| Buongiorno a tutti, sono Lucios e dopo aver fatto la mia presentazione vorrei raccontarvi le cose come vanno, sperando di trarre qualche consiglio da chi partecipa al forum. Ho 39 anni e sono sposato con mia moglie (38 anni) da circa 8 anni. Sono sempre stato un appassionato BDSM. Sin da piccolo nella comitiva della quale facevo parte, tendevo ad osservare le mie amichette partendo dai piedi più che dal volto o dal sedere. Sognavo di essere il loro schiavo e non un loro amico. Nel corso degli anni ho studiato questo mondo in maniera teorica e sotto ogni punto di vista. Ho letto storie amatoriali, racconti, visto video, pratiche di ogni tipo e sempre di più mi sono sentito chiamato in causa come parte di un ruolo. Senza dubbio il mio è quello del SUB, dello SCHIAVO. Detto questo, in giovane età ho conosciuto mia moglie e, come sempre in questi casi, il rapporto nasceva da fidanzatini del tutto ordinari. Siamo stati fidanzati per anni, e 12 anni fa abbiamo deciso di iniziare a convivere. Presa la decisione, considerando le nostre posizioni lavorative, (mia moglie è una libera professionista, fa l'architetto ed ha ottime capacità ed un enorme portafogli clienti, Io non sono da meno, lavoro in un azienda di famiglia che esporta vini all'estero e me la cavo abbastanza bene) decidemmo di acquistare casa ed iniziare la convivenza. Tutto filava liscio e il mio lato BDSM era tacito durante il giorno e veniva sprigionato di sera. A letto mentre mia moglie dormiva, sognavo che le mi dominasse, continuavo a leggere storie e a guardare video immagginando che i protagonisti fossimo io e lei. Da li a poco ci siamo sposati e abbiamo concepito il primo figlio. Oggi ha 8 anni. Dopo qualche anno nasce la nostra seconda piccola e anche lei cresce... oggi ha 3 anni. Il tutto per noi era fantastico, una bella casa (Noi siamo a Formia) una bella famiglia, due ottime posizioni, due belle auto, una vita sociale attiva, piena di amici e perchè no, anche qualche nemico. Tutto fila liscio. Ad un certo punto però gli attriti iniziano a non mancare. Lo stress causato dalla crescita dei nostri figli, gli impegni che percuotono le giornate tra lavoro e famiglia, i litigi non mancano... anzi aumentano. In me scatta qualcosa. A differenza dei primi anni non riesco a tornare sui miei passi e ad essere pacifico. Inizio spesso io le discussioni e soprattutto nascono da cose davvero molto futili. Mi rendo conto che non riesco a dedicarmi al ruolo di compagno. Sotto le coperte cerco di nascondere le mie mancanze. Non ho voglia di far sesso, non ho voglia di star con lei. Qualcosa non va. Sono sempre stato molto scrupoloso ed autocritico e decido di iniziare ad interrogarmi. In quel periodo mia moglie sempre più spesso mi accusa di avere un amante, considrando che per mesi e mesi non abbiamo momenti intimi. La verità è che io continuavo a sognare LEI in un ruolo completamente diverso. Continuavo ad immaginare me ai suoi piedi e sotto il suo totale controllo. La mia analisi era chiara. Stavano semplicemente arrivando i nodi al pettine. La mia natura non voleva più starsene buona e camuffarsi di ordinarietà. Arriva la pandemia... le attività vanno in stand by per un po. Aumenta notevolmente il tempo che trascorriamo insieme e tutto sembra come una trappola, non riesco a trovar pace e mi sento spesso agitato e nervoso.Decido quindi di parlare chiaramente con lei e lo faccio proprio una sera al centro del PERIODO DEL LOCKDOWN. Mia moglie quella sera mi accusò ancora una volta di avere un amante o qualcosa che non funzionasse. Per lei era impossibile che io per mesi non sentissi il desiderio di stare con lei in momenti intimi e piacevoli. In realtà io non desiravo altro ma in condizioni completamente diverse. Quella sera mentre lei sfuriava, aspettandosi una mia reazione impetuosa, accedde l'esatto contrario. Eravamo in camera da letto ed i nostri bimbi dormivano nell'altra stanza. Decisi allora di esprimere tutto. Mentre sfuriava mi inginocchiai davanti a lei e posai il mio volto all'altezza