Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Il campo dei miracoli

« Older   Newer »
  Share  
Delicato.Autore
view post Posted on 26/7/2014, 15:43     +1   +1   -1




C’era una volta…
“Un re!” diranno subito i miei lettori.
Esatto! C’era una volta un re, e questo re aveva un figlio di nome Carletto.
Carletto era un monello di prim’ordine, e per questo il re, esasperato, aveva deciso di affidarlo a un tutore.
Quando il principe ebbe compiuto quindici anni…

“Non andare, Carletto…”
“Uffa! Chi te lo ha chiesto di venire? Lasciami in pace!”
“Ricordi cosa ti ha sempre detto tuo padre? Stai attento a quelli che ti chiedono soldi…”
“Ma allora sei proprio scemo? I soldi fanno parte del gioco! Lei si eccita così, prendendo i miei soldi, e io mi eccito a darglieli.”
“I soldi si guadagnano onestamente…”
“Puà! Dici così solo perché sei uno sfigato senza una lira! Lei i soldi se li guadagna, invece.”
Carletto si fermò di colpo e si voltò verso il suo accompagnatore. Di colpo la sua espressione si era fatta sognante.
“Sai che dicono che sia la donna più bella di tutto il continente? Oh… non vedo l’ora di incontrarla!” fece una pausa “Ovviamente per restare così bella deve passare molte ore dall’estetista, dal parrucchiere… queste cose costano! Per questo le servono i soldi.”
“E quanti soldi le servono per una pedicure?” disse il tutore
“Uffa!” sbottò Carletto nuovamente seccato “Lei chiede quei soldi. Se non glie li vuoi dare, sei libero di non darglieli! È così che funziona il mercato!”.

Cammina cammina, Carletto e il suo maestro arrivarono nei pressi di una casetta che sembrava abbandonata.
“Psss…” disse un signore azzimato avvicinandosi a loro “Sei tu Carletto?”
“Sì, signore!” rispose Carletto. L’uomo abbandonò il fare circospetto e si mostrò affabile
“Benvenuto” disse facendo un inchino “nella tana della bellissima, sensuale, inimitabile… Volpe!”
Carletto era molto nervoso ma gli inchini e le riverenze esagerati di quel signore gli strapparono una risatina
“Tu sei quello con cui ho parlato al telefono?” gli chiese
“Miao, sì!" rispose quello “Hai portato gli zecchini?”
“Eccoli.” disse Carletto mostrando il palmo aperto su cui luccicavano cinque monete d’oro
“Due sono per me. Due per lei.” disse l’uomo
“Carletto, non farlo…” disse una voce lenta e inespressiva che apparteneva al tutore
“Ssssh!” lo zittì Carletto “Mi fai fare brutta figura!”
L’uomo lanciò al tutore un’occhiataccia.
“Il tuo amico deve restare qui…” disse “I due zecchini sono per l’ingresso di una sola persona.”
“Ok!” rispose Carletto “Ci vediamo, tutore!” aggiunse. Ed entrò nella casa dove lo aspettava la sua bella.

