi, poi c'è Antonio il mio migliore amico e collega, Antonio è sposato ormai da 8anni con Dorina.
Siamo cresciuti insieme nel cortile del palazzo dove abitavano le nostre rispettive famiglie, la scuola è stato il luogo dove Antonio e Dorina si sono fidanzati fino al fatidico giorno del matrimonio.
Io invece con la mia insicurezza ho avuto la mia prima storia seria intorno ai 22anni, Livia il suo nome era amica di Dorina e la nostra conoscenza fu una cosa combinata tra Dorina e Antonio.
Livia era una ragazza molto avvenente, bionda occhi chiari viso irregolare ma gradevole, ma la cosa che colpiva era la sua fisicità, alta quasi quanto me con fisico abbondante e un seno esagerato, e quando dico esagerato credetemi.
Dopo poco tempo decidemmo di andare a convivere, eravamo già economicamente indipendenti e non avendo grosse aspettative prendemmo in affitto un grazioso monolocale già arredato.
La convivenza i primi tempi andava a vele spiegate, ero preso dalla sua fisicità, ma presto mi resi conto che la sola avvenenza fisica non appagava le mie aspettative.
Il suo carattere era per me una incognita giornaliera, variava dalla ragazza geisha alla strega di biancaneve con alcuni spunti di cinismo, questo mi spiazzava e le mie insicurezze personali non ne traevano beneficio.
Avvertivo un senso di coercizione, e quando cercavo di chiarire a Livia questo mio disagio lei prontamente attuava la fase della geisha facendomi venire ogni sorta di rimorso.
Mi convincevo sempre di più che Livia non rispecchiava il mio ideale di donna, ma la storia durò quasi 2anni tra alti e bassi.
Una sera Livia durante una cena a casa di amici, dopo qualche bicchiere di troppo mi confidò di avermi tradito con il suo datore di lavoro, la cosa mi lasciò stordito ma provai allo stesso tempo un senso di liberazione.
Non dissi nulla proseguimmo la serata come nulla fosse successo, ma quando fu il momento di tornare a casa in macchina gli chiesi solo perchè, lei non rispose e arrivati a casa lei si chiuse in bagno.
Non potevo sopportare ulteriormente e presi la decisione di uscire da quella casa per non farci più ritorno.
Quella sera stessa presi le mie cose e mi trasferii a casa dei miei che non si accorsero subito della mia presenza, dormivano già a quell'ora.
Il mattino dopo quando ci incrociammo in cucina a fare colazione nessuno mi chiese spiegazioni, ed io tanto meno avevo voglia di darne.
Di Livia mi rimase solo un messaggio sul cellulare "che fine hai fatto vorrei spiegarti perchè non mi rispondi" lo cancellai e di lei non ne volli più sapere.
La mia unica storia seria, naufragò per colpa di un tradimento e non per colpa mia.
Passato poco più di un mese la incrociai a casa di Antonio, lei accenno qualcosa che non stessi ad ascoltare e senza degnarla di un saluto la ignorai e tolsi il disturbo.
Ma torniamo ai giorni nostri di circa un anno fa, mi sono iscritto in una palestra della mia città, è gestita da una donna non più giovanissima ma avvenente.
La prima volta che l'ho incrociata non mi ha degnato di uno sguardo, mentre invece io sono rimasto colpito dal suo aspetto austero e sexi, si la ritengo davvero il mio ideale di donna, peccato solo che non sia più giovanissima ma di sicuro è davvero bella.
Nel frequentare la palestra le voci che sento dire su di lei sono che meglio girargli alla larga, non è una di quelle con cui puoi sbagliare, ma mi piace davvero e spesso fantastico su di lei.
Un pomeriggio entrando in palestra me la trovo di fronte con il suo completo nero e tacchi alti che sta mimando credo dei colpi di arti marziali ad uno degli istruttori, avendo il cellulare in mano gli scatto un paio di foto, è veramente bella.
Giorni dopo sto li in sala pesi, Chiaretta una frequentatrice della palestra mi chiede di immortalarla mentre lavora al bilanciere dello squat, la cosa mi prende la mano e faccio un paio di foto alle altre allieve della palestra.
Poco dopo vengo avvicinato da Franco l'istruttore della sala pesi che mi rimprovera per aver fatto foto inopportune, dando poco peso alle sue parole lo mando a quel paese.
Mentre invece alla fine della mia ora di allenamenti sto per raggiungere l'uscita ma vengo invitato in direzione per comunicazioni.
Mi presento presso la direzione della palestra e vengo fatto accomodare nell'ufficio della proprietaria.
La splendida signora immortalata sul mio cellulare era difronte a me bellissima nei suoi completi di alta moda, mi chiede il perchè delle foto in palestra.
Da prima nego di averle fatte, ma alla sua richiesta di visionare la galleria del mio cellulare ricordando di averla fotografata, maldestramente facendo una gaffe dopo l'altra mi esce dalla bocca vecchia arrogante, già da subito ho capito di aver esagerato in quella espressione e la cazzata abissale e che non mi sono scusato.
Lei senza scomporsi, da prima mi saluta e subito dopo mi comunica che in quella palestra non sono più persona gradita.
Uscito dallo stabile sono confuso e dispiaciuto, non potevo credere a quante cazzate ero riuscito a collezionare in meno di cinque minuti, e tutto questo per due foto, rimango incredulo e decido di fare un giro in moto per sbollire.
Sono le otto di sera e io ho un appuntamento con Antonio che per caso abita proprio nel palazzo dove si trova la palestra, Antonio mi saluta e io sto per andare via in sella alla moto quando la vedo uscire direzione la sua auto.
Decido di avvicinarla e gli vado incontro, lei mi guarda e con tono irridente mi chiede cosa ho ancora da dirle, mi sento preso in giro e senza una reale intenzione istintivamente vorrei un contatto più da vicino con quella donna, ma mi ritrovo schiena a terra stordito e bloccato dal suo piede che mi schiaccia il petto.
Con fatica mi rialzo e gli chiedo cosa sia successo, ma con mia sorpresa sento un ceffone che mi fa spostare di alcuni metri e lei che mi dice di seguirla in macchina senza fiatare.
Sono nella sua auto e ancora frastornato dall'accaduto lei mi parla ma non comprendo esattamente quello che dice, capisco solo che mi sta rimproverando e se non faccio mosse azzardate lei non mi picchierà più.
Ai più può sembrare paradossale ma la situazione che sto subendo anche se dolorosa fisicamente mi sta procurando uno stato di conforto inspiegabile, sono felice, questa donna è una dea.
La sua sicurezza la sua dolcezza, direte sono fuori mi ha picchiato e la ritengo dolce, ragazzi che dirvi sono fuori.
Arriviamo presso una casa isolata, si apre il cancello e parcheggiata l'auto mi esorta a seguirla, alla porta ci accoglie credo suo marito e come fosse una situazione normale ci presenta.
La casa è molto ben arredata con mobili di pregio di gran gusto, mi fa accomodare in salotto e non comprendo questa sua ospitalità, gli chiedo se posso usare il bagno, mi indica il bagno e mi segue rimanendo sulla porta a controllare.
Dopo una rinfrescata alla faccia mi chiede se gradisco qualcosa da bere e gli chiedo fosse possibile un caffè, mi fa accomodare in una stanza dove un grande divano la fa da padrone, e mi accomodo.
Intanto sento la porta di entrata sbattere e istintivamente mi alzo e vado verso l'entrata incrociando Giusy con il mio caffè in mano.
Mi chiede il perchè ero vicino alla porta e senza aspettare la mia risposta si lamenta del fatto che non apprezzi la sua ospitalità.
Mi dico tra me e me, cazzo questa tipa è proprio tosta, mi appresto a bere il caffè e gli chiedo cosa ci facciamo in casa sua.
Lei prima mi rassicura che non ho nulla da temere, ma subito dopo con tono deciso aggiunge a meno che tu preferisca il contrario.
Siamo li una di fronte a l'altro, con una domanda secca mi chiede se adesso sono disposto a fargli vedere cosa nascondo nel mio cellulare.
Mi sento violato da questa sua richiesta, al mio rifiuto con una velocità mai vista si sfila le scarpe e bloccandomi con una torsione del polso mi sottrae il cellulare.
Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma mi rendo conto che è tutto vano, e intanto mi chiede il pin per sbloccare il cellulare.
Il mio rifiuto a darglielo mi fa ritrovare faccia a terra con il suo piede che spinge sul mio collo, il dolore provato mi fa scandire il pin a chiare lettere.
La mia posizione sotto i suoi piedi non sarebbe male se non fosse per il dolore alla spalla, e quando credo sia arrivata alle foto che la riguardavano sento dirmi, ti piacciono le vecchie arroganti.
Gli rispondo, non volevo chiamarti vecchia scusandomi per la frase infelice, mi piaci sei bellissima.
Mi stai facendo male potresti allentare la presa cortesemente, subito dopo mi libera e mi incalza di domande.
Mi chiede cosa mi piace di lei, onestamente tutto gli rispondo le sue gambe in particolar modo quando indossa tacchi a spillo.
Intanto libero dalla sua presa mi massaggio il collo, nel frattempo lei mi dice che fossi stato meno testone avrei evitato tutto questo, erano le foto che mi hai fatto che ti imbarazzavano?
Non trovo le parole per rispondere adeguatamente e per evitare strafalcioni preferisco tacere, lei è li bellissima difronte a me che e scruta fino in fondo alla mia anima.
Mi dice che adesso posso togliere il disturbo, e se gli prometto di non fare più foto in palestra ci posso ritornare, se proprio sento la voglia irrefrenabile di farle lei si propone come modella ma fuori dalla palestra.
Sto per uscire da quella casa e sento che mi sale addosso un malessere dovuto al distacco da quella splendida donna, lei inaspettatamente mi richiama a se è mi ordina di mettermi in ginocchio al suo cospetto.
Si accomoda sul divano e mi chiede di accarezzargli le gambe, sento che mi sta salendo addosso uno stato di felicità mai provato, e con un trasporto che non mi riconosco accarezzo e bacio prima i piedi che poco tempo prima mi avevano procurato non poco dolore e mi spingo in prossimità del suo sesso, godo per quel contatto con le gambe fasciate da autoreggenti.
Mi esorta a farlo solo se mi è cosa a me gradita, in caso contrario posso fermarmi, gli rispondo che se è un sogno di non svegliarmi che è il più bel sogno mai fatto, sento solo che mi dice fammi godere e meccanicamente gli sfilo il perizoma e mi tuffo sul suo sesso baciandolo e ciucciandolo godendo del suo umore, il più buono mai assaporato.
La poesia finisce dopo il suo orgasmo e con la grazia che l’ha contraddistinta fin da subito con me mi allontana dal suo sesso con un calcio deciso e doloroso sulla mia spalla destra.
Alla mia domanda, perché….. lei mi fa notare che le sue richieste non si discutono, si possono ignorare ma tutto provoca delle conseguenze, piacevoli o contrarie……..
Ti aspetto qui domani sera dopo la palestra e ti consiglio di non mancare.
Gli chiedo se mi può riportare indietro non essendo poca la distanza che ci separa dalla civiltà, lei sorride e indicandomi l’uscita aggiunge “camminare è un ottimo esercizio per stare dietro le vecchiette come lei”.
 
