Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

IL PASSATO DI HANNAH

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view post Posted on 29/2/2016, 19:17     +1   +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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Il passato di Hanna


Prima che vi immergiate nella lettura, cari amici, mi sembra giusto darvi qualche anticipazione su questa storia. Prima di tutto, non è inedita e quindi invito chi l'avesse già letta a non spoilerare. La seconda cosa è che, per la prima volta da quando scrivo questo tipo di racconti, ho creato un'eroina non particolarmente dominante, anche se alcuni lati del suo carattere faranno emergere comunque una certa predisposizione naturale alla dominazione, ma ho basato le sue caratteristiche principalmente sulla sua fisicità, creandola così come la mia mente contorta immagina la donna perfetta e quindi molto abile nelle arti marziali e fortissima.
Ma non sarà un'eroina tutta muscoli ed avrà dei sentimenti fortissimi.
Come si può immaginare leggendo le prime righe, sarà una storia che strizza l'occhio allo spionaggio anche se nel calderone di questo racconto ho inserito molto altro.
Che altro dire? Leggetela perchè credo che ne valga la pena.
Inutile dire che aspetto trepidante i vostri giudizi

Primo episodio

Langley, contea di Fairfax in Virginia. Sede della C.I.A. Mercoledi’ 25 giugno 2008.
Ore 9.05 a.m.

