Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

la modella schiava

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view post Posted on 1/2/2024, 19:00     +1   -1
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Elizabeth qualche anno fa entrò in un agenzia di un modelle quasi per scherzo, dietro la scrivania trovò una bella mora Monica che le chiede cosa volesse.
“Vorrei iscrivermi come modella” sbottò sorridendo nervosamente
“Hai un curriculum, delle tue foto?”
“No.”
“Esperienza?”
“Sono stata solo al liceo”
“Ok” fu la risposta svogliata. “Compila questa domanda.” Si sedette dietro a una scrivania dall’altra parte della stanza, sentendo gli occhi delle brune presenti nella stanza sul suo corpo.
“Ho finito cosa faccio adesso?”
“Ok, ho bisogno di identificarti, mi serve patente di guida o carta d’identità.”
“Ho entrambi”. Elizabeth mise le mani dentro la borsa e tirò fuori entrambi i documenti. Monica scrisse alcune informazioni sulla sua domanda. Mentre le stava dicendo che il capo non era presente e che sarà richiamata per fissare un colloquio, entrò Jane la moglie del titolare dell’agenzia, una donna bionda, molto alta e con un seno molto grande.
“Qualche chiamata Monica?”
“No, ma questa giovane fanciulla è alla ricerca di lavoro come modella.”
“Allora vuoi fare la modella ragazza?”
“Si, lo vorrei davvero fare.”
La donna la guardò e ne fu colpita.
“Vieni dentro e parliamo”. Monica passò la domanda a Jane che le fece l’occhiolino, mentre chiudeva la porta alle sue spalle. Era un grande ufficio con scrivania, grandi scaffali di libri e riviste, un divano e alcune sedie. Le pareti erano piene di foto e poster delle modelle dell’agenzia.
“Siediti lì e mettiti comoda.”
Si sedette proprio davanti a lei, cercò di tirare su la gonna per non mostrare le gambe, anche se probabilmente le sue mutandine erano visibili.
“Bene, ora vediamo, ti chiami Elizabeth e hai appena compiuto 18 anni. Sei ancora al liceo e lo finirai questo mese”. Guardò Elizabeth negli occhi. “Lo sai che sei troppo bassa per fare la modella vero?”
“Si, lo so, ma penso che potreste valutare anche altri tipi di corporatura.”
“Beh si, questo può essere fatto in rari casi se c’è talento, personalità.”
“Si, signora capisco. Sono disposta a lavorare sodo, ad allenarmi e tutto il resto, ma non posso partecipare a una scuola per modelle, ho fratelli e sorelle più giovani di me, mio papà ci ha lasciato molti anni fa e tutto pesa sulle spalle di mia mamma”.
“Ok fammi vedere come cammini le disse”
Elizabeth si alzò e cominciò a camminare avanti e indietro. “Quella gonna che indossi è una vera schifezza, non riesco a valutarti, toglila le disse.”
“Mi devo spogliare?”
“Sono una donna e sono professionale, se ti dico che ti voglio vedere devi farlo rispose Jane alquanto irritata”.
“Le chiedo scusa signora, ma non ho mai fatto un provino”. Elizabeth si slacciò la gonna mostrando le gambe bellissime e scolpite e l’intimo grossolano, probabilmente comprato alla bancarelle di un mercato di provincia.
“Penso che le tue misure siano buone, ma il tuo intimo è abbominevole Di solito dico alle aspiranti modelle di tornare a casa e tornare con un intimo adeguato, ma dato che sono molto impegnata e probabilmente non hai di meglio, ti darò una possibilità. togliti i vestiti.”
Elizabeth obbedì temendo di non avere un’altra possibilità. Si tolse la maglia, il reggiseno e poi le mutandine, posizionandoli tutti sulla sedia. Totalmente nuda e imbarazzata riprese a sfilare avanti e indietro per la stanza. Jane si alzò dalla sedia, si mise davanti alla scrivania, osservando le belle e grosse mammelle di Elizabeth. Si sedette in una sedia all’estremità della stanza, guardando le tette di Elizabeth che sfioravano l’effetto di gravità. Elizabeth si girò mostrando il sedere, due natiche perfettamente modellate.
Jane le ordinò di fermarsi e le disse mettendole le mani sui fianchi che non li muoveva bene. Le disse di ricominciare a camminare, mentre le teneva le mani sui fianchi. Elizabeth sentiva come una scossa elettrica sul suo corpo, mentre Jane la toccava. Le ginocchia di Elizabeth iniziarono a sentirsi deboli, mentre una strana sensazione calda le scuoteva le vene, tutto il suo corpo sembrava in fiamme, alla fine quasi svenne tra le braccia di Jane.”
“Cosa c’è che non va ti senti male?” disse Jane
“Non lo so, mi sento improvvisamente debole, come le gambe non mi reggessero.”
“Spero di non averti fatto male toccandoti, o averti imbarazzata per averti fatta spogliare”
Jane portò Elizabeth sul divano, mise un braccio intorno alla spalla di Elizabeth e con l’altra mano accarezzò il pancino.
“Oh no signora, mi sono divertita molto, è che quando mi ha toccata mi sono eccitata talmente tanto che è come sentissi un fuoco dentro”
Jane sorrise pensando che l’aveva sedotta ed era solo questione di tempo prima di portarsi a letto quella stupenda creatura di Elizabeth e la baciò delicatamente in fronte.
“Sono contenta che ti senta così, hai un ragazzo cara?”
“No, signora ho paura dei ragazzi.”
“Perché hai paura?”
“Mia madre mi ha avuto quando avevo sedici anni, non voglio che questo capiti anche a me”
A questo punto Jane la abbracciò e le disse” non dirmi che sei ancora vergine?”
“Si Signora, lo sono, ma le altre ragazze a scuola mi chiamano puttana lo stesso”
“Una puttana perché?”
“Perché dicono che ho un corpo da puttana.”
La passerina di Jane incominciava a bagnarsi, mentre parlava e abbracciava il giovane e innocente corpo di Elizabeth.
Pensò che suo marito impazzirebbe per una così e riusciva a malapena ad aspettare di vederlo in faccia quando gli avrebbe presentato il suo corpo nudo, sottomesso di Elizabeth e asservito ai suoi più perversi piacere sessuali.
Quella di Elizabeth sarebbe stata la seduzione più facile che mai avesse sperimentato, sarebbe diventata la loro ultima e più voluttuosa schiava del sesso.
“Bene mia cara dovrei farti allenare” disse Jane
“Ma come signora, io non ho soldi per fare la modella”
“Non preoccuparti ti allenerò io stessa, a casa mia, in cambio di un po’ di pulizia e servitù domestica, ho anche un’altra ragazza lì, è una casa grande e ci starai, non ci saranno problemi con mio marito”
“Tuo marito?”
“Si, è il proprietario dell’agenzia, ma è quasi sempre fuori casa”
“Ma tu vuoi allenarmi nuda?”
“Solo qualche volta durante occasioni speciale, ho un sacco di bei vestiti adatti a te a casa”
“Sei così gentile con me, mi sento davvero bene con te e mi sto eccitando molto”
Jane a questo punto perse il controllo e baciò Elizabeth sulle labbra, si mise lentamente a massaggiarle l’interno coscia, le toccò dolcemente le tette e scese verso il suo cespuglio riccio. Elizabeth ansimò e il suo corpo tremò quando Jane le sfiorò il clitoride, era la prima volta che le succedeva. Mentre le dita di Jane iniziarono a sfiorarle la passerina, non riuscì più a trattenersi, si baciò i seni, cominciò a tremare come una foglia, finchè ebbe l’orgasmo.
“Oh signora , cosa mi sta succedendo?”
“Hai avuto un orgasmo mia cara, non è una bella sensazione?
“Si, ancora non ci credo, è stata la più bella sensazione che mai abbia avuto, ma io non ho fatto nulla per te”
“Non occorre, lo farai più tardi o quando vorrai”
“Farò qualsiasi cosa tu voglia faccia”
“E’ bello sentirti dire così, ti insegnerò mille modi per godere, adesso voglio che tu vada a casa a prendere le tue cose. Di alla mamma che hai un lavoro e ti trasferisci dal tuo capo”.

