Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

PRATICHE BDSM e consigli Tecnici ...parliamone

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view post Posted on 13/2/2020, 09:03     +6   +1   -1
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..sono il Sadomaso

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S p a n k i n g



Lo spanking (sculacciata), noto anche come spankophilia, è un gioco erotico che consiste nello sculacciare il partner allo scopo di provocare l'eccitazione sessuale di entrambe o anche di una sola delle due parti in causa.
Lo spanking è di norma considerato una delle discipline tipicamente appartenenti al BDSM (sadomasochistiche in particolare) ma non tutti i praticanti la interpretano in tal modo; per alcuni infatti tale pratica può essere considerata gratificante anche all'interno di una relazione sessuale tradizionale o addirittura al di fuori di ogni contesto di coppia, come pratica del tutto a sé stante.
La pratica della sculacciata erotica è comunemente combinata con altre forme di preliminari sessuali, quali ad esempio il sesso orale; ma può anche esser combinato col bondage, al fine d'aumentar l'eccitazione ed il senso di sottomissione. Le forme più "avanzate" di spanking, come il swiching, Paddling, Belting, Caning, Whipping e Birching comportano invece della mano l'uso d'un attrezzo apposito.
Molte antichissime culture descrivono d'altra parte il dolore fisico come altamente afrodisiaco, ad esempio il Kama Sutra vi si sofferma con particolare accuratezza, descrivendo nei dettagli su come colpire correttamente il partner durante il rapporto sessuale

Storia e letteratura




Le origini, la portata ed il "valore" da attribuire alla sculacciata come consensuale pratica erotica rimangono in gran parte occultati ai più, e la sua storia, esistente fin dalle epoche più remote, quasi del tutto sconosciuta. Raffigurazioni di flagellazioni a scopo sessuale si trovano all'interno di tombe etrusche databili al VI secolo a.C., denominate per l'occasione Tombe della fustigazione.
Coloro che sono interessati alla pratica del dare o ricevere sculacciate son detti in ambito anglosassone spankophiles: un esempio in tal senso lo abbiamo dal poeta Algernon Swinburne (più volte implicita nella sua poesia è tal pratica). Famose sono poi Le confessioni di Jean-Jacques Rousseau della seconda metà del '700 in cui il filosofo, nel primo capitolo dell'opera, parlando della sua infanzia racconta di quando fu sculacciato per la prima volta dalla cameriera di casa per una marachella commessa: da allora e per tutta la vita seguitò poi a cercar questa (a suo dire) deliziosa forma di punizione che doveva essergli inflitta rigorosamente da una giovane donna.
"La Signorina Lambercier, nostra tutrice, esercitava in tutto su di noi l'autorità di una madre, anche per infliggerci la punizione classica data ai bambini... Chi avrebbe mai detto che questa disciplina infantile, ricevuta all'età di otto anni dalle mani di una donna di trenta, dovesse influenzar così tanto le mie propensioni, i miei desideri, tutte le mie passioni per il resto dell'esistenza... Cadere ai piedi d'una padrona imperiosa ed esser messo sulle sue ginocchia, del tutto inerme e scoperto a lei,obbedendo ai suoi ordini ed implorando perdono, sono stati per me i godimenti più squisiti; e più il mio sangue s'è infiammato sforzandosi in fervide fantasie e più ho acquisito l'aspetto d'un amante piagnucolante"
Il marchese De Sade descrive questa pratica nei suoi romanzi, così come lo scrittore austriaco Leopold von Sacher-Masoch. Per avvicinarsi a tempi più recenti, la stragrande maggioranza della pornografia inglese dell'epoca vittoriana è costituita da centinaia di migliaia d'incisioni e fotografie di donne e uomini frustati e/o sculacciati.Ma non mancano neppure, per tutto l'800 (quando i giochi di sottomissione sessuale d'un uomo verso la donna eran definiti come vizio inglese) molteplici e variegate rappresentazioni letterarie di flagellazione (birching)e spanking: i romanzi erotici dell'epoca The whippingam papers, The birchen bouquet ed Exibition of female flagellants, assieme all'opera buffa pornografica Lady Bumtickler's revels han alimentato le fantasie d'intere generazioni.
Di molti personaggi noti è stato scoperta, solo dopo la morte, questa loro predilezione e gusto particolare, tra cui il più famoso di tutti è certamente T.E. Lawrence (Lawrence d'Arabia). Un moderno romanzo francese del 1988 è intitolato L'arte della sculacciata. La sculacciata è presente spesso e volentieri nella letteratura erotica, passata e contemporanea.
Rappresentazioni artistiche


