Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

La Dea di Hermione Granger

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view post Posted on 23/4/2018, 23:10     +5   +1   -1
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Professore/essa SM

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Ho visto anche qui pubblicate alcune storie fetish basate sul mondo di Harry Potter ed ho deciso di scriverne una anche io nel poco tempo libero che ho avuto ultimamente. A differenza delle mie precedenti storie, questa è ancora in corso e sarà breve. Questa volta ho deciso di usare la terza persona proprio per separare questa fanfiction dalle mie due storie originali. Spero che gli appassionati di Harry Potter la possano trovare piacevole e possano godersi, in una luce diversa, il mondo del maghetto più famoso al mondo. Allo stesso tempo spero che anche agli altri possa piacere questa storia, avendola scritta (spero) in modo da fornire indicazione che possano spiegare i vari tipi di incantesimi e pozioni utilizzati. Buona lettura !




Parte 1 : Una pozione problematica

Erano passati due anni dalla nuova e forse definitiva sconfitta di Tu sai chi. Poco prima della fine del Torneo Tremaghi, che si era svolto durante il quarto anno scolastico del famoso Harry Potter, il bambino che era sopravvissuto, gli Auror avevano scoperto che un mangiamorte, che si era infiltrato nella scuola e che aveva preso le sembianze del professore Alastor “Malocchio” Moody, aveva trasformato la coppa Tremaghi in una passaporta, un oggetto magico in grado di trasportare il primo che la toccasse oltre i confini della scuola, lontano centinaia e centinaia di miglia fino al tetro cimitero di Little Angleton. Doveva essere il giovane Harry Potter il vincitore di quel torneo, il Signore Oscuro aveva bisogno di lui e del suo sangue per poter rinascere. Invece il piano era fallito e la sera dell’ultima prova del torneo, nel cimitero erano arrivati gli Auror che avevano eliminato quella strana “cosa” che era l’Oscuro Signore ed arrestato il suo servo Peter Minus. Silente dubitava che quella fosse la fine definitiva di Lord Voldermort, ma di certo un suo ritorno ora era più difficile che mai. Il quinto anno di Harry Potter ed il suo gruppo di amici fu alquanto noioso ed anche il sesto non sembrava andare diversamente…ma la signorina Granger avrebbe presto cambiato idea.

Il piccolo gruppo di Grifondoro entrò velocemente nella fredda e buia aula di Pozioni che non era cambiata molto di aspetto con il Professore Lumacorno, che l’anno prima aveva preso il posto del Professor Piton a cui era stata assegnata la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure e che incredibilmente stava insegnando per il secondo anno di fila, rompendo quella che sembrava una maledizione…inutile dire che Harry e Ron non erano molto felici di quel risultato. Il professore Lumacorno accolse i suoi studenti con un ampio sorriso e spiegò con eccitazione quale sarebbe stato l’oggetto di quella lezione.

- Chi sa dirmi che pozione si trova all’interno di questo calderone ? -

Come sempre la mano di Hermione Granger scattò in aria. La ragazza aveva riconosciuto subito la pozione dalla sua luminosità madreperlacea e senza esitazione rispose :

- Amortentia, il filtro d’amore più potente del mondo. Questa pozione causa una potente infatuazione od ossessione, per questa ragione il Ministero della Magia ne ha vietato la produzione -

- Esatto ! Cinque meritatissimi punti a Grifondoro ! E voi sapete, Miss Granger, che l’odore del… -

- È diverso per ogni persona che lo sente - disse Hermione interrompendo il Professore ed aggiungendo - Per esempio io sento erba appena tagliata, pergamena nuova e… - la ragazza si interruppe imbarazzata, aveva capito che si era lasciata trasportare troppo dall’emozione.

- Molto bene, molto bene. Ma ora basta con le chiacchiere e cominciate a lavorare. Due persone per tavolo, le signorine insieme per favore -

Hermione si voltò di scatto per osservare con disgusto l’unica altra ragazza che seguiva le lezioni di Pozioni del sesto anno, la persona che più odiava al mondo. Pansy Parkinson finì di chiacchierare con Draco Malfoy, che rise di gusto ad una battuta dell’amica, e si andò a sedere nel posto assegnato.

“ Dovrò solo concentrarmi sul mio lavoro e non badare alle sue malefiche frecciatine” pensò Hermione che per un attimo cercò il sostegno di Harry e Ron, i ragazzi però avevano già preso posto in fondo all’aula.

La ragazza dai folti capelli castani prese dalla sua borsa la sua copia di Pozioni Avanzate di Libatius Borage, trovò quasi subito il capitolo che le interessava e lesse con attenzione la lista degli ingredienti.

Uova di Ashwinder
Petali di rosa
Peperoncino in polvere
Acqua di luna

L’amortentia era davvero una pozione difficile da preparare e l’aula si riempì presto delle imprecazioni degli studenti che erano sempre più frustrati nel vedere la loro pozione assumere i colori più disparati, ben distanti dalla luminosità madreperlacea che tutti speravano di vedere. La stessa Hermione continuava a rileggere le istruzioni sul suo manuale sperando di capire cosa avesse sbagliato, cercando di ignorare le sempre più frequenti risate di scherno della ragazza Serpeverde al suo fianco. Ovviamente Pansy Parkinson non aveva fatto un lavoro migliore, ma era comunque molto felice che the l’insopportabile so-tutto-io Granger stesse fallendo come tutti gli altri. Ad un certo punto, Hermione vide con la coda dell’occhio Pansy che si toglieva una scarpa e subito dopo una calza.

- Che diavolo stai facendo ? - domandò Hermione, sempre più nervosa

- C’e qualcosa nella calza che mi da fastidio. Comunque non sono affari tuoi, pensa alla tua grandiosa pozione, Granger -

- Oh scusami se il mio cervello non riesce a funzionare bene a causa del fetore della tua calza -

La ragazza dai lunghi capelli neri non prese bene quella risposta e senza perdere tempo avvicinò la sua calza al volto di Hermione che non riuscii a reagire con prontezza ed evitare il contatto con quella cosa puzzolente. Le due ragazze iniziarono una lotta furiosa ed incredibilmente nessuno dei compagni si accorse di quello che stava succedendo, il Professor Lumacorno invece si era addormentato da parecchi minuti e russava sonoramente. Ad un certo punto, per liberarsi della presa di Pansy ed allontanare la calza della ragazza dal suo naso, Hermione usò tutte le energie che aveva in corpo e con un colpo violento scaraventò Pansy per terra, nello stesso istante però la calza andò a finire nel calderone della Serpeverde, generando una piccola esplosione ed una denso fumo rosa che investì in pieno Hermione. Il baccano attirò l’attenzione di tutti i ragazzi e svegliò il Professor Lumacorno che corse subito al tavolo delle ragazze per capire cosa fosse successo.