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view post Posted on 28/2/2024, 18:07     +1   -1
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Somiglia molto ad un racconto letto proprio qui tempo fa
 
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view post Posted on 28/2/2024, 19:23     +1   -1
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Può essere, gli argomenti hanno una forchetta abbastanza ristretta
 
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view post Posted on 29/2/2024, 16:15     +1   -1
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Gianni ha lasciato la villa, ma quel ragazzone a fatto breccia nella mia corazza.

Attratto da me, gli piace questa vecchietta, ne ho certezza, non ama la sottomissione, l'ha accettata allo scopo di avvicinarmi!

Non credevo potesse accadermi di nuovo, ma sta accadendo qualcosa che non provavo da tempo e non voglio privarmene……il ragazzone mi piace troppo.

La porta si apre, è Sergio che visto andare via Gianni è rientrato, Sergio è il mio compagno, diciamo pseudo perché lui accetta i miei capricci sessuali.

Non ha alternative, il mio carattere deciso lo eccita e mi ha confessato che gode nel vedermi annichilire il maschio di turno.

Con lui non ho mai usato le maniere forti, è stato chiaro fin da subito che le mie capacità fisiche lo affascinavano, e non ha mai varcato il limite.

Lui Sergio conoscendomi è consapevole che solo nel momento in cui facciamo sesso potrei metterle in atto.

Entrando in casa Sergio esclama tutto bene, che è successo con il fusto l'ho visto uscire integro e in piena forma?

Gli rispondo con una smorfia interrogativa, Sergio conoscendomi non insiste e mi chiede se sono pronta per andare a dormire.

Gli dico di mettersi accanto a me perchè ho voglia di parlare, lui Sergio ha già capito l'argomento e mi anticipa esclamando, è troppo giovane potresti essere sua nonna.

Gli mimo il gesto del dito medio e lo esorto a sedersi affianco a me, lui ormai sa come ascoltarmi e i suoi consigli sono sempre sinceri.

Lo dici perchè sei geloso?

No Giusy, ormai quel sentimento non mi appartiene più, ma ho imparato a volerti bene e so di certo che un uomo come Gianni potrebbe farti male.

Giusy tu sei una donna fuori dal normale, ma il tempo non è dalla tua parte, lui è giovane e avrai notato che è un puro, rasenta quasi l'ingenuità, e tu di questo tipo di uomo hai timore.

Sergio sa bene che quando mi scontro con un carattere forte come me, godo nel sottometterlo, al contrario uno come Gianni accomodante mi scioglie.

Cavolo era proprio a questo a cui pensavo, cosa mi consigli?

Di dormirci su e domani a mente serena valuterai cosa è meglio fare per domani sera.

Quel momento con Gianni ha lasciato una situazione incompiuta, no mi era mai successo, di solito quando ho un uomo nelle mie mani sfrutto ogni istante per procurarmi piacere.

Con Gianni mi sono bloccata proprio quando avrei voluto spingermi oltre e mettere in pratica la posizione che più di tutte mi procura piacere.

Quando era tra le mie gambe gli avrei cinto il collo e gli avrei procurato un soffocamento, quando gli uomini si dimenano in quella posizione la mia eccitazione è ai massimi livelli.

