Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Un legame profondo, La storia di Mistress Nina

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view post Posted on 13/7/2023, 18:03     +1   +1   -1

Professore/essa SM

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Capitolo 1

"L'inizio"

Alessandro è un ragazzo appena diciannovenne di Milano, basso e magro, con dei capelli ricci e di colore castano scuro, con gli occhi marroni e un viso abbastanza da ragazzino ancora senza troppa barba.
Non è un brutto ragazzo ma neanche uno per cui le ragazze fanno la fila, insomma un ragazzo come tanti nella media.
Viene da una famiglia benestante con cui però non è mai riuscito ad avere un rapporto molto intenso essendo i suoi genitori persone abbastanza fredde e sempre in giro per lavoro. Caratterialmente anche se sulle prime può sembrare ancora un ragazzino un po' pigro e impacciato è molto sicuro di ciò che vorrebbe essere nella vita ma non trova il coraggio e l'occasione per essere del tutto se stesso. L'unica persona con cui riesce ad aprirsi e cercare di essere se stesso è la sua migliore amica e ormai ex compagna di scuola nonché suo grande amore non corrisposto, Valentina.




Lei è una ragazza bellissima, bassa ma tosta, intelligente e furba, determinata e che sa farsi rispettare, stronza quanto basta ma anche una persona di cuore che da tutto per chi ama.
È appena qualche mese più grande di Alessandro ed è uscita da poco da una relazione durata più di due anni.
Lei ha dei bellissimi capelli lunghi fino alla schiena di colore castano chiaro con dei meravigliosi occhi verdi e un fisico magro e curato con delle forme perfette.
È una ragazza simpatica, con la passione per la psicologia e l'arte, di famiglia benestante e con genitori separati, vive con la madre mentre il padre si è trasferito al sud e con lui non c'è più un grande rapporto.




Negli anni Alessandro è stato spesso preso in giro ed emarginato per il suo rapporto molto sottomesso nei confronti dell'amica.
La realtà però è che con lei ha iniziato a vivere quello che avrebbe sempre sognato.
Iniziò tutto qualche anno prima quando trovò il coraggio di aprirsi con Valentina e raccontarle i suoi segreti e le sue passioni, la prima rivelazione fu la più difficile da fare ma anche la più importante, ovvero confessare il suo amore per i piedi, un sentimento così grande che oscurava totalmente le altre parti del corpo. Grazie a quella rivelazione il loro rapporto riuscì a fare passi in avanti inimmaginabili, infatti la reazione della ragazza fu comprensiva e anche un po' incuriosita.
Lei si dimostrò molto disponibile nel parlarne e anche nel mostrare qualche foto in cui era a piedi nudi. Nel corso del tempo Alessandro raccontò sempre più cose di sé aprendosi completamente con l'amica, raccontandole della sua passione per la sottomissione, il BDSM e tante altre pratiche che gli piacevano e che avrebbe voluto fare, ma non solo spiegò lei anche che non gli interessava molto la figa o il sesso, almeno non con le donne, che per lui erano delle dee da dover venerare, mentre si sentiva molto più attratto dal cazzo e dal sesso con altri uomini.




Questo portò il loro rapporto in una fase di lenta sperimentazione in cui Valentina dominava anche se in modo molto leggero Alessandro e questo ha portato ad una lenta e graduale sottomissione di quest'ultimo, ormai quasi incurante del suo apparire davanti agli altri uno zerbino innamorato perso della migliore amica, fidanzata e per nulla interessata a lui in quel modo.
La cosa più importante successa in quegli anni fu però la promessa che lui riuscì a strappare all'amica, ovvero la possibilità di fare una sessione come regalo per la maturità.




Ed eccoci al tanto atteso giorno di mezz'estate, che coincideva con il compleanno di Alessandro, dopo una giornata passata in centro ad accompagnare Valentina a fare shopping e poi a cena in una pizzeria molto carina, ovviamente tutto a spese di Alessandro che pagò con enorme piacere.
La serata proseguì a casa di lui che era libera per qualche giorno. Una volta arrivati a casa molto stanchi e sudati visto che la giornata era molto calda, nonostante l'aria condizionata i due si spogliarono, Valentina consapevole che per l'amico il tutto sarebbe stato indifferente si mise in mutante e reggiseno con ancora indosso le scarpe.
Ale invece si fece una doccia e controllò un ultima volta di non avere neanche un pelo sul corpo tolti i capelli e le sopracciglia, dopodiché si mise un paio di mutandine e reggiseno neri comprate quel giorno e si fece truccare per bene dall'amica. Infine Vale svelò un paio di regali per lui, un vestitino di sua madre, rosso lungo fino alla fine delle cosce e con le maniche lunghe e una parrucca nera con i capelli che gli arrivavano fino alla fine del collo e con una frangetta molto sexy che gli andava quasi a coprire gli occhi. Ale si guardò subito allo specchio e notò quanto fosse carina così e quasi scoppiò in lacrime. I due scherzarono un pò sull'aspetto di Ale per stemperare l'emozione del momento.
Valentina proseguì la conversazione dando consigli al ragazzo su come truccarsi da solo senza fare pasticci e gli fece anche vedere alcuni vestitini da vari siti online che avrebbe potuto comprare in vista della vacanza in montagna che avrebbero fatto di lì a poco in quell'estate e che si sarebbero sposati perfettamente con le forme di lui.
Ovviamente quest'ultima cosa sarebbe dipesa dalle sensazioni che i due avrebbero provato durante la sessione e che avrebbero potuto portare a un ulteriore evoluzione del loro rapporto.




L'ultima cosa da fare prima di dare il via a questa tanto attesa serata era quella di definire il nome di Ale in questa sua versione da sissy.
Il compito di scegliere il nome naturalmente spettò a Valentina, che oltre a scegliere il suo nome da mistress, Mistress Nina, derivato da un nomignolo molto comune per le ragazze col suo nome al quale per un bel po' era stata indecisa se aggiungere un semplice Mistress, Dea che era già da anni il modo in cui la chiamava Ale, oppure Madame data la sua grande passione per la lingua francese.
Il nome che Mistress Nina scelse per la sua schiava fu Sissy Chanel. Alla rivelazione del suo nuovo nome Chanel fece le feste alla sua padrona come se fosse una cagnolina, facendo capire alla Mistress di gradire molto il nome. A questo punto tutto era pronto per dare il via alla sessione.




Vale:"Allora sei pronta ad iniziare Chanel?"

Chanel:"Si Mistress Nina, aspetto di poterla servire da anni."

Vale iniziò a camminare per la casa mentre la schiava la seguiva a quattro zampe seguendo i suoi passi e baciando il pavimento calpestato dalle suole delle sue nike nere.
Di tanto intanto la padrona si fermava e faceva baciare le sue scarpe a Chanel, oppure le dava qualche calcetto o schiaffo, sempre più forte prendendo via via confidenza e interesse col suo nuovo ruolo.
Dopo un po' Vale si sedette sul divano e iniziò a lanciare una pallina da tennis a Chanel che l'andava a riprendere tutte le volte con la bocca e a quattro zampe la riconsegnava nelle mani della padrona.

Vale:"Guarda come ansimi, sei proprio una cagna in calore."

Chanel:"Garzie padrona."

Dopo qualche lancio la mistress nonostante fosse molto divertita decise di cambiare gioco e di usare Chanel come se fosse un animale da monta facendosi portare in giro per la casa dalla schiava che a quattro zampe sentiva sempre più dolore a gomiti e ginocchia oltre che una grossa fatica nel riuscire a reggere il peso della sua padrona, fatica data per lo più dalla scarsa forza di chanel visto che fortunatamente Valentina era una ragazza con un peso molto contenuto.

Dopo qualche minuto Vale si fece riportare sul divano dove ordinò alla schiava di portarle il poggiapiedi e allungò le gambe su di esso.

Vale:"Dimmi un po' Chanel sono sporche le suole delle mie scarpe?"

Chanel:"Si padrona sono molto sporche."

Vale:"In effetti non le ho mai lavate negli ultimi mesi ed è da un po' che non piove, saranno lerce ormai. Direi che è il caso che tiri fuori la tua linguetta da cagna che ti ritrovi e inizi a pulirle."

Chanel:"Si padrona, grazie padrona."

Chanel iniziò a leccare con sempre più vigore quelle suole sporche e nonostante non amasse particolarmente leccare le scarpe in sé amava follemente la sensazione di sottomissione e umiliazione che le provocava il farlo.
Il sapore non era dei migliori e neanche la consistenza che aveva in bocca prima di deglutire nè il contatto della sua lingua con la suola della scarpa, che era ruvida e non morbida e delicata come la pianta dei piedi che tanto le piaceva. Tuttavia si impegnò al cento per cento e dopo poco più di dieci minuti dove leccò le suole da cima a fondo infilando la lingua in ogni centimetro riuscì a pulirle perfettamente e ciò le diede una grande soddisfazione.
Nel frattempo Vale aveva acceso la TV e si era messa a vedere una serie tv su netflix, ignorando apparentemente la sua schiava che per rispetto cercava di limitarsi a guardare le scarpe della sua padrona senza guardarla in faccia, incrociare lo sguardo con lei, o ancora peggio guardare le incredibili forme della ragazza che aveva davanti dimostrando per l'ennesima volta a Valentina come "lui" fosse totalmente diverso dagli altri ragazzi e che tendeva sempre di più ad avere atteggiamenti e passioni che di solito hanno le ragazze.
Vale però di tanto intanto le dava un occhiata ed era molto compiaciuta da ciò che vedeva e un sorriso compariva sul suo viso ogni volta e in modo sempre più evidente.

Vale:"Allora schiava sono pulite adesso?"

Chanel:"Si padrona sono tornate come nuove, la ringrazio per avermi concesso questo incredibile onore".

Vale:"È solo l'inizio, solo che non puoi continuare con quella lingua così nera" rise di gusto dopo aver pronunciato quella frase.

La padrona dunque fece avvicinare Chanel e le iniziò a sputare in bocca, la schiava ogni volta usava lo sputo per deglutire, sciacquarsi la lingua e per gustare il sapore della saliva di Valentina.
Un sapore che aveva avuto già modo di assaporare tempo prima e che la mandava totalmente in estasi. Dopo quattro sputi la lingua di Chanel tornò pulita.

Chanel:"Grazie padrona".

Vale:"Ora torna ai miei piedi e toglimi le scarpe e inizia ad annusarle".

Chanel:"Si padrona".

Chanel tolse dunque le scarpe della padrona e le iniziò ad annusare a pieni polmoni riuscendo ad apprezzare un odore molto intenso.
Valentina di norma era una ragazza molto pulita ma in quel caso essendo a conoscenza della passione per i piedi puzzolenti di Chanel si era preparata molto bene per l'occasione non lavando i piedi né cambiando calze e scarpe nei giorni precedenti, inoltre fu anche aiutata dal non aver lavato apposta tutte le sue scarpe nei mesi precedenti e dal caldo dell'estate milanese. Dopo circa cinque minuti Vale interruppe la schiava col naso totalmente dentro le sue scarpe intenta ad annusare quell'odore per lei afrodisiaco e le ordinò di passare ai suoi piedi, ancora velati dai fantasmini bianchi.
Passò più di un quarto d'ora ad annusare, baciare e massaggiare quei piedi con i calzini. In quegli istanti poté constatare l'odore pungente che per molti sarebbe stato considerato sgradevole ma che per lei era il profumo più buono del mondo e quanto quei calzini fossero caldi e pregni di sudore.

Vale:"Schiava ora toglimi le calze".

Dopo averle tolto i fantasmini Chanel si ritrovò davanti alla visione più bella della sua vita. Dei piedi magnifici, un trentotto con pianta stretta, dita ben proporzionate, con l'alluce e il secondo dito lunghi uguali e con il resto delle dita con una lunghezza decrescente e proporzionata, con le unghie smalatate di un rosso scuro. Eleganti, potenti, dominanti e irresistibili.

Chanel:"Mistress Nina sono i piedi più belli che io abbia mai visto in vita mia, magnifici, meravigliosi oltre ogni mia più rosea immaginazione" disse balbettando per l'emozione e l'eccitazione.

Vale:"Mi fa molto piacere sentirtelo dire, ma ora se vuoi averli devi pregarmi lurida schiava".

Chanel:"Oh mia magnifica e potente Dea mi permetta di adorare i suoi meravigliosi piedi e di poterla servire come merita per la schiava che sono, la scongiuro padrona mi conceda questo immenso onore" ripeté questa frase più volte facendo ridere di gusto Valentina che infine le concese il permesso.

Chanel iniziò quindi ad annusare e massaggiare al tempo stesso i piedi della padrona scoprendo che l'odore senza calzini era molto più intenso, soprattutto nella zona delle dita e dell'attaccatura, finendo spesso per infilare il naso tra le sue dita per diversi secondi per poter apprezzare meglio quell'incredibile profumo. Notò inoltre quanto fossero morbide e lisce le sue piante da cui era letteralmente estasiata. Passò così più di venti minuti prima di ricevere l'ordine di baciarli.
Baciò con enorme passione ogni millimetro dei suoi piedi concentrandosi maggiormente sulle piante soffici e delicate, sulle dita magnifiche e sui suoi eleganti talloni senza però trascurare il dorso e le unghie nonostante le preferisse meno come parti.
Dopo circa mezz'ora passata a baciare i piedi alla padrona, la schiava chiese il permesso di poterli leccare.

Chanel:"Padrona posso leccarle i suoi magnifici piedi per favore?"

Vale:"No, devi leccarli, è un tuo dovere pulirli a fondo, voglio sentire la tua lingua posarsi su ogni centimetro per togliere il sudore, la sporcizia e la puzza".

Chanel:"Grazie padrona non la deluderò lo giuro sull'amore e l'adorazione che provo per lei".

Chanel iniziò a leccare con grande vigore i piedi di Valentina, passò su ogni millimetro della sua pelle, succhiando e leccando il tallone, facendo scorrere la lingua lungo tutta la pianta, da sotto a sopra e viceversa, muovendo la lingua nello spazio tra le sue dita e succhiando esse a volte come se fossero un cazzo, a volte muovendo la lingua su di loro mentre erano nella sua bocca. Dopo quasi un'ora in cui assaporò e pulì in modo impeccabile i suoi piedi dal sapore afrodisiaco la padrona la interruppe.

Vale:"Chanel ora voglio che li succhi e li lecchi per intero".

La schiava cominciò dunque a succhiare quei piedi e a leccare allo stesso tempo le sue dita e l'attaccatura.
Riuscì ad infilare il piede fino alla parte più alta della pianta. Nel farlo ogni volta che toglieva i piedi dalla sua bocca rimaneva molta saliva su di essi e per ricaricarla la padrona le sputava in bocca di tanto in tanto.
Dopo una ventina di minuti le ordinò di sdraiarsi sul divano e si sedette sulla sua pancia appoggiando la schiena sulle sue gambe rialzate in modo da sembrare lo schienale di una sedia, le mise i piedi in faccia ed esclamò:

Vale:"Ora voglio che apri la tua schifosa bocca da troia e succhi i miei piedi come se fossero un cazzo".

Vale dunque le infliò prima un piede poi l'altro e infine entrambi ripetendo più volte per mezz'ora riuscendo a infilarli fino in gola alla schiava, mettendo dentro fino a metà dei suoi piedi e muovendoli avanti e indietro di continuo per fottere la sua bocca mentre essa le massagiava il piede rimasto fuori o la parte dei piedi che rimaneva fuori quando li infilava entrambi dentro. Chanel era eccitatissima nello svolgere quella pratica nonostante spesso il contatto di quelle splendide dita dei piedi con la sua gola le facevano venire i conati di vomito, ma con le lacrime agli occhi e con una grande determinazione si spinse oltre ogni suo limite per trattenersi e continuare a succhiare quei piedi dando un'enorme soddisfazione e senso di potere alla padrona.
Ogni volta che tirava fuori i piedi grandi quantità di saliva uscivano dalla bocca di Chanel che creavano un collegamento che si allungava per diversi centimetri ai piedi di Valentina. Infine fece sdraiare in orizzontale la schiava per terra e iniziò a sfregare i piedi sulla sua lingua mentre era comodamente seduta sul divano e concesse a Chanel di masturbarsi nel mentre.
Chanel alzò il vestitino rosso e abbassò le mutandine e iniziò a sfregare le dita sopra la sua cappella quasi a voler simulare una figa e venne dopo pochissimi minuti, nonostante ciò Mistress Nina continuò a farle leccare I piedi per circa un quarto d'ora fino alla fine dell'ennesimo episodio della serie tv che aveva iniziato a guardare ore prima.




Dopodiché concesse a Chanel di andare in bagno a lavarsi le parti intime, si fece poi asciugare i piedi, mettere le infradito nere e andò dunque nel letto seguita a quattro zampe dalla sua schiava.

Vale:"Brava Chanel oggi sei stata proprio brava, mi è piaciuto molto come hai adorato i miei piedi e la magnifica giornata passata insieme. Questo sarà il primo di tanti giorni di questo nostro nuovo rapporto ora dormi e riposati che domani mi servirai ancora".

Chanel:"Grazie padrona mi riempie di gioia sentirle dire queste parole. Buonanotte mia amatissima e bellissima padrona" disse con le lacrime agli occhi per l'emozione.

Infine le diede qualche altro bacio sui piedi fino a quando Vale non le sputò in faccia ripetutamente e le mise i fantasmini sudati e puzzolenti in bocca.
La fece dunque posizionare sotto il letto in ginocchio con il naso tra le sue scarpe, spense la luce si coricò nel letto e disse:

Vale:"Buonanotte schiava" con voce tremolante mentre muoveva le sue dita sulla figa.

Fine capitolo 1
 
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view post Posted on 18/7/2023, 10:54     +1   -1

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Capitolo 2

"Una notte in discoteca"

Il giorno seguente Chanel su svegliò prima di Valentina e decise di sfruttare quell'occasione per fare una sorpresa e dimostrare tutto il suo affetto alla sua amata padrona. Restò ancora una decina di minuti sotto al letto a odorare le scarpe della dea e poi nonostante fosse ancora un po' stanca si alzò e dopo aver ammirato per qualche secondo i piedi della padrona, cercando per rispetto di evitare di guardare il resto del suo meraviglioso corpo si diresse in bagno per sciacquarsi e darsi una sistemata seguendo i consigli di make up che le aveva dato Valentina la sera prima.
Mentre era in bagno dovette combattere contro se stessa per non masturbarsi, difatti tutta quella situazione le dava un enorme eccitazione, eccentuata inoltre dall'avere ancora i fantasmini della padrona in bocca dalla sera prima.
Non avendo avuto nessun ordine da parte di Mistress Nina decise sia di tenere i calzini in bocca, saltando così la colazione, sia di desistere all'eccitazione ed evitare quindi di masturbarsi.




Andò dunque in cucina con l'idea di preparare una sfiziosa colazione per la padrona che avrebbe soddisfatto in pieno i suoi gusti. Decise quindi di preparare dei deliziosi muffin al cioccolato aiutandosi con ricette e video trovati online e cercando di non fare alcun tipo di rumore per non svegliare Valentina. Mise tutto il suo impegno nella preparazione di quei muffin e più di una volta fu tentata di assaggiarne uno ma riuscì sempre a desistere per evitare di togliere i calzini della dea dalla bocca.
Accompagnò i muffin con un tè caldo e un bigliettino sopra cui scrisse una lettera d'amore che anni prima fece per Valentina, stando bene attenta però a cambiare alcuni termini in modo da darle sempre del lei e utilizzare aggettivi al femminile per riferirsi a sé stessa.



Una volta che tutto fu pronto mise la colazione su di un vassoio e la portò in camera dove l'appoggiò sul comodino a lato del letto. Dopodiché si inginocchiò ai piedi del letto e iniziò a baciarle le piante dei piedi in modo molto delicato ma stando attenta a non fare il solletico alla sua padrona.
Dopo qualche minuto vedendo che Valentina non accennava a svegliarsi iniziò ad aumentare l'intensità dei baci accompagnandoli con qualche carezza e massaggio su polpacci e piedi. Dopo qualche altro minuto finalmente Vale aprì gli occhi.

Vale:"Buongiorno Chanel. È proprio bello svegliarsi così" disse con voce debole, sbadigliando e con un enorme sorriso sul volto.

Chanel provò a rispondere al buongiorno ma nè uscì un verso incomprensibile per via dei calzini che aveva in bocca.

Vale:"Hahahah hai ancora i miei calzini in bocca? Brava puttanella continua a ciucciarli mentre mi baci i piedi. E mettici più forza nel massaggio" esclamò ridendo di gusto ma con un tono autoritario.

Si mise al telefono per qualche minuto in cui approfittò anche per fare qualche foto a chanel mentre era ai suoi piedi prima di notare la colazione.

Vale:"No va beh pure la colazione? Così mi vizi. I muffin sono ancora caldi, li hai fatti tu? Sei incredibile, proprio una schiava perfetta mi sa che ti terrò per sempre a vivere con me hahahah" disse con un tono gioioso.




Apprezzò molto sia la colazione sia la lettera. Dopo un po' si accorse che non avendo tolto i calzini dalla bocca Chanel non aveva potuto fare colazione. Decise quindi di ricompensare la schiava preparandole una colazione molto fantasiosa.
Andò in cucina con Chanel che la seguì dietro di lei a quattro zampe e con il vassoio sulla schiena che Valentina le aveva ordinato di non far cadere altrimenti avrebbe ricevuto una severa punizione.
Sebbene il compito non fu facilissimo la schiava riuscì, gattonando in modo lento e goffo a svolgere il compito tra le risate della dea. Valentina si sedette dunque su una sedia e fece mettere a Chanel una tovaglietta per terra sopra cui appoggiò il piatto con all'interno un paio di muffin avanzati e su cui verso un po' di tè ormai diventato tiepido, aggiungendo infine qualche sputo. Dopodiché si mise a spappolare il tutto coi piedi creando praticamente una pappetta sparsa su tutti i suoi meravigliosi piedi. Chanel rimase scioccata nel vedere la scena e a bocca aperta per lo stupore tanto che rischiò di far cadere i calzini dalla bocca.

Vale:"Ora tocca a te fare colazione. Togli i fantasmini dalla bocca e mangia per bene la pappetta che ti ho preparato. Voglio che finisci tutto e che lasci i miei piedi immacolati" disse con tono molto auritario e accompagnando la frase con paio di schiaffetti sulle guancie di Chanel.

Chanel:"Grazie mille padrona, sono molto onorata di questo suo prezioso regalo, non merito tutto questo, sono la schiava più fortunata del mondo" esclamò con un tono che traspariva un mix tra gioia, stupore ed eccitazione.




Chanel iniziò quindi a mangiare la sua colazione direttamente dai piedi di Valentina, leccando e succhiando per bene quei piedi levando via tutta la pappetta da essi. Li leccò dal tallone alle dita passando per la pianta e senza scordarsi del dorso, Vale lì risporcò un altro po' di volte fino a quando non finì tutta la pappetta. Chanel apprezzò molto quella colazione, dal sapore buono ma soprattutto per via di quei piedi che erano splendidi pure se ricoperti di muffin sbriciolati e nonostante non emanassero nessun odore in particolare né presentavano macchie di sudore riuscirono comunque a mandare al settimo cielo la schiava con la loro bellezza, morbidezza e incredibile eleganza.
L'unica cosa un po' ardua fu riuscire a ripulire con la lingua le parti di muffin finite sotto le unghie della dea, ma con un po' di sforzo extra riusì a farlo.
La mattinata proseguì con qualche altra leccata e massaggio ai piedi e anche qualche umiliazione, dopo un pranzo leggero Valentina concesse a Chanel di masturbarsi mentre la padrona le fotteva la bocca.
Dopodiché le due si docciarono e uscirono con degli amici non prima però che Chanel facesse qualche bella foto ai piedi della padrona.
Quella domenica sera Valentina tornò a casa sua e prima di salutare Ale gli diede un ultimo ordine, ovvero il divieto di masturbarsi senza il suo permesso, ordine che Ale ormai svestito dai panni di Sissy Chanel da ore per evitare scomode domande, accettò ben volentieri nonostante sapesse benissimo che sarebbe stato un compito molto arduo.




Passarono 5 giorni in cui le due si scrissero e videro più volte. Quando erano soli o al telefono Ale diventava Sissy Chanel ed era Valentina a decidere quando trattarla come schiava e quando trattarla da semplice amica decidendo ciò a suo piacimento. Quando invece si trovavano con amici o in generale davanti ad altra gente Chanel tornava ad essere semplicemente Ale.
In quei giorni Vale usò Chanel per farle fare alcune commissioni come andare a fare la spesa o accompagnarla in giro per la città come se fosse un autista privato.
Ci furono un paio di uscite con gli amici in quei giorni in cui però Chanel non ebbe occasione di svolgere nessuna pratica.
Solo giovedì successe qualcosa di più piccante quando nel pomeriggio Chanel chiese alla padrona mentre era in videochiamata con lei di potersi masturbare. In un primo momento Vale le negò il permesso salvo poi cambiare idea qualche minuto più tardi.

Vale:"Ti concederò l'onore di masturbarti mentre mi lecchi i piedi più tardi quando mi vieni a prendere per andare a ritirare la cena d'asporto per me e mia mamma. Per avere questo onore però dovrai presentarti con un foglio su cui dovrai scrivere mille volte, Mistress Nina vivo solo per lei e vi amo più di ogni altra cosa al mondo, metti il numero prima di ogni frase che non ho voglia di contarle tutte e fai un cuoricino rosso alla fine di ogni frase. Se sarò soddisfatta ti darò il permesso per masturbarti lurida cagna".

Chanel obbedì e ringraziò la padrona. Ci mise circa due ore per svolgere il compito mettendoci il massimo dell'impegno per non deludere la padrona.
Si presentò, con venti minuti di anticipo rispetto all'orario che le aveva dato la dea sotto casa sua e dovette aspettare quasi un ora prima di vederla arrivare. Vale si presentò con una canotta bianca, un pantaloncino nero della tuta, i capelli raccolti e completamente struccata, era davvero incredibile come risultasse così bella anche senza fare il minimo sforzo. Ai piedi indossava un paio di sandali bianchi senza tacco.
Le due andarono con la macchina in un posto abbastanza deserto vicino a casa della padrona per appartarsi. Qui Valentina abbassò il sedile della macchia andando ad appoggiarsi con la schiena al sedile posteriore e stendendo le gambe su quello anteriore. Si fece dare il foglio e mentre lo leggeva diede l'ordine a Chanel di leccarle le suole dei sandali, che al contrario delle nike leccate qualche giorno prima erano abbastanza pulite non essendo un tipo di scarpa che la dea indossava molto frequentemente. Dopo qualche minuto Vale finì di leggere il foglio e apprezzò molto il lavoro fatto dalla sua schiava, le ordinò dunque di toglierle i sandali e iniziare ad adorarle i piedi.
Chanel iniziò dunque a massaggiare, baciare e leccare i suoi piedi che sfortunatamente erano profumati e asciutti visto che Valentina si era già fatta la doccia prima di decidere che si sarebbe vista con Chanel.
Nonostante l'assenza dell'odore afrodisiaco che la schiava amava tanto non si fece molti problemi e si divorò quei magnifici piedini, consumando la sua lingua sulle sue piante. Dopo circa una mezz'ora Vale le iniziò a fottere violentemente la bocca coi suoi piedi e nel mentre Chanel ebbe il permesso di iniziare a sfregarsi le dita sulla cappella in modo sempre più veloce fino a venire dopo neanche cinque minuti. Mistress Nina obbligò la schiava a venire dentro le mutande e questo le provocò anche una vistosa macchia sui suoi pantaloncini, dopodiché si fece rimettere i sandali e le due andarono al ristorante. Qui Valentina volle divertirsi ordinando alla schiava di andare dentro a pagare e ritirare la cena nonostante la macchia di sborra sui suoi pantaloncini.
Inizialmente Chanel fu titubante ma dopo un paio di forti schiaffoni rifilatole dalla dea si convinse ad uscire dalla macchina e svolgere il compito che le era stato affidato.
Dentro il ristorante si vergognò come una ladra e provò un forte senso di umiliazione dato anche dalle tante occhiatacce che ricevette mentre aspettava l'ordine che per fortuna fu pronto in pochi minuti.
Pagò in fretta e tornò alla macchina. Riaccompagnò la Mistress a casa ed ebbe l'onore di dare qualche bacio al dorso e alle dita dei suoi piedi, ancora smaltate di rosso, prima che la padrona salisse a casa.




Arrivò dunque sabato sera in cui le due sarebbero andate in discoteca insieme ad altri amici. Chanel avrebbe inoltre passato un paio di giorni a casa di Valentina visto che sua madre era andata a passare il week end nella loro casa in montagna in cui dopo qualche giorno sarebbero andati in vacanza anche Mistress Nina e la sua schiava.
Le due sarebbero state in macchina da sole sia all'andata che al ritorno e ebbero così modo di conversare un po'.
La schiava arrivò con qualche minuto di anticipo come al solito, con un outfit tutto nero, camicia, pantalone e scarpe eleganti che le facevano sentire ancora di più il caldo già abbastanza pesante dell'estate milanese.
Dovette aspettare quasi tre quarti d'ora per vedere finalmente arrivare la padrona, ma l'attesa venne immediatamente ripagata da quella fantastica vista. Valentina era davvero meravigliosa, truccata di tutto punto, con i boccoli e un vestitino rosa molto sexy che lasciava intravedere parecchio le sue incredibili forme, ai piedi invece portava delle décolleté nere dal quale era possibile vedere solo il dorso dei suoi piedi.
La schiava restò a bocca aperta alla visione della sua padrona e iniziò a riempirla di complimenti che fecero ridere di gusto Valentina. Durante il viaggio le due ebbero modo di parlare un po' del loro rapporto e delle loro sensazioni, trovandosi d'accordo su praticamente tutto, decidendo quindi che quello degli ultimi giorni sarebbe stata l'evoluzione migliore possibile per loro ma ripromettendosi di non forzare troppo i tempi, lasciando che le cose seguano un corso naturale che permetta ad entrambi di calarsi a pieno nei nuovi ruoli e scoprire ciò che è nei propri interessi e ciò che non lo è.
Valentina decise inoltre che il giorno seguente sarebbero andate in un grande centro commerciale ad Arese, che si trovava a mezz'oretta di distanza da casa della dea, dove avrebbero potuto prendere un po' di cose utili sia per la vacanza in montagna sia per i loro nuovi ruoli. Arrivarono alla discoteca con un leggero ritardo dovuto dal fatto che le due girarono parecchio prima di riuscire a parcheggiare la macchina.