delle sue patofole. Lei era in pigiama, e mentre urlava, mi vide prostrarmi ai suoi piedi e baciarle le pantofole. Mi guardò come se fossi impazzito. non capiva e tirava dietro a piccoli passetti i piedi dal mio volto. Mi guardò e disse: Ma sei impazzito? Sei strano negli ultimi tempi ma stasera le batti tutte. Io restando in ginocchio le chiesi di sedersi sul letto ed ascoltarmi. Le spiegai che non potevamo andare avanti così, e che era giunto il momento di raccontarle la mia analisi e cosa pensavo di ciò che stesse accadendo tra noi. Le parlai della mia passione per il BDSM, della mia esigenza di essere dominato, di baciarle i piedi ed essere chiamato schiavo. Le raccontai tutte le storie che avevo letto, i video che avevo visto e le spiegai che non era un anomalia... ma solo un mondo MOLTO DIFFUSO dettato dalla privacy. Le dissi: non saprai mai a quanti dei nostri amici o conoscenti piacciano le stesse cose, perchè non lo racconteranno mai ma sono sicuro che di uomini che amino essere dominati ce ne sono tantissimi, forse la maggior parte. Solo chi troverà il coraggio di scoprire se la propria partner sia d'altra parte una dominatrice da riscoprire allora forse troverà la pace con se stesso. Fidati di quello che ti dico. Le dissi... NON HO AMANTI, NON HO DISATTENZIONI, ho solo necessità diverse da quelle dell'ordinario vissuto fino ad oggi. La pura realtà era quetsa ed era stata messa a nudo. Non mi dava più piacere fare sesso ordinario. Ormai arrivavano spesso problemi di erezione e non erano legati a disfunzioni ormonali, semplicemente l'eccitazione e la rispettiva erezione dipendono per il 50% da un fattore emozional ed ormai quello mi mancava. Le raccontai che volevo provare a fare un percorso con lei testando se fossimo in grado di iniziare questo rapproto, ovviamente con la massima riservatezza e tutelando al 100% l'integrità della nostra fantastica famiglia e dei nostri bimbi. Non ero sicuro che lei fosse in grado... mia moglie è sempre stata una donna autoritaria, decisa e sicura di se, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di dominarmi come intendevo io. Volle però provarci e mi diede l'ok. Le chiesi di studiare qualcosina e iniziare ad entrare nel ruolo a piccoli passi. Le comprai due libri e le inviavo storie e racconti amatoriali, reali. Qulora avesse iniziato a provare eccitazione e piacere nel vedermi prostrato ed umiliato ai suoi piedi rivolgendomi a lei come PADRONA, allora vrebbe avuto tutti i numeri per vincere la sfida e iniziare una vita di coppia nuova, piacevole, oridnaria al punto giusto e straoridinaria in tantissimi momenti. Non sapendo da dove iniziare le dissi io quali avrebbero potuto essere le prime cose da fare, come ad esempio darmi dei compiti, delle mansioni ben precise e sforzarsi di considerarmi un oggetto e nulla di più. Iniziammo dal fatto che tutte le sere le pulivo le scarpe che aveva indossato durante il giorno, e tutte le mattine la svegliavo dopo averle preparato la colazione. Le preparavo il bagno con tappeti e fiori e avrei tolto la tavola una volta che avesse terminato la colazione. Mi sarei occupato io dei bambini, quindi: svegliarli, prepararli, lavarli e quant'altro. Mi accontentavo solo che lei iniziasse a prendere dimenstichezza con il gergo, chiamandomi schiavo e dandomi piccoli ordini. Avrei voluto che tempo al tempo lei avesse capito che stimolarmi in quel ruolo e mantenere il gioco in piedi consisteva proprio nella dominazione psicologica. Dettata quindi da piccole parole, piccoli comandi, umilianti e concreti, come ad esempio.... inginocchiati quando parli con me, baciami i piedi schiavo, quando parlo io guarda il pavimento e stai con la testa verso il basso. Piccole cose come queste rendono uno come me totalmente di proprietà della propria padrona. Ovviamente non possono mancare i fatti, come farsi baciare i piedi, farsi fare sesso orale al risveglio e tante altre piccole cose che possono dar piacere. Ma non potevo pretendere, solo attendere e dedicarmi. Le dissi inoltre