- Deve stare più attenta signorina Parkinson - disse il Professore esaminando per un istante il calderone.

- Mi scusi signore - rispose la ragazza, guardando con odio Hermione che continuava a tossire a causa dei fumi che aveva inalato.

Il professor Lumacorno controllò rapidamente tutti i calderoni ed alla fine dell’ispezione disse che nessuno aveva fatto un lavoro soddisfacente e che quindi avrebbero dovuto riprovarci nella prossima lezione. Gli studenti uscirono dall’aula ridendo per ciò che era accaduto poco prima, Hermione voleva tanto raccontare ai suoi amici dell’incidente che aveva causato Pansy ma la sua prossima lezione sarebbe cominciata a breve e lei doveva andare dall’altra parte del castello.

“ Che imbecille ” pensò Hermione mentre correva per i corridoi, maledicendo Pansy Parkinson e la sua calza puzzolente.

“ Beh…non era poi così puzzolente” si disse la ragazza ricordando l’aroma che aveva annusato quando Pansy le aveva messo la sua calza in faccia. Era un’odore strano ma non poteva essere definito brutto, anzi una parte di lei lo aveva trovato persino piacevole. Hermione cercò di rimuovere quei pensieri assurdi dalla sua testa…d’altronde come poteva considerarsi piacevole l’odore di una calza sudata ?

Per fortuna la lezione di Aritmanzia cominciò in perfetto orario e la ragazza fu felice di potersi concentrare sulla sua materia preferita e dimenticarsi di Pansy Parkinson…o almeno lei così credeva.

Non ci fu verso di togliersi dalla mente quella maledetta calza e quello strano odore che le aveva sconvolto la giornata ed alla fine Hermione si arrese ed invece di seguire la lezione, si perse nel cercare di ricordare nei minimi dettagli quell’aroma così…così…meraviglioso. Già, meraviglioso, era quella la parola che ormai il cervello di Hermione Granger associava a quell’odore che aveva annusato per la prima volta nella sua vita. La ragazza sapeva che quanto stava pensando era tremendamente sbagliato ma qualcosa dentro di lei le diceva che non aveva importanza, qualcosa la stava spingendo ad elaborare un piano per poter annusare di nuovo l’odore dei piedi dell’odiata Pansy Parkinson.



Parte 2 : Un piano quasi perfetto

Durante la pausa pranzo Hermione Granger si incontrò con Harry e Ron appena fuori dalla Sala Grande ed insieme il gruppo d’amici prese posto al lungo tavolo dei Grifondoro. Come al solito i piatti si riempirono improvvisamente di cibo ma la ragazza non mangiò quasi nulla e rimase a fissare il vuoto per diversi minuti.

- Hermione qualcosa non va ? - chiese Harry ad un certo punto

La ragazza era così distratta che nemmeno gli rispose, nella sua mente aveva un pensiero fisso che la stava facendo isolare dal mondo circostante.

- Hermione assaggia queste patate, gli elfi domestici si sono davvero superati stavolta - intervenne Ron, sputacchiando qua e là il cibo che aveva in bocca.

Ancora una volta la ragazza non diede segno di aver sentito quello che l’amico le aveva detto ed Harry cominciò a preoccuparsi, lui non aveva mai visto la ragazza in quello stato. Con delicatezza il giovane mise una mano sulla spalla dell’amica che all’improvviso si risvegliò da quella specie di trance. Per un attimo ad Harry sembrò che la ragazza lo volesse colpire violentemente ma un attimo dopo Hermione parlò con tranquillità ed Harry pensò di essersi immaginato ogni cosa.

- Harry potresti farmi un favore ? -

- Certo, cosa ti serve ? -

Hermione controllò che nessuno li stesse ascoltando e poi con un filo di voce disse :

- Potresti prestarmi il mantello e la mappa del Malandrino ? -

Il ragazzo fu colto di sorpresa da quella richiesta ma non poteva certo dirle di no, lui in ogni caso non ne aveva bisogno in quel periodo ed entrambi gli oggetti erano chiusi da mesi nel suo baule. Harry pero non riuscì a trattenersi e disse.

- Certo, non c’e problema…ma a cosa ti servono ? -

- Devo studiare e ho bisogno di rimanere in biblioteca anche di notte, ovviamente non voglio che Gazza mi sorprenda a quell’ora fuori dalla sala comune -

- Ma tu sei un prefetto Hermione -

- E allora ? Non possiamo fare quello che vogliamo, anzi noi dobbiamo essere di esempio. Non è vero Ron ? -

- Ehm cosa ? - disse il ragazzo che non aveva seguito la conversazione, troppo occupato a mangiare le bontà che continuavano a materializzarsi sul tavolo.

Hermione sbuffò e dopo aver preso la sua borsa lasciò la Sala Grande, diretta alla sua prossima lezione.





Harry le consegnò il mantello dell’invisibilità e la mappa del Malandrino quella sera stessa e la ragazza non perse tempo ad utilizzare il secondo oggetto.

- Giuro solennemente di non avere buone intenzioni - disse mentre si distendeva sul suo letto, le altre ragazze che condividevano con lei il dormitorio stavano ancora studiando in sala comune.

Non appena Hermione finì di pronunciare quelle parole, il foglio di pergamena prese vita e dove prima non vi era nulla, cominciò a comparire una mappa dettagliata del castello. Non erano certo i passaggi segreti che apparivano sulla mappa a renderla speciale, ma la possibilità di vedere con precisione dove si trovassero tutte le persone che abitavano nel castello. Hermione ci mise pochi secondi a localizzare il suo obiettivo che, proprio come immaginava era nella sala comune dei Serpeverde. Accanto al nome di Pansy Parkinson, la mappa mostrava quello di Draco Malfoy e dei suoi scagnozzi Tiger e Goyle e quelli di molti altri Serpeverde che però Hermione conosceva poco. La ragazza rimase ad osservare il nome di Pansy Parkinson per ore, poi stanca e delusa decise di andare a dormire, il giorno dopo avrebbe avuto sicuramente più fortuna. E infatti così fu.