 
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view post Posted on 4/2/2024, 10:27     +1   +1   -1
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secondo capitolo

Elizabeth arrivò a casa di Jane che aprì la porta e la fece entrare.
“Mi dispiace per il ritardo, ma c’era un traffico mortale”
“Non importa, adesso sono in audio conferenza, appena avrò finito parleremo. La tua stanza è giù dalle scale in fondo a sinistra.”
Elizabeth scese le scale, attraversò una stanza che sembrava una grande palestra, con un palo da pole dance al centro. Arrivata in fondo, svoltò sulla sinistra, entrò in un corridoio con tre stanze sulla sinistra e tre stanze sulla destra. Una stanza aveva una doccia, una vasca da bagno, una vasca idromassaggio, una lavatrice e un asciugatrice. La seconda era piena di appendi abiti e aveva una parete con mensole e cassetti, la terza aveva un letto singolo, un grande cassettone, un tavolo da trucco con un grande specchio, alcune sedie e un poggiapiedi. Sul comò c’era una piccola televisione.
Elizabeth aprì il cassettone e mise dentro la sua roba.
All’improvviso arrivò la voce di Jane da un altoparlante sul muro.
“Elizabeth spogliati e fatti una doccia. Quando avrai finito indossa le pantofole con i tacchi che troverai nell’armadio, poi verrai di sopra indossando solo le pantofole.” Elizabeth eseguì gli ordini e si diresse al piano di sopra quindici minuti dopo.
Entrò in un soggiorno riccamente arredato, Jane indossava una corta ed elaborata vestaglia di pizzo che copriva a malapena le lunghe gambe ed erano abbondantemente in vista le sue enormi tette. Era ancora in audio conferenza, ma fece segno ad Elizabeth di sedersi in fianco a lei. Si abbracciarono, mentre la conversazione continuava. Jane le fece segno di toglierle la cintura e aprì la corta vestaglia fino ad esporre il suo abbondante seno e il suo folto cespuglio rosso. Fece quindi segno ad Elizabeth di prendere in mano uno dei suoi grossi capezzoli, mentre lei le prende l’altra mano che infila nella sua figa.
Elizabeth toccava con cautela la figa della sua padrona con la punta delle dita, mentre baciava il grosso capezzolo di Jane che allargò le cosce per meglio accogliere le dita di Elizabeth. In quel momento finì l’audio conferenza e sollevò il viso di Elizabeth per baciarla passionalmente e le disse ”Voglio che ti riferisca a me come padrona da adesso in poi, sai cosa significa essere la mia schiava?”
“Penso di si, significa che mi possiedi e che sottometterò il mio corpo al tuo piacere sessuale ogni volta che vorrai, non è giusto?”
“Si, è vero significa anche questo, ma vuol dire soprattutto che mi appartieni come la lampada di questo tavolo, che non sei più una persona dotata di libero arbitrio. Il tuo unico scopo sarà di servirmi e soddisfare ogni mio desiderio. Non farai sesso con nessun altro, a meno che non ti ordini di farlo, né ti potrai masturbare senza il mio permesso. Posso anche nel caso mi facesse piacere assegnarti ad altre persone per un ora, per un giorno, per un mese o per il tempo che vorrò, hai capito?”
“Si, padrona ho capito benissimo, se mi ordini di dare il mio corpo ad altri lo farò. Sono di tua proprietà, la mia obbedienza e sottomissione a voi è completa, mi sento sempre molto eccitata quando mi dà degli ordini”.
Jane ed Elizabeth si baciarono passionalmente, mentre la mano di Jane si spostava sulla figa della seconda.
“Adesso mi penetrerà, Padrona?”
“No, sarai sverginata da un vero cazzo. Deciderò chi, quando e dove. D’ora in poi non avrai più diritto di fare domande, devi accettare che il tuo futuro sia nelle mie mani, controllerò completamente ogni aspetto della tua vita, di giorno in giorno, di ora in ora. Se sottoporrò il tuo corpo per un rapporto sessuale non importa chi sia la persona, che aspetto abbia, che età abbia, avrà il diritto di usarti per il suo godimento finché non sarai tornata da me.”
“Oh si ho capito bene, sono così felice”
“Ora schiava ti porterò a letto, così inizierà il tuo addestramento, voglio che diventi una vera schiava, ma hai ancora tanto da imparare. Dare piacere sessuale è un arte che può essere perfezionata solo attraverso tanta esperienza pratica.”
Elizabeth si inginocchiò, aiutò Jane a reindossare la vestaglia, dopo di che raggiunsero la camera da letto. Questa era enorme, con un letto a baldacchino che sembrava uscito da un film di Hollywood.
“Non ci posso credere!”
“Be credici qui imparerai a soddisfare ogni mio desiderio sessuale e qui perderai la tua verginità, quando deciderò che è arrivato il momento.”
Elizabeth si inginocchiò baciando la coscia della sua padrona, appena sopra le ginocchia.
“Padrona, per favore ti prego insegnami a soddisfare te e chiunque mi assegnerai”
“Devi imparare che per darmi piacere, non devi mai prendere il comando, a meno che non ti venga chiesto di farlo. Quindi ora ti punirò e ti sculaccerò e poi dovrai ringraziarmi per averlo fatto.”
“Grazie padrona per avermi punito, cercherò di non essere così cattiva in futuro.”
“Come padrona ti sculaccerò molte volte al giorno, per punire le tue mancanze.”
“Si, padrona.”
Elizabeth slacciò la cintura e lasciò la vestaglia sulla sedia, ormai erano entrambe nude.
“Voglio che sali su quel sgabello in fondo alla stanza, posiziona le dita sulle spalle, questo movimento da pieno risalto alle tue grosse tette, poi tieni le spalle indietro e allarga i piedi, questo deve essere il tuo modo di presentare il tuo corpo da schiava, non devi sorridere quando lo fai, piuttosto devi sembrare spaventata, devi immaginare di essere una schiava che viene presentata al mercato delle schiave.”
Jane poi incominciò ad accarezzare il corpo di Elizabeth, senza mai toccare la sua figa, ma andando sempre vicina ad essa. Succhiò le sue tette, mise un dito nell’ano, dando una grande scossa al suo corpo vergine.
“Ora cambiamo posto e fammi tu quello che ti ho fatto io, schiava.”
Elizabeth cominciò ad accarezzare e baciare il corpo nudo della sua padrona, facendo attenzione a non toccarle la figa. Non riuscì però a trattenersi dal mettersi un dito dentro il suo ano, da quanto era eccitata.
“Mi dispiace padrona”
“Ora sarai sculacciata di nuovo con cinque forti schiaffi.”
Jane poi sistemò due sedie sulle quali fece distendere le cosce di Elizabeth che era stata costretta a sdraiarsi al bordo del letto.
“Voglio che la tua figa mi implori a essere leccata le ordinò.”
Elizabeth non era sicura di cosa intendesse, ma cominciò a distendere e rilassare tutti i muscoli della parte inferiore del corpo.
“Bene, continua a farlo, muovi il culo su e giù, guardami in faccia, vuoi la mia lingua vero?
Elizabeth cominciò ad ansimare e gemere, la sua figa era completamente bagnata, in fremente attesa di una lingua che desse soddisfazione al suo clitoride.
Non dovette aspettare molto, Jane ormai voleva godersi la sua conquista. I movimenti di Elizabeth le imploravano di mangiarle la figa.
Jane si inginocchiò, seppellendo la testa tra le gambe di Elizabeth che urlava di piacere avendo tra le sue gambe una vera esperta.
Jane allargò subito le cosce, esponendo la sua calda passerina alla sua schiava che sembrava avere un ossessione per la sua figa, visto l’impegno che ci metteva, cominciò quindi ad aprire e chiudere le gambe per metterla in difficoltà.
“Mi vuoi mangiare la figa vero schiava?”
“Oh padrona, adoro quando mi tortura in questo modo”
Jane però faceva fatica a resistere, fin dalla prima volta che aveva visto Elizabeth aveva voglia di farsela leccare e bruciava dal desiderio per la lingua della sua bella schiava.
“Mangiami la figa”
Elizabeth emise subito un gemito di piacere, mentre si inginocchiava tra le enormi gambe della sua padrona e si faceva strada tra la sua figa calda.
Si riposarono per un ora, ma mentre stava dormendo Elizabeth si rese conto che la sua padrona si massaggiava la figa sul suo viso. La padrona le ordinò di masturbarsi, poi cominciarono a leccarsi vicendevolmente, Elizabeth ebbe quasi subito un orgasmo, ma continuò a leccare la sua padrona e fu ricompensata dal suo orgasmo.
 
