Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

LA TEDESCA

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view post Posted on 5/2/2024, 14:13     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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CITAZIONE (Max085 @ 4/2/2024, 22:59) 
Molto particolare. Sto cercando di capire come si svolgerà il proseguimento ma non riesco a immaginarlo. Mi sta piacendo molto anche per la particolarità del periodo narrato. Credo che quel tipo delle SS non se la caverà a buon mercato e mi sa che soffrirà molto. Va beh, vedremo. Comunque, come al solito, sei di un altro pianeta.

Grazie Max. Comunque non andrà proprio come hai previsto. Ma non vi farò soffrire a lungo perché già al quarto episodio la storia prenderà una direzione ben precisa. Il periodo storico è in effetti particolare ma era necessario per la trama. Ma comunque, sempre tra un paio di capitoli, ci trasferiremo in un'altra epoca più vicina a noi. Non molto vicina però.
 
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view post Posted on 6/2/2024, 14:48     +2   +1   -1
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Terzo episodio

BERLINO Aprile 1939

Manfred Bauer era completamente rilassato a fianco di Karin. Ogni volta, dopo che tutto era terminato, si chiedeva il motivo per cui amasse così tanto interpretare la parte dello schiavo. Non riusciva a comprenderlo. Nella vita era sempre stato dominante, sia con le donne che nei rapporti con gli altri uomini, come colonnello sapeva dare ordini e sapeva farsi rispettare eppure aveva sempre fantasticato su una donna capace di farlo tremare con uno sguardo. Bastava un ordine impartito da Karin e il suo membro diventava duro, la sua eccitazione diventare palpabile e addirittura perdeva quasi completamente il suo autocontrollo. In quei momenti avrebbe fatto di tutto, qualunque cosa Karin gli avesse ordinato. Poi però, terminato il sesso, si imponeva di tornare ad essere l’uomo sicuro di sé stesso e Karin, quella donna che fino a pochi minuti prima guardava quasi come se fosse una dea, diventava una donna abbastanza attraente ma nulla di più anche se… Anche se fantasticava spesso, come quando era adolescente, su come avesse potuto essere una vita al servizio di una donna e doveva ammettere con sé stesso che la cosa lo eccitava come non mai. Ma poi tornava a fare i conti con la realtà, con la vita quotidiana e in quella realtà lui doveva essere quello che appariva agli occhi di tutti ovvero duro, autoritario e anche un po’ spietato.
Si era spesso chiesto anche quali fossero i suoi sentimenti verso quella donna che in quel momento gli stava a fianco e stava poggiando la sua testa sul suo petto. Non era una domanda facile. Amore? No, assolutamente. Non era amore ciò che provava verso Karin. Era qualcosa di molto più complicato. Lui non poteva fare a meno di lei. Karin riusciva a soddisfare tutte le sue esigenze, quei desideri che si portava appresso da quando aveva memoria ma non si trattava certo di un sentimento nobile come l’amore. Pertanto, era soprattutto ciò che lei rappresentava ad eccitarlo e non ciò che lei era realmente. Inoltre, cosa certo non trascurabile, Karin era una gran bella donna e lo eccitava sessualmente anche prima, quando era semplicemente la sua amante ma quando lei vestiva i panni della padrona diventava per lui irresistibile.
Anche Karin dal canto suo era immersa nei suoi pensieri. La sua relazione con Manfred proseguiva ormai per forza d’inerzia. Non poteva non ammettere che il colonnello le piaceva ma quando aveva iniziato quella relazione l’aveva fatto perché pensava che lui avesse un matrimonio alla deriva e che lei potesse diventare la sua donna pur rimanendo un’amante. Non sarebbe stata la prima né l’ultima ad avere una simile relazione e soprattutto gli uomini potenti non si facevano scrupoli nel dividersi tra due donne. Inoltre, si era un po’ stancata di quella messa in scena. Erano situazioni ripetitive che stavano cominciando ad annoiarla. E’ vero che alla fine il sesso era piacevole ma… Non le dispiaceva fare la padrona anzi, trovava una grande eccitazione quando vestiva i panni della donna dominante ma si era ormai resa conto che in realtà comandava poco o niente. Il suo potere era enorme nel momento dell’eccitazione di Manfred e riusciva a fargli fare qualunque cosa ma poi, dopo che lei aveva soddisfatto i desideri dell’uomo, quel potere si disintegrava e lei tornava ad essere semplicemente un’amante. L’amante dell’uomo potente senza però avere alcun vantaggio se non quello di abitare in una bella casa e di avere disponibilità di denaro per comprarsi abiti, accessori e tutto quello di cui aveva bisogno. Cosa che però non la gratificava affatto e che la faceva sentire alla stregua di una mantenuta o peggio, di una prostituta. Karin alzò la testa dal petto nudo e villoso di Bauer e lo guardò quasi con aria di sfida
“ Mi sono stancata di questa situazione” Il colonnello volse lo sguardo verso la sua amante
