Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Alla ricerca di un lavoro

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sguatteroAP
view post Posted on 2/10/2014, 14:59     +2   +1   -1




CAPITOLO I
L'ANNUNCIO
Ore sette del mattino, come tutti i giorni Giuseppe si sveglia, fa colazione, e si mette davanti al computer visitando i consueti siti di annunci di lavoro.
Dopo giorni, mesi di ricerca, eccone uno che coglie la sua attenzione:"Studio legale in crescita cerca segretario/a anche privo di esperienza specifica, dotato di buona volontà, capacità di apprendimento, doti relazionali, discrezione e buona educazione . Rivolgersi per un colloquio al 3** *** ****.
Giuseppe intorno alle 9 chiama, e una voce elettronica gli consiglia di inviare il proprio curriculum all'indirizzo mail avv*******@gmail.it, per poter essere poi eventualmente richiamato
Passano dei giorni e lui ormai non pensa più all'annuncio in questione, "sarà come tutti gli altri, intanto continuo a cercare"...
Fino al venerdì pomeriggio, quando al bar con gli amici, il cellulare comincia a squillare e lui sembra riconoscere il numero.
G: Pronto?
AVV:Pronto, signor Giuseppe N*****?
Una voce suadente, giovane, femminile lo avvolge d'improvviso...
G: Si, sono io, con chi parlo?
AVV: Buonasera, Giuseppe. Sono l'avvocatessa Beatrice P******* e ti chiamavo per aver risposto cortesemente al mio annuncio riguardo la ricerca di un segretario. Il tuo curriculum m sembra alquanto interessante, poiché sprovvisto di esperienze particolari, ma vedo che sei laureato. Mi piacerebbe incontarti.
G: Mi dica lei, quando, signora.
AVV: Stasera alle 19, può andar bene?
Erano le 16.30, a Giuseppe sarebbe rimasto giusto il tempo di andare a casa, sbarbarsi, lavarsi, mettersi in abiti formali e correre la sua potenziale datrice di lavoro(di cui scopriva il sesso solo in quel momento). Un po' confuso non sa se accettare subito, o magari mediare un appuntamento per il lunedì successivo, avrebbe avuto più tempo anche per prepararsi in qualche modo al colloquio, ma si sente in dovere di dover accettare, il lavoro potrebbe essere preso da qualcun altro.
Dopo aver accettato, l'avvocato gli lascia l'indirizzo e gli raccomanda la massima puntualità
Alle 18.45 Giuseppe parcheggia la propria auto al civico indicatogli via telefono, una zona elegante della città. Attende ancora 5 minuti, poi decide di suonare.
AVV:Si, Giuseppe, entra pure e accomodati in sala d'attesa, sono al momento occupata, cerco di sbrigarmi abbastanza in fretta. Va bene?
G: Si, signora, certo, nessun problema...
AVV: Bene..mettiti pure comodo, sfogliati qualche rivista nel frattempo...
Giuseppe entra e dopo aver attraversato il cortile, attraversa la porta d'ingresso, ritrovandosi all'interno di un appartamento piuttosto di alto livello, l'avvocato in questione sarà certamente affermato, e sicuramente di una certa età, dalla voce sembrava indefinibile, ma sicuramente al di sopra della sua, più dei suoi 32 li dovrà avere, pensa.
Si accomoda su una delle sedie e comincia a sfogliarsi nervosamente, come spesso accade prima di ogni colloquio, le riviste buttate su un tavolino al centro della stanza. Alcune prettamente improntate su un ambito legale, qualcuna più leggera.
Il tempo passa e Giuseppe continua a leggere. Sono ormai le 19.15 e si sente solo una voce bassa provenire dall'interno dello studio, qualche risatina(starà parlando con qualche amica, o suo marito, pensa...) Giungono le 19.30 e quella porta non si apre. Ora Giuseppe comincia a pensare che sia, nonostante la differente posizione in quel contesto, poco educato da parte dell'avvocato lasciarlo attendere così a lungo.
Passano altri 10 minuti e Giuseppe sembra intenzionato ad andar via senza neppure avvisare se tra ancora 5 minuti nessuno si affacci alla soglia. Al diavolo lei, lo studio, il lavoro e tutto il resto. Ho una dignità e che diamine, non si può far attendere una pers...All'improvviso un rumore di tacchi si fa sempre più alto e la porta dello studio si spalanca.
AVV: Buonasera, Giuseppe, Avvocato Beatrice p********, piacere
Una Donna giovane, sicuramente sotto la trentina, bruna, riccia, con un trucco elegante e sobrio, dei pendagli chicchissimi ai lobi delle sue piccole orecchie, un tailleur gessato scuro a righe bianca, giacca e pantaloni, una camicina celeste con dei risvolti sui polsi della giacca, delle mani curatissime con delle unghia lunghe, smaltate e fresche di manicure, degli anelli, pochi e sobri ma di prestigio e costo, delle Louboutin daffodile nere brillanti con tacco 12 ai piedi. Una donna bellissima, di classe, elegantissima...
Giuseppe, tra l'insicuro e lo sforzo messo in campo riesce a superare questo momento di imbarazzo dovuto alla sorpresa del caso, e si presenta a sua volta.
Entra nello studio, un enorme tappeto con una scrivania in mogano e una poltrona in pelle a schienale largo e alto avvolge la Dottoressa che sinuosamente si accomoda accavallando comodamente le gambe, di fronte a lei due poltrone più piccole, sempre in pelle nera dalla parte opposta, dove Giuseppe su una delle due trova il suo posto, cercando di andare oltre questa sensazione di essere davvero diventato piccolo piccolo di fronte a tanta maestosità
Avv: Dunque, giuseppe. Come ti dicevo ho letto il tuo curriculum. Io sono un'avvocatessa del foro di ****** impegnata severamente in cause di un certo livello nonostante la mia giovanissima età(l'uso del superlativo faceva intendere che fosse ancor più giovane dei 28/29 che Giuseppe a quel punto aveva pensato lei avesse). Pensavo di riuscire da sola, ora mi rendo conto invece di aver bisogno di un sostegno. Sono impegnata in vari tribunali, vado spesso in giro, tanti documenti da scrivere, da leggere, tanta, tanta roba. Ho bisogno di una persona valida, precisa, discreta e soprattutto educata, pronta a schizzare(e dice schizzare lasciandosi scappare un sorrisetto) ad ogni mia richiesta. Un segretario all'interno dello studio che si trasforma in autista, portaborse o che vada a svolgermi commissioni che magari nulla abbiano a che fare con il mio lavoro ma per me importanti dal punto di vista personale e dunque...improrogabili. Un factotum sufficientemente...bravo e conscio del proprio ruolo. So che la mia può sembrare una richiesta piuttosto esigente, ma saprò ripagare il mio collaboratore in maniera adeguata. Oltre al mio lavoro ottimamente remunerato, sono ricca di famiglia e non ho alcun problema ad affermarlo. Quindi...questo è quanto.
Di te cosa mi racconti?? Non hai molte esperienze, né in merito al mio ambito, né altrove...
Giuseppe; Dunque, Signora, io ho passato più tempo a studiare e i lavori sono sempre stati saltuari, come cameriere, lavapiatti, cose di questo genere, sa, per mantenermi durante gli studi. Per il resto, l'esperienza valida è quella come impiegato in una ditta ortofrutticola e qui...
AVV: Va bene Giuseppe, il mio sesto senso mi dice che posso fidarmi di te. Voglio testarti, da quanto vedo, sei stato abituato a servire(e un altro sorriso si stampa sul viso bellissimo e sicuro della Dottoressa). Se non ti preoccupi di ricevere tanti ordini dalla sottoscritta...beh, ti terrò molto volentieri.
GIUSEPPE: Si figuri, ho tanta voglia di lavorare, questa potrebbe essere un'esperienza soddisfacente...
AVV:Va bene, domattina alle 8 ti voglio qui, ho del lavoro fisico da farti svolgere...è per te un problema??
GIUSEPPE:No, no, si figuri!
AVV:Devo risistemare della roba qui nello studio, ho traslocato un mese fa ma ad oggi tanta roba non mi è semplice trovarla. Puoi andare! A domani mattina.
GIUSEPE: La ringrazio, signora. Buona serata a lei...

