Torno a scrivere qui dopo un po' avendo vissuto una splendida esperienza ieri con Lady Zaira che voglio condividere. Ho dovuto ricensirmi con nuovo nuovo user perché ho perso la password d'accesso di mat971
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Una sessione nel bosco con Lady Zaira
Troviamo in macchina un posto appartato nel bosco apro il baule e mi accorgo di non aver portato i pantaloni di ricambio. Masochisticamente dico “fa nulla” mi sporcherò i pantaloni buoni . La Padrona è splendida e calza i miei stivali preferiti, quelli di gomma che Le ho regalato tempo fa. Mi mette al guinzaglio e devo seguirLa carponi, il passo è spedito e io arranco un po’ seguendo i magnifici stivali della Padrona.
Ci fermiamo e mi ordina di scavare per trovare fango, ma il bosco è secco e quindi con un colpo di genio la Padrona decide di fare pipì sul terreno e si sporca così gli stivali col fango. Mi eccito come un pazzo e mi butto a leccare mentre la Padrona mi assesta colpi vigorosi sul sedere e sulla schiena con un gatto a nove code. Non sento dolore, sto bene mi sento Suo.
La mia lingua passa servile sul fango e sulla pipì che sporcano gli stivali della Padrona, non sento l’amaro in bocca sento che sto facendo una cosa che mi piace moltissimo. Lecco anche la suola incrostata da centimetri di fango.
La Padrona si diverte palesemente a vedere la mia sottomissione e mi ordina di abbassare i pantaloni e di sdraiarmi pancia in su. Uno sguardo eloquente mi fa capire che presto soffrirò molto. La Padrona infatti inizia a fumare una sigaretta e so subito cosa mi aspetta. Non è la prima volta ma ho sempre paura del dolore che arriverà. Me la spegne sul sedere mentre io cerco di sfuggire e in parte così attenuo il dolore. L’eccitazione è a mille, mi appoggia uno stivale sul petto e pesta sul torace, mi mette la suole sulla faccia e devo leccare ancora e ancora. Sono uno schiavo sottomesso ai piedi della mia Padrona , può disporre di me come vuole non c’è più resistenza. “ sei un verme sotto i miei stivali!” mi grida ed è del tutto vero. Lo sono. La Padrona si accende un’altra sigaretta e stavolta so che non offrirò più resistenza e soffrirò per Lei portando il marchio con orgoglio. “alza la maglia e non osare muoverti!” la sigaretta si abbassa inesorabile mentre la Padrona sorride sadicamente e fa fare dei giri alla sigaretta che scende inesorabile verso il mio petto. Sono in estasi resto inerme, il dolore intenso mi pare piacevole mentre mi tocco e sto per venire. La Padrona ride beata del mio sacrificio mi impone di alzarmi in ginocchio e mi porge ancora gli stivali da leccare e io vengo trionfante.
Tutto spontaneo e geniale. Un’intesa profonda che ha fatto fare a me e a Lei tutto quello che volevamo fare raggiungendo una enorme soddisfazione mentale e sessuale
ah una nota di colore mi si è incastrato sotto la macchina un ramo che ho trascinato a lungo. appena fermati siamo rimasti allibiti da quanto era lungo. vabbè che amo la natura però.....