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view post Posted on 5/2/2024, 16:23     +1   -1
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terzo capitolo

La mattina seguente Elizabeth lavò la sua padrona sotto la doccia. Le fu ordinato cosa avrebbe indossato quel giorno e trovò ogni cosa nell’armadio. Quindi vestì la padrona aiutandola anche a pettinarsi e truccarsi.

Dopo aver vestito Jane, la seguì in cucina dove incontrò per la prima volta Aiko che stava preparando la colazione per tutte e tre, completamente nuda a parte un grembiule che copriva a malapena il pancino. Non era più alta di un metro e cinquanta, era una giapponesina di 19 anni. Aveva un viso molto carino, le sue cosce erano spesse e corte e le tette non molto grandi, ma con dei capezzoli abbastanza grossi e il culo era abbastanza grosso in proporzione al corpo. In seguito Elizabeth scoprì che aveva un impulso sessuale irrefrenabile.

Jane baciò Aiko passionalmente. “Elizabeth questa è tua sorella Aiko, baciala”
Le ragazze si baciarono sulle labbra, mentre facevano colazione Jane le informò che si sarebbe riferita alle altre schiave come sue sorelle.

“Allora Aiko come è andato l’ultimo compito che ti ho affidato?”
“Tutto bene, padrona il cliente è stato felice. Sorella Elizabeth cosa posso prenderti per colazione?”
“Solo cereali sorella per favore”
“La tua nuova sorella andrà ancora a scuola Aiko, almeno per le prossime due settimane. Quindi quando tornerà a casa questo pomeriggio le insegnerai come sbrigare le faccende domestiche, le mostrerai anche come deve scrivere il diario giornaliero sul computer e che cosa ci deve mettere dentro.”

“Si, certo padrona”
“Fintanto che andrai a scuola vestirai gli abiti che ti ho indicato prima, quando torni indosserai gli abiti che ti ordinerò. Se non fossi a casa ti dirà Aiko cosa dovrai indossare.”
Mentre Elizabeth finiva i suoi cereali, Jane guardava lei e Aiko.
“Elizabeth alzati dal tavolo” disse all’improvviso. Elizabeth obbedì immediatamente.
“Aiko, fai sesso con tua sorella, ma vacci piano col suo imene perchè è ancora vergine”
Aiko era molto esperta ed Elizabeth gemette di piacere. Jane le osservava attentamente mentre si godeva lo spettacolo facendo colazione, in cinque minuti ebbero entrambe l’orgasmo.
Jane si alzò dal tavolo ed entrambe la baciarono, ringraziandola per gli orgasmi che erano stati loro concessi.
Elizabeth tornò a casa sulle 16.10 e fu accolta alla porta da Aiko che indossava un uniforme da cameriera grigia e tacchi bassi. Dal modo in cui era vestita Elizabeth si chiese se la padrona volesse che le sue schiave non fossero seducenti quando lei era fuori casa.

“Ho messo i vestiti che devi indossare sul letto sorella, sarò lì tra un minuto per cambiarti.”

Si diresse verso la sua stanza aspettando Aiko, chiedendosi perché dovesse cambiarla. Sul letto trovò lo stesso tipo di vestiti indossati dalla sorella, un reggiseno, un reggicalze e niente mutandine.
Aiko entrò, la spogliò spiegandole che non le era permesso vestirsi o spogliarsi da sola almeno finché si trovavano almeno in due a casa, successivamente cominciò a vestire Elizabeth cominciando dalla giarrettiera, poi le calze e il resto.
Aiko portò poi Elizabeth in una stanza in cui c’era un computer.

“Siediti vicino a me sorella.”
Elizabeth lo fece guardando lo schermo. Il titolo del file era il diario di Elizabeth con la data di ieri.
“Ok, hai incontrato la nostra padrona la prima volta nel suo ufficio alle 13.30 di ieri giusto?”
“Si, credo di si”
“Ok, hai camminato nel suo ufficio come fossi in passerella giusto?”
“Si, quasi tutta nuda”
“Ok, nella prima colonna vedi scritto nome del partner in questo caso devi indicare la padrona, nella colonna successiva devi indicare il tipo di incarico in questo caso intervista, nella terza tipo di azione, ci sono stati preliminari o sesso?”
“Be ci siamo baciate e abbracciate e lei ha giocato col mio clitoride”
“Bene allora indicherai masturbata dalla padrona, hai avuto l’orgasmo?”
“Si, l’ho avuto”
“Allora nel quarta colonna intitolata risultato, scriverai orgasmo. Quando sei arrivata a casa della padrona poi?”
Elizabeth passò in rassegna tutto il tempo passato con la padrona passo per passo e Aiko le insegnò a compilare il diario.
“Ora se sai usare un computer non avrai problemi a compilare ogni giorno questo diario. La padrona ti darà una password che solo tu e lei conoscerete e ogni giorno lo aggiornerai.
“Si, so utilizzare un computer”
“Ok, in questo programma inserirai le tue informazioni personali e il tuo programma. Vediamo l’ufficio ha già inserito tutto tranne le tue misure, altezza e peso. Fammi togliere l’uniforme così posso prendere le tue misure: prima misurò i fianchi, il seno e quindi fece salire Elizabeth sulla bilancia.”
Quando ebbero finito si sedettero di nuovo al computer e le spiegò cosa doveva scrivere.
“Andrai a scuola per le prossime due settimane dalle 08 alle 16 ogni giorno, poi quando hai avuto l’ultima volta il ciclo?”
“Elizabeth le disse la data e la inserirono. Oggi inseriremo lavori domestici nel pomeriggio e addestramento con la padrona la sera. Questo computer è collegato a quello dell’ufficio quindi la padrona potrà liberamente cambiarlo, modificando il tuo programma. So che hai molte domande sorella, ma non posso dirti di più”
“Lo so, ma sono molto felice che il mio futuro sia nelle mani della nostra padrona.”
“Anch’io. Alle 18.45 ci incontriamo in doccia e ci prepariamo a vicenda per la cena. Tiro fuori i vestiti per te, se tutto va come previsto la padrona dovrebbe tornare alle 19. Andrai in camera sua e la preparerai per la sera. Ora dobbiamo lavorare pulirai la palestra, questo ufficio e il bagno, io vado in cucina a preparare la cena”.
Si incontrarono alle 18.45 in doccia e si spogliarono. Aiko le spiegò che non era possibile nessun contatto sessuale, incluso il bacio in assenza della padrona. Elizabeth trovò molto complicato lavare Aiko, anche perchè non erano ammessi panni o spugne e la doveva lavare con le mani, ma fu sollevata che anche la sorella provava la stessa sensazione.
Aiko la vestì poi con mini abito giallo scollato e aderente. Nessun reggiseno o mutandine solo giarrettiera, calze e tacchi molto alti. L’abito aveva una fessura orizzontale proprio sopra il seno. Prima di vestirla Aiko le ordinò di spazzolarsi i peli della figa, in modo che sporgessero il più possibile alla padrona piaceva così.
Quindi Elizabeth vestì la sorella con una specie di uniforme scolastica, molto corta, senza mutandine, calze bianche alte fino al ginocchio e scarpe basse.
La padrona arrivò alle 19.15 e la attesero sulla soglia della porta di casa, era con Monica l’impiegata dell’ufficio. Elizabeth baciò entrambe e Monica fece lo stesso conficcando la sua lingua in modo profondo nella bocca di Elizabeth.
Monica seguì Jane al piano di sotto, con Elizabeth ed Aiko in coda. Lì Elizabeth fu spogliata da Aiko e la aiutò ad entrare nella vasca, le fu detto di sedersi sul bordo e insaponare la sua padrona. Dopo il bagno Elizabeth la asciugò e la vestì con gli abiti che nel frattempo aveva preparato. C’era un corpetto nero con giarrettiere. Il corpetto sosteneva dal basso il seno, lasciando i capezzoli ampiamente visibili. Due cinturini di pizzo tenevano poi il seno in giù. Elizabeth impiegò un bel po’ di tempo non essendo pratica. I collant erano a rete, con una cucitura sul retro. Elizabeth impiegò un bel po’ di tempo a raddrizzare quella cucitura e poi dovette imparare ad attaccare le cinghie della giarrettiera ai collant. Un mini abito rosa trasparente dal taglio molto basso abbottonato alla parte superiore che assomigliava di più a una lingerie, non c’erano mutandine, ma un paio di tacchi a spillo.
“Abbassami il vestito in modo che si vedano i capezzoli.” disse Jane, cosa che Elizabeth fece prontamente.
“Vi piace Monika, Aiko ed Elizabeth?”
“oh tantissimo, anche Monica è mia sorella padrona?”
“Be, è la tua sorella maggiore ed è così che la tratterai. Quello che voglio dire è che è una mia schiava anche lei, ma di importanza superiore a te. Non perchè ha ventitré anni in più di te, ma perchè ha più esperienza e un appartamento di sua proprietà. Ha diritto di fare sesso con te, quando io non sono qui nel senso che può usarti come vuole se nel programma della giornata non ti ho assegnato a me. Mi sembra che siamo pronte per la cena, Elizabeth, baciami la figa che poi andiamo a mangiare.”