Mi sono bloccata per paura di procurargli un trauma e rischiare di farlo fuggire via da me.

Sergio affianco a me credo abbia già una vaga idea di quello che mi è mancato e cerca di deviare il discorso verso più sani argomenti per lui.

Ma ho deciso che questa serata non può avere una incompiuta e alzando una gamba gli la cingo sul collo e porto la sua bocca in prossimità del mio sesso.

Accenna una reazione tentando di allontanarsi, ma ha capito che ho deciso e suo malgrado tenti di ribellarsi ha poco da fare.

Questa tecnica è una variante del jujitsu, l’ho modificata per spingere il viso e quindi la bocca del partner in prossimità del mio sesso.

Bene che dire le arti marziali in particolare lo jujitsu grazie al corpo a corpo sono molto affini al sesso.

Sergio non è un marcantonio e nel mettere in scena questa chiave intorno al suo collo è per me cosa facile, e oggi mi sento buona e ci andrò leggera, terrò a freno questo mio impulso fino a domani sera, forse.

Lavorando di lingua Sergio comunque mi sta procurando piacevoli brividi e mentre è li in mezzo alle mie cosce lo guardo teneramente e penso che dopo Almo il mio povero marito è l’uomo che asseconda al meglio le mie voglie.

Le prime luci dell'alba ma i sono già sveglia da ore, Sergio è li dorme beatamente questa notte è stata dura per lui che non è più giovanissimo.

Oggi ho degli appuntamenti di lavoro che non posso disdire, anche se uno in particolare visto gli sviluppi di ieri sera sarà rivelatore.

Sapete che sono una imprenditrice edile, certo che lo sapete è nel primo capitolo e quindi ho deciso di presentare personalmente un documento chiamato DIA all'ufficio tecnico della mia città.

Direte voi perchè, ma perchè è proprio li che il mio bel Gianni lavora.

Preparo la colazione su un vassoio e come mia abitudine vado a svegliare Sergio per farla insieme, Sergio e li che borbotta per essere stato svegliato, tutto come ogni mattino.

Oggi ho deciso di essere bellissima e prima di andare a fare la sorpresa a Gianni passerò dal parrucchiere e estetista, ho già scelto l'abbigliamento camicetta bianca, gonna rigorosamente al ginocchio e tacco12 rosso porpora.

Finito i trattamenti di restauro dall'estetista sono pronta per affrontare il mio capomastro, Franco è anche istruttore nella mia palestra e l'avventura con Gianni è frutto dello zelo e professionalità che esercita in palestra.

Con Franco abbiamo un ottimo rapporto, lui è sposato e non ha mai avuto trasporti verso di me, ma credo mi stimi e io ricambio.

Finite le incombenze di lavoro mi preparo ad affrontare quella che non mi ha fatto dormire.

Con passo sicuro entro nel municipio e chiedo all'usciere dove trovo l'ufficio tecnico, me lo indica e io sempre con apparente calma e sicurezza mi presento ad un impiegato dietro una scrivania.

Mi guardo intorno e non vedo traccia di Gianni, chiedo all'impigato se l'incartamento è completo aggiungendo che ho amicizia con un suo collega.

Il signore che ho di fronte mi chiede il suo nome ed io Gianni, un attimo di mente locale e poi come una lampadina sulla sua testa mi dice, è all'urbanistica proprio qui accanto se vuole lo avviso, sempre con apparente calma lo ringrazio.

Lo vedo entrare e chiedere perchè il collega lo abbia chiamato, il collega senza parlare indica la poltroncina dove ero seduta con le gambe accavallate che fino a quel momento deliziavano la vista del collega.

Lo sguardo di Gianni alla mia visione sprizza chiaramente gioia, mi porge la mano mi alzo e istintivamente ci baciamo e non un semplice bacetto ma come si dice alla francese, le nostre lingue si sfiorano.

Nello staccarci mi sussurra che non scherzavo quando l'ho minacciato che lo avrei cercato e trovato, sorridiamo.

Il collega sento dire simpaticamente, se volete tolgo il disturbo, ci ricomponiamo e Gianni mi presenta al suo collega come la sua fidanzata.

Sono raggiante ma questo con la poca corazza che mi è rimasta cerco di nasconderlo, mi sento al settimo cielo, Gianni è bellissimo nel suo ambiente di lavoro non ha problemi a presentarmi come la sua fidanzata.

Purtroppo siamo in un luogo pubblico e posto di lavoro del mio bel ragazzone e ci ripromettiamo l'appuntamento per la sera.

Mancano pochi minuti alle otto di sera e Sergio sempre intelligente mi dice che ha un impegno con amici e passerà la notte a casa di parenti, che dire è un caro amico e credo stia preparando le basi per andare via da casa.

Lo abbraccio e gli dico grazie, sei un uomo migliore di quello che credevo e questo voglio che tu lo sappia.

Dopo pochi minuti dall'uscita di Sergio suona il campanello, Gianni è li davanti a me è teso forse più di me con un mazzo di fiori e una bottiglia credo di vino, lo faccio accomodare in salotto che ormai conosce.

Mi fa i complimenti per la casa e che la sera precedente non aveva potuto fare per colpa delle circostanze non proprio piacevoli.

La tensione inaspettatamente la rompe Gianni parlando dei complimenti ricevuti dai suoi colleghi alla sua fidanzata, sorridendo gli chiedo chi è?

Lui si avvicina e baciandomi mi dice tu, adesso puoi fare di me quello che vuoi escluso picchiarmi, gli rispondo staremo a vedere.

Quel bacio è durato tanto anche se troppo poco visto che lo abbiamo riprtuto più e più volte come due ragazzini, nel frattempo per abitudini mai perse testavo la dotazione di Gianni, e che a meno che usi protesi si dimostrava sotto la patta decisamente corposa.

La serata era lunga e sia io che lui non volevamo forzare i tempi, abbiamo voglia di conoscerci e sapere uno dell'altra.

Parlando delle nostre vite io per forza di cose essendo quella con l'età maggiore ho qualcosa in più da raccontare, ma anche lui non è da meno.

Ci soffermiamo alla mia esperienza in Brasile dopo la morte di Almo che conoscete già, ci ero andata per ritrovarmi dopo la perdita del mio caro marito accompagnando un frate missionario.

Poi un giorno a San Paolo citta fantastica mi incuriosì l'insegna di una palestra di arti marziali, essendo io praticante e affascinata da quel mondo entrai dentro quella palestra.

Fui subito intercettata da una donna in kimono rosa, colore sconosciuto all'epoca in occidente e con qualche difficoltà dovute alla lingua mi spiegò che il Jujitsu brasiliano differiva da quello giapponese solo dal fattore lotta a terra, quindi poca lotta sulle gambe.

Rimasi in Brasile per circa un anno per affinare quelle tecniche sempre pensando di metterle in pratica nei giochi erotici a cui sono affine.

Naturalmente nel narrare le vicende brasiliane mi sono guardata bene di non raccontare questi particolari a Gianni.

Dopo aver fatto una cena a base prevalentemente di sushi acquistato al mattino ci accomodiamo in salotto e Gianni mi chiede se sono stanca, solo un pochino le gambe gli rispondo.

