Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

LA TEDESCA

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view post Posted on 30/1/2024, 16:11     +4   +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Primo episodio


BERLINO OTTOBRE 1938

Il colonnello Manfred Bauer guardò l’ora nervosamente. Aveva un appuntamento irrinunciabile tra circa un’ora e, come ogni volta quell’appuntamento si avvicinava, iniziava a sentirsi piuttosto agitato. Si alzò dalla sua sedia e si affacciò alla finestra. La giornata era grigia e fredda e alcune gocce di pioggia scendevano dinanzi a lui per depositarsi sulla strada quasi deserta. Sulla sua sinistra, il sergente Hermann Kalzenbaum era intento a battere qualcosa sulla macchina da scrivere ma in quel momento il lavoro gli interessava ben poco. C’era Karin che lo attendeva. Karin Wieder, una vera ariana. Alta, bionda, occhi azzurri e naturalmente bellissima. Anche lui era sempre stato considerato un uomo attraente. Aveva superato i quarant’anni da poco, alto oltre 1.80, spalle larghe e viso con una mascella pronunciata dove spiccavano anche per lui due occhi azzurri come il cielo. I capelli erano tagliati cortissimi ed erano di un bel castano chiaro. La sua carriera nelle SS era stata velocissima. Aveva simpatizzato per il nazismo da subito e i suoi superiori gli avevano fatto scalare in tempi rapidi i livelli gerarchici riconoscendo il lui un’attitudine al comando piuttosto elevata e soprattutto una fedeltà alla causa che aveva riscontro in pochi ufficiali. Guardò di nuovo l’orologio e decise che fosse giunta l’ora
“ Kalzenbaum, devo fare delle cose. Ci vediamo domani”
“ Jawoll herr oberst. Vuole che l’accompagni?” Non era una richiesta strana. Kalzenbaum fungeva spesso anche da autista per lui ma Manfred in quelle occasioni voleva essere da solo
“ No sergente. Vado da solo” Il sergente si alzò in piedi per fare il saluto nazista a Bauer che ricambiò con fervore. Il colonnello scese le scale velocemente ed entrò nella sua auto. La pioggia continuava a scendere seppur lentamente ma sembrava penetrare dentro le ossa e Bauer dovette azionare i tergicristalli. Sembrava che dovesse nevicare da un momento all’altro. Un po’ presto per la neve anche per Berlino ma non sarebbe stata la prima volta che la città si imbiancava anche d’ottobre. Fece rapidamente il tragitto che lo separava dall’abitazione di Karin e con largo anticipo si presentò a casa della giovane donna che sorrise poco sorpresa
“ Oh, guarda chi si vede, il colonnello Manfred Bauer. Non vedevi l’ora di vedermi a quanto pare. Ben mezz’ora di anticipo. Non sai che noi tedeschi siamo sempre puntuali? Mai in ritardo ma nemmeno in anticipo” Manfred osservò la donna. Aveva 28 anni, coi capelli ondulati come richiedeva la moda del momento, le labbra rosso fuoco e gli era venuta ad aprire con una splendida camicia da notte semi trasparente e con un paio di scarpe col tacco di almeno 7/8 centimetri che la facevano arrivare al suo livello. Una visione mozzafiato. Bauer deglutì nervosamente mentre entrava nell’abitazione della donna. Una bella casa che pagava lui, naturalmente
“ Sì, in effetti sono in anticipo Karin” La donna fece partire uno schiaffo che si abbatté sul viso del colonnello
“ Io sono la tua padrona. Ricordatelo se non vuoi farmi arrabbiare. Adesso mettiti in ginocchio e seguimi a quattro zampe” L’austero colonnello Manfred Bauer non esisteva più. Quasi con la bava alla bocca obbedì alla giovane donna
“ Perdonami padrona, sono un idiota”
“ Questo lo so perfettamente. Ora rimani qui in ginocchio”
“ Come ordini, padrona” Karin Wieder sorrise soddisfatta. Si avviò nella sua camera da letto dove afferrò un guinzaglio per cani con un collare annesso e poi tornò nell’androne dove Manfred era ancora inginocchiato in attesa di ordini
“ Spogliati nudo, schiavo”
“ Sì padrona” rispose brevemente il colonnello che iniziò col togliersi il pesante cappotto per slacciare poi la divisa che aveva indosso. In breve, l’uomo era completamente nudo al cospetto della giovane donna che sorrise nel vedere la reazione erotica del suo schiavo. Bauer aveva infatti il pene completamente eretto ma per lei non era una novità. Manfred di fronte a lei era perennemente eccitato. O forse, ed era più esatto, era eccitato in quel modo imperioso soprattutto quando lei vestiva i panni della dominatrice. Gli infilò un collare che inserì poi alla fine del guinzaglio e iniziò a trascinarlo senza curarsi del fatto che il colonnello faceva fatica a starle dietro. Arrivati nella camera da letto, la donna si guardò intorno senza riuscire a trovare ciò che le serviva e pertanto ordinò a Manfred di rimanere in ginocchio accanto al letto mentre lei andò in cucina rovistando nel cassetto delle posate per tirar fuori una paletta di legno che abitualmente era usata per cucinare. Soddisfatta tornò in camera da letto
“ Bene schiavo! Ho proprio voglia di far diventare rosso il tuo sederone”
“ Come tu vuoi, padrona” Karin mise l’uomo in posizione e iniziò a far volteggiare la paletta che si abbatté pesantemente sul deretano di Manfred per almeno una ventina di volte
“ E bravo il mio cagnolino. Perché tu sei un cagnolino, non è vero?”
“ Sì mia padrona”