Una volta entrate dentro la discoteca le due iniziarono a divertirsi e a ballare nella zona del privè dove avevano preso il tavolo.
Ale cercò di comportarsi come se nulla fosse cambiato in quei giorni ma nonostante ciò rimase appiccicato a Vale tutta la serata, rifiutandosi anche di andare a parlare con una ragazza di un'altro tavolo che sembrava interessata a lui, nonostante non fosse una ragazza bellissima era abbastanza carina, soprattutto considerando lo scarso successo con le donne di ale, per poter stuzzicare un po' di interesse.
Ma il ragazzo scelse logicamente di restare al fianco di Valentina per divertirsi con lei ed esaudire ogni sua richiesta, tenendole la borsa praticamente per tutta la serata, andando a prenderle da bere, cosa che per fortuna dovette fare solo un paio di volte visto che la dea voleva bere poco per godersi sia la serata in discoteca sia il post serata a casa con la schiava.
Inoltre dovette andare per ben due volte a fare la fila per il bagno delle donne per arrivare davanti e avvisare Valentina che sarebbe potuta andare in bagno evitando dunque di dover passare svariati minuti in fila.




Nel corso della serata la splendida ragazza ricevette molte avance da parte di diversi ragazzi che vennero però rifiutati tutti.
Resistette per svariate ore prima di cedere alle lusinghe di un bel ragazzo alto e abbastanza muscoloso di nome Simone che riuscì nell'impresa di attirare l'attenzione di Valentina. A dirla tutta i due già si conoscevano da tempo ma non avevano mai approfondito troppo la loro conoscenza.
Dopo qualche minuto passato a chiacchierare i due cominciarono a pomiciare. Alla vista dell'amore della sua vita che si baciava con un'altra ragazzo, Ale per la prima volta dopo tutti quegli anni provò un senso di piacere.
Con la svolta che aveva preso il loro rapporto nei giorni precedenti ora vedeva Valentina definitivamente sotto un'altra luce, non era più geloso di vedere la ragazza che amava stare con un'altro ragazzo, ma era invece felice di vedere la sua padrona divertirsi e provare piacere con un'altro uomo per la prima volta dopo più di tre mesi da quando aveva chiuso la sua lunga relazione con il suo ex Matteo.
I due passarono un oretta al tavolo a chiacchierare, sbaciucchiarsi e ballare. Nel mentre Ale rimase nei paraggi per poter essere utile alla padrona in caso di bisogno, cosa che però successe solo una volta quando Vale gli chiese di andare a prendere da bere a lei e Simone venendo poi totalmente ignorato per il resto del tempo, in cui tra l'altro si svuotò totalmente il tavolo con tutti gli amici che tornarono a casa lasciando Ale da solo a guardare la coppietta pomiciare e provando un enorme eccitazione in tutto ciò.




Una volta usciti tutti e tre dalla discoteca presero quest'accordo, Simone avrebbe riaccompagnato gli amici a casa e poi avrebbe raggiunto Valentina a casa sua.
Nel mentre Mistress Nina e Sissy Chanel tornarono a casa e la schiava si buttò subito sotto la doccia e successivamente aiutata dalla padrona si travesti e truccò esattamente come aveva fatto la domenica precedente, riuscendo ad infilarsi sotto al letto con un paio di scarpe che Vale usava in palestra e molto odorose tra le mani, poco prima dell'arrivo del ragazzo. I due scoparono per più di quaranta minuti in cui vennero entrambi due volte, con una breve pausa tra i due round e in cui Simone riempì di sborra ben due preservativi che Valentina mise sul comodino prima che il ragazzo se ne andasse.
Non appena Simone uscì di casa la padrona ordinò a Chanel di uscire da sotto al letto. Chanel uscì e si inginocchiò ai piedi del letto, in un mix di eccitazione e umiliazione, e si ritrovò davanti ad una vista mozzafiato, Valentina infatti era totalmente nuda sopra al letto con solo le décolleté nere ai piedi che aveva tenuto durante tutto l'amplesso. Chanel rimase qualche secondo a bocca aperta a guardare la sua padrona per poi abbassare la testa e iniziare a baciare scarpe e piedi della dea pregando in un suo perdono.
La padrona andò dalla schiava le tirò qualche schiaffetto in faccia le sputò più volte in faccia e in bocca e poi con un sorriso diabolico sul volto le diede il permesso di poterla guardare anche quando nuda d'ora in avanti. Si mostrò a Chanel per qualche secondo a Chanel e poi si sdraiò sul letto con la schiena appoggiata allo schienale, con un cuscino che rendeva tutto più comodo e ordinò alla schiava di mettersi in ginocchio sopra il letto accovacciata ai suoi piedi e di iniziare a leccarle le scarpe.
La schiava iniziò dunque a leccare quelle bellissime scarpe concentrandosi ovviamente di più sulle suole e sul tacco che succhiò molto volentieri come se fosse un cazzo, trovando più piacere nel leccare le calzature della dea rispetto a quanto successo nelle volte precedenti.




Quando i tacchi furono lucidati Valentina le ripulì la lingua a suon di sputi per poi farsi togliere e annusare le scarpe dalla schiava.
In quei pochi secondi che Chanel passò col naso dentro i tacchi poté constatare un'odore molto buono seppur di intensità minore rispetto alle scarpe da ginnastica. Quello che invece stupì la schiava fu invece il momento in cui iniziò ad annusare e massaggiare i piedi della padrona che erano molto più sudati e con un odore, seppur un po' diverso, molto buono e intenso quasi quanto quello della domenica precedente. Infilò il naso per quasi venti minuti sui suoi piedi e iniziò a sembrare un cane da tartufo e ciò fece ridacchiare svariate volte Mistress Nina.
Quando si era ormai inebriata di quell'incredibile profumo Chanel ottenne il permesso di iniziare a baciare i piedi della padrona e ad ogni bacio che dava la sua eccitazione aumentava sempre di più.
Quando ormai la serata sembrava procedere in modo uguale a quella della domenica precedente ecco che Valentina decise di rendere le cose più piccanti.
Prese i preservativi usati da Simone e li svuotò completamente sui suoi piedi, andando a ricoprire quasi totalmente dita, pianta e tallone, usando un preservativo per piede. Dopodiché mise i preservativi in bocca a Chanel che li succhiò incuriosita ed eccitata per qualche secondo prima che la padrona glieli togliesse dalla bocca per ordinarle di ripulirle i piedi da cima a fondo.
Chanel iniziò con qualche timida laccata in cui assaporò il mix creato dal sudore e dalla sborra del ragazzo, leggermente salata e aspra, e che le iniziò a piacere molto.
Una volta presa confidenza col sapore iniziò quindi a fare leccate più lunghe, intense e vigorose. Succhiava il tallone e poi leccava da lì fino alle dita, che succhiava e leccava in mezzo ad esse con grande devozione e impegno. Dopo quasi venti minuti i magnifici piedi della padrona erano stati totalmente ripuliti dalla sborra e dal sudore ed erano ormai interamente ricoperti dalla saliva della schiava.
A questo punto Mistress Nina iniziò a fottere con molta violenza la bocca della schiava, spingendole metà piede dentro fino a quando le sue dita non toccavano la gola di Chanel che doveva con tutte le sue forze resistere ai conati di vomito e continuare a ciucciare quei piedi divini.
Valentina iniziò inoltre a masturbarsi nel mentre e solo quando era vicina a venire diede il permesso alla schiava di strofinare le proprie dita sulla cappella.
Le due vennero quasi insieme e anche dopo che vennero Chanel continuò a succhiare e leccare i piedi della padrona fino a quando lei non decise che si sarebbero dovute andare a sciacquare e ripulire.
Una volta tornate nel letto le due si sdraiarono con la schiava accucciata ai piedi di Valentina con il piede sinistro per metà in bocca e per l'altra metà massaggiato e accarezzato e con il piede destro sul suo viso.
Le due si addormentarono così quella notte.

Fine capitolo 2
 
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view post Posted on 23/7/2023, 14:29     +1   +1   -1

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Capitolo 3

"Il cinema"

Il giorno seguente Chanel si risvegliò verso mezzogiorno ancora un po' provata dalla sera precedente, il suo risveglio però fu reso magnifico dalla presenza dei piedi della padrona sulla sua faccia. La schiava decise quindi di passare un altro quarto d'ora con la faccia tra i piedi di Valentina e di darle anche qualche piccolo bacio a quelle splendide estremità sperando di non svegliarla.
Si alzò e andò in bagno a darsi una rinfrescata prima di andare in cucina e iniziare a mettersi all'opera per gratificare la sua padrona e renderla fiera di lei.
Visto l'orario decise di non optare per la classica colazione ma di preparare una specie di brunch. Questa volta non avendo niente in bocca e avendo ottenuto la sera prima il permesso della padrona fece colazione anche lei mangiucchiando qualcosa quà e là mentre preparava.
Dopo circa venti minuti finì di preparare, mise tutto sul vassoio e andò nella camera della sua dea. Appena entrata vide Valentina sdraiata nel letto col telefono in mano che sembrava essersi svegliata da poco.

Vale:"Buongiorno Chanel, anche oggi mi vizi con la colazione a letto? Molto bene di questo passo ci farò l'abitudine" disse con voce debole e col sorriso in volto.

Chanel:"Buongiorno mia amata padrona, spero che abbia dormito divinamente come le dee come lei meritano. Le ho preparato il brunch visto l'orario, spero che le piaccia. Le porgo inoltre le mie scuse per averla svegliata facendo rumore" disse in ginocchio e con la testa bassa.

Vale:"Addirittura il brunch? Sei piena di sorprese schiava hahahah. Comunque non ti preoccupare non mi hai svegliata tu, avevo messo io la sveglia ieri prima di andare a ballare" esclamò con tono gioioso.

Mentre Mistress Nina si godeva con piacere il brunch la schiava era accucciata in ginocchio ai suoi piedi e li riempiva di baci.
Una volta finito di mangiare Valentina andò a farsi una doccia e ordinò a Chanel di mettersi a pulire la casa.
La schiava passò circa due ore a pulire e solo quando finì il grosso del lavoro venne chiamata dalla padrona che le ordinò di farle un massaggio ai piedi mentre lei era seduta sulla poltrona col poggiapiedi di essa rialzato mentre guardava un po' di tv, senza reggiseno e con addosso solo le mutandine. Chanel massaggiò quei piedi soffici, puliti e profumati per circa mezz'ora prima di essere mandata a fare la doccia dalla dea.
Una volta uscita dalla doccia la schiava si rimise i suoi vestiti da maschio visto che stavano per uscire di casa, maglietta e scarpe bianche con i pantaloncini di jeans. Quando uscì dal bagno Chanel notò che la mistress si era già truccata e vestita.
Indossava un cappello da cowgirl beige e una minigonna dello stesso colore, completando l'outfit con una maglietta bianca, mentre era ancora a piedi nudi con le ciabatte rosa della nike. Valentina incaricò proprio Chanel di occuparsi di di metterle calze e scarpe. La schiava tra un bacio e l'altro ai piedi le mise un paio di fantasmini grigi e delle adidas bianche che la padrona usava spesso.
Mentre faceva ciò Chanel notò che le calze e le scarpe emanavano già un odorino niente male e fu proprio la mistress a rivelarle che aveva usato quelle calze e quelle scarpe per tutta la settimana per farle una sorpresa, la schiava apprezzò molto e ricoprì di baci le scarpe di Vale.



Uscirono dunque di casa verso le quattro di pomeriggio per andare al centro commerciale di Arese.
Durante il viaggio in macchina Valentina parlò al telefono con delle amiche, raccontando loro ciò che era accaduto la notte precedente con Simone, omettendo ovviamente tutto quello che successe con la schiava.
Nel frattempo Chanel guidava senza badare troppo a quello che diceva la padrona fidandosi ciecamente di lei, rimanendo invece concentrata sulla strada per il centro commerciale che come al solito durante la domenica era sempre molto trafficata.
Dopo circa quaranta minuti arrivarono finalmente al centro e iniziarono a far compere per le vacanze, passarono inoltre in qualche negozio per comprare prodotti di estetica, smalti e creme che avrebbero anche facilitato il make up di Chanel.
La schiava si propose di pagare tutto come al suo solito ma questa volta Valentina glielo impedì per farle tenere qualche soldo in più per le spese che avrebbe dovuto affrontare più tardi, nonostante Chanel aveva una ricca paghetta, un po' di risparmi e tanti altri soldi regalatole dai parenti vari per il compleanno della settimana prima. Le due passarono tutto il tempo a ridere e scherzare come due normali amiche, parlando del più e del meno, ma comunque di argomenti prettamente da ragazze, inoltre parlarono sia di Simone sia delle sensazioni che avevano riguardo a ciò che avevano fatto la sera prima, sensazioni che furono molto positive per entrambe.
Nonostante questo Chanel continuò a rivolgersi a Valentina dandole del lei e usando termini come Mistress Nina, padrona o dea, incurante del fatto di essere in mezzo a tanta altra gente, sicura del fatto che non vi era nessuno che le conoscesse.
Vale invece senza farsi troppi problemi continuò a rivolgersi a lei con termini e pronomi al femminile, chiamandola Chanel, schiava o usando qualche insulto, ovviamente in modo scherzoso.
Le due si presero una pausa per iniziare a portare i tanti sacchetti presi fino a quel momento in macchina e per andare a mangiare un gelato in una delle tante gelaterie del centro commerciale.




La seconda parte dello shopping si concentrò invece tutta su Chanel e sulla sua necessità di arricchire un guardaroba che fino ad allora si limitava ad un solo outfit.
Fecero quindi compere in diversi negozi, prendendo scarpe, vestiti e accessori vari. A Chanel non pesò affatto provarsi cose da femmina davanti a tutti in quanto sembrava semplicemente un ragazzo gay insieme alla sua migliore amica di fronte a gente che probabilmente non si sarebbe più ricordata di loro dopo appena qualche ora.
Quando ormai avevano finito tutte le compere notarono un sexy shop e Valentina decise di entrarci. Al proprietario del negozio fu chiaro fin da subito di trovarsi davanti ad una mistress con al suo fianco la sua fidata slave e le due non fecero molto per nascondere la cosa.
Fecero più acquisti anche qui, il primo fu un collare nero di cuoio con una targhetta di colore argento e un guinzaglio annesso.

Negoziante:"Allora bellissima cosa incido sulla targhetta, il nome della tua schiava? Chanel giusto?"

Vale:"Si Chanel grazie, se può la faccia con questa calligrafia" disse ridendo e indicando uno degli stili presenti sul muro dietro al bancone.

Una volta che il collare fu pronto Valentina guardò Chanel e le disse:

Vale:"Allora troietta ti piace il tuo nuovo collare" con un sorriso stampato sul volto.

Chanel:"Mi piace tantissimo padrona, grazie mille" esclamò mentre baciava le sue scarpe in ginocchio sul pavimento di fronte al negoziante che si godeva la scena ridendo di gusto assieme a Valentina.

Gli acquisti proseguirono con un frustino che piaceva molto a Valentina, un po' meno alla schiava che già sentiva il dolore solo guardandolo.
Poi Valentina prese una cintura di castità in metallo che Chanel dovette provare direttamente in negozio e che risultò tutto sommato comoda e poco ingombrante venne mantenuta direttamente addosso alla schiava, con le chiavi del lucchetto che la padrona decise di legare alla cavigliera sinistra che aveva comprato prima.
Gli ultimi acquisti furono i più interessati, uno strap-on di venti centimetri, un plug di otto centimetri e infine una codina nera con plug di dieci centimetri.
Una volta finiti gli acquisti prima che le due uscirono dal negozio Mauro, il negoziante, diede il suo numero a Valentina.
Mauro era un'uomo sulla quarantina di bell'aspetto, biondo cenere anche se con qualche ciuffo bianco, alto e ben piazzato a livello muscolare, con una barba ben curata e dei penetranti occhi azzurri, non aveva figli ma a quanto diceva la sua fede era sposato, seppur non molto fedele e grande appassionato di BDSM.
Valentina accettò di scambiarsi i numeri ma disse anche che sarebbe partita dopo qualche giorno per la montagna insieme alla sua schiava e che quindi non si sarebbero potuti vedere per un po', ma invitandolo comunque a farsi sentire, dopodiché si salutarono con due baci sulle guance mentre Chanel diede due baci ai piedi di Mauro che calzava delle Jordan molto belle e costose.
Uscirono poi dal negozio e dal centro commerciale dirigendosi al fast food vicino al cinema dove avrebbero proseguito la serata le due.
Al cinema erano andate per un doppio fine, un film francese in lingua originale che Valentina voleva tanto vedere e poi perché speravano che il film, uscito già da un paio di settimane e giunto alle ultime programmazioni, non avrebbe attirato grande pubblico lasciando così molto spazio alle due per appartarsi e divertirsi un po' in un posto diverso dal solito.




Una volta entrate constatarono con enorme piacere che il cinema era mezzo vuoto, vi erano poche coppiette sparse quà e là probabilmente anche loro alla ricerca di un po' di privacy e due piccoli gruppettini.
In ogni caso il posto scelto dalle due ragazze era in alto dove non vi era nessuno e dietro cui non c'erano né bagni né porte d'accesso o uscita collocate tutte in basso prima della rampa di scale.
Le luci erano già basse anche se non del tutto spente e vi era già la pubblicità, insomma mancavano pochi minuti all'inizio del film che sarebbe durato poco meno di due ore.
Valentina prese posto portando con sé una coca cola e un pacchetto piccolo di pop corn e fece posizionare direttamente Chanel stesa per terra sotto i suoi piedi.
Per fortuna vi era molto spazio tra le file e tra il sedile e il pavimento quindi entrambe poterono mettersi belle comode. Dopo aver ricevuto l'ordine dalla padrona Chanel iniziò a leccare le sue scarpe, da quella posizione poteva solo leccare le suole delle sue adidas.
Ormai la schiava si era abituata leccare le calzature della dea e anche se esse erano molto sporche Chanel provò piacere nel ripulirle per bene. Certo avrebbe preferito succhiare i suoi tacchi come fatto la sera prima ma in fondo ciò che più le interessava era ciò che c'era dentro le scarpe.
Il film era iniziato da pochi minuti quando Chanel finì di pulire le scarpe alla padrona, cercò di attirare la sua attenzione, stando però attenta a non recarle disturbo e di non farsi sentire dal resto della sala.
Quando Mistress Nina la notò le iniziò a sputare in bocca per ripulirle la lingua, ma dopo un paio di sputi normali, essa iniziò a mettere qualche pop corn in bocca masticarlo e sputarlo in bocca alla schiava insieme ad un po' di saliva. Chanel sembrò apprezzare molto quella pratica e si gustò a fondo quei pop corn.
Quando Valentina si ritenne soddisfatta si fece togliere le scarpe, che la schiava annusò con molta passione per pochi minuti. Quelle scarpe avevano un'odore davvero ottimo, si sentiva sia l'impegno messo durante la settimana dalla mistress, sia il fatto che usasse quel paio di adidas molto spesso e l'odore era anche più intenso di quanto annusato nelle nike della domenica precedente.
Dopodiché Chanel posò la sua attenzione sui fantasmini grigi della padrona, anch'essi molto odorosi e sudati, anche se in questo caso erano leggermente meno odorosi di quelli della settimana prima. Mentre lì annusava iniziò a dare qualche piccolo bacetto, che aumentarono di intensità quando la schiava capì che il volume del film e la posizione abbastanza strategica dalle due nella sala avrebbe coperto il rumore dei baci.
Dopo qualche minuto la padrona le ordinò di sfilarle le calze e metterle dentro le scarpe, precedentemente posizionate sul petto di Chanel che a quel punto potè finemente iniziare ad annusare i piedi nudi della dea. L'odore di quei piedi la mandò subito in estasi, era molto simile a quello adorato la settimana precedente e in quel momento capìi che nonostante l'odore che veniva fuori dopo aver tenuto i piedi dentro i tacchi era ottimo, quello che sprigionavano i piedi dopo aver indossato calze e scarpe per più giorni senza lavarle era di un'altra categoria. Dopo essersi innebriata di quel fantastico profumo, Chanel iniziò a baciare appassionatamente i piedi della mistress, concentrandosi esclusivamente su talloni, piante e dita, le uniche parti che riusciva a raggiungere, non che ciò le dispiacesse a dire il vero.
Dopo aver ricevuto l'ordine tirò fuori la lingua e ripulì con grande piacere e devozione i piedi della padrona.
Di tanto in tanto Valentina si divertiva a infilare qualche pop corn tra le sue dita dei piedi, che prontamente Chanel inghiottiva, assaporandoli molto volentieri. Durante la pausa tra il primo e il secondo tempo per fortuna nessuno fece caso a ciò che succedeva nella parte alta della sala tra le due.
Verso la fine del film Vale inziò a fottere la bocca della schiava coi suoi piedi, in modo sempre più intenso, veloce e forte. Quando però Chanel iniziò ad avere i soliti conati, Mistress Nina dovette rallentare per evitare che il resto della sala sentisse il rumore generato dalla schiava. Durante i titoli di coda si fece asciugare i piedi e incaricò Chanel di metterle i sandali bianchi, che aveva fino a quel momento tenuto in borsa.




Le due uscirono poi quasi per ultime dalla sala e si misero in viaggio verso casa.
Durante il tragitto Valentina si divertì a colpire e prendere in giro la schiava, senza però distogliere troppo la sua attenzione alla guida. Una volta parcheggiata la macchina la padrona decise di andare a fare un giro nel parchetto che c'era sotto casa, a quell'ora ormai totalmente deserto, prima però si fece togliere i sandali da Chanel ed entro nel parco a piedi nudi.

Vale:"Ora voglio che ti comporti come una cagna, la mia cagna" disse con tono fermo e autoritario.

Chanel si mise a quattro zame, le venne messo il collare e il guinzaglio, con la lingua a penzoloni e iniziò ad abbaiare. Valentina si faceva baciare il dorso dei piedi o obbligava la schiava a baciare il terreno calpestato dai suoi piedi. Ad un certo punto tirò pure fuori dalla borsa una pallina, iniziò a lanciarla e la cagna l'andava subito a riprendere e riportare alla mistress.
Arrivate ad una panchina del parco la padrona ordinò a Chanel di mettersi sulla panchina col sedere rialzato all'aria, direzionamdola con il guinzaglio.
Le diede di nuovo il permesso di poter parlare togliendola dalla modalità cagna.
Dopodiché prese il frustino ed iniziò a testarlo sulla schiava, con colpi inizialmente deboli per prendere la mano e poi sempre più forti, rapidi e decisi.
Chanel non poteva fare altro che urlare ad ogni colpo cercando di ringraziare la padrona ogni volta che ne riceveva uno, mentre qualche lacrima le scendeva lungo il viso.
Il dolore fisico provato insieme al profondo senso di umiliazione che provava in quel momento la fece eccitatare tantissimo.

Chanel:"Padrona la prego mi conceda di venire, la prego sono eccitatissima mia dea" chiese con voce tremolante.

Vale:"No troietta dovrai soffrire e tenere la cintura di castità fino a quando non saremo in montagna, e solo lì se avrò voglia e se te lo sarai meritato ti concederò di avere un orgasmo" disse ridendo e con voce diabolica.

La schiava capì subito che sarebbe stato molto arduo resistere, ma al tempo stesso colse con entusiasmo quella sfida della mistress, volenterosa di non volerla deludere.
Dopo qualche altra frustata Valentina si sedette sulla panchina, posizionando la schiava in ginocchio di fronte a lei con ormai il sedere che le bruciava, totalmente arrossato e con le ginocchia doloranti quasi si accasciò al suolo. La dea però alzò i suoi piedi e li mise davanti al volto di Chanel che prontamente mise le mani sotto le sue caviglie per sorreggere quelle estremità così incantevoli.
In quel momento la schiava potè notare quanto i piedi della padrona fossero neri, completamente sporchi eccezzion fatta per la parte più interna della pianta del piede che non poggiava per terra.
Ovviamente la mistress ordinò alla sua schiava di ripulirli con la lingua.
Inizialmente Chanel fu titubante, per paura di prendere qualche malattia o batterio che si erano depositati sui piedi della padrona mentre camminava scalza per terra, ma poi la curiosità prese il sopravvento.
Iniziò a leccare quei piedi e anche se il sapore non era dei migliori trovava comunque molto piacere nel poggiare la lingua su delle estremità così belle.
Mise molto impegno e Valentina le sputò più volte in bocca per lavarle la lingua, tuttavia inizialmente riuscì a lavare via lo sporco solo in parte, fu dopo aver succhiato per bene dita e tallone che capì come pulire in modo impeccabile anche le piante. Iniziò dunque a usare la lingua per bagnare e ammorbidire le piante e poi proseguiva facendo una specie di succhiotti ai suoi piedi, raschiando via con i denti lo sporco più incrostato.
Solo una volta che i suoi piedi furono di nuovo limpidi, Valentina, iniziò a fottere con molta violenza la bocca di Chanel senza doversi preoccupare del rumore generato dai conati emessi dalla sua schiava.
Quando fu soddisfatta si fece riasciugare i piedi e rimettere i sandali e le due tornarono a casa, sempre con Chanel al guinzaglio e a quattro zampe.
Una volta a casa si diedero una sistemata e dopo qualche altro bacio ai piedi le due andarono a dormire, con Valentina comodamente sdraiata nel letto e la schiava invece sotto di esso con i fantasmini grigi in bocca e il naso tra le adidas bianche.

Fine capitolo 3
 
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view post Posted on 28/7/2023, 12:04     +1   -1

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Capitolo 4

"La vacanza in montagna"

Il Lunedì Chanel risvegliò la mistress con la colazione a letto e baciandole i piedi. Durante la giornata Valentina cercò di far abituare la schiava ad utilizzare i tacchi, compito che si rivelò più difficile del previsto, dopo un paio d'ore difatti riusciva a fare appena qualche metro con passo lento prima di fermarsi per il dolore ai piedi o per la perdita di equilibrio.
Nel pomeriggio Valentina uscì con delle amiche, mentre Chanel rimase a casa per finire di pulire e per preparare una cena squisita alla sua dea. Dopo cena, che Valentina apprezzò molto, la schiava si dedicò a massaggiare e adorare i suoi piedi.
Sfortunatamente durante il pomeriggio Valentina usò un paio di sandali col tacco che non le fece né sudare né impuzzolentire i piedi.
Il mattino seguente dopo la colazione ed un po' di tempo passato ai piedi della padrona, Chanel dovette tornare a casa visto che Annalisa, la madre di Valentina sarebbe tornata poco dopo. Si rividerò il giorno successivo in cui dopo aver fatto un paio di commissioni per lei, Chanel andò a prendere la dea in un locale vicino al centro della città verso le sei di pomeriggio per portarla in un luogo appartato vicino a casa di Simone, arrivati qui la schiava si nascose nel bagagliaio nonostante il caldo infernale e rimase lì mentre gli altri due scopavano.
Purtroppo Simone questa volta non lasciò neanche un preservativo, ma Chanel poté comunque divertirsi coi piedi di Vale, che essendo stati avvolti da un paio di fantasmini neri e le solite adidas bianche avevano preso un'ottimo odore.
Il Giovedì vide le due uscire in gruppo con altri amici, mentre il venerdì, il giorno prima della partenza, Chanel andò a dormire da Valentina.




Dopo aver cenato assieme ad Annalisa le due si andarono a chiudere in camera dove iniziarono a conversare. Nel mentre Chamel era in ginocchio intenta a massaggiare, annusare e baciare i piedi della padrona che nel frattempo avevano preso un odore ancora più buono.
Difatti Valentina continuava a usare da più giorni i fantasmini neri con le adidas bianche e per di più quella sera aveva messo delle specie di cuffiette ai piedi per evitare di bagnarli mentre faceva la doccia.
Questo comportò però il divieto da parte di Vale di poter leccare i suoi piedi per quella sera, dato che voleva impreziosire il loro odore la giornata successiva tenendoli chiusi nelle stesse calze e scarpe.

Vale:"Allora Chanel sei pronta per questa vacanza?"

Chanel:"Assolutamente si padrona non vedevo l'ora di poter passare tutti questi giorni con lei, essendo me stessa e potendola servire come merita mia dea."

Vale:"Sono contenta di sentirtelo dire, penso che tu sia l'unica persona al mondo che sarebbe felice di passare le proprie vacanze a servirmi e farmi da domestica hahahah."

Chanel:"Sono nata per questo padrona è ciò che mi rende felice. Comunque penso che in tanti farebbero la fila per poterla servire."

Vale:"Si per qualche ora o forse per due o tre giorni, ma per tutto quel tempo credo che siate in poche."

Chanel:"E di persone disposte a dedicare ogni singolo secondo della propria vita per servirla quante ce ne sono secondo lei mia padrona?"

Vale:"Mi sa che in questo caso sei l'unica" le due scoppiarono a ridere di gusto.

Chanel:"Padrona posso chiederle se nei prossimi giorni può insegnarmi a mettere lo smalto? Sempre che a lei vada bene che lo metta."

Vale:"Per forza, domani ti insegno che poi nei prossimi giorni dovrai mettermi quello nuovo e farmi una bella pedicure."

Chanel:"Ma come padrona lo smalto rosso che ha ora è magnifico si sposa benissimo coi suoi piedi divini."

