Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Una storia d'altri tempi

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view post Posted on 26/9/2018, 13:01     +1   -1
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CITAZIONE (venetoslave @ 25/9/2018, 17:09)
Sicuramente incuriosisce.. non vedo l'ora di leggere il resto

Quando un racconto incuriosisce è un ottimo segno. A breve un altro episodio

CITAZIONE (pisellinocurioso @ 25/9/2018, 17:33)
conoscendo le altre tue storie , aspetto il resto per giudicare :caffé.;:

Perfetto. E' un racconto da valutare nel suo insieme.

CITAZIONE (LupoMannaro @ 25/9/2018, 17:51)
Comunque sei bravo!

Ti ringrazio. Mi fa piacere

CITAZIONE (Vtx @ 26/9/2018, 11:11)
CITAZIONE (iguana_slave @ 21/9/2018, 22:03) 
Per ora c’è poca ciccia... dovrebbe essere un racconto a tema fetish, ma per ora non vi è proprio nulla per cui lo si possa definire tale. Sono certo che nei prossimi capitoli la storia progredirà e che si arriverà finalmente al dunque, tuttavia penso che in ogni capitolo (soprattutto nel primo) debba esserci qualcosa di attinente al tema fetish/bdsm, che stimoli l’interesse di chi sta leggendo. Sennò vale tutto.
Davide, vorrei poi permettermi di rivolgerti una piccola critica, a mo’ di provocazione, dato che spesso ti ergi a paladino dell’ortografia. Mettere l’apostrofo anziché l’accento è un errore grossolano, e nella lettura risalta moltissimo.
Beh poi abbiamo un passato remoto che compare improvvisamente ed erroneamente nel testo: “ordinai” frutto certamente di una rilettura disattenta.
C’è poi un uso errato della d eufonica: “ed alla fine”, “ad esaudire”
Qualche virgola da rivedere.
Così... avevo voglia di fare il cagacazzi, così adesso ti arrabbi e mi massacri :-)

Mi permetto di associarmi alla tua critica: secondo episodio e neppure una frustata! Questo è uno scandalo! Andrebbe punito.Ho già contattato la moglie perché provveda. Ma ho il timore che più che una punizione, per lui sia un premio.

Ti è scappato il plurale di unghie?

La prima frustata ci sarà al 28° episodio :lol: . Casomai avverto te e Iguana in m.p quando arriverà il momento. Ti ringrazio comunque di aver avvertito mia moglie. L'ho vista molto arrabbiata. Splendido :P
Unghie? Vuoi che ti dica la verità? Non mi è sfuggito. Ho sempre pensato che si potesse scrivere in entrambi i modi e mi sono documentato. Scritto come plurale è in effetti un po' arcaico ma si tende a considerarlo corretto anche se desueto
http://www.accademiadellacrusca.it/it/ling...i-unghie-unghia
 
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view post Posted on 26/9/2018, 14:11     +1   -1

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Ehm, hai letto le ultime righe, quelle sull'italiano corrente? :)

Bella difesa, comunque:)

E bel racconto poliziesco, per ora.
 
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view post Posted on 26/9/2018, 14:39     +1   -1
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CITAZIONE (Vtx @ 26/9/2018, 15:11) 
Ehm, hai letto le ultime righe, quelle sull'italiano corrente? :)

Bella difesa, comunque:)

E bel racconto poliziesco, per ora.

No, non l'ho letto. Comunque, non è una distrazione ma eventualmente proprio un errore in quanto voluto. Pensavo che si potesse scrivere in entrambi i modi.
Sul racconto, non lo definirei poliziesco e nemmeno un giallo. Non c'è la classica indagine e già sappiamo chi è l'assassina, ad esempio e non ci sarà la suspense abituale dei gialli o dei thriller. Io lo definirei piuttosto un viaggio nel passato, con un certo modo di vivere, di parlare, di divertirsi. Il bdsm, che farà capolino davvero un po' tardi anche rispetto al mio solito, avrà un ruolo fondamentale nella mia storia ma anche senza bdsm sarebbe stata ugualmente, con gli opportuni cambiamenti, una sceneggiatura adatta a una fiction, di quelle ambientate nel ventennio.
Me lo sono riletto diverse volte per correggerlo, per modificare certe situazione e per dargli più credibilità e ogni volta sono rimasto soddisfatto. A questo punto, non mi resta che sperare che rimarrete soddisfatti anche voi.
 