“ E di cosa ti saresti stancata?” Il suo sguardo era duro e sprezzante. Niente a che vedere con l’uomo che quasi balbettava fino a poco tempo prima, con quell’uomo che tremava di desiderio nei confronti della sua padrona
“ Di questa faccenda, di tutto. Sono stanca di non fare niente, sono stanca di dover aspettare i tuoi ritagli di tempo, sono stanca di stare sempre in casa. Ne ho fin sopra i capelli di questa situazione” La donna si alzò coprendo la nudità del suo corpo con un lenzuolo bianco col quale si era avvolta. Anche Manfred si alzò senza però curarsi di coprirsi e andò di fronte alla donna. La afferrò per il mento
“ Non mi interessa che tu ti sia stancata. Tu continui a fare quello che hai sempre fatto. Mi aspetti e quando sono disponibile… Beh, diciamo che entri nel personaggio. E’ chiaro Karin?” La giovane donna lo guardò con aria di sfida
“ Perché altrimenti che fai?” Un ceffone violento arrivò sul bel viso di Karin
“ Non penserai che io ti permetta di andartene come e quando vuoi. Tu conosci alcuni miei segreti che non vorrei diventassero di pubblico dominio. Non te lo ripeterò un’altra volta. Tu fai la padrona perché io ti permetto di farlo ma questo deve rimanere un segreto che dovrai portarti nella tomba. Perché… Vedi tesoro, se tu dovessi parlare con qualcuno in quella tomba ci entreresti prematuramente” Lo schiaffo era stato doloroso. Alcune lacrime scendevano dagli occhi di Karin che si era rannicchiata tra il muro e l’armadio. Allora aveva ragione sua sorella! Manfred non l’avrebbe mai lasciata libera e quando lui si sarebbe stancato l’avrebbe probabilmente uccisa. Un tradimento da parte di un uomo non era mal visto da quella società patriarcale. Ovviamente se quel tradimento fosse stato effettuato da un uomo. Anzi, dimostrava che si era veramente maschi, tanto da aver bisogno di più di una donna e semmai la colpa sarebbe ricaduta sulla moglie incapace di soddisfare le brame di un vero maschio. Ma quello che facevano… Quei giochini particolari… E’ vero che poi tutto si concludeva con il sesso ma era in effetti impensabile che i suoi superiori avrebbero potuto tollerare un soldato amante di quelle cose. E come avrebbe fatto a farsi obbedire dai suoi sottoposti? Karin guardò quell’uomo che in quel momento le sembrava un perfetto sconosciuto e scoprì cosa significasse avere paura. La donna si accorse che aveva fatto dei ragionamenti del tutto sbagliati. Pensava di avere un certo potere nei confronti di Bauer ma era vero fino a un certo punto e Manfred non ci avrebbe pensato due volte prima di toglierla di mezzo. Il respiro della donna si era fatto affannoso e stava scoprendo quanto fosse pericoloso quell’uomo che la sovrastava in piedi
“ Io… Io mi stavo semplicemente lamentando del fatto che sto sempre da sola, tutto qui” gli disse addolcendo molto il suo tono di voce. Doveva prenderlo con le buone
“ E io già ti ho detto che dovresti ringraziarmi per il fatto che ti faccio fare la signora. Non vorrei più tornare su quest’argomento”
“ Va bene Manfred. Se è una cosa che ti dà fastidio non te l’accennerò più” Il colonnello le fece segno di alzarsi e Karin obbedì quasi tremando mentre l’uomo si posizionò di fronte a lei. Con il dito le stava delineando i contorni delle labbra e vide che il dito si era macchiato di sangue, segno che lo schiaffo aveva aperto una ferita sul suo volto. Mise quel dito sporco di sangue all’interno della bocca della ragazza e Karin succhiò quel dito avidamente, accettando quel gioco perverso che le era stato proposto. L’uomo tolse finalmente il dito e guardò la giovane che continuava quasi a tremare
“ Io devo andare. Come ti ho detto prima, non voglio più tornare su questo discorso. Lo hai capito, vero Karin?”
“ Sì certo. Io… Io non farò più questi discorsi”
“ Brava Karin. Sai, mi stava venendo il dubbio che tu confondessi la realtà con la fantasia. Ad esempio, le tue parole mi facevano immaginare che tu pensassi di essere la mia padrona anche fuori dal letto”
“ Oh no Manfred. Ho capito perfettamente che… Insomma, è solo un gioco per fare poi l’amore in modo più bello. Non ho mai pensato di essere realmente una padrona”
“ Molto bene. Adesso però è meglio che mi rivesta. Ho degli impegni importanti” La donna osservò Manfred mentre si rimetteva quella lugubre divisa nera. Afferrò con mano tremante una sigaretta e se l’accese fingendo assoluta normalità quando in realtà era terrorizzata. Attese con impazienza che Bauer uscisse e quando finalmente il colonnello delle SS chiuse la porta alle sue spalle si rassicurò un po’. Aveva comunque bisogno di sfogarsi e si gettò sul letto piangendo a dirotto. Avrebbe dovuto ascoltare le parole di Helga. Manfred non avrebbe mai permesso che lei lo lasciasse. Ma lei non avrebbe atteso che quell’uomo la uccidesse. Telefonò a sua sorella e prese appuntamento per il giorno seguente. Gran bell’invenzione quella del telefono, poter sentire una persona amata e prendere un appuntamento subito e a voce senza dover attendere le lunghezze della posta. Aveva bisogno di parlare con sua sorella. Lei avrebbe saputo darle il consiglio giusto.
 