Edited by sguatteroAP - 6/10/2014, 22:04
 
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sguatteroAP
view post Posted on 2/10/2014, 15:44     +2   +1   -1




CAPITOLO II
IN PROVA(PARTE PRIMA)
Giuseppe torna a casa felice di aver trovato finalmente lavoro, a quanto pare anche abbastanza remunerato(Già, non aveva chiesto il compenso, ma la presentazione dell'avvocato sembrava dargli fiducia in tal senso).
La presentazione dell'avvocatessa, poi. Una donna giovanissima, bellissima e così sicura di se. L'utilizzo delle parole servire, ordini e l'accento utilizzato quando ha pronunciato quelle parole, hanno risvegliato in lui un certo piacere nascosto nel tempo:la passione per la sottomissione nei confronti del sesso femminile, il feticismo verso abiti eleganti, calzature di classe, monili raffinati...e per i piedi. Tutto questo non faceva che farlo fantasticare. Però allo stesso tempo, finiva giusto di conoscere la propria datrice di lavoro e che quindi sarebbe andato giù cauto. Magari gli sarebbe piaciuto ancor di più il proprio lavoro, obbedendo a continui ordini da parte di una Donna di classe, in posizione, seppur all'interno del contesto lavorativo, dominante. E magari avrebbe sortito anche risultati migliori. Che dire, unire l'utile al dilettevole facendosi anche pagare!!! Non gli sembrava vero.
Giunto a casa, cena e a letto presto. Suona la sveglia, doccia, G indossa degli abiti formali ma non troppo, visto che oggi dovrà occuparsi di cose non proprio da impiegato.
Giunge in orario allo studio dove la Dottoressa è già lì ad attenderlo.
G:Buongiorno, Dottoressa
A:Buongiorno, Giuseppe. Signora andava bene...rende l'idea, ti consiglio di chiamarmi così...anzi. Chiamami così. Va bene...Giuseppe?
G:si, Signora, come gradisce.
A:Prendi un caffè?
G:Si, Signora, La ringrazio.
A:Bene, vai di là, dall'ingresso si entra in un'altra stanza dove c'è una piccola cucina. Preparalo anche per me. Troverai anche un vassoio. Se necessario, dovrei lavare anche le tazzine.
G:Si, Signora. Faccio subito.
A:eheh...
Giuseppe corre in cucina a preparare il caffè dove non trova soltanto le tazzine da lavare, ma il lavello completamente pieno di roba sporca che presumibilmente toccherà a lui lavare.
La Dottoressa, vestita oggi in pantaloni aderenti in pelle e tronchetto in pelle nera lucida ed elegante camicetta, si accomoda sul divano e attende giocando con il suo iPhone.
Giuseppe torna di là e fa per servire mettendolo sul tavolo.
A:Cosa fai???
G:mettevo sul tavolo, Signora.
A:Non è necessario. Un buon maggiordomo si avvicina col vassoio e serve la propria Signora che rimane comoda. Avanti !!!
La dottoressa non lascia neppure il tempo di replicare, quell'ordine inviato in maniera così altezzosa mette un brivido, di piacere, alla schiena di Giuseppe, il quale si ritrova senza neppure accorgersene a reggere il vassoio alla Signora che comodamente seduta, con la schiena appoggiata allo schienale del divano, mette lentamente, molto lentamente dello zucchero nella sua tazzina, gira con ancor più calma ed infine comincia a sorseggiare il suo caffè. Giuseppe rimane in attesa che lei finisca, quindi...
A:Hahahha...sei rimasto lì impalato? Puoi anche prendere il tuo caffè...ora...vuoi che si freddi?
E Giuseppe visibilmente impacciato:Si, Signora...no, non voglio che si freddi...mi scusi...
Giuseppe rimane in piedi e dopo aver poggiato il vassoio sul tavolo come avrebbe voluto e pensato(erroneamente secondo la Dottoressa) di fare, prende il suo caffè ormai tiepido. Non se la sente di accomodarsi al divano, a meno che non sia la Dottoressa ad invitarlo. Lei lo nota, e in maniera visibilmente voluta, lo lascia in piedi.
A:Allora, mio maggiordomo...ora ti trasformi in uomo di fatica. Contento?
Sempre seduta comodamente e accennando un sorriso.
A:Voglio che sistemi quella roba che è nella quarta stanza, si trova negli scatoloni, dovrai tirarla fuori. Ma prima, voglio che metti giù quella già sugli scaffali e dai una bella pulita. Quindi cominci a portare la roba e la sistemi. Va bene?
G:Si, Signora
A:Benissimo, allora. Porta via quel vassoio del caffè, su!!! E rassetta in cucina, prima di cominciare
G:Infatti, Signora, volevo dirLe...
A:Che c'è della roba da lavare??!
G:Ehm...Si, Signora, volevo giusto avvisarLa di...
A:Lo sapevo, certo che lo sapevo...haha...Ascoltami, devo fare una chiamata intanto che mi pulisci per bene la cucina, ma credo di aver terminato il credito. Sul tavolo c'è un mio biglietto da visita con su il numero di cellulare. Tieni, queste sono €50, a duecento metri appena esci a destra c'è il tabaccaio. Se è ancora chiuso, altri trecento e trovi un bar. Vai a farmi una ricarica e torna su. Mettiti a lavoro in cucina e non disturbarmi fino a quando ti chiamo io. Tutto chiaro??
G:Si, Signora...
A:Vai!!!

Edited by sguatteroAP - 6/10/2014, 22:09
 
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slaveone1
view post Posted on 2/10/2014, 15:45     +1   +1   -1




inizio molto buono ma l'importante e' che ci sia un seguito mi raccomando nn se ne puo' piu' di opere incomplete
 
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sguatteroAP
view post Posted on 2/10/2014, 16:16     +1   +1   -1




CAPITOLO SECONDO
IN PROVA (PARTE SECONDA)
Giuseppe, una volta in strada, comincia pensare e ripensare su quello che sta accadendo. Che la Dottoressa nasconda qualcosa? Che sia una "in qualche modo" mistress, oppure molto più semplicemente una ricca e viziata principessina a cui tutto gli è stato dato sin da piccola e quindi ritiene che tutto le sia ancora dovuto? O entrambe le cose?! E lui!!?? Come dovrebbe comportarsi?? Farle notare che può comunque esserci la differenza di ruoli senza toni eccessivi e facendosi dunque rispettare, oppure gettarsi ai suoi piedi e farla finita???In fondo, la ricerca di una Padrona è un suo scopo, nella vita. E se lei reagisse malamente, prendendolo anche tremendamente in giro dopo averlo licenziato in tronco?? No, meglio continuar cautamente e vedere quel che accade. G è lì che pensa e non si rende neppure conto di aver già superato il tabacchino(chiuso) e il bar (chiuso per ferie!!!) A quel punto, alla prima persona che incontra, chiede dove poter effettuare una ricarica, e lui lo informa che c'è una stazione di servizio aperta di sabato mattina solo a 15 min a piedi !!!!! Giuseppe alza dunque il passo, non vuole far attendere la Dottoressa, vorrebbe anche avvisarla. Ma il telefono squilla prima che lui possa prendere il cellulare dalla tasca. Da un altro numero una voce imperiosa: Allora, questa ricarica???"
G:Mi scusi, Signora, ma sia il tabaccaio sia il bar erano chiusi...
A:Ah, già. Dimenticavo, uno è in ferie, l'altro è trasferito. A 100 metri a sinistra rispetto allo studio!!!! Dove stai andando???
G;Alla stazione di servizio oltre il bar, Signora.
A:Visto che ci sei, di fronte alla stazione di servizio c'è un negozio di casalinghi. Compra tutto quel che serve per pulire la toilette. Farai anche quello, oltre a pulire le stoviglie e lavare i pavimenti, prima di cominciare nello studio. è un problema, caro?
G:N-no, Signora, ci mancherebbe, sono qui per lavorare
A:ahahah,...bravo...credo proprio che tu faccia al caso mio. Sapevo di non essermi sbagliata. Vedi già la stazione di servizio? Ti sento piuttosto affaticato...stai mica correndo?
G: correndo , non proprio, Signora. Ma sto andando a passo svelto, non vorrei farLa attendere ancora per molto, ma la stazione non si vede ancora.
A:Ah, no??? Vorrà dire che comincerò la mia chiamata da questo numero. Credo di avere qui credito sufficiente...hihi...tu sbrigati comunque, perché hai molto da fare. Chiaro?
G:Si, Signora.
A:Muoviti!!!!!
E giù il telefono