Leonard Baines esito’ un istante prima di bussare alla porta del suo capo. La notizia che aveva appena ricevuto e che era raccolta nel fascicolo che teneva sotto il braccio era di vitale importanza per la sua vita all’interno dell’Agenzia. Pregustava gia’ un avanzamento, un ulteriore scatto della sua carriera che lo avrebbe portato ad essere uno degli uomini piu’ importanti di quella che era la piu’ imponente struttura governativa degli Stati Uniti. E tutto questo prima di giungere a compimento dei quaranta anni. Sospiro’ e sorrise allo stesso tempo e poi busso’.
Samuel Baustein ritrasse alcuni documenti che stava osservando e diede il benvenuto a Baines con un sorriso stereotipato. Non gli piaceva quell’uomo. Oh certo, era una persona con delle capacita’ fuori dal comune ma vedeva in lui un arrivista, una persona che avrebbe messo i suoi interessi persino al di sopra di quelli dell’Agenzia e questo era per lui, per il capo assoluto, una cosa inaccettabile. Sapeva perfettamente che Baines mirava al suo posto ed era cosciente che prima o poi ci sarebbe arrivato, anche perche’ ormai lui aveva appena superato i sessanta anni. Sessanta primavere portate alla grande, con un fisico ancora atletico e addirittura con un certo charme che ne avrebbe potuto fare, malgrado l’eta’, un uomo con delle notevoli capacita’ di seduzione se non fosse stato ancora cosi’ innamorato di sua moglie dopo oltre vent’anni di matrimonio. L’aveva sposata quando aveva abbandonato l’azione e quando la sua vita, che era stata innumerevoli volte in pericolo, aveva cominciato ad essere piu’ tranquilla, quando cioe’ aveva cominciato a dedicarsi alla scalata dell’Agenzia, scalata che aveva raggiunto l’apice quattro anni prima, quando il suo predecessore si era dimesso dopo lo scandalo sulle armi di distruzione di massa in Iraq, armi forse mai esistite e sicuramente mai trovate e che avevano causato una guerra inutile e dispendiosa. Era stata una scelta quasi obbligata quella di mettere Baustein sul trono dell’Agenzia. Il passato trascorso sul campo, da vero agente in servizio, lo faceva essere piu’ vicino ai suoi agenti e le sue scelte erano sempre state ben ponderate, vuoi per la sua esperienza e vuoi per il suo carattere. Insomma, se il predecessore era stato sicuramente un falco, lui, pur non essendo una colomba, aveva i requisiti giusti per far funzionare l’Agenzia nel miglior modo possibile. Ma la tranquillita’ della sua vita era solo apparente. Il suo poteva assomigliare ad un lavoro di routine. La mattina usciva dalla sua bella villetta per dirigersi verso l’agenzia ed alle cinque di pomeriggio vi faceva ritorno, proprio come un normale impiegato o dirigente. Ma nel mezzo, in tutte quelle ore, dalle sue decisioni dipendeva gran parte delle attivita’ di spionaggio della Nazione piu’ potente del mondo. Senza contare tutte quelle volte che era stato svegliato nel cuore della notte per dover diramare ordini che sarebbero arrivati ai quattro angoli del pianeta. E si chiedeva se un giorno Baines avrebbe potuto prendere quelle decisioni nel modo migliore. Ma ancora era lui a comandare. Fece sedere Baines giocherellando con la penna mentre l’uomo di fronte a lui sfodero’ un sorriso a trentadue denti
“ I miei uomini hanno trovato Jim Block” Baustein quasi salto’ dalla sedia
“ Dove si trova?”
“ Barcellona, signore”
“ Cazzo” La reazione di Baustein dimostrava che non aveva accolto quella notizia in modo positivo
“ Non vedo il problema, signore. Il fatto che si trovi all’estero, proprio come immaginavamo, esclude l’F.B.I. e possiamo occuparcene noi di diritto. Il problema era semmai trovarlo ed i miei uomini sono stati molto efficienti, come vede” Baines prese il fascicolo che nel frattempo aveva posato sulle sue gambe, lo apri’ e trasse alcune foto che dispiego’ dinanzi agli occhi di Baustein. Si vedeva una villetta con un delizioso terrazzino ed un uomo, intento ad osservare al di fuori di quella villetta. Le altre foto sembravano quasi la riproduzione della prima ma c’erano delle differenze sostanziali. L’uomo di guardia, ad esempio, non era sempre lo stesso ma non ce ne era mai piu’ di uno. Era evidente che alcuni uomini si davano il cambio a guardia di quella villa e del suo abitante
“ Quanti sono gli uomini che Block ha a disposizione?”
“ Ne abbiamo contati tre. Non dovrebbe essere un grosso problema. La mia squadra e’ gia’ pronta ad intervenire” Baustein si mordicchio’ il labbro
“ E se qualcosa dovesse andar male? Ci ha pensato? E’ vero che sono solo tre uomini, quattro se contiamo anche Block, ma non vedo come possiamo intervenire in terra straniera con tutta la tranquillita’ che lei dimostra. Difficile che possiamo evitare lo scontro a fuoco, a quanto dimostrano le foto. Giusto?”
“ Si, credo che lo scontro a fuoco sia inevitabile”