“ Bene! E allora abbaia e fa’ la festa alla padroncina” Bauer non si fece pregare. Fece uscire dalla bocca qualcosa che avrebbe dovuto in teoria assomigliare al verso canino tra lo sguardo sorridente di Karin che dopo un po’ lo fece rialzare. Manfred era sempre più eccitato. Come al solito quando abbandonava la sua personalità dominante per assumere quella sottomessa. Da quando aveva quelle sensazioni? Da sempre probabilmente. O almeno da quando ne aveva memoria. Aveva sempre immaginato e sognato di potersi sottomettere a una donna nei momenti del sesso. C’era qualcosa che lo mandava fuori di testa e non ne capiva il motivo. Ma era anche tormentato per quella relazione con Karin. Cosa sarebbe accaduto se qualcuno fosse venuto a conoscenza che l’austero colonnello Manfred Bauer delle SS era nel privato un uomo che amava fare lo schiavo? La sua carriera si sarebbe conclusa rapidamente. Era intollerabile che un ufficiale delle SS si sottomettesse a una donna. Bauer intanto si accorse di avere anche un leggero tremore di fronte alla sua padrona. Dal canto suo Karin sapeva perfettamente cosa doveva fare al suo schiavo. Erano ormai sei mesi che quella storia andava avanti. Aveva iniziato come semplice amante di Manfred addirittura un anno e mezzo prima. Il colonnello l’aveva conosciuta su un palco di un teatro di secondo ordine dove lei faceva l’attrice e l’aveva corteggiata in modo del tutto normale. Le aveva portato dei fiori in camerino e avevano iniziato ben presto una relazione. Karin sentiva qualcosa nei confronti di Manfred. Forse non era vero e proprio amore ma aveva accettato quella relazione ben sapendo che lui fosse sposato. Lui le aveva preso in affitto una bella casa e almeno due volte a settimana si vedevano e facevano sesso. Quella relazione era andata avanti per circa un anno poi, sei mesi prima appunto, la rivelazione. Manfred le aveva chiesto di aggiungere al sesso qualche pratica di dominazione, qualche frustata ad esempio, ma soprattutto di interpretare il ruolo di padrona. Per lei era stato una specie di choc ma aveva accettato ugualmente. Un po’ perché le intrigava fare sesso in modo alternativo e un po’ per la soddisfazione di vedere un pezzo grosso delle SS in ginocchio di fronte a lei. Non amava molto le SS. A dir la verità, nemmeno le odiava. Per lei era semplicemente un corpo militare come tanti altri. In ogni caso, quello che interessava a Karin era il fatto che il sesso con Manfred assumeva una dimensione diversa e molto più appagante. In effetti, l’eccitazione dell’uomo in quei frangenti era di gran lunga superiore e di conseguenza per lei era tutto molto più bello. La dominazione infatti per Bauer serviva soprattutto come antipasto del sesso, per raggiungere quell’eccitazione smisurata che in situazioni normali nemmeno si sognava. Non che avesse defaillances sessuali ma era chiaro ed evidente che a lei bastava alzare la voce e assumere il ruolo di padrona e Bauer andava fuori di testa. E così sembrava anche quella volta. Tutto era organizzato per fare quindi del sesso in modo più animalesco e soddisfacente. Karin però pensò che ancora non fosse giunto il momento di concedersi. Doveva eccitarlo ancora per fare in modo che lui fosse completamente fuori di testa tanto da implorarla in ginocchio. Cosa che accadde anche quella volta. La giovane donna sorrise, lo fece sdraiare sul letto e si fece penetrare. Per Manfred Bauer quella era l’apoteosi ma anche Karin poteva rimanere più che soddisfatta di quell’amante così strano.
Manfred accese due sigarette e ne mise una nella bocca di Karin che respirò avidamente
“ Ti trattieni un po’ Manfred? Potrei cucinare qualcosa per te stasera” Era evidente come fossero tornati ad essere una coppia normale, se per normale poteva intendersi quel rapporto clandestino
“ No Karin, non è possibile. Stasera ho una cena con due camerati e le nostre mogli” La donna sbuffò infastidita
" Beh, è logico, io sono soltanto l'amante che ti eccita quando diventa la padrona e tua moglie è la tua donna ufficiale" Manfred sorrise
“ Sei gelosa per caso?” La donna fece un sorriso forzato scuotendo la testa
“ Non è una questione di gelosia. Sto qui dentro questa bella casa senza fare nulla tutto il giorno. Mi avevi promesso che ti saresti dato da fare per rimediarmi un ruolo di una certa importanza in teatro grazie alla tua influenza ma invece non è arrivato niente a parte qualche piccola particina che ho rimediato da sola. E sono stanca di questa situazione. Io sono un’attrice e una cantante, Manfred. Ho studiato recitazione, canto e dizione, so interpretare ruoli brillanti e drammatici e l’unico ruolo che invece devo interpretare è quello della donna che domina il proprio uomo”
“ E sei bravissima in questo. Ti garantisco che in quei momenti ho quasi timore di te”
“ Ah lascia stare. Raggiungi pure tua moglie e andate a divertirvi” concluse Karin alzandosi per andare in bagno mentre Manfred terminava di fumare la sua sigaretta per iniziare poi a vestirsi. Quando Karin uscì dal bagno lui era pronto. Afferrò la donna
“ Non ti lamentare Karin. Ti faccio fare la signora e non ti faccio mancare nulla. Milioni di donne pagherebbero per essere al tuo posto” La donna non replicò e quando lui cercò di baciarla non oppose resistenza. Quella situazione però cominciava a starle stretta.