Edited by sguatteroAP - 6/10/2014, 22:10
 
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sguatteroAP
view post Posted on 2/10/2014, 17:22     +2   +1   -1




CAPITOLO II
(IN PROVA)
PARTE TERZA
Giuseppe apre la porta d'ingresso dello studio carico di buste della spesa e va direttamente in cucina. Nell'entrare sente la Dottoressa ciarlare al telefono e come da ordine ricevuto non si permette di disturbare.
Comincia a lavare una caterva di tazzine, piatti, stoviglie varie, anche una pentola e delle padelle. rassetta tutto quanto, lava il pavimento della cucina...
A:Giuseppeeee!!! Vieni qui!!!
Oddio, pensa, è ancora a metà dell'opera e la Dottoressa lo sta già chiamando. Corre nello studio e vede la Dottoressa distesa sul divano, ancora col telefono tra le mani.
A:A che punto sei??
Ecco, ora la deluderà...
G:E-eehm, Signora, ho appena finito con la cucina e mi stavo recando a pulirLe il bagno. Ho trovato da fare molto più di quel che pensavo in cucina, ma ora cercherò di ess...
A:Bene, hai già finito in cucina?
G:Si, Signora, appena lavato i pavimenti. è ancora tutto bagnato, ma...
A:Preparami un sandwich leggero e del succo di frutta che trovi in frigo e servimelo. Che non sia alla mela!!! E nel sandwich niente cotto. Sono stata chiara???
G:Si, Signora, vado subito...
Con un gesto regale ed arrogante della sua mano, la Dottoressa scaccia Giuseppe che si ritrova nuovamente a dover sporcare delle stoviglie, servire la roba alla sua Signora e dover ripassare i pavimenti.
Quindi va in bagno, ma si sente richiamare altre due volte:un rabbocco al succo di frutta, e infine per portare tutto via in cucina, nonostante le timide rimostranze di Giuseppe in quanto non sicuro che il pavimento sia al momento già asciutto. Ma la Dottoressa lo mette subito a tacere:Nel mio studio deve essere tutto perfettamente pulito e in ordine in ogni momento. Via!!!!
Giuseppe, umiliato e a testa bassa, obbedisce.
Terminato il bagno, pensa di anticiparsi il lavoro cominciando ad aprire gli scatoloni, e qui la grande sorpresa;è quasi ora di pranzo e calcolando di riprendere nel pomeriggio, ne avrà fino a sera, visto il numero delle scatole e la quantità enorme della roba da sistemare. Passa un quarto d'ora e la Dottoressa lo richiama a se.
Passeggiando lentamente ed elegantemente:Allora, Giuseppe. Finito in cucina e in bagno?
G:Si, Signora
A:Bene, comincia a mettere giù la roba e mettila esattamente giù rispetto al loro spazio nello scaffale. Lascia un po' di spazio tra i libri, i fascicoli e la libreria, in modo tale da poterci passare, mettere una scala, etc...comincia a pulire gli scaffali, e poi, la roba che hai messo per terra, la rimetti su, solo a sinistra, partendo dal basso. Ci dovrebbe stare tutta. Quello che non va lo lasci lì dove lo hai poggiato prima e attendi mie disposizioni. Quello che necessita di una spolverata, lo pulisci, è irritante mettere le mie mani su della roba impolverata, non trovi?
G:Si, Signora
A:Nn avevo dubbi, hahahhahah. Dovevo incontrarti prima, sai? Poi cominci a portare la roba delle scatole di là...Sei fidanzato???
Giuseppe rosso in viso, non tanto per la domanda ma per il modo in cui viene posta
A:Tranquillo, non faccio avance alla servitù! Né tantomeno la permetto!!!! I livelli sociali vanno mantenuti. Haahhaah... Ma voglio saperlo. Allora??
G: Al momento sono single, Signora.
A:Ottimo!!! Vorrà dire che sarà più semplice averti a disposizione...verooo??? Non che ti chiamerò in piena notte o al weekend...necessito dei miei spazi e orari e ci mancherebbe che pensi al lavoro quando ho chiuso quella porta o quella di un tribunale. Di conseguenza, anche tu avrai la libera uscita...Vado in bagno, quando esco ti do le ultime disposizioni riguardo la roba di là e qualcos'altro da fare in mia assenza, visto che dovrò uscire. Preoccupati del pranzo, se vuoi puoi fermarti qui e farti un sandwich come quello che hai preparato a me...molto buono, devo dire, ci sai fare e anche questo è positivo! O se ti va, a sinistra dell'uscita, questa volta, a due isolati c'è un ristorante self service, ti arrangi lì. Non ti faccio fare strada inutile, questa volta...hahahhha...ma bada, sono le 11.50 ed entro le 18 devi essere andato a casa. E dovrai anche pulire i pavimenti qui e nell'ingresso prima di andare. Questi saranno i compiti del tuo sabato, d'ora in poi. Fare le pulizie straordinarie, le ordinarie ti toccheranno in maniera diaria. Questo invece sarà il tuo sabato. Io il venerdì chiudo e vado, e ci si vede lunedì!!! ahahahahhhh.....A lavoro, dunque...
Giuseppe rimane come pietrificato dall'arroganza da parte della Dottoressa Beatrice, e lei:C'è qualche problema? Qualcosa che non va?? Ti ho detto che sarei stata molto esigente, e infatti...se c'è qualche problema devi dirmelo subito, chiariamo se possibile...o altrimenti vai, e mi troverò qualcun altro che mi fa da factotum. Un factotum personale e sempre a disposizione, questo voglio. Ti sta bene??O no???
Troppe domande, tutte d'impeto, difficile rispondere per Giuseppe, a parte un:"No, Signora, assolutamente. Per la verità, non mi aspettavo tutto ciò, e ci vorrà un po' per adeguarmi, ma non La deluderò. Affatto. Voglio tenermi il lavoro, Le sono assolutamente sincero, non si preoccupi, comprendo la differenza di ruoli, certo.
A: Bene, mettiti subito a lavoro, e stasera prima di andar via, concludiamo le ultime cosuccie...e firmi il contratto. Ok?
G:Si, Signora...
Giuseppe comincia col suo lavoro di riorganizzazione dello scaffale, tira giù la roba, spolvera, rimette su, comincia a portare il resto, la Signora Beatrice gli dice cos'altro fare e dove mettere il resto dei fascicoli e va via...
Lui si ritrova solo, alle 13.30 con ancora una montagna di cose da fare, lo stomaco vuoto e l'orario da rispettare. Infatti, per poter andar via alle 18 e concludere le cosuccie con la Signora, dovrà aver finito tutto(compreso i pavimenti lindi, profumati e soprattutto asciutti!!) almeno un'ora prima, quindi le 17. Non c'è più tempo per mangiare, lo farà più tardi a casa. Alle 17 Giuseppe ha terminato tutto e attende il ritorno della Signora Beatrice. 17.30, non si vede ancora nessuno. 17.45 squilla il telefono
A:Giuseppe? Sto arrivando, caro. Ho dovuto consigliare un'amica sullo shopping, sai come siamo fatte noi donne, vero?? Ancora 20 minuti, traffico permettendo e sono in studio. Tu hai finito?
G: SI, Signora, ho term...
A:Bravo, ti voglio sempre così!!! Ora aspettami...
Alle 18.25 la Signora Beatrice entra finalmente in studio, sono passate 10 ore e 25 minuti da quando Giuseppe è al servizio della Signora ed è completamente esausto. La Signora si accomoda dietro la scrivania, fa cenno a Giuseppe di accomodarsi anche lui, ma poi cambia idea e decide di parlargli del contratto mentre gironzola per l'appartamento controllando l'operato di Giuseppe che gli scondinzola dietro. Comodamente e dilungandosi il più possibile, mentre a Giuseppe gli mancano quasi le gambe, la Signora Beatrice spiega di essere contenta della scelta fatta per quanto riguarda il suo collaboratore, che da lunedì gli allargherà i compiti qualora lui accettasse, a quelli di segretario a tutti gli effetti, il quale dovrà recarsi in studio alle 8.30, preparare la colazione e attendere l'arrivo della Signora di lì a un quarto d'ora). Non disdegna di indicargli alcune correzioni riguardo quello svolto durante il pomeriggio, anche e soprattutto cose futili, e così alla firma del contratto e all'arrivederci alunedì, si arriva solo alle 19.40...