Erano passate da poco le 5 del pomeriggio e quasi tutti i ragazzi del sesto anno avevano finito le lezioni per quel giorno, Hermione aveva passato gran parte della giornata con gli occhi fissi sulla mappa del Malandrino, rischiando più volte di farsi scoprire da qualche compagno. Poi, finalmente, dopo un’ora dalla fine dell’ultima lezione quello che stava aspettando accadde. Il nome di Pansy Parkinson cominciò a muoversi in direzione del quinto piano ed Hermione era sicura di sapere dove la giovane Serpeverde fosse diretta. Quando Pansy oltrepassò la statua di Boris il basito, Hermione esultò e tirò fuori dalla borsa il mantello dell’invisibilità, poi cominciò a correre in direzione del quinto piano, in direzione del bagno dei prefetti.

Hermione scivolò sotto il mantello un attimo prima di entrare dentro il bagno che poteva essere usato solo dai prefetti e dai capitani di quidditch delle quattro case della scuola. La prima cosa che Hermione avvertì fu l’odore dei vari tipi di bagnoschiuma che uscivano insieme all’acqua dai numerosi rubinetti d’oro a bordo della piscina. La ragazza era però in cerca di un odore molto più intenso e senza esitazione si avviò verso l’armadietto di Pansy Parkinson e trovò subito l’oggetto del suo desiderio. Le scarpe della ragazza erano per terra ed al suo interno le stesse calze che Pansy indossava il giorno precedente. Una parte di Hermione cercava ancora di lottare, di resistere a quello strano impulso che era nato dentro di lei e che ardeva ormai come un fuoco inestinguibile, ma niente riuscì ad impedire alla ragazza di fare un gesto che solo un giorno prima le sarebbe sembrato folle. Hermione si lanciò verso le scarpe della sua odiata rivale come un animale feroce e subito l’odore che l’aveva fatta impazzire arrivò alle sue narici. La ragazza afferrò le calze di Pansy e cominciò ad annusarle profondamente e subito uno strano sentimento si impossessò della giovane, non era solo felicità…era puro piacere.

Hermione Granger fece qualcosa che non aveva mai fatto in vita sua e quasi senza accorgersene, la sua mano scivolò tra le sue gambe. Più odorava quelle calze più la sua lussuria cresceva e pochi minuti dopo la ragazza fu sul punto di venire. Stava rischiando troppo, il mantello poteva anche renderla invisibile ma i suoi gemiti avrebbero potuto tradirla, quindi Hermione prese una calza e se la infilò nella bocca. Il gusto era meraviglioso tanto quanto l’odore e mentre la sua bocca si muoveva senza sosta per rimuovere dalla calza fino all’ultima goccia di sudore di cui era impregnata, le dita della sua mano sinistra si muovevano sempre più velocemente. Il primo orgasmo della sua vita era ormai ad un passo ma poi successe qualcosa che fece piombare la ragazza nella disperazione.

- Granger ! Che diavolo stai combinando ? -

Quelle parole colpirono la giovane più violentemente di un pugno. Hermione alzò lo sguardo e vide Pansy Parkinson, con indosso solo un telo che le copriva le parti intime, che la guardava con orrore. Come era possibile ? Come poteva essere in grado di vederla ? Poi Hermione capì ed un attimo dopo scorse per terra, a pochi metri di distanza, il mantello dell’invisibilità che le doveva essere caduto quando si era lanciata verso le scarpe di Pansy, quando aveva perso del tutto il controllo.

- Che diavolo stai combinando ? - ripetè Pansy

Hermione non sapeva cosa fare, per un secondo vide il suo riflesso in uno specchio e l’immagine che le apparve davanti gli occhi era davvero patetica. La grande Hermione Granger, la migliore studentessa del suo anno, era a quattro zampe come un cane, con un calza sudata in bocca ed un altra premuta sul suo naso. Cosa avrebbe mai potuto dire per giustificarsi ? Come avrebbe potuto impedire a Pansy di rivelare a tutta la scuola quello che lei aveva appena fatto ? Gli altri probabilmente non le avrebbero mai creduto, ma cosa sarebbe successo se Pansy avesse confermato tutto sotto l’effetto del Veritaserum, la pozione che impedisce di dire bugie ? Pansy continuava a guardarla con uno sguardo pieno di disgusto ed Hermione decise che c’era solo una cosa da fare. Con riluttanza si tolse la calza dalla bocca e strisciò ai piedi della sua rivale.

- Ti prego Pansy, non dirlo a nessuno. Non so perché l’ho fatto, da ieri non sono più io - poi per dar maggiore valore alla sua supplica, Hermione cominciò a baciare i piedi nudi della ragazza dai lunghi capelli neri che ora sembrava senza parole.

“ I suoi piedi sono così meravigliosi, così morbidi” pensò Hermione mentre continuava ad umiliarsi di fronte alla Serpeverde che aveva le unghia smaltate di nero, un piccolo anello d’oro nel secondo dito del piede sinistro ed una cavigliera a destra.

Pansy Parkinson continuò ad osservare la scena in silenzio, non potendo credere a quello che stava succedendo. Perché la Granger si stava comportando in quel modo ? Perché mai si stava masturbando con le sue calze ?

“ La calza ! ” pensò Pansy, ricordando quello che era successo il giorno precedente. “ La calza è caduta dentro il mio calderone con il filtro d’amore e la Granger ha inalato i suoi fumi subito dopo l’esplosione. In qualche modo l’Amortentia sta agendo in modo differente dal solito, la Granger forse non si è innamorata di me ma solo dei miei piedi, a causa della calza che ha mutato la pozione”

Pansy decise subito di mettere alla prova la sua teoria e in un istante si allontanò di alcuni metri dalla povera ragazza che piangeva disperatamente sul pavimento.

- Non dirò niente a nessuno Granger, ma prima ho bisogno di capire alcune cose. Ti piacciono i miei piedi ? -
Hermione osservò Pansy con curiosità, davvero non avrebbe rivelato niente a nessuno ? Poi, temendo di fare infuriare la ragazza, si affrettò a rispondere alla sua domanda.

