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Star wars, Una nuova alba

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view post Posted on 23/2/2024, 16:57     +2   +1   -1
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Professore/essa SM

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Una nuova alba


C’era così tanto buio attorno a lei, nessuna luce, nessuna stella ad illuminare quello angolo dello spazio in cui sembrava essere finita…ma come? Nella sua mente c’erano solo dei ricordi confusi, qualcuno applaudiva, tante persone applaudivano, sembravano festeggiare, ma per quale ragione? Un colonna di fumo nera si innalzava in cielo, qualcosa stava bruciando, era qualcosa di importante, era…un faro di sicurezza ormai al collasso, ma dove si trovava quel posto? Che cosa era quel luogo? C’era dolore, tanto dolore e paura, una paura senza fine che stava nascendo in un mondo di lava.


“Insieme io e te governeremo la galassia…”

“Eri d’accordo con lui, l’hai portato qui per uccidermi!”


Di chi era quella voce? Sembrava così fredda, implacabile, la voce di qualcuno che non aveva un cuore e forse non lo aveva mai avuto. Eppure perche le sembrava così familiare? Perchè pensando a quella persona di cui non poteva vedere il volto, si sentiva triste e felice allo stesso tempo? Chi era quell’essere?

“Tu sei un angelo?”

Sì conosceva quelle parole, le aveva udite tanto tempo fa, in un lontano pianeta sabbioso e caldo. Ricordava quel luogo, quello strano bazar pieno di droidi e rottami, c’era un bambino…era così dolce, lui era…

- ANI! -

Le tornò tutto alla mente in un istante, come se le avessero appena caricato un file di memoria. Ricordava il senato, se ancora poteva definirsi tale, ricordava gli applausi quando era stato proclamato il nuovo impero galattico. Ricordava il fumo che si levava dal tempio Jedi in fiamme, sapeva quello che era successo lì, cosa il suo Ani aveva fatto, cosa il suo grande amore aveva fatto a lei sul pianeta Mustafar, ricordava la sua rabbia e qualcosa di infinitamente potente stringere violentemente il suo collo. Poi era diventato tutto buio, ma non era morta, no? Se stava pensando doveva essere ancora viva in qualche modo? La soluzione a quel quesito arrivò poco tempo dopo, anche se era difficile capire se il tempo esistesse in quel luogo.

- Vi siete finalmente svegliata, senatrice Amidala -

Era una donna quella davanti a lei, aveva appena aperto uno strano portale e la luce era entrata con lei in quella che sembrava la cella di una prigione. La donna aveva una strana armatura e la mente ancora annebbiata di Padme Amidala ci mise qualche secondo per realizzare che si trattava di un armatura mandaloriana. I capelli della donna erano rossi come lava di Mustafar ed il suo sguardo era fiero come quello di una persona abituata a comandare.

- Dove mi trovo? - Padme chiese cercando di alzarsi in piedi, solo in quel momento aveva appena realizzato di essere distesa in un letto. Ma un attimo dopo una domanda ben più importante venne fuori dalla sua bocca - Il mio bambino…come sta il mio bambino? -

La donna si toccò l’addome, quell’amorevole pancino con cui aveva convissuto negli ultimi mesi, era sparito.

- Non c’è nessun bambino, senatrice. Non c’era nemmeno quando siete arrivata qui, dieci anni fa -

Dieci anni? Ma come era possibile? Cosa era successo durante tutto quel tempo? Che fine avevano fatto Anakin ed il suo bambino? La donna sembrò leggere nella sua mente perche poco dopo disse:

- E’ cambiato tutto da quando voi eravate una senatrice, adesso la galassia è…in ordine. C’è l’impero adesso, che governa in modo dittatoriale e con il pugno di ferro. Non ci sono più i jedi o almeno gran parte di essi, i pochi rimasti sono braccati come animali dagli inquisitori e Lord Vader, l’essere più terrificante della galassia, persino peggio dell’imperatore a mio avviso. Quanto a voi, siete stata portata qui in fin di vita dieci anni fa e poi siete stata ibernata. Ufficialmente la senatrice Padme Amidala è morta da tempo, ma l’imperatore voleva tenervi in vita e nascosta per qualche motivo -

- Chi sei tu? -

- Il mio nome no ha importanza, come te possiamo dire che sono morta anche io, è morta quella donna di nobile lignaggio che ha fallito e condannato alla distruzione il suo mondo natale. Ma ho avuto un’altra occasione, avevo dei segreti che mi hanno aiutato ad ottenere una buona posizione in questa nuova galassia. Ed ho ottenuto anche te -

Padme era confusa, non capiva chi fosse quella donna ne cosa volesse da lei.

- Me? -

- Esattamente. Sai? Ho sempre avuto dei gusti un po’ particolari e quando ho scoperto chi era nascosto in questo luogo, ne sono diventata ossessionata. Ho pregato per molto tempo l’imperatore di permettermi di passare del tempo con te e indovina un po’? D’ora in avanti sarai il mio nuovo giocattolo. Qualcosa con cui dimenticare il passato, dimenticare il dolore. Ti consiglio di fare lo stesso e di vivere al meglio questa nuova avventura, non vorrei usare questo troppo spesso -

Padme non ebbe il tempo di osservare la strana moneta nelle mani della donna, una forte scossa elettrica le attraversò il corpo facendola urlare di dolore. Padme cadde a terra, senza fiato, ogni muscolo del suo corpo sembrava essere appena stato trafitto da mille spade laser.