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view post Posted on 6/2/2024, 17:33     +1   +1   -1

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Che dire? La storia è finora veramente intrigante. I personaggi sono disegnati perfettamente. Sono realistici e rispecchiano fedelmente le caratteristiche di quel periodo. Per cercare di indovinare il proseguimento dico che il nazista pagherà tutto è che Karin, finita la guerra, lo incontrerà casualmente e poi saranno guai per lui. C'era un film mi pare che aveva una trama simile. Mi sbaglio?
 
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CITAZIONE (Max085 @ 6/2/2024, 17:33) 
Che dire? La storia è finora veramente intrigante. I personaggi sono disegnati perfettamente. Sono realistici e rispecchiano fedelmente le caratteristiche di quel periodo. Per cercare di indovinare il proseguimento dico che il nazista pagherà tutto è che Karin, finita la guerra, lo incontrerà casualmente e poi saranno guai per lui. C'era un film mi pare che aveva una trama simile. Mi sbaglio?

Forse parli de Il portiere di notte, capolavoro assoluto di Liliana Cavani. Diciamo subito che la trama è molto diversa. In quel film, la vittima dei campi di concentramento si sente attratta dal suo aguzzino che incontra per caso dopo la guerra. Nel mio racconto si andrà verso una direzione ben diversa e l'unica cosa in comune è che i due in effetti si ritroveranno a guerra conclusa. Ma... Lo vedrete ;)
 
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CITAZIONE (Davide Sebastiani @ 6/2/2024, 18:00) 
Forse parli de Il portiere di notte, capolavoro assoluto di Liliana Cavani. Diciamo subito che la trama è molto diversa. In quel film, la vittima dei campi di concentramento si sente attratta dal suo aguzzino che incontra per caso dopo la guerra. Nel mio racconto si andrà verso una direzione ben diversa e l'unica cosa in comune è che i due in effetti si ritroveranno a guerra conclusa. Ma... Lo vedrete ;)

Si proprio quello, Il portiere di notte. A questo punto non ci resta che aspettare gli eventi
 
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CITAZIONE (Max085 @ 6/2/2024, 18:24) 
Si proprio quello, Il portiere di notte. A questo punto non ci resta che aspettare gli eventi

Già. E come ho detto prima, tra poco si capirà in che modo si indirizzerà la storia.
 