Vale:"Lo so Chanel ma ce l'ho da un po' ormai e poi c'è qualcuna che me lo sta consumando tutto a furia di ciucciarmi le dita. La conosci?"

Chanel:"Credo di sapere chi sia mia amata padrona hahahah. Ma lo smalto non è Waterproof?"

Vale:"Si ma non è Chanelproof" le due scoppiarono nuovamente a ridere.

Chanel:"Padrona posso chiederle se Mauro, il negoziante del sexy shop le ha più scritto?"

Vale:"Si ci stiamo sentendo, è molto simpatico sai? Ho scoperto che è davvero un grande appassionato di bdsm e che sua moglie, Silvia, è una schiava proprio come te."

Chanel:"Davvero? È la prima persona appassionata di bdsm e con una schiava che conosciamo."

Vale:"Si infatti penso proprio che lo rivedremo dopo che saremo tornate dalla montagna."

Chanel:"E con Simone come va padrona?"

Vale:"Con lui c'è solo sesso e niente più, non è il mio tipo. E poi per la prima volta dopo tanto sono single e ho voglia di divertirmi. Spero che ci sarà qualche ragazzo che accetti di inserire pure te nel divertimento lì in montagna hahahah."

Chanel:"Beh padrona per divertirci ci sarà anche quel robo enorme che abbiamo preso al sexy shop hahahah."

Vale:"Vero hahahah. Però il cazzo vero è molto meglio fidati."

Chanel:"Immagino, anche se spero che sia lei a prendere la mia verginità padrona, sarebbe un onore."

Vale:"Assolutamente sì e preparati perché avverrà molto presto hahahah."

Chanel:"Non vedo l'ora padrona."

Le due andarono a dormire verso le undici e mezza visto che il giorno dopo sarebbero dovute partire abbastanza presto.
Chanel si svegliò per prima come sempre e passò qualche minuto con la faccia tra i piedi sudaticci e odorosi della mistress che probabilmente durante la notte a contatto con la faccia della schiava avevano sudato più del solito.
Una volta in piedi Chanel dovette inventarsi in fretta qualcosa per preparare e portare la colazione a letto alla sua dea, difatti Vale le aveva ordinato di essere svegliata per le otto e un quarto, che coincideva però più o meno con l'orario in cui solitamente Annalisa usciva di casa per andare al club di tennis con le amiche nel week end. Sarebbe stato ovviamente strano vedere Chanel preparare e portare a letto la colazione alla figlia dal punto di vista di Annalisa, dunque la schiava decise che sarebbe andata al bar sotto casa a prendere le brioches e i cappuccini da portare via.
Una volta rientrata a casa diede una brioches e un cappuccino ad Annalisa che fortunatamente decise di mangiarli strada facendo visto che le amiche erano già sotto casa sua ad aspettarla, chiese dunque a Chanel di salutarle la figlia e schizzò fuori di casa.
A quel punto la schiava disattivò la sveglia di Vale con appena un minuto di tempo rimasto, poggiò la colazione su un vassoio con un piattino e una tazza, quella personale della mistress, un cioccolatino preso al bar ed un affettuoso bigliettino scritto molto velocemente. Si affrettò dunque a portare tutto in camera, inginocchiarsi ai piedi della padrona e iniziare a baciarli appassionatamente per svegliarla. Valentina apprezzò molto la tenacia di Chanel e la ricompensò con qualche sputo e sculacciata.




Partirono da casa verso le nove, con Chanel che ovviamente si occupò da sola di caricare tutti i bagagli.
La schiava aveva una maglia azzurra, un pantaloncino bianco e le scarpe dello stesso colore, mentre Mistress Nina era splendida nella sua semplicità, canotta rossa, pantaloncini di jeans, occhiali da sole, un filo di trucco e le immancabili adidas bianche.
Viaggiarono per due ore prima di fermarsi in un paesino lungo la strada dove Valentina si fece fare diverse foto e visitò un paio di siti artistici di suo interesse con Chanel che la seguiva ovunque con la fotocamera in mano pronta a scattare ogni qual volta le venisse chiesto di farlo.
Si fermarono lì anche per il pranzo e poi verso le tre di pomeriggio ripartirono. Arrivarono dopo un paio d'ore e in seguito ad un breve tour della casa Vale uscì con delle amiche del posto.
La schiava dunque sfruttò il tempo per dare una rapida spolverata alla casa che rimasta vuota per qualche giorno, ma per fortuna era abbastanza pulita, proseguì poi disfando tutti i bagagli.
Si fece quindi una doccia e poi avendo avuto il permesso della padrona di vestirsi a suo piacimento si mise mutandine bianche con un reggiseno push up ulteriormente imbottito in modo da far sembrare che avesse il seno, sempre di colore bianco, un vestitino viola senza maniche e dei sandali neri col tacco, ovviamente basso, oltre che alla parrucca, il trucco, il collare e un braccialetto.
Si dedicò dunque alla preparazione della cena e mentre faceva ciò si esercitava a camminare coi tacchi notando dei netti miglioramenti rispetto alla prima volta, probabilmente aiutata anche dall'avere tacchi più corti che le facevano meno male e le davano più equilibrio.




Valentina rientrò a casa per le nove, le due cenarono insieme poco dopo con Chanel che mangiò per terra messa a quattro zampe intenta a fare da poggiapiedi alla sua padrona.
Dopo cena Vale spiegò alla schiava come mettersi lo smalto e anche qui la lasciò libera di scegliere il colore che preferiva. Essa optò per uno smalto rosa sia alle mani che ai piedi. Capii velocemente come mettersi lo smalto e fece un lavoro rapido ma preciso e pulito lasciando sorpresa la mistress.
Dopodiché Valentina si mise sul divano si tolse i vestiti restando con solo le mutande addosso e poggiò le gambe su di un pouf con Chanel in ginocchio di fronte ai suoi piedi.
Iniziò dunque a leccarele le scarpe che essendo state lucidate dalla lingua della schiava da poco erano ancora abbastanza pulite ed essa ci mise poco a riportarle ad un bianco splendente.
Una volta che Vale le ripulì la lingua a furia di sputi, Chanel le sfilò le scarpe, annusò un po' al loro interno per poi passare ai fantasmini neri. Quest'ultimi erano pregni di sudore ed emanavano un'odore buonissimo, la schiava lì ricoprì di baci prima di toglierli e godersi finalmente i piedi nudi della dea.
Li annusò, baciò e massaggiò con enorme passione finendo praticamente per limonare con essi e per infilare spesso il naso tra le dita facendo dei grossi respiri per godere appieno di quel fantastico profumo.
Tutto ciò fece ridere molto Valentina che dopo svariati minuti le ordinò di leccarli.
Chanel tirò dunque fuori la lingua e iniziò a lavorare senza sosta per ripulire quei piedi perfetti di cui ormai amava e conosceva e amava ogni dettaglio compreso ad esempio gli alluci leggermente storti verso l'interno.
Mosse la lingua senza sosta sul dorso, le morbidi piante, succhiando i talloni e le dita ed infilando la lingua in mezzo ad esse.
Ormai la schiava era diventata così brava ed esperta da riuscire a massaggiare i piedi della padrona con la bocca nel mentre che li ripuliva. Infine Vale iniziò a fottere molto violentemente la bocca della schiava coi suoi piedi, provocandone grosse fuoriuscite di saliva e potenti conati, uno di questi fu quasi fatale a Chanel che però con fortuna e grande sforzo riuscì a salvarsi.
Quando i piedi della padrona uscirono per l'ultima volta dalla sua bocca Chanel si accasciò esausta su di essi e iniziò a baciarli e a ringraziare e riempire di frasi dolci e romantiche la sua padrona.
Valentina decise dunque di lasciare qualche minuto alla schiava per riprendersi e poi si fece asciugare i piedi e calzare le ciabatte rosa della nike, portando dunque in camera Chanel utilizzando il guinzaglio e con essa a quattro zampe cosa che era ormai divenuta un abitudine.




Una volta arrivate in stanza Vale fece mettere la schiava a pecorina sul letto, le sfilò le mutandine, le alzò il vestitino viola e poi prese il frustino. Diede venti frustate a Chanel, poi una volta soddisfatta prese lo strap-on da venti centimetri, ci mise sopra un preservativo e lo mise davanti alla bocca della schiava incaricandola di succhiarlo e leccarlo per bene. A quel punto prese il lubrificante lo spalmò sul buco del culo di Chanel e ne mise un po' sulla mano destra coperta da un guanto in lattice. Iniziò dunque infilandole l'indice dentro il culo e provocando subito piacere alla troia, anche una volta inserito il medio le cose continuarono ad andare molto bene.
Dal terzo dito in poi però Chanel iniziò ad emettere gemiti e qualche urlo, Valentina dunque la sgridò e tranquillizzò allo stesso tempo invitandola a rilassarsi.
Con un po' di sforzo e molta calma la padrona finì per riuscire ad infilare tutto il pugno fino a metà avambraccio dentro al culo della schiava. Solo a questo punto decise che la schiava era pronta e che il buco era abbastanza largo.
Si tolse dunque le mutandine e si mise un piccolo vibratore dentro la figa, si mise lo strap-on che sarebbe servito anche per bloccare il vibratore. Mise altro lubrificante sia sul culo della troia sia sul grosso cazzo di gomma dal colore nero e iniziò ad infilarlo dentro al culo della schiava.
Iniziò piano piano ad infilare la punta dello strap-on e poi con molta calma arrivò ad infilarlo tutto dentro fino alla base. Chanel provava un mix tra forte dolore e grande piacere, qualche lacrima le scorreva sul viso oltre a qualche gemito misto a ringraziamenti che le usciva dalla bocca.
A quel punto Vale decise che i tempi erano maturi e iniziò a fottere con grande forza e rapidità la sua schiava rompendole definitivamente il culo e prendendosi la sua verginità, fino a lì rimasta immacolata in qualsiasi parte del suo corpo.
Chanel provava ora un dolore lancinante e allo stesso tempo un godimento incredibile, piangeva a dirotto ed emanava forti urli di dolore e godimento. Le due cambiarono altre due posizioni, Chanel difatti si sdraiò di lato e alzò la gamba sinistra con Mistess Nina sdraiata dietro di lei che la fotteva.
Poi fece mettere la schiava sdraiata sulla schiena, gambe all'aria e continuò quindi a fotterla con forza. Si fermò solo quando la schiava le pregò di potersi masturbare. Valentina era anche lei molto vicina a venire per via del vibrarore e decise dunque di accontentare la richiesta di Chanel.
Le tolse dunque la cintura di castità e la fece mettere sdraiata di schiena con i piedi all'aria e le gambe piegate, si sedette du di lei infilandole lo strap-on nel culo, le mise i piedi in faccia e iniziò a saltellare su di lei, fottendola molto violentemente.
Dopo circa cinque minuti le diede il permesso di iniziare a sfregarsi le dita sulla cappella e dopo neanche due minuti vennero quasi allo stesso momento, con Valentina che tolse appena in tempo i piedi dalla faccia di Chanel costringendola a bere la sua stessa sborra allungata da qualche sputo della dea.
La schiava si accasciò dunque ai piedi della padrona e li baciò e leccò ringraziandola, le due passarono dunque un quarto d'ora così a riprendersi, per poi andare in bagno a sciacquarsi e ripulirsi.
Qui Vale mise una cremina sul culo della schiava prima di reinfilarle la cintura di castità e un plug nel buco del culo, le fece rimettere le mutande e poi le due andarono a dormire, con Chanel sotto al letto col culo dolorante e pieno, i fantasmini neri in bocca e il naso tra le adidas bianche della mistress.

Fine capitolo 4
 
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Capitolo 5

"Sfide"

Quella domenica mattina Chanel si svegliò come suo solito per prima, ma questa volta non in modo naturale ma più semplicemente grazie alla sveglia, tenuta a basso volume e messa in posizione strategica in modo da poter far sentire alla schiava sia il debole rumore sia la vibrazione per svegliarsi senza disturbare la padrona. Chanel era ancora un po' stanca e soprattutto provava ancora un forte dolore al culo, un bruciore continuo e molto fastidioso.
Mise la sveglia con un bel po' di tempo prima dell'orario in cui avrebbe dovuto svegliare la dea per poter fare le cose con più calma, ma soprattutto per poter passare un po' di tempo ad annusare le sue adidas bianche per iniziare nel migliore dei modi la giornata.
Una volta che le sue narici furono totalmente ricoperte e riempite dal magnifico odore che le scarpe emanavano la schiava si alzò per andare in bagno per iniziare a prepararsi.
Appena in piedi però il sedere di Chanel iniziò a produrre un dolore ancora più intenso che la costrinse a tornare a quattro zampe e restare così per riuscire a fare tutto ciò che doveva.
Non potendo stare in piedi optò per il bidet per sciacquarsi e bere un po' d'acqua, ovviamente dopo aver rimosso i fantasmini della mistress dalla bocca e averli messi a lavare.
Iniziò dunque a preparare la colazione per la padrona, dopo aver fatto in fretta la sua. Quando fu pronta la portò nella stanza di Valentina anche se al contrario delle altre volte in quel caso fu davvero difficile riuscire a portare il vassoio fino al suo letto, difatti non potendosi mettere in posizione eretta fu costretta a strisciare sulle ginocchia fino alla stanza, tenendo il vassoio in equilibrio con le mani, provocandosi altri diversi dolori.
Una volta poggiato il vassoio si inginocchiò ai piedi della dea e iniziò a baciarli in modo molto dolce, con dei grattini a stinchi e polpacci e diverse frasi al miele. Quando Vale si svegliò iniziò a gustarsi la colazione e nel mentre si fece fare un massaggio ai piedi dalla schiava.
Andò poi sulla sdraio in balcone per godersi una mezz'oretta di sole e aria fresca sulla sdraio. Portò Chanel con lei al guinzaglio fino alla sdraio e la fece posizionare inginocchio ai suoi piedi, decise però di andare a piedi nudi fino a lì con la schiava che portò le sue infradito nere con la bocca. Quando fu di fronte ai suoi meravigliosi piedi Chanel poté notare come essi si erano un po' impolverati, probabilmente proprio sul balcone che a quanto pare non aveva pulito in maniera ottimale.
Fece notare la cosa alla padrona, scusandosi più volte con lei, che fortunatamente fu molto comprensiva e la perdonò ordinandole però di ripulirle i piedi con la lingua. Chanel dunque tirò fuori la lingua e iniziò a leccare con grande passione i suoi piedi, che essendo solo poco impolverati non avevano un grande sapore nè una consistenza simile a quella degustata la settimana prima nel parco, eccezzion fatta per qualche pelucchio che però la schiava ingerì senza particolari problemi. Dopo pochi minuti i suoi piedi furono totalmente ripuliti e Chanel continuò a leccarli per puro piacere suo e della padrona. Nel mentre le due iniziarono a conversare.

Vale:"Allora Chanel ti è piaciuto essere fottuta come la troia che sei?"

Chanel:"Moltissimo padrona, la ringrazio ancora infinitamente è stato davvero indimenticabile. Purtroppo però oggi il sedere mi brucia tantissimo e non riesco neanche a stare in piedi."

Vale:"Hahahah ma è normale schiavetta, ieri ti ho totalmente demolito il culo con un strap-on di venti centimetri. Comunque non ti preoccupare per qualche giorno metteremo la crema e il plug così da darti sollievo e farti abituare ad avere il culo rotto e pieno hahahah."

Chanel:"Grazie mille mia padrona, sarei persa senza di lei."

Vale:"Hahahah anche io me la passerei peggio senza i tuoi servizi fidati. Infatti ti ho mandato su whatsapp una lista con le cose da fare oggi oltre alla lista della spesa."

Chanel:"Grazie padrona, ho solo un piccolo problema, gli abiti che avevo indosso ieri sono gli unici da maschio che ho portato e sono tutti sporchi nel cesto della roba da lavare. Come faccio mistress?"

Vale:"Non ti preoccupare sciocchina quei vestiti li rimetterai solo al giorno della partenza, fino ad allora rimarrai vestita da puttanella hahahah" Chanel rimase abbastanza scioccata.

Sapeva che sarebbe stata vestita da sissy e con il collare per tutto il tempo della vacanza e ne era molto felice, tuttavia sperava che la prima uscita in pubblico vestita così l'avrebbe fatta insieme alla padrona.
Difatti Valentina sarebbe uscita poco dopo per andare insieme al suo gruppo di amici del posto a fare un'escursione in montagna. Mistress Nina comunque tranquillizzò e rassicurò la schiava e poi la prese per il guinzaglio e la portò con sé in doccia. Qui Vale si fece insaponare, lavare e massaggiare da Chanel che nonostante la cintura di castità fece trasparire alla sua padrona la sua enorme eccitazione grazie al suo volto.
La schiava ebbe l'onore di toccare tutto il suo corpo incredibilmente sexy e quello fu un'attestato di stima che le provocò grossa soddisfazione e le fece aumentare non di poco l'autostima.
Una volta uscite dalla doccia Chanel asciugò prima la padrona e poi con lo stesso asciugamano anche se stessa. Vale si mise ad asciugarsi i capelli comodamente seduta su di una sedia e con i piedi poggiati sopra la faccia della serva sdraiata sul freddo pavimento e ancora totalmente nuda apparte la cintura di castità e il collare.
Quando la mistress finì di asciugarsi e pettinarsi i capelli e poi le due proseguirono truccandosi, con Chanel che si mise inoltre la solita parrucca ben salda sulla testa. L'ultima cosa che fecero prima di uscire dal bagno fu mettere la crema sul sedere della schiava, con Valentina che ne approfittò per inserire ben quattro dita all'inteno del suo culo provocandole però solo grosso piacere soprattutto quando le sue dita le toccavano la prostata.
Finalmente dopo aver messo la crema la schiava riuscì nuovamente a stare in piedi nonostante qualche piccolo dolorino. Infine le infilò il plug e le due uscirono dal bagno.




Vale si mise mutande e reggiseno nere un pantaloncino della tuta dello stesso colore, un comodo top rosa sportivo e si legò per bene i capelli.
Ai piedi si fece calzare dalla schiava tra un bacio e l'altro un paio di calzini viola in spugna lunghi fino a poco più delle caviglie e un paio di scarpe adatte alle escursioni, rinforzate e abbastanza pesanti per la temperatura prevista di trentacinque gradi ma necessarie per evitare di farsi male in montagna.
Le scarpe erano grigie con dei piccoli dettagli rosa e fecero venire a Chanel l'acquolina in bocca pensando a quanto quei magnifici piedini avrebbero potuto puzzare ed essere sudati a fine giornata.
Dopodiché Mistress Nina vestì la schiava con mutandine e reggiseno imbottito rosa e le mise un vestitino giallo sopra, lungo fino alle cose e con le mezze maniche non troppo scollato. Le completò l'outfit con un paio di sandali senza tacco di colore argentato. Infine verso le undici di mattina uscì di casa.
Chanel passò qualche minuto a radersi, cosa che faceva con molta frequenza e poi iniziò a pulire casa concentrandosi in particolar modo proprio sul balcone.
Portò a termine alcune delle faccende incaricatole dalla padrona, rimanendone altre al pomeriggio, si preparò qualcosa di veloce per pranzo e poi verso le due e mezza di pomeriggio andò a fare la spesa. Il make up e i vestitini scelti con cura le davano un'immagine femminile molto credibile, purtroppo però alcune sue forme e il pomo d'adamo mettevano in risalto il fatto che sotto tutto ciò ci fosse un maschio.
La gente del posto, soprattutto i più grandi e anziani dalla mentalità più chiusa, le lanciarono sguardi di sdegno e alcuni commenti acidi pronunciati a bassa voce ma che Chanel riuscì comunque a sentire.
Si fece forza pensando alla padrona e ciò l'aiutò ad evitare una crisi di pianto e di scappare via in preda al panico.
Decise di fare le cose con molta calma per evitare di fare stupidi errori che avrebbero fatto arrabbiare la dea e dopo circa un paio d'ore fece ritorno a casa.
Qui la schiava finì i compiti che le erano stati assegnati e iniziò a preparare la cena, facendo solo una piccola pausa di mezz'ora per poter annusare le calzature della dea dopo aver ottenuto in mattinata il permesso di farlo. Annusò scarpe, tacchi, sandali e ciabatte ovvero tutte le calzature che la mistress si era portata, inoltre ricevette alcune foto da essa mentre era in montagna, commentandole con amore ed estrema dolcezza.




Vale invece passò una piacevole giornata in montagna con gli amici, nonostante la fatica rappresentata oltre che dalla difficile camminata anche dall'elevata temperatura che rappresentava un intrigante sfida per lei.
Durante la giornata fece la conoscenza di Francesco, un ragazzo che si era unito quell'estate al gruppo, alto quasi un metro e novanta, magro ma forzuto, con dei bei capelli mossi di lunghezza media e tenuti all'indietro. Francesco riuscì ad attirare l'attenzione di Valentina soprattutto grazie alla sua simpatia e quando il gruppo fece una pausa nel pomeriggio i due si misero insieme da parte per chiacchierare.
Vale finì per parlare anche di Chanel al ragazzo, visto che in ogni caso l'avrebbe introdotta nel gruppo il giorno seguente. Francesco fu molto intrigato da ciò che stava sentendo e dimostrò ancora più interesse per la ragazza e nel voler conoscere la sua schiava.
Più tardi in serata mentre il gruppo tornava verso casa, Valentina e Francesco si staccarono nuovamente dal gruppo per chiacchierare e finirono questa volta per scambiarsi qualche bacio.
Vale era consapevole che quella sarebbe stata una semplice cotta estiva di qualche giorno visto anche che la vacanza del ragazzo sarebbe finita qualche giorno dopo, ma comunque decise di fermarsi a qualche bacio e palpata per quella giornata data anche la stanchezza.




La dea fece ritorno a casa verso le nove di sera e fu subito accolta con grande gioia da Chanel che le fece le feste come una vera cagnolina.
Poco dopo la cena fu pronta e la padrona se la mangiò di gusto e nel mentre ultilizzò la serva come poggiapiedi come era ormai solita fare.
Si sedette poi sul divano, visibilmente stanca e sudata fradicia, mise le gambe sul pouf e si tolse pantaloncini, top e reggiseno e nel farlo sentì un olezzo proveniente dalle sue ascelle e decise che quello era il momento giusto per far provare una sua nuova parte del corpo alla schiava.
Chanel infilò dunque il muso sotto l'ascella della padrona e iniziò ad annusare e assimilare quella puzza, che nonostante fosse molto diverso da quella dei piedi dopo un po' iniziò ad apprezzare.
Prese dunque a baciare e leccare le ascelle della dea con molta intensità, ripulendole dal sudore e dalla puzza, con i soli peli in ricrescita che le diederò un po' fastidio pizzicandole la lingua. Dopodiché passò alle scarpe della mistress, molto sporche e piene di terra, Chanel le ripulì con la lingua nonostante le facesse un po' senso tutta quella terra, ma per fortuna la padrona le diede il permesso di spuntarla in un secchio invece che fargliela inghiottire per paura delle possibili malattie.
Una volta che le scarpe furono lucidate e la lingua della schiava ripulita a suon di sputi, fu il momento di rimuoverle le calzature. Appena lo fece un forte odore si sparse tutt'intorno, odore che alle narici di Valentina fu colta come una tremenda puzza da far venire quasi il vomito, mentre d'altra parte mandò Chanel in paradiso. Infilò il naso nelle scarpe ed iniziò a respirare a pieni polmoni per poi passare alle calze viola in spugna, totalmente bagnate e su cui strofinò la faccia per raccogliere su di essa quel magnifico profumo e tutto il sudore. Baciò e annusò per molto quelle calze.
Poi quando le tolse si trovò di fronte ad una visione incredibile, i piedi della dea bagnati fradici, arrossati e con qualche pelucchio delle calze che le rimasero appiccicati soprattutto nella zona delle dita.
Annusò, massaggiò e baciò con una grandissima passione ed entusiasmo quei piedi per un'ora intera entrando totalmente in trance. Quando poi la padrona le ordinò di leccarli tirò fuori la lingua e la mosse ovunque su quei piedi ripulendoli in maniera magistrale e assaporandoli come se fossero la cosa più buona del mondo. Infine iniziò a succhiarli con forza da sola, infilandoseli fino alla gola da sola e facendo ridere a crepapelle Valentina fino a farle venire le lacrime.




Quando fu soddisfatta del suo lavoro e dopo diverse ore in cui la schiava consumò quasi tutte le sue energie, Vale si stese sul divano a pancia in giù, tolse le mutande e fece posizionare la serva in ginocchio su di esso con la faccia tra le sue chiappe.
Durante il giorno la dea era riuscita a trovare un bagno in cui liberarsi ma non un bidet per lavarsi dopo essersi pulita.
Decise quindi che sarebbe toccato alla schiava darle sollievo.
Chanel iniziò ad annusare e baciare l'ano alla padrona apprezzandone molto quell'odore forte e pungente e il sudore. Tirò poi fuori la lingua e la mosse sopra, sotto, a destra e a sinistra, instancabilmente, arrivando perfino ad infilare la punta della lingua dentro il buco più e più volte Il sapore era molto particolare, ad una prima impressione la schiava lo trovò quasi disgustoso, come forse sarebbe stato anche normale, ma a furia di leccare iniziò a diventare sempre più delizioso e squisito.
Chanel avrebbe tanto voluto avere un'orgasmo ma sapeva che la mistress non glielo avrebbe concesso così presto ed evitò quindi di chiederlo, godendosi così il momento.
Valentina si rilassò ed apprezzò molto il lavoro della schiava e dopo quasi quaranta minuti, in cui fece anche un piccolo sonnelino, si alzò e andò a farsi una doccia. Infine si fece dare qualche altro bacio e massaggino ai piedi mentre era sdraiata sul letto.
Le due andarono poi a dormire con Chanel a quattro zampe sotto al letto con le calze viola in bocca e le scarpe grigie e rosa sotto al naso.

Fine capitolo 5
 
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view post Posted on 13/12/2023, 20:10     +1   -1

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Capitolo 6

"Nuove amicizie"

Il giorno successivo iniziò come sempre con Chanel che si svegliò prima della padrona. Mentre era in bagno però sorse un problema, difatti la serva aveva il forte bisogno di usare il bagno, tuttavia il plug glielo impediva. Sapeva di avere il permesso della dea per poterlo togliere ma la spaventava l'idea di doverlo rinfilare dentro da sola.
Dopo qualche istante di riflessione, con ancora i calzini viola in bocca, che succhiava con molta passione, prese finalmente una decisione. Si tolse il plug e si liberò, si pulì e si sciacquò e poi prese la crema. Nonostante le facesse meno male rispetto al giorno prima Chanel cercava comunque di trovare un po' di solievo che solo la crema riusciva a darle.
Dopo averla messa infilò un paio di dita dentro il culo e iniziò a muoverle su e giù velocemente per qualche minuto provando piacere. Infine si infilò il plug nuovamente dentro e con suo grande stupore questo si infilò dentro molto facilmente provocandole molto più piacere di quanto non avessero fatto le dita prima.
Per il resto poi proseguì con la sua solita routine, si tolse i calzini dalla bocca e fece colazione, poi la preparò alla mistress e gliela portò nel letto svegliandola con qualche bacio ai piedi. Continuò a baciarli per un po' poi fu incaricata di rifare il letto e lavare ciò che aveva sporcato per fare la colazione.




Dopodiché la schiava si fece una doccia e una volta uscita lei e la padrona si fecero una maschera per il viso e chiaccerarono un po'.

Vale:"Chanel allora cosa hai preferito ieri, le ascelle o il culo?"

Chanel:"In realtà i vostri buonissimi piedi hahahah. Apparte gli scherzi ho preferito il vostro fantastico sedere, anche se ovviamente non ho disprezzato affatto le sue ascelle mia dea, sarebbe impossibile trovare qualcosa che non amo di lei."

Vale:"Oddio non mi ricordare quell'odore ancora mi viene la nausea solo a pensarci, non so come hai fatto a stare ad annusarli tutto quel tempo."

Chanel:"Era un odore irresistibile padrona, afrodisiaco. Spero un giorno di poterlo risentire mia dea."

Vale:"Sei proprio una puttanella insaziabile hahah. Credo proprio che avrai modo di sentirlo ancora stanne certa."

Chanel:"Hahahah si padrona lo sono. Non vedo già l'ora."

Vale:"Il culo va meglio quindi?"

Chanel:"Si padrona molto meglio la ringrazio."

Una volta terminata la maschera, Valentina si fece spalmare una crema per la depilazione dalla schiava che successivamente le andò a passare il rasoio elettrico. Ancora una volta la serva rimase senza parole mentre toccava e ammirava alcune delle parti del corpo della sua dea, eccitandosi terribilmente.
Quando la pelle della mistress fu di nuovo liscia Chanel iniziò a farle la pedicure. Prese una bacinella e la riempì di acqua e un po' di sapone, diede qualche leccata ai suoi piedi e poi li mise nella bacinella lavandoli per bene. Prese poi un'accessorio adatto e iniziò a levare via la pelle morta dai suoi piedi facendo molta attenzione a non rovinare in alcun modo quei due capolavori che aveva di fronte a sé.
Alla fine le risciacquò nuovamente i piedi, ora ancora più morbidi e lisci di prima. Vale le fece inoltre ingurgitare la pelle morta rimasta nel filtro dell'accessorio appena usato. Dopodiché mise dei fiocchi di cotone tra le sue dita e con l'acetone le tolse, mal volentieri, lo splendido smalto rosso scuro. Fu però molto felice quando la mistress le diede la possibilità di scegliere il colore del nuovo smalto.
Dopo un'attenta analisi optò per un azzurro chiaro brillantinato che si sposava a meraviglia con i suoi meravigliosi piedini. Asciugò lo smalto soffiandoci sopra per poi baciarle appassionatamente i piedi sopra e sotto per qualche minuto.