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view post Posted on 26/9/2018, 15:42     +1   -1

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Non so se ti ricordi Colombo: si sapeva già chi era l'assassino ma non come aveva fatto...fantastica come idea :)
 
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view post Posted on 26/9/2018, 16:26     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Vtx @ 26/9/2018, 16:42) 
Non so se ti ricordi Colombo: si sapeva già chi era l'assassino ma non come aveva fatto...fantastica come idea :)

Esatto. La stessa idea è stata poi ripresa da un altro telefilm più attuale che si chiama < Motive> . Qui sappiamo chi è l'assassina. Per scoprire chi sarà ucciso invece bisognerà attendere qualche puntata. E il motivo quasi all'ultimo
 
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view post Posted on 28/9/2018, 19:42     +1   -1
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Terzo episodio

La vecchia si schiarisce la voce
“ Tutto e’ cominciato nel 1935, sotto il fascismo” Allargo le braccia un po’ sconsolato
“ Non potremmo evitare i preamboli ed andare al sodo?” la interrompo
“ Non e’ possibile, giovanotto. Quello che le sto per raccontare necessita di una spiegazione dettagliata. Dunque, io ero una ragazza di 17 anni, allora e…..”
“ Un attimo signora Luisa. Lei aveva 17 anni nel 1935? Quindi e’ nata nel 1918 ed avrebbe…..”
“ Sono nata il 12 maggio del 1918”
“ Ma e’ oggi il 12 maggio” faccio stupito. La vedo sorridere
“ Esatto giovanotto. Oggi compio cento anni e questo e’ il motivo per cui sto per farle questa confessione. Avevo giurato a me stessa che l’avrei fatta solamente se fossi riuscita a raggiungere il secolo di eta’ oppure se fossi stata in punto di morte. Immaginavo che l’avrei confessato prima di esalare l’ultimo respiro ed invece eccomi qui. Visto che la mia salute e’ ancora decente malgrado l’eta’ ma ho raggiunto i cento anni, devo mantenere la mia promessa” Sono allibito. Che fosse una donna molto anziana era evidente ma mai avrei potuto immaginare che si trattasse di una novella centenaria.
“ Beh, le faccio i miei auguri e i miei complimenti. Ora prosegua signora, la prego” Sono proprio curioso di vedere dove andra’ a parare la centenaria che dal canto suo sembra soddisfatta del mio cambiato atteggiamento nei suoi confronti. E si perche’ io ho smesso di guardarla con sufficienza ed ho l’impressione che sto per venire a conoscenza di un segreto piuttosto scottante.