- Sono carini - Hermione cominciò a dire, poi osservando con attenzione i piedi di Pansy a pochi metri di distanza, sentì qualcosa risvegliarsi dentro di se. Ciò che prima l’aveva spinta a lanciarsi verso le scarpe della ragazza, ad odorarle le calze come un cane da caccia, ora la stava spingendo a dire delle parole che mai avrebbe detto di sua spontanea volontà.

- I tuoi piedi sono magnifici, così morbidi e piccoli (37). Le tue dita sono perfette ed io vorrei tanto…vorrei tanto poterle succhiare come un lecca lecca - Hermione arrossì violentemente ma gli effetti dell’Amortentia erano inarrestabili e la giovane cominciò a strisciare nuovamente verso Pansy - Io vorrei poter pulire i tuoi piedi con la mia lingua, assaporare il tuo prezioso sudore che è più buono del nettare degli dei -

Sentendo quelle parole Pansy scoppiò a ridere e fu quasi tentata di permettere alla ragazza di fare quello che voleva con i suoi piedi ma si sforzò di rimanere calma ed attuare il piano che aveva elaborato velocemente non appena aveva capito cosa era successo a Miss so-tutto-io. Pansy moriva dalla voglia di avere la Granger ai suoi piedi, di intrappolarle quella lunga lingua tra le dita, ma non poteva rischiare che l’effetto dell’Amortentia svanisse…aveva bisogno di qualcos’altro, qualcosa di molto più duraturo. Quando Hermione fu a pochi centimetri dalla sua rivale, si gettò ai suoi piedi per poterli baciare ancora una volta ma questa volta Pansy reagì e mettendole un piede in testa, schiacciò la faccia della povera ragazza contro il duro pavimento.

- Non così in fretta Granger, toccare i miei piedi è un onore e non so se tu te lo meriti. Non dimentichiamoci che sei una sporca sanguemarcio (nuova traduzione di mudblood, prima tradotto con nata babbana o mezzosangue). Dimmi…cosa faresti pur di poter baciare i miei piedi ? -

Hermione lottava contro il dolore ed la sua mente era annebbiata, ma ormai lei non aveva più bisogno di pensare, c’era qualcos’altro all’interno del proprio corpo che sembrava pensare al suo posto.

- Qualsiasi cosa…io farò qualsiasi cosa- rispose infine Hermione, piangendo disperatamente e sperando con tutto il suo cuore che Pansy le concedesse quel grande onore.

- Davvero ? Allora non avrai problemi a fare un voto infrangibile, non è vero ? - rispose Pansy con un sorriso beffardo, sempre tenendo un piede sulla testa della sua rivale.

- Un voto infrangibile ? - balbettò Hermione

- Esatto, dovrai promettere di essere la mia schiava per il resto della tua vita ed obbedire a tutti i miei ordini -

“ La sua schiava ? ” pensò con orrore Hermione, la ragazza sapeva che Pansy avrebbe reso la sua vita un inferno e sapeva che una volta fatto un Voto infrangibile non c’era via d’uscita…eccetto la morte.

- Non posso farlo, non posso - disse Hermione singhiozzando

- Certo che puoi, è l’unico modo per poter toccare questi bei piedini. Non vuoi toccarli ancora con le tue labbra ? Non vuoi leccare le mie morbide suole ? Non vuoi odorare ancora ed ancora questo splendido profumo ? - e così dicendo Pansy tolse il piede dalla testa di Hermione e non appena questa si mosse leggermente, la Serpeverde avvicinò il piede al naso della rivale. Hermione avvertì subito che l’odore era molto diverso da quello che aveva annusato prima, i piedi di Pansy erano appena stati lavati, a differenza delle sue calze. La ragazza respirò profondamente per cercare qual profumo meraviglioso ma sentì solo quello del sapone.

- Oh, sei delusa ? Volevi dei piedi sudati e puzzolenti non è vero ? Li avrai se farai il voto infrangibile, promettendo di essere la mia schiava devota. Passerai il resto della tua miserabile vita sotto i miei piedi, non è quello che vuoi ? -

Pansy stava giocando bene le sue carte e presto l’Amortentia annientò completamente il libero arbitrio di Hermione, che si arrese e si rassegnò al suo destino.

- Farò il voto infrangibile, sarò la tua schiava ma per favore… per favore dammi i tuoi piedi - disse la giovane supplicando la sua vecchia rivale che le stava per portare via la cosa più preziosa per un essere umano, la sua libertà.

- Li avrai solo dopo essere diventata la mia schiava, ora devo trovare una persona che sigilli il patto. Tu resta qui, non ci metterò molto - e cosi dicendo Pansy si vesti rapidamente ed uscì dal bagno dei prefetti, lasciando da sola quella patetica creatura che era Hermione Granger.

Attached Image: hermione_granger_s_goddess_by_yagamilight921-dc9d8

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view post Posted on 23/4/2018, 23:40     +1   -1

Novizio

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Racconto stupendo cotinualo :P
 
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view post Posted on 23/4/2018, 23:50     +1   -1
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Professore/essa SM

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CITAZIONE (mamba00 @ 24/4/2018, 00:40) 
Racconto stupendo cotinualo :P

Grazie, domani posterò i prossimi due capitoli. Posso chiederti se hai mai letto/visto Harry Potter ? Per capire se piace anche agli altri.


Ps : Tanto per che sia chiaro a tutti, la storia finirà solo quando leggerete la parola FINE, se non c'è scritto saprete che ci sarà un seguito.
 
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view post Posted on 24/4/2018, 10:05     +1   -1
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Veramente bello, complimenti!
 
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view post Posted on 24/4/2018, 13:05     +1   -1

Novizio

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CITAZIONE (Yagamilight @ 24/4/2018, 00:50) 
CITAZIONE (mamba00 @ 24/4/2018, 00:40) 
Racconto stupendo cotinualo :P

Grazie, domani posterò i prossimi due capitoli. Posso chiederti se hai mai letto/visto Harry Potter ? Per capire se piace anche agli altri.


Ps : Tanto per che sia chiaro a tutti, la storia finirà solo quando leggerete la parola FINE, se non c'è scritto saprete che ci sarà un seguito.