“ E le pare poco? E poi chi glie lo dice al Presidente?”
“ Non e’ la prima volta che siamo costretti ad intervenire in un Paese straniero”
“ Lo so, Baines, lo so. Ma io so anche che il Presidente non gradisce questi interventi. Soprattutto se sono in un Paese amico. Vede, comunque vadano le cose, il nostro Presidente dovra’ poi scusarsi col Primo Ministro spagnolo e col re Juan Carlos in persona e queste sono situazioni che dobbiamo evitare. Senza calcolare la risonanza internazionale che tale faccenda potrebbe avere. Noi americani non siamo molto simpatici e dobbiamo cercare di evitare che tale antipatia monti in modo maggiore. C’e’ ancora nell’aria il casino che la nostra agenzia ha commesso per cercare di prendere Nicolas Carrière il mese scorso a Roma. Se lo ricorda o debbo rinfrescare la sua memoria?” E come poteva dimenticarlo? Nicolas Carrière o, come veniva chiamato in gergo, <il commerciante>, un algerino di nazionalita’ francese che si occupava di compravendita di oggetti scottanti, dalle armi a qualunque cosa lui potesse ricavarci un buon guadagno. Scovato a Roma dagli agenti della C.I.A., se l’era cavata malgrado lo scontro a fuoco che aveva lasciato sul terreno della Citta’ Eterna un agente e due scagnozzi dello stesso Carrière con conseguente solenne arrabbiatura dell’intelligence italiana e del Presidente del Consiglio del Paese alleato ai quali erano state dovute le legittime scuse. Aveva dovuto prendersi la colpa di quel disastro ed era comunque un precedente che non prometteva bene. E soprattutto era troppo recente. Baines si guardo’ intorno e poi osservo’ di nuovo Baustein
“ Cercheremo di stare attenti, stavolta”
“ Vede, Baines, un conto e’ fare casino in un paese terzomondista, un altro e’ farlo in un Paese amico. C’e’ una differenza sostanziale. O chiediamo l’aiuto degli spagnoli o cerchiamo un’altra via. Non so se lei puo’ comprendere”
“ Certo che capisco” si risenti’ Baines “Ma capisco anche che non possiamo lasciare che un terrorista come Block giri indisturbato. Ha sulla coscienza almeno dieci vittime e la mia squadra ha il fiato sul suo collo. Dobbiamo prenderlo”
“ Oh, su questo non sono d’accordo con lei”
“ Come? Vuol dire che non vuole catturarlo?” Baustein sorrise
“ Non certo vivo. Io voglio il signor James Block morto. Se lo volessi vivo mi basterebbe telefonare al Primo Ministro spagnolo e far inviare una squadra da loro. Sa, un piacere non mi verrebbe negato. E’ probabile che quando Block ed i suoi uomini si rendano conto che sono circondati si arrendano. Non trova?” Baines annui’ e Baustein prosegui’ “E sa perche’? Perche’ e’ probabile che si arrendano? Perche’ non ci sono prove su di loro ed il massimo che possono rischiare e’ possesso di armi. Senza contare che poi comincerebbero i problemi dell’estradizione ed in seguito quelli di un processo dove, come le ho appena detto, non abbiamo prove certe che sia lui l’artefice del massacro. Col rischio che potremo ritrovarcelo libero di girare per le strade di una qualunque citta’ americana. E’ questo che lei vuole?” Baines sospiro’ di nuovo. Inutile negare che Baustein aveva ragione. Era troppo intelligente per non capirlo. Afferro’ un paio delle foto che aveva sparpagliato sul tavolo di Baustein per riguardarsele. Sembrava non esserci alcun modo di catturare Block se non quello di entrare armati nella villetta. Perche’ se e’ vero che agli spagnoli quel commando si sarebbe probabilmente arreso, era altrettanto probabile che non lo avrebbero fatto con gli uomini della C.I.A. Osservo’ il suo capo
“ Cosa propone, allora? Ha qualche idea in mente?”
“ Potremmo inviare un esterno”
“ Un esterno? E spendere un sacco di soldi dei contribuenti per pagare qualcuno per un lavoro che potrebbe fare un gruppo di agenti gia’ pagati dall’agenzia?”
“ Se lei ha in mente il nome di un agente capace di entrare in quella villa e di uccidere quei terroristi in silenzio, me lo faccia. Basta che il nome della C.I.A. non venga tirato fuori per l’ennesima volta. Non sono il tipo che bada alla poltrona ma posso assicurarle che non vorrei andare in pensione prima del tempo. In quel caso, ho la netta sensazione che lei mi seguirebbe. Vorra’ dire che avro’ un compagno per giocare a bridge ed un avversario per il golf. Cosa ne dice?” Baines squadro’ Baustein quasi con odio. Se qualcosa fosse andato storto, quell’uomo lo avrebbe trascinato con se e le sue mire, le sue ambizioni sarebbero naufragate con un insuccesso che, stando alla visione del suo capo, era da ritenere probabile. Sempre che con insuccesso si includesse una sparatoria, morti ed una fuga precipitosa prima dell’arrivo dei poliziotti spagnoli. Chino’ il capo
“ Ha in mente il nome dell’esterno?”
“ Ce n’e’ uno solo in grado di svolgere una missione del genere: Sciarada"
 