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Sono curioso: non ho idea dove vai a parare
 
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CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 7/2/2024, 15:41) 
Sono curioso: non ho idea dove vai a parare

Un paio di episodi e si saprà tutto.
 
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view post Posted on 9/2/2024, 17:00     +1   -1
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🙄 accidenti mi dispiace che non ci sarà un coinvolgimento amoroso,
🤨 è più che logico lui è proprio uno stronzo🤨
Ma la storia è molto coinvolgente e scritta come sempre in maniera perfetta e dettagliata
👍👏👏👏👏👏👏😘😘😘😘😘😘😘😘😘
 
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view post Posted on 9/2/2024, 17:10     +1   +1   -1
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CITAZIONE (IdeaClito @ 9/2/2024, 17:00) 
🙄 accidenti mi dispiace che non ci sarà un coinvolgimento amoroso,
🤨 è più che logico lui è proprio uno stronzo🤨
Ma la storia è molto coinvolgente e scritta come sempre in maniera perfetta e dettagliata
👍👏👏👏👏👏👏😘😘😘😘😘😘😘😘😘

Grazie Idea. :*: Fra poco nuovo episodio.
 
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Quarto episodio

Era una bella giornata di primavera. Anche Berlino si era svegliata con una temperatura insolitamente tiepida e Helga ne aveva approfittato per vestirsi in modo più leggero, con un soprabito celeste che copriva un vestitino di maglina a fantasia. Era però alquanto preoccupata. Perché sua sorella l’aveva voluta vedere urgentemente? Era successo qualcosa con il suo amante? Quella relazione che sua sorella aveva con Manfred Bauer la terrorizzava. Negli ultimi mesi le SS avevano assunto sempre più potere e aveva visto con i suoi occhi quegli uomini con le divise nere prelevare persone e trattarle come animali per motivi banalissimi. Perché erano ebrei, oppure omosessuali, oppure perché si presumeva fossero nemici politici come potevano essere i comunisti. O semplicemente perché pensavano che non fossero simpatizzanti del terzo reich. Non conosceva personalmente Bauer ma si era fatta un’idea di come ragionavano quegli animali e di sicuro un pezzo grosso delle SS non avrebbe mai lasciato andare una donna che conosceva il suo segreto. E non era un segreto da poco. Quei giochetti che lui amava fare dovevano rimanere assolutamente segreti e questo le faceva pensare che sua sorella Karin stesse camminando sul filo del rasoio.
Il luogo dell’appuntamento era il caffè Wintergartner, a Charlottenburg e Karin scese dal taxi guardandosi intorno. Il luogo era delizioso e una bella villa ottocentesca ospitava uno dei caffè più rinomati della capitale tedesca. Sua sorella l’attendeva proprio dinanzi alla cancellata che immetteva nella villa. Le due donne si abbracciarono
“ Ci mettiamo fuori nel giardino? E’ una giornata così bella che sarebbe un peccato non approfittarne” esordì Helga dopo l’abbraccio
“ Sì, d’accordo” rispose Karin entrando e chiedendo a un cameriere un tavolo dopo potersi mettere sedute. Il giovane indicò loro un tavolino e le due donne si diressero in quel punto. Entrambe si tolsero i guanti mettendosi le borse sopra il grembo e poi ordinarono. Helga sospirò e si avvicinò a sua sorella che aveva un vistoso paio di occhiali. Glie li tolse e non ci volle molto a comprendere che era stata picchiata considerando anche la lieve ferita al labbro inferiore
“ Quel bastardo ti ha messo le mani addosso?”
“ Helga, abbassa la voce. Qui a Berlino anche i muri hanno orecchie. Non è niente, si è trattato solo di uno schiaffo e non è quello il problema”
“ Ah no? E cosa aspetti ad andartene? La prossima volta quello ti ammazza” La voce di Helga era visibilmente preoccupata
“ Ho voluto incontrarti proprio per questo. Ti ricordi quel discorso che abbiamo fatto alcuni mesi fa? Beh, avevi ragione. Manfred non mi lascerà mai andare di mia spontanea volontà e se lui si dovesse stancare, non mi lascerebbe viva”
“ Oh Gesù! Ti rendi conto che devi scappare da lui? Tu sei una specie di testimone delle sue strane perversioni e quando capirà che sta correndo dei rischi ti toglierà di mezzo” Karin annuì
“ Lo so. E immagino anche che stiamo agli sgoccioli. Ha capito che io ho capito. Per adesso lui vuole continuare perché… Perché gli piace e forse fatica a rinunciare a quelle sensazioni. Helga, prima del sesso Manfred ha bisogno di sentirsi uno schiavo. Tu non hai la minima idea di come diventa. Lo posso far strisciare come un verme, lo posso frustare, sputargli addosso, insultarlo e più aumento la mia dominazione e più lui si eccita. Ma dopo… Dopo aver fatto sesso lui torna ad essere il colonnello delle SS duro e autoritario”