“ Bene commissario. Dicevo che tutto comincio’ nel 1935. Allora ero una ragazza di campagna ma ero anche una studentessa. Grazie al duce……” la interrompo notevolmente innervosito
“ Signora la prego. Nessuna nostalgia per quel periodo. Non ho voglia di sentire elogi al ventennio, uno dei peggiori momenti della nostra Nazione” La vecchia mi guarda un po’ stizzita
“ Non ho nessuna intenzione di fare un elogio di quel periodo, commissario. Non sono una nostalgica, se e’ questo che voleva insinuare, e se ne rendera’ conto nel prosieguo del mio racconto, ma ci sono delle cose che vorrei raccontare con oggettivita’. Stavo dicendo che grazie al duce, oltre ad essere una campagnola che raccoglieva legna, avevo anche la possibilita’ di studiare, cosa che fino ad allora per noi ragazze che non eravamo di citta’ era quasi impossibile. E questo e’ innegabile. Facevo il liceo, commissario, ed ero brava, mi creda. Volevo diventare un medico, una dottoressa di quelle vere mica un dottore per finta come lei” Sto sul punto di replicare ma preferisco evitare ed attendo che prosegua “Questa era la situazione mia personale di quel periodo. Ma andiamo con ordine, non crede commissario?”
“ Si, sono d’accordo ma la pregherei di essere piu’ veloce col suo racconto. Le ripeto che non ho tutta la mattina per ascoltare la sua confessione”
“ Le sto per confessare un omicidio. Credo che lei dovrebbe starmi ad ascoltare attentamente”
“ La sto ascoltando. Continui per favore”
“ Bene. Dicevo che ci trovavamo nel 1935. Lei lo sa che l’anno seguente ci sarebbero state le Olimpiadi a Berlino?” Allargo le braccia
“ Si, lo so. Non ero nato ma so che nel 36 si furono le Olimpiadi. E cosa c’entrano le Olimpiadi con l’omicidio? A me interessa quello”
“ C’entrano le Olimpiadi. Eccome se c’entrano, giovanotto. Lei lo sa che sia il fuhrer che il duce volevano assolutamente fare una bella figura di fronte al mondo intero?”
“ Si, tutti vogliono far bella figura ad una manifestazione come le Olimpiadi” annuisco
“ Si ma non solo col resto del mondo. Si mormorava all’epoca che Hitler e Mussolini, malgrado apparentemente si dimostrassero amici, erano invidiosi uno dell’altro. Hitler era invidioso della mascolinita’ del duce e del fatto che il nazismo non era altro che una derivazione del fascismo e Mussolini invidiava il suo amichetto per tutto il resto, a cominciare dalle sue industrie che funzionavano molto meglio di quelle italiane e della forza del suo esercito. Ma l’invidia che provavano l’uno per l’altro sembrava esserci anche nello sport. Mussolini aveva esultato per il fatto che l’Italia fosse diventata campione del mondo di calcio l’anno precedente, ad esempio. Il problema era che alle Olimpiadi la Germania sembrava molto piu’ forte dell’Italia. E sa perche’ giovanotto?”
“ Non lo so, me lo dica lei”
“ Per due motivi. Il primo era che in Germania era stato instaurato una specie di dilettantismo di stato. Il fuhrer aveva preso i suoi migliori atleti e li aveva praticamente isolati dal resto della Germania, prendendo i migliori allenatori e obbligando quegli atleti a pensare solamente alle Olimpiadi che sarebbero venute. Un po’ come accadde nei paesi sovietici dopo la guerra. Il secondo motivo era invece proprio di costituzione fisica. Noi italiani siamo sempre stati piu’ piccoli rispetto alla maggior parte degli altri popoli europei. Adesso questa differenza e’ meno evidente ma allora era molto piu’ marcata. E questo nello sport incide molto. Noi andavamo forte negli sport dove contava la tecnica, la classe e soprattutto la fantasia come nel calcio o l’agilita’ come ad esempio la mitica Ondina Valla. Lo sa che la Valla fu la prima donna italiana a vincere una medaglia d’oro nell’atletica?” Faccio spallucce. Non lo sapevo
“ No, signora Furlan, non ne ero a conoscenza” confermo infatti
“ Poco male. Dunque, noi italiani eravamo in difficolta’ nel fronteggiare atleti che erano molto piu’ potenti di noi negli sport dove contava soprattutto la potenza atletica. E a qualche dirigente del partito venne una folle idea”
“ Quale idea, signora?”
“ L’idea di costruire a tavolino l’atleta perfetto” Sgrano gli occhi dallo stupore
