Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Le guardiane del tempo

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view post Posted on 2/9/2016, 16:39     +6   +1   -1
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Sto per presentarvi un mio nuovo racconto, cari amici. Sarà, come sempre, una storia completamente diversa da quelle che siete abituati a leggere, una storia che non si soffermerà affatto sulle pratiche ma che invece avrà un suo evolversi apparentemente fuori da ogni tipo di bdsm. Si tratta di un racconto ambientato alla fine dell'ottocento ma che strizzerà l'occhio a varie altre forme di scrittura tra cui il giallo e la fantascienza. E quindi niente dominazione, niente donne bellissime e fortissime come mia abitudine? Certo che no. Quel tipo di donna, bella, forte e dominante, popolerà ogni mio racconto e quindi le ritroverete anche all'interno di questa storia, una storia che mi è costata tanta fatica per far combaciare tutto alla perfezione. Spero di esserci riuscito. Inutile sottolineare come ogni intervento sarà gradito e dopo tutta questa fatica mi auguro che ce ne siano parecchi ma vi prego, se qualcuno di voi dovesse credere di aver individuato il finale, non lo scrivete e semmai mandatemelo in mp in quanto non vorrei rovinare la sorpresa agli altri lettori. Non mi resta che augurarvi buona lettura

I nomi dei personaggi sono fittizi ed ogni riferimento con persone realmente vissute è da considerarsi casuale

LE GUARDIANE DEL TEMPO

Primo episodio
Il giovane camminava curioso per le strade di Parigi. I suoi abiti denotavano poverta’ ma allo stesso tempo dignita’. I suoi capelli castani erano coperti da uno strano cappello ed aveva il volto rasato sul quale spiccava un paio di baffi piuttosto folti. L’altezza era leggermente piu' alta della media e la corporatura sembrava agile e scattante. Complessivamente, si sarebbe potuto considerare un uomo abbastanza attraente, malgrado gli abiti non lo valorizzassero in pieno. Si guardo’ intorno pensando a quanto fosse bella questa citta’. Bella quasi quanto Londra ma forse poteva considerarla piu’ luminosa e piu’ viva. Il suo sguardo si soffermo’ poi sulle numerose belle donne che passeggiavano per la strada nonostante il freddo di quel gennaio del 1889, forse attirate da una bella giornata di sole dopo tanta pioggia. Sole che riscaldava poco ma che almeno illuminava. I suoi occhi si soffermarono poi su una brasserie. Senti’ lo stomaco borbottare e penso’ che quello sarebbe potuto essere il luogo ideale dove consumare per pochi soldi un piatto caldo accompagnato da una bella birra. Mise le mani in tasca traendone qualche spicciolo e guardandoli con aria quasi disperata. I soldi stavano per terminare e sarebbe potuto andare avanti al massimo per tre o quattro giorni. Per fortuna, aveva pagato in anticipo fino alla fine del mese la misera locanda che lo ospitava e almeno un tetto per dormire ce l’aveva ancora per diversi giorni. Rimugino’ sulla sua situazione. Come fare? Avrebbe dovuto cercarsi un lavoro ma aveva il problema di questa maledetta lingua che parlava poco e capiva ancora meno. E pensare che il suo datore di lavoro gli doveva la paga di una settimana ma non aveva fatto in tempo a passare da lui per ritirarla. Bah, inutile pensarci adesso a tutti quei chilometri di distanza. Si aggiusto’ la sua mantella ed entro’ nella brasserie. Un omone calvo e mal rasato, con un tovagliolo bianco che gli pendeva dalla spalla destra lo guardo’ e sorrise
“ Bonjour jeune homme. Volez vous quelque chose de chaud à manger?”
Il giovane lo guardo’ smarrito. Capi’ che lo aveva salutato ma per il resto cio’ che aveva appena detto era buio pesto per lui
“ Io….. Io straniero. Come si dice?”
“ Etranger”
“ Esatto. Sono étranger. Non parlo francese. Io inglese. Conosci l’Inghilterra amico? L’impero britannico, la piu’ grande potenza del mondo” L’omone gli mise una mano sulla spalla
“ Oui, oui, l’Angleterre. Bien, mon ami, que voulez vous?” Il giovane sorrise. Questa volta aveva capito. Si guardo’ intorno e poi indico’ una minestra calda che un cameriere stava portando ad un altro avventore. Il proprietario della brasserie a sua volta gli indico’ un tavolino libero ed il giovane si mise seduto
“ Ah, una birra, mi raccomando” Il colosso calvo lo guardo’ ammiccando un sorriso. Strano questo tipo. Quanti anni avra’ potuto avere? Una trentina, forse. Strano abbigliamento e strano cappello. Ma come diavolo si vestivano oltre Manica? E soprattutto, cosa ci faceva un inglese da quelle parti? Oh si, ce n’erano tanti di inglesi a Parigi ma si trattava soprattutto di artisti e quello l’aria dell’artista non ce l’aveva proprio. E se fosse stato una spia? Bah, gli inglesi ormai erano diventati amici e i nemici erano quei bastardi prussiani che trent’anni prima lui stesso aveva combattuto. E quella sconfitta a Sedan ancora gli pesava. Avevano perso l’Alsazia e lui aveva dei parenti da quelle parti che adesso erano diventati prussiani e quindi nemici. Oh, al diavolo la politica. Lui era un oste e doveva servire quel giovane dai modi gentili.

