| Visto che si finisce sempre a parlare di moneyslavery, almeno parliamone in un topic dedicato. Per non andare OT, ogni volta ho sempre rinunciato ad esporre la mia visione, quindi inizierò con questo. Essendo un amante della dominazione e dell'umiliazione non posso fare a meno di provare un certo brivido quando si parla di moneyslavery. Tuttavia non è l'atto stesso del pagare che è causa della mia eccitazione, bensì il non poter disporre del mio denaro, che significherebbe sia cedere il controllo su una parte fondamentale della propria vita, sia dover subire ogni volta l'umiliazione di chiedere quando si ha bisogno di spendere. Per non parlare del pensiero costante che mi accompagnerebbe ogni volta che entrerei in un bar a prendere un caffè. Ovviamente è una pratica molto rischiosa. Non c'è bisogno di praticare bdsm per sapere che dare il controllo dei nostri soldi a qualcuno è rischioso, dovrebbe essere una lezione che, una volta diventati sufficientemente adulti, viene data per acquisita. Per come la vedo io è realizzabile solo con persone con cui c'è una profonda conoscenza pregressa e di cui abbiamo "testato" il buon senso. Diciamo che, con i dovuti accorgimenti, dovrebbe essere leggermente meno rischiosa di un matrimonio con condivisione dei beni, ma estremamente più appagante. Discorso a parte merita la moneyslavery in ambito pro. Come avviene per tutte le pratiche, alcuni, tra quelli che hanno questa pulsione, non trovano donne disposte a realizzarla,sembra strano lo so, ma non è che fare la moneymistress significhi prendere i soldi e basta: bisogna inserire l'atto del controllo finanziario nello scambio di potere che ne consegue, cosa che comunque richiede almeno un minimo di impegno, oppure non vogliono viverlo realmente, ma solo per gioco, in determinati momenti limitati nel tempo. E, ancora una volta come avviene per tutte le pratiche, alcune professioniste si fanno pagare per soddisfare le pulsioni di queste persone. Queste sono un po' le situazioni più a rischio, anche se, a mio avviso, seguendo alcune regole di buon senso, si possono gestire. Innanzitutto occorre, più che per molte altre pratiche, trovare una persona fidata e conosciuta nell'ambiente. Infatti credo che, proprio per il tipo di pratica, sia molto facile trovare persone interessate solo al denaro e non alla pratica in sé. Già che ci siete, soprattutto considerando che è una pratica impossibile da fare al risparmio, conviene sempre non affidarsi a improvvisate sorte all'improvviso su Facebook. Secondo, occorre essere molto precisi in fase di contrattazione iniziale, specificando l'entità della cifra che si vuole coinvolgere nella pratica e proteggere la cifra che non si vuole coinvolgere. Ad esempio, se si vuole praticare una tantum portare contanti contati, oppure, se si vuole praticare più volte nel tempo, magari potrebbe essere un'idea usare un conto bancario esclusivamente dedicato a questo. Tra l'altro questa potrebbe anche essere un'idea attuabile tra coppie stabili che vogliano praticare, senza esagerare troppo. Infine, terzo elemento, ma non per importanza, dopo ogni sessione bisogna far scendere il testosterone e ripensare a cosa è stato fatto in modo disilluso, chiedendosi sempre se ci si è spinti troppo oltre e se la Mistress con cui pratichiamo è interessata anche alla pratica e alla persona coinvolta, oppure se pensiamo che sia interessata solo al denaro coinvolto. Ci sono infatti, a mio giudizio, degli atteggiamenti che ci fanno capire la differenza tra una moneymistress che trae anche piacere dalla pratica, da quelle che lo fanno solo per i soldi. Uno di questi ad esempio, soprattutto per quanto riguarda i rapporti duraturi nel tempo, è che a volte la moneymistress si sia divertita a giocare negando allo slave il soddisfacimento del suo bisogno, che tradotto significa si sia rifiutata di farsi donare. Spesso si parla anche degli eventuali contenziosi legali che potrebbero sorgere al seguito di tale pratica. Sinceramente non sono molto ferrato al riguardo, ma credo che in generale sia abbastanza difficile, se non si esagera, dimostrare una eventuale truffa e ottenere il risarcimento. Viceversa "eticamente" sarebbe opportuno che, in fase di contrattazione, la Mistress si facesse spiegare bene la situazione e praticasse solo con persone psicologicamente stabili, ma tale considerazione non è forse vera per tutte le pratiche bdsm estreme? Si parlava anche, in un'altra discussione, del fatto che la moneyslavery fosse per forza di cose una pratica da considerarsi sempre attuata da professioniste, mai da Mistress amatoriali, in quanto è sempre presente uno scambio di denaro. Come detto sopra io non sono d'accordo. Uno dei discriminanti, a mio avviso, per distinguere un caso dall'altro è capire se la Mistress praticherebbe con chiunque, o solo con alcune persone selezionate. Ad esempio, nel caso io e la mia compagna decidessimo di iniziare a praticare la moneyslavery, lei sarebbe da considerarsi una prodomme secondo voi? Come già detto questo topic vuole essere più che altro uno spunto di riflessione per invitare a riflettere sul fatto che ci possa essere un mondo diverso dietro la moneyslavery e che tale pratica non sia solo appannaggio delle furbette di turno in cerca della vacca grassa, ma, in alcuni casi, possa essere una pratica BDSM con la stessa dignità delle altre, anche se, per sua natura, rimane quella più facile da snaturare e più adatta per chi usa il BDSM solo per facili guadagni.
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