Mi dice appoggia qui i piedi e indica le su gambe e io non aspettavo altro, mi sfila le scarpe e comincia sapientemente a massaggiare, quel massaggio è fantastico.

Ma sulla scorta della sera precedente le sue mani e le sue labbra conoscono la strada del mio piacere, mi avvicino e mi metto a cavalcioni sulle sue gambe e intanto gli slaccio la camicia.

Lui ad un tratto mi chiede quale delle tre porte è quella della stanza da letto, gliela indico e con me nelle sue braccia si alza dal divano, in camera mi adagia sul letto e subito dopo si blocca fissando la vestaglia di Sergio.

Decisa a non nascondergli nulla di me gli dico che Sergio prima di ieri poteva considerarsi il mio compagno, ma da oggi di comune accordo abbiamo deciso di troncare definitivamente e le sue cose lo seguiranno nei tempi adeguati alla sua sistemazione.

La spiegazione lo sblocca e trasportato da un impeto irrefrenabile mi accarezza e bacia lì dove una donna ha voglia di sentirsi violata, in tutta la mia veneranda età è la prima volta che provo un orgasmo così copioso e indotto senza aver avuto il ruolo da protagonista.

Gianni mi ha presa mentalmente ma fisicamente non è da meno e la notte ha già avuto un epilogo fantastico, quello che si prospetta credo non sarà da meno.

Il mattino come dico sempre io ha l'oro in bocca, ma dopo la notte passata con Gianni mi sorprende svegliarmi e non trovarlo a fianco a me, mi alzo e lo vedo districarsi tra i fornelli a preparare la colazione, lo lascio fare e mi rituffo tra le coperte.

lui dopo poco si presenta in camera e credendo dormissi mi sveglia delicatamente con un bacio e noto la cura che ha avuto nel preparare il vassoio, anche un fiore di sicuro sfilato dal mazzo di fiori che mi ha portato ieri.

Adesso tocca a me ricambiare la frase che la sera precedente mi aveva rivolto, se è un sogno non svegliarmi se lo fai ti riempio di botte.

Siamo due scemi o innamorati fate voi credo le due cose si equivalgano, ma le sensazioni che sto provando sono un mondo che non conoscevo e Gianni è la chiave di tutto ciò.

Dopo il piacere tocca il dovere e ci apprestiamo dopo la doccia fatta insieme a rivestirci per la classica giornata di lavoro, con la promessa di rivederci nel pomeriggio in palestra.

Sono già le cinque di sera e arrivata in palestra non avendo allievi da seguire quella sera sono in abiti civili, Gianni ancora non si vede e io mi scopro impaziente eppure ci siamo sentiti un'ora fa.

Eccolo che arriva mi vede e io lo aspetto per baciarlo, ma lui credo non voglia mettermi in difficoltà e mi saluta quasi ignorandomi, al che lo arpiono dallo zaino che ha sulle spalle.

Lo avvicino a me e lo saluto baciandolo e gli comunico che la sua scheda ha subito una modifica e ha una nuova istruttrice, quindi cambiati e raggiungimi sul tatami.
 
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view post Posted on 29/2/2024, 16:26     +1   +1   -1

Decano BDSM

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Non entro nel merito del racconto ma prova a virgolettare i dialoghi perché così la comprensione è veramente complicata.
 
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view post Posted on 29/2/2024, 17:05     +1   -1
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Grazie Max per il consiglio...