Della pratica erotica dello spanking possiamo trovar tracce fin dall'antichità romana, si posson citar come esempio gli affreschi che si trovano a Pompei ed il romanzo di Petronio Satyricon.
Un celebre dipinto di Max Ernst del 1926 è intitolato La Madonna sculaccia Gesù bambino. C'è' poi un film erotico francese del 1976 di Claude Bernard-Aubert; Spanking è una canzone di George Brassens del 1966 in cui narra di come una sculacciata somministrata come punizione corporale possa trasformarsi in gioco erotico. Milo Manara ha illustrato un'opera erotica di Jean-Pierre Enard intitolata L'arte dello spanking
Un libro di Pierre Gripari si chiama Il mercante di sculacciate: in questa storia si racconta di come un "somministratore di sculacciate" si trovi ad aver la somma sfortuna di vivere in un paese dove i bambini non commettono mai marachelle, e pertanto i genitori non debbon mai richieder il suo aiuto correttivo. In tal modo nessuno ha mai bisogno dei suoi servigi e lui rischia di morir di fame: ma il bisogno aguzza l'ingegno, e troverà presto una felice soluzione.

Generalità epratica




In altre culture sculacciare le donne fino ed oltre l'età adulta, da parte del maschio capo famiglia (padre, marito, fratello maggiore) continua ad esser ancor oggi uso e costume comune ed approvato di disciplina domestica. È difatti convinzione che l'uomo in quanto guida dell'istituzione famiglia abbia il diritto, oltre che il dovere, di punire adeguatamente moglie e figli quando se ne presenti il giusto motivo.
Nella maggior parte dei paesi occidentali moderni, questa pratica di coercizione fisica ha finito col tempo per esser considerata illegittima, oltreché socialmente inaccettabile, in quanto violenza domestica e abuso. Punizioni corporali di routine da parte di mariti nei confronti delle mogli esiste tuttavia in alcune parti del mondo in via di sviluppo (e si verifica ancora, in casi isolati, anche nei paesi occidentali). È rimasta al giorno d'oggi come modo consensuale di erotizzazione del rapporto di coppia in ambito privato e che prelude al sesso più completo; il suo uso è specifico all'interno della galassia SM più soft
Il tipo più comune di spanking viene somministrato sulle natiche scoperte: è eseguito principalmente usando le mani nude, ma spesso ci si può avvalere anche di una varietà di strumenti specifici quali: palette, canne di legno o cuoio, cinture, righelli scolastici, frustini, (Paddle, Cane, Hairbrush, Ruler, Strap); ma anche altri strumenti sono molto popolari, tra i quali possiamo certamente citare rami flessibili di betulla, fruste e frustini, scarpe da ginnastica o zoccoli, spazzole per capelli, padelle da cucina, giornali arrotolati ed infine anche il Martinet (un flagello a più strisce di pelle dura).
Una spank skirt, un capo di abbigliamento utilizzato in questo tipo di giochi erotici.

Posizioni




La posizione classica è quella Over the Knee(OTK), ovvero con il partner sottomesso alla sculacciata (Spankee) posto sulle ginocchia del partner dominante sculacciatore (Spanker). Altre posizioni vedono colui, o colei, che riceve la sculacciata appoggiato alla spalliera di una sedia o poltrona con il busto piegato in avanti a 90°, oppure toccarsi le caviglie con le mani, o in tante altre posizioni anche in relazione allo strumento utilizzato.
La posizione può anche esser scelta per aumentar certi effetti specifici, quali l'aumento dell'umiliazione e del sentirsi completamente alla mercé dell'altro; questi sentimenti s'aggiungono così alla semplice sofferenza fisica, accrescendo alla fine il soddisfacimento.

Ruoli




Quando sono gli uomini che sculacciano le donne (M/F = Male on Female) a volte richiedono ch'esse si travestano da studentesse, oppure che giochino a fare la "sorellina", la "segretaria", l'"infermiera" interpretando fino in fondo un ruolo che rende tutto più eccitante. In questi giochi la donna viene sculacciata per punizione, per qualcosa che ha commesso o per una mancanza. Lei inizialmente non accetta la punizione e tenta di ribellarsi ma alla fine cede ed offre il fondoschiena all'uomo per ricevere la sculacciata. Quando è invece la donna (femdom che sculaccia l'uomo (F/M = Female on Male) questa sarà la maestra o la madre severa, la domestica o baby sitter, la sorella maggiore o, nello specifico BDSM la Mistress-padrona.
In alcuni casi lo spanking può essere applicato come forma di correzione fisica all'interno di una relazione di dominazione, in cui il partner dominante, detto Master o Mistress, assume il compito di educatore o addestratore nei confronti del partner sottomesso, detto slave. In questi casi non necessariamente la pratica dello spanking comporta l'eccitazione sessuale di uno dei partner, ma può concretizzarsi in una vera e propria forma di tortura intenzionalmente diretta a provocare l'umiliazione psicologica (causata ad es. dall'esposizione imbarazzante e coattiva delle proprie parti intime al di fuori di un contesto sessuale) o il dolore fisico, anche persistente, nel soggetto che vi viene sottoposto.
Costume da spanking