Si ho sia letto tutti i libri che visto tutti i film :B):
 
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view post Posted on 24/4/2018, 13:06     +1   -1
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Cavaliere BDSM

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Bravo bravo complimenti :woot:
 
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view post Posted on 24/4/2018, 14:02     +1   -1

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Bellissimo complimenti da grande fan della serie non posso che apprezzare.
Un solo appunto: "Mudblood" mè il mago nato da entrambi i genitori babbabi, mentre "halfblood" è il mago nato da un genitore babbano ed uno mago, nelle prime stampe in italiano avevano semplicemente tradotto tutto con "mezzosangue"
 
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view post Posted on 24/4/2018, 20:42     +1   -1

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Fantastico continua
 
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view post Posted on 25/4/2018, 08:17     +1   -1
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Professore/essa SM

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bellissimo!!!!!! anche io ho letto tutti i libri, e questo racconto è proprio fatto bene! ricchissimo di dettagli e fedele ai libri originali. E la parte fetish si incastra perfettamente.
grande idea, complimenti!
 
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view post Posted on 25/4/2018, 10:30     +4   +1   -1
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Professore/essa SM

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Grazie per i complimenti e scusate per ieri ma ho fatto tardi. Ecco i due nuovi capitoli



Parte 3 : Il suggello

Pansy avanzò rapidamente lungo il corridoio del quinto piano, cercando di pensare bene alla sua prossima mossa. Per fare un Voto Infrangibile aveva bisogno di una terza persona che sigillasse il patto, ma dove trovarla ? Per un attimo Pansy aveva pensato di chiedere a Draco Malfoy o una delle sue amiche, ma la ragazza aveva scartato subito l’idea. Pansy voleva la Granger tutta per sé e se avesse coinvolto qualche Serpeverde sicuramente avrebbe dovuto condividere la sua futura schiavetta. Inoltre Pansy non voleva che la schiavitù della sanguemarcio fosse di dominio pubblico, era probabilmente impossibile ma forse Silente avrebbe potuto trovare un modo per sciogliere il Voto Infrangibile.

“No, non posso rischiare” si disse la ragazza, spremendosi le meningi per trovare una soluzione al suo problema.

Le serviva qualcuno di facilmente controllabile, qualcuno che obbedisse ai suoi ordini come una specie di marionetta, proprio come avrebbe fatto tra poco Hermione Granger.

“Una marionetta ! ” Pansy esclamò ad alta voce, per sua fortuna nel corridoio non c’era nessuno o avrebbero potuto pensare che fosse pazza. La soluzione era così semplice che Pansy si chiese come aveva fatto a non pensarci prima.

Quasi cominciò a correre tanto non vedeva l’ora di trovare qualcuno per mettere in moto il suo piano diabolico. Con la maledizione Imperius un mago può controllare totalmente un’altra persona che però può opporvi resistenza se è dotato di una grande forza di volontà, per tale motivo Pansy decise di trovare qualche ingenua ragazzina del primo anno su cui scagliare la sua maledizione. La ragazza aveva provato quell’incantesimo solo due volte, a casa sua con suo padre, e sapeva bene di non poter controllare a lungo qualcuno più maturo. Ci vollero quasi dieci minuti per trovare una piccola ragazzina di undici anni che sembrava fare al caso suo. La ragazzina saliva le scale con un piccolo gruppo di amiche ma nonostante ciò Pansy decise di agire. In un’altra occasione l’astuta Serpeverde avrebbe aspettato che la sua preda restasse da sola ma quella volta non poteva perdere tempo, gli effetti dell’Amortentia potevano finire da un momento all’altro e la Granger le sarebbe sfuggita. Appuntandosi bene la spilla da Prefetto sul petto, Pansy Parkinson si avvicinò rapidamente al gruppo di ragazzine e con voce imperiosa disse :

- Ehi tu ! Sì, tu con i capelli rossi, ho bisogno di parlarti - disse Pansy, prendendo il suo dito per un attimo sulla sua spilla, come per far capire alle ragazzine che avevano davanti un loro superiore.

Il gruppetto si fermò all’istante e la ragazza dai capelli rossi, che Pansy aveva scelto, sembrò quasi scoppiare a piangere. Le altre ragazzine si girarono verso l’amica come per dire - Che cosa hai combinato ? -

- Voi andate e cercate di non infrangere qualche regola della scuola o vi toglierò parecchi punti - disse Pansy, che voleva isolare la ragazza al più presto possibile.

Le altre ragazze si dileguarono nel giro di un secondo, poi proprio quando la ragazzina del primo anno stava per chiederle cosa avesse fatto per essere fermata da un Prefetto, Pansy estrasse velocemente la bacchetta e disse :

- Imperio ! -

Pansy seppe di aver avuto successo non appenalo sguardo della ragazzina si perse nel vuoto. La Serpeverde ricordava bene cosa si provasse a subire la maledizione Imperius, al quarto anno il Professor Moody, o meglio il mangiamorte che aveva assunto le sembianze del Professor Moody, aveva scagliato l’incantesimo sui suoi studenti per fare capire loro meglio una delle tre maledizioni senza perdono e cercare di imparare a resistergli.

- Seguimi - disse Pansy alla ragazzina Corvonero che subito obbedì all’ordine e cominciò a camminare come una sorta di sonnambula.

“Non dovrebbe essere così evidente che è sotto il controllo della maledizione Imperius” pensò Pansy mentre le due ragazze percorrevano il corridoio del quinto piano. La ragazza sapeva che era colpa sua, non aveva fatto molta pratica con quell’incantesimo, cosa abbastanza normale dato che era una magia proibita, inoltre usare una delle tre maledizioni senza perdono significava avere un biglietto di solo andata per Azkaban, la prigione dei maghi.

Il corridoio era ancora una volta deserto e le due ragazze giunsero al bagno dei Prefetti senza trovare ostacoli. Pansy fu molto soddisfatta di trovare Hermione Granger esattamente dove l’aveva lasciata, per terra, a pochi metri dal suo armadietto. L’amica del famoso Harry Potter stava ancora piangendo ma a Pansy non interessava e non vedeva l’ora di umiliare sempre più la sua più grande rivale.

- Alzati Granger e vieni qui - comandò Pansy

Hermione si alzò lentamente da terra, sapeva che era la sua ultima occasione per fuggire via ma ancora una volta non riuscì a muoversi, la possibilità di adorare quei piedi meravigliosi non le permetteva di disobbedire alla Serpeverde, che nel frattempo puntò la sua bacchetta contro la ragazzina Corvonero che aveva portato con sé e che, a giudicare dallo sguardo, sembrava essere sotto l’effetto della maledizione Imperius.