Nel pomeriggio verso le quattro e mezza le due si prepararono per uscire con delle amiche di Valentina. Quest'ultima optò per mutandine e reggiseno abbinato di colore grigio e un vestitino azzurro molto sexy, mentre ai piedi si fece calzare un paio di fantasmini blu e le nike nere. Per la schiava invece scelse mutandine e reggiseno nere con i pois gialli, un vestitino nero e i sandali col tacco neri.
Quando arrivarono dalle quattro amiche, Chanel era molto emozionata essendo loro le prime persone a cui si sarebbe presentata in veste di sissy. Valentina fu brava a rompere subito il ghiaccio e a presentare la schiava alle amiche, queste erano già a conoscenza di chi fosse la ragazza che avevano davanti visto che Vale ne parlò con tutto il gruppo la sera prima mentre tornavano dalla montagna. Inoltre il collare che la identificava era già di per sé un'ottimo indizio su ciò che era Chanel.
Fortunatamente le ragazze accolsero la serva senza farsi troppi problemi su chi fosse e cosa facesse e Valentina ne fu molto felice. Non ci furono silenzi imbarazzanti né domande scomode nei confronti della schiava, che anzi venne trattata come una pari nonostante essa dava del lei a tutte loro, chiamando Vale padrona, dea o mistress e le altre ragazze miss e poi a seguire il loro nome.
Chanel parlò particolarmente con Alessia, con cui ci fu subito un ottimo feeling.




Una volta finto di bere qualcosa le ragazze fecero un giro nel paese per poi andare a casa di un membro della comitiva in cui avrebbero cenato e passato la serata tra giochi alcolici e altro. Una volta nella casa Chanel non ebbe grossi problemi a presentarsi davanti a tutta quella gente, sicura di sé e consapevole che nessuno l'avrebbe infastidita, insultata o ancora peggio picchiata. Oltretutto vi era la padrona a darle forza.
L'unico momento di forte imbarazzo fu quando la padrona le presentò Francesco, consapevole che probabilmente prima o poi l'avrebbe servito e sarebbe potuto essere la sua prima volta in tante cose. Anche in questo caso però tutto andò più che bene e dopo non troppo tempo la schiava si ritrovò a quattro zampe in giardino a far da poggiapiedi alla mistress e al ragazzo mentre i due bevevano una birra e si scambiavano qualche bacio, situazione che fece eccitare tremendamente Chanel.
A cena, una grigliata, visto che le sedie non bastavano per tutti la serva mangiò per terra a quattro zampe facendo da sedia ad Alessia e alla dea al cui fianco, seduto su di una normale sedia c'era proprio Francesco.
La serata proseguì con la schiava che passò la maggior parte del tempo con Valentina e Francesco, pronta a servire i due in ogni momento e con Alessia con cui continuava a coltivare un ottimo rapporto.
Sia la mistress che la schiava bevettero molto poco, non essendo delle grandi appassionate di alcol.




La serata prese una svolta inaspettata quando Alessia chiese a Valentina di potersi far coccolare un po' i piedi da Chanel e la risposta della mistress fu positiva con quest'ultima che disse alla propria serva di prendersi un'oretta libera per divertirsi e che avrebbe potuto fare a meno di lei per quel lasso di tempo.
Alessia era una ragazza molto carina, con lunghi capelli neri ed un fisico molto formoso, anche se coi fianchi e la pancia leggermente gonfi. La ragazza dunque si mise comodamente seduta sulla poltrona con le gambe distese mentre la sissy si mise in ginocchio ai suoi piedi.
Le diede qualche bacio sulle sue air force bianche, poi le tolse e prese ad annusarle, al loro interno si poteva sentire un leggero odorino ma nulla in confronto a ciò che emanavano quelle della dea. Proseguì poi baciando e annusando i piedi velati dai calzini bianchi, anche in questo caso sentì solo un leggerissimo profumino, ma ciò le bastava per essere attratta ed eccitata da quei piedi.
Una volta tolti i calzini ammirò i piedi della ragazza, non brutti affatto ma neanche minimamente paragonabili a quelli della sua padrona. Alessia portava un trentotto e mezzo e in certi paia di scarpe anche il trentanove, aveva pianta e tallone larghi e dita più corte del resto, con l'alluce più lungo e le altre a scalare. Come smalto aveva la french.
Chanel iniziò dunque a massaggiare, annusare e baciare i suoi piedi, cercando di infilare il naso tra le dita per cercare di catturare di più il debole odore e baciandoli in modo da non provocarle il solletico.
Quando i tempi furono maturi la schiava tirò fuori la lingua e iniziò a leccarle i piedi, leccò il dorso e la pianta, mentre succhiò talloni e dita leccando negli spazi in mezzo ad esse. Dopo poco più di un ora Alessia si ritenne soddisfatta e ringraziò Chanel con uno sputo in bocca e un bacio a stampo.




Raggiunse poi Valentina e Francesco e mentre erano in bagno raccontò alla padrona cosa era successo e lei fu molto contenta di vedere la sua schiava così felice. I tre passarono il resto della serata assieme e verso la fine quando già in tanti, Alessia compresa, se ne erano andati si andarono ad appartare in giardino con la coppia stesa su di una sdraio e Chanel in ginocchio ai loro piedi.
Quando ricevette l'ordine la schiava iniziò a leccarle le scarpe per qualche minuto nonostante fossero già abbastanza pulite, poi le tolse e le annusò riperdendosi nel profumo che tanto amava. Quando poi passò ai fantasmini blu notò come nonostante la dea li avesse indossati solo poche ore essi avessero già preso un ottimo odore seppur ancora lontano da quello a cui si era abituata.
Una volta tolti i calzini Chanel iniziò ad annusare e baciare con passione quei piedi il cui odore era comunque in grado di darle alla testa. Prese poi a leccarli con vigore ed estrema attenzione.
Nel mentre guardava attentamente la coppia provando un senso di umiliazione ed eccitazione nel vederli baciarsi appassionatamente. Essendo molto concentrata in altro ascoltò poco della conversazione tra i due.

Francesco:"Cosa si prova a farsi leccare i piedi? Non ti fa il solletico cucciola?"

Vale:"È una sensazione unica da dover per forza provare, ti fa sentire potente e rilassata allo stesso tempo. Inizialmente mi faceva un po' di solletico ma poi mi ci sono abituata e Chanel ha capito come leccarli senza procurarlo. Perché non te li fai leccare anche tu?"

Francesco:"Ora no mi sentirei un po' in imbarazzo se qualcuno dovesse vederci. Però la prossima volta se saremo soli ne approfitterò volentieri."

Vale:"Ah sei molto sicuro di te, pensi già che ci sarà una prossima volta hahahah."

Francesco:"Lo spero a dire il vero" disse sorridendo.

Ad un certo punto Valentina gli abbassò mutande e pantaloni e iniziò a fargli una sega. La situazione divenne ancora più piccante quando la padrona iniziò a fare un pompino al ragazzo fottendo al tempo stesso la bocca della schiava coi suoi piedi.
Il culmine lo si ebbe quando Vale fece una sega coi piedi a Francesco per un paio di minuti fino a quando lui giunse all'orgasmo coprendole i piedi di sborra dalle dita fino ai talloni.
Chanel si mise subito all'opera per ripulire quelle fantastiche estremità e potè notare come la sborra del ragazzo fosse meno aspra e salata di quella di Simone, ma l'assenza di sudore le fece apprezzare leggermente meno il gusto. Infine Vale si fece calzare i sandali bianchi e i tre lasciarono la festa.
Dopo il bacio della buonanotte tra la coppia le due tornarono verso casa e durante il tragitto risero e scherzarono su ciò che era successo durante la serata,felicissime entrambe di com'era andata.
Una volta arrivate a destinazione le due si misero a dormire, entrambe nel letto, con Chanel che teneva un piede dell'amata padrona in bocca e l'altro sulla faccia.

Fine capitolo 6
 
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Capitolo 7

"Notte magica"

Passarono quattro giorni da quella serata, in cui Chanel continuò a servire come a suo solito la padrona e se le avanzava del tempo libero e la dea era d'accordo usciva con lei per divertirsi. La schiava era ormai totalmente serena nell'uscire di casa in versione sissy, non aveva più imbarazzi o pensieri negativi, nonostante anche in pubblico continuava ad essere la schiava di Valentina senza nascondersi più.
Era stata accettata da tutto il gruppo di amici che la trattava come se fosse una persona qualsiasi senza stranezze. In paese chi non la conosceva invece non la vedeva affatto di buon occhio, né lei né la mistress, ma questo non era affatto un problema per le due che si facevano forza a vicenda.
Inoltre nonostante Annalisa andasse di tanto in tanto durante l'anno lì in montagna lo faceva sempre per rilassarsi due o tre giorni, senza stare troppo in mezzo alla gente, per staccare dal lavoro e dalla movida milanese e quindi nessuno aveva grandi rapporti con lei lì nel paese per poterla chiamare e mettere al corrente su ciò che facevano la figlia e la sua "amica". Chanel intensificò inoltre la sua amicizia con Alessia, con cui si sentiva libera di parlare di ogni cosa sentendosi accettata e capita dalla ragazza come lo era con la padrona anni prima quando il loro rapporto era totalmente diverso. Quest'ultima era molto contenta del fatto che la serva avesse trovato un'amica con cui passare il tempo e confidarsi, sapendo che il loro invece era ormai un rapporto che andava ben oltre l'amicizia ed essendo sicura che in ogni caso per Chanel lei sarebbe venuta prima di ogni altra persona al mondo.
Valentina e Francesco continuavano a frequentarsi con passione, si vedevano ogni giorno ma sempre in gruppo, tolto per un pomeriggio in cui si videro da soli per fare un aperitivo.
Tra i due continuava a esserci un forte interesse reciproco e una forte tensione sessuale, ma tolto qualche preliminare non avevano ancora fatto nulla.




Quel sabato mattina, ad una settimana dall'arrivo in montagna, tutto iniziò con la solita routine.
Chanel si svegliò per prima con la faccia tra i piedi di Vale e dopo qualche minuto si alzò per andare in bagno e dopo essersi liberata si rinfilò il plug e andò a preparare la colazione. Portò poi la colazione a letto e svegliò la padrona baciandole i piedi.
Dopo la colazione le due chiaccherarono un po', Chanel mise apposto la casa e poi venne chiamata in sala dalla padrona. Quando arrivò d'innanzi a lei notò che la mistress aveva già preso strap-on e lubrificante. Oramai la serva non aveva più dolori al sedere ed era già da un paio di giorni che non aveva bisogno di mettere la crema.
Quando capì cosa stava per succedere Chanel iniziò ad abbaiare e riempire di baci i piedi di Valentina facendo trasparire tutto il suo entusiasmo e provocandole una grossa risata. Chanel si mise a percorina con la pancia appoggiata ad uno dei due braccioli del divano ed iniziò a succhiare lo strap-on, mentre Mistress Nina si mise dietro di lei e iniziò a lubrificarle il culo ed infilarle qualche dita dentro. La schiava iniziò a sentire una sensazione di pienezza solo quando la mistress l'aveva ormai penetrata con tutto il pugno e metà avambraccio, provocandole un leggero dolore e un grande piacere.
Valentina si mise prima il vibratore e poi si infilò il cazzo di gomma e cominciò a fottere la troia. La dea era bravissima, nonostante fosse solo alla sua seconda esperienza, fotteva la schiava in modo violento ma senza esagerare troppo, dosando bene le energie e dettando in modo perfetto la velocità e intensità con cui faceva penetrare fino in fondo il cazzo nel culo della schiava.
Dopo qualche minuto Vale si mise seduta sul divano con le gambe poggiate sul pouf e fece mettere Chanel seduta sullo strap-on a pecorina con la testa sul pouf, piegò quindi le gambe e riniziò a fotterla con la schiava che aveva ora la faccia tra i piedi della padrona, potendo così baciarli tra un gemito di piacere e l'altro. Dopo quasi dieci minuti in quella posizione le due vennero, con la schiava che potè finalmente liberarsi dopo diversi giorni. Restarono in quella posizione per qualche minuto per riprendersi, poi si diedero una ripulita e andarono entrambe in terrazzo.




Qui Valentina si mise sullo sdraio a pancia in giù a prendere il sole e ordinò alla schiava di farle un massaggio. Chanel si riempì le mani di crema e iniziò il massaggio dalle spalle, per poi passare alla schiena e ai glutei, provocando alla dea un gran piacere.
Quando la mistress si girò a pancia in su la serva iniziò a massaggiarle prima le gambe e poi infine i piedini. Si soffermò sulle sue estremità per più tempo ovviamente essendo quello il suo punto forte.
Quando Vale si rigirò nuovamente la schiava iniziò a riempire di baci, le sue soffici e piene di crema, piante dei piedi.
Dopo aver pranzato ed aver svolto alcune faccende le due si docciarono e prepararono per uscire.
Valentina si mise una camicetta a mezze maniche e sbottonata di colore nero, attraverso cui si vedeva tutto, reggiseno e mutande verde chiaro e un pantaloncino di jeans bianco. Ai piedi calzava ancora i fantasmini blu e le nike nere che avevano ormai preso un profumo fantastico.
Chanel invece indossava intimo nero, un top e una mini gonna bianchi con i sandali col tacco neri e il suo solito collare.




Le due uscirono verso le quattro e si videro con Alessia al bar per passare un po' di tempo assieme. Qui le due scoprirono tra l'altro che Alessia, anch'essa di Milano ma di una zona che si trovava dall'altra parte della città rispetto a loro, avrebbe frequentato la loro stessa università anche se in un'altra facoltà rispetto a loro.
Lei avrebbe fatto economia mentre le altre due psicologia, grande passione di Valentina meno invece per Chanel che però non si sarebbe mai separata dalla sua dea. Iniziarono poi a parlare di Francesco.

Alessia:"Allora Vale con Fra cos'hai deciso di fare? Gliela farai annusare ancora per molto?" esclamò ridendo.

Vale:"Hahahah mi piacerebbe molto, è divertente farlo disperare per averla però ho troppa voglia anch'io."

Alessia:"Allora potrebbe essere la sera giusta?"

Vale:"Non so, io vorrei fare una serata più romantica del solito prima, non voglio svignarmela con lui o farlo mentre ci sono anche gli altri."

Chanel:"Padrona se preparassi una cena romantica per voi stasera? Visto che lui non prende iniziativa e l'invita a cena fuori può organizzarla lei direttamente a casa."

Alessia:"Brava Chanel è un'idea geniale!"

Vale:"Ma sai che mi piace l'idea. Brava la mia schiavetta" disse dandole qualche carezza sulla testa come se fosse una cagnolina.

Valentina si alzò dunque per fare una telefonata a Francesco e proporgli l'idea.

Alessia:"Questa potrebbe essere la serata giusta per leccargli i piedi, sarebbe la prima volta con un uomo giusto?"

Chanel:"Si Miss Alessia, mi piacerebbe molto poterlo fare, ma penso prima al piacere della padrona, l'importante è che sia lei a divertirsi."

Alessia:"Beh mi sa che finirete per divertirvi tutti e tre stasera se Fra accetta hahahah."

Chanel:"Hahah beh non mi dispiacerebbe affatto se dovesse succedere. Lei invece Miss Alessia?"

Alessia:"Penso che andrò a ballare con gli altri, anche se senza te e Vale mi annoierò a morte, speriamo almeno che qualche ragazzo carino mi proverà a corteggiare, invecedei soliti casi umani che mi capitano."

Chanel:"Mi lusinga sentirglielo dire Miss Alessia, spero che si diverta molto lo stesso, se lo merita. Comunque credo che Giovanni sia interessato a lei."

Alessia:"Giovanni? Mi sbava dietro da quando sono arrivata, penso che finirò per cedere e dargliela ma prima dovrà sudarsela hahah. Allora amo cos'ha detto?" si rivolse poi a Valentina che era appena tornata al tavolo.

Vale:"Ha detto che porterà lui il vino hahahah. Chanel vai subito a casa e mettiti all'opera, Fra arriverà per le nove e dovrai prepararci un'ottima cena."

La schiava salutò quindi le due, baciando le mani ad entrambe e corse poi verso casa. Valentina tornò verso le sette e mezza quando ormai Chanel era già a buon punto della preparazione e potè quindi dedicare un po' di tempo alla sua mistress.
Vale si fece togliere le scarpe e dopo averle annusate, Chanel iniziò a dedicarsi ai piedi, ancora velati dai fantasmini blu, che annusò e baciò con passione, godendo appieno del fantastico odore che emanavano.
Una volta tolti quei preziosi calzini replicò ciò che aveva fatto poco prima questa volta sui piedi nudi della dea. Tuttavia Valentina le impedì di leccarle i piedi decidendo che avrebbe messo le cuffiette ai piedi durante la doccia per non fare svanire il loro buon profumino.
Mentre la padrona si preparava Chanel finì di preparare il tutto.
Valentina indossava un fantastico vestitino argentato coi brillantini sopra, senza biancheria intima, con un paio di décolleté bordeaux anch'esse brillantinate. Alle nove di sera, preciso come un orologio svizzero arrivò Francesco.
La schiava aveva preparato un tavolo ben apparecchiato sul terrazzo, con tutte le candele messe intorno e un secchio col ghiaccio in cui dentro mise il vino portato dal ragazzo.
I due chiaccerarono e si goderono la fantastica cena, mentre Chanel era inginocchiata lì vicino al tavolo pronta a servirli per ogni cosa, oltre che a svolgere un lavoro da cameriera per i due.




Finita la cena i due andarono sul divano, Francesco si sedette normalmente mentre Valentina si mise in braccio sulle sue gambe in orizzontale e coi piedi che penzolavano a pochi centimetri dal pavimento. La schiava si infilò in mezzo a quello spazio, tolse i tacchi alla dea e iniziò ad annusarlì.
Poi passò ai suoi piedi nudi, che dopo essere stati nei tacchi per un paio d'ore erano ancora più sudati e odorosi, annusandoli a pieni polmoni e baciandoli appassionatamente mentre il ragazzo poggiava i suoi piedi, con ancora sopra le scarpe, sulla pancia di Chanel. I due si baciavano con molta intensità nel mentre, facendo provare una profonda umiliazione alla serva che quindi si eccitò ancora di più.
Dopo un po' la dea chiese a Francesco se stavolta avrebbe voluto provare a farsi leccare i piedi e questa volta lui accettò.
Chanel dunque gli diede il pouf su cui poggiare le gambe e iniziò a lucidargli le scarpe, nel mentre la dea si mise in braccio di fronte al ragazzo e iniziò a farsi fare un ditalino. Chanel gli tolse poi le scarpe e dopo averle annusate si concentrò sui suoi calzini neri che annusò e baciò.
L'odore era molto delicato e lo si poteva sentire solo facendo grandi respiri nella zona delle dita, i calzini inoltre non erano neanche troppo sudati viste le temperature della giornata.
Una volta tolti i calzini la schiava si trovò di fronte a dei piedi davvero enormi, un quarantasette, con le piante molto larghe e ruvide, con un paio di calli nella parte alta della pianta destra, le dita grosse e irregolari. Il secondo dito era il più lungo mentre il terzo era lungo quanto l'alluce, che a sua volta era molto tozzo.
Non erano dei piedi fantastici, anzi si poteva dire che erano abbastanza brutti e poco curati, molto diversi da quelli della padrona o di Alessia. Chanel sapeva che molto spesso i piedi maschili non erano molto belli da vedere, ma sperava che in quel caso avrebbe trovato dei piedi più simili ai suoi, un quarantuno con pianta stretta, dita proporzionate ed a scalare dall'alluce in poi. Nonostante non le piacessero molto si mise subito ad annusarli e baciarli con grande impegno e finalmente mettendo il naso tra le dita potè sentire un odorino interessante.
Dopo aver ricevuto l'ordine tirò fuori la lingua e iniziò a leccarli e succhiarli. Il contatto tra la sua lingua e i piedi ruvidi di Francesco non le provocava un gran piacere nè passarla sopra i suoi calli, ma quando alzando gli occhi vide Valentina intenta a fare un pompino al ragazzo entrò in trance dall'eccitazione.
La mistress interruppe il suo bocchino solo per prendere i piedi del ragazzo e spingerli con forza dentro la bocca della schiava, provocando in lei un visibile godimento.




I tre proseguirono poi nel letto, dove iniziarono a trombare, con Chanel che baciava e annusava i piedi di Valentina o leccava quelli di Francesco a seconda della posizione che stavano facendo i due.
Verso il finale la padrona fece sdraiare la sua schiava con le ginocchia piegate all'insù, mettendo un cuscino sulle sue gambe e sdraiandosi su di essa, poggiando le sue natiche sulla faccia e dandole l'ordine di leccarle il buco del culo.
Chanel non se lo fece ripetere due volte, tirò fuori la lingua e iniziò a muoverla instancabilmente, finendo per infilarla dentro il buco più volte e fottendo così la padrona. Il gusto del culo della dea era questa volta meno forte della prima volta, essendo molto più pulito, questo piacque alla schiava ma in quantità minore rispetto alla volta precedente, facendole capire che quel sapore col sentore della cacca non le era dispiaciuto affatto.
L'eccitazione delle due fu portata alle stelle quando Francesco iniziò a fottere la figa di Valentina, poggiando e sfregando le palle sulla faccia di Chanel.
La mistress venne prima del ragazzo e fece bere i suoi umori alla schiava, che per la prima volta ebbe l'onore di poggiare la bocca sulla sua divina figa. Il sapore era davvero incredibile e lo stare a contatto con quella parte del corpo così intima fu molto piacevole per Chanel che però si sentiva come un pesce fuor d'acqua, ritenendosi indegna per occuparsi di quella zona della dea. Nel frattempo il ragazzo si fece fare una sega da Valentina, per poi venire su i suoi magnifici piedi, ricoprendoli di sborra sui talloni, le piante e le dita anche più della volta precedente.

Chanel non appena ricevette l'ordine dalla padrona si fiondò sui suoi piedi, tirò fuori la lingua e li iniziò a leccare e succhiare con forza e vigore, senza mai staccarsi né fermarsi per un istante, ripulendoli completamente.
Il sapore molto buono della sborra di Francesco unito a quello afrodisiaco del sudore dei piedi della dea creò un mix buonissimo che Chanel adorò. Il ragazzo prese poi iniziativa e con le poche forze rimaste infilò con forza i piedi di Valentina dentro alla bocca di Chanel, fino in gola, provandole fortissimi conati di vomito a cui riuscì a fatica a resistere.
Continuò poi a leccare e succhiare i piedi della coppia, dedicandosi però di più a quelli della padrona, mentre loro si facevano le coccole sdraiati nel letto.
Si addormentarono poco più tardi tutti e tre in quelle stesse identiche posizioni, stremati dai grandi sforzi ma felici per la magnifica nottata passata insieme.

Fine capitolo 7
 
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Capitolo 8

"Torture"

Il mattino seguente la schiava preparò la colazione per i due e gliela servì in terrazzo, dove la sera prima avevano cenato.
Chanel si mise sdraiata a pancia in su tra di loro e tirò fuori la lingua, la coppia iniziò dunque a strofinarle i piedi sopra, divertendosi a rubarsi a vicenda la lingua della serva che continuava a muoverla senza sosta.
Ad un certo punto i due iniziarono a mettersi un po' di cibo sui piedi facendoli poi mangiare alla schiava, che quindi potè tornare dopo un bel po' a mangiare la sua colazione direttamente dalle estremità che tanto amava.
Valentina poi mise i piedi sul cazzo di Francesco e iniziò a segarlo, e allo stesso tempo ordinò a Chanel di baciarle e leccarle i piedi.
Muoveva la sua lingua sul dorso, sulle piante e sulle dita, succhiandole anche.
Nel farlo ovviamente finì varie volte per toccare con la lingua il membro di Francesco che non sembrava molto infastidito dalla cosa.
Tutto diventò ancora più piccante quando la padrona direzionò la lingua della schiava direttamente sulla sua cappella.
Sempre coi suoi piedi costrinse poi Chanel ad iniziare a succhiare appassionatamente quel cazzo, poco più piccolo dello strap-on e le sue grosse palle.
La schiava apprezzò parecchio il cazzo di Francesco, succhiandolo con passione e trasporto provando sensazioni miste.
Difatti il suo cazzo per quanto più piccolo era sicuramente più piacevole dello strap-on, il sapore era buono anche se non sapeva molto di pulito ma la serva apprezzava sempre i sapori e odori forti.
Tuttavia si sentiva davvero molto umiliata dalla cosa, stava si succhiando il suo primo cazzo, ma lo stava facendo di fronte al suo grande amore, la ragazza che amava da anni e con cui in passato ha sognato più volte di poter stare assieme prima di capire il suo vero ruolo.
Questi pensieri furono spazzati poi via quando Francesco venne copiosamente sui piedi della dea, a quel punto Chanel tornò alla realtà e iniziò a ripulirli con grande trasporto e attenzione.
Più tardi i due andarono sotto la doccia a scopare e lavarsi mentre la schiava ripuliva e risistemava la casa.




Dopo che il ragazzo se ne andò anche Chanel si fece la doccia e poi le due ragazze si prepararono immediatamente per uscire visto che quel giorno avrebbero visitato una mostra di torture medievali in un paesino non troppo distante dal loro.
Valentina si mise un outfit tutto nero, con maglietta, mini gonna e nike, i soliti fantasmini blu e completando il look con gli occhiali da sole.
Si fece un'acconciatura molto sexy che faceva sempre impazzire la sua schiava già da anni, ovvero il doppio chignon.
Chanel invece optò per una maglietta bianca molto fine, una minigonna rosa, l'immancabile collare, occhiali da sole e mentre ai piedi indossava un paio di sandali a zeppa bianchi molto scomodi ma altrettanto belli.
Durante il viaggio risero, scherzarono e cantarono a squarcia gola i vari tormentoni estivi pop.
Le due fecero una sosta in un vecchio borgo in cui Valentina si fece fare diverse foto dalla serva.
Qui iniziarono a chiacchierare riguardo alla nottata e mattinata passata con Francesco.

Vale:"Allora Chanel com'è stato prendere il tuo primo vero cazzo?"

Chanel:"Molto bello padrona, una sensazione unica. Mi sono sentita molto umiliata nel farlo di fronte a lei, visto il forte amore che provo nei suoi confronti già da anni. Però sono davvero felicissima di poter fare tutte queste esperienze restando sempre ai suoi meravigliosi piedi. Sono davvero una schiava molto fortunata."

Vale:"Anche io sono una mistress fortunata ad avere una schiava brava e fedele come te. Comunque io noto quando sei in imbarazzo o ti senti umiliata e non ti nascondo che mi eccita un botto vederti così hahahah."

Chanel:"Sono molto molto felice di farle provare queste sensazioni padrona, io sono felice solo quando lo è lei e vivo col solo desiderio di appagarla. Mi riempie di gioia sentirle dire queste cose."

Vale:"Lo so, da circa quanto? cinque anni? Hahah. Sono felice di averti nella mia vita troietta mia. E devo dire che preferisco Mistress Nina e Chanel a Valentina e Alessandro. A proposito mi stavo quasi scordando del il mio nome da miss hahah."

Chanel:"Mi scusi Mistress Nina è colpa mia, non la chiamo mai così."

Vale:"No tu continua a chiamarmi padrona. Mi farò chiamare Mistress Nina dagli altri schiavi se ne avrò."

Chanel:"Vuole avere altri schiavi mia padrona?"

Vale:"Non lo so, se capita. Ma stai tranquilla non come te Chanel, tu sarai l'unica mia schiava personale, sempre al mio servizio. O hai qualche ripensamento?"

Chanel:"Assolutamente no padrona, io sono nata per servirla e per vivere ai suoi piedi, ogni istante della mia vita. Non esiste nient'altro al mondo che desideri fare."

Vale:"Brava schiavetta."

Chanel:"Comunque padrona avrei una cosa da dirle. Si ricorda che la prima volta che mi ha concesso l'onore di leccarlw il buco del suo magnifico sedere non era riuscita a farsi un bidet dopo essere andata in bagno? Il sapore mi è piaciuto di più in quel caso rispetto a ieri sera. Non che ieri non mi sia piaciuto ovviamente, non c'è niente che non ami di lei."

Vale:"Quindi ora ti piace pure il sapore della cacca? Hahahah sei piena di sorprese. Beh comunque non preoccuparti ci penserò su. In ogni caso prima di... che ne so fartela assaggiare? Farò qualche analisi per assicurarmi che non ti faccia male."

Chanel:"Grazie padrona."

Dopo pranzo andarono a vedere la mostra. Qui Valentina si divertì come una bambina nel vedere tutti quei modi con cui si potevano torturare le persone.
Fece emergere tutto il suo sadismo durante quell'ora, lato di sé che fin ora l'aveva sia incuriosita sia un po' spaventata allo stesso tempo.
Si era già precedentemente documentata molto sulle varie pratiche esistenti ma per paura di fare del male alla schiava e sapendo che la maggior parte di quelle pratiche non le piacevano molto aveva sempre rinunciato.
Chanel però una volta uscita dalla mostra continuò a notare come la dea fosse affascinanta da alcune di quelle torture e di come fosse molto eccitata all'idea di poter torturare un'altra persona e soddisfare la sua vena sadica.
Cercò quindi di convincere la padrona a provare qualche pratica con lei.

Chanel:"Padrona io sono la sua schiava, una sua proprietà, con me può fare tutto ciò che desidera. Non importa se non mi piace particolarmente qualcosa, per lei sono disposta a tutto."

Vale:"Non so se ti conviene continuare ad insistere Chanel, ho messo guinzaglio e frustino nel bagagliaio e mi sento molto sadica in questo momento hahahah."

La schiava continuò comunque ad insistere finendo poi per convincere la mistress.