francesco
 
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view post Posted on 1/3/2024, 21:38     +1   -1
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Eccolo che arriva mi vede e io lo aspetto per salutarlo, ma lui credo non voglia mettermi in difficoltà e risponde al saluto quasi ignorandomi, al che lo arpiono dallo zaino che ha sulle spalle, lo tiro a me e lo saluto baciandolo.
Subito dopo gli comunico che la sua scheda personale degli allenamenti è stata modificata e in oltre ha una nuova istruttrice, lo avviso che appena pronto di raggiungere la sala delle arti marziali.
Lui Gianni da quel cambiamento arbitrariamente voluto da me, con il passo di un condannato al patibolo si avvia agli spogliatoi.
Credo abbia compreso cosa significhi quel cambiamento, il tempo di vestire gli indumenti da palestra si presenta all'appuntamento con la sua nuova istruttrice, naturalmente la nuova istruttrice la conosce già.
Questo cambiamento l'ho voluto per attuare in sicurezza un paio di mosse che voglio provare con il mio tesoro.
Sul tatami gli ordino di togliere le scarpe e calzini, io invece ho optato per un abbigliamento poco formale per l'occasione.
Approfittando del fatto che il sabato pomeriggio la sala è preclusa agli avventori il mio outfit in autoreggenti colore grigio e body abbinato sapevo non avrebbero destato scandalo.
Quel completino volutamente indossato aveva lo scopo di stuzzicarlo un pochino, visto le sue attenzioni per le mie gambe.
La sala adibita alle arti marziali è attrezzata di tutto punto con attenzioni particolari su tutti gli aspetti legati alla sicurezza degli atleti.
Dai sacchi per pugni e calci di vario genere, da una gabbia professionale per simulare gli incontri di MMA, un ring per box e kick boxing e poi ci sono due tipi di pavimento detto tatami per lo judo jujitsu e karate.
Il tatami scelto da me per la sua prima lezione è quello dello Jujitsu che padroneggio con la mia cintura nera 4°dan, e un allenamento costante e intenso da sempre.
Lo guardo e bello il mio Gianni, con i suoi pantaloncini verdi e canotta abbinata mi chiede cosa ci facciamo li in quella sala, diciamo che la voce mi è sembrata un po tremolante e già la cosa mi stuzzica.
Lo esorto a guadagnare il centro del tatami e lui come uno studente compìto esegue, gli porgo il pugno del saluto per iniziare ma lui credo non capisca il significato.
Allora gli spiego, quando ti porgo la mano chiusa tu con la tua mano chiusa dovresti impattarla per dare inizio al raund, capito?
Lui come ho imparato a conoscerlo da questo poco tempo gioca a fare l'imbranato, per questo sto in guardia il ragazzone potrebbe sorprendermi.
Dato il segnale convenuto iniziamo e mi accorgo che Gianni si avventa su di me e grazie alla sua corporatura finiamo a terra con lui su di me, lo guardo tronfio e soddisfatto per esserci riuscito, ma il poveretto non ha capito che quel sorrisino tra meno di un secondo si trasformerà in un ghigno di pietà.
Gli faccio credere di avermi in pugno e lo faccio gongolare ancora per un po, mi chiede il motivo del mio sorriso, e gli spiego passo dopo passo quello che avrei fatto per capovolgere la situazione.
Subito dopo si ritrova pancia a terra con il suo braccio sinistro stretto dalle mie gambe con me sopra la sua schiena.
Gli dico come mai non sorridi più tesoro mio? Lui Gianni con una smorfia di dolore mi dice, tesoro credo sia successo qualcosa nella mia spalla sinistra.
Mollo la presa e preoccupata da prima gli massaggio la spalla dolorante ma a un suo sobbalzo mi rendo conto che in effetti la clavicola risulta fuori posto.
Mi ricompongo e chiamo Franco per aiutarmi a soccorrerlo, Franco appena entra in sala lo guarda e sorridendo gli dice KO in meno di cinque minuti, ahiahiai.
Guardo Franco e gli faccio cenno di non infierire e di controllare la spalla sinistra di Gianni, Franco dalla sua è anche un fisioterapista.
La sentenza è rottura composta della clavicola, bisogna portarlo in ospedale per non causare ulteriori danni.
Siamo in auto direzione ospedale, lui Gianni affianco a me dolorante sorride e mi esorta a non menzionare ai dottori che sono stata io a procurargli la frattura, devi dire che era più grosso di me e che mi ha preso alle spalle.
Sorridiamo l'ha presa bene, con un tono semiserio gli dico che deve evitare di sfidarmi perchè fa scattare in me spesso reazioni che non riesco a controllare.
In effetti a pensarci bene quel suo sorriso quando era su di me mi ha leggermente infastidito, che carattere del cavolo che mi ritrovo e pensare che volevo fare ben altro su quel tatami, immaginate cosa!
Nel frattempo siamo arrivati in ospedale e i medici che lo visitano dopo i dovuti controlli optano per un tutore rigido da portare per almeno venti giorni notte compresa.
Alla dimissione dell'ospedale mi offro di ospitarlo e lui accetta, subito preoccupandomi di avvisare Sergio per non trovare sorprese, Sergio mi conferma che ci aveva già pensato e che addirittura aveva provveduto già a liberarmi delle sue cose.
I giorni a seguire io come una mogliettina premurosa sto li a coccolarlo e aiutarlo li dove ne aveva bisogno, un mattino mentre eravamo in cucina a fare colazione vedo che mi fissa, e mi chiede quanti anni ho.
La cosa mi stranì perchè pensavo inconsciamente lo sapesse già, ma gli risposi con tranquillità 58anni.
Lui sempre con il suo fantastico sorriso baciandomi con un trasporto inaspettato mi dice pensavo molti meno, ma aggiunge che sua madre ha due anni in meno di me.
Mi dico tra me e me, che ho fatto di buono a trovarmi innamorata di un ragazzo bello come al sole e che è innamorato pazzamente di me.
Gianni ha superato la convalescenza senza ulteriori problemi e ormai viviamo insieme, le mie pulsioni verso altri uomini con lui a fianco sembrano svanite.
Ma perdere il pelo ma non il vizio è uno dei detti popolari più azzeccati mai creato.
Tanto è vero che giorni dopo mentre facevo rifornimento, alla stazione di servizio incrocio Chiaretta una frequentatrice della palestra, mi sembra sia la compagna del gestore, la saluto e rimango a fare rifornimento.