La Volpe doveva il suo nome d’arte alla vistosa pelliccia di volpe rossa che indossava.
Non indossava nient’altro; Carletto rimase di stucco.
“Il Gatto al piano di sotto ti ha mangiato la lingua?” chiese la donna con voce soave “O sei rimasto senza parole a vedermi?”
“Io…” provò a dire Carletto, ma la voce gli si strozzò in gola
“Certo… sei un ragazzino…” disse lei “le uniche donne che avrai visto nude saranno state le tue amichette che facevano il bagnetto, vero?”.
Scoppiò in un risata argentina. Carletto arrossì violentemente.
“Coraggio.” gli disse la Volpe “Avvicinami e salutami come si deve.”.
Da sotto la pelliccia, fece capolino un piedino candido e vellutato. Carletto vinse la timidezza e si inginocchiò. Lo osservò per bene. Aveva delle dita ben curate, affusolate, con le unghie coperte di uno smalto rosso che richiamava il colore della pelliccia.
“Ti piacciono le mie unghie?” chiese la Volpe “Me le ha limate e smaltate un mio schiavo estetista. Ha fatto un buon lavoro, no? Gli ho detto che se non fossi stata soddisfatta non mi avrebbe più rivista.” di nuovo quella risata argentina “Gli uomini fanno qualsiasi cosa pur di continuare a vedermi! E se minaccio di mandarli via vedessi come piangono…!”
“Piangono…?” ripeté Carletto
“Ma certo! Piangono come bambini. Anche uomini tre volte più vecchi di te! È uno spasso! Un giorno ti faccio vedere le registrazioni.”
“Ha delle registrazioni?” chiese Carletto
“Ma certo. Li filmo e poi li ricatto. Se non mi pagano faccio vedere tutto alle loro mogli!”
“E loro… si fanno filmare?” chiese Carletto incuriosito.
La Volpe rise di nuovo.
“Sono loro che mi chiedono di filmarli!” rispose “Non vogliono avere la minima possibilità di scampare alle mie grinfie…” sfiorò con le unghie, simili a artigli, il naso di Carletto, che sussultò.
“Coraggio! Bacialo!” sbottò allora la Volpe indicando il suo piede “Non abbiamo tutto il giorno.”.
Quell’ordine così diretto fece girare la testa al ragazzo, che impresse sul dorso del piedino che aveva davanti un lungo tenero bacio.
“Quanta passione!” disse la Volpe “Allora è vero che sei un ragazzino che non ha mai visto una donna in vita sua! Vero, sfigato?”
“Io… avevo la fidanzatina una volta…” rispose Carletto. Lei gli rise in faccia
“Mi dispiace!” disse “Perché dopo aver visto me, qualsiasi altra donna sarà una delusione!” lanciò a Carletto un’occhiata da vamp che lo costrinse a abbassare lo sguardo “Vuoi vedermi?” gli chiese “Vuoi che ti faccia vedere le tette?”
“Oh, sì, signora, sì!” esclamò Carletto tutto eccitato “La prego!”
“Ma cosa preghi?” disse lei “Se vuoi vedere le mie bellissime tettine, devi darmi uno zecchino.”
“Subito!” rispose Carletto. Si frugò in tasca e ne estrasse una moneta d’oro lucente “Adesso mi fa vedere le tette, per favore?”
La donna gli tirò uno schiaffo.
“Si dice ‘il suo bellissimo seno’, maleducato!”
“Ma lei prima ha detto…” disse Carletto. Prima di finire la frase si beccò un altro schiaffo, e capì che doveva stare zitto.
“Ovviamente no.” disse allora la Volpe
“Cosa?”
“Tu devi pagarmi per omaggiare la mia bellezza, per venerarmi e per dimostrare che non puoi fare a meno di me.” spiegò lei “Non per farmi tirare fuori le tette. Per chi mi hai preso?” disse furibonda “Per una…” gli tirò uno schiaffo “…volgarissima…” gli tirò un altro schiaffo “…prostituta?” gli tirò un terzo schiaffo, questo così forte che gli fece perdere l’equilibrio.
La Volpe gli appoggiò un piede sulla coscia, facendoglielo perdere del tutto. Carletto cadde supino.
“Io sono una regina… mettitelo in testa…” disse la donna con severità. Poi appoggiò un piede sulla bocca di Carletto “Bacialo!” ordinò.
Il ragazzo baciò con passione il piede che lo teneva a terra. Lo strinse a sé con una mano…
“Non ti ho detto di toccarlo!” urlò la Volpe arrabbiatissima. Lui si spaventò e allontanò di scatto le mani dal suo piede “Non ne sei degno!”
“Scusi, signora! Scusi!” si affrettò a dire Carletto.
La Volpe rise. Stavolta non fu una risata argentina ma fredda e crudele.
“Che sfigato…” disse “Non puoi neanche toccare il mio piede! Ti rendi conto? Io sono fidanzata con un ragazzo alto, bello, muscoloso… che ogni giorno mi butta sul tavolo e mi sbatte finché non lo imploro di fermarsi. Quando mai potresti arrivare a un livello simile tu?”
Carletto trovava un po’ strano che una simile dea implorasse qualcuno ma in quel momento non ci pensò. Era troppo occupato a coprire di baci la pianta del suo piede, perché non voleva che vedendolo rallentare si arrabbiasse di nuovo.
“Allora?” lo incalzò lei “Pensi che potresti mai arrivare a farti una ragazza come me?”
“Non lo so…” disse Carletto arrossendo
“Lo so io!” disse la Volpe “Non puoi. Anzi, probabilmente arriverai vergine a quarant’anni, e forse allora una cicciona coi baffi avrà pietà di te e te la darà.” l’idea la fece ridere, e per qualche secondo non riuscì a smettere.
“Basta baciarmi il piede!” disse “Me lo rovini! Pensi che decine di uomini continuerebbero a venire qui ogni giorno per baciare i piedi che sono stati insozzati dalla bava di un maialino come te?”
“Scusi…” mormorò Carletto. Lei lo ignorò.
“Ma sì, dai…” disse pensierosa “In fondo mi fai pena. Quasi quasi un’occhiatina alle mie tette te la faccio dare.”
“Oh, grazie, signora!” esclamò Carletto rimettendosi in ginocchio
“Anzi, no.” disse lei. Rise davanti allo sguardo deluso di Carletto “Dovrai accontentarti dell’odore. Chiudi gli occhi.”.
Il ragazzo chiuse gli occhi. Fece in tempo a intravedere la Volpe che allargava la propria pelliccia scoprendo la pelle nuda. Sentii la donna che lo tirava a sé mettendogli una mano sulla nuca e poi comprese di trovarsi a pochi centimetri dal seno nudo di lei.
“Non ti azzardare ad aprire gli occhi.” disse la Volpe “Limitati ad annusare il mio profumo.”.
Carletto ispirò. Era bellissimo! La pelle della donna emetteva un profumino come di vaniglia e un calore che gli accarezzava le guance. Voleva restare in quella posizione per sempre.
“Vedo che l’ometto si sta eccitando.” disse la Volpe. Carletto arrossì violentemente. Sentiva di avere un’erezione ma non pensava che si vedesse “Direi che mi merito un premio per averti fatto eccitare, no?” chiese la donna
“Sì! Sì! Prendi tutto quello che vuoi!”.
La Volpe gli infilò una mano in tasta alla ricerca degli zecchini. Carletto sentì che gli stava toccando il pene. Ci indugiò sopra per troppo tempo perché potesse essere un caso.
“Eccola qui!” disse la Volpe trionfante “Una bella moneta lucente! L’hai rubata al paparino?”
“Sì…” ammise Carletto
“Ma che bambino cattivo!” rise lei “Chissà come si arrabbierà quando scoprirà che non c’è più…! Ti farà diventare viola questo bel culetto?” chiese accarezzandoglielo. Carletto si eccitava sempre di più
“Ne prenda ancora!” urlò
“Cosa?” chiese lei
“Prenda un’altra moneta! Prenda tutto quello che vuole ma mi metta di nuovo la mano in tasca, la prego!”.
La Volpe ridacchiò.
“Certo che prendo quello che voglio…” disse mettendogli la mano in tasca “Io prendo sempre quello che voglio…” gli accarezzò il pene duro per un tempo che a Carletto sembrò infinito prima di prendere l’ultimo zecchino
“Mi sa che stavi per venire, sai?” disse la donna “Se ti ecciti così tanto perché ti sfioro il pisellino, cosa faresti se te lo mettessi in bocca?”
Carletto non riuscì a risponderle. Ormai emetteva solo mugolii senza senso.
“Ma io non lo farò mai, ovviamente.” gli sussurrò all’orecchio la donna “Non sporco la mia sacra bocca con il tuo sperma schifoso.”
si affilò le unghie sopra il suo collo, senza curarsi dei suoi sussulti e dei suoi gridolini.
“Posso prendere un’altra monetina?” gli chiese a un certo punto
“Sì! Prendila, ti prego! Prendila!” strillò Carletto sempre più eccitato.
La donna gli infilò una mano in tasca, gli accarezzò il pene per qualche secondo e poi andò a cercare lo zecchino.