“ Cosa sta dicendo? Mai sentito parlare di una cosa del genere. Lei vuol farmi credere che il fascismo voleva costruire dei super atleti in laboratorio?” La vecchia scoppia a ridere
“ Non in laboratorio, commissario. All’epoca non c’erano certo le conoscenze mediche di adesso. Volevano, in modo molto piu’ semplicistico, un po’ all’italiana aggiungerei, cercare giovani italiani con un fisico esplosivo e farli maturare come atleti. Ragazzi che non avevano occasione di praticare sport ad alto livello” La vecchia riprende fiato e ne approfitto per togliermi una curiosita’
“ So comunque che il fascismo dava molta importanza allo sport”
“ Se le avessi dovuto rispondere ottanta anni fa’, sicuramente le avrei risposto di si. Col senno del poi e avendo vissuto quei momenti, posso dirle che buona parte di quell’importanza era relativa. Molto relativa. Erano piu’ che altro esibizioni folkloristiche per far vedere che tutto andava come doveva andare e che ci fosse attenzione verso i giovani piuttosto che sport praticati a un livello agonistico elevato. Ci dividevano per eta’. I balilla e gli avanguardisti e io ero un’avanguardista, ovvero una ragazza dai 16 ai 18 anni. Sarebbe dovuto diventare la fucina degli atleti del domani. E io andavo forte, commissario. Si puo’ dire che ero particolarmente portata per lo sport ma, malgrado questa mia predisposizione, nessuno mi aveva mai chiesto di diventare agonista”
“ Forse per il fatto che lei veniva dalla provincia e non c’erano osservatori competenti” le faccio presente
“ Puo’ darsi ma comunque, oltre a quelle esibizioni che facevamo di tanto in tanto, io non facevo altro e la mia vita proseguiva nella piu’ assoluta normalita’. Fino a quel momento. Dicevo infatti di quella folle idea. Comunque, qualcosa si muoveva all’interno di quella gioventu’ fascista. Si diceva che ogni tanto venivano a guardare le nostre esibizioni dei veri allenatori e poi i piu’ bravi tra i balilla, noi avanguardisti e tra i ragazzi piu’ grandi che si chiamavano < fasci giovanili da combattimento> venivano poi dirottati nelle varie sezioni sportive, soprattutto nell’atletica, nella ginnastica, nel ciclismo e nel nuoto in quanto fino ad allora lo sport era stato a livello molto basso. Insomma, e’ vero che facevamo sport ma era soprattutto a livello scolastico e dimostrativo. Ovvio che non poteva bastare per vincere medaglie alle olimpiadi. Come le ho detto prima, noi italiani soffrivamo la prestanza fisica degli sportivi degli altre nazioni, soprattutto quelli del nord Europa e anche se cominciavamo ad avere una buona base, era difficile competere con loro. C’era bisogno di atleti di una stazza superiore. E dove potevano cercare giovani ragazzi con un fisico eccezionale tale da poter diventare degli ottimi atleti?”
“ Nel Friuli” azzardo
“ E bravo giovanotto. Oddio, non solo. So che ci furono delle selezioni in molti licei in tutta Italia ma noi friulani siamo notoriamente le persone piu’ alte e possenti d’Italia. Avra’ sicuramente sentito parlare di Primo Carnera”
“ Certamente”
“ Beh, lui era un mio conterraneo. Siamo nati a pochi chilometri di distanza. E quindi, dicevo che furono scelti diversi miei conterranei. C’era pero’ un problema”
“ Quale? “ domando sempre piu’ incuriosito proprio mentre Lasalandra torna con due caffe’ ed una bottiglietta d’acqua. Lo ringrazio. Avevo proprio bisogno di un buon caffe’. Beh, buono….. E’ quello della macchinetta ma ho assaggiato di peggio. Anche la bella Michela sembra apprezzarlo e lo sorseggia con lentezza quasi ricercata. La sua bisnonna sta per ricominciare il suo strano racconto quando la vedo alzarsi
“ Vado a fumare una sigaretta. Tanto la storia la conosco. La stia a sentire, dottor Lorenzi. Non si pentira’ di averci dedicato un paio d’ore” Annuisco e con la mano destra faccio cenno alla vecchia Luisa di proseguire. Devo dire che mi sta intrigando questo racconto di una realta’ cosi diversa da quella che sono abituato a vivere giornalmente e ho sempre piu’ la sensazione che non mi pentiro’ del tempo che sto dedicando a questa strana vecchia.
 