Fine primo episodio
 
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view post Posted on 30/1/2024, 20:47     +1   +1   -1

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Come al solito scorrevole e godibilissimo anche se ancora non si capisce quale argomento toccherà questa storia. Però ti do un consiglio. Se vuoi avere i feedback di alcuni utenti dovresti cercare di essere più criptico e sconclusionato. La tua scrittura è troppo lineare per appassionare alcuni
 
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view post Posted on 31/1/2024, 13:55     +1   +1   -1
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😃Una ambientazione davvero particolare per una storia d'amore femdom a un passo dalla guerra mondiale,🤔 sono curiosissima di leggere quello che hai creato per questa coppia,come sempre scritto in maniera perfetta e dettagliata e coinvolgente👍👏👏👏👏👏👏👏👏😘😘😘😘😘😘
 
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view post Posted on 31/1/2024, 16:20     +1   +1   -1
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Prevedo problemi familiare, ma è cominciato bene
 
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view post Posted on 31/1/2024, 20:26     +1   -1
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CITAZIONE (Max085 @ 30/1/2024, 20:47)
Come al solito scorrevole e godibilissimo anche se ancora non si capisce quale argomento toccherà questa storia. Però ti do un consiglio. Se vuoi avere i feedback di alcuni utenti dovresti cercare di essere più criptico e sconclusionato. La tua scrittura è troppo lineare per appassionare alcuni

Ognuno scrive per un certo target. Se volessi attirare alcuni utenti scriverei di zie e di cugine e se volessi attirarne altri scriverei con paroloni. Non mi interessa. L'importante è che chi mi segue, chi legge i miei racconti sia soddisfatto. Hai detto che è godibilissimo e questo mi basta.
CITAZIONE (IdeaClito @ 31/1/2024, 13:55)
😃Una ambientazione davvero particolare per una storia d'amore femdom a un passo dalla guerra mondiale,🤔 sono curiosissima di leggere quello che hai creato per questa coppia,come sempre scritto in maniera perfetta e dettagliata e coinvolgente👍👏👏👏👏👏👏👏👏😘😘😘😘😘😘

Grazie Idea. Però sei fuori strada. :) Tutto sarà tranne che una storia d'amore.
CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 31/1/2024, 16:20)
Prevedo problemi familiare, ma è cominciato bene

Grazie anche a te Angiolo ma anche tu sei fuori strada. La storia si dipanerà in tutt'altro modo e già dal prossimo episodio si dovrebbe comprendere di più.
 
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view post Posted on 31/1/2024, 21:04     +1   -1
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Maestro di Piedi

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vai piano a scrivere che devo ancora leggere due tuoi racconti ^U^
 
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view post Posted on 2/2/2024, 14:27     +1   -1
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CITAZIONE (Ag-uzzo @ 31/1/2024, 21:04) 
vai piano a scrivere che devo ancora leggere due tuoi racconti ^U^

Cerca di rimetterti in pari. :)
Comunque, stasera nuovo episodio
 
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view post Posted on 2/2/2024, 17:59     +1   -1
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Complimenti Davide sempre un piacere leggere i tuoi racconti sei una garanzia Bravo. :)
 
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view post Posted on 2/2/2024, 20:20     +1   -1
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CITAZIONE (Il Marchese Slave @ 2/2/2024, 17:59) 
Complimenti Davide sempre un piacere leggere i tuoi racconti sei una garanzia Bravo. :)

Grazie Marchese. Vediamo se anche il proseguimento sarà di tuo gusto.
 
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view post Posted on 2/2/2024, 20:32     +2   +1   -1
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Secondo episodio