“ Per quale motivo hai accettato una cosa del genere? Cosa ti è passato per la mente di diventare… Quella che sei diventata” Karin fece un sorriso amaro
“ Perché? Perché è meraviglioso avere un uomo ai propri piedi. Perché è una sensazione straordinaria vedere che lui dipende da te, che ti guarda come una divinità, che fa tutto quello che gli si ordina. Non hai idea di come ci si possa sentire in quei momenti. E quindi ho accettato perché mi piace fare quello che ho fatto. Ma non mi è più piaciuto quando ho visto che è solo un giochetto che serve ad eccitarlo. Avevi ragione tu. Sarebbe meraviglioso se io fossi veramente la persona che comanda nel rapporto mentre così sono alla stregua di una prostituta. Alla fine io torno ad essere quella che deve tremare di lui e lui quello che ha il potere”
“ Il problema è che lui non può far sapere che ama quei giochini. Devi andartene da Berlino. Io sarò con te. Andremo via insieme”
“ No Helga. Tu hai una vita qui. Andrò via da sola. In Svizzera mi rifarò una vita. E poi cercherò di andare negli Stati Uniti. I tedeschi che fuggono dal nazismo vengono accolti a braccia aperte. Come è accaduto con Marlene Dietrich” Helga scosse la sua testa quasi con violenza
“ Karin, tu non sei Marlene Dietrich e gli americani non ti accoglieranno a braccia aperte, cerca di rimanere sulla terra. Non metterti in testa cose che poi non accadranno. Ma comunque è l’unica cosa da fare. Ti rifarai una vita”
“ Non potremo stare in contatto” disse Karin mentre alcune lacrime iniziavano a scendere dagli occhi di entrambe le donne
“ No, meglio di no. E’ meglio non sentirci” fece a sua volta Helga. Karin prese dalla borsa un fazzoletto per pulirsi il volto rigato dal pianto
“ Questa cosa non durerà in eterno. Prima o poi il nazismo scomparirà e io tornerò a Berlino per stare insieme a te” Helga scosse la testa
“ Non sarei così ottimista. Come pensi che scomparirà il nazismo? Con le elezioni democratiche? Se pensi questo sei un’illusa. Ho paura che ci possa essere una guerra e allora sì che saranno dolori”
“ Noi tedeschi abbiamo una fibra eccezionale. Dopo la guerra mondiale eravamo alla fame. E adesso guardati in giro. C’è benessere, lavoro. E tutto in appena vent’anni. Qualunque cosa succederà rialzeremo la testa”
“ Non lo so. Ho paura. La gente non si rende conto di ciò che accade in giro perché non capita a loro ma non mi piace quest’aria che si respira” Karin abbracciò sua sorella
“ Domani andrò alla Berlin Anhalter Bahnhof (stazione ferroviaria di Berlino prima della seconda guerra mondiale) e comprerò un biglietto per Zurigo. Per fortuna i soldi non sono un problema. Manfred mi fa fare la bella vita e ho denaro sufficiente per alcuni anni”
“ Ascolta Karin, è meglio essere prudenti. Non portarti valigie. E’ probabile che Manfred possa aver dato disposizioni di seguirti. O comunque di osservare i tuoi spostamenti. Se ti vedono con una valigia ti fermano immediatamente mentre se esci da casa vestita in modo normale non dovresti avere problemi. Penseranno che sei andata a farti una passeggiata come è accaduto oggi” La loro conversazione fu interrotta dal cameriere che tornò con le loro ordinazioni. Appena il giovane si allontanò Karin guardò sua sorella
“ E tu cosa farai?”
“ Proseguirò la mia vita normale. Vai tranquilla, a me non accadrà niente”
“ Io… Oh mio Dio, io non ce la faccio a lasciarti da sola” Helga prese la mano di sua sorella
“ Devi farlo. Poi valuteremo la situazione. Se le cose qui in Germania si sistemeranno tu mi contatterai e avremo modo di incontrarci altrimenti…”
“ Non dirlo nemmeno. E’ solo una cosa momentanea” Karin si alzò. Ora le lacrime erano diventate copiose e anche Helga si alzò per abbracciare poi sua sorella
“ Ricordati, nessuna lettera. Niente di niente. Quando Bauer scoprirà che tu te ne sei andata mi metterà sotto osservazione ma non mi faranno nulla”
“ Ne sei sicura?”
“ Ma sì. Bauer non può sospettare che tu mi abbia raccontato ogni cosa”
“ E io cosa farò?”
“ Di sicuro non dovrai fare l’attrice. La prima cosa che Bauer farà controllare saranno i teatri. Mi hai detto che hai abbastanza soldi per vivere tranquillamente un po’ di tempo. Rimani un paio di mesi nascosta fino a che le acque si saranno calmate e poi dalla Svizzera vai in Francia o in Italia e infine prendi una nave che ti porterà negli Stati Uniti e lì ti rifarai una vita” Karin si sciolse da quell’abbraccio. Doveva andare via e se si fosse trattenuta un altro po’ non avrebbe avuto più il coraggio di farlo. Si allontanò asciugandosi gli occhi e poi scomparve dalla vista di sua sorella. Stava per iniziare un’altra vita.
 