Mentre facevano la strada per arrivare in sala da pranzo Jane si toccò il seno e contemporaneamente fece lo stesso ad Elizabeth attraverso la fessura del suo vestito. Prima di arrivare a destinazione Jane abbassò il vestito di Elizabeth, mostrando così le sue tette.
Entrarono in sala da pranzo, Monica era seduta vicino alla finestra, attraverso la sua minigonna inguinale si vedeva perfettamente la sua figa perfettamente depilata.
“Elizabeth va in cucina ad aiutare tua sorella Aiko in cucina.”
Sul tavolo c’erano solo due posti dove sedevano Jane e Monica, quando le due sorelle Aiko ed Elizabeth entrarono col cibo. Elizabeth servì il cibo alla sua padrona e le fu ordinato di inginocchiarsi su un poggiapiedi presente sul lato destro. La padrona le alzò la gonna e le diede dieci schiaffi sul culo, anche Aiko ricevette lo stesso trattamento.
Le due sorelle ringraziarono la padrona per il trattamento ricevuto.
“Guarda Aiko che si mette il cibo in bocca e poi bacia Monica passandogli il cibo in bocca.”
Elizabeth prese una forchetta, si mise il cibo in bocca, baciò la padrona e lo trasferì nella bocca di questa. Dopo il secondo morso Jane trattene la testa di Elizabeth e spinse il cibo nella sua bocca. L’intero pasto sarebbe continuato così, mentre Jane accarezzava contemporaneamente la figa e le tette di Elizabeth.
Dopo cena, mentre le due sorelle Elizabeth e Aiko pulivano i piatti, Jane e Monica si misero a ballare. Quando finirono fu ordinato loro di ballare insieme, ma senza toccarsi. Successivamente fu ordinato ad Elizabeth di ballare con Monica che però era molto più alta di lei. Monica le prese le mani, le portò sul suo sedere e voleva che Elizabeth lo accarezzasse, poi prese la sua testa e la baciò di forza.
Monica mise una mano sul le tette di Elizabeth e le strinse forte, pizzicottandole con un unghia il capezzolo.
“Vieni sorellina, accarezzami il corpo, accarezzami la schiena, senti il mio culo, senti le mie tette.” Elizabeth la assecondò senza dire nulla.
“Va meglio, senti la mia figa, metti un dito dentro, ti piace il mio corpo vero sorellina?”
“Oh si sorella, sei bellissima la tua figa deve essere molto allenata.”
“Certo mi alleno tutti i giorni con la padrona, con una sorella e talvolta anche con uomo, ti piacciono gli uomini sorellina?”
“Non lo so, non ho mai fatto sesso con uomo, ma solo con la mia padrona e la mia sorella Aiko, lo farò quando la mia padrona deciderà che sarò degna di farmi deflorare.”
“Bene sorellina, stasera faremo l’amore e mi darai l’orgasmo con il tuo splendido corpo. Padrona non ce la faccio più mi lasci portare le due sorelline a letto?”
“Non ancora Monica, la notte è ancora giovane.”.
Fece inginocchiare Aiko per terra e prese Elizabeth in braccio baciandola delicatamente. Monica prese in braccio Aiko, seppellendo la sua testa nella sua figa. Dopo qualche minuto raggiunto l’apice del piacere, si lasciò cadere su un divano con Aiko dietro di lei, li si mangiarono e assaporarono i loro orgasmi.
“Padrona ho una gran voglia di punire Elizabeth posso farlo?” disse Monika
“Si puoi farlo” rispose Jane. Schiaffeggiò per cinque volte la figa di Elizabeth.
“grazie sorella maggiore.”
“Questa sera la tua carne è di mia proprietà, sorellina soddisferai ogni desiderio che avrò con il tuo bellissimo corpo nero. Leccherai e bacerai ogni centimetro del mio corpo.”
“Come tua sorellina, è un mio dovere in quanto la padrona vuole sottomettere il mio corpo a ogni desiderio sessuale che potresti avere. Spero solo di soddisfare la mia padrona dandoti soddisfazione totale”.
Jane ordinò a tutte di andare a letto, era visibilmente soddisfatta, Elizabeth parlava come fosse nata per sottomettersi e servire.
Una volta arrivate in camera da letto, Jane ordinò a tutte e tre di allinearsi contro il muro e le sculacciò.
Dopo aver ringraziato la padrona si misero tutte e quattro a letto. Jane mangiava la figa di Elizabeth, Elizabeth quella di Monica, Monica quella di Aiko e Aiko quella della padrona.
Dopo che raggiunsero l’orgasmo la padrona consentì a Monica di portarsi Elizabeth in un altra camera da letto, mentre lei sarebbe restata con Aiko.
Monica era diversa dalla padrona e da Aiko, era selvaggia a letto, quella notte Elizabeth non riuscì a chiudere occhio. Ogni volta che si addormentava Monica la sculacciava e le chiedeva di godere, le due ebbero quattro orgasmi nel corso della notte.
l’ultima volta fu alle otto di mattina, dopo che si erano lavate a vicenda, ciò significava che ovviamente che la dovettero fare di nuovo prima di scendere a colazione.
 
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quarto capitolo

Elizabeth e Monica arrivarono in cucina, dove la padrona vestita con una tunica e Aiko stavano facendo colazione. La padrona chiese ad Elizabeth se avesse dormito bene dato che aveva visto i suoi occhi rossi.

“Non molto” disse sorridendo timidamente

“Si” intervenne Monica mi ha tenuta sveglia tutta la notte

“Posso solo immaginare che sia vero” Disse Jane baciando il viso assonato di Elizabeth, mentre abbracciava il suo corpo nudo.

“Non ti preoccupare con me riuscirai a dormire stanotte. Questa mattina ti farò svolgere degli esercizi affinché tu possa imparare a sfilare in passerella e alle undici partiremo per una sfilata di moda, in un centro commerciale qui della zona. Potrai aiutarmi a vestire qualche modella così potrai vedere com’è questo lavoro. Monica e Aiko invece a voi avevo già dato un incarico alle sette di questa sera ricordate?”

“Si, padrona, non ce ne dimenticheremo.” disse Monica e Aiko annuì con la faccia.

La padrona sorrise alle tre schiave. “ Bene possiamo andare, tu Monica tornerai a casa adesso”

“si, padrona. Poi verrò alla sfilata di moda dove resterò fino alle all’una e mezza, tornerò poi nel mio appartamento e alle diciotto passerò a prendere Aiko per l’incarico.”

“Bene, Aiko avrai mezzora per aggiornare il tuo diario, mentre alleno Elizabeth, la quale lo compilerà mentre tu mi vestirai. Avrài bisogno di tempo per selezionare gli abiti adatti e vestirci l’un l’altra in modo da partire da casa alle 10.45.”

“padrona, mi hai dimenticata, chi mi vestirà adesso’” disse Monica

“ ah si è vero, Elizabeth prenditi cura della tua sorella maggiore in modo che possa andarsene”

“Si padrona, ma io come mi vesto?’” disse Elizabeth

“Finché sarò a casa io, sarai sempre nuda, almeno che non ti ordini di vestirti”

“Scusi padrona.”

“Va bene, in fondo sei qui solo da tre giorni, voglio i corpi delle mie schiave disponibili per il mio piacere in ogni momento quando sono a casa.”

Elizabeth e Jane si diressero quindi verso la palestra, dove sarebbe avvenuto l’allenamento. Elizabeth indossava solo un paio di tacchi alti, per il resto era totalmente nuda. Jane le ordinò di cominciare a camminare con due libri in testa, occasionalmente faceva commenti su come camminava, correggendo la sua postura, il modo in cui teneva le mani e così via.
Dopo mezzora suonò il campanello, Elizabeth si bloccò aspettando che la sua padrona dicesse qualcosa.