Il giovane inglese usci’ dalla brasserie soddisfatto. La minestra era buona e l’aveva riscaldato notevolmente ed il pollo addirittura squisito. Certo, la birra non aveva niente a che vedere con quelle alle quali lui era abituato nelle bettole di Londra ma non si poteva aver tutto dalla vita. E adesso era di nuovo a gironzolare per le vie di Parigi con il suo problema piu’ grosso: rimediare al piu’ presto un lavoro e guadagnare qualcosa per tirare avanti per qualche mese prima di tornare a Londra. Ma c’era un altro problema. Quella voglia…….Quella voglia che non si era affatto spenta e che doveva assolutamente appagare. Ma come? Beh, anche Parigi era piena di prostitute adatte ai suoi scopi. E quel bisogno era ancora maggiore di quello di trovarsi un lavoro.

Edited by Davide Sebastiani - 4/11/2016, 15:03
 
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view post Posted on 2/9/2016, 19:33     +1   -1

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Mi eri un po' mancato! Fossi una bella donna dominante come le tue protagoniste ti schiavizzerei e ti obbligherei a scrivere un capitolo al giorno, altro ferie!:):):)
 
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view post Posted on 3/9/2016, 12:33     +1   -1
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CITAZIONE (Vtx @ 2/9/2016, 20:33)
Mi eri un po' mancato! Fossi una bella donna dominante come le tue protagoniste ti schiavizzerei e ti obbligherei a scrivere un capitolo al giorno, altro ferie!:):):)

Ho già la mia padrona ed è pure possessiva :D :D :D . A parte gli scherzi, un capitolo al giorno, considerando il mio tempo libero, sarebbe pure plausibile. Il problema è che quel capitolo verrà poi corretto decine di volte perchè deve combaciare con tutti gli altri. Ecco perchè preferisco prima scriverlo tutto e poi postarne un capitolo per volta in quanto cambi di direzione al racconto sono sempre all'ordine del giorno. Questo ad esempio, avevo iniziato scrivendolo al presente invece che al passato e mi sono ritrovato poi a doverlo correggere perchè non mi piaceva ed ho dovuto cambiare tutti i verbi. Una faticaccia. Però credo che ne sia valsa la pena

CITAZIONE (roleplayer @ 2/9/2016, 22:01)
Grazie Davide, bello, come sempre + 1

Grazie ma posso garantirti che il bello inizierà fra poco. Questa è solo una piccola introduzione del personaggio principale
 
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view post Posted on 4/9/2016, 09:59     +1   -1

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Mi piace come delinei i personaggi e anche la digressione storica presentata dal punto di vista di un personaggio, che rende il racconto molto realistico. Bravo, come sempre.
 
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view post Posted on 4/9/2016, 13:32     +1   -1
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CITAZIONE (lathebiosas @ 4/9/2016, 10:59) 
Mi piace come delinei i personaggi e anche la digressione storica presentata dal punto di vista di un personaggio, che rende il racconto molto realistico. Bravo, come sempre.

