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LADY BLANCA, MISTRESS BOLOGNA

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antoniog
view post Posted on 24/1/2013, 14:50 by: antoniog     +3   +1   -1




Dopo aver conosciuto Padrona Blanca rimpiango di non essere un masochista con la M maiuscola per quanto riguarda il saper sopportare il dolore fisico. Padrona Blanca può infliggertene quanto ne vuoi, o meglio, quanto ne vuole, perché è lei che decide, come è giusto che sia. Non ti dà ordini del tipo “leccami le suole..baciami gli stivali..” ecc, sarebbe banale: lei agisce, sei nelle sue mani e devi subire tutto quello che la sua fantasia e la sua voglia le fanno compiere su di te.
Quando sono andato da lei sono stato colpito dalla sua bellezza, dal suo sguardo scrutatore, dal suo sorriso sicuro, dalla sua voce calma e decisa, prima ancora di essere colpito, in tutti i sensi, dalle sue mani (bellissime e “pesanti”). Avevo preparato su una “chiavetta USB” delle immagini raffiguranti situazioni che mi sarebbe piaciuto “vivere” ma non ho avuto il coraggio di mostrargliele intimidito dal suo sguardo, dalla sua presenza e prestanza fisica (glie le ho fatte vedere “dopo”).
Praticamente mi ha letto nel pensiero: Padrona Blanca ha fatto su di me quello che avrei voluto mi facesse, e molto di più, ma con una intensità e violenza che mi ha spaventato e mi ha fatto piagnucolare subito (che vergogna!); già dopo due o tre sculaccioni (di traverso sulle sue ginocchia, mentre mi spogliavo mi ha tirato con violenza e mi ha abbassato gli slip…) chedevo “basta, non ce la faccio…”, ciò che credo l’abbia un po’ contrariata (avrei voluto darle maggiore soddisfazione) ma che non le ha impedito di portare avanti un “trattamento” di tre ore. Perciò rimpiango di non essere un “bravo” masochista.
La fantasia è ben diversa dalla realtà che ti fa vivere Padrona Blanca; lei cerca di darti quello che vuoi “leggendo” i tuoi desideri, ma principalmente fa quello che vuole lei, fa di te quello che vuole lei perché trae gioia, eccitazione, divertimento nel picchiarti (forte), umiliarti, manipolarti; quando sei da lei sei solo una preda nelle sue mani, prigioniero nel vero senso della parola, indifeso “nessuno sa che sei qui…” mi ha detto con voce sensuale e sorriso sadico mentre ero immobilizzato, mummificato nel cellopane di fronte a lei “…potrei anche ucciderti se volessi, con le mie sole mani e non sai quanto sarebbe facile..” ha concluso avvolgendomi nel cellophane anche la faccia e facendomi mancare il respiro, solo per pochi secondi ma sufficienti per mandarmi nel panico. Ero totalmente suo, in suo potere e lei non sembrava recitare, era sempre calma, dura, naturale, bellissima.
Ad un certo punto Lei mi ha messo in una cuccia, in “gabbia”, facendomi strisciare sotto un tavolo circondato da una retina che poi ha chiuso, acquattato come un cane, con le mani bloccate da “manette per pollici” e mi ha ordinato di mangiare un pastone da una ciotola “…e mangia tutto! La ciotola deve risplendere..”. Poi si è seduta di fronte al computer lì vicino, le lunghe gambe ora accavallate, ora divaricate, generosamente scoperte a pochi centimetri dal mio volto; mentre batteva sulla tastiera, senza parlare e senza guardarmi mi accarezzava distrattamente la testa, la faccia, mi porgeva la mano da leccare, il suo polpaccio da baciare su cui io strofinavo le guance adorandolo, adorandola; ecco, in quei momenti ero felice, molto felice, provavo una sensazione quale “cupio dissolvi” (letteralmente: desidero dissolvermi), non nel senso di dissolversi per morire, come diceva San Paolo, ma nel senso di annullarmi in lei con una volontà masochistica di autodistruzione, di rinuncia alla personalità annullando il proprio “io” per essere una cosa di Padrona Blanca. Non esagero, di anni ne ho abbastanza ma per fortuna continuo ad emozionarmi come un adolescente e “vivo” le situazioni che mi danno sensazioni intense. E queste sensazioni, questa emozione mi faceva provare Lei. Ero come un cagnolino ( “..abbaia..” intercalava senza guardarmi, ed io mi sforzavo di eseguire), un cagnolino messo in castigo dalla sua padrona che ora lo accarezzava, lo perdonava dopo averlo giustamente punito, picchiato.
Padrona Blanca è così, ti infligge dolore, ti umilia, ti usa principalmente perché piace a lei.
Ha alternato crudeltà (tanta) e dolcezza (poca). Durante la “sessione” ero veramente spaventato, ero veramente Suo prigioniero, in Suo potere ed avevo paura di Lei, delle botte, del dolore che mi procurava e che io non potevo impedirle di infliggermi, ed alla fine di ogni “trattamento” speravo che il successivo fosse meno doloroso, piagnucolavo (“chissà cosa mi farà adesso..”).
Solo in due momenti è stata dolce, buona: il primo quando mi ha consolato dopo avermi sottoposto ad infinite “prove e trattamenti” tanto da farmi girare la testa; mi ha cullato come un bambino stendendomi sul letto, io sempre immobilizzato nel cellophane, mi ha accarezzato tenendomi la testa vicino al suo seno e facendomi bere da un biberon acqua zuccherata, il suo braccio mi circondava le spalle e la sua mano era sulla mia guancia. Mentre succhiavo dal biberon come un infante la guardavo fissa negli occhi e vedevo le sue labbra muoversi senza capire cosa diceva, il suo sorriso compassionevole e sicuro, ero in estasi, era bellissimo, era bellissima. Il secondo momento di dolcezza è stato alla fine.
La “sessione” si è conclusa mentre ero disteso per terra, Lei era seduta vicino a me e mi faceva recitare ripetutamente una preghiera ed io eseguivo, ipnotizzato, fissandole il volto, gli occhi, le labbra, una mia mano aggrappata alla sua gamba.
Il giorno dopo sono tornato alla mia vita diciamo “normale”, alla mia professione.
A distanza di tre giorni mi è rimasta una dolenzia ai muscoli ed alla articolazioni (conseguenza dei legamenti subìti e degli sforzi nei movimenti), un dolore intenso ad una costola ed una ferita (leggera) all’interno della guancia destra causata dagli schiaffoni (veramente pesanti).
Ho percorso 900 Km per andare da Padrona Blanca (più 900 al ritorno), ritornerò presto da Lei.
Spero mi voglia ancora ricevere.
 
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52 replies since 30/5/2012, 23:14   19484 views
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