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Maxslave 3
view post Posted on 28/9/2018, 23:55     +1   -1




Avevo letto i primi due episodi ma aspettavo che si cominciasse a capire qualcosa prima di dire la mia opinione. Malgrado tre episodi si continua a capire poco anche se una mezza idea me la sto facendo ma la cosa bella, oltre alla scorrevolezza della lettura è la particolarità dell'ambientazione sempre diversa una dall'altra e i dialoghi impeccabili, veri. Ogni racconto e' una garanzia di qualità.
 
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view post Posted on 29/9/2018, 19:43     +1   -1
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CITAZIONE (Maxslave 3 @ 29/9/2018, 00:55) 
Avevo letto i primi due episodi ma aspettavo che si cominciasse a capire qualcosa prima di dire la mia opinione. Malgrado tre episodi si continua a capire poco anche se una mezza idea me la sto facendo ma la cosa bella, oltre alla scorrevolezza della lettura è la particolarità dell'ambientazione sempre diversa una dall'altra e i dialoghi impeccabili, veri. Ogni racconto e' una garanzia di qualità.

No Max, stavolta si parte molto lentamente. Ma è necessario per comprendere poi ciò che avverrà. Ancora per un altro paio di episodi continuerà la descrizione della situazione ma poi ci sarà la svolta. Per curiosità, qual'era la mezza idea che ti eri fatta?
 
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view post Posted on 29/9/2018, 21:40     +1   -1

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CITAZIONE (Davide Sebastiani @ 29/9/2018, 20:43) 
CITAZIONE (Maxslave 3 @ 29/9/2018, 00:55) 
Avevo letto i primi due episodi ma aspettavo che si cominciasse a capire qualcosa prima di dire la mia opinione. Malgrado tre episodi si continua a capire poco anche se una mezza idea me la sto facendo ma la cosa bella, oltre alla scorrevolezza della lettura è la particolarità dell'ambientazione sempre diversa una dall'altra e i dialoghi impeccabili, veri. Ogni racconto e' una garanzia di qualità.

No Max, stavolta si parte molto lentamente. Ma è necessario per comprendere poi ciò che avverrà. Ancora per un altro paio di episodi continuerà la descrizione della situazione ma poi ci sarà la svolta. Per curiosità, qual'era la mezza idea che ti eri fatta?

Io azzarderei che la signora anziana era stata selezionata per addestrare con metodi non convenzionali gli atleti italiani e che uno di questi sia poi morto sotto le sue "cure"
 
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Maxslave 3
view post Posted on 29/9/2018, 22:50     +1   -1




CITAZIONE (Vtx @ 29/9/2018, 22:40) 
CITAZIONE (Davide Sebastiani @ 29/9/2018, 20:43) 
No Max, stavolta si parte molto lentamente. Ma è necessario per comprendere poi ciò che avverrà. Ancora per un altro paio di episodi continuerà la descrizione della situazione ma poi ci sarà la svolta. Per curiosità, qual'era la mezza idea che ti eri fatta?

Io azzarderei che la signora anziana era stata selezionata per addestrare con metodi non convenzionali gli atleti italiani e che uno di questi sia poi morto sotto le sue "cure"

Io pure una cosa simile. Ma non come addestratrice bensì come compagna di allenamento. La vecchietta faceva qualcosa come la lotta e uccide involontariamente un suo compagno
 
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view post Posted on 30/9/2018, 18:56     +1   -1
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CITAZIONE (Vtx @ 29/9/2018, 22:40)
CITAZIONE (Davide Sebastiani @ 29/9/2018, 20:43) 
No Max, stavolta si parte molto lentamente. Ma è necessario per comprendere poi ciò che avverrà. Ancora per un altro paio di episodi continuerà la descrizione della situazione ma poi ci sarà la svolta. Per curiosità, qual'era la mezza idea che ti eri fatta?