Manfred Bauer discorreva allegramente con due suoi commilitoni. Si trattava del maggiore Horst Shott e del suo pari grado, il colonnello Tobias Sossenheimer mentre anche le loro mogli, pur stando sedute allo stesso tavolo, sembravano far squadra parlando di argomenti tipicamente femminili. La moglie di Bauer, Lena, era semplicemente incantevole con il suo abito lungo verde smeraldo ma anche le altre donne avevano approfittato di quell’uscita serale per indossare i loro capi più eleganti e i gioielli più preziosi. Il discorso poi iniziò a volgere sulla politica e il maggiore Shott si rivolse ai suoi due amici
“ Avete saputo del viaggio di Ribbentrop (ministro degli esteri tedesco) a Roma?”
“ Sì” intervenne Bauer “So che ha incontrato il suo pari grado Ciano e Mussolini ( Galeazzo Ciano, ministro degli esteri italiano)
“ Che ne pensate?” insistette Shott. Fu Sossenheimer ad intervenire
“ Mah, semplici colloqui tra potenze amiche. Abbiamo bisogno di alleati e Mussolini mi sembra la persona giusta visto che è riuscito a far rigare dritto gli italiani, cosa tutt’altro che facile considerando il loro carattere piuttosto anarchico”
“ Io però non mi fido degli italiani” disse invece Manfred “Sono infidi e traditori”
“ Saranno anche infidi e traditori ma sanno giocare a calcio. Hanno appena rivinto i campionati del mondo e hanno giocatori formidabili. Quel Meazza ad esempio. O Piola. Ce li avessimo noi quei campioni. Se sanno combattere come giocano allora averceli come amici è meglio” fece notare Sossenheimer. Lena però guardò suo marito preoccupata
“ Tesoro, non è per caso che ci avviamo verso una guerra?”
“ La Germania non teme alcun nemico e se dovessimo entrare in guerra sarà peggio per gli altri. Abbiamo un esercito in grado di sconfiggere chiunque”
“ Anche l’Inghilterra?”
“ Soprattutto l’Inghilterra” rincarò Bauer “Le altre nazioni europee nemmeno le considero. Potremmo invaderle e occuparle tutte in pochi giorni. L’Inghilterra potrebbe resistere poche settimane e poi anche loro sarebbero costretti ad arrendersi. Però non so se i nostri capi lo vogliono fare. Potrebbero accontentarsi di pretendere le terre che abbiamo perso durante la guerra (Prima guerra mondiale. Alcuni territori che appartenevano alla Germania furono inglobati dalla Polonia)”
“ Beh speriamo” concluse la signora Lena Bauer “Non mi piacerebbe rimanere sola in casa mentre mio marito va a conquistare l’Europa” Gli altri commensali risero alla battuta della donna tornando a gustare le ottime pietanze che erano ormai arrivate a tavola. L’aria era spensierata e allegra. Berlino era diventata la città fulcro di tutta l’Europa e la Germania aveva dato una dimostrazione della sua potenza proprio due anni prima ospitando la più fastosa e riuscita edizione delle Olimpiadi. Tutto andava per il verso giusto e nulla lasciava presagire cosa sarebbe accaduto in futuro.