che le circostanze sarebbero sempre migliorate, soprattutto se la dominazione psicologica si concretizzasse in maniera unilaterale. Ovvero, vuoi far sesso? bene ... usami, godi e lasciami a secco. Io non devo mai godere. Il BDSM consiste proprio in questo... mai piacere personale: creare piacere altrui, servire, riverire, far godere. (spesso per questo si usano le gabbiete). Considerami come un oggetto, usami e poi gettami. Tutto questo non arrivò. Passarano mesi, piccoli sforza da parte sua come qualche massaggio ai piedi, bacetti qui e li, pulizia delle scarpe imposta da me ma mai per suo ordine. Dopo 5 mesi in cui ero ormai il suo schiavetto mi sentivo da un lato felice, dall'altro insoddisfatto. Capì che avevo spinto troppo e che non era ciò che lei voleva. Decisi quindi di parlare con lei e di smontare tutti gli altarini che avevavmo messo su. I primi mesi tutto andò bene ma dopo il primo periodo rientrammo in un vortice di insofferenze. Io spesso dormivo sul divano, rapporti intimi ridotti al minimo e le mie attenzioni erano rivolte solo ai nostri bimbi, quasi nulla verso di lei. Continuava per me ad essere il cento delle mie ambizioni, dei miei sogni. Arrivammo quasi a separarci e non riuscivo a capire come fare. Come se lei avesse completamente rimosso quello che le avevo confessato. Mai aveva voluto studiare qualcosa sul mondo BDSM, mai si era interessata a capire cosa servisse per far funzionare la cosa. Passarono circa 10 mesi, (ed arriviamo ad oggi) e durante l'ennesimo litigio legato alla mancanza di attenzioni da parte mia nei suoi confronti e dai soliti dubbi, le ricordai ciò che fu. Le dissi ancora per una volta: Amore mio, ti amo da impazzire, non ho amanti, non mi interessano altre donne, ma non riesco a dare il massimo di me nell'ordinarietà. Sono quasi ai limiti, ai bordi dell'infelicità. Mi dispiace non dipende da me. A queste mie parole lei volle affrontare con me un discoso più ampio e cercare di capire se ci fossero i numeri per andare avanti. Le ribadì sommi capi le stesse cose della volta precedente e le spiegai che la dominazione doveva essere prima di tutto psicologica, poi fisica. Mi disse che voleva riprovarci e di fornirle dal materiale da studiare. Le spiegai ancora una volta che avebbe riscontrato ancora per una volta due sentimenti contrastanti: L'IMBARAZZO (di vedere il proprio marito, compagno e uomo in ginocchio, a baciarle i piedi e prostrato spesso e volentieri ai suoi voleri) e L'ECCITAZIONE (Il priacere di prendersi momenti di goduria dovuti, e senza possibilità di risposte negative). Qualora fosse riuscita a mettere da parte l'IMBARAZZO allora avrebbe potuto avere solo piacere da tali circostanze. Mi diede subito i primi ordini e questa volta mi chiamò SCHIAVO. Voglio che ogni mattina vieni a svegliarmi agli orari che ti comunico solo mettendo la testa sotto le coperte e baciandomi i piedi. Pretendo che ogni mattina venga preparata la colazione e sistemata la casa. La tua sveglia sarà sempre un ora prima della mia e abituati presto PERCHE' QUESTA DA ORA IN POI SARA' LA TUA VITA e non conosce ferie, sabato, domenica e festività incluse. Voglio sempre la borsa preparata e le scarpe lucidate, senza lingua. Non ti permettere senza miei specifici ordini. Dei bambini te ne occuperai tu, io per loro sarò il divertimento ed il gioco e tu i doveri. Nei nostri rapporti sarò solo io ad avere piacere, utilizzando ciò che più mi aggrada, che sia la tua lingua, il tuo pisello o altro. TU NON GODRAI MAI, se non sarò io darti la possibilità di godere. Mi preparerai le cene ogni volta che ti dirò di farlo e svolgerai commissioni per me quasi tutti i giorni. Trova il tempo per farlo, e se non lo hai, trovalo lo stesso. Il tuo tempo libero non esiste più... da ora in avanti appartiene a me. Sarai il mio giocattolo e non avrai mai, dico MAI, alcuna possibilità di contestare nessuna delle mie scelte. Sei sicuro di voler continuare? SI, risposi pietrificato da quel cambio di rotta improvviso. Aveva messo in campo in un solo