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| FJ.P complimenti!!
L'aneddoto che hai raccontato descrive appieno ciò che differenzia chi insorge davanti a un sopruso e chi lo realizza.
Anche io sono propenso a credere che coloro i quali agiscono in tal guisa siano persone "disturbate" e che il loro disturbo affondi le radici in esperienze passate o presenti che suscitano in loro rabbia e anche una certa voglia inconsapevole di autodistruzione.
Però un mio carissimo amico noto psichiatra forense dice sempre che il disagio psicologico a qualsiasi livello e con qualsivoglia intensità si innesta nel carattere della persona e io proprio per la stima che nutro nei riguardi di questo amico sono oramai portato a pensare così.
Dunque è vero che la famiglia, le amicizie, le cattive compagnie hanno un ruolo nella fenomenologia del bullismo o dei maltrattamenti latu sensu, però dobbiamo convincerci che molto ce lo mettiamo noi per evolvere in un modo o nell'altro.
Personalmente sono altresì convinto che bisogna essere buoni con chi è buono e prepotente con chi è prepotente però vedo che in pratica moltissimi fanno il contrario e sono lupi con chi è agnello e si trasformano in agnello con i lupi.
A scuola io ho sempre fatto parte di una minoranza di persone ma non per indole eremita o poco incline alla condivisione ma perché purtroppo anche se non sfocia in bullismo in ogni scuola, meglio in ogni posto dove ci sono altre persone che vivono gomito a gomito, - lavoro, oratorio, scuola calcio, etc - c'è una malsana voglia di appartenenza di fare parte di un gruppo anche a costo di sacrificare i propri ideali e convincimenti.
Credo sia capitato a tutti assistere a episodi che riguardassero ciò.
Io, che ho fatto nuoto a livello agonistico per 20 anni e ho giocato a pallone arrivando anche a far parte della primavera dell'Ascoli Calcio posso dirti che ne ho visti a profusione di episodi in cui si canzonava questo o quel compagno.
Perpetrati sempre da chi però? Dai mediocri.
Il più forte della squadra primavera dell'Ascoli calcio del 1983 - Regoli il suo cognome - un giocatore che aveva una tecnica incredibile quasi degna del suo idolo ZICO invece incoraggiava, sosteneva e spronava tutti .
Purtroppo la verità è che l'aurea mediocritas esiste da sempre e in essa ci sguazzano quelli che affossando gli altri credono di salire più in alto.
Chi è veramente grande non ha bisogno di umiliare, vessare affossare un altro per ergersi sopra di lui
Chi è veramente grande accetta di non essere IL PIU' GRANDE
Stigmatizzo il comportamento delle ragazze che esercitano il bullismo anche se posso capire che a livello puramente mentale possa eccitare una scena "reale" di umiliazione.
Io comunque reagirei come te mille volte.
MissMad ha sintetizzato in maniera esaustiva e bellissima ciò che ho detto anche io circa la consapevolezza da parte di chi è grande di non essere il PIU' GRANDE definendolo "scarafaggio"
eccezionale!!
scusate mi è saltata una frase
definendo scarafaggio chi agisce da bullo.
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