BERLINO Novembre 1938

Karin Wieder era seduta al tavolino di un bar con sua sorella Helga, maggiore di due anni. Faceva freddo e le due donne erano intabarrate in un caldo cappotto ma, malgrado il freddo, non rinunciavano a stare fuori per prendere un bel tè caldo in uno degli affollati bar della capitale aiutate anche da un cielo terso che invogliava a stare all’aperto. Helga era molto simile a sua sorella. Anche lei bionda e con gli occhi azzurri, era però leggermente più bassa di sua sorella e un po’ più in carne rispetto a Karin che era invece longilinea. Anche lei piuttosto piacente ma era fuori di dubbio che Karin era sempre stata, tra le due, quella più ammirata. Ma l’umore delle due giovani donne era invece piuttosto nero e contrastava con il cielo azzurro. Fu Helga a prendere la parola
“ Hai visto cosa è successo agli ebrei? Hanno distrutto tutte le loro cose. La situazione è preoccupante (Si riferisce alla cosiddetta Notte dei cristalli quando furono devastati i negozi degli ebrei e le loro sinagoghe) Karin mise il dito indice alla bocca
“ Zitta Helga. Sei impazzita a fare questi discorsi in pubblico?”
“ Piantala Karin, non ci sente nessuno”
“ E’ meglio non fare questi discorsi. La cosa non ci riguarda. Noi siamo ariane”
“ Possibile che tu non ti renda conto? Io sono preoccupata per te” Karin sgranò gli occhi
“ E per quale motivo sei preoccupata per me? Per il rapporto che ho con Manfred?” Helga annuì. Lei era l’unica persona a conoscere il vero rapporto che c’era tra Karin e Manfred, incluso quel gioco di dominazione che sua sorella attuava col colonnello delle SS
“ Proprio per quello. Ascolta Karin, io non conosco personalmente Manfred Bauer ma non mi fido delle SS. Adesso hanno aizzato la folla contro gli ebrei e, come hai detto tu, la cosa non ci interessa, ma potrebbero alzare il tiro e il tuo bel colonnello potrebbe aver paura che quello che fate si sappia in giro. Sai che figura ci farebbe se si venisse a conoscenza che lui ama essere frustato, sculacciato, che gli fai fare le cose che fa un cagnolino?” Karin rimase per un attimo in silenzio guardando fissa sua sorella poi avvicinò il suo viso a lei, per non farsi ascoltare
“ Stai dicendo che Manfred potrebbe… Non dire idiozie Helga, Manfred fa quello che io gli dico di fare” Helga scosse la testa
“ Possibile che tu non ti renda conto della realtà? Quel gioco che fate ha completamente offuscato la tua mente. Pensi davvero di essere la sua padrona? Pensi veramente che lui potrebbe scodinzolare al tuo cospetto anche al di fuori di quel cazzo di gioco che fate? Beh, allora secondo me non hai capito la vera mentalità di quell’uomo”
“ E quale sarebbe la mentalità di Manfred?” chiese Karin che in realtà stava iniziando a preoccuparsi “Pensi di conoscerlo meglio tu di me?”
“ Forse mi sbaglio e mi baso su ciò che mi racconti tu. Quell’uomo si eccita sottomettendosi a te. Ma non lo fa nella vita reale bensì come preliminare del sesso. A lui nella vita reale non piace essere dominato da te. Anzi, è lui ad imporsi nei tuoi confronti” Karin alzò le spalle
“ Meglio così. Sinceramente non avrei allacciato una relazione con un uomo smidollato che si fa trattar male da una donna anche in pubblico. Ma io posso manovrarlo come credo. Basta lasciargli credere che sia lui a decidere”
“ Mi auguro che sia così ma ci credo poco. Ti aveva promesso un ruolo importante, ti aveva promesso che saresti diventata una star e invece sei solo una mantenuta” Karin scosse la testa