La spank skirt (gonna da sculacciata) ha un'apertura aggiuntiva sul retro progettata espressamente per esporre più facilmente e velocemente il sedere al momento dello spanking: tipicamente aderente e realizzata con materiali di pelle sintetica (PVC, lattice), è considerata una delle vesti classiche del fetish in ambito BDSM.
L' inginocchiatoio o panca per l'esecuzione dello spanking


Una panca per l'esecuzione dello spanking
La "panchina" o "cavallo per lo spanking" è un mobile utilizzato per posizionare lo Spankee, e può essere con o senza legacci: disponibile in varie dimensioni e stile, anche se il tipo più popolare è quello simile ad un cavalletto con la parte superiore su cui ci si appoggia imbottita ed anelli o corde ai lati per imprigionare.[16] Familiarmente chiamato l'inginocchiatoio, in ricordo dell'uso comune medioevale monastico di fustigare o sculacciare i novizi e/o postulanti nei conventi proprio adagiandoli su un inginocchiatoio.
Teresa Berkley nel 1828 è divenuta famosa per la sua invenzione del Cavallo Berkley, un apparecchio di forma simile al cavalletto utilizzato per il salto sportivo
Aspetti psicologici


Molto cospicui sono gli studi sulla correlazione fra le pratiche di masochismo o sadismo, come lo spanking, e traumi, autolesionismo, attaccamento e abusi.Dalla letteratura psicologica e psichiatrica si evince come, al di là dei complessi profili psicologici degli interessati e delle motivazioni profonde che li possono condurre alla perversione, queste pratiche sono più spesso frequenti in soggetti di tipo borderline. In particolare, l’individuo che sceglie di assoggettarsi a pratiche di spanking, risulta mosso da un comportamento psicologico la cui causa emotiva è, a sua volta, il senso di colpa.
(Wiki)