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8Dark8
view post Posted on 29/2/2016, 22:18     +1   -1




Boooooooom!! Amico che inizio col botto! Azione e spionaggio in salsa eventuale femdom? Dove devo firmare hahaha

Sciarada quindi... Mmm tante domande, la lunghezza dei capitoli successivi spero rimanga questa perché secondo me é perfetta, lo stile come sempre ti trasporta in un altro mondo proprio e sembra di stare. Li mentre gli agenti parlano. Bravissimo.

Che altro dire? Attendo il seguito con un sorriso.

Ciao Davide! Un altro centro
 
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view post Posted on 1/3/2016, 14:46     +1   -1
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Grazie Dark. La tua recensione è sempre molto importante per me perchè tu conosci i meccanismi e le difficoltà di improntare una storia che non sia solo un lungo elenco di azioni feticistiche o di dominazione. Però attenzione. La mia nuova eroina ha ben poco della donna dominante anche se ho inserito qualche situazione nella quale si erge in qualità di essere di livello superiore. Ma è tutto basato sulla sua fisicità, sulla sua forza fisica. Beh, insomma, è quello a me piace e un'eroina con quelle qualità mi manda fuori di testa. Però credo che sia una lettura adatta anche a coloro che non hanno le mie stesse fissazioni e le scene di lotta sono poi ridotte al minimo essenziale. Per quanto riguarda la lunghezza dei capitoli proverò ad accontentarti. Però se tu hai notato, il capitolo inizia con il luogo, la data e l'ora in cui si svolge l'avvenimento, cosa abbastanza rilevante nel prosieguo del racconto. Ecco, non vorrei inserire in uno stesso episodio postato più avvenimenti a meno che questi non siano molto corti.
Speriamo di non deludere te e tutti coloro che mi leggono.
 
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view post Posted on 1/3/2016, 15:26     +1   -1

Professore/essa SM

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Di Davide Sebastiani mi permetto di consigliare a tutti " il regalo di compleanno " un racconto a dir poco fantastico
 
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view post Posted on 1/3/2016, 18:29     +1   -1
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CITAZIONE (schiavoleccastivali @ 1/3/2016, 15:26) 
Di Davide Sebastiani mi permetto di consigliare a tutti " il regalo di compleanno " un racconto a dir poco fantastico

Grazie della sponsorizzazione. Credo anch'io che sia uno dei miei migliori racconti
 
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maxslave
view post Posted on 1/3/2016, 23:58     +1   -1




Bellissimo inizio. Sembra proprio una spy story. Dove posso trovare "il regalo di compleanno?"
 
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view post Posted on 2/3/2016, 19:46     +1   -1
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Grazie. Spero che ti piaccia anche il prosieguo
Quel racconto lo puoi trovare tra quelli di circa sei o sette mesi fa postati sul Sire. Piu' vecchi, se ti va, c'è <dominazione mortale> che ti raccomando vivamente e <il nostro sabato sera> il primo che ho postato circa due anni fa e che mi riguarda particolarmente in quanto è un fatto vero. Questo però non lo trovi a nome mio ma con quello di un mio amico di nome <mephistofele> che lo fece per me
 
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view post Posted on 3/3/2016, 18:24     +1   +1   -1
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Secondo episodio

