Vorrei darvi lo spunto per una discussione in tema di BDSM, come più volte ripetuto in questo forum chi vive una sessualità e un'attrazione per pratiche alternative spesso è costretto a nascondersi dietro a una maschera. Talvolta difronte alla società finge di essere una persona normale dai gusti socialmente accettati. Qui la prima maschera a protezione delle proprie sicurezze e della propria accettazione sociale.
Altra maschera in famiglia con la compagna o la moglie con la quale non si riesce ad affontare l'argomento dei propri kink.
Accounts diversi nel virtuale per non essere s stessi, tanti personaggi diversi tante situazioni diverse.
Poi però anche all'interno della community di bdsmer ho conosciuto persone che indossano una o più maschere, a seconda di coloro coi quali o con le quali si relazionano, allora mi chiedo non è che la maschera iniziale infetta la nostra esistenza e ci fa vivere comodamente su mondi paralleli delle identità? Non è che forse il primo inganno ci fa innescare tutti gli altri?
E così rischieremo che un giorno avremo centomila identità, ma non saremo davvero nessuno e, allorchè dimenticheremo la password del nostro unico account, del nostro io interiore avremo in risposta un bell'accesso negato.
Ogni riferimento a persone o fatti non è puramente casuale.