| Le coincidenze esistono, contrariamente a quanto si vede nei vari gialli. Od almeno io ne sono convinto.
Tutto per me iniziò il 19 marzo 2427. Precisamente alle 14:00. Con due avvenimenti nello stesso giorno. Era l'ultimo giorno di lavoro di Irina, la mia colf ucraina, ed il mio primo incontro con una mistress freprovi.
Quel giorno salutai Irina con, perdonatemi l'esagerazione, la morte nel cuore. Perdevo la mia miglior colf. La sua sostituta non era brava come lei.
L'avevo assunta nella mia multiservizi quasi due anni prima, quando era lei era appena ventenne. Ragazza molto bella, alta 1.82, magra, occhi azzurri e due gambe chilometriche. Trovai strano che venisse a chiedere di lavorare come colf. In genere quelle così fanno le modelle. Ma lei, che non parlava una parola di italiano,solo ucraino, russo e poco inglese, disse che voleva un lavoro part time. Quattro ore al giorno per cinque giorni. La assunsi e decisi che avrebbe fatto per un paio di giorni la settimana la colf a casa mia. Precisamente il martedì ed il venerdì. Il nostro rapporto di amicizia cominciò esattamente sei mesi dopo. Il signor Furlan mi chiese se si potesse spostare Irina dal giovedì mattina al venerdì pomeriggio. Dopo aver chiesto ad Irina, acconsentii. Furlan abita a qualche centinaio di metri da me. Visto che Irina era da me dalle 9 alle 13 e poi andava da Furlan dalle 14 alle 18, le proposi, se le andava bene, di fermarsi a pranzare da me. Fu così che un venerdì le cucinavo io un piatto veloce di pasta e l'altro preparava lei. Ma cosa c'entra Irina a questo punto della storia? Niente. Fu solo la classica coincidenza che ti rimane impressa. Più importante è come giunsi alla conclusione, poi rivelatasi fallace, che una mistress freprovi avrebbe potuto essere la soluzione del mio problema?
Partiamo dagli albori, ossia dal 2415, quando un giovane Vladi stava scoprendo la sessualità. Solo che mentre i suoi compagni impazzivano per le coetanee, sognavano, perdonatemi il termine scurrile, di fotter loro la figa a sangue ed il cervello a saturazione, lui invece avrebbe desiderato che la signora Stefani, madre della Brambilla, lo cogliesse in flagrante in atteggiamenti intimi con la figlia. Naturalmente il giovane Vladi sognava che la suddetta signora, bella quarantenne sempre vestita con elegante e severo tailleur ed impeccabile scarpa nera con tacco a spillo di 10 cm e laccetto alla caviglia, lo prendesse da parte e...beh, decidesse di sincerarsi che lui fosse in grado di soddisfare sessualmente la figlia.
Sognava che la Signora Stefani, entrambe le S maiuscole nella sua fantasia, dopo averlo fatto denudare ed aver saggiato la consistenza dei suoi muscoli, si sincerasse che l'asta fosse ben turgida mediante metodo manuale, cosa impossibile che non accadesse, perché bastava il solo pensiero di quella meravigliosa mano sottile, nervosa, con unghie rosse muoversi lungo il suo capitano, per avere un' alzabandiera possente anche nella realtà. Immaginava che la Signora Stefani ben soddisfatta della visione, gli ordinasse di inginocchiarsi mentre lei era comodamente seduta in un largo divano in pelle, si tirasse su la gonna ed allargasse le gambe ad aprirgli la visione di un paradiso perfettamente depilato. A questo punto, la Signora Stefani, nella cui mano destra era comparso un frustino da cavallerizza, gli comunicava che lo avrebbe addestrato al sesso orale. Nella sua fantasia la Signora Stefani era particolarmente severa e dopo avergli ordinato di leccargliela, lo istruiva su come muovere la lingua, come succhiare e come penetrarla in profondità, lo correggeva e lo invitava ad una maggior attenzione con severi colpi di frustino sulle natiche. A questo punto, il giovane Vladi di solito, nella realtà, esplodeva nel classico gioco solitario.
A volte sognava che la Signora Stefani lo obbligasse a lucidare con la lingua quelle arrapanti scarpe, di cui poi gli avrebbe fatto assaggiare i tacchi sui capezzoli, crudelmente, senza alcuna pietà. Quanti di voi ci sono passati, come me? Molti, immagino.
Nel corso dei mesi in cui avrei esplorato in solitaria la mia sessualità, ricordo che avevo perfezionato diversi scenari in cui io e la Signora Stefani interagivamo. Scene che, guarda caso, finivano sempre con una bella esplosione da parte mia. A volte mi obbligava a venire sulle sue scarpe e poi a ripulire il tutto, altre invece mi legava al letto con le gambe bene aperte e, impalatasi sul mio cazzo, mi cavalcava all'amazzone mentre con le dita mi stritolava i capezzoli. Naturalmente non c'era solo la Signora Stefani. Vi erano anche diverse trentenni e persino un'attrice gnocca sessantenne che rientravano nelle mie fantasie.
Per farla breve ero attratto da donne più mature di me che mi dominavano. Mi piacevano anche le ragazze che conoscevo, solo che non avevano il fascino esperto, malizioso ed autoritario delle trenta/quarantenni.
Visto che le over venti non mi si filavano neppure, ci avevo provato anche con qualche ragazza cui sapevo di piacere. Avevo un bel fisico ed una mente estremamente elastica, oltre che possente.
Ma come anche voi avrete scoperto, tra le donne telepatiche vi è un'altissima percentuale di sub, una buona percentuale di normali e una misera quantità di donne dominanti.
La mia prima ragazza, quando le proiettai che avrei gradito durante l'amplesso stare sotto, mi fece capire il suo disagio in quanto lei invece preferiva essere presa con veemenza alla pecorina. Giungemmo ad un compromesso che durò poco: si andava di posizione tradizionale.
Con la seconda non andò meglio.
Pessimo anche il virtuale su Telnet, come avrete constatato anche voi. I pochi teleimmersion BDSM , passato l'entusiasmo iniziale, non riuscivano davvero a farmi sentire dominato: il programma realizzava le mie fantasie troppo pedissequamente per darmi quella sensazione di realtà.
Almeno, all'epoca pensavo fosse quello il motivo per cui ero insoddisfatto.
Nel frattempo, raggiunta la maggiore età, finalmente mi recai ad un evento femdom in un locale rinomato a Londra.
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