Che dire? Semplicemente grazie.
 
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view post Posted on 4/9/2016, 18:34     +1   -1
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Domani la seconda puntata. Giuro
 
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view post Posted on 5/9/2016, 12:36     +3   +1   -1
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Secondo episodio

Faceva freddo. L’inglese si strinse sulle spalle e poi afferro’ il suo orologio dal taschino della giacca. Erano le dieci di sera trascorse da alcuni minuti. Si incammino’ lentamente verso il quartiere delle prostitute affiancato dalla luce tremolante dei lampioni. Osservo’ quella citta’ a lui sconosciuta e si rese conto che adesso, di notte, era completamente diversa da quella che aveva ammirato le mattine precedenti. Era sparita la bellezza, la gioiosa apparente spensieratezza di una citta’ che in quel momento era buia e tetra. Una carrozza lo supero’ alzando una nuvola di polvere che lo costrinse a scansarsi per non respirarla. Continuo’ a camminare di buon passo. Le strade erano completamente deserte e questo lo mise di buon umore invece che avvilirlo. Forse era perche’ sapeva che stava per sfogarsi. Forse. Se avesse trovato quella adatta a lui.
Finalmente, giunse nel quartiere delle prostitute. Si era informato nei giorni precedenti per sapere dove si trovassero le donnine allegre e, malgrado la sua scarsissima conoscenza della citta’, non era stato complicato trovare la zona giusta. Si guardo’ intorno. Ce ne erano due appoggiate sul muro all’imbocco di una viuzza. No, non andava bene. Ne voleva una sola. Si addentro’ nel vicolo mentre le due prostitute gli lanciavano frasi che sarebbero dovute essere di richiamo. Forse, visto che quella strana lingua continuava ad essere qualcosa del tutto inspiegabile per lui. Si guardo’ intorno di nuovo e vide quella che lui cercava. Non era bella ed era intorno ai quarant’anni ma per lui andava benissimo. Era pesantemente truccata e sorrideva. Un sorriso sguaiato. Si avvicino’ e la donna lo prese per la mano accarezzandolo
“ Ehi beau jeune homme, voulez vous passer le temps dans le paradis?” Non capiva cosa diceva. Non sapeva che gli stava dicendo che se fosse andata con lei gli avrebbe fatto trascorrere del tempo in paradiso ma sapeva di certo che stava cercando di accalappiarlo. Era il suo lavoro, d’altronde. Pero’ quella mano che lo toccava gli faceva schifo. Glie la sposto’ e poi fu lui ad afferrarle un braccio
“ Andiamo” le disse. La donna lo segui’ per un istante e lui sorrise. Avrebbe dovuto far tutto in strada, a meno che lei non gli avesse detto che poteva portarlo a casa sua. Avranno pure una casa queste puttane di Parigi? Il problema era sempre quello di capirsi. La donna pero’ si blocco’ dopo pochi metri