Una pedata in pieno petto fece cadere Carletto disteso.
“Sporco moccioso!” gridò la Volpe “Non ci sono più zecchini lì dentro!”
“Io… li ho finiti!” rispose Carletto brancolando a quattro zampe sul pavimento, ancora in stato confusionale
“Cosa?” disse lei arrabbiandosi “E mi avresti mentito per farti toccare quel cazzetto schifoso?”
“No, no…!” provò a difendersi Carletto. La donna gli tirò un calcio in pieno volto.
“Oh, adesso la paghi…” disse “Vedrai cosa succede a chi cerca di fregarmi…!” andò ad aprire la porta e si affacciò sulla sala d’attesa “Lorenzo!” gridò “Lorenzino! C’è un altro cliente che cerca di fare il furbo!”.
Carletto si alzò in piedi sbiancando per il terrore. Vide il Gatto che entrava nella stanza furibondo.
“Bèh, che succede qui? Un altro che non vuole pagare?” ringhiò. Era diventato una persona completamente diversa dal gentiluomo affabile di poco prima.
“No! No!” esclamò Carletto “Non è come sembra! Lei… mi ha infilato le mani in tasca, e allora… allora…!”
“Tira fuori i soldi o sei morto!” lo interruppe il Gatto soffiando come un animale feroce
“Morto!” ripeté la Volpe.
“E dopo aver ammazzato te…”
il Gatto non riuscì a concludere la frase perché un’altra voce lo interruppe.
“Carletto!” strillò il tutore entrando nella stanza. Prima che moneymistress e protettore potessero accorgersi di chi o cosa era entrato nella stanza, l’omino si gettò su di loro, facendoli crollare per terra
“Scappa, Carletto! Scappa!” gridò il tutore.
Carletto corse via come un lampo, lasciandosi alle spalle le imprecazioni del Gatto e della Volpe.
“Aiuto! Aiuto!” cominciò a gridare gettandosi in strada. Ma il quartiere sembrava deserto. Se qualche abitante c’era, era un abitante molto maleducato a cui importava poco degli schiamazzi che facevano le persone in difficoltà.
Carletto sentì dei passi dietro di sé. Si voltò di scatto e vide il Gatto le Volpe che uscivano dalla loro casetta brandendo due coltellacci. Corse via, tra i palazzi apparentemente disabitati, e loro correvano dietro di lui, come due cani dietro a una lepre.
Dopo una corsa di quindici chilometri, Carletto finì in un vicolo cieco. Allora tentò disperatamente di arrampicarsi su per la grondaia di una casa ma questa si staccò e lui cadde a terra.