Edited by Rachael - 13/2/2020, 09:38
 
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S I S S I F I C A T I ON



La femminilizzazione (in inglese “feminisation”, ma anche “sissification”, cioè trasformazione in “sissy”, femminuccia, checca) è una pratica sessuale non molto conosciuta, ma tra le più controverse.
Si parla di femminilizzazione quando una persona obbliga un uomo a indossare abiti femminili, a farsi truccare, a occuparsi dei lavori domestici, a parlare e muoversi e gesticolare come una donna, a volte anche a seguire hobby in genere attribuiti all'universo femminile. Quasi sempre il rapporto è di tipo eterosessuale, quindi chi domina è una donna, in genere la moglie o la fidanzata, ma a volte anche un'amica o una collega di lavoro.
La femminilizzazione ricerca l'umiliazione e la sottomissione dell'uomo, elementi sottolineati dalla scelta di indumenti che richiamano le figure femminili giudicate più servili (la cameriera, la prostituta, la segretaria, la scolaretta...), dal ricorso alla nudità e all'esposizione pubblica, da richieste mortificanti. E dalle parole della dominatrice, che non solo “traduce” al femminile il nome e l'anatomia dell'uomo dominato (Nicola diventa Nicoletta e Luca diventa Lucia, mentre il pene viene chiamato clitoride, l'ano vagina, i capezzoli seni...), ma utilizza termini offensivi e degradanti come “troia”, “puttana” o, in altri casi, “frocio”, “finocchio”, ecc...
L'elemento sessuale è presente quasi sempre, anche se in forme diverse. La donna in genere costringe l'uomo a essere penetrato analmente con dildo o strap-on e a masturbarsi durante la penetrazione, fino all'eiaculazione, per poi obbligarlo a mangiare il proprio stesso sperma. Una sissy ricorda: “Mi fece indossare un completino e mi truccò, facendomi sembrare una passeggiatrice notturna. Poi assunse il ruolo dell'uomo, anche penetrandomi con uno strap-on. Mi piacque immensamente. Voleva anche farmi usare da un uomo. Ma non ce ne fu l'opportunità, anche se io avrei voluto”.
Sì, perché a volte la femminilizzazione si intreccia con la pratica della cornificazione voyeristica (cuckold), la quale prevede che la moglie tradisca il marito davanti ai suoi occhi: in questo caso, il marito sarà vestito da donna e, a volte, potrà essere obbligato a servire sessualmente l'amante della compagna o a leccare via dal corpo della donna lo sperma dell'amante. “Mia moglie dice che son buono solo ad essere una checca e a dare piacere agli uomini con il mio culo e la mia bocca da checca” racconta un uomo femminilizzato.
L'uomo si mostra molto riluttante a sottoporsi al trattamento riservatogli, e anzi spesso protesta animatamente, si oppone, chiede di fermare la pratica insistentemente, anche arrivando alle lacrime; ma, come gli farà continuamente notare la moglie, tra le sue gambe spunta un'erezione, prova della sua eccitazione e del suo desiderio profondo di continuare questo gioco. “La mia mistress si divertiva a vestirmi con reggicalze, calze e mutandine, a volte con i collant. Poi mi legava e mi imbavagliava con un dildo, mentre mi frustava il culo. Io la odiavo e al tempo stesso la amavo, piangevo e mi sentivo felice e alla fine venivo copiosamente”.
Con il tempo, però, la donna riesce ad ammansire l'uomo a suon di schiaffi, sculacciate e bacchettate o ricorrendo a minacce e ricatti. Anzi, l'uomo finisce per accettare la sua nuova condizione e per riconoscere il piacere che ne riceve: “Il mio master mi ordinò di indossare le mutandine ogni giorno. All'inizio pensai che fosse una richiesta inaccettabile, ma le indossai e ora le indosso tutto il tempo, a volte anche coi collant”.
La femminilizzazione porta a sciogliere le inibizioni sessuali, a superare i limiti imposti dai ruoli; in alcuni casi, permette all'uomo di scoprire nuovi aspetti della propria personalità e della propria identità, di liberarsi dalle repressioni sociali che non gli permettono di esprimere il proprio lato femminile (o di fare sesso con altri uomini), come spiega una dominatrice: “La forza, la coercizione, la seduzione e l'inganno esercitati da una donna sono gli strumenti per liberarsi dal senso di colpa di 'essere meno uomo'. Se un frocetto represso è costretto a svirilizzarsi e a femminilizzarsi, non dovrà assumersi la responsabilità dei propri desideri”.
Una pratica che si basa, almeno inizialmente, sull'imposizione. A parte i casi, molto frequenti, in cui il rapporto si basa su una imposizione del tutto simulata (cioè quando è l'uomo a chiedere alla donna di essere femminilizzato), l'uso della coercizione vera e propria non è ovviamente mai accettabile.
L'unico percorso forse proponibile è quello in cui la donna, grazie ad una conoscenza profondissima della psiche e dei desideri del compagno, sia sicura di fare qualcosa che si rivelerà alla fine piacevole per entrambi e quindi spinga l'uomo in maniera pressante e insistente ad accettare la femminilizzazione, senza arrivare ad una reale coercizione e lasciandogli comunque sempre delle concrete vie di fuga dalle situazioni che si verranno a creare. Inoltre, se da alcuni la pratica della femminilizzazione è esaltata perché educherebbe a dubitare delle nozioni tradizionali del maschile e del femminile (come dimostrano le paole di una sissy:“Ancora non ne sono sicuro, ma sono felice di avere qualcosa da esplorare, qualcosa che forse col tempo capirò meglio”) e perché insegnerebbe all'uomo a capire più in profondità le esperienze vissute dalle donne, da altri invece la pratica è accusata di essere profondamente sessista: l'immagine della donna che viene offerta è quella di un soggetto sottomesso, passivo, servile, impegnato solo ad aver cura della casa e a fare sesso.
La femminilizzazione, in definitiva, si basa proprio sul concetto che “essere donna è umiliante” (concetto che ovviamente non trova approvazione presso le femministe) e che, allo stesso modo, “diventare donna è umiliante” (cosa che non può certo far piacere a transessuali e crossdresser...), “come se essere donna fosse qualcosa di sessualmente miserabile. Come se essere scopati o succhiare un cazzo fossero cose schifose. Come se essere femmina significasse essere usate, non avere 'diritti' nel sesso, 'dare' piacere e basta”.
Ma è giusto sottoporre la sessualità al vaglio del politicamente corretto? Però, allo stesso modo, è giusto escludere dal confronto tra i generi proprio il campo fondamentale della sessualità?


( WEB )

NB : Ho trovato interessante questo racconto.
 
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Sulla sissificazione ho espresso il mio parere su un altro topic: non mi piace. Quando mi è capitato di essere travestito da donna il mio "istinto" mi portava a diventare dominante. Lo svolgere mansioni da sissy le trovo più erotiche quando io sono completamente nudo o comunque "interpreto" le vesti di "maschio" (ciò che sono). Paradossalmente questo mi fa sentire ancora più maschio.
È strano?
 
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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CITAZIONE (cico-ria @ 13/2/2020, 15:24) 
Sulla sissificazione ho espresso il mio parere su un altro topic: non mi piace. Quando mi è capitato di essere travestito da donna il mio "istinto" mi portava a diventare dominante. Lo svolgere mansioni da sissy le trovo più erotiche quando io sono completamente nudo o comunque "interpreto" le vesti di "maschio" (ciò che sono). Paradossalmente questo mi fa sentire ancora più maschio.
È strano?

No, non è strano perché capita anche a me. Un maschio sottomesso ma maschio.
 