Edited by sguatteroAP - 6/10/2014, 22:11
 
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sguatteroAP
view post Posted on 2/10/2014, 18:20     +2   +1   -1




CAPITOLO III
LA PRIMA SETTIMANA DI GIUSEPPE DALLA SIGNORA BEATRICE
Il fine settimana si sa, finisce piuttosto in fretta. Specie se il lunedì ti aspetta qualcosa di nuovo. E nel caso di Giuseppe, al nuovo si aggiunge l'intrigante. Il desiderio di soccombere ad una Donna in carriera, elegante, giovane, altolocata sembra ad un passo dall'essere realizzato. Ma ciò è tutto ancora nell'ignoto, nell'incerto. Giuseppe ha finalmente un lavoro, e non ha nessuna intenzione di metterlo a repentaglio. Ottimamente pagato, ad un'ora da casa. E chi sa, magari la Signora Beatrice nasconde anche dell'altro, magari la sua estrema gentilezza possa spingere lei a gradire oltre il rapporto lavorativo questo giovane sei anni più grande, in fondo carino. Magari quella scorza dura che tira lei fuori è dovuta alla necessità di mantenere un rapporto di collaborazione, almeno in principio, con un uomo. Non sempre la donna è rispettata a questo mondo, quindi mostrandosi forte, di carattere è una necessità. Il lunedì alle 8.15 Giuseppe è già in studio. Attende un pochettino, quindi prepara la colazione. Alle 8.45 puntualissima, in elegantissimo tailleur nero, decolletè tacco 10 lucidissimo ai suoi piedi, la Signora Beatrice entra in studio.
A:Buongiorno Giuseppe!
G:Buongiorno, Signora!
A:Che buon profumino...
Nel frattempo Giuseppe aiuta la Signora con l'impermeabile e la borsa...
A:Gradisci il liscio dei miei capelli?? Questo è il naturale...
G:Certo, Signora. Le donano. Così come Le donava il riccio...
A:Puoi anche dirmi che sono carina, eh!! Nessun problema...servimi il caffè va!!! Che comincio a spiegarti il da farsi da oggi in avanti...
La Signora si accomoda in poltrona e a Giuseppe non passa minimamente per la testa di poggiare il vassoio sul tavolo. Gira attorno alla scrivania e attende che la prosperosa Signora Beatrice(la quale indossava sotto la giacca una maglia leggera in acrilico fucsia ampiamente scollata capace di mostrar dunque un bellissimo decolletè) stacchi gli occhi dal computer che ha appena acceso. Lei lo fa con estrema indifferenza, prende il caffè e comincia anche ad approfittare del croissant messole su di un piattino sul vassoio dal Giuseppe maggiordomo, in questo caso. Il quale, aveva solo preparato per lui. La Signora lo nota e rivolgendosi a lui:"Ma tu hai già fatto colazione?"
G: No, Signora. Ma la farò dopo, magari di là. Prima Lei, ovvviamente.
A:Ovviamente!!! HAHAAAHHHHAHAHAH....bravo...-squadrandolo dall'alto in basso-...mi hai appunto suggerito una procedura alla quale dovrai attenerti...sempre!!! La tua colazione avverrà dopo la mia, dopo aver sbrigato queste pratiche da maggiordomo ed aver compreso esattamente quali i compiti da svolgere durante la giornata. Penso di esser stata sufficientemente chiara....giusto????
G:Si, Signora...
E così, l'inizio della settimana lavorativa per Giuseppe. Il quale, a parte qualche cenno di Autorità qua e là, tutto sommato pensava di propendere per la ricca e fortunata viziatella che pensa di avere il mondo ai suoi piedi, ma che di Mistress non ha proprio nulla. Di tanto in tanto veniva chiamato in ufficio a prendere nota in presenza di un cliente(Avvocato e cliente in poltrona, lui in piedi), ora gli veniva ordinato di andare a ritirare le cartucce della stampante, ora le sigarette, ora il sandwich, ora il foglio da stampare, la lettera da inviare, le scarpe da ritirare,la chiamata da fare, ora il rimmel o lo smalto da andare ad acquistare, la Fiat 500 nera della Signora da portare al lavaggio o a far benzina...Un tuttofare si, ma che rientrava, seppur nei limiti, viste le mansioni a volte non proprio pienamente dignitose(ordini ricevuti da una ragazza di 26 anni che poteva benissimo svolgere queste cose da se, e dati in maniera altezzosa) di una professione come un'altra...
Passa la prima settimana, la seconda, il primo mese e la cosa prende il suo corso normale. Un giorno la Signora Beatrice avvisa Giuseppe di doversi recare fuori per un convegno. Dovrebbe restare fuori tutta la successiva settimana e riempie Giuseppe di una marea di compiti da svolgere, certa che il suo factotum sia in grado e abbia la volontà di portare a termine il tutto.
Giuseppe si occupa di prenotare volo, aereo, accompagna la Signora in aeroporto, la saluta educatamente e ritorna in ufficio.
I giorni passano e Giuseppe, finite le commissioni quotidiane, comincia ad intrattenersi in ufficio e a navigare sul web. Entra in facebook col suo vecchio profilo(quello anonimo da schiavo che aveva e che utilizzava per conoscere le Mistress o le ragazzine viziate che spesso finivano per ricattare dei polli con le ricariche e quant'altro) e decide di passare il tempo così. Giunge il sabato, la Signora dovrebbe tornare il lunedì successivo. Lui quindi, deve dedicarsi alla pulizia generale dell'appartamento. Finisce per pulire lo studio della Signora Beatrice e in un angolo trova uno scatolo di scarpe, uno dei tanti che gli vengono ordinati di andare a ritirare. Mosso a curiosità, apre la scatola e gli si presentano davanti delle favolose Louboutin Pigalle, nero vernice, lucidissime. Si chiede come possa una Donna avere così tanta cura nei confronti delle sue calzature, sintomo di soficisticità e raffinatezza, senza dubbio. All'improvviso, pervaso dal piacere, sente il desiderio di umiliarsi, conscio del fatto di lavorare da sguattero al servizio di una Principessina capricciosa ed altezzosa, tira le fuori le Pigalle, mette la scatola chiusa ai piedi della poltrona della Signora Beatrice, usa la scatola per simulare, poggiandovi la scarpa, la gamba accavallata della sua Signora, la seconda scarpa va sul pavimento, lui si prostra e comincia a baciare e leccare avidamente...l'eccitazione sale alle stelle e sente anche il bisogno di liberarsi...
Fatto ciò si reca in bagno confuso, eccitatissimo, rosso in viso ma mezzo ferito-"come abbia potuto fare ciò?"-chiede fra se e se;gli prende anche una sorta di paranoia, cerca di essere sicuro che sia effettivamente solo nell'appartamento, quindi riprende a lavorare. Ma le scarpe le lascia lì, sembra come se la Signora fosse lì ad ammirare il suo lurido sguattero all'opera, dopo avergli imposto la pulizia della calzature e l'adorazione delle stesse. Rimane in tiro tutto il giorno. All'improvviso, il telefono dello studio squilla:"Ciao, Giuseppe!!! Come stai???Stai facendo le pulizie, vero, caro?"
Col cuore a mille, eccitatissimo, Giuseppe cerca di avere un contegno al parlare con la sua datrice di lavoro. Finisce comunque per rimanere in ginocchio davanti alla poltrona, a pochi centimetri dalle scarpe mentre dall'altro capo del filo la voce più bella, imperiosa, elegante e femminile che lui possa immaginare in quel preciso istante, lo costringe in quella posizione fino a fargliele dolere quelle ginocchia, ma lui niente, rimane lì. Rimane lì fino a quando gli viene ordinato di passare a prendere la Signora all'aeroporto alle 14 di lunedì..