Io azzarderei che la signora anziana era stata selezionata per addestrare con metodi non convenzionali gli atleti italiani e che uno di questi sia poi morto sotto le sue "cure"

CITAZIONE (Maxslave 3 @ 29/9/2018, 23:50)
CITAZIONE (Vtx @ 29/9/2018, 22:40) 
Io azzarderei che la signora anziana era stata selezionata per addestrare con metodi non convenzionali gli atleti italiani e che uno di questi sia poi morto sotto le sue "cure"

Io pure una cosa simile. Ma non come addestratrice bensì come compagna di allenamento. La vecchietta faceva qualcosa come la lotta e uccide involontariamente un suo compagno

Acqua ragazzi :P . L'omicidio avverrà per qualcosa che ha a che fare con la dominazione e col periodo storico nel quale il racconto è ambientato
 
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view post Posted on 2/10/2018, 18:16     +1   +1   -1
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Quarto episodio

Luisa Furlan segue con lo sguardo la sua bella nipote che esce dal mio ufficio e poi volge di nuovo i suoi occhi verso di me
“ Dove eravamo rimasti?”
“ Mi stava dicendo che ci fu un problema nel mettere in pratica quell’idea. Di che problema si trattava?” le faccio invitandola a riprendere il discorso
“ Ah gia’. Beh, l’idea poteva essere eccellente. Si prendevano ragazzi e ragazze ben dotati fisicamente e si facevano avvicinare allo sport in modo serio, facendo in modo che questi ragazzi si isolassero dal resto del mondo per pensare solamente allo sport e allo studio. Proprio come stava facendo Hitler in Germania. Il problema era che fu sbagliata la tempistica. Mancava appena un anno alle Olimpiadi. Troppo poco per formare un campione o una campionessa. Ma di questo ne parleremo dopo”
“ E lei fu una delle prescelte, scommetto”
“ Scommessa vinta, giovanotto. Lo sa quanto ero alta?”
“ Non lo so esattamente ma si vede ancora adesso che lei doveva esserlo molto”
“ E gia’. Ero un metro e 85. Adesso sono 5/6 centimetri in meno per colpa della vecchiaia. Ma considerando l’alternativa, sono grata al Signore di esserci arrivata in queste condizioni fisiche e mentali”
“ In effetti, lei e’ lucidissima. Le rinnovo i miei complimenti. Ma andiamo avanti, per favore”
“ Dicevo che fui scelta. Non certo per i miei meriti sportivi visto che non ne avevo, ma solo per il mio fisico. Oltre ad essere alta ero anche molto forte. Ero una campagnola abituata a sollevare legna ed a fare sforzi fisici che nessuna ragazza era in grado di fare e c’erano ben pochi maschi che avevano il coraggio di misurarsi con me. Lo sa che avevano timore anche di corteggiarmi? Malgrado la mia bellezza, commissario. Perche’ io ero bella davvero”
“ Ah non lo metto in dubbio. Scommetto che assomigliava a sua nipote Michela” Luisa Furlan mi guarda con uno strano sorriso
“ Le piace Michela, non e’ vero commissario? Me ne sono accorta subito da come la guardava” Scuoto la testa. Cavolo, ma cosa mi e’ passato per la mente di esternare il mio gradimento per quella donna?
“ Ma no, cosa dice? Cioe’, e’ effettivamente una bella donna ma…. E poi sono nell’esercizio delle mie funzioni”
“ Si, si, come no? Comunque, pure lei e’ notevolmente affascinante e scommetto che mia nipote non e’ insensibile al suo fascino, giovanotto. Ma lei non e’ una donna normale. Ci vuole altro per conquistarla e non basta un bel visetto o un bel fisico come lei possiede”
“ Cosa intende dire?”
“ Oh, lo scoprira’ al termine del mio racconto. E capira’ anche se lei, mio caro giovanotto, e’ adatto per una come Michela. Ora mi faccia proseguire il mio racconto. Dicevo che malgrado la mia bellezza, non avevo mai avuto un ragazzo ma sinceramente, la cosa mi lasciava del tutto indifferente. Stavo bene anche da sola. Avevo le giornate piene tra la scuola e i lavori di campagna che continuavo a svolgere e non avevo bisogno di un ragazzo. E cosi’, come le stavo dicendo, un giorno, durante un’esibizione degli avanguardisti del nostro liceo, fui notata da due tizi che non conoscevo e che mi dissero poi essere un funzionario del partito fascista e un altro uomo, forse un allenatore o qualcosa del genere. Di tutto il liceo, eravamo stati scelti io e un mio compagno, anche lui alto e robusto, naturalmente. Ci condussero in una stanza e ci dissero che eravamo stati scelti per servire la Patria in quanto noi saremmo stati i futuri olimpionici che avrebbero portato gloria e onore all’Italia. Ci chiesero se eravamo favorevoli a trasferirci a Roma dove avremmo continuato a studiare e dove ci saremmo preparati per le prossime Olimpiadi di Berlino e naturalmente accettammo. Parlarono con i miei genitori che furono favorevoli e dopo qualche giorno eravamo sopra un treno insieme ad un centinaio di ragazzi, la maggior parte maschi ma insieme a me c’erano anche una ventina di ragazze. Arrivati a Roma, ci misero in una