“Bene, bene, bene…” disse la Volpe guardando Carletto dall’alto in basso. Gli mise un piede sul petto per impedirgli di alzarsi. Carletto vide che si era infilata in fretta e furia un paio di scarpe da ginnastica per corrergli dietro meglio “Alla fine è arrivata l’ora di pagarle tutte, vero?”.
Carletto scoppiò a piangere.
“La prego, signora dea Volpe, non mi uccidete!” implorò “Farò tutto quello che mi chiederete!”
“Zitto!” gridò il gatto facendo la faccia feroce “Certo che ti uccideremo! Ma prima vogliamo darti una bella lezione!”
“No, per favore! Lasciatemi andare a casa! Tornerò con tutti gli zecchini che volete! Ve ne darò cento, mille, duemila!”
Il Gatto non lo ascoltò. Si sfilò la cintura e la passò alla sua socia. Quindi afferrò Carletto e, tenendolo saldamente fermo, gli abbassò i pantaloni.
“La prego, signora…” pregò Carletto mentre le lacrime gli rigavano le guance
“Oh, tesoro…” disse la donna con voce suadente “dovresti saperlo che io sono specializzata nel non esaudire le suppliche!”.
Quindi cominciò a colpirlo con violenza sul culo, dieci, cento volte, fino a che non gli rimasero impressi i ricami della cintura.
Carletto urlava e si dibatteva ma il suo dibattersi era inutile perché il Gatto lo teneva ben stretto e le sue urla sembrava non le udisse nessuno, come nessuno aveva udito quelle d’aiuto di poco prima.
Il povero ragazzo sentiva il sedere che gli andava a fuoco ma la Volpe non si placava. Frustava sempre più forte e sembrava non avesse voglia di fermarsi.
“Basta così.” disse il Gatto ad un certo punto “Gli abbiamo dato una lezione che si ricorderà per tutta la vita. Peccato però che la sua vita non durerà ancora a lungo! Leghiamogli le mani dietro la schiena.”
e, con la stessa cintura con cui lo avevano frustato, gli legarono i polsi.
“No! No!” urlava Carletto “Cosa volete farmi?”
“Vogliamo impiccarti, Carletto.” disse il Gatto “Così impari a non dar retta ai buoni consigli di quel grillo parlante del tuo amico!”.
Carletto pianse e implorò più che mai, ma i due erano troppo indaffarati per dargli retta. Il Gatto si stava cavando di tasca del fil di ferro e ne stava facendo una corda da impiccagione, mentre la Volpe creava un rialzo vicino a un lampione con certi mattoni che qualcuno aveva abbandonato lì intorno.
Lo impiccarono a quel patibolo improvvisato e si posero là, seduti sul marciapiede, aspettando che il ragazzino facesse l’ultimo sgambetto.
A poco a poco, gli occhi di Carletto si appannarono. Sentiva la morte avvicinarsi, e la speranza che qualcuno accorresse in suo aiuto diventava sempre più flebile.
L’ultima cosa a cui riuscì a pensare fu il suo povero maestro, che aveva provato a salvarlo da quella sorte e non ci era riuscito. Chissà se i suoi aguzzini lo avevano lasciato a terra moribondo con un coltello infilato nella schiena prima di lanciarsi al suo inseguimento?
Questo fu l’ultimo pensiero che ebbe la forza di formulare. Chiuse gli occhi, aprì la bocca, stirò le gambe, e dato un grande scrollone, rimase lì come intirizzito.