Edited by sguatteroAP - 6/10/2014, 22:12
 
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sguatteroAP
view post Posted on 2/10/2014, 19:45     +2   +1   -1




CAPITOLO IV
AI PIEDI DI PADRONA BEATRICE
Ore 13.30 del lunedì, Giuseppe chiude lo studio a chiave e si mette in macchina, la Fiat 500 nero della Signora, lavata e ripulita esterno e interno per l'occasione. Agli arrivi, dopo poco la vede arrivare. Inutile dirsi felice nel vedere la propria datrice di lavoro che gli rivolge un sorriso smagliante, eccitato e quasi timido di vergogna ripensando a quanto fatto due giorni prima.
A:Ciao, Giuseppe!! Tieni il trolley...non vorrai mica farlo portare a me, vero?" Gentile...
G:"No, Signora, ovviamente. Qui per servirla"
A:Mmmmmmm, interessante...hahahahhahh.....
Giuseppe apre la portiera dell'auto e fa accomodare la Signora accompagnando dietro la stessa e ripone il trolley sul sedile posteriore, quindi si mette alla guida.
A:Direzione centro, servo!!!
Giuseppe la guarda in maniera strana, come stupito da quell'affermazione.
A:Hai detto tu, per servirLa, no??? Quindi ti do del servo. Non ti sarai mica offeso???
G:No, Signora, si figuri. Il centro. Non capisco, anche se non è mia facoltà decidere dove portarLa. Pensavo di riaccompagnarLa in studio, tutto qua.
A:No, servo...oggi è una bella giornata e la passiamo a fare shopping...mi farai da portaborse e voglio anche dei consigli...sai, l'uomo(carezzandogli il viso) ha sempre dei giudizi importanti sulla donna...ma sei diventato rosso??? HAHAHAHAHAHAHAHHA. Fermati immediatamente!!!!!! Allora, cos'è questa timidezza???
G:No, mi scusi, Signora...è che non me l'aspettavo, tutto qua...non me ne voglia...
A:Volertene??? Mi va, mi fai tenerezza...sembri proprio un cagnolino...abbaia!!!!!Su, abbaia...
G:Per favore...non mi costringa...non lo farei mai...
A:Osi disubbirmi??? Baciami la mano che ti carezzava prima...SU!!!!MUOVITI!!!!!
Giuseppe comincia un romanticissimo baciamano, fino a quando la Signora Beatrice non gli intima di fermarsi...
A:Andiamo su, che oggi sono in vena. Ti faccio tornare in studio carico come un mulo...sei tu che porterai ogni singolo pacco, io devo essere libera di girare...ok???
G:Certo, Signora...
A:E bravo il mio cagnolino...AHAHAHAHAAHHHAHH.............
Arrivati in centro, la Signora Beatrice comincia ad entrare ed uscire da vari negozi, boutique di lusso e comincia a raccogliere una certa quantità di materiale per il povero facchino. Entra in un negozio di scarpe e si ferma davanti ad un paio di "Louboutin Pigalle in vernice nera"....
A:Allora, fuffi...ahahahhah...cosa ne pensi di queste???
Giuseppe le riconosce subito, sono le stesse che ha adorato in assenza della proprietaria, solo due giorni prima...
G:Sono stupende, Signora. Lei ne ha già un paio.
A:E come fai a saperlo????!!!
Giuseppe rosso in viso, goffo e reso ridicolo dal parlare ad una donna con sette buste al trasporto, tenta di tirare fuori una spiegazione plausibile alla sua conoscenza del fatto che la Signora abbia già quelle scarpe, ma soprattutto al fatto che sia improvvisamente in imbarazzo al parlarne
G:Gliele ho ritirate pochi giorni prima della Sua partenza, Signora. Le ha dimenticate in studio e io...-oramai paonazzo-le ho trovate e messe da parte, Signora
A:Messe da parte?
G:Si, insomma, le ho lasciate lì per il Suo ritorno..
A:Messe da parte, lasciate lì per il mio ritorno...ma dov'erano??e dove sono???
G:Nel Suo studio, Signora
A:E SEI ENTRATO NEL MIO STUDIO???
G:Per le pulizie, sabato, Signora...
A:AAAAH, ok...e hai pulito anche le mie scarpe??
La Signora Beatrice dice ciò ridendo, intendendo ad uno scherzo, ma la reazione di Giuseppe, viola in faccia, la insospettisce non poco, ma preferisce subito glissare.
Dopo quella visita a quel negozio, ordina al suo serveur di tornare in studio, dove lei si ferma a porta chiusa all'incirca un'oretta, esce, saluta frettolosamente Giuseppe, e va via.
L'indomani mattina Giuseppe è in studio alla solita ora, prepara il caffè, ma la Signora Beatrice non si vede. Lui non sa che fare, attende un po', quindi si mette al suo lavoro, ma a mezzogiorno comincia a pensare, visto che non ha ricevuto neppure una chiamata, che qualcosa possa essere accaduta alla Dottoressa.
Decide di chiamarla
A:Giuseppeee!! Ciao...si, scusami tanto, ieri nella fretta non ti ho detto che sarei rimasta a casa oggi...sai, dopo il viaggio e il resto, mi prendevo una giornata libera...hai concluso con i documenti della rossi&co.???Bravo. Passa alla ditta Emerton contro Verde e poi puoi anche andare a casa. E domattina alle 8.30, come sempre...ciao e buona serata...
Giuseppe rincuorato, si mette definitivamente l'anima in pace rispetto a tutto quanto, alla giornata appena trascorsa, a quella precedente e all'imbarazzo dovuto alle "pigalle" e se ne va a casa tranquillo, non prima di aver concluso al meglio tutto quello che gli è stato detto....
il mattino seguente arriva in ufficio e nota l'auto della Signora in cortile. Mai successo prima, magari il fatto di essere stata a casa il giorno precedente, l'ha spinta a correre al lavoro oggi. Giuseppe entra e si sente subito chiamare in studio...
A:Buongiorno, Giuseppe. Prego, accomodati!!!
Subito egli pensa a qualcosa d'importante, ma non coglie. Nota i fogli che aveva lasciato sulla propria scrivania(dei compiti affidatigli il giorno precedente) davanti alla Dottoressa. Magari c'è qualcosa che non va.
All'improvviso, la Dottoressa gli mette il portatile davanti...e con grande sorpresa...vede la pagina del suo profilo facebook !!!!!O mio Dio!!!!!!!!!
A:sguattero mirko...HAHAHAHAAHAAH...interessante....
Giuseppe rosso in viso all'improvviso, non fa assolutamente nulla per mascherare tutto il suo totale imbarazzo...