“ Tu non capisci Helga, lui non può uscire allo scoperto e obbligare il direttore del Theater Des Westens o dell’Admiralspalast o di qualche altro teatro famoso a darmi una parte in una pièce teatrale. Deve lavorare sotto traccia e…”
“ Piantala Karin. Lo sappiamo entrambe che non è così. Avete una relazione da un anno e mezzo e lui non ha nessuna intenzione di farti diventare una star del palcoscenico. E sai perché?”
“No che non lo so. Non sto all’interno della tua mente. O della sua” ribatté Karin sempre più piccata
“ Perché ti vuole a sua disposizione e soprattutto ti vuole tenere in pugno. Se tu avessi un ruolo di una certa importanza, se tu fossi una star, non dipenderesti più da lui” Karin sospirò e si schiarì la gola
“ D’accordo, ammesso che sia così, non vedo perché tu debba essere preoccupata. Al limite non farò carriera”
“ Tu non vedi oltre il tuo naso. Cosa succederebbe se tu lo lasciassi? O se litigaste? Te lo sei chiesto?” Karin Wieder ebbe un brivido di freddo che percorse tutto il suo corpo e non era un brivido dovuto alla bassa temperatura
“ Non puoi pensare una cosa del genere. Manfred mi ama e mi idolatra” Helga scosse la testa
“ Sei una sciocca. Quell’uomo ama quello che rappresenti per lui. Sesso e… Farsi trattare da schiavo. Tu non conti niente per lui. E se doveste lasciarvi, lui non lascerà in vita una donna che potrebbe andare in giro a dire che il colonnello delle SS Manfred Bauer in realtà ama essere comandato da una donna. Per non parlare poi di tutto il resto che gli fai” Karin guardò sua sorella Helga. Possibile che Manfred fosse quel tipo di uomo?
“ Io… Non credo che il tuo ragionamento sia giusto” disse infine alla sorella senza però troppa convinzione. Helga però era sempre più convinta del suo ragionamento e preoccupata per la sorte della sorella
“ Io al posto tuo non rischierei. E’ un brutto momento e c’è il rischio di una guerra”
“ Ma dai, sei sempre pessimista. Ma quale guerra?”
“ Ammesso che io sia pessimista e che la guerra sia in realtà un’ipotesi remota, resta il fatto che Bauer e i suoi amici stanno calpestando i diritti di altri esseri umani. Non avrebbe nessun problema nell’eliminare una persona che conosce il suo segreto. Rifletti su questa situazione Karin, per l’amor di Dio. Andiamocene io e te da Berlino. Prendiamo un treno e ce ne andiamo a Zurigo, in Svizzera e ricominceremo la nostra vita. Siamo ancora giovani e in grado di farlo. Poi sarà troppo tardi”
“ Io… Ho freddo Helga, e vorrei andarmene a casa”
“ Ok ma promettimi che ci rifletterai” Helga si alzò e abbracciò sua sorella che nel frattempo si era alzata anche lei “Non ci mettere tanto tempo. Fra qualche tempo potrebbero chiudere le frontiere” Karin si fece abbracciare senza però riuscire a ricambiare. Era assurda l’ipotesi che le aveva prospettato sua sorella. Lei poteva manovrare Manfred come meglio credeva. Poteva farlo inginocchiare ai suoi piedi e fargli elemosinare anche un solo bacio. Già, ma se per qualche motivo lei lo avesse lasciato? Ma no, non era possibile. Sì, anche lei non amava molto quelle divise nere che un po’ la spaventavano ma era solo scena. Quegli uomini, quelle SS, si atteggiavano a duri ma erano persone come tutte le altre, padri di famiglia, mariti e… amanti. Gente normalissima. Sì, quello che era successo agli ebrei era disdicevole ma in fondo… Beh, se quella gente era odiata da millenni forse la colpa era anche loro. No, non sarebbe scappata. Era assurdo persino immaginarlo. Lei era ariana, era tutto sommato favorevole alla politica tedesca che stava regalando a quasi tutta la popolazione un benessere che prima non esisteva e quindi non aveva nulla da temere.
 