Valentina la portò dunque in un boschetto abbastanza isolato e in cui solitamente non andava mai nessuno.
Una volta scese dalla macchina, la dea diede un forte calcio sullo stomaco della schiava che cadde a terra piegata in due dal dolore.
La dea la fece spogliare, le agganciò il guinzaglio al collare e la portò dentro al bosco.
Una volta dentro a padrona iniziò dunque a colpirla con il frustino, tirava colpi precisi, forti e in rapida successione senza sosta.
Dopo poco il culo di Chanel era totalmente rosso e dolorante, le sembrava di essersi seduta su delle ortiche da quanto le bruciava.
Qualche lacrima le iniziò a scendere dal volto ma ciò non fermò Valentina che iniziò a colpirla lungo tutto il corpo col frustino.
Quando la schiava iniziò a pregare la padrona di concederle un po' di riposo essa iniziò a tirarle dei forti calci, sui fianchi, sulle gambe e sul culo.
Quando la serva stramazzò al suolo Vale le saltò sulla pancia a piedi pari facendole vedere le stelle per qualche istante.
Chanel si riprese poi nel momento in cui la padrona iniziò a sputarle in bocca grossi quantitativi di saliva a cui accompagnava due schiaffi forti e rapidi ogni volta.
Quando fu soddisfatta prese per il guinzaglio la schiava e la portò in un prato.

Vale:"Schiava ora voglio che mangi un po' d'erba. Brucala come se fossi una capra."

Chanel iniziò dunque con grande disgusto a mangiare l'erba, accompagnando il tutto con versi da pecora, consapevole che non avrebbe potuto deludere l'amata padrona.
Il sapore e la consistenza dell'erba erano a dir poco tremendi e la schiava finì dunque per vomitare.
La padrona per punirla la riempì di frustate. L'ultima cosa che le due fecero prima di lasciare quel bosco fu il trampling.
Valentina fece sdraiare la schiava pancia all'aria e iniziò a calpestarla.
Per quanto la padrona fosse leggera, l'insieme di dolori che le botte e frustate le avevano procurato era difficile da sopportare con quei poco più di una cinquantina di chili addosso, specialmente quando la dea metteva tutto il suo peso in unico punto provocando un dolore lancinante alla sguattera.




Durante il tragitto verso casa Vale si fermò in una farmacia per prendere un clistere, appena Chanel lo vide capì che le torture non erano affatto finite.
Difatti appena tornate a casa la padrona fece di nuovo spogliare la schiava e la fece mettere a pecorina ai piedi del divano.
La dea le infilò dunque il clistere e la serva potè sentire un liquido caldo penetrarla, arrivandole fino all'intestino.
Dopodiché Valentina si assentò per una mezz'oretta e al suo ritorno la schiava era impaziente di andare in bagno ma lei glielo impedì, dicendole che l'avrebbe fatta soffrire come non mai prima di farla liberare.
Le disse inoltre che se non avesse aspettato il suo ordine per liberarsi, le avrebbe fatto pulire il pavimento con la lingua e non le avrebbe più neanche fatto vedere i suoi piedi per almeno un mese.
La mistress si sedette quindi sul divano e si fece lucidare le scarpe con la lingua, esse si erano sporcate abbastanza nel bosco, ma per Chanel leccare un po' di terra sembrò l'ultimo dei problemi di quella giornata.
Trovò poi un po' di sollievo e piacere nell'annusare l'intero delle nike e il forte e prezioso odore dei suoi fantasmimi blu pregni di sudore.
Mentre le baciava i piedi con ancora i calzini addosso alla schiava venne d'improvviso un fortissimo dolore alla pancia e con le lacrime agli occhi pregò nuovamente la padrona di potersi liberare.
La dea le negò nuovamente il permesso e passata in parte la crisi passò alla fase finale della tortura.
Iniziò a lubrificarle e infilarle le dita in culo. Già dopo che due dita la penetrarono il dolore allo stomaco peggiorò nettamente.
Già essere inculate di norma crea molto lo stimolo di andare in bagno ed è sempre consigliato svuotarsi prima di ogni rapporto anale, farlo con ancora il liquido del clistere dentro era davvero una missione ardua.
Difatti non appena Valentina le infilò lo strap-on dentro Chanel iniziò a piangere a dirotto ed urlare dal dolore, trovò forza infilando il naso dentro le nike nere e pensando a quanto sarebbe stato difficile stare senza quei magnifici piedi per un mese intero.




Finalmente quando la padrona fu soddisfatta tornò davanti a lei e le fece nuovamente annusare e baciare i piedi velati dai fantasmini e si fece scivolare le dita sulla figa per masturbarsi.
Non appena venne, con un filo di voce, diede il permesso alla schiava per liberarsi.
Chanel fece ritorno dalla sua padrona dopo una quarantina di minuti abbondanti passati in bagno, finalmente svuotata e tranquilla. Valentina accolse con molto affetto la serva, accarezzandola e ringraziandola per aver resistito tutto il pomeriggio.
Fu dunque il tempo per la schiava di poter adorare i piedi nudi della padrona, sudatissimi e con un odore afrodisiaco.
Passò ore ad annunasare, baciare e leccare quei piedi senza sosta, assaporandone ogni goccia di sudore, ogni pallino di lana dei fantasmini che le si era formato tra le dita, impregnandosi la faccia e riempiendosi le narici di quel magnifico profumo.
Aveva resistito tanto al dolore per non dover rinunciare neanche per un giorno a quelle opere d'arte che tanto amava, di cui ormai conosceva a memoria pure ogni piccola righettina presente sulle piante e di cui non poteva più fare a meno. Poi mentre li succhiava appassionatamente, Valentina le tolse la cintura di castità e iniziò a fotterle la bocca con i piedi, dandole il permesso di masturbarsi.
Chanel venne poco dopo e una volta ripulita, ringraziò di cuore la padrona baciando i piedi per diversi minuti. La serata finì con la dea intenta a guardare la tv comodamente seduta sul divano, strofinando le sue estremità sulla lingua della schiava, che era sdraiata per terra in orizzontale. Quella notte Chanel tornò a dormire sotto al letto, assaporando tutto il sudore presente nei calzini della dea e col naso fisso nelle sue nike nere.

Fine capitolo 8
 
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view post Posted on 3/1/2024, 20:12     +1   -1

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Capitolo 9

"L'ultima sera"

La settimana successiva passò in modo più tranquillo rispetto al week end appena trascorso, tolto qualche episodio isolato le due ragazze mantennero la loro solita routine.
Tra Valentina e Francesco continuava ad esserci un forte interesse sessuale, i due si videro tutti i giorni dal lunedì al giovedì, finendo per scopare un'altro paio di volte.
Chanel ebbe modo di leccare nuovamente i piedi del ragazzo e anche di fargli un altro lavoretto con la bocca.
Vista l'inesperienza, la schiava chiese aiuto alla padrona per imparare meglio a fare i pompini.
La dea gliene mostrò uno da vicino, facendolo a Francesco, in quest'occasione Chanel si sentì profondamente umiliata a fissare la mistress da vicino mentre succhiava con passione quel cazzo.
Il ragazzo le sborrò poi in bocca e Valentina dopo aver tenuto il prezioso liquido in bocca per qualche secondo lo sputò tra le labbra della schiava.
Un'altra lezione la ricevette il giorno successivo quando la padrona, indossando lo strap-on si fece fare un pompino dalla schiava, guidandola durante tutto l'atto.
Ovviamente dopo averle riempito la bocca, la dea decise di replicare anche col sedere della serva, inculandola con forza.
Ormai Chanel non provava più grossi dolori nel prenderlo in culo ma in compenso il piacere che provava era smisurato, anche se ancora si chiedeva come sarebbe stato prendere un cazzo vero li dietro, o anche se le avrebbe fatto altrettanto piacere nel caso, prenderlo senza la presenza della mistress.
In quei giorni la dea alternò le varie scarpe, che ormai avevano preso un forte odore e non avevano più bisogno di essere indossate per più giorni di fila con gli stessi calzini.
Alessia nel frattempo aveva ceduto alle lusinghe di Giovanni ed era finita più volte a letto con lui. La ragazza nel frattempo intensificò ancora di più la sua amicizia con Valentina e Chanel, finendo per farsi leccare i piedi altre due volte da quest'ultima.
Le tre ragazze passavano inoltre sempre più tempo insieme, spesso anche da sole.
In quel tempo trascorso insieme vennero a galla alcuni atteggiamenti di Alessia che incuriosirono non poco la dea, difatti quest'ultima iniziò a mostrarsi sempre più interessata al rapporto che la sissy e la padrona avevano.
Faceva molte domande alle due e chiese anche di poter assistere ad una sessione, Valentina acconsentì alla richiesta ma ponendo una condizione.
La ragazza avrebbe difatti dovuto filmare tutta la sessione con una videocamera.
Venne fuori un video di circa un'ora e mezza in cui la padrona si fece leccare le ascelle, le scarpe e i piedi, per poi finire il tutto con qualche frustata e una ventina di minuti di fisting ed inculata con lo strap-on.
Al termine del video tutte e tre le ragazze erano eccitatissime e Chanel si ritrovò a masturbarsi mentre leccava i piedi alle due, che nel frattempo muovevano le dita sulle loro fighe fino a venire.
Poco prima di venire Alessia prese coraggio e iniziò a baciare Valentina, che inizialmente fu colta di sorpresa e si scansò facendo sprofondare la ragazza in un profondo imbarazzo, poi però la mistress decise di ricambiare il bacio e le due finirono per limonare mentre facevano leccare i loro piedi alla schiava. Quello però non fu l'unico comportamento strano che la padrona notò nell'amica, difatti senza accorgersene Alessia mostrava sempre più attenzioni alla dea e mostrò inoltre alcuni atteggiamenti di sottomissione nei confronti di quest'ultima.
Vale era interdetta sul cosa fare, era abbastanza sicura che l'amica avesse inclinazioni da slave e che allo stesso tempo si era presa una bella cotta per lei.
Tuttavia la dea sapeva anche che se avesse forzato i tempi avrebbe rischiato di spaventarla e farla allontanare da lei.
Decise dunque che avrebbe cercato di entrare sempre di più nella testa dell'amica e che avrebbe sfruttato le giuste occasioni e i giusti tempi per far venire allo scoperto i sentimenti di Alessia.




Il venerdì di quella settimana sarebbe stato l'ultimo giorno sia per Francesco che per Giovanni.
I due ragazzi decisero dunque di affittare una villetta molto carina in un paesino sulla montagna per passare un'ultima giornata da soli con le due ragazze.
Valentina ovviamente portò con sé anche la schiava, da cui non si sarebbe voluta staccare neanche per un giorno.
I cinque ragazzi dunque partirono la mattina presto in macchina per raggiungere la casa e dopo una mattina passata insieme a ridere, scherzare e fare alcuni giochi da tavolo e un gustoso pranzo preparato dalla serva decisero di andare a fare una passeggiata sulla montagna, che in quel punto presentava una lunga distesa d'erba da cui era possibile ammirare una vista magnifica.

Vale:"Ale fai una foto a me e Chanel?"

Alessia:"Certo Vale, mettetevi in posa. Wow siete bellissime, sono venute benissimo queste foto."

Vale:"Abbiamo una futura fotografa di fama mondiale qui. Chanel mi sa che d'ora in poi chiamerò l'Ale per farmi fare i servizi fotografici, qua rischi di essere sostituita schiavetta mia hahaha."

Alessia:"Hahahah con piacere... si hahahah" rispose con la faccia rossa come un peperone e con fare un po' agitato.

La padrona continuò per tutto il pomeriggio a punzecchiare l'amica con frasi di questo tipo, provocando in lei un forte senso di vergogna e imbarazzo ma anche un incredibile eccitazione. Quest'eccitazione portò Alessia a staccarsi dal gruppo per farsi scopare da Giovanni e potersi prendere una pausa dalla mistress che la stava facendo impazzire.
Una volta rimasti soli dunque, Valentina e Francesco si sdraiarono su di un telo nel prato, con Chanel accucciata in ginocchio ai loro piedi. Vale iniziò dunque a farsi ripulire le adidas bianche, piene di erba e fango, che si era volontariamente sporcata per torturare un po' la serva.
Nonostante il forte ribrezzo che Chanel provava già solo a sentire l'odore di quel mix presente sopra le scarpe della padrona, si fece forza e iniziò a ripulirle con la lingua.
Il sapore era disgustoso, la consistenza anche peggio, ma per fortuna Vale le diede il permesso di sputare via il tutto, facendole ingerire solo una minima parte della sporcizia che aveva sulle scarpe.
Con grande fatica e sforzo la schiava riuscì a ripulire le scarpe della dea senza vomitare né farla spazzientire e fu felicissima quando la padrona le diede il permesso tanto atteso di toglierle le scarpe.
Fece dei respiri profondi con il naso all'interno di esse, andando in estasi per il forte odore che emanavano, per poi passare alle calze di Valentina.
Erano dei calzini corti neri che le arrivavano fino a prima delle caviglie, che presentavano diverse piccole strisce orizzontali rosa e grigie.
L'odore dei calzini era molto buono seppur non intenso quanto quello degli altri calzini della padrona annusati fin lì, visto che li aveva indossati appena un paio di volte.
Una volta tolti si fiondò con la faccia tra i meravigliosi piedini della dea, massaggiandoli, annusandoli a pieni polmoni, coprendoli di baci in ogni millimetro, mentre la coppietta si scambiava baci e coccole.
D'improvviso lo splendido panorama visibile dalla montagna era passato totalmente in secondo piano per Chanel, che trovava quei piedi una visione insuperabile, degna di essere inserita come ottava meraviglia del mondo.
Proseguì poi leccandole e succhiandole i piedi con una passione e un trasporto fuori dal comune.
Franceso si abbassò poi le mutante e si fece fare una sega coi piedi dalla ragazza e allo stesso tempo un bocchino dalla schiava.
Il tutto culminò con una copiosa sborrata sui piedi di Valentina che furono poi immediatamente ripuliti con la bocca da Chanel.




Dopo circa un'oretta e un quarto i cinque si ricongiunsero e iniziarono a tornare verso il paesino prima che si facesse buio. Per la strada di ritorno Vale decise di restare a piedi nudi fino al ritorno alla villetta, con la schiava che avrebbe tenuto i suoi calzini in bocca e portato le sue scarpe in mano, finendo poi più volte per infilarci il naso dentro.
Tutto ciò finì per mandare subito fuori di testa Alessia che tornò a sentire un lago all'interno delle mutandine ed iniziò a benedire la scelta di indossare un vestitino abbastanza largo quel giorno che le avrebbe impedito di rendere evidente la chiazza bagnata che le si era formata sulle mutande.
Prima di rincasare i cinque si fermarono a prendere delle pizze d'asporto per la cena.
Dopo aver cenato Chanel si mise sotto al tavolo intenta a ripulire i piedi della padrona diventati ormai completamente neri.
Mise tutto l'impegno del mondo per cercare di scrostare via tutto lo sporco dai suoi piedi, ripulendosi più volte la lingua con una bottiglietta d'acqua.
Nonostante il sapore dello sporco sulle sue estremità fosse tutt'altro che gradevole, la schiava fu parecchio felice di svolgere il compito e riuscì dopo parecchi minuti a ripulire totalmente quei magnifici piedi, riportandoli lucidi e splendenti come se fossero stati appena lavati.
Dopo circa una quarantina di minuti passò ai piedi di Francesco, che per fortuna questa volta erano molto più sudati e odorosi rispetto al solito e ciò fece apprezzare molto di più la pratica a Chanel, facendole quasi dimenticare quanto quei piedoni fossero grossi, brutti e mal curati.




Mentre la serva leccava di gusto i piedi sotto al tavolo, le due coppiette avevano iniziato a giocare ad obbligo o verità con l'aiuto di una bottiglia per decidere a chi sarebbe spettato scegliere e subire i vari obblighi.
Dopo qualche turno toccò a Valentina decidere l'obbligo per Alessia e lì la dea decise di fare la sua mossa.

Vale:"Ale sarai la mia schiava per dieci minuti, legati i capelli e mettiti a quattro zampe" la richiesta incuriosì i due ragazzi e lasciò la ragazza impietrita.

Quando però la dea iniziò a fissarla negli occhi Alessia si lasciò definitivamente andare e si mise a quattro zampe.
Vale si alzò dunque in piedi, calzando le sue ciabattine rosa, prese l'amica per la coda e se la portò in giro per casa.

Vale:"Abbaia schiava" disse con voce ferma e tono autoritario.

Alessia ubbedì e dopo aver ricevuto quell'umiliazione decise che era arrivato il momento di lasciarsi andare completamente.
La mistress la fece poi sdraiare sulle sue gambe e iniziò a sculacciarla con sempre più forza. Dopodiché fece inginocchiare l'amica e le ordinò di baciarle i piedi.
Alessia, ormai totalmente in trance iniziò a baciare il dorso e le dita dei piedi di Mistress Nina.
Poi alzò i suoi piedi e prese a baciare con passione tutta la pianta, finendo per andare a sforare i dieci minuti che sarebbe dovuto durare l'obbligo.
Proseguì poi con qualche timida leccata, che diventarono poi sempre più lunghe e appassionate.
Dopo una decina di minuti buoni, Vale era soddisfatta e decise di far finire lì l'obbligo.

Alessia:"Grazie padrona" le sussurò dunque a voce bassa.

La padrona prese poi Chanel e andò con lei in bagno.
Qui fece spogliare e sdraiare nella vasca la sguattera, si abbassò le mutande e reggendosi coi piedi sui bordi della vasca iniziò a pisciare in faccia alla schiava.
Quest'ultima aprì subito la bocca e iniziò a bere quel prezioso dono.
Trovò molto degradante ma anche estremamente eccitante quella pratica.
Era un forte getto caldo, dal sapore aspro e particolare che però mandò al settimo cielo la schiava che lo bevve con gusto fino all'ultima goccia.
Dopo essersi ripulita ringraziò di cuore la padrona baciando e succhiando con forza mani e piedi di Valentina.




Una volta uscita dal bagno la dea e Franceso andarono in camera per passare quell'ultima serata insieme da soli.
Alessia e Giovanni si misero invece sul letto che c'era in giardino cominciando a pomiciare e fare preliminari, con Chanel ai piedi della ragazza.
La schiava rimosse le Jordan verdi e bianche all'amica e le annusò all'interno, potendo così sentire un ottimo odore.
Alessia non aveva indossato le calze durante tutto il giorno ed i suoi piedi erano sudatissimi e puzzavano molto.
La schiava si perse totalmente a baciarli e annusarli, godendoseli anche mentre i due scopavano.
Giovanni fu poi costretto da Alessia a venirle sui piedi, andandole a ricoprire tutte le dita, le piante ed i talloni.
La schiava lì ripulì all'istante, leccandoli e succhiandoli con forza e dedizione fino a consumarsi la lingua.
Il sapore dei piedi della ragazza molto sudati e leggermente sporchi per via del contatto con le suole delle scarpe misto a quello della sborra del ragazzo, non particolarmente aspra ma abbastanza salata, era molto gradevole per i gusti della sguattera.
Alessia riuscì poi a convincere il ragazzo, leggermente su di giri per colpa dell'alcool, a inculcare la schiava.
Giovanni era molto preso dalla ragazza e nonostante qualche timore iniziale decise di assecondarla e provare quell'esperienza.
Dunque Chanel ebbe finalmente modo di prendere un cazzo vero nel culo, Giovanni era bravo e aveva un cazzo modesto, di quindici centimetri circa, ma nonostante il forte piacere provato, la serva continuava a preferire lo strap-on usato dalla padrona.
Mentre il ragazzo le fotteva il culo, Alessia le fotteva violentemente la bocca con i piedi e tutto ciò portò l'eccitazione di Chanel alle stelle, facendola pentire per non aver neanche provato a chiedere alla dea in precedenza di liberarla dalla cintura di castità per potersi masturbare.
La coppia finì poi per fare un secondo round di sesso con la schiava che finì a leccare il culo ad Alessia che nel mentre era sdraiata su di lei. Quest'ultima era più difficile da gestire rispetto alla mistress per Chanel, poiché era più pesante e alta rispetto a lei.
Il gusto e l'odore del buco del culo della ragazza fece però superare qualsiasi fatica alla schiava che di godette il momento.
Giovanni infine sborrò in bocca ad Alessia che istantaneamente prese a limonare con la schiava, passandosi difatti a vicenda la sborra del ragazzo.
I tre si addormentarono quindi assieme con Chanel ai piedi di Alessia.

Fine capitolo 9
 
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Capitolo 10

"Consapevolezza"

Il mattino seguente il clima tra i cinque ragazzi era tutt'altro che sereno, Alessia e Giovanni finita l'eccitazione della sera prima iniziarono a provare un po' di imbarazzo per quanto era successo.
Soprattutto Alessia provava un forte senso di vergogna peggiorato però dalla consapevolezza che ciò che aveva fatto con Valentina le era piaciuto parecchio e che quell'esperienza l'avrebbe anche potuta riprovare se fosse riuscita a trovare nuovamente il coraggio della sera precedente.
Una volta tornati in paese, i ragazzi si separarono, con Francesco e Giovanni che partirono per tornare a casa poco dopo pranzo. Durante il pomeriggio iniziò a piovere a dirotto e il tempo non migliorò per tutto il week end. Valentina e Chanel passarono tutto il tempo a casa, visto che con la pioggia forte lì in montagna era difficile trovare qualcosa da fare. Alessia non si fece sentire per tutto il tempo e benedì il meteo che la costrinse a casa per quei due giorni in cui avrebbe potuto riflettere sul da farsi con quella dea che le era ormai totalmente entrata nella testa.
Mistress Nina e la schiava sfruttarono quel tempo per stare un po' da sole, visto che quella successiva sarebbe stata l'ultima settimana in montagna prima di tornare a Milano, dove avrebbero dovuto fare i conti con la realtà.
Una volta rientrate a casa Mistress Nina e Chanel non sarebbero sparite certo, ma avrebbero comunque avuto molto meno spazio, dovendo rilasciare il campo a Valentina e Alessandro.
Quel sabato sera mentre era intenta a farsi leccare i piedi dalla serva, alla dea venne in mente una soluzione.
Non voleva privarsi del rapporto ventiquattr'ore su venti quattro che aveva ormai instaurato con la schiava e non poteva di certo portarsela a casa a vivere.
Tuttavia la padrona possedeva una casa nei pressi dell'università, un bilocale appartenuto fino a pochi anni prima ad una sua vecchia zia ormai passata a miglior vita, che in quel momento era da poco tornata libera pronta per essere riaffittata a qualche altro universitario. Certo l'idea c'era, ma vi era anche un importante scoglio da superare, sarebbe stato possibile convincere Annalisa a lasciarla andare a vivere in quella casa facendo leva sulla volontà di voler fare un'esperienza nuova, ma come avrebbe potuto convincere la madre a far venire in casa pure la schiava?
Quella era una casa in cui al massimo Vale avrebbe potuto convivere con un fidanzato o un'amica, non di certo un semplice amico, sarebbe stato strano e i due avrebbero avuto pochi spazi.
Certo Annalisa non vedeva in Alessandro una possibile minaccia per la figlia, ma anzi come un dono, un amico sincero e fedele disposto a tutto per lei. Cosa avrebbe detto per convincere la madre?
Le avrebbe mentito o le avrebbe detto la verità sul loro rapporto segreto, cercando comprensione e sostegno in Annalisa?




Oltre a questo pensava inoltre anche ad Alessia e al loro rapporto.
Ormai Valentina era entrata totalmente in confidenza con il suo ruolo dominante e non aveva più dubbi sul voler vivere appieno questo lato di sè.
Vedeva in Alessia una possibile seconda schiava, tuttavia il problema era legato alla reazione che avrebbe avuto la ragazza.
Chanel ci mise parecchi mesi prima di iniziare piano piano ad aprirsi con lei circa le sue passioni e successivamente passarono anni prima che le due ragazze fecero per la prima volta una sessione e iniziarono a vivere nei loro rispettivi ruoli.
L'unica possibile differenza era legato ad un fattore anagrafico, ormai erano cresciute e avevano una testa molto meglio sviluppata e un bagaglio di vita maggiore per poter prendere determinate decisioni rispetto a quando si affacciarono per la prima volta su questo argomento lei e la schiava.




Durante quei due giorni le due ebbero modo di confidarsi su parecchie cose, su tutto ciò che stava accadendo, le sensazioni che provavano e i loro dubbi.
La dea chiese inoltre un parere su ciò che poteva passare nella testa di Alessia proprio alla sua schiava, pensando che nessuno meglio di lei poteva conoscere ciò che le stava passando per la testa in quei giorni.
Domenica pomeriggio mentre era comodamente sdraiata sul divano, con Chanel inginocchiata ai suoi piedi intenta a massaggiarli e baciarli, Valentina parlò per la prima volta alla schiava dell'idea di andare a convivere assieme.

Vale:"Chanel in questi giorni ho pensato molto ad una cosa. Sai che ho una casa vicino all'università che diamo in affitto ogni anno no? In questo momento non abbiamo ancora trovato nessun nuovo inquilino e stavo dunque pensando che potremmo andare a viverci assieme, noi due, Mistress Nina e Chanel. In questo modo potremmo conservare il nostro rapporto senza limitarlo a qualche sporadica sessione ogni tanto, visto che a Milano non potremo sempre essere noi stesse fuori casa come facciamo qua. Io penso di poter convincere mia mamma, le dirò di noi, del nostro rapporto e so che lei riuscirà a capirci e accettarci. Tu cosa ne pensi? Ti piace l'idea? Riusciresti a convincere i tuoi?"

Chanel:"Padrona è un'idea davvero magnifica, mi piacerebbe moltissimo poter vivere con lei e continuarla a servire costantemente come ho fatto in questi giorni. Io non credo che i miei avrebbero problemi nel farmi venire, sa che tra noi non c'è un grande rapporto nè grossi problemi a livello economico che mi impediscano di pagare tutto ciò che serve. In ogni caso sono grande posso benissimo andare via di casa anche senza il loro permesso e al massimo trovare un lavoro per poter pagare tutto. L'unica cosa che mi preoccupa è Miss Annalisa, non vorrei che litigaste per colpa mia padrona."

Vale:"Non ti preoccupare con mia mamma non ci saranno problemi. Comunque non ti darò il permesso di lavorare, già ti sarà difficile mantenere una doppia vita, scinderti tra il mio migliore amico Alessandro e la mia schiava Chanel, riuscire a mantenere gli studi con profitto ed allo stesso tempo servirmi come merito, figuriamoci con un lavoro in più da fare."

Chanel:"Per lei sono anche disposta a lasciare gli studi padrona, l'unica cosa che conta per me è la sua felicità, io sono felice solo se lo è lei padrona."

Vale:"Assolutamente no, la mia schiava personale deve essere categoricamente laureata, non è mica un compito che può fare chiunque sai" disse ridendo.

Chanel:"Agli ordini mia padrona. Le prometto che non la deluderò mai."

Vale:"Ti conviene, altrimenti ti dovrò punire molto duramente e sai quanto so essere perfida hahahah. Comunque ho altre novità, ho deciso che faremo dei video e delle foto insieme e ci apriremo profili social e canali su telegram e Onlyfans e anche un mio sito. Voglio vivere appieno questo nostro lato, parteciperemo anche a qualche evento BDSM a Milano. Voglio diventare una Mistress a tutti gli effetti, avere schiavi disposti anche a guidare per dodici ore attraversando il paese per venire da me e fare una sessione. Voglio diventare la mistress più desiderata e ammirata d'Italia."

Chanel:"Padrona lei può diventare la mistress più desiderata e amata del mondo, non c'è nessun altra come lei. Lei è unica e io la amo e venero per questo. E sono contentissima di poter essere ai suoi piedi in questa sua avventura."

Vale:"Chanel tu sarai ai miei piedi per sempre, per qualsiasi cosa, non mi libererò mai di te schiavetta mia. Ti amo, anche se in modo diverso dal solito o dal modo in cui mi ami tu, ma ti amo."

Chanel:"Grazie padrona" disse con le lacrime agli occhi per l'emozione.

Vale:"Non piangere cagnolina mia hahahah. Piuttosto cambiando discorso, aiutami a capire cosa fare con Alessia."

La schiava prese qualche secondo per riprendersi e poi replicò alla dea.

Chanel:"Padrona secondo me dovrebbe scriverle. Cercare di metterla a suo agio in modo che si apra con lei. Magari potreste vedervi da sole domani se il tempo lo permetterà."

Vale:"Si forse hai ragione tu, lei in questo momento è confusa mentre io so benissimo cosa voglio da lei e quale sia il mio ruolo."

Il lunedì finalmente la pioggia cessò e tornò fuori il sole, accompagnato dal solito caldo estivo. Quella mattina giunse a casa delle due un pacco, un regalo di Mauro, sia in vista della sessione a quattro che avrebbero fatto poco dopo il loro ritorno a Milano, sia per avvicinarsi ulteriormente a Valentina.
Dentro al pacco vi erano due oggetti, una lunga frusta per la mistress, che faceva venire i brividi alla schiava solo a guardarla e una specie di body ghepardato, con un grosso buco a forma di cuore che lasciava il culo scoperto, per Chanel.
La dea decise che avrebbe usato entrambe le cose quel giorno, mise quindi fin da subito il body alla serva, infilandogli inoltre il plug con la coda invece del solito per la prima volta.
Chanel era entusiasta di quella coda e la dea per completare il look le mise anche un cerchietto con delle orecchie da gatta. Chanel fu molto meno entusiasta quando la padrona iniziò a testare la nuova frusta su di lei, provocandole un dolore enorme, ben superiore a quello dell'altro frustino, facendole anche uscire un po' di sangue oltre che a lasciarle le impronte sul sedere. Dopodiché chiamò Mauro per ringraziarlo, inviandogli inoltre qualche foto e video fatti quella mattina grazie ai regali.
Poi prese la decisione di scrivere ad Alessia.