A:è questo che hai fatto in mia assenza??? Sai, c'è una LAN in questo studio, controllata direttamente da questa stanza. Tu non puoi sapere cosa vedo io, io posso vedere quello che vedi e fai tu....aaaaahhhh-adagiandosi comodamente sullo schienale, fissando Giuseppe negli occhi e agitando una mano come per farsi vento-fa caldo stamattina, vero??Specie qui dentro...a meno che tu non sia andato in spiaggia ieri sera per mostrarti..uhm, diciamo...così abbronzato!!!!!! HAHHAHAHHAHHA....Allora!!!!Esigo spiegazioni in merito. E subito...sguattero Mirko!!!!
G: Signora, non so veramente cosa...non capisco...non, non, non...
A:Non...non...non...eeeeeeeeemmmmmmmmhhhhhh, ok, patetico essere. Allora le spiegazioni le do io. Io cercavo un factotum perché mi piace vivere comoda.L'ho sempre fatto, giocavo alla Principessa e mi circondavo di schiavetti. A scuola media avevo l'innamorato che sfruttavo e mi facevo portare lo zaino. Alle superiori ho fatto di due miei ragazzi degli zerbini...e all'università mi sono proprio divertita. Ed è quello che penso di fare con te. Solo, che in maniera diciamo, fissa. Mi sono resa conto del tuo carattere sottomesso quasi immediatamente e ti ho voluto testare. Solo uno a cui piace farsi trattar male, umiliare, si fa trattare da pezza da piedi come ti ho trattato io il primo giorno che sei venuto qui. Poi non ho voluto dare nell'occhio e mi sono trattenuta, rifilandoti qualche colpo ogni tanto, giusto per tenerti all'erta. E poi, l'uscita di ieri. Le scarpe che ho ai piedi...gira!!!!-Giuseppe gira attorno alla scrivania e fermandosi in piedi davanti alla Signora Beatrice, nota ai suoi piedi, appunto le famose pigalle-io le ho lasciate in giro di proposito. Quindi, dopo le uscite di ieri, i miei sospetti su di te si sono fortemente
rafforzati. E queste scarpe, tu le hai anche tirate fuori dalla scatola...ne sono certa!!!! Poi, certe mie tendenze e giochetti fatti in passato, mi hanno fatto andare su internet e scoprire che uno dei vecchi amici e rompiballe di Dea Sonia su facebook era entrato, magicamente da questa rete interna, su facebook. Dea Sonia, La supplico, Suo vermiciattolo...Sua pezza da piedi...bacio il pavimento davanti alle Sue calzature indegno di poterle avvicinare sino a Suo preciso ordine...Suo sguattero a vita....BENE, LURIDO SCHIAVO, HAI LA POSSIBILITà DI ADORARE DEA SONIA...AI MIEI PIEDI.....HAHAHAHHAHAHHAHHHAH
G:O mio Dio...
Giuseppe rimane sconcertato e tremolante davanti all'Avvocato Beatrice p******* alias Dea Sonia, una dei suoi vecchi contatti sul social che aveva tentato invano di contattare in passato...e rimane come pietrificato ed incapace di qualsiasi movimento...
A:Allora???Devo attendere molto???Puoi anche decidere di perdere immediatamente il posto di lavoro, essere denunciato per utilizzo improprio del Pc nel mio studio(ne andrebbe della mia reputazione) quindi ti denuncerei senza pensarci, stupido essere.....e mi pagheresti, chi sa come tutti i danni...lavando i piatti in una stamberga per anni mentre io me ne vado in barca....hahahahhaah....saresti comunque mio schiavo...altrimenti puoi decidere autonomamente di diventare ufficialmente mio schiavo qui e ora...facendomi da factotum 24 ore al giorno, sette giorni su sette...anche a casa mia, dove avrei bisogno di un servetto domestico...io bella comoda,lurido sguattero.....
G:La prego, Signora..non mi rovini...ho sbagliato, mi metterò a Sua disposizione, farò quel che dice...
A:Sono ben certa che tu lo faccia, verme!!!!!
G:Mi lasci recuperare...sarò un ottimo segretario, anche se non mi paga quanto concordato...
A:Ma di cosa stai parlando???Forse non ti è chiaro. Per te non vi è alcuna via d'uscita...ahahahhahah
G:La supplico, La scongiuro... ma perché???
A:Perché sei un idiota, ecco perché HAHAHAHAHAHAHAHAHAHHHHAHAHAHAHAHHAHHHAHAH....Allora, ti decidi?? O a lavar piatti a vita in un ristorante, oppure a pulire le mie scarpette...dovrebbe esser facile per te decidere...
A Giuseppe sembra crollargli il mondo addosso. La Signora Beatrice sembra ferma sulle sue decisioni ed è certo che gliela farebbe pagare, in un modo e nell'altro...e finisce per cedere inginocchiandosi davanti all'elegantissima Signora...
G:Abbia pietà di me.....
A:Non hai scelta, lo vuoi capire o no??? O a lavorare fuori per me, rischiando di finire in cella...e giuro che farò di tutto perché ciò avvenga, viste le mie influenze...oppure mio schiavo....SCEGLI, ORA!!!!!!!
G:Va bene, Padrona, va bene...sarò il Suo umile schiavo, il Suo maggiordomo, cameriere personale, lurido sguattero da sfruttare nelle pulizie, il Suo lustrascarpe, il Suo cagnolino....:
A:Mani sul pavimento, cane!!!!A quattro zampe, davanti alla tua Padrona.Io avrò d'ora in poi, per te epiteti gratificanti come cane, schiavo, sguattero, feccia...etc....hahahahhah...tu d'ora in poi mi dovrai chiamare Signora, davanti ad altre persone, salvo altre indicazioni...e quando saremo soli io ete, feccia, tu dovrai rivolgerti a me con Mia Divina Signora, Padrona...Altezza...vista la mia giovane età, Altezza credo che vada bene...ahahahah...non trovi, infimo sguatterucolo????RISPONDI!!!!!!! E giù una scudisciata con un frustino tirato fuori all'improvviso dal cassetto della splendida scrivania in mogano...
G:AAAAAAAAAAAAAAAAAAA....si, Altezza...Mia Divina Signora e Padrona...
A:Sarai tutto quello che hai, così conscio del tuo essermi inferiore, elencato...inoltre ti voglio come mio poggiapiedi, leccapiedi, sarai il mio zerbino, la mia sputacchiera, il mio posacenere...HAHAHAHAAH...sei una nullità e da tale verrai trattato...approfitterò di te...per il mio agio...perché io sono una Principessa...e ogni Principessa che si rispetti ha il suo schiavo, tu sei il mio...hahahahahahhh...AVANTI, PULISCIMI LE SCARPE!!!!TIRA FUORI QUELLA LINGUA E FAMMI VEDERE COME PULISCI, SGUATTERO....
lap, lap, lap, lap,
A:BACIA!!!! e giù un'altra frustata
smack, smack, smack....
rifilandogli un calcio sul viso, la Principessa Beatrice costringe il suo schiavo a guardarla in viso...
A:E adesso...ABBAIA, CAGNOLINO
bau, bau, bau, bau, arf, arf, bau, bau...
Una risata fragorosa riempiva ormai lo studio....