struttura, una specie di collegio, insieme ad altri ragazzi provenienti da altre regioni e ci parlarono, chiedendoci quali fossero le nostre caratteristiche. Io dissi che ero forte fisicamente, grazie alla mia stazza e alle mie origini contadine che mi facevano svolgere attivita’ inusuali per una ragazza ma, a parte le esibizioni che facevo come avanguardista, non avevo mai praticato uno sport come agonista. Mi proposero di fare nuoto ma fino a quel momento non avevo mai nuotato. Sarei sicuramente affondata. Altro che Olimpiadi. Mi misero quindi sotto osservazione, come del resto tutti gli altri ragazzi che, come me, ancora non praticavano sport come agonisti e dopo un po’ mi chiesero se volevo praticare lancio del disco che secondo loro era lo sport piu’ adatto alle mie caratteristiche fisiche e atletiche. Io accettai. Non sapevo niente del lancio del disco ma soltanto l’idea di poter diventare una campionessa e portare gloria alla mia Patria mi faceva sentire orgogliosa” Siamo interrotti dal rientro della signora Michela che prima bussa lievemente alla porta del mio ufficio e poi si rimette seduta accanto alla sua bisnonna. Io mi schiarisco la voce
“ E dunque, signora Luisa, lei fu scelta per partecipare alle Olimpiadi di Berlino. Cosa ci fu che non funziono’? Perche’ qualcosa non deve essere andato secondo i loro piani, giusto?”
“ Esatto, commissario. Come le ho detto prima, non avevano calcolato un problema. La tempistica. Far diventare un campione in meno di un anno e’ praticamente impossibile. Personalmente poi, malgrado la mia forza fisica, non avevo le caratteristiche di una discobola”
“ E perche’ non dirottarla verso un altro sport?”
“ Perche’ non ce ne erano tanti a quell’epoca, soprattutto per noi ragazze. Nell’atletica, ad esempio oltre al lancio del disco avrei potuto tirare il giavellotto ma poco altro. Purtroppo, ancora non c’erano tutti quegli sport che adesso le donne possono fare e che sono basati soprattutto sulla forza fisica. Nessuno sport di lotta, niente sollevamento pesi. Se ci fossero stati, io adesso sarei una medaglia d’oro olimpica, mi creda”
“ Non ho motivo di dubitarlo, signora. E quindi, non riusci’ a diventare un atleta, giusto?”
“ Non esattamente. Prima di tutto, deve sapere che dopo qualche settimana ci fu una netta scrematura e diventammo una sessantina di ragazzi. Noi femmine eravamo rimaste appena una decina”
“ Come mai questa scrematura?”
“ Perche’ gli allenatori che ci visionarono si accorsero che c’era poco da fare con molti di noi. Mi ricordo che c’era un ragazzone che pensavano potesse diventare come Carnera visto il suo fisico possente ma che una volta salito sul ring si rivelo’ una frana”
“ Insomma, la pura realta’ si scontro’ con la fantasia”
“ Esatto. Quelli rimasti avevano pero’ buone prospettive. Eravamo tutti, maschi e femmine, ben strutturati fisicamente e molto forti. Ma torniamo a me. Insieme a pochi altri, in un anno riuscii comunque a diventare un atleta di un certo livello, malgrado quello che lei pensava, giovanotto. Il problema e’ che lanciare un disco non e’ solo una questione di forza fisica ma ci vuole anche una buona tecnica che non e’ possibile imparare di punto in bianco. Ma ciononostante, riuscii a fare i campionati italiani dove mi piazzai al settimo posto. Non male per una ragazza di appena diciotto anni che faceva quello sport da meno di un anno”
“ Beh, un settimo posto in un campionato italiano significava comunque che lei era una buonissima atleta. Cosa le mancava per diventare una campionessa di primo piano?”
“ Mi sta a sentire giovanotto? Glie l’ho detto prima. La tecnica e il tempo. Il poco tempo avuto a disposizione fino ad allora non mi aveva permesso di fare molto di piu’ ma sentivo i commenti dei miei allenatori che mi dicevano che avevo ottime prospettive. Le mie rotazioni, ad esempio, non erano perfette e non bastava la mia forza fisica. Avrei dovuto allenarmi molto di piu’ ma ero comunque sulla buona strada. Per le Olimpiadi di Berlino pero’, non c’era niente da fare. Nessuno di noi ci riusci’. Ad alcuni di noi comunque, chiesero se avessimo avuto voglia di proseguire. Con quell’andazzo, alle Olimpiadi del 1940 saremmo diventati campioni nel vero senso della parola”
“ Olimpiadi che pero’ non ci furono a causa della guerra”
“ E gia’. Ma allora non potevamo saperlo. Accettammo praticamente tutti. Eravamo delusi del fatto di non essere riusciti ad andare a Berlino ma eravamo tutti molto giovani e, come detto, con prospettive ottime. Io avevo appena compiuto diciotto anni ed avevo tutto il tempo possibile dinanzi a me”
“ Cosa accadde, a quel punto?”
“ Accadde che m’innamorai”
“ Ed e’ l’uomo di cui s’innamoro’ la vittima?”
“ Oh no, commissario. Lei e’ completamente fuori strada. Il mio amore non fu la vittima ma fu la persona per la quale io uccisi”
 