Mentre stavo per pagare il gestore un ragazzo niente male, girandosi per ridarmi la carta di credito forse volutamente mi sfiora il seno, mi assale un brivido, faccio finta di niente ma la cosa mi ha turbata.
Parto via ma mentre sto per uscire dalla stazione di servizio torno indietro richiamo la sua attenzione e mentre si stava avvicinando slaccio un bottone della camicetta e gli dico che avrei bisogno di una controllata.
Il benzinaio mi indica dove parcheggiare l'auto nella piazzolla sul retro della stazione di servizio, mentre e li che apre il cofano motore mi avvicino gli prendo la testa e la spingo sul mio seno, gli stacco la faccia dal mio seno e gli porgo il mio biglietto da visita aggiungendo fanne buon uso, chiudo il cofano salgo in macchina e prendo direzione casa.
Quello che è accaduto in quella stazione di servizio mi ha fatto venire un orgasmo e la cosa non mi ha turbata, anche pensare a Gianni non cambia quello che ho provato.
Sono a casa, Gianni e li che armeggia in cucina e lo saluto, lui ciao amore e mi arriva il primo messaggio del benzinaio, gli do una sbirciata fugace e poi do una mano per apparecchiare.
Finito il pranzo Gianni e già pronto per rientrare a lavoro e io mi preparo per andare in palestra, ci salutiamo dandoci appuntamento in palestra.
Naturalmente prima della palestra c'è la pratica benzinaio, leggo meglio il messaggio che dice, dopo le tredici sono libero ti aspetto a casa mia con le indicazioni per arrivarci.
Ci penso un minuto e gli confermo che alle tredici mi sarei presentata da lui.
Una doccia veloce, indossato leggings alla brasiliana e puntuale sono da lui.
Mi fa entrare furtivamente in casa sua e le presentazioni sono con la sua lingua che incrocia la mia, capisco solo che si chiama Roberto, ma io ho poco tempo e per affrettare la cosa gli strappo letteralmente quello che ha addosso e subito lo cavalco su una poltrona.
Lui cerca di abbassare il mio ritmo, ma due sonori ceffoni lo fanno desistere, mentre lo cavalco lui cerca di cambiare posizione, ma prendendogli i polsi lo obbligo a rimanere li sotto di me.
Il tutto non credo duri più di 15 minuti ma a me sono bastati per godere, lui Roberto vorrebbe continuare e cerca di abbracciarmi per trattenermi su di lui, ma lo esorto a non insistere e ci sarà modo per rifarci.
Sto per uscire da quella casa e scorgo una fisionomia che ho imparato a conoscere bene, è Gianni che saluta Roberto e non mi degna di uno sguardo, mi giro e scorgo un sorriso sulle labbra di Roberto, che perde subito dopo avergli assestato una gomitata seguita da una spazzata di gambe.
Lui Roberto e li per terra con il labbro sanguinante e io con il ginocchio sul suo petto con la minaccia di assestargli un pugno, ma so anche fermarmi e visto che la frittata è fatta, gli dico da domani ritieniti a mia disposizione.
Esco da quella casa e cerco di scorgere Gianni ma lui è già sparito, mi reco subito in palestra dove non c'è traccia di Gianni, saluto e dico a Franco uno degli istruttori che avendo un impegno imprevisto andavo via.
Entro in casa e noto che i doppioni che usava Gianni sono all'ingresso sul mobile, incomincio a metabolizzare di aver perso Gianni, in un modo a dir poco squallido questo mi sta procurando un vuoto, ma purtroppo l'ho fatta grossa dopo avergli giurato amore.
L'avesse fatto lui a me, forse lo avrei perdonato, ma conoscendomi dopo avergli dato una lezione esemplare.
Lo chiamo e lui non risponde, anzi mi chiude la chiamata, gli mando un messaggio con scritto mi dispiace e lui mi risponde "di cosa", questo è troppo non sono portata per le scuse e decido di farmi una corsa per liberarmi la testa.
Durante la corsa penso e ripenso a quei 15 minuti di piacere confronto alla continua sensazione di piacere che provavo invece con Gianni.
Forse non me lo perdonerò mai, penso e ripenso a quel saluto e alla presenza di Gianni sotto casa di Roberto e concludo che i due erano d'accordo non mi spiego diversamente.
Questa sera Roberto volente o nolente dovrà darmi la risposta a questi miei dubbi.
Gli mando un messaggio per un incontro a casa mia e lui Roberto dopo un’ora ancora non risponde al messaggio, credevo di essere stata chiara con lui, vuol dire che quando ci sarà l’occasione dovrà rispondere anche di questo.
Sono le otto di sera e il mio telefono tace, sono assalita dai rimorsi nei confronti di Gianni, lo vorrei abbracciare e stringere a me.
Mentre sono intenta a cingermi la testa di cenere il telefono prende vita, un messaggio di istinto penso sia Roberto, ma sorpresa è Gianni che mi invita a cena e passerà da casa da li a cinque minuti.
Mi vesto con uno di quei completi che so apprezza e sono pronta, Gianni suona alla porta gli apro e mi fa accomodare in macchina, vorrei baciarlo ma mi frena.
Ci fermiamo sul lungo mare dove uno squallido camioncino di panini la fa da padrone con tanti ragazzini in fila per il loro turno e ci accodiamo, a dire la verità il panino non è male e l’atmosfera neanche.
Gianni mi sta fissando come quel mattino che facevamo colazione, e dopo alcuni istanti mi chiede perché?
Io scoppio in lacrime e stranamente non provo vergogna, io la donna di acciaio che con un solo colpo lo potrei mandare al creatore sta piangendo.
Singhiozzando gli dico che mi dovrà accettare e amare per come sono perché non voglio perderti, con Roberto è stato solo sesso.
Gianni e li freddo e credo stia provando rabbia per le mie parole, ma ad un tratto mi dice che subito dopo avermi scoperto con Roberto ha fatto l’amore con Chiaretta.
Mi si gela il sangue, mi ritrovo gelosa quella stronza a violato il mio Gianni, vorrei strozzarla.
Gianni continua a fissarmi e dopo poco mi dice, ti riaccompagno a casa.
In prossimità del cancello della villa si ferma e aspetta che scenda dalla macchina, gli chiedo di seguirmi ma lui è li freddo non risponde.
Entro in casa e scoppio a piangere come non mi era mai successo, e dopo aver ricevuto la risposta di Roberto che mi diceva disposto all'appuntamento continuando a piangere gli rispondo che poteva tranquillamente andare a fanculo, che la sera, la notte e il giorno dopo avevo un impegno improrogabile.
PIANGERE.
 