Spero sia piaciuta, finora...

Edited by sguatteroAP - 6/10/2014, 22:13
 
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sguatteroAP
view post Posted on 2/10/2014, 22:19     +1   -1




Spero sia piaciuta finora. Ovviamente, questa non è che la prima parte e mi andava di costruire la storia, piuttosto che buttarla subito su un segretario trasformato in schiavo nel giro di due giorni. da qui in poi ruoli sono consolidati
Accetto suggerimenti e giudizi di qualsiasi genere, per migliorare il prodotto.
Grazie!
 
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egopedes
view post Posted on 2/10/2014, 22:42     +1   +1   -1




Per quanto poco possa contare il mio parere, a me piace molto. Ben scritto, non volgare, dettagliato e raffinato, stai andando forte. Forse è venuto il momento di andare più su quanto tutti ci aspettiamo ma senza avere fretta. Sempre con raffinatezza! Bravo!
 
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feetlover1
view post Posted on 3/10/2014, 00:33     +1   +1   -1




Una storia che rappresenta il sogno FemDom di tanti.
 
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sempre sottomessoalla donna
view post Posted on 3/10/2014, 10:17     +1   +1   -1




La storia prende quota in modo progressivo.....complimentissimi perché sei molto abile nel rendere le scene sempre più eccitanti progressivamente e alla velocità giusta....spero continui prestissimo....
 
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sguatteroAP
view post Posted on 3/10/2014, 13:51     +1   +1   -1




Bene, visto che è di vostro gradimento, io proseguo. Il parere di una Mistress sarebbe cosa graditissima, a questo punto. Sapere cosa ne pensa l'Essere Superiore potrebbe darmi ulteriori indicazioni. Grazie e tutti, e buona lettura. Ora parte il secondo capitolo
 
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sguatteroAP
view post Posted on 3/10/2014, 14:56     +1   -1