“ Tout d’abord, vous me donnez l’argent” Voleva prima i soldi ma l’uomo non riusciva a comprenderla e si chiese perche’ mai si fosse fermata. Non poteva dialogare. Maledetti francesi e maledetta lingua. Continuo’ a prenderla per un braccio e la donna senti’ che qualcosa non andava. Non si fidava di quello straniero e dalla sua bocca usci’ un urlo. Subito altre prostitute si avvicinarono al luogo dove le urla provenivano. E insieme a loro un paio di uomini armati di coltello e malintenzionati. Erano i protettori ed uno dei due era proprio quello della puttana in questione
“ Tutto bene Marie?” chiese alla prostituta
“ Questo stronzo non vuole darmi i soldi e mi sta facendo male. Mi stringe il braccio” Il protettore si avvicino’ all’inglese che, da parte sua, non riusciva a capire nulla del dialogo tra i due ma sapeva che per lui si stava mettendo male. Non era un tipo grosso e forse avrebbe anche potuto sopraffarlo ma non era da solo ed aveva un coltello in mano. La sua mano scivolo’ nella tasca per sentire il rassicurante gelo della lama del suo coltello. Era indeciso se tirarla fuori. Quelli erano in due, senza contare le prostitute e la possibilita’ che ne venissero fuori altri. Doveva cercare una mediazione
“ Ehi, calmati amico” Tiro’ fuori i pochi spiccioli che aveva in tasca ma il protettore lo afferro’ per il bavero del cappotto
“ Ora tu te ne vai immediatamente se non vuoi finire con una coltellata al cuore. Mi sono spiegato?” No, non si era spiegato ma certi linguaggi del corpo sembravano essere universali. Il tono poi faceva il resto. L’inglese provo’ a parlare nuovamente ma erano parole gettate al vento ed il protettore lo colpi’ con un pugno allo stomaco prima e con un violento diretto al mento poi. Non era un colosso ma picchiava bene e l’inglese precipito’ a terra mentre un rivolo di sangue gli usci’ dal labbro rotto. Il protettore fece poi brillare la lama del coltello alla fioca luce. L’inglese non poteva sapere se voleva solo minacciarlo oppure colpirlo ma sapeva di certo che non poteva correre il rischio di scoprirlo. Si rialzo’ e si guardo’ intorno. Avrebbe potuto tirare fuori il suo coltello e difendersi ma non voleva rischiare. Ci penso’ solo un attimo e poi fece uno scatto cominciando a correre. Meglio scappare da quel luogo. Ripercorse di corsa il vicolo e, senza riprendere fiato, si ritrovo’ ben presto fuori da quel luogo dove stava rischiando grosso. Si volto’ indietro e noto’ che nessuno l’aveva inseguito e tiro’ un sospiro di sollievo, Maledetta puttana! E maledetto quell’energumeno che lo aveva picchiato. Avrebbe dovuto reagire ed una rabbia indicibile gli monto’ dentro. Dovette appoggiarsi addosso ad un lampione per far sbollire quella rabbia. Il suo respiro si era fatto affannoso e sentiva la testa girargli, un po’ per lo sforzo della corsa ed un po’ per non essersi sfogato. Quel desiderio….. Lo sentiva dentro di se, mentre gli saliva per tutto il corpo e le mani iniziarono a tremargli. Doveva calmarsi. Passarono oltre cinque minuti prima che il suo respiro tornasse ad essere normale. Quella sera era andata male e non era riuscito a sfogarsi ma sapeva che l’indomani sarebbe andata diversamente. Per il momento, era meglio andare a farsi una dormita.
 