Mercoledi’ 25 giugno 2008 ore 11.30 a.m. Baton Rouge Lousiana

Hannah Kolb scese dalla sua bicicletta inserendola nell’apposito supporto fatto a forma di U rovesciata situato a fianco del supermercato. Si tolse il caschetto e lo mise in una specie di sacca fatta di tela robusta di color ecru’ posta dinanzi al manubrio e si avvio’ all’interno del supermercato provando, appena entrata, un piacevole senso di refrigerio. D’altronde, il caldo di quell’estate era veramente torrido e lei si era appena fatta oltre trenta chilometri in bicicletta. Giro’ per gli scaffali alla ricerca di cio’ che le serviva e, dopo aver riempito la sporta dei cibi che le interessava comprare, si avvio’ verso una delle casse mettendosi in fila dinanzi a quella che riteneva fosse la piu’ veloce. La cassiera era una donna di circa quarant’anni troppo truccata, con una massa di capelli rossi e ricci intenta a masticare una chewingum in modo piuttosto volgare e quando Hannah giunse di fronte a lei le sorrise
“ Ha la scheda del nostro supermercato, bella signorina? Quella per gli sconti”
“ Ne sono sprovvista” rispose la ragazza sorridendole a sua volta
“ Male. Ci sono un sacco di dollari che lei puo’ risparmiare” Afferro’ da sotto il bancone una scheda, la timbro’ e poi la offri’ alla ragazza che ringrazio’, pago’ ed usci’.
Il caldo torrido la accolse di nuovo ma Hannah non sembro’ preoccuparsene troppo malgrado la tuta blu di cotone che indossava, larga e comoda ma con le maniche lunghe, le faceva sentire quel caldo in modo ancor piu’ intenso. Afferro’ la sua bicicletta togliendola dal supporto, mise la sporta della spesa nella sacca traendone il suo caschetto e stava per indossarlo quando senti’ una voce chiamarla
“ Hannah. Hannah Kolb. Sei proprio tu?” La ragazza si giro’ nel sentire il suo nome e sorrise apertamente al ragazzo che l’aveva chiamata. Si trattava di Trevor Cole, un suo compagno di classe. O meglio, poteva definirlo ormai come un suo ex compagno visto che aveva da poco terminato insieme a lui la high school e doveva decidere per il college. Non che avesse particolari problemi. Con la sua media poteva scegliere qualunque college ma lei non voleva allontanarsi dalla Lousiana e stava quindi per scegliere un college che si trovasse all’interno dello Stato. Forse la Tulane University che si trovava a New Orleans. Certo, non era proprio il massimo e lei aveva delle capacita’ decisamente superiori che le avrebbero potuto far frequentare il meglio del meglio dei college americani con risultati straordinari ma non era la fine del mondo e si trattava in fondo di un college discreto. Hannah mise il cavalletto alla sua bicicletta e fece un paio di metri per andare incontro a Trevor che bacio’ castamente sulla guancia. Il ragazzo contraccambio’ con fervore. Dio quant’era bella Hannah. Le piaceva da sempre anche se, al contrario delle altre ragazze, non vestiva mai alla moda e preferiva indossare abiti che non facevano risaltare la sua bellezza. Ma non poteva certo nascondere il suo bellissimo viso, i suoi lunghi capelli neri che teneva perennemente raccolti, i suoi splendidi occhi verdi e la sua statura che doveva superare abbondantemente il metro e ottanta considerando che era praticamente alla sua altezza. E lui di centimetri ne misurava ben 183. Ma era la sua dolcezza, la sua intelligenza ad averlo colpito fin dal primo giorno che aveva frequentato la high school e che l’aveva incontrata. E non era certo il solo. C’era una fila lunghissima di pretendenti intorno a quella ragazza. Ma Hannah aveva sempre declinato ogni invito suo e degli altri ragazzi. L’aveva fatto in maniera gentile, quasi scusandosi e non si conoscevano avventure galanti della ragazza. Si diceva che fosse ancora vergine a 19 anni compiuti. Una cosa inimmaginabile considerando i tempi. Trevor cerco’ il suo sorriso piu’ smagliante
“ Che bella sorpresa, Hannah. Come mai in citta’?”
“ Ci vengo almeno due volte a settimana, Trevor”
“ Per fare la spesa?”
“ Anche”
“ Possibile che tu ti debba fare tutti questi chilometri? Non esistono altri supermercati nei dintorni di dove abiti?” Hannah sorrise a sua volta
“ Ma certo che esistono ma comunque distano almeno dieci chilometri dalla mia casa e quindi ne approfitto per fare un po’ di bicicletta. Prima, quando venivo a scuola, me li facevo tutti i giorni e quindi non e’ una gran fatica per me” Trevor acconsenti’ con un altro lieve sorriso ma poi si fece serio
“ Senti Hannah, lo so che non dovrei ma vorrei approfittare di questo incontro. Stasera facciamo una festa io ed altri ragazzi. Lo so che tu non ami questi avvenimenti ma questa e’ una festa speciale. Sara’ a pagamento ed i proventi saranno devoluti a favore degli sfollati di Katrina. Sembra assurdo ma a tre anni di distanza ci sono ancora molte cose da fare e tante abitazioni da ricostruire. Faremo beneficienza e ci divertiremo. Non e’ un’ottima idea?” Hannah sospiro’ nervosamente. Non sarebbe stata una cattiva idea una festa. Lei che si vestiva carina, che si truccava e che stava a stretto contatto con i suoi coetanei. Ma lei non poteva, non doveva. Rovisto’ nella tasca dei suoi pantaloni e tiro’ fuori delle banconote offrendone poi due da dieci dollari a Trevor