La ragazza fu parecchio titubante sul risponderle o meno, per poi convincersi sul da farsi solo nel pomeriggio.
Le due si accordarono per vedersi da sole per andare a ballare quella sera. In questo modo infatti le due avrebbero evitato silenzi imbarazzanti, sarebbero state libere di parlare ma senza essere completamente sole.
Vale ad inizio serata cercò di mettere a suo agio Alessia e rasserenarla, senza dover per forza toccare l'argomento.
Più tardi in quella serata, quando i tempi erano maturi e la ragazza sembrò pronta e iniziarono a parlarne.

Vale:"Allora Ale io so che tu in questo momento ti senti spaventata, che non ti senti sicura e che tutto questo è un mondo nuovo per te. Io so che hai un indole sottomessa e ho anche capito che ti piaccio molto. Ti propongo di fare una prova stasera o quando ti sentirai pronta e solo successivamente prendere una decisione o meno. Potresti diventare la nia seconda schiava, ma in modo diverso da Chanel. Lei è la mia schiava personale, ha rinunciato a tutto per vivere con me e stare ai miei ordini sempre, tu invece potresti rimanere una mia normale amica e di tanto in tanto quando lo vogliamo entrambe essere la mia schiava. Cosa ne pensi?"

Alessia:"Penso che sia incredibile il modo in cui mi fai sentire, penso anche che sarebbe il mio più grande rimpianto rinunciare a te. Voglio fare questa prova, voglio buttarmi e accettare le conseguenze. Anche stasera se vuoi. Inoltre ti devo delle scuse per come mi sono comportata in questi giorni, prometto che non succederà più."

Vale:"Stai tranquilla. Sono felice di sentirti dire queste cose. Comunque a casa c'è Chanel che ci aspetta, sessionerete assieme, ma ricordati che tu in qualsiasi altro momento in cui non sei in formato schiava o non sei con me potrai usarla come preferisci."

Le due continuarono a parlare per un'altra ora, in cui Alessia spiegò a Valentina quali fossero le pratiche che più le piacevano e quali invece avrebbe voluto evitare.




Fecero poi ritorno verso casa dove Chanel le accolse facendo loro le feste, ancora vestita come la mattina.
La dea fece dunque spogliare la ragazza e iniziò la sessione frustandola prima col frustino più piccolo per poi passare a quella più grande mentre usava Chanel come una sedia.
Alessia provò grande piacere e dolore allo stesso tempo durante la pratica e fu entusiasta di quella sensazione.
Proseguì poi sedendosi su di una poltrona, usando Alessia come poggiapiedi, dandole così tempo per riprendere le forze dopo le frustate e ordinando a Chanel di leccarle le scarpe.
La padrona indossava un paio di stivaletti neri col tacco lunghi fino a poco più della caviglia.
La schiava lì ripulì con cura divertendosi a succhiare con passione il tacco.
Una volta tolti si sparse un forte odore per tutta la stanza, che fece quasi venire il vomito a Valentina e Alessia mentre mandò in estasi la sguattera.
Difatti già quegli stivali erano tutt'altro che consigliati per il caldo estivo, in più la dea li aveva indossati senza calze e ora i suoi piedi erano sudatissimi ed emanavano una puzza simile a quella del post escursione come intensità, anche se l'odore era leggermente diverso.
Chanel annusò e baciò quei meravigliosi piedini con una passione incredibile, stando attenta a massaggiarli per bene per dare sollievo alla mistress.
Proseguì poi leccandoli e solo una volta che i suoi piedi erano stai totalmente ripuliti dalla lingua della schiava ordinò ad Alessia di mettersi in ginocchio di fronte a lei.

Vale:"Chanel tu succhierai il mio piede destro, Alessia tu invece succhierai quello sinistro. Avrete sette turni da trenta secondi per farmi vedere quanto siete brave a fare le troiette. Chi terrà i miei piedi in bocca per più tempo mettendoseli dentro il più possibile vincerà il turno. Alla fine chi perderà la sfida subirà una tortura. Siete pronte? Tre, due, uno via!"

Le due schiave iniziarono a succhiare con forza quei piedi fino ad arrivare a infilarseli fino in gola e provocarsi i conati di vomito.
Lavorarono senza sosta cercando di spingere quei deliziosi piedi nella loro bocca, ormai privi dell'odore pungente di prima e totalmente lubrificati dalla saliva della sissy.
Chanel era ovviamente più avvantaggiata essendosi esercitata molto negli ultimi tempi con le estremità della padrona, Alessia invece aveva leccato per la prima volta in vita sua solo pochi giorni prima, tuttavia era sempre stata molto brava nel fare lavoretti di bocca ai vari ragazzi avuti nel corso degli anni e questo equilibrò un po' la situazione.
Vale invece si godette quella sfida fino in fondo, con un sorriso diabolico stampato sul volto. Provò più volte a mettere alla prova le due schiave strofinando le dita dei piedi sulla loro gola al fine di farle soffrire di più e nel vedere le loro facce sofferenti fu ancora più eccitata.
Nei primi quattro turni il risultato era di parità, poi però l'esperienza di Chanel si dimostrò decisiva e le permise di vincere per cinque a due.
Mistress Nina fece dunque sdraiare pancia all'aria Alessia e accese due candele, una rossa e una gialla e iniziò a farle sgocciolare sulla schiava.
Iniziò facendole sgocciolare sui suoi seni per poi andare lentamente sempre più giù fino alla sua figa provocandole un dolore immenso e un'altrettanta immensa eccitazione.
Mentre la schiava si riprendeva stesa a terra, Valentina iniziò a fottere Chanel sul letto fino a farla venire con il vibratore posizionato sulla sua cappella.
Poi iniziò a fottere la figa di Alessia mentre la cagna, dopo aver reinserito la coda, leccava i piedi di quest'ultima.
I piedi di Alessia non erano né sudati né odorosi visto che aveva indossato i sandali col tacco quella sera, ma alla sissy bastò comunque per eccitarsi nuovamente.
Li leccò e succhiò con passione mentre vedeva Alessia gemere di piacere e urlare a squarcia gola mentre la miss la fotteva con violenza tirandole più volte i capelli e schiaffeggiandola sul culo e in pieno volto con una cattiveria inaudita.
Una volta che anche l'altra schiava giunse all'orgasmo, la dea si sdraiò su Chanel che nel frattempo le leccava l'ano e concesse l'onore ad Alessia di poterle leccare la figa fino a farla venire.
Le due schiave mosserò la lingua freneticamente e senza sosta per far godere la loro padrona come meritava.
Per Alessia quella prima volta rappresentò un grande onore e restò ammaliata dall'odore e dal sapore di quel prezioso triangolino.
Venne poi copiosamente e costrinse le due troie a bere il suo squirto facendole addirittura limonare con passione coi suoi umori in bocca.
Infine si sdraiò sul letto e si fece leccare I piedi nuovamente dalle schiave. Prima uno a testa, poi ne tolse uno e le obbligò a leccare entrambe lo stesso.
Le lingue delle due schiave si incontrarono più volte sui suoi piedi e le due finirono per limonare con un alluce della padrona in bocca.
Poco prima di andare a dormire Valentina chiese ad Alessia di prendere una decisione.

Alessia:"Sono la sua schiava Mistress Nina, ora e per sempre."

Fine capitolo 10
 
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view post Posted on 17/1/2024, 23:02     +1   -1

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Capitolo 11

"Una svolta inaspettata"

Il venerdì della settimana successiva la vacanza volse al termine per le due ragazze, mentre Alessia sarebbe rimasta ancora qualche giorno in montagna.
Gli ultimi giorni furono molto divertenti per le ragazze, ma anche un filo malinconici.
Sapevano che a breve sarebbero dovute tornare alla realtà e avrebbero dovuto lottare per poter essere nuovamente loro stesse.
Mistress Nina si divertì parecchio a usare le sue due schiave come preferiva, Chanel era più portata per essere usata come lavandino o straccio, la sua lingua si infilava lungo tutto il corpo della padrona, eccezion fatta per la sua preziosa figa e i suoi bei seni, con una speciale attenzione ovviamente ai piedi della dea oltre che a essere usata come water o per essere fottuta come una troia.
Alessia invece era più propensa a farsi torturare e subire pratiche più pesanti da parte della mistress, che con lei era consapevole di potersi spingere un po' oltre nel suo aspetto più sadico rispetto che con l'altra schiava, creando un equilibrio perfetto tra le tre.
Quel venerdì per la prima volta dopo tre settimane Chanel si mise da parte per far tornare Alessandro e per la prima volta si incontrò con Alessia senza vestitini, trucco o parrucche al momento dei saluti generando un ultimo momento di grossa ilarità tra le tre. L'unica cosa che Valentina decise di lasciare allo schiavo fu la cintura di castità, senza le chiavi ovviamente, lo schiavo era venuto l'ultima sera e avrebbe potuto tranquillamente resistere per qualche giorno prima di farlo di nuovo.




Al rientro a casa Valentina subì una doccia gelata, difatti quando chiese ad Annalisa di poter andare a vivere insieme ad Ale nel bilocale ricevette la notizia che la casa era già stata ceduta in affitto a una coppia di ragazzi per tutto l'anno accademico.
Inoltre la madre della dea non sembrò molto d'accordo nè sul fatto che la figlia avesse effettivamente bisogno di andare a vivere da sola nè tanto meno di farlo insieme a un amico, per quanto innocuo e fidato fosse Ale agli occhi di Annalisa.
La notizia fu una mazzata per le due che però non si arresero, si fecero però forza a vicenda per cercare di trovare una soluzione, la migliore possibile.
Alessandro e Valentina si vedevano quasi tutti i giorni, facendo sessioni non appena ne avevano l'occasione, facendo riemergere sempre Chanel. Ale veniva comunque spesso usato dalla padrona come tassista, per svolgere diverse commissioni, per fare la spesa, andare a pagare le bollette e di tanto in tanto, quasi sempre mentre la madre della padrona era al lavoro, anche pulire casa.
Annalisa iniziò a trovare molto strana la situazione, certo che Ale fosse innamorato perso di sua figlia lo sapeva, così come sapeva che spesso è volentieri Valentina finiva per usarlo.
Tuttavia la situazione era arrivata a un livello successivo abbastanza strano, ormai la figlia lo usava in continuazione, senza sosta e per qualsiasi cosa.




Giunti agli ultimi giorni di settembre, con l'inizio dell'università ormai alle porte, Valentina decise di riprovare a parlare con la madre per cercare una soluzione.
Sapeva che ormai la casa nei pressi dell'istituto non era più un opzione percorribile, tuttavia sperava che sua mamma l'avrebbe aiutata se avesse saputo la verità.
Una sera, appena tornate a casa dopo una cena fuori coi parenti, la dea decise di calare tutte le fiches sul tavolo e riaprire il discorso con la madre.
Non appena le accennò il discorso Annalisa prese la palla al balzo per poter capire finalmente cosa stesse succedendo tra sua figlia e il suo migliore amico.

Annalisa:"Amore lo sai che con te sono sempre stata comprensiva e aperta. Ti ho sempre detto che con me puoi parlare di ogni cosa e che io sarei sempre stata dalla tua parte in qualsiasi caso. Ho notato che tra te e Ale è cambiato qualcosa in quest'estate, non sono scema, so che tra voi è successo qualcosa di grosso e se vuoi che io ti aiuti devi essere completamente sincera nei miei confronti."

Vale:"Lo so mamma, però ciò che è successo tra di noi è una cosa delicata e molto importante per entrambi. Se ti spiego tutto deve rimanere tra noi, ok?"

Annalisa:"Non ti preoccupare Nina, a chi lo dovrei dire poi? Ai genitori di Ale? Lo sai che mi stanno abbastanza antipatici e che odio il modo in cui lo trattano. Puoi totalmente fidarti di me."

Vale:"Grazie mamma. Hai mai sentito parlare di fetish e BDSM?"

Annalisa:"Oddio, si ne so qualcosa."

Vale:"Beh ecco già anni fa Ale mi confessò delle sue passioni e perversioni. Dall'amore per i piedi fino a quello per la sottomissione più estrema. Io inizialmente l'ho solo aiutato dandogli conforto e qualcuno con cui poter parlare liberamente. Tuttavia col tempo ho iniziato anche io ad appassionarmi a questo mondo. Quest'estate la cosa è giunta a un livello superiore e abbiamo iniziato a fare sessioni insieme. Sono diventata ufficialmente la sua mistress, Mistress Nina. Alé invece è la mia schiava, Chanel. Devi sapere che si sente a tutti gli effetti una donna ed è totalmente disinteressata al sesso, a maggior ragione con noi ragazze. Lei vive l'amore sotto un'altra forma, servendo e sottomettendosi, in questo caso a me. Al suo compleanno è iniziato tutto e quel giorno pensa che le ho fatto mettere un tuo vecchio vestito rosso, facendola sentire per la prima volta se stessa. In vacanza siamo state Mistress Nina e Sissy Chanel costantemente e abbiamo pure conosciuto un'altra ragazza, che è diventata anche lei la mia schiava, seppur in maniera diversa e meno intensa rispetto a Chanel. Per noi è una cosa molto importante e delicata. Ti prego cerca di capire mamma."

Annalisa si prese qualche minuto per pensare al da farsi, facendo aumentare l'ansia a Valentina.

Annalisa:"Allora sarò sincera, è una cosa abbastanza nuova e insolita per me, con cui ho poca confidenza e conoscenza. Devo essere sicura che per te, anzi per voi due, sia davvero importante e non una semplice cosa passaggiera, una fase di sperimentazione e di confusione. Siete realmente sicure al cento per cento di ciò che mi dici sul vostro rapporto?"

Vale:"Lo siamo assolutamente mamma, so che non è nè una cosa molto comune nè che sia facile accetterla. Però per noi è davvero importante continuare a sviluppare il nostro rapporto ed evolverci nei nostri ruoli."

Annalisa:"Nina io non mi permetterei mai di giudicare o di mettere i bastoni tra le ruote a una persona che abbia comportamenti diciamo meno comuni. Io apprezzo, ammiro e incoraggio chi riesce a trovare il modo di essere felice, qualsiasi cosa riguardi la loro felicità. Te sei mia figlia, ciò a cui più tengo al mondo, è ovvio che accetto la situazione e ti supporterò al massimo delle mie possibilità. Inoltre tengo molto anche ad Ale, anzi scusa a Chanel, quindi sono molto felice di potervi aiutare."

Vale:"Grazie mille mamma, sei unica, per noi è davvero importante il tuo appoggio. Per quanto riguarda la possibilità di convivere?"

Annalisa:"Allora sicuramente non avrò problemi a fare venire Chanel a casa per poter fare le vostre cose. Ho poi un'idea, una prova. Organizzate una serata qui a casa, in modo che io possa capire meglio cosa siate e se è o meno un qualcosa che possa riuscire a entrare a far parte della mia vita, una cosa con cui io possa sentirmi in confidenza a tal punto da poterci convivere. Se così sarà Chanel potrà venire a vivere qua con noi almeno per quest'anno, poi al massimo se lo vorrete ancora quando il prossimo anno l'altra casa sarà di nuovo senza inquilini potrete andare là. Però dovrai accettare la mia scelta senza farmi ulteriori pressioni, d'accordo amore?"

Vale:"Certo che si, non mi permetterei mai di pretendere che tu faccia una cosa del genere anche contro la tua volontà. Sei la mamma migliore del mondo lo sai?" le disse riempiendola di baci e abbracci.

Dopo chiamò subito la schiava al telefono per aggiornarla, provocandole una gioia immensa.




Due giorni più tardi avvenne la prova. Mentre Annalisa era al lavoro, Valentina e Chanel passarono la giornata assieme, prima facendo alcune compere e commissioni fuori casa, dove tra l'altro tornarono al sexy shop di Mauro.
Qui si accordarono per la sessione che avrebbero fatto assieme, rimandata praticamente di un mese per via di alcuni impegni di lavoro della moglie e una piccola vacanza per la coppia.
Fecero inoltre delle compere, tra cui i vestiti che avrebbe usato Chanel per la serata.
Si trattava di un completino da cameriera sexy, simile a quelli che si vedono nei porno. Un vestito nero con dettagli bianchi a mezze maniche, che arrivava fino alla fine delle cosce. Un paio di collant bianchi, delle ballerine nere e una specie di cerchietto bianco.
Dopodiché le due si separarono, con Valentina che restò fuori per andare a divertirsi con gli amici, mentre Chanel tornò a casa della sua padrona.
Qui la schiava si mise nuovamente lo smalto a mani e piedi, di colore sempre rosa, si infilò il plug, si truccò e si vestì per poi iniziare a darsi da fare per pulire la casa e preparare una deliziosa cena.
Verso le otto di sera tornarono Annalisa e Valentina a casa e ad accoglierle trovarono la serva, che appena le vide salutò con qualche bacio sugli stivali la dea e fece invece il baciamano con Annalisa.
La donna aveva circa una cinquantina d'anni, era poco più alta della figlia, arrivava a fatica al metro e sessanta, era comunque ancora una bella donna nonostante l'età.
Era castana, con gli occhi marroni e leggermente formosa e robusta, anche se nulla di particolarmente eccessivo. Chanel fece da cameriera alle due durante tutta la cena.

Annalisa:"Chanel non mi piace molto essere chiamata Miss Annalisa, chiamami Madame, lo trovo più elegante e delicato" disse iniziando a calarsi sempre più nella parte.

Chanel:"Mi scusi Madame, d'ora in poi non la deluderò più" rispose e dopo aver ricevuto un cenno con la testa da parte della donna, si inginocchiò e diede qualche bacio ai suoi piedi ancora chiusi dentro i mocassini in pelle neri che aveva usato tutta la giornata.

Dopo cena Mistress Nina mostrò a sua madre alcune pratiche più soft.
Iniziò a lanciare la pallina e farsela riportare con la bocca dalla schiava, diede qualche colpo col frustino sul suo sedere, la portò in giro per la sala con il guinzaglio, dandole calci e schiaffi quando era troppo lenta per i suoi gusti. Annalisa non si dimostrò disturbata dalla visione e anzi si mise a ridere e scherzare con la figlia di quanto stava accadendo, provocando un forte senso di vergogna in Chanel.
Proseguirono poi sul divano dove la serva iniziò a leccare gli stivali della padrona, un paio di Dottor Martens neri con i lacci gialli e lunghi fino a metà polpaccio.
Li ripulì con grande piacere, trovandoli molto eccitanti. Una volta tolti li annusò a fondo trovando un buon odore di piedi misto a quello della pelle che invece gradiva meno.
Nel mentre la dea si tolse le calze a rete e una forte puzza iniziò a spargersi intorno a loro.
Chanel dunque appena ricevuto l'ordine si fiondò ad annusarli e massaggiarli, godendosi quell'odore appieno per diversi minuti.
Annalisa rimase scioccata da come la schiava amasse quella forte puzza e a differenza delle altre pratiche viste in precedenza, si trovò molto incuriosita e volenterosa di provare anche lei a ricevere quel trattamento.
Valentina poi si fece baciare i piedi da Chanel, che poggiò le sue labbra su ogni millimetro, sia sotto ché sopra, dove era possibile ammirare le unghie smaltate dalla serva alla propria dea, di colore verde tiffany.
La schiava si impregnò la faccia del sudore della padrona per poi tirar fuori la lingua e cominciare a muoverla senza sosta su talloni, piante e dita in particolare, senza però dimenticare le unghie e il dorso dei piedi della mistress.
Una volta soddisfatta, Mistress Nina, iniziò a fottere con molta violenza la bocca della schiava coi suoi piedi, provandole forti conati e copiose uscite di saliva.
Tutto ciò fece morire dal ridere Annalisa che nel mentre aveva osservato molto incuriosita oltre che conversare con la figlia come se nulla fosse. Dopo circa un'ora e mezza dedicati ai piedi della padrona, passò a quelli della Madame, che si era dimostrata molto entusiasta di provare.
Iniziò a leccare i mocassini che nonostante fossero stati utilizzati spesso in quel periodo non erano molto sporchi.
Dopo qualche minuto la schiava ricevette l'ordine di toglierli e iniziò dunque ad annusarne l'interno, potendo costatare con immensa gioia un buon odore, non forte e intenso come quello della padrona, ma comunque ottimo.
Nel mentre alzò gli occhi e si trovò davanti una gradita sorpresa, la donna non portava le calze e ciò fece venire l'acquolina in bocca alla serva. Poté inoltre sfruttare il momento per osservare dettagliatamente i suoi piedi, essi erano infatti molto belli, leggermente più grandi di quelli della mistress, circa un trentotto e mezzo o trentanove a seconda di come calzavano le scarpe, con le dita molto simili a quelli della figlia, senza smalto e con pianta e talloni molto più larghi e cicciotti rispetto a lei.
I suoi piedi sembravano essere molto morbidi, tuttavia alcuni dettagli facevano trasparire la necessità di una pedicure.
Chanel iniziò dunque ad annusare e massaggiare al tempo stesso quei bei piedi, mettendoci molta passione e impegno per non deludere Annalisa.
L'odore era squisito, anche più forte di quello che aveva potuto sentire dalle scarpe, soprattutto nella zona delle dita.
In seguito a un iniziale momento d'imbarazzo la miss iniziò a rilassarsi e godersi il momento.
La schiava iniziò dunque a baciarli, prima in modo più debole e fugace per far entrare in confidenza la donna, poi in modo più intenso e appassionato.
Li leccò poi da cima a fondo, godendosi il buon sapore e anche impegnandosi con lingua e denti ad ammorbidire un paio di duroni.
Annalisa fu entusiasta del lavoro della serva e al tempo stesso stupita dalla sua bravura nel riuscire a non farle venire il solletico.
Proseguì poi iniziando a ciucciarli, con Valentina che glieli infilava fino in fondo alla gola, provocando le risate della madre.
Per finire ebbe l'onore di leccare e succhiare i piedi di entrambe al tempo stesso, per la prima volta si trovava a poter leccare quattro piedi femminili contemporaneamente.
Cercò di riservare un trattamento equo a entrambi i paia di piedi, senza trascurare quelli di Annalisa. Il tempo volò e si era ormai fatto tardi.

Annalisa:"Allora devo dire che ho visto in voi una forte passione nell'interpretare questi ruoli. Mi siete sembrate entrambe contente e a vostro agio. Non mi ha fatto impazzire la parte di dominazione iniziale, non fa per me. In compenso ho apprezzato molto il resto, soprattutto farmi adorare i piedi, è sicuramente una cosa che mi farà piacere fare più spesso. In conclusione ho deciso che Chanel potrà vivere qua con noi per servirci come preferiamo. Contente?"

Entrambe esplosero di gioia e ringraziarono di cuore Annalisa.
Poi la schiava infilò loro le ciabatte e si spostarono.
La miss andò in bagno a fare la doccia per poi andare a dormire, mentre Mistress Nina e la sua schiava proseguirono la serata nella camera della padrona.
Qui Vale si fece leccare il culo, pratica che era ormai diventata tra le preferite di Chanel.
Amava gusto e odore del suo buco ed era ormai diventata un'esperta su come muovere la lingua in modo da provocare il massimo del piacere e godimento alla dea.
Quest'ultima si divertiva di tanto in tanto a fare qualche piccolo peto, che prontamente la schiava gustava sia con la bocca sia col naso, restando sempre più affascinata e incuriosita dal quel gusto particolare.
Valentina iniziò poi a fottere la troia, prima con dita e mani e poi col solito strap-on, fino a quando entrambe non orgasmarono e si liberarono di tutta l'eccitazione accumulata durante la serata.
Ormai l'ano di Chanel era diventato molto largo ed era decisamente più facile fargli scivolare dentro il grosso cazzo di gomma, provocandole però pur sempre un'enorme piacere.
Infine si sdraiarono, con la schiava messa di traverso, intenta a leccare e baciare quei bellissimi piedi accompagnandoli con alcune frasi e preghiere fatte apposta per compiacere la dea.
Le due si addormentarono così, felici e consapevoli che quello che stavano vivendo diventava ogni giorno più forte e più importante, cambiando sempre più le loro vite.

Fine capitolo 11
 
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view post Posted on 29/1/2024, 21:44     +1   -1

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Capitolo 12

"Doppia coppia"

Passò poco più di una settimana dalla sera in cui Annalisa aveva conosciuto Chanel.
Durante quei giorni si impostò una certa routine in casa e la convivenza sembrava funzionare senza troppi problemi.
La mattina la schiava si svegliava molto presto e preparava la colazione alla Miss, gliela portava nel letto e la svegliava baciandole dolcemente i piedi, per poi continuare fino a quando non aveva finito di mangiare.
Dopodiché aiutava Annalisa a prepararsi e restava al suo servizio fino a quando non usciva di casa per andare al lavoro.
Proseguiva la mattinata facendo le pulizie, fino a quando la dea non si svegliava, per poi replicare la solita routine per dare il buongiorno alla mistress.
La sua giornata poi variava in base alle esigenze della padrona e a quanto la usasse, oltre che ovviamente allo svolgimento delle varie mansioni che le davano le due dee.
Chanel si occupava inoltre di preparare pranzo e cena oltre che per i vari spuntini e usciva di casa praticamente solo per svolgere le varie commissioni.
Solitamente Valentina passava la mattinata a casa mentre usciva al pomeriggio e faceva ritorno per l'ora di cena, mentre alla sera si alternava tra qualche uscita a qualche altra volta in cui rimaneva a casa, in ogni caso la serva restava sveglia fino a quando lo stava la padrona per poterla servire anche quando usciva e faceva tardi, incurante della stanchezza che le dava fare quegli orari.
Annalisa invece era più facile da servire, aveva orari più definiti e le sue richieste riguardavano sempre e solo massaggi e adorazione ai piedi che non le richiedevano sforzi eccessivi.
Di solito quest'ultima rientrava a casa verso il tardo pomeriggio, a meno che non andava a fare aperitivo con le amiche o al tennis club, sfruttando così il tempo da sola con la schiava per farsi coccolare le estremità e farsi viziare da essa.
Se poi la padrona non passava la serata a casa, Chanel e Annalisa restavano assieme fino a quando la signora non andava a dormire. L'imprevedibile meteo autunnale regalava ancora qualche giorno abbastanza caldo, alternandoli ad alcuni più freddi, in base a questo la Madame cambiava le scarpe, dai classici mocassini senza calzini a delle scarpe eleganti sempre in pelle con cui era solita usare dei calzini in nylon che le facevano sempre prendere un ottimo odore ai piedi.
La schiava lavorò molto duramente per un paio di sere per fare una pedicure e un trattamento ai piedi della miss riuscendo ad ammorbidire i suoi duronoi.
Valentina invece era incurante del cambio repentino delle temperature e calzava sempre le Dottor Martens, solitamente con calze o calzini a rete o al massimo con qualche paio di calze che usava per più giorni e che le facevano venire un odore strepitoso ai piedi.
In casa invece usava le ciabatte e a volte un paio di ballerine nere che l'aiutavano a far impuzzolentire i piedini, mentre Annalisa era solita calzare delle comode pantofole.




Gli ultimi due giorni della prima settimana di ottobre cominciò finalmente l'università che diede nuovamente degli orari alla padrona e un motivo per uscire di casa a Chanel, che svestiva i panni da sissy anche se usava comunque ancora lo smalto ed aveva sempre cintura di castità e plug ben inserito.
Fin da subito Valentina e le sue due schiave formarono un loro gruppettino per stare assieme nei momenti buchi e visitare un po' il gigantesco complesso di edifici che li avrebbe accompagnati per almeno i futuri tre anni delle loro vite.
Alle tre si unì Jacopo, un compagno di corso della dea e di Chanel.
All'interno di questo gruppetto era ovviamente Valentina a decidere cosa fare, con le due schiave che pendevano dalle sue labbra, ma anche Jacopo non sembrava disturbato dall'autorità che trasmetteva la ragazza, trovandola irresistibile.
Tra Alessia e Valentina ci furono ben quattro sessioni dal ritorno dalla montagna fino a quel punto, in cui sperimentarono diverse pratiche, per lo più volte a soddisfare il masochismo della schiava e il sadismo della mistress.
Al di fuori delle sessioni, Alessia era comunque molto servizievole nei confronti della dea, ma nonostante ciò riuscivano a mantenere un rapporto di amicizia abbastanza normale.
Le due ragazze sessionarono anche per la prima volta da sole, senza la sissy, quella sera rimasta a casa con Annalisa.