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view post Posted on 5/9/2016, 20:24     +1   +1   -1

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Ma che sei,come Dumas che ti pagano a capitoli e che devi farne tanti e brevi per guadagnare? Se andiamo avanti cosi, dopo 2 brevi capitoli e non siamo ancora nel vivo dell'azione direi che facciamo prima a mandare l'uomo su marte che a veder il racconto terminato :)
 
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view post Posted on 6/9/2016, 13:14     +2   +1   -1
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Ehi ragazzi, un po' di comprensione ;) ;) Per vari motivi, primo dei quali non far scappare la maggior parte dei lettori, debbo postare il racconto a episodi. Naturalmente, blocco l'episodio proprio nel momento in cui c'è una piccola dose di suspense che spinge a leggere la puntata successiva. Però prometto che sarò più veloce e cercherò di fare episodi più lunghi
 
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view post Posted on 7/9/2016, 14:45     +5   +1   -1
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Terzo episodio

Parigi di mattina era una citta’ piena di vita e Genevieve Boisson non avrebbe rinunciato per nulla al mondo alla sua passeggiata quotidiana. Quella mattina aveva deciso di spingersi un po’ piu’ lontano del solito, approfittando della bella giornata di sole che anche quel giorno sembrava riempire ed illuminare la citta’. Penso’ che sarebbe stato bello passeggiare fino a Montmartre. Perche’ no? Non era proprio vicinissimo e avrebbe dovuto camminare per oltre mezz’ora ma una camminata le poteva solo che far bene. Decise quindi per Montmartre.
Era bella Genevieve. Era bella e giovane e sapeva che molti sguardi maschili si sarebbero posati su di lei. Lo sapeva ma non le dava fastidio. Oh si, quegli sguardi di concupiscenza avrebbero dovuto infastidirla ma a lei piacevano e un po’ si vergognava di questa sensazione. Scaccio’ quei pensieri e, prima di avviarsi verso Montmartre, sorridendo si avvicino’ ad una carrozza che era ferma accanto alla cancellata della villa di suo padre. L’uomo che la guidava si affianco’ alla bella giovane
“ Volete che vi aiuti a montare sulla carrozza, mademoiselle?”
“ No Philippe. Preferisco camminare. E’ una bella giornata di sole e voglio sfruttarla”
“ Avete perfettamente ragione, mademoiselle”
“ Bene, Philippe. Tu comunque seguimi per favore. Ho deciso che andro’ a Montmartre e forse al ritorno potrei essere stanca ed aver bisogno della carrozza” L’uomo fece un cenno col capo e sorrise alla ragazza
“ Come volete, mademoiselle Genevieve. Ad ogni modo, copritevi bene. C’e’ il sole ma fa freddo”
“ Grazie Philippe, ne terro’ conto” La ragazza inizio’ a camminare in direzione di Montmartre. Le piaceva quel quartiere anche se era un po’ fuori mano rispetto alla sua abitazione. Da qualche anno sembrava essere diventato il luogo preferito degli artisti di tutta Europa e a lei l’arte piaceva tantissimo, in particolar modo la pittura. Oh, quanto le sarebbe piaciuto posare per un pittore ed essere la sua musa. Se suo padre avesse saputo di questa sua voglia segreta, l’avrebbe sicuramente messa in punizione e lei non aveva nessuna intenzione di essere punita. Questo desiderio doveva quindi rimanere dentro di lei, al segreto come tante altre sensazioni che quella giovane dama francese possedeva. Continuo’ a camminare di buona lena incurante del freddo pungente, chiusa nel suo cappotto color glicine sotto il quale sporgeva la parte finale del suo abitino lilla. Accidenti all’inverno. Quanto era piu’ bella l’estate quando poteva mettere in mostra i suoi abitini all’ultima moda e attirare cosi’ ancor di piu’ l’attenzione dei gentiluomini, attenzione che comunque non scarseggiava affatto nemmeno quando era, come in questo momento, completamente coperta. Oh, ma cosa andava pensando. Lei aveva Jean Luc e quei pensieri erano disdicevoli. Decisamente disdicevoli.
Altri pensieri si incunearono intanto nella graziosa testolina della fanciulla. Terminata la passeggiata infatti, si sarebbe dovuta immergere negli studi prima che arrivasse il suo istitutore. Non voleva farsi trovare impreparata ma aveva gia’ ripassato qualcosa prima di scendere e le sarebbe bastata un’ora di ulteriore ripasso per essere pronta. I suoi genitori ci tenevano particolarmente allo studio e lei non voleva affatto deluderli. E del resto, una giovane dama moderna come lei doveva essere istruita.
Genevieve continuo’ a camminare allegramente, fermandosi ogni tanto per assistere alle situazioni piu’ disparate che la sua citta’ le offriva e sempre seguita come un’ombra dal fido Philippe. E finalmente si trovo’ in vista di Montmartre. Gli occhi di Genevieve si riempirono di allegria nel vedere questo quartiere cosi’ pulsante di vita e che trasudava arte e cultura in ogni angolo e non poteva certo accorgersi che dietro di lei una donna la stava seguendo fin da quando era uscita da casa. Era una donna vestita modestamente, con un gonnellino ampio e nero ed un fazzoletto che le copriva i capelli neri e fluenti. Il suo sguardo era posato verso il basso, quasi per non farsi notare ma la sua altezza, decisamente superiore al normale tanto da renderla addirittura statuaria, rendeva complicato questo suo desiderio e molte persone, uomini e donne si giravano ad osservare quell’altissima donna vestita da contadina. Il suo volto era appena visibile ma chi si fosse avvicinato tanto da poterla osservare in volto avrebbe notato che si trattava di una donna giovane e molto bella, anche se di una bellezza sicuramente diversa rispetto a quelle delle fanciulle parigine. Cosi’ come diverso era il suo incedere quasi marziale che doveva limitare per non superare la ragazza che doveva osservare. Era quello il suo compito e non poteva perdere di vista Genevieve nemmeno per un secondo.