“ E’ un’ottima idea. Questo e’ il mio contributo ma dubito che potrai vedermi ad una festa”
“ Ma perche’? Diamine Hannah, perche’? Sei giovane, sei bella e intelligente. Perche’ non vuoi stare con i tuoi coetanei? Io sarei felice di stare con te, di trascorrere del tempo con te” Hannah lo guardo’ dapprima con disapprovazione ma poi il suo sguardo si fece dolce e allungo’ una mano per accarezzare il volto di Trevor
“ Perche’ io non sono fatta per una vita del genere, Trevor. Tu sei un caro ragazzo, sei dolce e anche molto carino e sicuramente molte ragazze ti verranno dietro. Ma io sono….Io sono diversa” Trevor Cole sussulto’
“ Non ti piacciono gli uomini? Dimmelo e cosi’ mi metto l’animo in pace”
“ No Trevor. Non intendevo diversa in quel senso. Mi piacciono i maschi ma….Ti prego, non farmi continuare. Ci sono delle cose nella mia vita che e’ meglio che rimangano dentro di me. Ciao Trevor. Ti auguro tutto il bene possibile” Hannah si infilo’ il caschetto e monto’ in sella alla bici ma, prima che si allontanasse, Trevor fu di nuovo vicino a lei. Non poteva attendere oltre. Era stato un caso a fare in modo che incontrasse la ragazza che gli piaceva e doveva dare un seguito a quel caso. Per fermarla e prima che lei si allontanasse con la sua bicicletta, afferro’ il braccio della ragazza all’altezza del bicipite e quasi rimase paralizzato dallo stupore. Non era enorme ma era strano. Non sembrava di toccare un arto, sia pur ricoperto da indumenti, ma piuttosto qualcosa di una consistenza decisamente superiore. Qualcosa di caldo ma di terribilmente duro
“ Cristo santo” bofonchio’ “Ma cosa diavolo hai al posto del braccio?” Hannah lo guardo’ contrariata. Non amava il contatto fisico, non le piaceva essere toccata. Non in quel modo ed in quel punto, almeno e sicuramente non in una situazione del genere
“ Ti prego, Trevor, togli quella mano dal mio braccio” Il ragazzo rimase pero’ ancorato a quella presa. Era una sensazione strana. Piacevole, quasi eccitante e non aveva nessuna intenzione di interrompere quel contatto, sia pure un contatto filtrato dalla tuta che la ragazza indossava
“ Sei….sei muscolosa. Cioe’…Non ti ho mai vista sotto questo aspetto. E’ strano, non si direbbe. Sei cosi’ snella, cosi’ flessuosa”
“ Lasciami Trevor. Non sono muscolosa, ho semplicemente un braccio tonico. Mi piace stare in forma e per questo che mi faccio tanti chilometri in bici. Dai, piantala” Il ragazzo pero’ non toglieva la sua presa e anzi, strinse ancor di piu’ quasi per assaggiare la consistenza di quel muscolo che non vedeva ma che sentiva e che non riusciva a scalfire malgrado la ragazza non facesse nulla per metterlo in evidenza
“ Ora capisco. E’ per questo che vesti sempre in maniera cosi’ castigata. Ti vergogni di avere dei muscoli”
“ No Trevor, non mi vergogno. Non mi piace mettermi in mostra. Tutto qui’. E ti ripeto, non sono una montagna di muscoli. Faccio molto sport ed il mio corpo recepisce perfettamente i miei allenamenti. Ora devo andare. Vuoi farmi rientrare in possesso del mio braccio?” Trevor pero’ non si mosse. Quel contatto era troppo piacevole per terminarlo e Hannah dovette agire. Con l’altra mano afferro’ fermamente il polso del ragazzo e, malgrado lui facesse resistenza, lo costrinse agevolmente ad abbandonare la presa. Trevor rimase ancor di piu’ scosso
“ Dio mio quanto sei forte. Hannah, e’ per questo che mi respingi? E’ per questo che respingi tutti i ragazzi che vogliono corteggiarti? Perche’ non siamo alla tua altezza?” La ragazza sorrise
“ No Trevor, non e’ per questo. E’ semplicemente perche’ ti considero un caro ragazzo ma non ti amo. Ma ti voglio bene. Come ad un amico. Se ti amassi, non starei a guardare la forza fisica o qualunque altra differenza che intercorre tra di noi”
“ Io pero’ ti amo. Oh Cristo, te l’ho detto finalmente. Se mi conoscessi meglio, se mi frequentassi anche al di fuori della scuola, potresti innamorarti di me” Hannah scruto’ Trevor. Era carino, decisamente carino. Con quella t-shirt blu che metteva in mostra un fisico atletico, i pantaloncini corti, ideali per il caldo umido di Baton Rouge, che denotavano la massa muscolare di un ragazzo sportivo ma soprattutto con quel viso quasi ingenuo, da bravo ragazzo e con quei capelli castani arruffati che gli donavano un aspetto decisamente affascinante. Ma lei non doveva. Non poteva. Il suo cuore non era libero. Accarezzo’ il volto di Trevor e poi spinse sui pedali
“ Mi dispiace, Trevor. Non sono la ragazza che fa per te” L’attendevano trenta chilometri per arrivare a casa sua.