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Quinto episodio

Sospiro. E’ davvero una storia particolare e il modo di Luisa Furlan di raccontare quelle cose e’ cosi’ accattivante che mi sembra quasi di vedere quelle scene. Lei mi osserva e mi chiede se puo’ andare avanti. Le faccio cenno di continuare
“ Dunque, deve sapere che noi eravamo come allievi di un collegio. Soprattutto noi femmine avevamo poca liberta’. La mattina studiavamo, poi facevamo i compiti, ci allenavamo e qualche volta ci portavano in giro per Roma. Per me che venivo da un paesino del Friuli sulle montagne era come scoprire il mondo. A volte ci portavano al cinema. E io adoravo il cinema. Ero innamorata di Osvaldo Valenti. L’ha mai sentito nominare?”
“ Veramente no” ammetto
“ Male giovanotto. Bisogna conoscere anche il passato della nostra nazione. E il cinema e’ uno dei modi, forse il principale oltre alla lettura, per comprendere e per conoscere i personaggi che popolavano quell’epoca e soprattutto come si viveva. Osvaldo era uno degli attori fascisti piu’ famosi dell’epoca. Era fidanzato con Luisa Ferida, un’altra attrice famosissima all’epoca. E visto che avevamo lo stesso nome io e la Ferida, fantasticavo di esserci io al posto suo quando nei film lei baciava Osvaldo. Ma le stavo dicendo che a volte capitava che facessimo delle passeggiate ed un bel giorno, in mezzo ad un gruppo di ragazzi, ce ne fu uno che mi lancio’ un bacio con una mano” Sorrido
“ Non mi dica che lei si innamoro’ di un ragazzo solo per un gesto del genere?”
“ Giovanotto, eravamo di un’altra epoca. Io poi, malgrado studiassi con ottimo profitto, potevo considerarmi una contadinotta un po’ ingenua. Almeno fino a quel momento. Comunque, e’ sbagliato dire che mi innamorai di Alberto in quel momento, pero’ e’ sicuro che mi fece battere il cuore anche perche’ comincio’ a seguirci nascondendosi agli occhi dell’istitutrice che ci accompagnava. E poi era carino da morire. Certo, era poco adatto ad una come me. Io ero molto piu’ alta di lui, ad esempio ma lui aveva un bel fisico prestante e bei lineamenti mediterranei. Era riccio e moro, con occhi scurissimi. Insomma, mi piaceva davvero tanto. Mi segui’ per tutto il resto della passeggiata fino all’ingresso dell’istituto. Io salii al primo piano dove dormivo con le mie compagne e lui era ancora li’, fuori dalla cancellata. Andai a cena e quando tornai mi accorsi che se ne era andato e devo confessarle che la mia delusione fu immensa. Ma la sera seguente era di nuovo allo stesso punto del giorno precedente. Lui mi scorse quando mi affacciai alla finestra proprio con la speranza di rivederlo e mi mando’ un altro bacio con la mano. Feci una pazzia. Mi calai dal balcone e lo raggiunsi”
“ Addirittura!”
“ Si, dovevo farlo. E naturalmente dovevo farlo di nascosto, altrimenti mi avrebbero cacciata via. Scavalcai anche la cancellata. Per una come me non fu una grossa difficolta’. Ero un atleta, forte e agile. E finalmente mi trovai di fronte a lui
< Sei pazzo a seguirmi?> gli dissi. E lui replico’ con un sorriso franco e schietto e con un dolce dialetto romanesco
< Si, forse so’ pazzo ma anche tu non sei da meno visto che ti sei calata dal primo piano e hai scavalcato il cancello per parlarmi>. Mi creda commissario, diventai rossa come un peperone. Mi chiese se mi andava di seguirlo a fare una passeggiata ma declinai l’offerta e rientrai nell’istituto. La sera seguente pero’ era di nuovo fuori dal cancello. Ci pensai un po’ e poi decisi. Avevo voglia di vederlo di nuovo da vicino. Feci la stessa cosa del giorno precedente e mi ritrovai di fronte a lui che, senza dire niente, mi prese la mano e ci allontanammo dall’istituto”
“ Molto romantico. Sembra un film di quell’epoca”
“ Si, un film dei telefono bianchi interpretato da Osvaldo Valenti. Ma Alberto mi fece capire che l’amore vero era diverso da quello per un personaggio del cinema. Passeggiamo per un po’. Lei ha mai passeggiato per il centro di Roma la sera d’estate con la luna piena ed il cielo pieno di stelle?” Debbo rifletterci
“ No. Sono romano ma non mi e’ mai capitato. Con le donne, adesso si usano altri mezzi”
“ Sbagliato, giovanotto. Le donne sono sempre donne, in qualsiasi epoca e le posso garantire che l’atmosfera aiuta a vincere molte ritrosie”
“ E quindi, l’atmosfera romana l’aiuto’ ad innamorarsi di Alberto? Proprio come nella canzone < Roma nun fa’ la stupida stasera>” La vecchia sorride
“ E si, diciamo proprio che mi diede una mano. Proprio come in quella canzone. Dopo una passeggiata di mezz’ora circa, lui si fermo’, mi prese il viso e mi bacio’. Era il mio primo bacio. Fu una cosa un po’ comica perche’ fui io a dovermi abbassare per cercare le sue labbra ma non rovino’ il romanticismo di quel momento”
“ E quindi, vi metteste insieme?”
“ Oh si. Anche se ci vedevamo poco. Mezz’ora, un’ora al massimo la sera e sempre di nascosto. Dopo un mese, posso dire che eravamo innamorati pazzi l’una dell’altro. Fui sua, un momento straordinario. Mi porto’ a casa sua in assenza dei suoi genitori e fu dolcissimo”
“ Quanti anni aveva Alberto?” le domando sempre piu’ incuriosito
“ Ne aveva 21, tre piu’ di me che ormai avevo 18 anni”
“ Bene. E quindi?”
“ Beh, parlavamo. Lui mi disse di essere giudio….” La guardo con disapprovazione
“ Signora, per cortesia. Usi un linguaggio piu’ consono. Non dimentichi di trovarsi di fronte ad un funzionario di polizia”
“ Ah gia’, lei giovanotto e’ uno di quelli fissati con il politically correct?”
“ Conosce l’inglese?” le chiedo stupito
“ Come l’italiano, giovanotto. Ho vissuto diversi anni negli Stati Uniti” Beh, mi trovo di fronte ad una donna veramente particolare ma comunque non transigo sul linguaggio e glie lo faccio presente
“ Me ne compiaccio, signora, ma comunque vorrei che lei usasse un linguaggio piu’ corretto. E quindi, Alberto era ebreo, giusto?”
“ Senta giovanotto, io sono abituata a parlare in modo schietto. E soprattutto, in quel periodo tutti parlavano senza tanti giri di parole. A Roma, se uno faceva lo spazzino non lo chiamavano operatore ecologico bensi’ < monnezzaro>. E non si offendevano. Alberto stesso si definiva giudio senza particolari problemi. Non era una parola al posto di un’altra a discriminare una persona ma erano i fatti, i gesti. E infatti, non erano quelle le problematiche ma ben altre”
“ Lo immagino. Essere ebrei in quel periodo non doveva essere facile”
“ Mah! Ancora non c’erano state le leggi razziali ma comunque qualche problema c’era, anche se erano sostanzialmente liberi”
“ Come si puo’ essere liberi sotto una dittatura” faccio presente
“ Gia’, ne’ piu’ e ne’ meno di quanto lo fossimo tutti noi italiani”
“ E quindi?”
“ E quindi successe che mi trovai di fronte a un episodio che contribui’ a sconvolgere la mia vita e a cambiarla completamente” risponde la vecchia tirando un grosso sospiro. Forse tra poco capiro’ chi uccise e perche’.
 
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view post Posted on 5/10/2018, 20:11     +1   -1

GPI

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Si, ed anche noi. Questa storia è talmente lenta che al confronto un film francese sembra un action movie americano!
 
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view post Posted on 6/10/2018, 15:10     +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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CITAZIONE (Vtx @ 5/10/2018, 21:11) 
Si, ed anche noi. Questa storia è talmente lenta che al confronto un film francese sembra un action movie americano!

La velocità non è sinonimo di qualità. Tra un film francese di Claude Lelouche e un film americano con Steven Seagal, detto anche l'attore con una sola espressione, preferisco un milione di volte un film del maestro Lelouche. A ognuno, il proprio film.
 
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