“Non ti ho detto di smettere cara.” Elizabeth contini nervosamente, mentre potevano sentire entrambe Aiko che rispondeva al citofono.

“Sono Susan mia cara devo parlare con Jane della sfilata”
“Jane si trova in palestra”
Susan si diresse verso la palestra e salutò Jane.
“E’ una mia cara amica Elizabeth, continua a camminare senza prestarci attenzione.”

Elizabeth continuò a fare come le era stato ordinato, spaventata ma fidandosi della sua padrona.
“Jane abbiamo un problema.”, smise di parlare quando vide il corpo nudo di Elizabeth
“Chi abbiamo qui, tieni segreti alla tua migliore amica Jane”
Proprio in quel momento Elizabeth si girò, ondeggiando i suoi fianchi in modo seducente come le aveva insegnato Jane.
“Oh Elizabeth, ha cominciato solo mercoledì, si sta allenando dammi tempo”
“Vieni qui bambina, lascia che ti dia un occhiata.”Elizabeth guardò la sua padrona che annuì e poi si avvicinò alla signora.
Era una donna alta, occhi scuri e sembrava avere la stessa età della sua padrona. Prese Elizabeth per le braccia, la baciò sulle guance, poi la fece girare e le guardò il sedere toccandola qua e là.
“Questa è spettacolare Jane e non me l’hai detto”.
“No, non solo dopo tre giorni, cosa vuoi ora perchè sei venuta?”
Le due donne incominciarono a parlare in un altra stanza, fino a quando Jane fece chiamare Elizabeth.
“Si, padrona?” Si fermò davanti alla scrivania con Susan che sondava il suo corpo nudo”
“Abbiamo un problema con la sfilata, due nostre modelle non potranno esserci. Monica potrà sfilare due volte, ma abbiamo bisogno di qualcuna con le tue misure per sfilare con alcuni costumi da bagno, non credo che tu lo meriti ancora, ma Susan dice di farti provare e che sei già abbastanza brava.”
“Farò qualsiasi cosa tu voglia che io faccia padrona.”
“Dai Jane, dalle una possibilità.”
Si alzò e abbracciò il suo sexy toys nero e la baciò.
“E’ fantastico grazie, ci vedremo alla sfilata e poi a cena a casa mia, ora devo correre il dovere mi chiama” disse Susan, mentre baciava Elizabeth palpandole il sedere.
“Andremo a cena da Susan?” disse Elizabeth
“Si, farà l’amore con te.”Elizabeth sorrise e baciò la sua padrona.
“Non sei sorpresa?”
“No, padrona mi hai già detto che devo sottomettermi a chiunque, ogni volta che me lo dici. Se Susan farà l’amore con me stasera, è perchè anche tu lo vuoi e io faccio quello che desideri. Quando è entrata all’inizio avevo paura, ero spaventata, ma poi mi hai detto di continuare a camminare e mi sono vergognata per aver dubitato di te per un secondo. Mi sono sentita bene quando mi ha toccata e baciata perchè la stavi guardando e non le hai detto di non farlo. Ciò significava per me che aveva la tua approvazione e chiunque può fare di me ciò che vuole se ha la tua approvazione, la mia volontà padrona è dentro la tua testa, il mio piacere, è seguire i tuoi ordini.”
Aiko entrò in palestra proprio in quel momento.
“E’ tempo che io ti vesta padrona.”
“Temo che Aiko abbia ragione dobbiamo andare, puoi finire il tuo diario mentre lei mi veste, poi dovrai vestirti anche tu Aiko siamo a corto di personale.”
La sfilata si rivelò un successo, Elizabeth mostrò tre bikini diversi e il suo corpo sinuoso e sexy fu notato da tutti, soprattutto dai molti uomini presenti nel centro commerciale.. Susan vestì Elizabeth nella tenda che fungeva da spogliatoio e camerino. Ovviamente ha spesso messo le mani sul corpo di Elizabeth, che pensava che anche la sua padrona lo sapesse quindi non disse nulla, pensava però al lato ironico della cosa vedendo come la donna la stesse servendo. mentre la sera l’avrebbe servita lei sottoponendola a qualsiasi perversione le sarebbe passata per la mente, si è bagnò la figa solo a pensarci.
Arrivò il momento della cena, Jane la aiutò a preparare una piccola valigia con gli abiti che avrebbe dovuto indossare quella sera, non erano certo abiti con cui andare in giro per strada.
Furono accolte alla porta da una delle modelle presenti alla sfilata Jessica, era bianca e bionda, il suo corpo era completamente nudo fatta eccezione per una sottile giarrettiera di pizzo nero che reggeva le calze.
Baciò entrambe disse che avrebbe preparato Elizabeth e sarebbe arrivata subito dopo. Elizabeth la seguì, si spogliò per prima, aprì la valigia trovando la giarrettiera, le calze che doveva indossare, le scarpe bianche con il tacco alto e abbottonò la cinghia.

“No, Jessica lì dentro c’è una mini bianca che dovrai indossare” disse Elizabeth
“Non penso sia così, ma chiederò alla tua padrona.”
Jessica telefonò a Jane che disse che era la padrona di casa a decidere, quindi le due schiave salirono le scale fino a trovarsi in salotto.
Susan e Jane erano sedute sul divano a parlare. Le schiave si posizionarono al centro della stanza in attesa di ordini.
Susan fece loro segno di avvicinarsi e di presentare le loro estremità per le sculacciate. Fu detto loro di abbracciarsi , mentre si piegavano in modo che potessero baciarsi, cosa che dopo qualche minuto fu ordinato loro di fare.
Ciascuna delle padrone sculacciò la schiava con cui avrebbe fatto l’amore quella sera, quindi Elizabeth fu sculacciata da Susan che aveva una mano molto più pesante di quella della sua padrona, il dolore le sembrava viaggiasse nella sua figa rendendola calda e assatanata.
La porta della sala da pranzo si aprì e una cameriera messicana entrò annunciando che la cena era pronta, completamente ignara dei vestiti succinti delle quattro donne.
Queste entrarono in sala da pranzo dove c’erano solo due posti per le due padrone: Jane e Susan.
Elizabeth si avvicinò a Susan che sarebbe stata la sua padrona per quella sera e le avrebbe dato da mangiare dalla sua bocca come le aveva insegnato Jane. Mentre mangiavano Susan esplorò il corpo di Elizabeth con tutte e due le mani. Jane che veniva nutrita allo stesso modo da Jessica ricordò a Susan che doveva andarci piano perché Elizabeth era ancora vergine e non le era concesso di sverginarla. Susan allora le chiese se avrebbe potuto assistere alla deflorazione di Elizabeth.
Jane le garantì che come migliore amica avrebbe avuto un posto in prima fila.
La cameriera servì il dessert e chiese se c’era qualcos’altro , le fu detto di no e che aveva preparato un pranzo eccellente. Si inginocchiò alla destra della padrona di casa, alzò la gonna e presentò le natiche grassottelle. Susan la sculacciò e lei la ringraziò.
Jane le disse di fare lo stesso anche con lei, la cameriera fece il giro del tavolo, alzò la gonna e permise anche a lei di sculacciarla.
Jane chiese allora a Susan di poter fare sesso con Jessica e con la cameriera, la quale sorrise dicendo che non le serviva nessun permesso per fare sesso con i suoi oggetti sessuali.
Più tardi Susan portò Elizabeth in camera da letto,
“Mia preziosa cagnetta nera questa notte mi servirai.”
“Si, padrona il mio corpo è totalmente tuo e la tua soddisfazione sessuale è il mio unico desiderio.”
Susan le camminò intorno ammirando il corpo sinuoso . Si fermò dietro di lei e fece scorrere un dito attorno al suo culo muscoloso, tracciando la sua fessura dall’inizio alla fine,continuava a camminarle intorno lasciando che il dito scivolasse sulla pelle nera, attorno alle sue cosce muscolose fino ad arrivare al pancino. Lì iniziò a fare dei piccolo cerchi attorno all’ombelico.
Elizabeth cominciava a tremare leggermente, la sua figa stava avvertendo una calda sensazione al suo interno, Susan la guardò nel viso come una leonessa guarda la sua preda. Gli occhi di Elizabeth erano incollati sui grandi e ipnotici occhi della sua padrona. Il suo respiro divenne un breve sussulto quando il dito di Susan si fermò sotto il seno sinistro.
Elizabeth stava ansimando dall’eccitazione, i suoi occhi sembravano implorare la sua padrona di farla godere.
Susan sostituì il dito con le labbra che baciarono appena appena i capezzoli di Elizabeth duri per l’eccitazione. Portò le labbra sul seno sinistro, mentre cominciava ad accarezzare con la mano sinistra il pancino della sua schiava sessuale, con la mano destra che invece si muoveva intorno alla figa, ma senza toccarla mai. Elizabeth cercava istintivamente di allargare i piedi per fare in modo che le dita toccassero la sua figa, ma Susan stava bene attenta che questo non succedesse.
Susan sapeva che era un vulcano pronto ad esplodere, sollevò la testa tirando con la bocca ciascuno dei capezzoli guardando Elizabeth fissa negli occhi, mentre con il dito sinistro raggiunse l’ano e con il destro il clitoride contemporaneamente.
Elizabeth urlo come una pazza poco tempo dopo quando raggiunse l’orgasmo e abbracciò Susan. Le due si baciarono esplorando vicendevolmente le loro bocche.
Susan accarezzò delicatamente Elizabeth baciandola sul collo, poi riportò la mano sulla figa per bagnarla degli umori della schiava per poterli assaggiare e poi la fece leccare anche ad Elizabeth.