Langley, contea di Fairfax in Virginia. Sede della C.I.A. Mercoledi’ 25 giugno 2008. Ore 12.08.

Samuel Baustein fece accomodare di nuovo dinanzi a lui Leonard Baines
“ Mi ha fatto chiamare, signore?” Baustein accenno’ di si con la testa
“ Ho contattato Sciarada ed ho gia’ il suo assenso. Domani mattina lei volera’ a Barcellona e li’ si mettera’ in contatto con lui e gli fornira’ tutti i dettagli dell’operazione”
“ Vuol dire che lo incontrero’ di persona?”
“ Esatto, Baines. Sciarada non e’ un fantoccio o un personaggio irreale. E’ un uomo in carne ed ossa e lei dovra’ incontrarlo di persona”
“ Ma allora, se conosciamo il suo volto, perche’ non lo prendiamo dopo il suo lavoro?”
“ Vede, questo e’ il motivo per cui io sono seduto sulla scrivania del capo e, se posso darle un consiglio, e’ anche il motivo per cui lei, se e quando si trovera’ al posto mio, avra’ delle difficolta’ immense. Perche’ lei non riesce a mettere al primo posto i doveri dell’agenzia”
“ Cosa intende? Che io non sono un buon agente?”
“ Oh no. Lei e’ un ottimo agente e la sua carriera non si fermera’. A patto che riesca a comprendere che certe situazioni vanno viste sotto una certa ottica che non sempre deve essere quella che si vede in apparenza. Le confido una cosa. Ho incontrato Sciarada venti anni fa’ ed era un uomo di oltre quarant’anni. Chi lo ha incontrato in seguito mi ha detto che era un uomo molto piu’ giovane, di circa trent’anni. Cosa le fa supporre?”
“ Che quell’uomo ha addestrato un ragazzo che poi ha preso il suo posto. E’ un’ipotesi fumettistica ma mi sembra l’unica possibile”
“ Esatto. E a me, all’agenzia, chi siano quegli uomini non importa. Non deve importare. Si, forse potremmo catturarlo o ucciderlo. Ma perche’ mai?”
“ Perche’ e’ un killer. Perche’ e’ un uomo che uccide a pagamento”
“ Noi non facciamo operazioni di polizia, mio caro Baines, e lei lo sa perfettamente. Non sta a noi catturarlo. A noi Sciarada fa comodo, cosi’ come fanno comodo gli altri esterni, che siano singoli oppure gruppi, come ad esempio i mercenari dell’Angola o i paramilitari del Belize. L’importante e’ che stiano dalla nostra parte. E Sciarada sta appunto con noi. E’ un killer ma ha la sua professionalita’ e la sua deontologia. Accetta solo lavori dove le persone che deve eliminare siano quelli che si possano definire i ”cattivi”. E Block rientra ampiamente nei suoi parametri visto che, quanto a cattivo, ha ben pochi rivali. Il suo attentato a Denver ha fatto dieci vittime tra cui un bambino. E questo e’ il motivo per cui lui ha immediatamente accettato il contratto. Quindi, per concludere, lei lo incontrera’ e lo mettera’ al corrente della situazione, da dove sono dislocati gli scagnozzi di Block fino alla camera dove dorme il terrorista e poi lo lascera’ da solo. Non lo segua per niente al mondo. Se ne accorgerebbe subito e l’operazione salterebbe in aria. Dovra’ soltanto tenere pronta una squadra delle pulizie ed eliminare ogni traccia, compresi naturalmente i corpi che resteranno a terra. E’ tutto chiaro?”
“ Si signore. Credo che sia quasi tutto chiaro. Ho ancora un piccolo dubbio. Il pagamento come avverra’?”
“ Oh, di questo non si preoccupi. Il pagamento avverra’ tramite il solito canale che lui usa. Niente di segreto. Quando lei siedera’, semmai dovesse sedersi, sulla mia poltrona, potra’ aprire tanti fascicoli e dentro uno di questi trovera’ tutto quello che riguarda Sciarada. Lui non e’ un nostro agente ma posso assicurarle che ci ha tolto piu’ di una volta le castagne dal fuoco. E sempre in gran segreto e soprattutto in silenzio”
“ Credo di aver compreso, signore”
“ Bene” concluse Baustein facendo cenno che la conversazione era terminata. Baines si alzo’ e si diresse verso la porta quando Samuel lo richiamo’ “Ah Baines. Ha fatto un buon lavoro nel trovare Block”
“ Grazie signore” Forse, Baustein era meno peggio di quello che pensava.
 
