Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

MISS CECILE - MISTRESS LOMBARDIA

« Older   Newer »
  Share  
theshyguy
view post Posted on 30/3/2014, 17:18 by: theshyguy     +1   -1




Giovedì sera ho rivisto Miss Cècile.
Mi ha aperto la porta e me la sono trovata davanti in tutto il suo splendore. Non mi abituo mai alla sua bellezza, una bellezza che ti lascia impietrito, esterrefatto. Una bellezza quasi prepotente, il più bel pugno allo stomaco che si possa ricevere.
Mozza il fiato, ogni volta che la vedo è più bella di quelle precedenti e proprio non mi capacito di come faccia. E' una cosa che forse non riuscirò mai a comprendere, ma in fondo è giusto così: se sei suo schiavo non serve capire, il cervello lo puoi tranquillamente staccare e lasciar fare a lei.
A scrivere queste cose mi viene la pelle d'oca; forse perché, in un incontro con lei, Miss Cècile è più che sufficiente. Non serve portare la razionalità che ti è tanto cara, non serve portare la logica, non serve lo stupido orgoglio maschile e nemmeno ti serve il cervello. In un incontro con la Dea, tutte queste "doti" non sono che un ostacolo. Lei è perfettamente in grado di spogliarti di tutti questi pesi inutili, può farlo con uno sguardo, può farlo senza proferire parola; ma se già in partenza li lasci a casa, questi inutili pesi, è lì che potrai sperimentare la smisurata ed ingovernabile potenza che ogni fibra del suo essere emana.

Credo proprio che Miss Cècile sia la reincarnazione di Medusa. Che oltre a trasformare in pietra gli uomini che, folgorati dalla sua bellezza, non potevano esimersi dal girarsi e guardarla, era pure il simbolo della perversione intellettuale.

Vestita in pantaloni attillati e giacca, entrambi neri, con un décolleté da urlo ed i lunghi capelli neri raccolti in una coda, mi fa accomodare. Ci sediamo ad un tavolo come di consueto per scambiare quattro chiacchiere, lei accavalla le gambe e vedo che indossa un paio di scarpe meravigliose, aperte dietro, con una sorta di fiocchetto sul davanti ed un tacco che tra me e me penso "se tutto va bene è più lungo del mio cazzetto".
Lei mi guarda e mi sorride, quasi mi avesse letto nel pensiero, o quasi avesse fatto lo stesso pensiero. A me, a dire il vero, piace tanto pensare che sia proprio così, che anche lei abbia pensato la stessa cosa.

Ama far danzare il suo piede su e giù mentre parliamo, sicuramente vede che non posso trattenermi dal dare una sbirciatina furtiva a quei piedi perfetti di quando in quando. Lo vede anche senza bisogno di guardare, perché io non sono in grado di nascondere nulla a Miss Cècile.
E' una cosa ad un tempo frustrante e terribilmente eccitante: sa sempre quello che sto pensando, quello che mi preoccupa e quello che mi eccita, e tutto questo senza che io dica una parola. E' una delle cose di lei che mi piacciono di più: ce ne sono talmente tante altre che ci potrei scrivere un libro, ma questa è una delle doti che la rendono così speciale.
Quando mi guarda sento che mi fruga dentro, sento che prende il mio cervello e lo manipola... non so mai bene cosa stia facendo, non so mai dove vuole arrivare, so solo che la sua perversione non ha limite

Mi lega al letto con delle polsiere, mi mette una benda e, dopo avermi spiegato il gioco di ruolo che andremo a fare quella sera, la serata inizia.
Non scenderò nei dettagli, ma il gioco di ruolo è stato fantastico: vestivo i panni di un fotografo che era stato incaricato di compiere un servizio fotografico sulle Amazzoni, venendo poi catturato da loro in seguito ad un incidente che mi aveva lasciato privo di sensi nel bosco. Rinvenivo in una capanna, dove le Amazzoni cominciavano a farmi domande chiedendomi perché ero lì ed infuriandosi a sentire le mie risposte, non mancando di colpirmi con frustini e gatti a nove code. Io le provocavo e le minacciavo, opponevo resistenza, e insomma rompevo così tanto i coglioni che alla fine dovettero chiamare la loro Regina.