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view post Posted on 3/2/2024, 09:59     +1   +1   -1
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Bravo Bravissimo Davide mi è piaciuto. :)
 
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view post Posted on 3/2/2024, 15:45     +1   -1
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CITAZIONE (Davide Sebastiani @ 2/2/2024, 14:27) 
Cerca di rimetterti in pari. :)
Comunque, stasera nuovo episodio

eeee c'ho poco tempo purtroppo .
 
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view post Posted on 3/2/2024, 17:39     +1   +1   -1
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Helga non ha tutti i torti
 
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CITAZIONE (Il Marchese Slave @ 3/2/2024, 09:59)
Bravo Bravissimo Davide mi è piaciuto. :)

Grazie.
CITAZIONE (Ag-uzzo @ 3/2/2024, 15:45)
eeee c'ho poco tempo purtroppo .

Vedi di trovarlo :D
CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 3/2/2024, 17:39)
Helga non ha tutti i torti

E già, E nel proseguimento si capirà ancora meglio che ha perfettamente ragione.
 
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view post Posted on 4/2/2024, 22:59     +1   -1

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Molto particolare. Sto cercando di capire come si svolgerà il proseguimento ma non riesco a immaginarlo. Mi sta piacendo molto anche per la particolarità del periodo narrato. Credo che quel tipo delle SS non se la caverà a buon mercato e mi sa che soffrirà molto. Va beh, vedremo. Comunque, come al solito, sei di un altro pianeta.
 
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