“Se il Suggello è sotto l’effetto di maledizione forse il Voto Infrangibile non funzionerà” pensò Hermione speranzosa, forse Pansy aveva fatto un grosso errore.
Pansy ed Hermione si strinsero la mano destra, la ragazzina posò la punta della sua sottile bacchetta sulle loro mani intrecciate, poi Pansy disse :

- Hermione Granger, vuoi tu essere la mia schiava devota per il resto della tua vita ? -

In cerca di pietà Hermione fissò per un instante Pansy negli occhi ma non ve ne trovò traccia. Poi rassegnata, la ragazza disse :

- Lo voglio -

Una lingua sottile di fiamma brillante scivolò dalla bacchetta e si avvolse attorno alle loro mani come un filo incandescente. Pansy sorrise trionfante, la maledizione imperius del suggellante non aveva creato problemi, Hermione Granger era ormai sua.

- E vuoi tu, al massimo delle tue facoltà, obbedire a tutti i miei ordini, servirmi ed adorarmi come una divinità ? -

- Lo voglio - disse ancora una volta Hermione.

Ci fu un attimo di silenzio, poi una seconda lingua di fiamma, che esplose dalla bacchetta della ragazzina Corvonero, si aggiunse alla prima e si strinse attorno alle mani intrecciate, come una fune, come un feroce serpente.

“ È fatta ! ” si disse Pansy Parkinson, Hermione Granger era ormai la sua schiava.

Sei in grado di cancellare la memoria di questa mocciosa, Granger ? - chiese Pansy all’improvviso, non voleva correre il rischio che la ragazzina ricordasse cosa era avvenuto mentre era sotto l’effetto della sua maledizione.

- Penso di sì - rispose Hermione, che estrasse la bacchetta e dopo averla puntata contro la ragazzina del primo anno, disse :

- Oblivion -

Nello stesso momento in cui Hermione scagliava l’incantesimo della memoria, Pansy liberò la ragazzina dalla maledizione Imperius e dopo alcuni istanti di silenzio, questa si guardò smarrita intorno e, con un filo di voce, disse .

- Co...cosa è successo ? Dove mi trovo ? -

- Sei nel bagno dei Prefetti, ti ho portato qui per rimproverarti di quello che hai fatto prima. Per questa volta sarò buona e non ti toglierò punti. Ora vattene - disse Pansy

La ragazzina non sembrò capire ma non se lo fece ripetere due volte, si voltò ed uscì di corsa dal bagno. Nel frattempo Pansy si girò per osservare la sua preda, che attendeva gli ordini della sua nuova Padrona.

- Finalmente siamo sole - esordì Pansy - Adesso, schiava, prostrati ai piedi della tua Padrona -

Hermione non esitò e subito si gettò ai piedi della sua odiata rivale, la ragazza non voleva rischiare che il voto magico pensasse che stesse disobbedendo ad un ordine, infatti questo avrebbe significato una cosa sola…morte. Nonostante però lei cercasse di negarlo, c’era un’altro motivo che l’aveva spinta subito ad obbedire…adorare finalmente i meravigliosi piedi di Pansy Parkinson. La Serpeverde proprio come prima le mise un piede in testa ma stavolta però indossava le sue scarpe nere. Pansy schiacciò con violenza la testa della sua nuova schiava e, divertita, le disse :

- Da tanto tempo desideravo metterti al tuo posto, sporca sanguemarcio, farti capire che non sei degna di essere una strega, non sei degna di frequentare questa scuola e camminare tra noi maghi. Da tanto tempo cercavo un modo per sottometterti, avevo pensato ad un ricatto ma sei sempre stata fortunata e Silente ha sempre ignorato la tua violazione delle regole, essendo tu l’amichetta del cuore del suo caro Potter. Certo non mi sarei mai immaginata che un banale incidente durante la lezioni di Pozioni mi dasse la possibilità di schiavizzarti, di schiacciarti come il verme che sei. Ora dimmi, ciò che ho appena detto non è la verità ? -

- Hermione piangeva per il dolore, ad ogni piccolo movimento di Pansy la suola della sua scarpa le stava quasi strappando i capelli. Le parole della ragazza erano molto umilianti, ma Hermione sapeva che la vera umiliazione doveva ancora cominciare, sapeva che doveva risponderle nel modo più umile e patetico possibile, non aveva dimenticato infatti le parole che aveva cominciato poco prima e sapeva che doveva adorare Pansy come una Dea. La ragazza infine si prese di coraggio e, con un filo di voce, disse :

- Sì Pans… -

- Si dice “ Sì Padrona”. Non dimenticare mai il tuo posto, schiava ! - la interruppe Pansy dandole un leggero, ma doloroso, calcio in testa -

- Sì Padrona…sì Padrona. Io non sono altro che un lurido verme che striscia ai vostri piedi. Non sono degna di stare alla presenza di una Dea… ma vi prego Padrona, permettetemi di servivi per il resto della mia miserabile vita, permettetemi di vivere ai vostri piedi, il mio vero posto in questo mondo -

Le lacrime rigavano il volto di Hermione Granger ma Pansy Parkinson non poteva vederle, né sentire i singhiozzi della sua schiava a causa della fragorosa risata che aveva fatto quando Hermione aveva finito il suo patetico discorso.

- Non preoccuparti schiavetta, potrai e DOVRAI servirmi per il resto della tua vita. Perché non cominci subito con il pulirmi le scarpe ? - disse Pansy, togliendo il suo piede dalla testa di Hermione.

- Sì Padrona, grazie per questo grande onore - rispose Hermione che ora doveva fare i conti con quella parte di sé che era felicissima di poter adorare i piedi della sua nuova Signora.

Hermione cominciò a baciare timidamente le scarpe nere di Pansy ma ben presto quella timidezza fu spazzata via e la ragazza riempì di baci i piedi della sua Padrona senza fermarsi un solo attimo per respirare. Nel frattempo le risatine di Pansy divennero sempre più frequenti, la ragazza si stava divertendo come mai nella sua vita. Dopo alcuni minuti Hermione tirò fuori la lingua e cominciò a leccare, prima la punta delle scarpe della sua Padrona, poi i lati che erano ricoperti dalla polvere che si era accumulata con il tempo.