CAPITOLO V
LA REGGIA
Oramai i ruoli erano stati definiti. Niente più alcun dubbio da parte del malcapitato Giuseppe sulle idee sul suo conto, e degli uomini in generale per la verità, di Beatrice P******, avvocatessa giovanissima seppur già influente e con una carriera che le portava una barca di soldi.
Casa di Padrona Beatrice era una villa con ampio giardino con piscina appena fuori città. Una casa compratale dai genitori che tenevano all'indipendenza della propria figlia e che non avevano certo digerito il suo voler andare a vivere fuori, anzi sentivano ciò più come una colpa e si sentivano in dovere di sdebitarsi nei suoi confronti. La loro unica figlia, bellissima bruna, carnagione scura, capelli lisci come la seta che a volte non disdegnava di arricciare o dar loro una tinta diversa, ma al naturale era tuttavia insuperabile. Occhi chiari, alta 1,70 all'incirca, ma con i tacchi che sempre indossava dava al tutto una forma slanciata e sinuosa grazie anche ai suoi 65kg di peso. Terza di reggiseno, molto vicina al 90-60-90 delle modelle perfette. Viziata e capricciosa, altezzosa ed esigente, con la carta di credito sempre piena, aveva una collezione di scarpe da far paura. Sabot, decolletè, tronchetti, stivali, sandali, ballerine...un graziosissimo 38 di piede avvolto da tante grazie di costosissimo calibro, Zanotti, Paciotti, Louboutin, Prada, Fendi, Ballin, Fabiani...Per non parlare delle borse:Louis Vuitton, Michael Kors, Jacobs , Gucci...e altrettanti abiti elegantissimi, dai tailleur gessati agli abiti lunghi, scollati sul dorso, abbondanti sul davanti nel mostrare il decollète, graziosissimo per la verità, tutti ovviamente estremamente fashion.
Una Principessina d'alta classe, ricca sfondata, abituata sin da tenera età ad ottenere sempre quel che desiderava, assecondata in ogni suo capriccio. E si sa, se non le fermi da piccole, crescendo sentono di poter dominare il mondo.
La ricerca di un maggiordomo era sin dall'inizio stata una sua prerogativa, svogliata e pigra com'era, non era da lei passare ore a lavare piatti, pulire i pavimenti, fare il bucato, etc. Si era invece preoccupata di avere un paio di collaboratrici a settimana che seppur ben pagate, dovevano davvero sudare sette camicie per rimettere tutto quanto in ordine; era anche un'amante della perfezione, esigeva a giornata finita tutto in ordine e pulito in ogni millimetro della casa. Difatti, di lì a poco le due collaboratrici cominciarono a dare i primi segni di fastidio, intenzionate a cercarsi un'altra datrice di lavoro, piuttosto che continuare a lavorare quasi come serve per quella che era in fondo una bimbetta dell'alta società.
Toccava dunque all'avvocatessa o di abbassare le pretese e cominciare a rispettare il proprio personale, o cercarsene dell'altro.
Questo fino all'incontro con Giuseppe. E dopo aver appurato le sue tendenze, combacianti con le sue al punto tale che lui e lei tempo addietro in forma anonima avevano chattato di rapporti Dom sub Donna uomo...beh, eccole servito su un piatto d'argento il maggiordomo, sguattero, cameriere e tanto, tantissimo altro, che non poteva fiatare assolutamente riguardo la mole di lavoro, il modo in cui andavano fatte le cose, nulla poteva eccepire riguardo al trattamento ricevuto dalla sua Padrona...doveva stare zitto e lavorare...e gratis!!!!!!!!!!
Siamo nel salone dove davanti ad una poltrona, nudo e in ginocchio a capo chino, il povero Giuseppe attende, come da ordine ricevuto, Padrona Beatrice che è tranquilla in camera sua a riposare. Saranno passate due ore, le ginocchia il poveretto non le sente più, quando all'improvviso sente la porta della camera aprirsi. La Padrona va in bagno, fa la doccia, ritorna in camera da dove esce solo dopo un'altra lunga ora...indossa un tailleur nero, giacca e pantalone, una camicia bianca, degli stivali tacco 10 nero opaco coperti dal pantalone, i capelli tenuti a coda di cavallo, degli orecchini stile egizio, belli grandi, una collana girocollo doppia color oro...si avvicina brandendo un frustino e il rumore dei tacchi che incedono mettono Giuseppe in improvvisa eccitazione. Lei incede lenta e sicura, un sorrisetto sadico le viene fuori di bocca, raggiunge Giuseppe e le si mette proprio davanti, Giuseppe può vederle solo gli stivali.
SCIAAAFFFFF !!!! Un violento ceffone di palmo seguito da un manrovescio svegliano all'improvviso dall'insolito torpore Giuseppe.
PRINCIPESSA BEATRICE: Ai miei piedi, schiavo!!!! saluta la tua Padrona come si confà ad un Essere Superiore...avanti, muoviti!!!!!!
Giuseppe si piega in avanti e riceve una frustata...
PB:Mani sul pavimento, cane!!!!!
Completamente prostrato dinanzi alla sua Dea, Giuseppe comincia a baciare gli stivali della sua Signora, prima uno poi l'altro, la Padrona lo lascia fare ancora per qualche minuto rifilandogli qualche frustata e poi lo avverte con un calcetto in pieno viso di scostarsi e terminare. La Padrona gira i tacchi...
PB:Fronte al suolo quando ti ordino di finire con l'adorazione!!!!!!
Giuseppe obbedisce senza proferire parola, la Padrona si accomoda sulla poltrona, schiocca le dita e chiama lo schiavo a se.
PB:VIENI QUI !!! VELOCE !!!!
Lo schiavo corre subito, sempre a quattro zampe e raggiunti alla vista gli stivali poggia nuovamente la fronte al suolo.
PB: Dunque, schiavo...credo ti sia chiara una cosa fondamentale. Da questo momento in poi, da qualche ora fa per la verità, ma di certo ora ancor di più...non sei più un uomo libero. Sei un oggetto alle mie dipendenze che deve lavorare per tutto il tempo che io decido, come io decido, che fa quello che io decido, che non fa quello che io decido che lui non faccia. Ti muovi al mio comando...ti fermi al mio comando. Senza fiatare!!! Eccezioni non sono tollerate, nulla da eccepire. Io ordino, tu rispondi, "si, Altezza", educatamente, sempre col massimo rispetto, mai una piega o il minimo risentimento per qualsivoglia motivo, altrimenti sono dolori, ed esegui.
Pretendo la massima precisione nei compiti da svolgere, come dicevo, all'istante. Farai tutto quello che voglio,e ottimamente bene. Se non lo farai, o se lo farai male, sarai punito.
Sono stata chiara, schiavo???
s:si, Altezza
PB:Bene.....hahahhahhahhahah.....in questa casa io necessito di un maggiordomo, un cameriere personale sempre pronto. Uno sguattero che pulisca dovunque io sporchi...un domestico che rifaccia il letto, prepari colazione, pranzo e cena, me le serva e lavi le stoviglie, faccia il bucato...un giardiniere che pulisca l'esterno e tenga sempre tutto perfettamente in ordine. Un servo che lavi la mia auto. Uno schiavo che pulisca le mie calzature, le voglio sempre tutte perfettamente pulite, e che quando le indosso si prodiga nel ripassarle..con la lingua,ahahahahh......uno schiavo che mi faccia da poggiapiedi mentre guardo la tv, un leccapiedi, un cagnolino al guinzaglio, uno zimbello per me e le mie amiche se ne avrò voglia....
s:ggulpp...
PB:QUALCHE PROBLEMA AL RIGUARDO, ........SERVEUR?????(e giù una tremenda frustata)...
s:aaahh...n-no, Altezza...
PB:Meglio per te, sarà più semplice sopportare il magnifico trattamento che ti aspetta...essere inferiore...ahahahhahahh.....quindi, è ora di passare alle punizioni...come detto, se sbagli...paghi!!! e sarò molto dura, ti avverto. Ti preannuncio che ti esigo sempre nudo e in ginocchio davanti a me, perlomeno a capo chino, quando lo desidererò, completamente prostrato come sei ora. Ti prostrerai davanti a me per salutarmi quando arriverò o quando andrò via. Ti prostrerai nella mia direzione, qualsiasi cosa tu stia facendo, in ogni momento io entri nella stessa stanza dove tu starai svolgendo le tue attività...di schiavo, ahahahah!!!!!
Ti sarà consentito stare in piedi per svolgere tali attività, ma non davanti a me, lo farai in quel caso solo col mio permesso. Avrai permesso alla colazione, dopo la mia, e alla merenda, non prima della 17. Cenerai dai miei avanzi...se lo avrai meritato, altrimenti nulla!!! Si va in bagno solo previo mio permesso, il quale potrà essere concesso, vietato o semplicemente ignorato. Il permesso lo si chiede dopo aver chiesto facoltà di aprire bocca...la formula, in sequenza è"chiedo facoltà di parola, Altezza"... e solo dopo la facoltà ottenuta, potrai chiedere il permesso per questo o per quello... E guai a te se piagnucoli...se sei ignorato alla prima e unica!richiesta di permesso che ti concedo per qualsiasi cosa, non solo nel caso specifico del bagno...se sei ignorato, devi semplicemente tacere, e aspettare...magari ho solo voglia di divertirmi vedendoti soffrire...VORRESTI FORSE TOGLIERE QUESTO PIACERE ALLA TUA PADRONA, LURIDO SGUATTERO????
s:no, Altezza.
PB:hahhahahhahah.....dunque, capitolo punizioni...oltre quelle corporali, qualche ceffone, frustata o calcio mollato anche per puro divertimento mio personale...ci saranno dei casi in cui le tue già precarie condizioni...verrebbero aggravate ulteriormente. Tipo, per una settimana, non ti sarà concesso levare le ginocchia da terra...e dovrai lavorare, ovviamente!!!!! Ma questo lo deciderò volta per volta, come mi gira...pertanto, bada a rigare dritto con me. Ah, ovviamente non verrai più in ufficio. Ho già assunto il tuo sostituto. Un vero segretario...non una nullità come te
La Padrona Beatrice fa schioccare le sue dita...
PB:Sulle ginocchia, bestia!!!!
s:si, Altezza
La Padrona si fa accendere una sigaretta, e con un cenno del dito fa avvicinare il suo schiavo.
Senza proferire parola gli apre la bocca, spinge la testa dello schiavo all'indietro quanto basti e lo usa come posacenere, soffiandogli il fumo espirato in faccia...
PB:Ah, ultima cosa...riguardo il tuo pisellino...ahahahah, che vedo tremendamente in tiro...ti liberi solo quando voglio io...e davanti a me, mi diverte...sono stata chiara????
s:Si, Altezza
PB:Odio quelle cinture di castità e sinceramente preferisco vedertelo penzolante, o ad asta, per meglio dire, ahahahahahahhaahha....sono bellissima, lo so...hahahhah....stupido essere, puoi solo sognarmi, pezzente...ma se sarai bravo, ti darò facoltà di liberarti, umilmente inginocchiato davanti a me che mi godrò tutto lo spettacolo...hahahahahh....guai a te se ti sorprendo a toccarti senza il mio permesso. Te lo metto in gabbia e te lo lascio così per mesi.Sono stata chiara, vermiciattolo???
s:si, Altezza...
Pb:Bene....un bel cagnolino obbediente, e vedrai che ti piacerà servirmi....hahahhahahah...vai in camera mia e portami la borsa che è sul letto e il soprabito. Vado a fare un giro. Tu nel frattempo che sono via sistemi in camera mia, rassetti in bagno, e prepari il bucato. Poi vai a far la spesa per stasera. nel pomeriggio ti occupi delle mie calzature. Tutte, una per una, le metti fuori e quelle che necessitano di una pulita, me le fai trovare brillanti e come nuove. Lucidissime le voglio!!!!!
s:si, Altezza
PB:Bada bene, al ritorno faccio il giro di controllo...fai che cominci a punirti sin dal primo giorno...mmm????
s:si, Altezza, farò tutt..
PB:SUFFICIENTE!!!! vai di là a prendermi quello che ti ho ordinato, muoviti!!!
s.si, Altezza...
La Padrona si fa quindi aiutare con soprabito e borsa e si fa accompagnare dal suo schiavo alla porta, il quale come ordinatogli, si prostra e la saluta doverosamente. Quindi la padrona lo scalcia e lui si mette fronte al suolo...
PB:Buona giornata schiavetto!!!!!Fai tutto quello che ti è stato ordinato...e per bene...la Padrona va a godersi un po' d'aria fresca....hahahhhaha...attendi che sono entrata in macchina e l'abbia accesa, quindi hai permesso di alzarti e chiudere la porta....
Per finire, sputa per terra davanti al suo schiavo
PB:E prima di chiudere la porta, lecca via la mia saliva dal pavimento...hahahahahah...
s:si, Altezza
La Padrona gira i tacchi e va verso l'auto, entra e mette in moto. Lo schiavo lecca lo sputo lasciato dalla sua Padrona a due centimetri dalla sua testa, si alza, chiude la porta, notando che la Padrona lo osserva, chiude la porta dietro di se e si mette al lavoro.

Edited by sguatteroAP - 6/10/2014, 22:15
 
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albertinosph
view post Posted on 3/10/2014, 19:06     +1   -1




che io il mio acconto su facebookk lo tolto che anche la mistress lo ha levato che gli davano fastidio in troppi dice
 
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view post Posted on 3/10/2014, 20:10     +1   +1   -1

Professore/essa SM

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bellissimo e molto raffinato, complimenti...
 
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