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CITAZIONE (cico-ria @ 13/2/2020, 15:24) 
Sulla sissificazione ho espresso il mio parere su un altro topic: non mi piace. Quando mi è capitato di essere travestito da donna il mio "istinto" mi portava a diventare dominante. Lo svolgere mansioni da sissy le trovo più erotiche quando io sono completamente nudo o comunque "interpreto" le vesti di "maschio" (ciò che sono). Paradossalmente questo mi fa sentire ancora più maschio.
È strano?

A te Cico piace sentirti servo e umile nulla a che vedere con la Sissy,che sente di essere serva ,
La s g u a t t e r a Puttanella ...

a quanto pare chi l ha sdoganata è stato Freddy
La Sissy deve essere impeccabile nel suo portamento femminile e sexi ,è una lei non più un lui quando sui tacchi in minigonna e grembiulino bianco passa l’aspirapolvere ,ma sempre pronta e calda ,per essere usata e abusata . La Sissy è Troia ..al femminile ,mentalmente.



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S H I B A R I ♥️


Lo Shibari, meglio noto come Kinbaku è un'antica forma artistica di legatura giapponese che racchiude in sé molti stili ed utilizzi. Il suo stile fa riferimento ad altre forme artistiche tradizionali giapponesi come Ikebana, Sumi-e (pittura con inchiostro nero) e Chanoyu (cerimonia del tè). Tra i vari utilizzi dello Shibari si possono citare: scultura vivente dinamica, pratica meditativa condivisa, rilassamento profondo per la flessibilità del corpo e della mente, una forma di scambio di potere, e costrizione erotica.

Nello Shibari (l'atto di legare qualcuno) il Nawashi (artista della corda, ossia colui che esegue la legatura) esegue disegni e forme geometriche che creano un meraviglioso contrasto con le curve naturali ed i recessi del corpo femminile. La consistenza e la tensione delle corde creano un contrasto visivo con la pelle liscia e le curve, sottolineando la morbidezza delle forme corporee. La modella diventa come una tela, e la corda è il colore ed il pennello. Questo contrasto viene ulteriormente enfatizzato dall'utilizzo di modelle dalle forme giunoniche, le cui curve generose compresse dalle corde creano forme e giochi di luci ed ombre ancora più evidenti.

Dai tempi antichi le cerimonie religiose in Giappone hanno sempre incluso corde e legamenti per simboleggiare le connessioni tra umani e il divino, oltre che per demarcare lo spazio ed il tempo del sacro.

La vita quotidiana era in un certo senso mantenuta da legacci. Basti pensare al Kimono, che non ha bottoni o ganci, ma viene chiuso avvolgendo intorno al corpo lunghe fasce di stoffa. Le armature dei militari erano composte di tasselli di legno laccato e legati tra loro in modo elegante. I doni venivano avvolti in modo elaborato e legati con ricercatezza, e queste convenzioni vengono mantenute ancora oggi. Gli oggetti vengono avvolti in modo grazioso e funzionale nel Furoshiki (panno quadrato), ed i pacchi vengono ornati con Mizuhiki (ricercatissime legature di spago di carta) in modo che la confezione sia gradevole anche alla vista.

L'arte della legatura giapponese è stata perfezionata nel corso dei secoli, dapprima come costrizione e successivamente anche come ornamento del corpo, e la pressione esercitata dalla corda può anche utilizzare alcune tecniche dello Shiatsu.

La legatura viene eseguita con diverse corde, ognuna delle quali assolve ad un compito preciso, e ciascuna contribuisce all'effetto globale. Ogni nodo ha il suo significato storico e tutti traggono origine dallo Hojo-jutsu (l'arte marziale dell'immobilizzazione dei prigionieri).
Esisteva anche una forma di legatura per i prigionieri nobili in cui non veniva usato alcun nodo, ed il prigioniero non si liberava per non venir meno al proprio onore.

S T O R I A


In origine lo Shibari è nato in Giappone come una forma di incarcerazione dal 1400 al 1700. In quei tempi, la polizia ed i Samurai lo usavano come forma di prigionia. La corda assolveva a molti compiti e non veniva utilizzata solo per legare i prigionieri o per fissare l'armatura, ma anche per fissare la sella o per impastoiare i cavalli.

In Giappone non esistevano prigioni e le risorse di metalli erano scarse, in compenso abbondavano le funi di canapa e iuta. Di conseguenza veniva usata la corda per immobilizzare i prigionieri. Questa pratica è all'origine dello Hojo-justu e di alcune altre arti marziali. Anche ai nostri giorni, in Giappone la polizia tiene nei furgoni un fascio di corda di canapa in caso di necessità.

Secondo la tradizione del periodo Edo (1600-1868), quattro colori (blu, rosso, bianco e nero) erano associati in modo prestabilito alle stagioni, ai punti cardinali, ed alle quattro creature cinesi guardiane delle direzioni (drago, fenice, tigre, e tartaruga). Il colore della corda cambiava in base alla stagione, ed il prigioniero veniva immobilizzato verso la direzione corrispondente al colore ed alla stagione. Alla fine del periodo Edo, I colori furono ridotti a due, bianco ed indaco.