“Ora mia cara è tempo che tu mi soddisfi, posizionerò la mia figa sul tuo viso e tu saprai cosa fare vero?” disse Susan
“Oh si, padrona.”
Elizabeth si eccitò di nuovo e il suo pancino cominciò a scuotere la padrona su e giù. Susan spostò il suo corpo sopra quello pieno di desiderio di elizabeth, abbassò le ginocchia per avvicinarsi la sua figa alla bocca di Elizabeth, la quale le prese le natiche della sua padrona in modo che le arrivasse la figa in faccia e la sua bocca spalancata fece un movimento violento. Succhiò e leccò avidamente la figa di Susan trovando rapidamente il buco dove inserire la lingua, poco tempo Susan ebbe l’orgasmo.
Le due continuarono però a baciarsi e succhiarsi vicendevolmente, l’eccitazione di Elizabeth fece presto ad arrivare di nuovo vicino al culmine il che spinse Susan ad intensificare la sua azione fino a portarla di nuovo all’orgasmo.
Elizabeth gemette felicemente. Le due si baciarono, condividendo e gustando i loro succhi vaginali.
Grazie padrona. Grazie per avermi permesso di servirti,” Elizabeth pianse, gemendo felicemente in attesa della prossima richiesta di gratificazione sessuale della sua padrona.
 
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view post Posted on 9/2/2024, 16:58     +1   -1

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Bel racconto
 
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view post Posted on 19/2/2024, 16:34     +1   -1
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quinto capitolo

ane ed Elizabeth tornarono a casa prima di mezzogiorno, dopo la notte da Susan. Durante il viaggio di ritorno Jane chiese ad Elizabeth di descrivere cosa avesse provato.
Elizabeth guardò Jane e sorrise dolcemente, ma con un pizzico di preoccupazione in faccia.
“Spero che tu sia stata felice di me, ho visto te e Susan discutere prima che venissimo via. Spero di non aver fatto nulla di male.”
“No, cara non hai fatto nulla di male, Susan era in estasi per la tua prestazione, ma ti chiederà molto di più in futuro, volevo quindi sapere cosa avessi provato tu”
“Be mi ha fatto stare molto bene, alcune volte però ho avuto la sensazione che lei mi stava soddisfacendo, ma non succedeva viceversa.”
“Susan è così, è molto brava a dare piacere, devi sapere che Susan e io ci conosciamo da quando eravamo sorelle con la stessa padrona, avevamo circa la tua età.”
“La mia padrona era una schiava del sesso!”
Entrarono nel vialetto di casa e Jane premette il pulsante che apriva la porta del garage.
“Un altra volta Elizabeth devi premerlo tu!”
Incontrarono Aiko nella piccola scala tra il garage e la cucina, baciò calorosamente la sua padrona e poi Elizabeth.
Andarono nella camera da letto della padrona, misero via i suoi vestiti e quelli che erano stati assegnati a Elizabeth.
Jane si mise al computer. “Vedo che il tuo incarico è andato bene Aiko, hai dormito abbastanza?”
Aiko in piedi davanti alla sua padrona annuì, mentre questa le accarezzava il culo. Mise le braccia intorno al collo della sua padrona e la baciò.
Jane le toccò delicatamente la figa”Non sei dolorante vero?”
“Solo un po’ padrona, ma sto bene” Jane la baciò di nuovo, massaggiandole la figa con cautela.
“Ok, ragazze è il momento della lezione di massaggio per Elizabeth”
La ragazza è impaziente di apprendere la nuova lezione. Aiko ed Elizabeth aiutano la padrona a sdraiarsi sul lettino del massaggio. Aiko si posizionò vicino al piede sinistro, Elizabeth dall’altra parte.
“Ora cerchi solo di guardare quello che faccio ok” disse Aiko
Elizabeth annuì e si mise a guardare quello che faceva la piccola orientale. Durante la successiva ora Elizabeth ha preso la sua prima lezione sull’arte del massaggio, mentre Aiko toccava tutto il corpo della padrona. Non si avvicinò mai al seno o ai genitali, ma toccava tutto il resto. A un certo punto Jane si alzò e baciò le sue due schiave.
Disse ad aiko di preparare il pranzo e a Elizabeth di stendere il diario.
“Faremo la doccia dopo pranzo ed Elizabeth imparerà un nuovo tipo di massaggio.”
Aiko prese una vestaglia da un gancio e aiutò la padrona ad indossarla, mentre Elizabeth baciava dolcemente le pantofole. Aiko gettò le braccia addosso alla padrona seppellendole la testa nel seno ed Elizabeth fece lo stesso.
Entrambe le ragazze hanno poi presentato le terga per le sculacciate. “Oh voi due siete incoreggibili.” Colpì entrambe una decina di volte.
Dopo pranzo fecero la doccia nella suite della camera da letto principale. Come al solito hanno prima insaponato la padrona e poi si sono insaponate a vicenda. Alla fine le due schiave si abbracciarono tra di loro e poi tutte e tre strofinano i loro corpo insaponati. Elizabeth si risciacquò, poi le fu ordinato di farlo anche con la sua padrona, ma non con l’acqua, bensì col suo corpo e le fu ordinato di fare anche lo stesso con Aiko.
Dopo essersi asciugate salirono sul grande letto. Aiko mostrò ad Elizabeth come accarezzare la pelle sensualmente, quindi baciare e leccare la stessa. Ognuna delle due schiave lavorava poi su ciascuna delle due gambe fino ad arrivare al sedere. Da li si spostarono sulle mani e sulle dita, fino ad arrivare alle spalle e poi giù fino a ritornare al culo. La padrona si voltò e si posizionò con i piedi sul bordo del letto. Le due ragazze si inginocchiarono sul pavimento e Aiko insegnò alla sorella come leccare le dita e la pianta dei piedi. Quindi la accarezzarono, leccarono e succhiarono fino ad arrivare all’area del seno e a quella della figa, da li poi risalirono leccando e succhiando ogni dito. Non le toccarono la bocca, si spostarono di nuovo in basso bagnandole le tette e toccando le aree più sensibili vicino ai capezzoli. Infine si spostarono verso l’area più sensibile del corpo quella più vicina alla figa leccandola e succhiandola.
Jane spostò il suo corpo a bordo del letto, mise i piedi su due sedie che erano state posizionate lì apposta, allargò le cosce.
Elizabeth ed Aiko si inginocchiarono sul pavimento fianco a fianco e procedettero ad accarezzare l’interno delle sue cosce, baciando la pelle fino ad arrivare sempre più vicino alla zona magica.
Aiko disse ad Elizabeth di guardarla attentamente, mentre lei lavorava abilmente le dita attorno alla figa pelosa della loro padrona. Disse a Elizabath che a malapena la toccava le dita quando passava sulle labbra della figa della padrona, quindi mise le dita nell’ano facendole ruotare leggermente fino a raggiungerne il centro. Mise la lingua su di esso baciandole l’ano e facendola roteare al centro.
Jane cominciò a respirare più affanosamente, gemendo leggermente mentre il suo bacino incominciava a muoversi. Aiko descrisse il perineo a Elizabeth connotandolo come un posto molto sensibile, in alcuni casi ipersensibile. Stava iniziando a manipolare la figa di jane con le sue piccole dita, quando la padrona ordinò a Elizabeth di sedersi sul suo viso, mentre il suo bacino si muoveva sempre più velocemente.
Elizabeth si alzò rapidamente, si accovacciò e allargò le cosce sul viso della sua padrona, baciò e leccò lo stomaco della sua padrona, mettendole le guance attorno ai fianchi, mentre jane faceva lo stesso con lei. Da questa posizione poteva vedere Aiko che leccava la figa della sua padrona, con la sua piccola testa dentro le sue enorme cosce.
Jane intanto cominciò a leccare la figa di Elizabeth, il suo corpo iniziava a tremare e contrarsi mentre si avvicinava all’orgasmo, poi raggiunse il culmine inondando il viso della sua padrona con i suoi succhi, mentre lei stava versando nel viso di Aiko i suoi. Aiko deglutì il piacere che la sua padrona aveva versato nella sua bocca.
Più tardi a pomeriggio inoltrato Jane chiamò Elizabeth per parlare in soggiorno. Fece cenno alla schiava nuda di sedersi in grembo e si abbracciarono. Bacio le labbra carnose e le strinse forte.
“E’ ora Elizabeth di parlare un po’ “
Elizabeth guardò la sua padrona con un espressione ansiosa.
“Oh, no tesoro mio non hai fatto nulla di sbagliato.”
Elizabeth fece un grande sospiro di sollievo e si rannichiò nel suo abbraccio.
“Come schiava il tuo dovere è offrire piacere a chiunque io ti presti, le persone a cui sarai assegnata sono persone che conosco da molto tempo, tutte queste persone concordano su degli standard di comportamento, uno è la pulizia non ti verrà mai chiesto di leccare o baciare le parti del corpo che non sono pulite, nessuno sotto i diciotto anni sarà mai coinvolto, non sono tollerati farmaci o droghe di alcun tipo, tutto il resto è ammesso”
Elizabeth ascoltò attentamente la sua padrona “Non è stato così anche fino ad ora?”
“Si, tesoro è successo con Susan è stata molto colpita, più avanti potrebbe succedere con altre persone che magari non sono così belle come Susan.”
“Non importa padrona, se mi ordinerai di servire qualcuno, non importa come sono o chi sono le servirò, lo farò perché quella che conta è la tua volontà.”
“E’ quello che hai pensato quando ti sei presentata a Susan?”
“Non sono sicura di quello che ho pensato, so solo che mi hai ordinato di darle il mio corpo, quindi è stato meraviglioso perché sapevo che volevi che io dessi il mio corpo per il suo piacere. Io sono di tua proprietà quindi qualsiasi cosa mi ordinerai la farò, Non spetta a me decidere se voglio o meno rifare qualcosa con quella persona, l’hai già deciso tu”