“ Che gusto meraviglioso” si disse Hermione pensando al mix di pelle e polvere che la sua lingua stava assaporando, non potendo fare a meno di vergognarsi dei suoi pensieri. Come poteva piacerle una cosa del genere ? Ancora una volta la ragazza pensò di aver perso la ragione, ma poi si disse che era del tutto normale perdere la ragione di fronte ai piedi della sua splendida Padrona.

“Padrona…” quella parola continuava a riecheggiare nella mente della ragazza che non poteva credere di essere diventata la proprietà di un’altro essere umano, di essere diventata quasi come un elfo domestico, una di quelle povere creature del mondo magico per i cui diritti lei si era tanto battuta. Nonostante quella parola la ripugnasse, Hermione sapeva che doveva abituarsi, Pansy era la sua Padrona ormai e lo sarebbe stata per sempre, senza che lei potesse fare nulla per cambiare le cose.

La ragazza continuò a leccare quelle scarpe per quasi un ora, alla fine la sua lingua era sfinita e le sue ginocchia erano molto doloranti. Quando pensava ormai di aver finito, Hermione, con la lingua ancora penzoloni, alzò lo sguardo ed osservò Pansy. Gli occhi delle due ragazze si incontrarono ed Hermione si smarrì in quei meravigliosi occhi verdi, Pansy era una vera Dea e meritava di essere adorata.




Parte 4 : Il lago

Hermione Granger non dormì quella notte, la ragazza continuava a rigirarsi nel letto cercando di capire quegli strani sentimenti che le stavano dilaniando l’anima. Cosa diavolo le era successo in quei due giorni ? Perché provava quell’improvvisa attrazione per i piedi della sua più acerrima nemica ? Come aveva potuto sgattaiolare di nascosto nel bagno dei prefetti per annusare le sue scarpe ?

“ Sono stata una stupida” si disse Hermione con rabbia, la ragazza sapeva che aveva messo la sua vita nelle mani di Pansy Parkinson, nelle mani di una ragazza che la odiava e che considerava ogni sanguemarcio spazzatura.

Leccare le scarpe di Pansy era stata un’umiliazione enorme ma Hermione non poteva negare che l’aveva eccitata tantissimo e questo era una cosa brutta, molto brutta. Doveva esserci qualcosa di tremendamente sbagliato in lei, una persona normale non avrebbe mai fatto quelle cose, una persona normale non avrebbe mai avuto quei pensieri così…perversi.

Ovviamente quello era solo l’inizio, Hermione ne era ben consapevole, Pansy avrebbe fatto di tutto per umiliarla ora che lei era la sua schiava. La sera precedente, la Serpeverde prima di andarsene aveva preso il mantello dell’invisibilità, che era ancora per terra, ed aveva esclamato :

- Questo lo terrò io d’ora in poi. Alla fine Draco aveva ragione, Potter ha davvero un mantello dell’invisibilità…o meglio, lui aveva un mantello dell’invisibilità -

Poi ridendo la ragazza se ne era andata, lasciando Hermione sola con la sua disperazione, ora avrebbe dovuto trovare un modo per dire ad Harry che aveva perso il mantello.

“ Per fortuna ho ancora la mappa del Malandrino” pensò Hermione, osservando i primi raggi del sole che entravano dalla finestra, che annunciavano l’inizio di una giornata molto dura.

Hermione si alzò dal letto, era ancora molto presto e le altre ragazze dormivano, ma Pansy le aveva dato un ordine ben preciso.

“ Ci vediamo domani alle 7 sulla riva ovest del lago”

Hermione ripensò ancora una volta alle istruzioni che le aveva dato la sua nuova Padrona e non potè fare a meno di chiedersi che cosa avesse in serbo per lei la diabolica ragazza. Dopo essersi vestita in fretta, Hermione uscì dalla sala comune di Grifondoro oltrepassando il ritratto della Signora Grassa ed ignorando le lamentele di quest’ultima per essere stata svegliata così presto di Domenica mattina. Il castello era ovviamente deserto e la ragazza non incontrò nessuno fino al portone di ingresso. Hermione si nascose rapidamente e prima di muoversi, aspettò che Hagrid entrasse nella Sala Grande. Lei voleva tanto parlare con un amico ma sapeva che era troppo rischioso farsi vedere dal tenero gigante che le avrebbe chiesto sicuramente perché era in giro a quell’ora ed Hermione non era sicura in quel momento di essere in grado di inventare una scusa credibile.

L’aria mattutina era davvero magnifica ed Hermione si godette quella leggera brezza primaverile mentre avanzava nel parco, diretta verso la riva ovest del lago. Pansy non era ancora arrivata, quindi Hermione si sedette sul prato, sotto un maestoso albero, ad ammirare il lago. La Serpeverde arrivò cinque minuti dopo ed era così sudata che sembrava avesse corso.

- Io corro sempre la mattina presto, Granger - Pansy disse, come se le avesse letto nella mente. Poi lei schioccò le dita ed indicò i suoi piedi - In ginocchio, schiava, in mia presenza la tua lurida faccia deve sempre essere a pochi centimetri dai miei piedi -

Hermione si affrettò ad eseguire l’ordine della sua Padrona e sentì subito l’eccitazione crescere dentro di se.

- Toglimi le scarpe, mi stanno uccidendo - disse la ragazza con il suo solito tono arrogante.

Hermione notò con piacere che Pansy non indossava le calze ed i suoi piedi erano molto sudati. Quell’odore fantastico le fece perdere la testa e la ragazza cominciò ad annusare i piedi della Padrona come un cane da caccia e a soffocarli di baci. Pansy rise a quella vista patetica e si rese conto che gli effetti della pozione non erano ancora svaniti, la sua schiava era ancora follemente innamorata delle sue estremità. La ragazza dai lunghi capelli neri rimase per qualche minuto ad osservare la misera sanguemarcio che le baciava senza sosta i piedi ed in quel momento Pansy si sentiva come una regina.