La canapa veniva utilizzata per le corde di uso comune, mentre si usava la seta per le esercitazioni, che venivano fatte su manichini di paglia.

L'onore degli antichi Samurai era basato sul modo in cui si prendevano carico dei loro prigionieri, e la tecnica con cui il prigioniero veniva legato dimostrava l'onore e lo status del Samurai.

C'erano quattro regole nello Hojo-jutsu:
1. Non lasciare che il prigioniero si liberi dalla legatura.
2. Non causare danni fisici o mentali.
3. Non mostrare ad altri le proprie tecniche.
4. Eseguire una legatura esteticamente pregevole.

Alla fine del 1800 ed agli inizi del 1900 si sviluppò una nuova forma di Hojo-justu.
Questa fu chiamata Kinbaku (arte della legatura erotica).

L A. CORDA



La finitura di una corda di canapa è un processo che richiede un notevole dispendio di tempo se eseguita in modo corretto. Prima di tutto la canapa deve essere bollita ed asciugata con cura, dopodiché vengono bruciati i filamenti ruvidi che fuoriescono dalla corda. Infine la corda viene frizionata con olio di visone. Alla fine di questo procedimento si ottiene una corda che fornirà una sensazione tattile simile allo sfregamento sulla pelle di una maglione di lana Shetland, sensuale ma ruvida.

Dopo queste operazioni di finitura, la corda di canapa raggiunge il perfetto equilibrio di consistenza, sia ruvida che soffice, ed ha un gradevole aroma di erba appena tagliata. La corda di canapa non si allunga come le trecce di nylon o polipropilene, e mantiene il nodo in modo eccellente. Ha anche una minore tendenza a produrre abrasioni da sfregamento rispetto alle corde sintetiche.

Sia la corda da 8mm che da 6mm vanno bene per le legature del corpo come la bardatura del busto o pelvica, legatura del seno e cavigliere o polsiere. Le lunghezze standard sono generalmente di 8 metri per la bardatura del busto/pelvica e 4 metri per polsiere o cavigliere. Poiché tutte le modelle fotografate sono molto abbondanti, la lunghezza standard è stata sensibilmente modificata per adattarsi alle diverse misure di ciascuna modella.

LA CANAPA



La canapa è comparsa in Giappone nel periodo Jomon del neolitico (dal 10,000 al 300 a.C.). Il termine stesso Jomon significa "disegno di corde" che erano sicuramente fatte di canapa. Con l'andare del tempo la canapa si è adattata al clima giapponese e si è diffusa in tutto l'arcipelago. Anche nell'isola settentrionale di Hokkaido, gli indigeni Ainu durante il periodo Yayoi (attorno al terzo secolo d.C.) realizzavano i loro costumi colorati con questa fibra.

Durante l'era feudale, la coltivazione della canapa fu incoraggiata dai Daimyo (signori feudali). La canapa (insieme alla seta per la classe dei ricchi Samurai) rimase la fonte primaria di fibra tessile per l'abbigliamento fino al 17° secolo, quando fu introdotto il cotone. Ha continuato ad essere usata per diversi scopi, come le cinghie dei Geta (sandali alti di legno), e le corde.

Anche lo Zen, la parte meditativa del Buddismo con richiami Taoisti, è stato influenzato dalla canapa. I Samurai e gli studenti che ne seguivano la dottrina hanno tratto ispirazione dalla canapa in arti come l'Haiku (brevi poesie), Aikido (un'arte marziale), Kyudo (tiro con l'arco) e Chanoyu (cerimonia del tè).

Durante il Dohyo-iri (l'elaborata cerimonia dell'ingresso del lottatore di Sumo sul ring), lo Yokuzuma (campione in carica) porta una corda gigante di canapa attorno alla sua ampia cintura per purificare il ring ed esorcizzare gli spiriti maligni.

IL BAMBÙ



L'uso del bambù è culturalmente naturale per i Giapponesi. Il bambù ha avuto un ruolo fondamentale nella società giapponese fin dai suoi inizi. Forte, leggero e flessibile, è stato utilizzato in vari modi. Al di là dei suoi utilizzi principali, viene anche usato nelle legature Shibari più elaborate.

Nei siti archeologici di Honshu e Kyushu sono stati rinvenuti pettini e cesti di bambù del periodo Jomon (dal 10,000 al 300 a.C.). Questi ritrovamenti provano che il bambù cresceva già in larga parte del Paese e veniva utilizzato. Si ritiene che i germogli di bambù vennero introdotti come fonte alimentare in quel periodo. Siti del periodo Nara (710-794) indicano che veniva utilizzato per costruire supporti per pennelli da scrittura e strumenti musicali come il Shakuhachi (flauto giapponese).