Edited by Delicato.Autore - 27/7/2014, 18:06
 
Top
view post Posted on 26/7/2014, 16:23     +1   -1

Professore/essa SM

Group:
Member
Posts:
469

Status:


una reinterpretazione molto simpatica :)
 
Top
Antonio Antonio
view post Posted on 26/7/2014, 20:47     -1   +1   -1




Mmm... arriva questo sondaggio , e subito dopo arriva una storia con un'ambientazione fiabesca.
Coincidenze????????????????
 
Top
Delicato.Autore
view post Posted on 26/7/2014, 20:54     +1   -1




Diciamo piuttosto che arriva questa discussione e subito dopo arriva questo racconto.

Oh, ragazzi... del resto è il mercato! Bisogna dare al pubblico quello che vuole! -_-
 
Top
Antonio Antonio
view post Posted on 26/7/2014, 21:24     -1   +1   -1




Amo quella discussione, e spero che un giorno finisca quest'egemonia.
Ah, a proposito: hai almeno scritto una lettera di ringraziamento a flover991 per l'idea? :D
 
Top
Delicato.Autore
view post Posted on 26/7/2014, 21:27     +1   -1




No, perché non me l'ha data lui!

E comunque io ho scritto un sacco di racconti con ambientazioni fantasy/fiabesche/fantascientifiche.
 
Top
Antonio Antonio
view post Posted on 26/7/2014, 21:30     +1   -1




Ah ok, ho capito.
Allora brindiamo alla salute delle coincidenze! :D
PS sei davvero bravo a scrivere, complimenti :)
 
Top
flover991
view post Posted on 26/7/2014, 21:37     +1   -1




CITAZIONE (Antonio Antonio @ 26/7/2014, 21:47) 
Mmm... arriva questo sondaggio , e subito dopo arriva una storia con un'ambientazione fiabesca.
Coincidenze????????????????

1) L'idea l'ha presa da me? Bene, questo mi fa piacere, significa che la mia idea è piaciuta a uno scrittore del calibro di Delicato.
2) L'idea non l'ha presa da me? Di certo lui non ha bisogno di me per farsi venire idee.
3) Io e Delicato stiamo in buon rapporto, e non credo che lui voglia farmi uno sgarro.
Devo aggiungere altro?
 
Top
SM0K3
view post Posted on 27/7/2014, 00:02     -1   +1   -1




CITAZIONE (Antonio Antonio @ 26/7/2014, 21:47) 
Mmm... arriva questo sondaggio , e subito dopo arriva una storia con un'ambientazione fiabesca.
Coincidenze????????????????

..certo che la gente non c'ha proprio un cazzo da fare!
 
Top
Antonio Antonio
view post Posted on 27/7/2014, 04:43     -1   +1   -1




CITAZIONE (SM0K3 @ 27/7/2014, 01:02) 
CITAZIONE (Antonio Antonio @ 26/7/2014, 21:47) 
Mmm... arriva questo sondaggio , e subito dopo arriva una storia con un'ambientazione fiabesca.
Coincidenze????????????????