 
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view post Posted on 26/2/2024, 23:19     +1   -1

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view post Posted on 29/2/2024, 16:09     +1   -1
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sesto capitolo

Elizabeth stava trascorrendo la giornata in ufficio con la sua padrona e Monica. Monica le ha spiegato come funzionava il sistema di archiviazione dei file in modo che potesse dare una mano quando lei non c’era.
Il marito della sua padrona Peter era arrivato a casa lunedì pomeriggio, era stato via per un viaggio d’affari di tre settimane. Arrivò in ufficio dopo essere passato da casa, salutò con un bacio Monica che poi gli presentò Elizabeth.

“Ho sentito molto parlare della nostra nuova scoperta”. Le strinse la mano e la baciò sulla guancia.

“Sono felice di conoscerla, signore.”, rispose timidamente

Era un uomo molto bello dall’aspetto atletico, alto, biondo con capelli ricci. Sembrava molto più giovane della moglie.
La padrona uscì dal suo ufficio e si abbracciarono, baciandosi appassionatamente, entrarono nell’ufficio e chiusero la porta.

“Che bello che non è!” disse Monica guardando Elizabeth sorridendo.

“Si, lo è” rispose Elizabeth con sguardo distratto, continuando a pensare quale sarebbe stato l’uomo che avrebbe preso la sua figa e se sarebbe stato lui.

La loro padrona tornò fuori per un attimo.

“Monica, adesso quando hai finito quello che stai facendo torna a casa, voglio che tu ed Elizabeth restiate li, stasera sarai nell’appartamento di Monica, ricordati che domani devi andare a scuola quindi cerca di riposare. Monica hai il permesso di sculacciarla, ti piace vero Elizabeth?”

“Si, padrona mi fa stare bene, mi da benessere.”

“Fate le brave ragazze, mi raccomando.” Baciò Monica e se ne andò con suo marito. Elizabeth fissò la porta, il suo cuore era tormentato dalla gelosia.
Quando ebbero finito di lavorare Monica portò Elizabeth nel suo appartamento. Ordinò ad Elizabeth di spogliarla e poi lei spogliò Elizabeth.
Entrarono in bagno e si spogliarono l’un l’altra. Elizabeth già si sentiva meglio, le piaceva molto il corpo di Monica, pensava a lei come a un cavallo da corsa pensato per la velocità e non per il comfort.
Lavorarono insieme per preparare la cena, mangiandola in una tavolo in cucina. Elizabeth era nuda, mentre Monica indossava una vestaglia essendo la sorella maggiore poteva non stare nuda quando stava insieme a lei.
Dopo aver finito le ordinò di lavare i piatti e di venire in soggiorno una volta finito. Quando entrò Monica sollevò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo. Elizabeth si sedette rannicchiata, mentre Monica le stringeva il braccio. Le baciò e le accarezzò il seno.

“Ti senti meglio ora?” le disse

“Si, Monica.”

“Amiamo tutte la stessa padrona e dobbiamo condividerla, stasera faremo l’amore e lei lo sa, è quello che vuole.”

“Hai ragione sorella maggiore, le apparteniamo entrambe e facendo l’amore quando lei lo vuole le diamo molto piacere.”

“Ho saputo che hai imparato a fare i massaggi, proveresti su di me sorellina?”

“Oh, Monica non dovresti neanche chiedermelo e mi occuperò di te stasera, sai che farò tutto quello che vuoi, ma come mai leggi il mio diario?”

“Come sorella maggiore ho questo diritto, posso leggerlo dal computer dell’ufficio.”
Si baciarono appassionatamente, accarezzandosi l’un l’altra.“Uhm, sorellina ti sta già eccitando vuoi fare sesso?”

Elizabeth annuì e la baciò, mentre le stringeva le tette

“Dovrai aspettare fino a quando il tuo massaggio, mi farà godere.”

Andarono in camera da letto, dove Monica le ordinò di mettersi in posizione per le sculacciate e ricevette dieci schiaffi alternati a carezze.
Dopo averla ringraziata, Monica le ordinò di togliere le coperte dal letto cosa che Elizabeth fece prontamente. Monica allora si stende a pancia in giù ed Elizabeth incominciò il massaggio.
Iniziò dai suoi piedi, leccando e baciando le dita dei piedi, fece prima un piede e poi l’altro, dopo di che baciò le gambe lunghe e sottili. Quando si avvicinò alla parte superiore della coscia, Monica che stava cominciando ad eccitarsi allargò le gambe, sollevò i fianchi esponendo le sue parti intime alle vista di Elizabeth, la quale le baciò le natiche e passò le dita nell’interno coscia, mettendole alcune dita dentro la figa. Entrambe le ragazze erano ormai vulcani di lussuria e Monica si girò improvvisamente sulla schiena. Monica prese la testa di Elizabeth e la portò verso la sua figa obbligandola a leccarla e baciarla finché non ebbe raggiunto l’orgasmo e avesse ingoiato tutto il suo piacere.
Presto si addormentarono abbracciate.
Monica la svegliò al mattino e la portò a scuola. Sarebbe venuta a riprenderla più tardi. Quando venne a riprenderà, la riportò nel suo appartamento. Mangiarono e si rilassarono guardando la TV, completamente vestite. Più tardi verso le 19 andarono verso casa della padrona, Monica fece un sorriso equivoco ad Elizabeth.
Aiko aprì loro la porta, era vestita con un uniforme da cameriera e tutte e tre scesero le scale dove si spogliarono e si fecero la doccia. Aiko aveva gli abiti pronti per loro reggicalze, calze e tacchi alti. Quando finirono di vestirsi e agghindarsi fecero le scale verso il soggiorno.
Elizabeth trattene il fiato quando vide ciò che aveva davanti. C’erano una dozzina di persone completamente vestite ed altre quattro o cinque completamente nude.
La padrona ha incrociato le ragazze alla porta e le ha baciate calorosamente. Prese la mano di Elizabeth e presentò il suo corpo alla folla.