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view post Posted on 9/2/2024, 19:54     +1   -1

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Lasciando stare i soliti complimenti, io sono rimasto impressionato da alcuni particolari. Ad esempio, il gesto delle donne di mettere la borsa sul grembo e mi ricordo che lo faceva mia nonna. Leggendo quel pezzo mi è venuta in mente quella scena che era d'abitudine per le donne anziane e probabilmente per quelle giovani di quel periodo storico e mi chiedevo se quella descrizione è stata casuale o voluta. Poi per il resto... Va beh, tutto perfetto. Il caffè, la stazione, cose che denotano una ricerca approfondita. Siamo proprio su un altro livello.
 
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view post Posted on 10/2/2024, 00:23     +1   -1

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sempre un balsamo per gli occhi e per la mente leggere le tue storie, attendo avidamente le prossime fasi
 
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CITAZIONE (Max085 @ 9/2/2024, 19:54) 
Lasciando stare i soliti complimenti, io sono rimasto impressionato da alcuni particolari. Ad esempio, il gesto delle donne di mettere la borsa sul grembo e mi ricordo che lo faceva mia nonna. Leggendo quel pezzo mi è venuta in mente quella scena che era d'abitudine per le donne anziane e probabilmente per quelle giovani di quel periodo storico e mi chiedevo se quella descrizione è stata casuale o voluta. Poi per il resto... Va beh, tutto perfetto. Il caffè, la stazione, cose che denotano una ricerca approfondita. Siamo proprio su un altro livello.

Esprime alla perfezione il mio pensiero. Poi io amo profondamente le ambientazioni storiche. E conoscendoti, immagino che Karin ci farà divertire molto e ci farai tifare per lei stile ultras 💪
 
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Farebbe meglio che non vada in Italia, anche li c'era il regime, meno violento, ok, ma pur sempre una dittatura
 
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