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view post Posted on 2/3/2024, 15:51     +1   -1
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Professore/essa SM

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Bella, anche il pianto mi ricorda quel racconto, chissà di chi era
 
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view post Posted on 2/3/2024, 16:15     +1   -1
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Credimi è un racconto di fantasia, la mia fantasia.
solo sugli aspetti di percezione al femminile mi sono fatto aiutare dalla mia compagna, che in passato ha anche praticato arti marziali......
 
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view post Posted on 6/3/2024, 19:20     +1   -1
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Sono al capolinea dopo il confronto con Gianni.
Ho pianto tutta la notte come non mi capitava da tempo, il pianto mi ha regredita allo status di donna convenzionale, questo non mi dispiace.
I cattivi pensieri di rivincita sono svaniti, non provo più rabbia e tanto meno cerco il colpevole.
Consapevole che gli attori della vicenda non hanno il ruolo di protagonista, quello è mio e di questo ne ho certezza, una protagonista con il ruolo della cattiva.
E' mattino e svegliata come da mie abitudini rimetto i panni di donna sicura e consapevole.
In ufficio dopo un confronto con i miei collaboratori, mi tocca assolvere alle incombenze burocratiche e mi ritrovo in mano la risposta negativa alla DIA, quel documento che presentai personalmente il giorno della visita sul posto di lavoro a Gianni.
Ho dato subito dello stronzo al collega di Gianni, ma poi mi sono detta, se ne occuperà chi di dovere, non sono pronta ad affrontare quel coglione.
Il pensiero va a Sergio e alle sue parole, "Gianni ti farà male è un puro", mai parole furono più rivelatrici.
Ma la frittata era stata fatta e mangiata anche se indigesta, almeno per me.
Nel pomeriggio in palestra tutto sembra tornato alla normalità, io prima assolvo alle incombenze di ufficio e poi passarò al lavoro pratico, sul tatami gli allievi mi seguono e questo mi fa piacere.
Negli spogliatoi incrocio Chiaretta che mi saluta come al solito, non posso crederci non provo rancore nei suoi confronti anzi gli sorrido.
La sera dopo la palestra sto tornando a casa passo anche da Roberto alla stazione di servizio che appena mi vede cambia colorito, lo rassicuro e gli chiedo di darmi una pulita, lo prendo addirittura in giro, al parabrezza che avevi capito!
Tutto in apparenza sembra girare come prima, ma nel mettermi sotto le coperte qualcosa mi manca, ma questo è frutto di un mio errore e la pena di stare sola in questo letto è la conseguenza.
Giorni dopo sto in macchina, vado a trovare un amico e ascolto la radio.
Il conduttore ad un certo punto lo sento esclamare "Giusy dove sei mi manchi" , e questa è la dedica di Mario alla sua fidanzatina.
Mi coglie un brivido gli occhi cominciano a lacrimare e mi devo fermare quello che mi circonda diventa sfocato.
Cazzo mi sta succedendo! devo ammetterlo, Gianni aveva colpito duro e mi aveva affondata.
Mi riprendo e devo continuare, la strada è lunga sto andando in un'altra città.
Il mio amico Padre Vitaliano è il frate che accompagnai in Brasile 27anni prima.
Vive in casa di parenti che lo assistono dopo una malattia contratta proprio li in Brasile, l'accoglienza come al solito è molto calorosa.
E' mia consuetudine fargli visita almeno un paio di volte all'anno, i nipoti mi considerano loro zia.
Vito il nipote che lo accudisce con la moglie è da sempre innamorato di me e la moglie consapevole lo prende in giro, attento che la zia un giorno di questi ti spezza le gambine.
Vitagliano è ormai allettato ma ancora lucido e brillante, ci lasciano soli e parliamo dei vecchi tempi in Brasile ricordando alcuni aneddoti e questo mi fa bene.
Padre Vitagliano ha questo effetto su di me, riesce a smuovere la parte migliore di me e che spesso reprimo.
Non pensate a lui come un frate bigotto tutto casa e chiesa, ai suoi tempi era un frate figlio dei fiori e non dico altro.
Ma mi conosce, sa che questa visita inaspettata nasconde un mio problema, e coglie il momento giusto per farmelo sviscerare.
Sempre crudo e schietto forte dell'abito che porta, mi chiede parla adesso oppure non rompere più le palle, che le mie come tu ben sai non ho mai potuto svuotare!
E' impossibile non ridere, e con le dovute accortezze gli racconto della vicenda con Gianni e quello che avevo combinato.
Mi aspetto un suo rimprovero, invece mi sorprende come spesso mi capita con lui e il suo consiglio è semplice.
Vai e riprenditelo, fallo come meglio credi anche con la forza, lui capirà perchè ti ama.
Dopo la cena Vitagliano mi da la sua benedizione aggiungendo che dopo Dio il suo unico amore terreno sono io, lo abbraccio e lo saluto.
Il giorno dopo sono ritornata in città, ma non ho voglia di lavorare in ufficio.
Gli affari e la palestra oggi mi sembrano lontani dai miei pensieri, mi vengono in mente le parole di padre Vitagliano vai e riprenditelo.
Ma come fare, Gianni ha smesso di frequentare la palestra e dal confronto avuto con lui quella sera non l'ho più rivisto.
Devo smettere di pensare a lui o come dice Vitagliano devo andare a riprendermelo?
Mi sento scarica e decido di chiamare la mia amica Carla proprietaria di un centro benessere e credo che oggi ne approfitterò.
La chiamo e prenoto e lei mi apostrofa come al solito con termini che censurerò, diciamo che la potrei denunciare ah ah ah!
Sono nella spa e Carla conoscendo gli ultimi eventi riguardanti la mia vita cerca di distrarmi.
Mi parla degli ultimi ritrovati per il benessere fisico, le faccio presente che ha me servirebbe qualcosa per la mente e ridiamo.
Carla si lamenta del marito, sempre più coglione e cornuto che si è dato anima e corpo al lavoro e la trascura, aggiungendo meno male che c'è l'altro coglione di Roberto che la trastulla.
Io alla parola Roberto sono presa da una incontenibile esternazione, ma quanto è stronzo sto Roberto mi aveva fatto capire che sarei stata l'unica e invece si da da fare anche con te.
Carla a queste mie parole mi chiede se lo conosco, e certo gli rispondo me lo sono anche fatto.
Sempre Carla, ma sei incorreggibile mi hai cornificata con il mio amante e giù con le risate, lo stronzo questa sera lo metto a posto io dice Carla sempre ridendo.
Dopo la spa mi sento se non altro leggera, entro in macchina e prendo il cellulare sono tentata di mandare un messaggio a Gianni e così faccio, solo una "faccina triste".
Controllo ogni trenta secondi se visualizza e mia sorpresa mi risponde con una frase insperata, "che vuoi!"
Sono tentata di mandarli un cuore, ma questa sera è la mia serata, un'altro suo messaggio, "scusa non volevo essere scortese."
Vitagliano aveva ragione, decido di chiamarlo e lui risponde, il tono mi sembra pacato.
Sei libero tra trenta secondi?
Lui, perchè?
Io, perchè se mi dici no vengo e prima ti riempio di mazzate e poi ti curo.
Lui, se è così sono liberissimo e non vedo l'ora.
La situazione mi emoziona e spero in qualcosa di positivo, ma non voglio darmi false illusioni, vedremo.
Sono sotto casa dei genitori di Gianni e lui è li sotto la porta a parlare credo sia la madre.
Si avvicina alla macchina ma rimane fuori, gli faccio segno di salire e lui, scusi signora parla con me?
Sali scemo che ho voglia di abbracciarti e non ti fare pregare, se no poi decido di scendere io e non so se ti conviene.
Siamo in macchina e lui che mi parla, mi dice che ha sentito la mia mancanza ma quello che è successo con Roberto lo ha profondamente deluso.
Sottolinea una cosa che non avevo contemplato, conosce le mie pulsioni ma le accetterà solo se, informato e consenziente.
Non so cosa rispondergli, mi ha presa in contropiede, ma credo che quello che mi ha appena detto è praticamente una dichiarazione d'amore.
Continua
 