..certo che la gente non c'ha proprio un cazzo da fare!

Tu invece hai molto da fare, vero?
Ho solo fatto notare una cosa. Flover991 ha proposto un racconto fiabesco, e dopo qualche giorno Delicato scrive un racconto fiabesco.
Può essere che mi sbagli, ma per me la coincidenza è troppo forte.
Delicato E' BRAVISSIMO, ma pecca di IMMODESTIA, ritenendosi superiore agli altri, quindi, democraticamente, penso che abbia rubato l'idea da flover991, ma che sia troppo pieno di orgoglio per ammetterlo.
E' la mia idea, e fino a che non avrò prova del contrario nessuno mi leverà di testa quest'idea.
Invece flover991 ha peccato di ingenuità.
SM0K3, invece di attaccarmi, facci caso anche tu della coincidenza.
Un saluto.
 
Top
view post Posted on 27/7/2014, 07:19     +1   -1

Maestro di Piedi

Group:
Member
Posts:
4,156

Status:


E anche se fosse che ha "rubato" l'idea a Flover?
Delicato scrive con il suo stile e altrettanto fa Flover.
Scrivano pure entrambi sullo stesso canovaccio: il piacere di leggerli raddoppia.
Piuttosto Flover, il finale di Giulia?
 
Top
SM0K3
view post Posted on 27/7/2014, 09:55     +1   -1




CITAZIONE (Antonio Antonio @ 27/7/2014, 05:43) 
CITAZIONE (SM0K3 @ 27/7/2014, 01:02) 
..certo che la gente non c'ha proprio un cazzo da fare!

Tu invece hai molto da fare, vero?
Ho solo fatto notare una cosa. Flover991 ha proposto un racconto fiabesco, e dopo qualche giorno Delicato scrive un racconto fiabesco.
Può essere che mi sbagli, ma per me la coincidenza è troppo forte.
Delicato E' BRAVISSIMO, ma pecca di IMMODESTIA, ritenendosi superiore agli altri, quindi, democraticamente, penso che abbia rubato l'idea da flover991, ma che sia troppo pieno di orgoglio per ammetterlo.
E' la mia idea, e fino a che non avrò prova del contrario nessuno mi leverà di testa quest'idea.
Invece flover991 ha peccato di ingenuità.
SM0K3, invece di attaccarmi, facci caso anche tu della coincidenza.
Un saluto.

flover ha proposto 5 TRAME per le sue future storie, tra cui un racconto fiabesco senza mettere neanche le intro, se io domani apro un topik proponendo un racconto fetish e il giorno dopo ne viene postato uno dici che posso andarmici a lamentare per avermi copiato l'idea? ah già flover era stato molto più specifico, aveva proposto un racconto fetish fiabesco.. <_<
 
Top
Antonio Antonio
view post Posted on 28/7/2014, 07:31     +1   -1




SM0K3 ma ti prego, non fare l'avvocato delle cause perse: la coincidenza è troppo forte, non si vedono tutti i giorni in giro racconti fetish fiabeschi, e il fatto che delicato l'abbia scritto dopo qualche giorno che flover ha pubblicato il sondaggio, la cosa mi puzza.
Ma alla fine è solo curiosità, sia chiaro, figuriamoci.
Però ripeto per la millesima volta, al 99% dei casi delicato ha rubato l'idea da flover e non è un crimine ammettere che sia vero.
Però delicato è un po', come dire... poco modesto, ecco.
Non si abbasserebbe mai ad ammettere che possa prendere spunto da qualcun altro.
 
Top
flover991
view post Posted on 28/7/2014, 09:07     +1   -1




Antonio Antonio, non ti preoccupare, scriverò ugualmente il racconto con trama fiabesca.
Si può evitare di creare addirittura un caso su questo fatto?
Grazie :)
 
Top
Antonio Antonio
view post Posted on 28/7/2014, 13:14     +1   -1




Non mi preoccupo.
Fossi in te però mi incazzerei... almeno io sono fatto così! ;)
 
Top
21 replies since 26/7/2014, 15:43   2586 views
  Share