Il giovane inglese intanto, stava ripensando agli avvenimenti della sera precedente. Se l’era vista davvero brutta. Quel tipo aveva un coltello in mano e non ci avrebbe pensato due volte prima di ficcarglielo in pancia e doveva ritenersi fortunato di essersela cavata soltanto con due pugni. Ma non era finita qui’. Non per lui, almeno. Se pensava a quello che era accaduto, la rabbia gli montava ancora enorme e doveva faticare per reprimerla. Non era tanto per la vendetta, anche se avrebbe voluto avere adesso sotto le sue mani quel bastardo e fargli sputare sangue, ma per quel suo desiderio che era rimasto inespresso e lui aveva assolutamente bisogno di appagare quella sua voglia. E quel bisogno era quasi fisico.
E poi c’era il problema di come muoversi in quella maledetta citta’. Aveva camminato parecchio quella mattina ed aveva perso completamente l’orientamento, senza sapere quindi che si trovava a Montmartre. Per lui era soltanto un quartiere brulicante di persone. Si appoggio’ ad un muro mettendosi ad osservarne alcuni dei numerosi passanti. Quella ragazza, ad esempio. Quanto era bella! Era giovanissima e non avrebbe dovuto avere piu’ di diciotto anni. Ne ammiro’ il collo bianco, l’unica parte del suo corpo insieme al volto esposta al freddo pungente della giornata e qualcosa si mosse dentro di lui. E se invece di una prostituta fosse stata una giovane e bella fanciulla? Perche’ no? C’erano tanti motivi per preferire una prostituta ma quella giovane……. Era alta ed i suoi capelli biondi erano ricci e le uscivano dal cappello in tinta col cappotto. E sicuramente si trattava di una ragazza ricca o almeno benestante, almeno a guardare i suoi abiti. I suoi seni erano nascosti, ovviamente, ma lui se li immagino’ turgidi, cosi’ come dovevano essere quelli di una ragazza di quell’eta’. Aveva un ombrellino in mano che una lieve folata di vento fece ondeggiare e stava sorridendo per quel lievissimo incidente. Era ancora piu’ bella mentre sorrideva e lui sapeva che non avrebbe mai potuto avere una ragazza del genere. Lui lo sapeva. E quella rabbia che aveva gia’ in corpo si moltiplico’. Le sue mani si chiusero a mo’ di pugno. Perche’? Perche’ era dovuto capitare a lui? Dischiuse i pugni e si mise le mani in faccia e quando le tolse uno strano sorriso si era formato sul suo volto. Sapeva cosa doveva fare. Ora lo sapeva.
 
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maxslave
view post Posted on 8/9/2016, 15:42     +1   -1




Bello come sempre. Mi piacerebbe sapere stavolta dove diavolo andrai a parare
 
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view post Posted on 8/9/2016, 17:28     +1   -1
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Dal prossimo episodio, si capirà che piega prenderà questa storia. Ma per capire esattamente dove andrò a parare dovrete attendere l'ultima puntata. Ci sarà, il colpo di scena. Almeno spero di essere riuscito a portare questo racconto ad un punto tale che possa essere considerato tale. Sai che figura di m... se invece lo indovinate subito.......
 
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view post Posted on 9/9/2016, 09:35     +1   -1

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ahahah non ti preoccupare..io non ho ancora capito nemmeno il genere ! dubito che capirò il colpo di scena xD
 
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view post Posted on 9/9/2016, 17:51     +1   -1
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Oh finalmente! Possibile che il mio caro amico Mephisto non mi scriveva nemmeno uno straccio di riga? A parte gli scherzi, aspetto anche qualche commento quando la storia si sarà delineata. Sto correggendo (per l'ennesima volta) il capitolo seguente e domani lo posterò. E allora molte cose saranno chiare.
 
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view post Posted on 10/9/2016, 10:26     +1   -1

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ti avrei scritto anche prima ma ci ho messo un pò a notare la storia xD
in mia difesa me lo potevi scrivere che ne stavi postando una e mi sarei fiondato a leggerla :)
 
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103 replies since 2/9/2016, 16:39   13284 views
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