Sosteneva di essere stata lei a salvarmi, che se fosse dipeso dalle sue suddite sarei già morto, e che quindi avrei dovuto ringraziarla e baciarle i piedi mentre lo facevo.
Io mi rifiutavo, e lei mi colpiva con il frustino ad un ritmo sempre più serrato. Più mi colpiva e meno avevo voglia di cedere (anche perché soffrire per Miss Cècile mi piace un sacco, e non avrei mai voluto che finisse di farmi male), con lei che diceva "posso andare avanti ore, vediamo chi si stanca prima".
Dal canto mio, io provocavo pure lei sperando che i colpi diventassero ancora più intensi, effetto che non tardò ad arrivare. Nel contesto di determinati giochi di ruolo adoro ribellarmi e cercare di farla uscire dai gangheri, cercare di gettare l'esca per far uscire fuori la belva che si nasconde dentro di lei e gettarmi spontaneamente in pasto a lei. Tutto entro i limiti del buon senso, naturalmente.

Alla fine cedetti, e lei mi disse che era in cerca di un maschio da usare come giocattolo sessuale per soddisfarla e poi ucciderlo, ma che era in cerca di un tipo di piacere diverso. Io le proposi di possedermi con lo strapon più grosso dei due che avrebbe trovato nella mia borsa (non chiedetemi come c'erano finiti ^_^).
A sentire che volevo quello più grosso, lei disse "mmmm... goloso!" e parve eccitata dall'idea, e nel giro di qualche minuto mi era dentro.
Lì il gioco di ruolo finì, e tornammo tutti e due ai nostri ruoli. Sentii un po' di dolore mentre lo metteva dentro, lei disse "è normale, chi è goloso deve fare i conti col mal di pancia!", cosa che fece ridere di cuore entrambi :)

Il resto è storia: un'inculata da manuale fatta dalla Dea delle Dee dello strapon, una prestazione coinvolgente come nient'altro. Non c'era verso di fermarla (non che l'idea mi sia mai passata per l'anticamera del cervello), eravamo entrambi persi nell'estasi del momento.
Il dramma è che ogni volta è capace di lasciarmi con una voglia di cazzo dieci volte più grande, benché lì per lì le mie voglie da zoccoletta in calore vengano soddisfatte.

Già, perché è questo che sono: la zoccoletta in calore di Miss Cècile e vi garantisco che, insieme a quella di essere una sua assoluta proprietà, costituisce la coppia di sensazioni più belle che io abbia mai provato.

Mentre mi scopava il culo come una forsennata io stavo esplodendo dentro la mia cintura di castità, non vi dico cosa successe quando mi comunicò che quella sera non sarei venuto.
Ma sapete che vi dico? Nonostante fossi in castità da quattro settimane, nemmeno avrei voluto: anche se lei avesse voluto farmi venire, l'avrei cortesemente supplicata di cambiare idea. Non sono affatto sicuro che sarebbe servito, perché il mio piacere appartiene esclusivamente a lei ed è libera di farne ciò che vuole, ma di sicuro ci avrei provato.

Perché con Miss Cècile i miei orgasmi passano in secondo piano. Per farvi capire, una volta mi ordinò di venire una volta al giorno per due settimane di seguito. Io lo feci e rimasi sbalordito dal risultato: piacere zero. Nada.
Poi mi fece venire in sua presenza, mentre ero steso per terra e le leccavo i piedi: nonostante fossi venuto meno di 24 ore prima, quello che ho sperimentato in quell'occasione è stato senza alcun dubbio l'orgasmo più intenso che io abbia mai provato.

Quando le confidai che ogni singola volta che ero venuto senza di lei non ero riuscito a provare piacere, lei mentre mi stava fottendo con lo strapon mi sussurrò all'orecchio una cosa contemporaneamente spaventosa e dannatamente eccitante: "Lo so. Te l'ho fatto fare perché te ne rendessi conto. Ti tengo per le palle".


A presto, miei cari lettori.

Edited by theshyguy - 30/3/2014, 23:36
 
Top
8 replies since 16/2/2014, 22:36   19973 views
  Share