Giunte al primo sabato di ottobre, Mistress Nina e la sua serva avrebbero finalmente avuto l'occasione di passare una serata con Mauro e Silvia dopo quasi un mese di continui rimandi. Avrebbero cenato e poi sessionato a casa della coppia.
Nel pomeriggio Chanel era impegnata a prendersi cura della sua padrona, facendole maschera viso, depilazione e vari massaggi.
A un certo punto mentre la schiava aveva praticamente finito di svolgere tutti gli ordini e si stava godendo un po' di tempo per baciare e massaggiare i piedi della padrona, quest'ultima controllava l'andamento dei vari profili social e siti che aveva creato per farsi conoscere come Mistress Nina.
Aveva già postato qualche foto e video, principalmente fatti con Chanel visto che con lei passava molto più tempo e che non aveva timori di farsi riprendere da una videocamera, a maggior ragione con il make up da sissy addosso.
Valentina invece utilizzava una maschera che le ricopriva la parte superiore del viso, lasciandole liberi solo gli occhi, per non essere riconosciuta o optava al massimo per gli occhiali da sole.
Per quanto quello fosse un progetto iniziato da poco, il gradimento e l'apprezzamento nei confronti della dea era già parecchio, con vari slave e altri appassionati che la tempestavano di messaggi con le richieste più disparate.
A un certo punto la dea iniziò a sentire dei dolori alla pancia e decise dunque che quello sarebbe stato il momento di sperimentare qualcosa di nuovo con la schiava, qualcosa che quest'ultima desiderava già da molto.
Prese Chanel per il guinzaglio e la portò con sé in bagno.
A quel punto le ordinò di mettere un pezzo di pellicola per terra e di posizionarsi sopra di essa con la testa.
La padrona dunque si piegò sulle ginocchia e iniziò a pisciarle in faccia, ma per sua fortuna la schiava riuscì ad aprire per tempo la bocca, gustandosi la maggior parte della pioggia dorata della dea.
Il suo sapore era ormai diventato normale per la serva, che lo beveva con estremo gusto quasi quotidianamente.
L'unica cosa che Chanel non amava particolarmente di quel liquido era il calore, che le rovinava un po' l'esperienza.
Si può dire che ormai il piscio di Valentina era diventata una delle bevande preferite della serva, che lo beveva praticamente quasi tutti i giorni. Una volta finito, iniziò a emanare qualche peto, molto odorosi e forti.
Chanel apriva la bocca ogni volta e si godeva il buon odore fuoriuscito dal suo sedere.
Poi la padrona iniziò a defecare, in quel momento la schiava aveva un mix di sensazioni diverse, timori, ribrezzo, curiosità ed eccitazione allo stesso tempo.
Chanel aprì dunque la bocca e osservò con estrema attenzione il primo pezzo marrone uscire lentamente dal culo della dea e depositarsi dentro la sua bocca.
Quando la mistress si liberò completamente la bocca della schiava era ormai piena e gli escrementi le straripavano sul volto.
In quel momento la sguattera poteva sentire un forte olezzo appena sotto il suo naso, più pesante di quello di un peto.
Valentina una volta finito lasciò la schiava con la sua cacca in bocca e senza pulirsi il sedere iniziò a truccarsi.
Il forte tanfo finì però per nausearla e dunque decise di dare l'ordine alla schiava di mangiarla.
Chanel non appena ricevuto l'ordine si mise in ginocchio con i preziosi bocconcini della dea tra la sua bocca e la pellicola posizionata per terra e iniziò a mangiare.
Masticava e mandava giù inizialmente con molta fatica, difatti gli escrementi puzzavano molto, erano mollicci, viscidi e con un sapore aberrante che quasi la facevano vomitare. Tuttavia più passava il tempo e più riusciva a sopportare il sapore e la consistenza, trovando una forte eccitazione nel sapere che ciò che stava mangiando era un frutto uscito dal corpo della dea, un qualcosa di sacro che doveva assolutamente fare.
Una volta finito di mangiare tutto, seppur con molta fatica, la faccia della schiava era tutta sporca e la sua bocca era un mix di saliva e rimasugli di escrementi, in particolar modo in mezzo ai denti, oltre che ad avere la lingua totalmente marrone.
Non appena la padrona la vide si mise quasi a rimettere di corpo e ordinò alla schiava, senza neanche guardarla, di andare a ripulirsi usando il water come se fosse un lavandino.
Una volta che la sua faccia e la sua bocca tornarono ad essere pulite, Chanel tornò dalla padrona che le ordinò di ripulirle il culo.
La serva dunque tirò fuori la lingua e iniziò a usarla come se fosse carta igenica, andando a ripulirle l'ano, mandando giù ogni macchia marrone residua e poi, dopo essersi nuovamente sciacquata la bocca, usò nuovamente la lingua ma questa volta per fare un bidet alla mistress.




Poco dopo le due ragazze finirono di prepararsi e uscirono di casa, con Chanel in versione sissy. Era già tardo pomeriggio e quindi le due rimasero fuori non troppo a fare compere prima di raggiungere casa di Mauro.
Arrivarono verso le otto e mezza circa a casa dell'uomo che accolse con calore e affetto Valentina, mentre la schiava era in ginocchio a baciargli i piedi.
Il master era a piedi nudi, non si sentivano odori provenire da quei bei piedoni, tuttavia era possibile notare come essi fossero sporchi e impolverati.
I suoi piedi erano molto grandi, un quarantasette con pianta larga e con le dita lunghe, a scalare dall'alluce in giù e molto ben curati.
Per essere un uomo aveva davvero dei bei piedi e alla schiava venne subito l'acquolina in bocca all'idea di poterli adorare.
Mauro fece fare a Valentina un rapido tour della casa con la sissy dietro di loro tenuta per il guinzaglio dalla padrona.
Una volta arrivati in cucina incontrarono Silvia alle prese coi fornelli per preparare la cena.
Era abbastanza alta per essere una donna, magrissima, con dei lunghi capelli ricci e neri, con forme poco pronunciate.
Sul suo corpo era possibile vedere i segni lasciate da varie fruste, soprattutto tra le cosce, sul sedere e sulla schiena.
Era completamente nuda tolto per un collare molto grosso a cui era attaccato il guinzaglio. Appena vide Valentina si inginocchiò, le baciò le scarpe e si presentò a lei.
La dea aveva un vestitino verde a maniche lunghe con i collant neri e le solite Dottor Martens.
Mauro invece aveva una magliettina bianca e dei jeans neri.
Chanel indossava invece il body regalatole dal master, la codina e il solito collare.
La serata partì definitivamente con la cena tra i due mentre le schiave erano sotto il tavolo a mangiare da alcune ciotole per cani, mentre venivano usate un po' come poggiapiedi e un po' come camareriere.
Durante la cena la padrona e il master conversarono come se nulla fosse e quest'ultimo raccontò della storia con sua moglie alla dea.
I due si erano conosciuti ad una cena di un vecchio club BDSM, per poi proseguire la loro conoscenza tra eventi, sessioni e successivamente anche appuntamenti.
Mauro le spiegò di come ci misero più di otto mesi per capire di desiderarsi ed essere anime gemelle anche aldilà del BDSM.
I due non si erano sposati da molto dato che non avevano mai sentito il bisogno di farlo prima nei loro tanti anni insieme.




Finita la cena iniziarono i guai per le due schiave, vennero portate in una stanza che il master prima non aveva fatto vedere durante il tour della casa.
Si trattava di un vero e proprio dungeon, munito di moltissimi oggetti e dal look davvero cupo e grottesco.
Vale si iniziò a occupare di Silvia, la legò a un materasso e iniziò a torturarle la figa, usando speciali strumenti simili a dildi che trasmettevano la scossa schiacciando un semplice bottone.
Le urla di dolore della schiava provocavano in Mistress Nina sempre più godimento e la dea le infiggeva la scossa per sempre più tempo fino allo sfinimento, per poi proseguire con cinquanta colpi dati con un frustino direttamente sul sesso della schiava fino a farla piangere e supplicare pietà.
Mauro invece optò per mettere la sissy su di una cavallina e sculacciarla. Gli schiaffi del master erano fortissimi e molto decisi, le sue mani erano nettamente più grosse di quelle della mistress di cui era abituata, inoltre sembravano fatte di marmo.
La situazione per Chanel peggiorò quando il master prese una grossa e lunga frusta e iniziò a colpirla ripetutamente.
Le bastarono una decina di colpi per giungere quasi allo svenimento e ritrovarsi col culo pieno di segni e ferite, con un sedere che bruciava come non mai.
Furono concessi pochi minuti alle schiave per riprendersi prima della seconda manche.
Silvia venne legata dal marito-padrone a testa in giù girata di schiena su di una strana struttura a forma di x, dove venne colpita senza sosta per quaranta volte con una frusta.
Silvia era molto più esperta della sissy in questo tipo di pratiche e potè resistere molto più a lungo di quest'ultima.
Chanel invece venne privata della coda e messa su una fuck machine, dove al posto del solito cazzo di gomma vi era un grosso pugno chiuso. Per la prima volta dopo molto tempo la schiava provò un forte dolore nell'essere fottuta, visto che il pugno era molto grosso ed irregolare rispetto ai più tradizionali strap on.
Inoltre la velocità della macchina era modificabile a discrezione della padrona che si divertì a usare solo le due velocità massima per gran parte della pratica, la situazione per lei fu peggiorata dai calci e schiaffi che le diede Mistress Nina.
L'ultima tortura scelta dalla coppia di dominanti fu il trampling.
Mauro era ovviamente molto più pesante e difficile da sostenere, ma Valentina compensava bene saltando a piedi uniti dallo stomaco di una delle due schiave a quella dell'altra mozzando loro il fiato più volte.




Uscirono dunque dal dungeon per piazzarsi sul divano.
Qui Mauro si fece succhiare il cazzo da Chanel mentre a Silvia spettò l'onore di leccare la vagina della padrona.
Il membro del master era grosso più o meno quanto lo strap-on ed era molto profumato, la troia si impegnò molto e si dimostrò molto talentuosa nel fare i pompini e costrinse Mauro a sborrarle direttamente in bocca nel giro di pochi minuti tra il sorriso soddisfatto di Vale e qualche occhiataccia di gelosia dell'altra schiava.
Silva invece non era né molto brava, avendo avuto poche volte modo di leccare una figa, nè sembrava gradire farlo e ciò le comportò non poca fatica a portare fino all'orgasmo la dea. Infine i due iniziarono a rilassarsi.
Valentina si fece ripulire le scarpe con la lingua da entrambe le schiave, pratica non molto gradita a Silvia, la cui titubanza le fece prendere non poche sculacciate dal suo master.
Poi le fece passare ai collant, molto odorosi e totalmente pregni di sudore, che mandarono istantaneamente in paradiso Chanel, mentre evidenziarono come a Silvia non piacessero molto i piedi puzzolenti, tuttavia temendo una nuova punizione si cercò di impegnare al massimo per non deludere la mistress.
Chanel iniziò dunque poi ad annusare, baciare e leccare di gusto i piedini nudi della padrona, mentre Silvia annusava l'interno dei suoi stivali e i collant facendo allo stesso tempo da poggiapiedi ai due.
Quella passione per i piedi così puzzolenti che aveva la sissy fece ridere di gusto e rimanere quasi di stucco il master più volte.
La schiava inalava tutto l'odore con forti annusate e di tanto in tanto si faceva sfuggire dei gemiti di puro godimento, li baciava con un tale trasporto da sembrare ossessionata e li leccava con voracità, tanto che la dea ogni tanto si trovava costretta a darle qualche piccola pedata in faccia per riportarla alla realtà.
La passione sfrenata per i piedi della sua padrona portarono la schiava a essere derisa dai due domimatori e generare qualche risata all'altra slave.
Le due schiave passarono poi ai grossi piedi di Mauro che ripulirono con cura.
I suoi piedi erano si un po' sporchi ma non avevano un cattivo sapore ed erano piacevoli al contatto con la lingua.
Anche in questo caso Chanel fece passare Silvia come l'ultima arrivata in questo mondo, la sissy faceva lunghe leccate, alternandole con qualche succhiata e finendo col raschiare via lo sporco dai piedoni di Mauro con i denti.
Infine Mistress Nina e il master iniziarono a fottere molto violentemente le bocche delle loro slave, scambiandosele spesso e portandole fino allo sfinimento.
Le due troie si ritrovarono a competere molto volentieri, sotto ordine dei loro padroni per chi fosse più brava a ciucciare.
La battaglia tra le due fu molto ostica ed equilibrata, entrambe difatti erano bravissime a infilarsi praticamente tutta la parte possibile dei piedi della padrona in bocca, resistendo ai forti conati.
Con quelli più grossi di Mauro inizialmente Silvia sembrò essere più a suo agio rispetto alla sissy, che però una volta prese le misure riuscì a recuperare in fretta il gap.
Gli ultimi minuti della sessione Valentina si mise in braccio all'uomo, con le due schiave ai loro lati, intente ad infilarsi tutto in bocca isieme un piede della padrona e uno del master a testa. Finita la serata le due coppie, ancora nei loro ruoli, si salutarono e si misero d'accordo per rivedersi a qualche serata a tema bdsm che avrebbe proposto il club in cui solitamente andavano Mauro e Silvia.

Fine capitolo 12
 
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Capitolo 13

"Lezioni di psicologia"

Passò poco più di una settimana dalla piacevole serata a casa di Mauro e Silvia.
In quei giorni le ragazze furono molto prese dall'università.
Valentina trovava estremamente affascinanti le lezioni, le piaceva molto studiare la psicologia, voleva a tutti costi capire al meglio il funzionamento della psiche umana, come entrare nella testa di una persona e spingerla oltre i suoi limiti.
I suoi studi non si limitavano a quelli proposti dall'università ma andavano oltre, con studi e documentazioni sulla connessione tra la psicologia e il BDSM, studiava sia su come svolgere al meglio le varie pratiche in maniera sicura e gratificante per lei e per gli slave, sia i comportamenti, le passioni e le motivazioni che spingevano le persone a sottomettersi a lei. Cosa spinge un ragazzo di buona famiglia, giovane e intelligente, a diventare un burattino nelle sue mani?
Nel provare piacere nell'essere usato, umiliato e picchiato, nel voler affidare e dedicare la sua vita a lei, gettando così via la sua libertà e la sua personalità?
Cosa aveva spinto Alessandro a trasformarsi in Chanel?
Come ha maturato la consapevolezza di essere una schiava nella vita, di non voler far altro che servire incondizionatamente la sua padrona? Come aveva fatto a capire e accettare il suo destino per giungere alla felicità da sola?
Cosa la spingeva a essere così ossessionata dai suoi piedi?
L'odore?
L'aspetto estetico?
Si sicuramente alla sua schiava piacevano davvero molto l'odore e la bellezza dei suoi piedi, ma ciò non giustificava comunque certi atteggiamenti.
Perché la schiava anche quando Valentina usava scarpe chiuse o stivali cercava in tutti i modi di stare ai suoi piedi?
Perché anche quando in università ci si sedeva su di una panchina all'aperto o su qualche sedia all'interno delle varie aule universitarie Chanel cercava in ogni modo possibile di mettersi vicino ai suoi piedi anche se coperti dalle scarpe? Perché i piedi erano il posto in cui la schiava si sentiva degna di stare nei suoi confronti?
Perché le provocava questo senso di inferiorità?
Perché una ragazza bella e simpatica come Alessia, piena di amici e di ragazzi che avrebbero fatto la fila per lei, stava piano piano trascurando tutto e tutti per stare con la dea? Cosa la spingeva a trovare piacere e godimento nell'essere comandata da un'altra ragazza?
Nel farsi picchiare e torturare fino a piangere e provare dolore fisico, con segni e lividi che le restavano addosso per giorni e che doveva cercare di nascondere a chiunque?
Cosa aveva spinto Jacopo ad avvicinarsi a lei e alle sue schiave?
Perché nonostante conoscesse da pochi giorni Valentina pendeva già dalle sue labbra, accettando e assecondando i suoi desideri come se fosse una persona già importante nella sua vita?
Perché Annalisa nonostante avesse a disposizione in qualsiasi momento Chanel, aveva deciso di non andare oltre a certi limiti che invece lei aveva violato quasi subito con enorme piacere?




Queste erano alcune delle domande che frullavano nella testa della dea, che l'avevano spinta a cercare risposte oltre che piacere nel mondo del fetish e BDSM.
Ogni giorno che passava spingeva sempre più questo mondo a essere il suo, interagiva con vari slave grazie ai suoi canali e social, faceva video e foto al fine non solo di autogratificazione e di guadagno, ma anche per mostrare al resto del mondo chi era e cos'era in grado di fare.
Trovava molto piacere nel ricevere decine di messaggi di slave innamorati persi per lei, disposti a tutto per poter avere le sue attenzioni, senza che lei dovesse far nulla per avvicinarli. Questo suo continuo avvicinamento al BDSM l'aveva spinta inoltre a iscrivere lei e la sua schiava personale a un evento che si sarebbe tenuto a Milano nel mese di novembre, dove sperava di poter allargare il suo bagaglio culturale oltre che le sue conoscenze in questo mondo.
Alessia e Jacopo come già detto erano sempre più succubi di lei, la ragazza era già diventata una sua schiava ma più passava il tempo e più era dipendente da Valentina.
Con Jacopo invece vi era ancora il cartello work in progress, era sicura delle sue tendenze alla sottomissione, d'altronde per stare nel suo gruppetto potevi solo essere un sottomesso o un dominante come lei, altrimenti ti saresti sentito come un pesce fuor d'acqua e avresti trovato difficoltà nell'accettare i comportamenti delle altre tre.
Con lui comunque ancora ci voleva un po' di tempo, non si poteva di certo pretendere di poter convincere in pochi giorni una persona ad accettare in pieno l'interpretazione di un ruolo atipico per la società, nonostante esso lo rendesse felice.




Quel giorno di metà ottobre, più precisamente un martedì, le ragazze non avevano lezioni in programma in università e decisero dunque di vedersi a casa della dea per studiare in mattinata.
Annalisa avrebbe invece passato l'intera giornata fuori casa, impegnata tra il lavoro e un'uscita con le amiche e sarebbe rientrata solo a tarda sera, dunque le ragazze avevano la casa libera.
Dopo un pranzo leggero, preparato ovviamente dalle schiave, Valentina uscì per andare al tennis club, dove avrebbe passato l'intero pomeriggio. Qui la ragazza avrebbe svolto diverso tempo in palestra e ad allenarsi in campo in vista di un torneo che avrebbe svolto insieme alla madre nel week end.
Il suo allenamento fu molto intenso e le servì per ritrovare un po' di forma fisica e testare le condizioni della sua spalla, su cui aveva subito un piccolo infortunio nei mesi precedenti che l'aveva costretta a saltare l'intero periodo estivo al club.
Nel frattempo le due serve erano impegnate a pulire casa e preparare la cena, Chanel indossava il suo outifit da cameriera mentre Alessia era in intimo, con solo le air force nere ai piedi.
Mentre svolgevano il loro lavoro molto duramente, la padrone le mandava alcuni ordini via whatsapp che le due dovevano svolgere e filmare per mandarle alla mistress che ne giudicava l'operato.
Per esempio mise in competizione le due, la sfida avrebbe visto trionfare chi tra le due schiave fosse riuscita a leccare la parte più grossa del pavimento, che logicamente era ancora sporco.
Alessia poi dovette filmare Chanel mentre puliva con la lingua il cesso e venne a sua volta filmata mentre puliva la sporcizia accumulata sotto il divano, con il peso di quest'ultimo che gravava sulla sua schiena, provocandole forti dolori.
Più tardi nella giornata, poco prima che la padrona rientrasse diede un ultimo ordine alle due, la sissy avrebbe dovuto adorare i piedi dell'altra schiava.
I piedi di Alessia erano molto sudati e puzzavano molto, a ciò aveva contribuito sia la fatica fatta durante il giorno, sia l'ordine da parte della mistress di non indossare le calze per quel giorno.
Chanel gradì moltissimo quella sorpresa e passò quasi un'ora ai piedi della schiava, annusandoli, massaggiandoli, baciandoli e leccandoli molto intensamente, provocando un grosso piacere sia a lei stessa sia ad Alessia, che nonostante fosse una schiava non disdegnava affatto ricevere quelle attenzioni ai suoi piedi.




Una volta rientrata Valentina le tre si misero a cenare, con le due serve che dovettero mangiare e bere all'interno di due ciotole per cani posizionate ai piedi della dea.
Ciò provocò in loro disgusto e profonda vergogna nel dover mangiare da una ciotola e per di più farlo condividendola l'una con l'altra. Oltretutto dopo una giornata di sforzi passare anche la cena in ginocchio era tutt'altro che piacevole per le due.
Dopo cena la padrona fece una passeggiata per casa con le due schiave al seguito tirate per il guinzaglio.
Iniziò poi a svolgere alcuni giochi con le due, umiliandole in diversi modi, spesso mettendole una contro l'altra a battagliarsi la stima della dea.
Vista la stanchezza si mise poi nuda sul divano e iniziò a farsi ripulire dalle due serve.
Iniziò dalle ascelle, sudate e abbastanza puzzolenti, per cui nessuna delle due schiave andava matta.
Tuttavia la maggior esperienza con la pratica e la tendenza da parte di Chanel di amare gli odori e i sapori forti le fecero fare un'ottima impressione agli occhi di Mistress Nina, mentre invece mise ancora di più in cattiva luce il cattivo operato di Alessia che si beccò una sonora punizione.
Venti sculacciate, altri venti colpi col frustino sulla sua figa, mentre essa veniva tirata da alcune piccole mollette che le provocavano già così da sole un gran male.
La parte più dolorosa venne però sul finale della punizione, Valentina mise dei ganci sui capezzoli della schiava e iniziò a tirarli con violenza fino a farli staccare con la forza, provocando un tipo di dolore nuovo e scioccante ad Alessia che tuttavia le fece aumentare a dismisura l'eccitazione.
A fine punizione il sedere, la vagina e il seno della schiava erano bordeaux e bruciavano da morire come mai prima d'ora.
Dopodiché tornò sul divano dove usò la serva appena punita, stremata e ancora dolorante, come poggiapiedi mentre Chanel le ripuliva con la lingua le nike nere e bianche che usava come scarpe da ginnastica.
Le scarpe erano molto sporche, piene di terriccio accumulato durante l'allenamento dentro al campo che le facevano prendere una pessima consistenza e un orribile sapore e che provocò alla sissy un po' di disgusto nel ripulirle.
La schiava temette più volte che il suo scarso lavoro le sarebbe costata una punizione simile se non peggiore a quella a cui aveva appena assistito, ma fortunatamente per lei Vale era ormai molto stanca e decise di graziarla.
Una volta tolte le scarpe della dea iniziò ad annusarne l'interno che presentava solo una debole puzza visto che non erano state utilizzate per parecchi mesi prima di quel giorno.
Quando però la schiava passò a odorare e baciare i suoi piedi con ancora indosso i calzini, quelli rosa che aveva già usato in montagna, poté finalmente sentire il forte odore che si aspettava.
I suoi piedi nudi erano ancora più buoni ed estremamente sudati e la sissy se li godette appieno.
Li massaggiò con forza seguendo le indicazioni della padrona su dove era necessario insistere di più per darle il massimo del sollievo, nel frattempo li annusava a pieni polmoni come se fosse l'odore più buono del mondo quello che aveva d'innanzi a sè e li ricoprì di baci in ogni millimetro, accompagnandoli spesso a frasi dolci come richiesto da Mistress Nina stessa.
La dea era molto divertita dalla scena a cui stava assistendo con Chanel che aveva la lingua di fuori come una cagna ogni volta che lei allontanava i suoi splendidi piedi.
Iniziò poi a leccarli, muovendo la sua lingua senza mai fermarsi, levando via così tutto il sudore e lo stress accumulato dai piedi della padrona che ormai non poteva più fare a meno di svolgere quella pratica così rilassante.
Chanel infilava la lingua in mezzo alle sue dita, ingoiando ogni pallino rosa lascisto dalle calze, secchiava ogni dito come se fosse un piccolo cazzo, soffermandosi maggiormente sugli alluci oltre che succhiare i suoi morbidi talloni.
Nel mentre Alessia si era messa in ginocchio sul divano di fianco alla dea e non appena ricevuto l'ordine si era fiondata sul seno.
Iniziò a baciarlo appassionatamente per poi tirare fuori la lingua e muoverla su entrambe le tette in modo molto sensuale, levando via tutto il sudore.
Il godimento più grande Valentina lo provò quando la schiava iniziò a ciucciarle i capezzoli, ormai diventati duri come il marmo.
La serva sembrava una neonata in cerca di latte nelle tette della mamma e un brivido le scuoteva lungo il corpo, dovendo lottare contro se stessa per non iniziare a masturbarsi.
Chanel invece non aveva di questi problemi dato che con la cintura di castità indosso le era impossibile anche solo provare a masturbarsi. Nonostante la scena molto sexy che aveva di fronte a sé, alla sissy non venne neanche per un secondo la voglia di fare scambio con Alessia, non aveva il minimo dubbio su cosa preferisse tra i piedi e le tette della sua padrona.
Valentina fece poi inginocchiare le due slave ai suoi piedi con la testa bassa rivolta al pavimento.

Vale:"Ora voglio sentire la preghiera che avete scritto per me oggi pomeriggio. Dovrete essere brave e dirla in coro come se foste una persona sola, altrimenti sarò costretta a colpirvi col frustino."

Alessia e Chenel:"O mia potente e bellissima dea, lei è l'ossigeno di ogni mio respiro, lei è l'acqua che ci dona la vita ogni giorno, lei è il motivo per cui esisto, la mia vita è dedicata alla sua servitù. O mia dea lei è tutto ciò che conta per me, i suoi magnifici piedi sono il mio posto e la sua felicità è la mia più grande appagazione. Vi amo mia dea più di ogni altra cosa al mondo, amen" dissero senza riuscire però a coordinarsi, provocando così una forte risata alla mistress.

Dovettero ripetere la preghiera sei volte prima di riuscire a soddisfare Mistress Nina, che le colpì ripetutamente col frustino a ogni tentativo non soddisfacente.

Vale:"Ora vi do l'ultima sfida di oggi, dovrete fare un bocchino ai miei divini piedi, quella che tra le due riuscirà a farmi godere di più avrà la possibilità di scegliere cosa leccare tra il mio buco del culo e la mia farfallina."

Chanel prese il piede destro mentre Alessia il sinistro e iniziarono a farsi fottere violentemente la bocca.
Ovviamente Chanel stravinse la sfida, ormai era diventato normale per lei avere le dita dei piedi della padrona a contatto con la sua gola e riusciva a gestire i forti conati di vomito con estrema calma e cautela.
Tutto andò secondo i programmi della dea, che aveva scelto apposta quel tipo di sfida per essere sicura della vittoria della sissy e poter vedere cosa avrebbe scelto.
Per lei sarebbe stata la prima volta in cui avrebbe potuto leccare la preziosa figa di Valentina, ma prese ovviamente la decisione di dedicarsi al suo ano, non sentendosi degna di state in una zona così sacra della sua padrona. Ciò non sorprese affatto la mistress che rimase molto compiaciuta della scelta della schiava.
Le due presero quindi a leccare culo e vagina della padrona con estrema passione fino a quando essa non venì.
Infine mentre le tre erano nel letto, Vale concesse alle due schiave la possibilità di masturbarsi mentre limonavano attraverso i suoi meravigliosi piedi.
Si addormentarono infine poco dopo tutte e tre, esauste ma felicissime, con le schiave al loro posto naturale, i piedi della padrona.

Fine capitolo 13
 
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Capitolo 14

"Il tennis è uno sport pericoloso"

Il giorno del torneo di tennis era arrivato, era ormai passata la metà di ottobre ma comunque quella domenica l'anomalo clima milanese che si era venuto a creare negli ultimi anni aveva regalato un'insolita giornata calda per la stagione autunnale.
Vi erano picchi di più di venti gradi che si sarebbero raggiunti nel primo pomeriggio e che avrebbero sicuramente minato in parte lo spettacolo in campo.
Valentina e Annalisa avrebbero partecipato insieme al torneo in doppio per la prima volta.
La dea era stata in passato un'ottima giocatrice per gli standard del club, capace di vincere il torneo femminile in singolo under sedici e il torneo in doppio under quattordici con una vecchia amica.
Annalisa invece aveva iniziato tardi a giocare ma era comunque abbastanza brava, per lei il tennis non era mai stato un qualcosa di competitivo ma semplicemente una valvola di sfogo dalla classica monotonia che la vita può diventare a un certo punto, oltre che un modo per tenersi in forma e allenare il suo fisico e la sua mente.
Le due ragazze si erano iscritte molti anni prima quando la miss divorziò dal marito.
All'inizio quando era più piccola Valentina aveva un forte senso di competizione e voleva a tutti costi cercare di sopravvanzare le amiche/avversarie che si era creata negli anni.
Tuttavia col passare del tempo anche lei come la madre aveva iniziato a vedere nello sport un semplice passatempo e un modo per contribuire al suo benessere psicofisico.
Il club era un impianto parecchio grosso e molto lussuoso, comprendeva vari campi da tennis, alcuni usati solo per svolgere determinati tornei altri indirizzati solo all'allenamento, vi era inoltre una grossa palestra munita di qualsiasi macchinario possibile, oltre a piscina, spa, sauna, centro massaggi, bar e ristoranti.
Inoltre l'impianto contava una miriade di spogliatoi che potevano essere affittati gratuitamente dai soci per poter avere il massimo della privacy.
Contava più ingressi e nonostante fosse molto frequentato vi era la possibilità con un po' di attenzione di isolarsi dal resto della gente e restare totalmente soli.




Quella mattina Chanel svegliò come al solito le due dee con la colazione a letto e una miriade di baci ai loro piedi, all'orario che le era stato indicato la sera prima.
Come al solito la prima a essere svegliata fu Annalisa con la padrona che invece si prese una quarantina di minuti di sonno in più.
La schiava aiutò poi le due a prepararsi per la lunga e impegnativa giornata.
Mistress Nina aveva deciso, in accordo con la madre, di portare con loro la schiava al tennis club. Difatti uno speciale pass permetteva ai soci del club si portarsi dietro un ospite che avrebbe avuto accesso solo a spogliatoi e campi d'allenamento.
La schiava sarebbe arrivata al club insieme alle due miss in versione maschile e si sarebbe poi dovuta cambiare in versione sissy dentro allo spogliatoio, che sarebbe rimasto in esclusiva per loro tutto il giorno.
Il viaggio in macchina, di circa venti minuti, Chanel lo passò accucciata ai piedi della padrona che era comodamente sdraiata nei sedili posteriori, impegnata a controllare l'andamento dei suoi vari social e siti da mistress.
Nel frattempo la schiava poteva divertirsi a massaggiare e baciare i piedi nudi della dea. Annalisa era invece un po' più preoccupata della situazione, temeva difatti che le due potessero essere viste da qualcuno o peggio ancora potevano farsi male per via di qualche incidente o per via di qualche brusca inchiodata.
Per fortuna però tutto andò liscio tolto per una piccola coda che aveva fatto perdere una decina di minuti alle ragazze, per la gioia della serva che potè godersi i favolosi piedi della padrona per un po' più di tempo.
Una volta arrivate al club Chanel mise calze e scarpe alla padrona e si occupò di portare i due grandi borsoni fino allo spogliatoio, con Valentina e Annalisa che si fermarono più volte a salutare e scambiare quattro chiacchiere con amiche e conoscenti vari.
La schiava nonostante il grosso peso trasportato non ebbe mai il coraggio di posare neanche per un secondo le borse a terra in quei minuti persi tra convenevoli e saluti, visto che la mistress non le aveva mai dato il permesso di farlo e la fulminò più volte con lo sguardo quando essa si dimostrò stanca e dolorante per il peso.
Fortunatamente quello strano ragazzo che trasportava le borse delle due venne visto come un semplice assistente ingaggiato per la giornata da due donne un po' troppo viziate.