“Amici, questa è Elizabeth la mia nuova schiava, non è solo una schiava ha solo diciannove anni ed è vergine.”

Tutti applaudirono contemporaneamente.

Elizabeth tremava per l’imbarazzo, nessun uomo aveva visto il suo corpo nudo fino ad ora. Non vide Peter il marito della sua padrona, forse sarebbe stata deflorata da qualcun altro? In qualche modo ebbe comunque la sensazione che sarebbe stato quello il momento in cui avrebbe perduto la sua verginità.
Jane avvertì la sua paura e la abbracciò, baciandole le labbra.

“Naturalmente sai perché ho chiamato tutti qui. Si, Elizabeth questa sera sarai deflorata e diventerai una schiava sessuale completa.”

La porta si aprì e arrivo Peter vestito con un vestito corto. Elizabeth emise un profondo sospiro di sollievo, era davvero con Peter che avrebbe perso la sua verginità.
Jane sentì la sua ansia e il suo sollievo e le sussurò all’orecchio “Certo che sarà Peter.”
Si avvicinò, la baciò delicatamente e poi si mise in fianco a lei.
Ormai gli invitati all’evento erano tutti nella stanza e uno alla volta si avvicinarono toccandole chi il culo, chi le tette, chi la figa.
Jane e Peter erano uno in fianco all’altra abbracciati, gli schiavi del sesso Monica e Aiko furono le ultime persone ad avere il diritto di toccare Elizabeth.
Una poltrona fu spostata al centro della stanza portata da Peter e Jane. Ordinarono a Eizabeth di sedersi e di appoggiare le gambe ai lati in modo che tutti gli astanti potessero vedere la sua figa. Peter e Jane si alternarono nel baciarla appassionatamente, seguiti poi da tutti gli invitati che a turno baciarono la figa vergine di elizabeth, l’ultima fu Aiko.
Jane sollevò la testa in modo che potesse vedere in faccia chi le leccava la figa.
Elizabeth fu costretta ad alzarsi dalla poltrona e Jane si sedette su questa. Aiko e Monica aiutarono Elizabeth a stare sopra di lei. Afferrandole le gambe le allargarono, piegando le ginocchia in modo che le gambe si piegassero sulle ginocchia di Jane, questa prese le mani di Elizabeth e le strinse forte.
Elizabeth poteva vedere Peter tra le sue cosce in piedi a guardarla.
Monica e Aiko erano in fianco, il corpo di Elizabeth tremava, mentre osservava le due ragazze che le leccavano le tette.
Aiko poi si avvicinò mettendole il cazzo di Peter in bocca, poi si mosse verso la sua pancia leccando e baciando la sua pelle nero liscia, leccando e succhiando i suoi capezzoli, mentre lei iniziava a gemere. Poteva sentire le dita di Aiko sulla sua figa. Adesso tremava in modo incontrollabile, succhiando disperatamente anche se in maniera goffa il cazzo di Peter.
Jane le fece segno di rilassarsi, sentì all’improvviso il cazzo di Peter spostarsi dalla sua bocca e dirigersi delicatamente verso il suo imene, mentre Aiko lo teneva in posizione.
La ragazza orientale nel frattempo cercava di metterle un dito nel sedere, ma non riuscendoci le diede un bacio. Peter nel frattempo pompava il suo cazzo contro l’imene sempre più forte lacerandolo.
Jane lasciò andare le mani e le usò per abbracciare il suo uomo, sollevando le gambe e avvolgendole attorno al suo corpo.
Elizabeth non aveva provato dolore, solo la sensazione di una cosa che si stava aprendo, inconsciamente cominciò a muovere il bacino assaporando la pressione del cazzo che si muoveva all’interno della sua figa. Peter cominciò ad aumentare lentamente la pressione dei suoi colpi ed Elizabeth incominciò a gemere sempre più forte tra gli applausi del pubblico lì presente. Peter in meno di un minuto raggiunse il culmine spruzzando il seme nella sua figa.

“Grazie padrone, per avermi fatto perdere la verginità e grazie padrona per aver condiviso come il corpo di tuo marito, sono felice di appartenere ad entrambi ora”. Aiko si mise allora tra le cosce di Elizabeth succhiando il frutto del suo piacere proveniente dalla sua figa piena di godimento.

Alla fine tutti si congratularono con lei, mentre tutti e tre si dirigevano verso la camera da letto padronale.

In camera da letto la baciarono entrambi, entrarono dentro la doccia dove Jane le insegnò a lavare il suo padrone. Le venne insegnato di stare attenta nel manipolare i genitali facendo attenzione a ciò che poteva e a ciò che non poteva essere spremuto.

Entrambi poi lavarono Elizabeth perché quella odierna era stata un occasione veramente speciale. Dopo essersi asciugati si misero sotto le coperte dell’enorme letto. Elizabeth molto eccitata mise le braccia intorno ad entrambi. Baciò prima il padrone, poi la padrona e allargò le cosce involontariamente.

Ognuno di loro avvolse una gamba intorno alla sua. Jane mise una mano sulla sua figa:”E’ dolorante cara?”

“No, padrona è solo calda e vogliosa mi sento bene ovunque.”

“Ti piacerebbe avere il tuo padrone che entra di nuovo dentro di te?”

“Non sei stata soddisfatta padrona questa sera?”

“No, non è questo voglio insegnarti qualcos’altro che mi darebbe molto piacere tu imparassi.”

“Si, padrona come vuoi tu.”

“Voglio che impari a soddisfarmi anche con la bocca” disse il padrone

“Vero caro marito, perché non ti siedi a bordo del letto che procediamo con la lezione.” Elizabeth e Jane si alzarono dal letto, e si inginocchiarono tra le cosce di Peter.

Jane prese i suoi coglioni ”Elizabeth questi sono i testicoli, voglio che li tieni in mano e che li accarezzi.” Fece come le era stato insegnato e li accarezzò con cautela.

“Ora sollevali come se li pesassi, riesci a sentire le gonadi dentro.”

“Si, padrona è come se ci fossero due palle dura in una borsa…”

“Esatto tesoro, devi stare molto attenta con loro, come ti ho già detto attenta a premere forte rischi di fargli male.” Jane le mise un braccio attorno al collo, mentre Elizabeth continuava a sollevarli e soppesarli. La baciò.

“Stai andando bene ora usa le dita dell’altra mano per grattare il suo perineo, fallo molto alla leggera.”

Peter incominciò a gemere e si appoggiò sui gomiti. “Ora voglio che tu baci ciò che tieni in mano.”

Elizabeth abbassò lo sguardo verso i genitali pelosi e baciò delicatamente i coglioni.

“Me lo hai fatti diventare grosso ed eretto, prendilo in mano, tienilo stretto, non avere paura di strizzarlo, mettilo in bocca fino a prenderne il più possibile. Brava proprio così, ma non soffocare ci vuole esperienza per prenderlo in bocca tutto, vai con la tua bocca dentro e fuori fino a prenderne sempre il più possibile ogni volta.”

Peter stava gemendo sempre di più, mentre il suo bacino iniziava a dondolare. Elizabeth continuò ad accarezzare i suoi coglioni e succhiare il suo cazzo fino a quando questo fece esplodere il suo prezioso carico nella sua bocca. Colta di sorpresa si tirò indietro, ottenendo il secondo schizzo in piena faccia sui suoi occhi.

“Mi dispiace padrone per essermi messa quel liquido in faccia.” disse
Peter si sedette guardando il viso di Elizabeth pieno di sborra gocciolante dal mento sulle sue tette.

“Mi piace la mia sborra sulla tua faccia innocente.”

“E’ stato un pompino perfetto di cui non ti devi scusare proprio per nulla, agli uomini piace vedere la propria sborra sul viso di una donna, a volte di potrò pure essere ordinato che venga ingoiato.” disse la padrona.

“Padrona appartengo ad entrambi adesso?”

“Si, noi dividiamo equamente i nostri schiavi del sesso, d’ora in poi sarà una nostra proprietà comune. Non siamo sempre a casa entrambi nello stesso momento per questo è importante il programma sul computer dobbiamo assicurarci di non sfiancarti troppo.”

“Oh padrona non mi stancherò mai di te.”
 
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