Ad un certo punto la ragazza si sedette per terra, poggiando la schiena contro il tronco dell’albero e disse :

- Vedi quanto sono sudati i miei piedi ? È compito tuo che siano sempre puliti, quindi tira fuori la lingua e lecca i piedi della tua Padrona -

Hermione non se lo fece dire due volte, in quel momento era la persona più felice del mondo. La ragazza cominciò a leccare i piedi della sua rivale con avidità, assaporando quel gusto celestiale. La sua lingua si mosse su e giù per le piante dei piedi di Pansy, accarezzando dolcemente i talloni incredibilmente soffici e poi guizzando tra le sue lunghe dita. La Serpeverde nel frattempo si godeva quel massaggio così particolare e non poteva che ringraziare la sorte per aver messo Hermione Granger alla sua mercé. Poi ad un certo punto lei intrappolò la lingua della povera ragazza tra l’alluce ed il secondo dito del suo piede destro, mettendo quello sinistro sulla testa della sua schiava.

- Dimmi che ami i miei piedi, Granger. Dimmi cosa sei tu, mostrami che ricordi quale è il tuo posto in questo mondo -

Hermione sapeva cosa Pansy volesse e senza esitazione rispose :

- Io amo i vostri piedi, Padrona. Essi sono la cosa più bella che ci sia in questo mondo. Grazie per il grande onore che avete concesso alla vostra misera schiava che non è neanche degna di adorare il terreno dove voi camminate -

Pansy scoppiò a ridere ed Hermione non sapeva se la sua Padrona avesse capito tutto quello che lei aveva detto, con la lingua intrappolata tra le sue dita non poteva certo fare molto meglio. Pansy rise senza sosta per quasi due minuti ed Hermione si sentiva sempre più umiliata, ma nello stesso tempo era così eccitata…

- Hai mai succhiato un cazzo, Granger ? Forse quello di Potter o dello straccione dai capelli rossi che è sempre con lui - Pansy disse ad un certo punto, lasciando finalmente la presa sulla lingua della sua schiava.

- No mai…Padrona - si affrettò ad aggiungere Hermione che aveva ripreso a leccare tra le dita dei piedi di Pansy, raccogliendo con la sua lingua tutto quello che lì vi trovò.

- No ? Allora è giusto che tu faccia un po’ di pratica. Lascia che ti presenti l’unico cazzo che succhierai nella tua patetica vita -

Pansy avvicinò il suo alluce agli occhi di Hermione, poi con esso le sfiorò delicatamente il naso e scese più in giù, posandosi infine sulle labbra della sua schiava. Hermione non attese neanche l’ordine, lei aprì lentamente la bocca e permise l’accesso all’alluce della sua Padrona. La ragazza cominciò a succhiare, prima lentamente o poi con sempre maggior vigore.

- Guardami negli occhi, mantieni il contatto visivo -

Hermione fece come le era stato ordinato di fare e subito i suoi occhi incontrarono quelli della sua Padrona. Per un attimo la ragazza si dimenticò di ogni cosa, si dimenticò che era a pochi metri dal lago, in un posto dove tutti avrebbero potuto vedere quello che stava facendo, si dimenticò che stava pulendo con la sua bocca i piedi sudati della sua acerrima nemica. Era come se lei si trovasse in un’altra dimensione, in un mondo dove i piedi di Pansy erano come il Sole, qualcosa senza il quale non poteva esserci la vita.



Hermione non sapeva più da quanto tempo stesse succhiando e leccando i piedi della sua Padrona, per un attimo si chiese se gli altri studenti si fossero svegliati e se qualcuno di questi avesse deciso di trascorrere la mattinata proprio vicino al lago, dove avrebbero assistito ad uno spettacolo indimenticabile. Ma la parte razionale del cervello di Hermione Granger era sovrastata da quegli strani sentimenti che facevano assomigliare la ragazza più ad un animale in calore che ad un essere umano. La sua lingua continuava a muoversi instancabilmente e lei probabilmente avrebbe leccato i piedi di Pansy per il resto della giornata se la sua Padrona non l’avesse fermata ad un certo punto. Come aveva fatto prima con la sua lingua, Pansy intrappolò il naso della sua schiava tra le sue dita dei piedi e disse :

- Ora stai ferma ed ascolta bene quello che ti dirò. Nel frattempo puoi annusarmi i piedi se vuoi -

Ovviamente Hermione colse al volo quell’occasione e cominciò ad annusare profondamente, quasi perdendosi in quell’odore meraviglioso. Poi un leggero calcio in faccia la riportò alla realtà.

- Ti ho detto di ascoltare bene, stupida cagna - disse ad alta voce Pansy che poi aggiunse - Gli esami sono tra pochi giorni e tu dovrai aiutarmi ad ottenere dei buoni voti, se non prendo almeno “Oltre ogni previsione” in ogni materia, tu sarai punita severamente e non potrai toccare i miei piedi per molto, molto tempo -

Hermione non poteva permettere che ciò accadesse, aveva bisogno di quei piedi divini che le servivano come l’ossigeno.

- Io vi aiuterò Padrona, studieremo insieme e faremo… -

- Durante l’esame mi darai tutte le risposte, se i test sono diversi allora dovrai svolgere prima il mio e poi, se rimane abbastanza tempo, penserai al tuo. È chiaro, schiava ? - Pansy disse, interrompendola.

- Si Padrona, voi venite prima di ogni cosa -

- Bene, adesso dai ai miei piedi un bacio d’addio e sparisci dalla mia vista, verme -

Hermione obbedì all’ordine della sua Padrona ma quei piedi fantastici le fecero perdere di nuovo la testa e ci volle un’altro calcio in faccia per capire che era il momento di andarsene e lasciare da sola quella Dea che si rilassava sul prato.
 
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view post Posted on 25/4/2018, 15:30     +1   -1
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Sempre più bello :D
 
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view post Posted on 26/4/2018, 12:04     +1   -1

Ragazzo amante dei piedi odorosi

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Non sono solito apprezzare queste strane storie ambientate in universi cinematografici o letterari, ma questo racconto è davvero carino e apprezzabile! Complimenti Yagamilight :)
 
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view post Posted on 26/4/2018, 14:30     +1   -1

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logan660
view post Posted on 28/4/2018, 12:45     +1   -1




A quando il seguito?
 
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view post Posted on 6/5/2018, 10:49     +1   -1
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Scusate ma sono stato parecchio indaffarato in questi giorni. Un’altro capitolo è quasi finito e spero di postarlo presto
 
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52 replies since 23/4/2018, 23:10   45267 views
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