Chanel iniziò dunque a cambiarsi e truccarsi per poi iniziare a studiare e fare schemi per lei e la padrona, difatti sia lei che di tanto in tanto Jacopo in quei primi giorni si occuparono di preparare e poi condividere con la dea schemi e riassunti per un paio di materie che a quest'ultima non piacevano molto.
Nel frattempo Valentina e Annalisa iniziarono a fare qualche scambio di allenamento in vista dell'inizio del torneo.
Dopo circa un ora la miss decise di proseguire la mattinata al bar dove ad aspettarla vi erano alcune amiche, la padrona invece tornò nello spogliatoio per prendere la schiava e portarla al campo per divertirsi un po' con lei.
La strada dallo spogliatoio al campetto, totalmente coperto in modo da non permettere alla gente fuori di vedere nulla di ciò che si faceva all'interno, era breve e poco trafficata ma comunque riuscì a presentare delle insidie alle due.
Difatti a circa metà percorso notarono un addetto alla pulizia dei campi venire nella loro direzione e dovettero rifugiarsi in una stanzetta senza attirare troppi sospetti prima che l'uomo potesse essere abbastanza vicino da notare che quella ragazza dai collant rosa, stivaletti, gonna e maglioncino nero era in realtà una sissy.
Passato il pericolo le due si rimisero a camminare verso il campo, una volta lì la padrona chiuse la porta a chiave e iniziò a usare la schiava in alcune pratiche che erano un misto tra puro divertimento personale e un particolare allenamento.




Fece posizionare la schiava a pecorina e iniziò a colpirla con violenza con una vecchia racchetta sul culo.
Il dolore provocato alla serva era parecchio ma il peggio doveva ancora arrivare.
Prese lo spara palle e lo direzionò verso di lei, posizionata in piedi a pochi metri di distanza.
Le arrivarono decine di forti pallonate che Chanel non potè evitare in alcun modo visto che la dea le aveva legato i polsi alla rete.
Il dolore era immenso e sparso lungo tutto il corpo, dalle ginocchia alle braccia, passando per gambe e busto.
Il suo corpo ne uscì pieno di lividi da quella pratica ma comunque la mistress non era ancora sazia.
Prese dunque la racchetta e iniziò ad allenarsi sui lanci, con la schiava che era costretta ad andare a riprendere le varie palline con la bocca, a quattro zampe sullo scomodo terriccio che le provocava forti dolori in particolar modo alle ginocchia, che subirono qualche piccola sbucciatura.
La mistress decise infine di premiarla con qualche sputo in bocca, con la serva che si gustò molto volentieri il sapore della sua saliva. Riportò poi Chanel nello spogliatoio dove le regalò una bottiglia piena della sua pioggia dorata che aveva riempito durante la mattina. Quella gustosa bevanda di colore giallognolo e che poteva tranquillamente mettere nel mini frigo dello spogliatoio per renderla più fresca accompagnò la schiava per diverse ore, trascorse nuovamente chiusa da sola nello spogliatoio impegnata nello studio.
Valentina invece raggiunse la madre al bar e dopo pochi minuti iniziò la loro prima partita della giornata, vinta senza troppe fatiche.
Dopo un leggerissimo pranzo tornarono in campo per svolgere la loro seconda partita, in questo caso però trovarono più difficoltà, dovuto anche all'aumento della temperatura che le mandò un po' in affanno.
Riuscirono comunque a trionfare e un'ora dopo, ormai in pieno pomeriggio, affrontarono la loro terza partita contro due avversarie molto ostiche che dopo un intensissima partita riuscirono a batterle, eliminandole così dal torneo a un passo dalle semifinali.
Le due dee furono comunque soddisfatte del loro operato e stanche morte decisero di tornare nello spogliatoio per usufruire del trattamento ai piedi della schiava di cui necessitavano fortemente.




Chanel accolse con grande gioia il ritorno della padrona e della madame, finendo per fare a entrambe le feste come farebbe un cane.
Le due dee avevano le scarpe totalmente sporche di terriccio, Valentina usava le solite nike nere e bianche mentre Annalisa ne indossava un modello simile di colore viola.
La gioia della schiava finì quando la dea le ordinò di ripulire entrambi i piaia di scarpe con la sua linguetta da sguattera.

Annalisa:"Nina le nostre scarpe son piene di terra, non penso che siano il massimo da leccare, non so neanche se le faccia bene farlo."

Vale:"Non ti preoccupare mamma ho già controllato non ci sono più pericoli del solito nel leccarle. E poi Chanel si deve fare perdonare per aver fatto smorfie mentre le ripuliva dal terriccio qualche giorno fa, altrimenti si beccherà una punizione doppia" disse con voce diabolica che impressionò anche sua madre stessa oltre che pietrificare la schiava.

Chanel si fece però forza, volenterosa di dimostrare alla sua padrona quanto fosse brava e allo stesso tempo disposta a tutto per evitare altre punizioni corporali.
Leccò con cura entrambi i paia di scarpe, impegnandosi al massimo per non fare smorfie che avrebbero irritato la padrona e che le avrebbero solo prolungato la tortura.
Riuscì a non far trasparire il suo disgusto e dopo diversi e interminabili minuti le scarpe delle due miss erano finalmente pulite e la serva fu felicissima di vedere la soddisfazione negli occhi della sua mistress.
Proseguì poi togliendo loro le scarpe e respirando il loro prezioso aroma.
Le scarpe di Annalisa riuscirono, seppur di poco a superare quelle della figlia in termini di odore, essendo state utilizzate più spesso nell'ultimo periodo.
Passò poi a odorare i loro calzini, entrambi bianchi, in spugna e marchiati nike.
Sulle loro calze era possibile ammirare qualche chiazza di sudore e qualche striscia nera di sporco che si era accumulata nella soletta delle scarpe per poi trasferirsi sui calzini bianchi grazie al sudore.
L'odore era a dir poco meraviglioso, pura gioia per le narici della schiava. Una volta tolti i calzini si ritrovò davanti i loro quattro piedi, sudati, puzzolenti e leggermente anneriti.
Una visione splendida che mandò la slave in paradiso. Le due dee avevano un gran bisogno di un massaggio, ma al tempo stesso Chanel era in grado anche di annusare il loro odore e di ricoprirli di baci senza mai fermarsi un solo istante.
Mentre massagiava i piedi di una, annusava e baciava quelli dell'altra e poi cambiava usando le mani dove prima aveva usato il naso e la bocca e viceversa.
Dopo un'ora di relax le due dee decisero che era arrivato il momento di leccare per la schiava. Inizialmente mosse la sua lingua da un piede all'altro cercando di ripulirli tutti e quattro, dedicando a loro tutte le energie che aveva.
Poi le due miss la costrinsero sdraiata a terra, le fecero tenere la lingua di fuori e iniziarono a strusciarci sopra i piedi come se fosse uno straccio.

Vale:"Mami ti va di fare una gara? Chi riesce a infilare i piedi più in fondo possibile nella bocca della schiava decide dove andare a mangiare stasera."

Annalisa:"Ah quindi oltre a pagare dovrei pure accontentarmi di mangiare quello che vuoi tu? Chanel apri subito la bocca e ingoia i miei piedi" disse con tono goliardico.

Le due si divertirono parecchio a ficcare con violenza i loro piedi dentro la bocca di Chanel, ormai esausta, incuranti degli sforzi che quest'ultima era chiamata a fare per soddisfarle. Quella fu inoltre la prima volta che la Madame dominò la schiava come se fosse una vera e propria mistress, senza neanche accorgersene, facendosi trasportare dall'entusiasmo della figlia.
Ovviamente Chanel aveva un limite ben preciso e riuscì bene o male a infilarsi la stessa quantità dei loro piedi in bocca, tuttavia la padrona aveva i piedi leggermente più piccoli e magri di quelli della madre e quindi vinse per una questione di millimetri, con Annalisa che una volta capita la furbata della figlia scoppiò a ridere.
Dopo una ventina di minuti passati a divertirsi così Annalisa decise di andarsi a fare una doccia per poi raggiungere il bar per fare un'aperitivo con i piedi ormai totalmente rigenerati.
Mistress Nina invece sfruttò l'occasione per farsi leccare le ascelle, che presentavano qualche pelo in ricrescita, una forte puzza ed erano molto sudate.
Nonostante ciò la schiava non si fece molti problemi a ripulirle con gusto senza mai fermarsi un solo istante nonostante il sapore e la consistenza delle sue ascelle fosse ben diversa da quella degli amati piedi della padrona.




A quel punto alla dea venne un'idea diabolica. Prese per il guinzaglio la schiava e la costrinse a uscire dalla stanza e la fece gattonare ai suoi piedi fino al campo mentre aveva i piedi nudi. Qui si fece un paio di giri, strisciando per bene i piedi e facendosi baciare il dorso più volte. Tornarono poi nello spogliarono per fortuna senza essere viste e qui Chanel poté notare come quei meravigliosi piedi fossero lerci.
Con un colore rossastro per via della terra e dello sporco dell'asfalto.
Chanel si ritrovò davanti a un conflitto di interessi, da una parte la cosa che più amava della padrona, dall'altra un gusto e una consistenza che non le piacevano affatto.
Dopo pochi secondi di tentennamenti a vincere fu il cuore sulla ragione, con la schiava che tirò fuori la lingua e iniziò a lavare via lo sporco dai suoi piedi con un trasporto e una passione incredibile, senza badare al disgusto che il terriccio le aveva dato in quei giorni.
Sembrava quasi che il solo contatto con quelle divine estremità l'avesse trasformato in una pietanza squisita, cosa che diede una gran soddisfazione alla padrona.
Quando i suoi piedi furono finalmente puliti la dea si fece leccare il culo prima di andare in doccia.
Il suo ano era molto sudato ma non presentava gli odori forti che tanto piacevano alla sissy. Nonostante questa piccola delusione e una lingua ormai stanca e dolorante la schiava non si fermò un attimo e riuscì a dare un grande piacere alla sua padrona leccando senza sosta finché quest'ultima non fu soddisfatta.
Infine le due andarono a lavarsi assieme, con Chanel che potè nuovamente insaponare lo splendido corpo di Valentina.
Poi le due uscirono, con Chanel che rimise gli abiti maschili con cui era arrivata e raggiunsero Annalisa per andare a mangiare tutte assieme in una pizzeria nelle vicinanze che tanto piaceva alla padrona.

Fine capitolo 14
 
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Capitolo 15

"La notte di Halloween"

Halloween era ormai arrivato e quella sera Valentina e il suo gruppetto avrebbero preso parte a una festa presso una discoteca vicino a casa di Alessia per poi andare a dormire tutti assieme proprio a casa di quest'ultima, rimasta libera per un paio di giorni.
La dea aveva ovviamente deciso non solo il suo travestimento ma anche quello delle sue schiave in vista della serata mentre Jacopo, ancora all'oscuro del vero rapporto delle tre, si sarebbe vestito come meglio preferiva.
Per quest'ultimo però la mistress aveva in mente già un piano in vista della serata per farlo uscire allo scoperto e farlo unire al suo harem.
Un maschio una femmina e una sissy, un trio di schiavi perfetto pensava la dea.
In mattinata Alessia era venuta a casa di Mistress Nina e aveva preso un borsone con dentro vari oggetti e vestiti che quest'ultima aveva scelto da portare a casa della sua suddita per la nottata e giornata successiva.
Nel pomeriggio invece Vale era comodamente seduta sul divano intenta a smanettare sul computer mentre Chanel le massaggiava con passione i piedi.
Le dita della schiava si muovevano senza sosta in ogni centimetro dei suoi piedi, precedentemente oliati in modo da rendere il massaggio più facile ed efficace.
La sissy approfittava in oltre di tanto in tanto per dare qualche bacio alle estremità della sua padrona.
In quei giorni la dea fu colpita da una particolare richiesta di un iscritto al suo canale onlyfans riguardante il soffocamento.
Fece un po' di pratica con Chanel nei giorni precedenti tuttavia con lei si sentiva più limitata in questa pratica e decise dunque che avrebbe preferito farla con Alessia in quei giorni, che aveva iniziato a partecipare ai video seppur con l'utilizzo di una maschera per cammuffare il viso e non farsi riconoscere da nessuno.
Mentre si godeva il piacevole massaggio della sua sguattera personale, la dea, stava appunto svolgendo ulteriori ricerche sulla pratica in questione al fine di migliorarne la realizzazione per rendere il tutto più sicuro e appagante per lei e gli slave.
Né approfittò per sentire Mauro e Silvia, chiedendo a loro qualche consiglio visto che quella era una delle loro pratiche preferite e ciò fu di particolare aiuto alla miss che ormai vedeva in Mauro una sorta di mentore.




Le due ragazze si iniziarono a preparare subito dopo cena, rigorosamente preparata da Chanel per la mistress e la Madame, uscita poco dopo per andare a divertirsi con le amiche anche lei.
Valentina si vestì da strega optando per colori scuri, nero e viola sia per il vestitino sia per il cappotto.
Si mise anche un paio di ciocche finte di colore viola tra i capelli e optò per un trucco molto dark. Ai piedi calzava le solite dottor martens con dei collant neri.
Per la schiava invece scelse un outfit da gatta, tutto nero, con tacchi aperti in modo che potesse vedersi il nuovo smalto viola che aveva messo a mani e piedi in pendant con la dea. Immancabili ovviamente collare, guinzaglio e il cerchietto con le orecchie da gatta.
Nel truccarla la miss si divertì a conciarla il più simile possibile ad una gattina utilizzando un modello trovato su internet.
L'ultimo step per completare l'outfit della serva fu la coda che Vale riuscì a far passare come un semplice oggetto scenico grazie all'uso di un paio di mutandine in pelle nera precedentemente bucate da mettere sopra al vestito in modo che nessuno si sarebbe potuto accorgere del fatto che quella coda era in realtà un plug.
Per evitare di farla morire di freddo concesse alla schiava di indossare un giacca di finta pelliccia sempre nera da tenere fino all'ingresso in discoteca.
Una volta pronte scesero di casa e salirono in macchina dove c'era Jacopo ad aspettarle da circa venti minuti.
Il ragazzo era vestito in maniera elegante con completo nero, camicia bianca e scarpe eleganti sempre di colore nero a cui abbinava un leggero trucco da zombie.
Jacopo era abbastanza alto, poco più di un metro e ottanta, magrolino e di aspetto abbastanza generico, nè troppo bello nè troppo brutto.
Era biondo cenere con gli occhi marroni.
Le due ragazze salirono nei posti dietro nonostante non vi fosse nessuno davanti sul sedile del passeggero ma il ragazzo non se ne curò molto.

Jacopo:"Mamma mia Vale sei veramente bellissima stasera" escalmò il ragazzo scambiandosi con lei un bacio sulla guancia praticamente senza accorgersi di come era vestita Chanel.

Vale:"Ah perché di solito non lo sono?" rispose in maniera decisa e molto provocante.

Jacopo:"No no, assolutamente anzi... Ale? Ma come ti sei conciato hahahah" disse scoppiando a ridere non appena la vide.

Vale:"Ale? Chi è Ale? Questa è Chanel la mia gattina" disse ridacchiando ma mantenendo allo stesso tempo un tono molto fermo e deciso.

Chanel di tutta risposta miagolò, bacio il palmo della mano della dea e si accasciò ai suoi piedi, strusciandosi sui suoi stivali e facendo le fusa per tutto il viaggio sotto l'ordine della padrona.




Per Jacopo fu un viaggio molto complicato, le due ragazze dietro lo stavano mettendo in imbarazzo, da una parte lo fecero sentire stranito e a disagio, dall'altra invece lo fecero eccitare parecchio.
Il piano escogitato da Mistress Nina stava funzionando, era entrare definitivamente nella testa dell'amico ed era sicura che lo avrebbe fatto cedere entro la fine della nottata.
Jacopo sperò invano che Alessia lo avrebbe messo più a suo agio, ma suo malgrado una volta arrivati sotto casa sua e dopo aver parcheggio la macchina si ritrovarono davanti la schiava anch'essa vestita da gatta.
Indossava lo stesso vestito di Chanel, con tanto di coda messa col medesimo escamotage e il collare.
Le uniche cose che cambiavano erano il giubbotto, gli stivali neri col tacco indossati dalla slave e il fatto che al posto del trucco da gatta indossasse una maschera abbinata al vestito che le partiva dal naso e le copriva metà volto, con le orecchie da gatta, dal quale fuoriusciva una lunga treccia di capelli.
Valentina tirò subito fuori dalla borsa un guinzaglio da attaccare al collare di Alessia e la fece inginocchiare e baciare I suoi stivali.
In quel momento Jacopo capì che non avrebbe potuto in alcun modo passare la notte indenne e la sua faccia divenne tutta un programma.
Le due schiave speravano ovviamente che nessuno le avrebbe riconosciute conciate in quel modo.
Chanel a dire il vero per quanto fosse a una delle sue prime uscite in pubblico in veste di sissy dal ritorno a Milano era più serena, rassegnata al fatto che oramai Alessandro e la sua reputazione non contassero più assolutamente nulla.
Alessia invece nonostante la maschera le coprisse parte del volto sperava che nessuno l'avrebbe vista in quello stato essendo facilmente ricollegabile alla padrona e a Jacopo, soprattutto per chi li vedeva sempre insieme in università.




Dopo aver lasciato le giacche nel guardaroba all'ingresso, a spese di Jacopo, la dea fece il suo ingresso trionfale nella discoteca con le sue due schiave a quattro zampe ai suoi piedi, portate a guinzaglio e con il ragazzo poco dietro con lo sguardo basso e visibilmente provato.
Le preghiere di Alessia furono ascoltate e per fortuna lì in discoteca non sembrava esserci nessuno che la conoscesse.
Nonostante l'eccentricità del gruppo la mistress fu subito polarizzante per il resto della discoteca, con diversi maschi che le misero gli occhi addosso.
Una volta dentro la dea raggiunse delle amiche ad un tavolo portandosi dietro tutto il gruppetto e non appena arrivarono da loro si generarono reazioni miste, stupore, schifo, ilarità e curiosità.
Al tavolo vi erano due ragazzi e una ragazza sconosciute a Valentina e poi c'erano le sue due migliori amiche, Eleonora, sua ex compagna di classe oltre che di Chanel e Ilaria.
Le due furono molto stupite ma accolsero con affetto l'amica in presa alle risate e frasi di approvazione.
Le due ragazze conoscevano inoltre molto bene Alessandro e non ci vollè molto prima che si accorgessero della sua trasformazione in Chanel e ciò portò le due arpie a prendersi gioco di lei a più riprese.
La padrona fu davvero magnetica per diversi ragazzi, bellissima ed eccentrica, in diversi provarono ad avere fortuna con lei ma solo un fortunato vincitore ebbe l'onore di pomiciare con lei per qualche minuto.
In compenso furono in diversi a poter omaggiare quella dea con drink offerti, di cui beneficiò non solo lei ma anche gli altri componenti del tavolo, slave inclusi.
Le due schiave provarono però modi diversi per bere i loro drink, sputati direttamente nella loro bocca da Valentina e da Ilaria ed Eleonora, molto incuriosite dalle due gattine, oppure leccandoli dai loro stivali o direttamente da terra.
Le due non ci misero molto a far calare la tensione e iniziare a godersi la serata nei loro ruoli, discorso invece totalmente diverso per Jacopo che passò gran parte della serata in disparte dal resto del gruppo, tra alcol e qualche sigaretta, nonostante non fosse un fumatore abituale.
Il ragazzo era immerso tra mille pensieri, indeciso se lasciarsi andare o cercare in qualche modo di salvare la faccia.
La dea lo lasciò per la maggior parte del tempo in disparte salvo punzecchiarlo di tanto in tanto convinta che quella sarebbe stata la strategia vincente per aggiungerlo alla sua collezione di slave.
Valentina si divertì particolarmente invece con le altre due schiave che dovettero fare da sedia e poggiapiedi alla padrona e le sue amiche. Furono molto vicine anche a poter gustare i piedi di Eleonora e Ilaria, salvo poi doversi accontentare di lucidare uno stivale a testa a entrambe per via di un loro dietrofront dell'ultimo momento, con le due non pronte a fare un'esperienza del genere in mezzo a così tanta gente.
Alessia e Chanel subirono inoltre qualche altra leggera umiliazione come schiaffi, sculacciate e un po' di trampling. La sissy ebbe l'onore inoltre di provare uno speciale drink inventato direttamente da Mistress Nina, ovvero ghiaccio un po' di vodka e pioggia dorata fino all'orlo del bicchiere, una vera prelibatezza che Chanel si gustò con immenso piacere. Fu invece meno piacevole per Alessia ripulire la padrona con la lingua dopo la pisciata.
Ci fu però anche spazio per una nuova pratica che non piacque per nulla alle due, ovvero fare da posacenere.
Ilaria prese la sissy mentre Eleonora prese Alessia, al momento di depositare la cenere per le due, le schiave commisero il fatale errore di allungare loro la mano e questo le portò a ricevere due sonori schiaffi in pieno volto dalla mistress che le fece ribaltare a terra.
La dea poi le costrinse ad aprire la bocca e far da posacenere con essa.
Per entrambe fu un enorme sacrificio che provocò in loro diversi conati di vomito, ma la parte più impegnativa fu il finale in cui non solo le due ragazze le spensero le sigarette direttamente sulla lingua, ma furono anche costrette da Valentina a ingoiare i loro mozziconi e tutta la cenere in preda al disgusto e alle lacrime che generarono ulteriori risate e soddisfazione alla mistress.




La serata si concluse verso le cinque del mattino, con la discoteca ormai in chiusura.
Dopo aver mangiato un panino con le amiche la dea decise che era arrivato il momento di andare a casa di Alessia, con le due schiave ancora a quattro zampe portate col guinzaglio e Jacopo poco dietro di loro ancora visibilmente pensieroso.
Una volta arrivata a casa Valentina usò Chanel per lustrare i suoi stivali con la lingua e l'altra schiava come poggiapiedi e decise di tornare a lavorare su Jacopo.

Vale:"Allora Jacopino che hai ti vedo pensieroso? Vorresti essere al posto di una delle mie gattine? Sei arrabbiato perché non ho preso un costumino anche a te? O vorresti andartene via e non frequentarci mai più?" chiese con fare provocatorio.

Jacopo:"Ehm no, c'è insomma no no... non so, io... ehm devo..." farfugliò in preda al panico.

Vale:"Hahahah molto molto bene, credo proprio di sapere già la tua risposta ma aspetterò di sentire direttamente da te certe parole. Nel frattempo potresti iniziare a farmi un bel favore, so che sei abbastanza bravo con la telecamera e io vorrei tanto fare dei video con entrambe le mie schiave finalmente, senza che una delle due sia costretta a farmi da cameraman. Che ne dici hai voglia di farlo tu oggi?" chiese in modo abbastanza sexy.

Jacopo:"Emh, beh si dai, posso... posso farlo se vuoi Vale" disse con voce tremolante.

Vale:"Bravo Jacopino. C'è un borsone in camera di Alessia, dentro trovi la videocamera, vai." esclamò con tono autoritario.

Una volta che il ragazzo accese la videocamera Mistress Nina fece sdraiare a terra le due schiave messe a pancia in su e iniziò a calpestarle.
Saltava da una all'altra cercando di far soffrire il più possibile entrambe, sempre rispettando i loro limiti che ormai conosceva molto bene.
Ad un certo punto iniziò a premere con forza uno stivale sulla gola di Alessia togliendole il fiato oltre che provocandole un gran male.
Aumentò poi il livello di sadismo mettendosi con entrambi gli stivali sulla sua gola, caricando così tutto il peso su essa che non potè più respirare, tenendosi da una parte al divano e dall'altra a Chanel che sotto l'ordine della dea teneva bloccata a terra la schiava.
Per Alessia quelli furono secondi lunghi e intensi, pieni di dolore e paura.
Provò a dimenarsi senza successo e avvertì un senso di panico sul finale quando era arrivata allo stremo e proprio lì la mistress si spostò e le permise finalmente di respirare.
Quest'operazione fu ripetuta dalla padrona sulla slave altre due volte e quando decise di cambiare gioco la figa di Alessia era ormai un lago e lo si poteva notare dalla chiazza in quella zona presente sul costume da gatta.
Dopo qualche colpo sul sedere di Chanel dato col frustino e qualche sputo nella sua bocca, Mistress Nina decise di torturare entrambe le sue schiave nuovamente soffocandole.
Nel frattempo Jacopo era ormai entrato in trance e si era completamente lasciato andare, come si poteva notare dal vistoso gonfianento tra i suoi pantaloni.
Valentina decise questa volta di sedersi sulla faccia di Chanel, con le sue splendide natiche che le impedivano di respirare. Con le mani invece andò a tappare naso e bocca ad Alessia impedendo anche a lei di respirare.
Si divertì per un pò così facendo più round, che videro Alessia prevalere sulla sissy in maniera netta, riuscendo sempre a resistere più di lei e apprezzando molto di più la pratica.




Quando ritenne di aver soddisfatto la sua vena sadica la dea fece mettere Alessia a quattro zampe per usarla da poggiapiedi e ordinò a Chanel di toglierle i suoi soliti dottor martens.
Quando la schiava infilò il naso dentro potè risentire quell'odore che tanto amava e che poco a poco a furia di usare spesso quegli stivali era diventato sempre più intenso e buono.
I suoi collant invece erano bagnati dal sudore ed emanavano un profumo irresistibile per le narici della serva che si cosparse interamente tutto il sudore e odore sul volto a furia di baci e strusciate col viso, facendo dunque andare via in parte il trucco da gatta e facendo ridere di gusto la padrona.
I suoi piedi nudi erano ancora più sudati e odorosi che con i collant e mandò in estasi la sissy che per diversi minuti li annusò, baciò, leccò e succhiò spazzando via ogni piccola goccia di sudore dai suoi bellissimi piedi, muovendo la lingua senza sosta e con il solito enorme trasporto e senza mai staccare la bocca da quelle favolose estremità che ora presentavano unghie di colore viola.
Pure Jacopo restò impressionato dalla voracità con cui Chanel si occupava di quel paio di bei piedi e capì che il livello di servitù al quale la dea era abituata era davvero molto alto.
Quando ormai i suoi piedi erano totalmente ricoperti di saliva decise di far terminare il video, che poi avrebbe diviso in due parti diverse successivamente, per concentrarsi di nuovo su Jacopo.

Vale:"Troie ora c'è bisogno di ringraziare per bene Jacopo, spogliatelo e succhiategli il cazzo da brave puttane prima che gli esplodano le palle" disse con un tono autoritario, scherzoso e sensuale al tempo stesso.

Le due eseguirono dunque e iniziarono a succhiargli il cazzo e le palle, con la dea che con i piedi indirizzava la testa delle due schiave per farle alternare.
Il cazzo di Jacopo era lungo una quindicina di centimetri e abbastanza snello, ma nonostante entrambe avevano succhiato cazzi più grandi furono ugualmente soddisfatte delle sue dimensioni.
Il ragazzo restò tutto il tempo con la bocca spalancata a gemere e dopo poco più di cinque minuti iniziò a schizzare sborra che finì tutta sulle piante dei piedi di Valentina.
A quel punto le due schiave si diedero battaglia per ripulire al meglio i piedi della padrona, prendendone uno a testa e divorandoselo entrambe in un attimo.
Nel frattempo Jacopo si era inginocchiato a terra ormai stremato.

Vale:"Allora c'è qualcosa che vuoi dirmi Jacopino? Sto ancora aspettando una risposta da prima" disse ridacchiando.

Jacopo:"Si, si Vale. Azi si padrona, la prego, la scongiuro mi faccia diventare anche a me un suo schiavo devoto. Farò tutto ciò che mi chiederà e la servirò come meglio posso."

Sul volto di Mistress Nina apparse un enorme sorriso, accettò la richiesta dello schiavo, spiegandogli nel dettaglio quale sarebbe stato il loro rapporto proprio come aveva fatto con Alessia qualche tempo prima
Si fece infilare dunque le ciabatte dalle schiave e andò nel lettone della sguattera.
Qui si spogliò completamente, mettendo le sue mutandine, bagnate dai suoi umori in bocca a Jacopo.
Si mise poi sopra ad Alessia facendosi leccare l'ano da lei e nel mentre ordinò a Chanel di occuparsi dei piedi della schiava.
La sissy eseguì con enorme gioia e una volta tolti gli stivali iniziò ad occuparsi delle sue estremità avvolte per l'occasione da un paio di calzettoni neri dell'adidas, con stemma e iconiche tre strisce di colore bianco.
La mistress aveva ordinato alla sua schiava di usarli per più giorni e ora alla fine di una nottata infinita come quella presentavano un odore forte e buonissimo.
Chanel dopo aver assaporato quei calzettoni li tolse passando così ai suoi piedi nudi, ormai privi di smalto, che erano ancora più buoni e sudati.
Anche questa volta la sissy usò senza sosta naso e bocca e ripulì completamente i piedi di Alessia, andando anche a levare via ogni singolo pelucchio dei calzettoni rimasto, soprattutto in mezzo alle dita.
Infine concesse a Jacopo l'onore di leccare il suo prezioso sesso fino a farla venire direttamente nella sua bocca, mentre le due serve continuavano a muovere le loro lingue senza sosta da diversi minuti.
Valentina si addormentò sul lettone con gli schiavi in ginocchio ai piedi del letto, Chanel e Alessia con i i suoi collant usati in bocca mentre Jacopo assaporava le sue mutandine.

Fine capitolo 15
 
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