discorso la dominazione psicologica con termini e toni, e quella fisica. Bene... dovrai abitiuarti ai miei cambi di umore e alle mie esigenze. Saranno una priorità per te. Quella sera finimmo sotto le coperte e come sempre iniziai a darle piacere con sesso orale e concludemmo facendo sesso come piaceva a lei. Ma al termine del suo piacere mi disse: non continueremo fino al tuo di piacere. Finisce qui. Via scendi dal letto e scompari dalla mia vista. Ero eccitatissimo e felicissimo. La mattina dopo misi la sveglia alle 5.30 e andai a preparare il caffè. la colazione, la tavola ben bandita e al giusto orario andai a baciarle i piedi infilando la testa sotto le coperte. Tirò leggermente i piedi all'indietro, ma subito dopo prese coraggio e me li porse come fossero la cosa più importante della mia esistenza. Li baciai ripetutamente e dopo un po mi diede un calcetto sul volto per allontanarmi, dicendo: bene puoi andare. Mi inginocchiai, fronte sul pavimento al suo passaggio e la raggiunsi al tavolo della colazione. Mi disse che le davo fastidio e che dovevo andare sotto al tavolo e massaggiarle i piedi. Da quel momento in poi non ebbe più imbarazzo, scoprì che il piacere e l'eccitazione potevano annullare l'imbarazzo e mi ordinò, per favorire la cosa, di indossare in sua presenza, (ma sempre senza i nostri figli) una maschera che coprisse la parte alta della mia testa, occhi inclusi. In questo modo, ho capito nel corso del tempo, rendendomi cieco e non guadandomi negli occhi, lei riusciva ad annullare l'imbarazzo prendendosi tutti i piaceri che voleva. Da allora, tutte le mattine la sveglio baciandole i piedi, spesso (cosa inimmagginabile fino a non molto tempo fa) mi ordina di baciarle le caviglie e arrivare alle ginocchia. Lo scopo è solo quello di poter afferrare i miei capelli con una mano e farsi servire per 5 - 10 minuti con sesso orale per darsi un risveglio più rilassante e piacevole. Ovviamente vuole sempre che io abbia la maschera. Mia moglie non ha mai voluto il sesso orale senza un proseguo, una penetrazione, un rapporto conclusivo. Da non molto invece, prende tutto. La sera, quando ha voglia inizio dandole piacere con la lingua e poi arriva dove vuole, (anche penetrazione) lasciando ovviamente il suo schiavo a secco e senza goduria. Ma a differenza di prima sta riscoprendo il piacere del sesso orale dandomi l'onore e i titoli per darle piacere al risvegio oppure ogni volta ne avesse voglia anche solo oralmente. Si prende pochi minuti di relax, mi ordina di leccare, gode, mi lascia il suo orgasmo sulla lingua, mi cestina ed inizia la sua giornata. Capita molto frequentemente che usi termini del tipo: vieni su e dammi piacere schiavo... voglio affrontare la giornata con relax, iniziando dal mattino. Appena avrò finito, manda giu' e ringraziami. Sono piccole sfere di dominazione psicologiche e fisiche ma come cercavo di spiegarle tempo addietro... una volta rotto il ghiaccio e messo da parte l'imbarazzo, l'eccitazione ed il piacere non possono che prendere il sopravvento. Oggi le preparo bagni caldi, tisane e the, le faccio massaggi ai piedi, lavo la sua auto, le preparo pasti e colazioni, le massaggio la schiena, le gambe, le pulisco le scarpe, la servo oralmente e tanto tanto altro. 7 giorni su 7 e tutte le ore che stiamo insieme in sicurezza ed in privacy. Ovviamente mi sento rinato, felice, desideroso di lei, innamorato più che mai... la vedo serena, presa dal lavoro ma rinata nelle mura di casa. Spero solo che sia sempre pronta a fare passi avanti ed a non tornare mai dientro. E' dura, faticoso, ma non ho desiderato altro per oltre 30 anni e adesso non commetterò passi falsi. Riusciro ad andare in questa direzione per il esto della mia vita? Io non desidero altro e giorno dopo giorno noto con piacere che inizia a non poterne fare a meno anche lei, la mia padrona, che fino a poco fa non immaginava neanche lei stessa di avere il dono della dominazione.
Edited by Lucios - 17/2/2023, 16:12
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