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view post Posted on 12/3/2024, 14:05     +1   -1
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Mi sento leggera, io e Gianni siamo in macchina e parliamo.
Ma ad un certo punto sottolinea che lui accetterà il mio lato ludico sessuale, solo alle sue condizioni.
Questo comporterà delle regole.
Mi dice che con Roberto sono stata sfortunata, quel giorno facendo rifornimento lui Roberto si vantò di avere un appuntamento con una donna bellissima, quella donna eri tu, non sapeva nulla della nostra storia!
Quando vi ho sorpreso lui era contento della conferma e invece tu hai pensato alla nostra complicità, di la verità?
Lui Gianni continua, voglio essere chiaro io ti amo, ma queste sono le mie richieste insindacabili.
Consumerai i rapporti extra quando vuoi e con chi vuoi, premetto che quando lo farai non voglio sapere i dettagli.
Avrai l'obbligo di avvisarmi nei tempi e nei luoghi, io accetterò se questo non comporterà un mio disagio, le corna in bella vista sono un trofeo a cui non aspiro.
Queste parole quasi mi fanno male, e credo che Gianni ha come intento proprio questo, farmi sentire sporca.
Usa le parole come fossero pugnali che trafiggono la mia anima, ma stranamente la mia anima è felice di sentirsi sporca.
Lui Gianni mi chiede se le regole mi vanno bene e se sono d'accordo di aver preparato già la valigia per seguirmi a casa.
Tutto troppo facile mi dico, gli accenno della visita a padre Vitaliano e a suoi consigli, lui Gianni si dimostra insofferente, anzi accenna una smorfia di comprensione.
In questo momento Gianni stranamente si dimostra freddo quasi a volermi distante, questo mi procura disagio quasi repulsione nei suoi confronti.
Mi sento avulsa da una situazione che nei miei insperati sogni mi avrebbe estasiata e invece mi risulta sterile di emozioni.
Con decisione e senza dargli spiegazioni gli dico scendi.
Lui scende dalla macchina e si allontana verso casa, aspetto che si giri, voglio che si giri, ma lui entra in casa e scompare alla mia vista.
Il suo atteggiamento senza chiedere spiegazioni è il segno evidente che non mi avrebbe amata, ma solo compresa e questo non mi bastava.
Mi sento libera, si stranamente mi sento libera come mai nella mia vita.
Mi dico di non essere fatta per condividere l'amore, io amo il possesso.
Con Gianni credevo di essere cambiata, ma la mia voglia in un rapporto è appagata solo nel pretendere piacere.
La cosa è preponderante e questo Gianni non lo accetterà mai, e di questo adesso ne ho certezza.
I pensieri volano sopra storie da vivere, sfogare la mia voglia di prendere e non dare, anzi pretendere e non dare.
Gianni forse mi ha capita meglio di altri, addirittura forse meglio di come io stessa mi conosca.
Sono forse nuova o nuovamente me stessa, guidando prendo direzione Roberto, si direzione piacere e solo piacere.
Mi dico se devo informare Carla, non ho voglia di tradire la fiducia della mia amica.
La chiamo e lei Carla mi riempie di complimenti poco garbati, gli faccio presente le mie intenzioni su Roberto il bel benzinaio e lei quasi contenta accetta.
La sua unica richiesta è che Roberto di questo nostro accordo deve esserne allo scuro, sorride aggiungendo tu sai perchè e cosa gli farò.
Carla è una mia amica da tempo e ci siamo conosciute proprio in palestra, non ha sviluppato le mie pulsioni di possesso ma sa farsi rispettare, questo un pochino mi preoccupa per le sorti di Roberto.
Sono già nel piazzale della stazione di servizio, Roberto è li che ha già notato la mia presenza.
Gli faccio cenno di avvicinarsi, abbasso il finestrino gli prendo il mento e con forza lo bacio, subito dopo liberandolo gli ordino tra venti minuti ti voglio a casa mia, non tardare ti conviene.
Alzo il finestrino e vado, sto guidando alla volta di casa mia e fantastico sul sesso che farò.
Mi dico spera che Roberto tardi fosse anche di trenta secondi, punirlo sarà il giusto sfogo del mio piacere.
Sono in casa e il campanello suona, se è Roberto addirittura è in anticipo, è lui che entrando ha un volto raggiante che spengo con un che cazzo ridi!
Gli ordino, spogliati e vai a farti una doccia e non rivestirti.
Tenta una reazione stizzita che si placa solo con il mio incedere seria verso di lui, in bagno gli mostro tutto l'occorrente.
Aspetto vogliosa in salotto e lui nudo fa la sua comparsa, lo guardo non è male e gli ordino di avvicinarsi a me.
Noto che la sottoscritta non gli è indifferente il suo amico in mezzo alle gambe è un chiaro segnale.
Lo faccio accomodare sul divano e gli salgo a cavalcioni, lui avvicinando la sua bocca alla mia cerca di baciarmi, ma è solo il mio giocattolino sessuale e i baci non fanno parte del gioco.
L'assalto alla mia bocca continua, con molta chiarezza gli faccio capire che non si tratta di amore, ma solo sesso, solo sesso e il palmo della mia mano sul suo viso lo convince.
Intanto scostate le mutandine lui è già dentro di me e mi meraviglia di complimenti, ma commette un errore gravissimo non riuscendo a trattenersi e dopo pochi minuti sprigiona il suo piacere dentro di me.
Cerca di sfilarsi, ma con tono minaccioso gli ordino di non farlo se vuole uscire da casa mia come è entrato.
Io intanto lo cavalco continuando senza curarmi di lui, e lui sotto di me si sforza con le difficoltà del caso a procurarmi piacere.
Di orgasmi ormai non ne conto più, e la cosa mi sta piacendo troppo e l'astinenza di questi ultimi tempi mi aiuta.
Continuo fino a non sentire più la consistenza di Roberto dentro di me.
Ero stata chiara e questa mancanza a non mantenere l'erezione è cosa grave.
Roberto è li sotto di me con uno sguardo colpevole, sa di avermi disobbedito e spera che io soddisfatta del sesso fatto lasci cadere la cosa.
Siamo l'una a fianco all'altro stanchi e appagati, gli ordino di rivestirsi e lasciare la villa,
Si riveste in un lampo si porta verso l'uscita e mi saluta, lo richiamo e lui sorridente si avvicina, gli porgo la mano lui l'afferra credendo in un saluto.
Ma voglio che capisca che quando gli ordino una cosa la deve eseguire, lo tiro a me gli cingo il collo tra le mie braccia come una morsa, la sua reazione dura poco e gli sento dire solo ti prego scusa, scusa, scusa non succederà più.
Soddisfatta e eccitata lo libero e aggiungo spero non doverti più spiegare la cosa, e che quello che è successo deve rimanere assolutissimamente tra noi, in caso contrario capirai quanto possa diventare pericolosa.
Roberto ha lasciato la villa, il sesso fatto è stato discreto e mi sento bene.
Siamo al mattino dopo, prima di andare in ufficio passo da Roberto, lui è lì che mi accoglie con un sorriso strano, tra la felicità e timore, gli mando un bacio e lo libero dall'imbarazzo.
Mentre entro in ufficio un messaggio, è Roberto che mi fa i complimenti sulla mia bellezza, mi dico si fai pure i complimenti stasera ti disfo.
La rutine in ufficio è quasi noiosa, solo un appuntamento con una coppia di sposini che vogliono acquistare casa e subito dopo sono libera.
Ma la sorpresa è nel pomeriggio, arrivando in palestra noto Chiaretta scendere da una macchina, credo di riconoscerla è l'auto di Gianni, l'auto parte e si dilegua.
Entrando in palestra Chiaretta è al mio fianco e facciamo un pezzo di strada insieme, io prendo direzione ufficio e lei spogliatoi.
Tutto sembra andare come al solito, le solite scartoffie di ufficio e poi il mio amato tatami, dove il mio corpo esprime il mio tutto.
Ma qualcosa nella mia mente non smette di ronzare, e alla fine della sessione sul tatami la mia attenzione si sposta alla finestra che da sul parcheggio.
Nel piazzale del parcheggio c'è Gianni che è venuto a prendere Chiaretta e si baciano.
Cazzo mi sento una rabbia addosso che poverino scarico su Franco che mi aveva chiesto un permesso, che poi nonostante la mia rabbia gli concedo.
Ma la visione nel parcheggio mi irrita e visibilmente chi mi è a fianco nota questo mio stato d'animo, Franco mi chiede se va tutto bene.
Lo mando a quel paese è questo non mi era mai capitato, subito dopo mi scuso adducendo che la mia tensione è a causa di un problema con la ditta edile.
Quel bacio tra Gianni e Chiaretta mi ha uccisa, nel frattempo mi arriva un messaggio da parte di Roberto, dice questa sera ho impegni di famiglia.
Povero scemo penso, so cosa ti aspetta con Carla e credo che domani non sarai in piena forma, spero che Carla si dimostri comprensiva, conoscendola minimo gli romperà un paio di dita.
Ma questa sera sono sola, mi farò compagnia con una tisana e un film.
Il mattino seguente sono svegliata dal cellulare che non smette di squillare, è Carla e rispondo.
Buongiorno rompipalle a cosa devo questa chiamata all'alba, Carla sorride e dice non lo immagini?
Certo gli rispondo, che hai fatto al poveretto?
Lei, mi sono trattenuta dal non romperlo completamente, ha negato di conoscerti.
Io. bravo Robertino era quello che gli ho ordinato, e tu come hai reagito?
Lei, gli ho solo rotto un polso ma dopo averlo scopato, ha ha ha ha vedevi come si dimenava ha ha ha, non se lo aspettava.
Io, naturalmente non ti conosceva sei tremenda, ma adesso come sta il poveretto?
Lei, credo sia andato a farsi fare delle lastre, e questa sera anche se malconcio lo voglio di nuovo se no gli ho promesso che lo stronco, ha ha ha sai quanto mi piacciono i bambini obbedienti?
Io, a chi lo dici sfondi un portone aperto, sta di fatto che io devo procurarmi un altro giocattolino a quanto pare!
Lei, si mi spiace ma quello stronzo mi piace davvero ha ha ha.
Dopo la telefonata con Carla mi preparo è sono pronta per un'altra giornata di lavoro, e consapevole che Roberto non è sul mercato mi tocca cacciare.
Il tragitto per il mio ufficio è di strada con la stazione di servizio di Roberto, decido di stuzzicarlo ma soprattutto assicurarmi che la stronza di Carla sia stata tenera.
So di cosa è capace quando si altera, mi viene in mente quella sera che picchiò il poveretto che poi è diventato suo marito.
Frattura di setto nasale e tre costole incrinate e si limitò perchè intervenni a fermarla, non ci fossi stata lo avrebbe rovinato.
Sono nei pressi della stazione di servizio, Roberto lo vedo visibilmente dolorante ma sta lavorando con una fasciatura al braccio.
Quando mi vede allarga le braccia a farmi notare la fasciatura.
Gli chiedo che è successo?
Lui, giocavo con i nipoti e sono inciampato rovinando sul polso.
Io, ma è rotto?
Lui, si ma la lastra ha evidenziato solo una lesione composta, si rimetterà a posto in venti giorni, così mi hanno detto in ospedale.
Io, ok rimettiti e tranquillo non sarò certo io ha ritardare la guarigione.
Dopo averlo rassicurato il suo viso prima teso si rilassa e con voce emozionata mi dice grazie, scorgo i suoi occhi lucidi.
Lo saluto, la stronza è stata sincera, ma rimane stronza perchè gioisce dei danni che procura.
Continua.
 
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