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| Ho maturato questa riflessione nel periodo di quarantena e giusto giusto ha preso corpo in questo recente periodo di ripresa. Siamo un popolo che nonostante qualche pecora nera abbiamo dato prova di essere ligi al dovere e in grado di riscattarsi da qualsiasi maldicenza estera. Abbiamo tirato la corda, ci siamo sacrificati tutti chi più e chi meno, ma tutti ne stiamo uscendo bastonati chiaramente, ma a testa alta. Non manco di aver pensato a tutta la sanità che ci ha aiutato e nel mio piccolo ho fatto qualche donazione senza tanto clamore o pubblicità. Stiamo riprendendo a pieno regime ma nonostante tutto e nonostante cio che abbiamo passato io vedo e leggo parole crude, parole dure, parole che rasentano la crudeltà. L’Italia piu di ogni cosa ha bisogno di Unità, e soprattutto di persone che collaborano, ma vedo solo egoismo, e come precedentemente scritto... cattiveria e rabbia. Non voglio assolutamente parlare e addentrarmi nel generale ma mi voglio riferire a questo spazio. Vedo argomenti che si distaccano completamente dalla filosofia BDSM, e che poco azzeccano con quello che secondo me è lo spirito con cui si dovrebbe vivere in questo momento anche le proprie fantasie e passioni. Mi pongo una domanda: ma chi si avvicina a questo mondo e sceglie questa piattaforma come incipit e come inizio di un percorso, che idea si puo fare? Sicuramente distorta. Gente che si inalbera e si imbizzarisce a ogni piè sospinto, vedo piu argomenti riguardante i soldi che alle pratiche stesse, dilemmi etici a non finire che fanno dimenticare sicuramente cio che e realmente. La parola DENARO e FINDOM sono taboo (argomenti invece ampiamente e largamente sdoganati e apprezzati all’estero) e soprattutto LEGALIZZAZIONE. Voglio sviscerare proprio questo. Giusto in questo periodo seguendo gli immunerevoli DPCM abbiamo mantenuto distanziamento sociale e seguito le regole imposte a svantaggio di tanti e tantissimi servizi... appunto il Prodomming è uno di questi.
Ho letto appunto di: CHISSENEFREGA DELLE PRODOMME TANTO LORO SONO RICCHE, NON PAGANO LE TASSE E QUINDI PERCHÈ NOI DOVREMO AIUTARLE?
Adesso voglio proprio analizzare questo argomento. Pensate che una Domme non voglia essere legalizzata? Pensate che non ci piacerebbe avere uno studio professionale inquadrato come servizio alla persone, avere una partita IVA, essere tutelata come tutti gli imprenditori e contribuire all’economia del paese? Pensate che non ci abbiamo mai avuto dei patemi? Pensate che sia un gioco dover dare il massimo della professionalità in sordina, al buio e mercificate dallo stato come semplice carne da macello? A me piacerebbe che il mio studio fosse equiparato a uno studio come quello di un avvocato o di un dentista, mi piacerebbe rispondere al telefono e aiutare i miei clienti, prendendo appuntamento, fare preventivi ecc ecc proprio come una azienda qualunque e aiutare l’economia del mio Paese.
Ma il vero problema penso di averlo trovato.
In qual modo siete anche voi clienti, che ovviamente causa privacy spesso e vita privata (ci mancherebbe è capibilissimo) volete rimanere sempre e comunque sottobanco, non amate che si sappia che avete una doppia vita (e per molti anche legittimo visto magari il ruolo lavorativo o familiare) e quindi, a mio avviso oltre allo stato bigotto che preferisce le ragazze sfruttate o in strada piuttosto che legalizzate tutelando la salute di tutti, voi sicuramente non ci aiutate a metterci in regola a scoprirci e sicuramente poter dare un servizio ANCORA piu professionale a voi che ne avete sicuramente il diritto.
Con questo non voglio alzare una polemica inutile e non voglio battibecchi o calunnie, ho espresso un mio pensiero; chi puo condividerlo bene, chi no, chiedo cortesemente di parlare con tranquillità e criticità POSITIVA E OBIETTIVA. Per una volta chiedo di parlare con civiltá e senza portare rancore. Siamo tutti italiani e siamo tutti cittadini di questo paese indipendentemente dal nostro status sociale e dal nostro lavoro.
P.S se incominciate con le offese e le calunnie faró rimuovere questo post, a costo di risultare impopolare.
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