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8Dark8
view post Posted on 4/3/2016, 08:59     +1   -1




Questo si preannuncia un capolavoro, fin qui é proprio un libro vero e proprio xD

Spettacolo! Continua cosi Davide

Un saluto
 
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view post Posted on 4/3/2016, 09:27     +1   -1

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view post Posted on 5/3/2016, 15:29     +1   -1
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CITAZIONE (8Dark8 @ 4/3/2016, 08:59)
Questo si preannuncia un capolavoro, fin qui é proprio un libro vero e proprio xD

Spettacolo! Continua cosi Davide

Un saluto

Grazie infinite Dark. In effetti, l'ho voluto scrivere proprio come un libro, ovviamente con le dovute differenze di stile. Non se se ti ricordi di quei libri di spionaggio che andavano tanti anni fa. Forse no perchè tu sei molto più giovane di me. Però a me facevano impazzire e li compravo usati. Ecco, ho scritto questa storia strizzando l'occhio a quei libri. L'unica vera diffrenza è che non c'è l'eroe ma l'eroina visto che di solito le donne o erano vittime o erano cattivissime.
Ciao

CITAZIONE (mephistofele84 @ 4/3/2016, 09:27)
davvero bello

E caro Mephistofele, credo che questo racconto, pur non essendo una novità assoluta, lo sia per te che di solito hai in anteprima qualche anticipazione. Fammi sapere se ti piace il proseguimento, mi raccomando. E se non dovesse piacerti, statte zitto. :D :D :D
 
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view post Posted on 5/3/2016, 21:41     +1   -1
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Vai Davide che la tipa mi piace ! :blink:
 
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Spero che ti possa piacere anche nel prosieguo. Promette bene e manterrà quelle promesse
 
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view post Posted on 6/3/2016, 15:58     +1   +1   -1

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Nononono! Ormai Davide ha capito che sappiamo che è bravo...elogi solo alla fine del racconto. Tra un capitolo e l'altro scrivete solo critiche. Che lui e Dark8 han talmente preso gusto a ricevere lodi tra un capitolo e l'altro che ora spezzattano i racconti in capitoli da una linea :) :) :)
 
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view post Posted on 7/3/2016, 19:10     +1   +1   -1
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Sottomesso anomalo. Più unico che raro

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CITAZIONE (Vtx @ 6/3/2016, 15:58) 
Nononono! Ormai Davide ha capito che sappiamo che è bravo...elogi solo alla fine del racconto. Tra un capitolo e l'altro scrivete solo critiche. Che lui e Dark8 han talmente preso gusto a ricevere lodi tra un capitolo e l'altro che ora spezzattano i racconti in capitoli da una linea :) :) :)

Ma non è vero!!!!! I miei capitoli sono più o meno sempre della stessa lunghezza e Dark fa capitoloni che ci metto un'ora a leggerli. E poi non è giusto che riceva critiche tanto per. Guarda che gli elogi ci spingono a continuare a spremerci le meningi. Magari un elogio piccolo piccolo. :D :D :D Va beh, fai te, l'importante è che lo leggiate. Aspetterò la fine per sapere come è andata
 
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