Durante i periodi Kamakura e Muromachi (1192-1573), il bambù fu usato anche per produrre archi e frecce. Il bambù venne usato come materiale principale nello stile architettonico Sukiya-Zukuri che fece la sua comparsa dopo i periodi Azuchi-Momoyama (1573-1603) ed Edo (1600-1868). Anche gli utensili per il Chanoyu (cerimonia del tè) vengono ancora realizzati con diversi tipi di bambù.

SHIBARI E SHIATSU - IKEBANA


Lo Shibari è il risultato degli effetti della legatura nel senso che tutti intendiamo (espressione di potere, perdita delle difese), ma anche bellezza ed estetica (si può paragonare all'Ikebana, l'arte giapponese di disporre i fiori vecchia di 7 secoli) ed un massaggio piuttosto intenso effettuato dalle corde e dai nodi, molto simile alle tecniche di agopuntura ed allo Shiatsu (una tecnica giapponese di massaggio).

L'arte di disporre corde e nodi sul corpo della modella con un forte senso estetico riflette l'eredità culturale dell'Ikebana, evidenziando caratteristiche come sensualità, vulnerabilità e forza. D'altro canto, lo Shibari non è altro che un monumento statico.

Il concetto di posizionare I nodi per stimolare I punti anatomici di pressione deriva dallo Shiatsu.

Un Nawashi esperto può utilizzare le sue conoscenze di massaggio e dei punti di pressione per far cadere i nodi nei posti giusti. Ci sono influenze ed effetti incrociati tra Shibari e la filosofia medica orientale dell'energia Ki, dei meridiani, e trusbo (punti di pressione), usati nello Shiatsu e in altre tecniche di Bokam (medicina orientale tradizionale).
 
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Smoking Fetish





Le foto di donne ritratte mentre fumano sono uno dei classici del feticismo, nato probabilmente dalle dark ladies degli anni 30′. Il genere è detto appunto “smoking fetish”, ovvero feticismo del fumo.

L’atto visivo di una sigaretta pendente dalle labbra di una donna sensuale, o uno sbuffo di fumo soffiato sul viso del partner richiamano l’idea di dominazione e sono molti gli uomini e le donne che trovano questo gesto carico di erotismo. Guardare le spire di fumo che escono dalla bocca ben disegnata richiama il desiderio di sesso orale, e se accompagnato dai gesti adeguati è un trionfo di femminilità.

La disciplina è diventata così popolare che tecnicamente lo smoking fetish si divide in tanti sottogeneri: il dangling, immagini di donne con la sigaretta penzolante dalla bocca, exhale e inhale in cui il fumo viene soffiato o aspirato, french smoking, in cui il fumo viene aspirato con il naso, il face blowing in cui viene provocatoriamente soffiato in faccia al partner, holders in cui si fa uso di un seducente bocchino, holding cigarette in cui si tiene semplicemente la sigaretta tra le mani, smoking kiss in cui ci si passa il fumo tra una bocca e l’altra, e via dicendo. Arrivando anche a selezionare tra sigarette lunghe o corte e amanti dei sigari o della pipa.
( web )
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Edited by Rachael - 14/2/2020, 13:16
 
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view post Posted on 14/2/2020, 01:32     +1   +1   -1
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"Anche ai nostri giorni, in Giappone la polizia tiene nei furgoni un fascio di corda di canapa in caso di necessità."
Praticamente ogni poliziotto è un esperto di shibari. Che bel paese il Giappone. :D
 
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view post Posted on 14/2/2020, 07:56     +1   -1
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CITAZIONE (Juraj @ 14/2/2020, 01:32) 
"Anche ai nostri giorni, in Giappone la polizia tiene nei furgoni un fascio di corda di canapa in caso di necessità."
Praticamente ogni poliziotto è un esperto di shibari. Che bel paese il Giappone. :D

Non lo sapevo .

Avevo aperto uno spazio x il Giappone me lo hai ricordato
https://smfetish.forumcommunity.net/?t=60883853
 
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view post Posted on 14/2/2020, 10:28     +1   +1   -1
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CITAZIONE (cico-ria @ 13/2/2020, 15:24) 
Sulla sissificazione ho espresso il mio parere su un altro topic: non mi piace. Quando mi è capitato di essere travestito da donna il mio "istinto" mi portava a diventare dominante. Lo svolgere mansioni da sissy le trovo più erotiche quando io sono completamente nudo o comunque "interpreto" le vesti di "maschio" (ciò che sono). Paradossalmente questo mi fa sentire ancora più maschio.
È strano?