- Fai quello che ti dico senatrice, e non sentirai più dolore. Resisti e desiderai essere morta…ma non ti affezionare a questa idea, per quanto possa colpirti con questo, non morirai e non potrai mai liberarti ne fuggire da qui. Prima accetti l’idea che sei mia, prima potrai amare i nostri giochi -

- Io non lo farò m… -

Una nuova scossa elettrica interruppe il suo discorso e la donna ridendo uscì dalla cella, ma la scossa non terminò, ne lo fece il dolore. Come poteva il suo corpo sopportare tanto dolore senza perdere i sensi? L’impero aveva davvero inventato qualcosa di così terribile? Lo strumento di tortura perfetto, che poteva essere usato sulla vittima all’infinito e senza sosta? Da quanto tempo stava urlando? Pochi minuti, un’ora o un mese? Padme non lo sapeva, voleva solo che finisse tutto, voleva morire e se ciò non era possibile, voleva arrendersi.

- Per favore, basta, farò qualsiasi cosa…basta -

Quella che era una volta una senatrice e prima ancora la regina di Naboo, ripetè quella frase migliaia di volte, ma nessuno fermò quell’aggeggio infernale, nessuno pose fine alle sue sofferenze.

- Ormai dovresti aver capito che non accetto nessuna forma di resistenza, giusto? -

La donna mandaloriana era finalmente tornata e quando quella scossa finalmente si interruppè, Padme era incredula di essere ancora viva.

- Striscia ai miei piedi e baciali, ringraziami per la lezione che ti ho appena dato -

Padme non esitò nemmeno per un istante, non voleva che quella donna attivasse di nuovo lo strumento di tortura che aveva devastato il suo corpo e la sua mente fino a pochi secondi prima. La senatrice strisciò in fretta ai piedi della donna, come se il suo fisico non avesse risentito minimamente di quello che le avevano appena fatto.

- Molto bene, adesso bacia -

Padme non se lo fece dire due volte e cominciò a soffocare di rapidi baci gli stivali della donna che rise nell’osservare la sua umiliazione, ma a Padme non le importava, voleva solo obbedire, non voleva soffrire ancora.

- Che brava cagnolina, sono sicura che ci divertiremo tanto insieme. Adesso seguimi - e cosi dicendo la donna attivò un altro dispositivo che fece apparire dal nulla una sorta di catena luminosa azzurra che si avvolse attorno al collo della povera senatrice come un guinzaglio.


La donna mandaloriana condusse Padme lungo un corridoio deserto e poco illuminato, la senatrice era costretta a seguirla a quattro zampe, proprio come un cane fedele, e solo quando arrivarono in un ampia sala, con una magnifica vista su quel pianeta che Padme non fu in grado di riconoscere, le due donne si fermarono. La donna dai capelli rossi si sedette un nobile trono di pietra e tirando il guinzaglio ordinò al suo nuovo cane di avvicinarsi.

- E’ tempo di iniziare a giocare - lei disse, togliendosi gli stivali e mostrando i suoi bei piedi.

Padme non ebbe bisogno nemmeno di sentire l’ordine, sapeva gia cosa fare e non voleva che la donna premesse quella “moneta” con cui stava giocherellando. Quando le sue labbra si posarono sui piedi della donna, Padme potè avvertire nettamente il forte odore che questi emanavano ma ciò non fu sufficiente a fermarla e continuò a baciare ogni centimetro di quei piedi senza sosta.

- L’impero non ti ha tagliato la lingua vero? Bene, allora usala, cane -

Padme Amidala cercò di pensare al suo adorato Anakin, alla sua splendida Naboo, a quel figlio che non aveva potuto abbracciare, ma nulla riuscì a farle dimenticare dove si trovava e cosa stava facendo, nulla poteva cancellare il fatto che stesse leccando i piedi di un’altra donna, ripulendo le sue piante da quell’abbondante strato di sudore, e mangiando quella sporcizia che si era depositata tra le dita dei suoi piedi. “Regina”, ”Senatrice” ed ora “Leccapiedi”, la sua vita non poteva essere più diversa, ma qualcosa nello sguardo di quella donna, nel suo sorriso, le fece capire che quell’ultimo titolo l’avrebbe accompagnata fino alla fine dei suoi giorni.



Bo-Katan Kryze guardò con soddisfazione la potente Padme Amidala leccarle i piedi come un cane devoto, senza neanche l’idea di opporle nuovamente resistenza. Non era come governare Mandalore, ma non era poi così male quella vista e per la prima volta la donnà non potè che pensare:

“Lunga vita all’impero”

Attached Image: IMG_1170

IMG_1170

 
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view post Posted on 23/2/2024, 18:44     +1   +1   -1
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Se l'Imperatrice fosse lei...
 
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