Avendo avuto da poco la mia prima esperienza bdsm in cui tra le varie pratiche sono stato travestito da donna;posso dire che è una cosa che non rifarei.Personalmente non mi da nulla e non la trovo gratificante da schiavo.A differenza di tutte le altre pratiche provate.Certo è che se sei uno schiavo devoto alla tua Padrona e il suo volere è anche questo che fai???
Cmq quoto pienamente
 
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view post Posted on 14/2/2020, 10:41     +2   +1   -1
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Ragazzi scusatemi con tutto il rispetto per i gusti personali,questa pagina ha uno scopo informativo tecnico non di assenso o dissenso per le pratiche ..

La Sissy ha un e m o t i v i t à particolare unita a una fervida intelligenza che volge al femminile ,non è colui ( è colei ) che la padrona decide di vestire da donna per umiliare ,la Sissy è nei suoi panni nelle sue vesti quando entra in gioco . Lei è così predisposta nell’ anima .

Personalmente non la vivo come un qualsiasi sub ma con sfumature marcate lesbo .
E la ritengo un capolavoro .

Chissà se qualche Sissy volesse aggiungere la sua opinione 😊
 
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view post Posted on 14/2/2020, 11:51     +4   +1   -1
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Il Fetish smoking (non "fetirsh", Lien c'è un errore nel titolo :D ) è una pratica che io adoro. Mi manda in estasi quando la Mistress mi soffia il fumo in faccia, ma solo se lo fa con vera passione, non tanto per. Accogliere la sua cenere nella mia bocca è come se accogliessi in me qualcosa di lei, così come accoglierei anche la cicca, la masticherei e succhierei come una caramella, forse potrei arrivare ad ingoiarla. La Mistress inoltre potrebbe divertirsi a tormentarmi con la punta incandescente. :D
Sigaro e pipa son troppo maschili.
Slim o utilizzo di bocchino yesss.
W le Dark Ladies inguantate che fumano. :B):
 
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view post Posted on 14/2/2020, 11:54     +1   -1
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CITAZIONE (Rachael @ 14/2/2020, 10:41) 
Ragazzi scusatemi con tutto il rispetto per i gusti personali,questa pagina ha uno scopo informativo tecnico non di assenso o dissenso per le pratiche ..

La Sissy ha un e m o t i v i t à particolare unita a una fervida intelligenza che volge al femminile ,non è colui ( è colei ) che la padrona decide di vestire da donna per umiliare ,la Sissy è nei suoi panni nelle sue vesti quando entra in gioco . Lei è così predisposta nell’ anima .

Personalmente non la vivo come un qualsiasi sub ma con sfumature marcate lesbo .
E la ritengo un capolavoro .

Chissà se qualche Sissy volesse aggiungere la sua opinione 😊

Hai scritto "parliamone", ...che faccio, tolgo il commento che ho fatto sul "Fetish smoking" ? :rolleyes:
 
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view post Posted on 14/2/2020, 11:55     +1   +1   -1
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CITAZIONE (cico-ria @ 14/2/2020, 11:51) 
Il Fetish smoking (non "fetirsh", Lien c'è un errore nel titolo :D ) è una pratica che io adoro. Mi manda in estasi quando la Mistress mi soffia il fumo in faccia, ma solo se lo fa con vera passione, non tanto per. Accogliere la sua cenere nella mia bocca è come se accogliessi in me qualcosa di lei, così come accoglierei anche la cicca, la masticherei e succhierei come una caramella, forse potrei arrivare ad ingoiarla. La Mistress inoltre potrebbe divertirsi a tormentarmi con la punta incandescente. :D
Sigaro e pipa son troppo maschili.
Slim o utilizzo di bocchino yesss.
W le Dark Ladies inguantate che fumano. :B):

Non sei un vero schiavo se non ingoi anche il mozzicone 😂
 
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view post Posted on 14/2/2020, 12:07     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Miss VICTORIA Afrodite - ROMA @ 14/2/2020, 11:55) 
CITAZIONE (cico-ria @ 14/2/2020, 11:51) 
Il Fetish smoking (non "fetirsh", Lien c'è un errore nel titolo :D ) è una pratica che io adoro. Mi manda in estasi quando la Mistress mi soffia il fumo in faccia, ma solo se lo fa con vera passione, non tanto per. Accogliere la sua cenere nella mia bocca è come se accogliessi in me qualcosa di lei, così come accoglierei anche la cicca, la masticherei e succhierei come una caramella, forse potrei arrivare ad ingoiarla. La Mistress inoltre potrebbe divertirsi a tormentarmi con la punta incandescente. :D
Sigaro e pipa son troppo maschili.
Slim o utilizzo di bocchino yesss.
W le Dark Ladies inguantate che fumano. :B):

Non sei un vero schiavo se non ingoi anche il mozzicone 😂

È una cosa che non escluderei totalmente, anzi. Però, non avendolo mai fatto, avrei timore per le conseguenze sulla salute. Tu hai esperienze su ciò? :rolleyes:
 
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