Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Posts written by Flover

view post Posted: 8/4/2024, 11:39     LA TEDESCA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 8/4/2024, 12:20) 
Gli sparasse non lo sparasse, io invece me l'aspettavo

Giusto. Ho scritto abbastanza di fretta e non me n’ero nemmeno reso conto😂
view post Posted: 8/4/2024, 09:26     LA TEDESCA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Che dire, solo complimenti. Un racconto di cui ho apprezzato tantissimo le ambientazioni e il periodo (e da appassionato di storia, soprattutto contemporanea, non poteva essere altrimenti).
Personaggi molto realistici e ben sfaccettati. Il nazista che ha sulla coscienza numerosissime persone e famiglie che poi diventa un uomo premuroso nei confronti della moglie malata. La sua evoluzione da uomo sottomesso solo nei momenti di piacere a uomo che voleva essere sottomesso 24/7. Karin che non è un'eroina ma alterna momenti di insicurezza e paura a momenti di determinazione e forza interiore.
Non mi sarei mai aspettato che lei lo sparasse addirittura e ti confesso che per qualche istante ho pensato che addirittura Manfred potesse non essere il responsabile dell'omicidio di Helga.
Un racconto molto particolare e curato nei minimi dettagli. Tanto di cappello.
Alla prossima storia.
view post Posted: 10/2/2024, 13:03     LA TEDESCA - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CITAZIONE (Max085 @ 9/2/2024, 19:54) 
Lasciando stare i soliti complimenti, io sono rimasto impressionato da alcuni particolari. Ad esempio, il gesto delle donne di mettere la borsa sul grembo e mi ricordo che lo faceva mia nonna. Leggendo quel pezzo mi è venuta in mente quella scena che era d'abitudine per le donne anziane e probabilmente per quelle giovani di quel periodo storico e mi chiedevo se quella descrizione è stata casuale o voluta. Poi per il resto... Va beh, tutto perfetto. Il caffè, la stazione, cose che denotano una ricerca approfondita. Siamo proprio su un altro livello.

Esprime alla perfezione il mio pensiero. Poi io amo profondamente le ambientazioni storiche. E conoscendoti, immagino che Karin ci farà divertire molto e ci farai tifare per lei stile ultras 💪
view post Posted: 10/2/2024, 13:02     +1IL CORRIERE DEL SIRE - OFFTOPIC
CITAZIONE (Nomade d'Amore @ 10/2/2024, 12:59) 
DAL NOSTRO INVIATO A SANREMO

Ma Amedeo Sebastiani è il fratello di Davide Sebastiani?

Sono cugini di terzo grado e hanno in comune la stessa zia dominante.
view post Posted: 22/1/2024, 18:33     Il regno di Diana Knight - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CITAZIONE (schiavodimiazia @ 22/1/2024, 18:20) 
Ma che racconto è? Non c'è nessuna zia dominante. Come si fa a scrivere una storia senza una zia?

Me ne sono reso conto troppo tardi😭
Proprio per questo, ho aggiunto questo pezzo:
«La famiglia si allarga. La prossima dovrai essere tu, Olivia, così posso finalmente diventare zia. Ormai sei molto grande, devi prendere marito. Ho una certa urgenza di parlare con tua madre».
Nel seguito, Diana sarà una zia 😊😂
view post Posted: 22/1/2024, 09:24     +1PER SEMPRE - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CITAZIONE (Max085 @ 21/1/2024, 22:37) 
Io mi tengo pronto ma voglio ancora parlare di questo racconto che mi è davvero piaciuto molto anche se la morte di Sarah mi ha colpito perché completamente imprevista. O meglio, temevo per lei quando il poliziotto capisce che l'attentato è al centro commerciale ma poi quando lui la ritrova all'ospedale non ho pensato al fatto che lui vede i morti. Col senno di poi qualche indizio lo hai lasciato ma non credo che un lettore medio ci arrivi. Tipo il fatto che i morti possono afferrare solo gli oggetti che appartengono a Brad. Tutto si incastra alla perfezione e rimango dell'opinione che i tuoi racconti siano sprecati in un forum che cerca storie di suocere e zie per segarsi. Tu ma anche Flover invece scrivete racconti con una trama ben congeniata, con personaggi ben delineati che sembra quasi di vedere. Complimenti anche se... Quando ho letto di Sarah avrei voluto strozzarti😂

Io solitamente non indovino mai un caz... 😂 però questa volta l'avevo capito dal primissimo istante che Sarah fosse morta. Da amante del lieto fine anche io ci sono rimasto male, ma era un tassello tanto fondamentale quanto triste ed era necessario ai fini della trama.
Io e Davide stiamo pensando di pubblicare le nostre storie (private degli elementi femdom) in altri portali, spero possa essere una buona idea ma al momento lì ci sono storie d'amore per ragazze che cercano l'amore tossico da "malessere" (come lo chiamano in gergo oggi) o storie horror che più che farti spaventare ti fanno ridere per tutto il tempo.
Va beh, non mi dilungo oltre su questo 3D altrimenti Davide mi sguinzaglia una zia dominante contro 😂
view post Posted: 17/1/2024, 12:48     Il regno di Diana Knight - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CITAZIONE (Ag-uzzo @ 17/1/2024, 12:15) 
ho dovuto leggere il racconto sulla zia per farmela passare :XD:

Perfetto, era quella la cura migliore 🤣
view post Posted: 17/1/2024, 11:56     Il regno di Diana Knight - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CITAZIONE (Ag-uzzo @ 17/1/2024, 01:06) 
C'è l'ho fatta a leggerlo tutto .A parte il ripetersi di pio volte di alcune frasi fino a far venire ili vomito ;P , bel racconto , come sempre .

Oddio non vorrei averti sulla coscienza 😂 va meglio ora con lo stomaco?
Grazie comunque per l’apprezzamento (nonostante tutto 🤣)
view post Posted: 11/1/2024, 20:26     +3IL CORRIERE DEL SIRE - OFFTOPIC
CITAZIONE (lugano29 @ 11/1/2024, 16:43) 
Io sono conscio di non essere all'altezza, quindi mi astengo. Mi stupisce che continuino Flover e Sebastiani, invece di cercare di imparare.

Occhio che potrei cambiare idea... :P

Sto cercando di imparare. Ho già pronta la locandina per il prossimo racconto. IMG_8699
view post Posted: 10/1/2024, 16:17     PER SEMPRE - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CITAZIONE (Davide Sebastiani @ 10/1/2024, 16:05) 
Va beh, non dire che ti ho pagato :D

Vedi che manca ancora metà del pagamento 🤣 si accettano pagamenti anche in zie dominanti.
view post Posted: 10/1/2024, 13:11     PER SEMPRE - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CITAZIONE (Angiolo Benvenuti @ 10/1/2024, 12:14) 
L'inizio mi piaceva poco ma poi....

Questo è un racconto che va letto tutto d’un fiato. Ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima e ti tiene incollato soprattutto per il climax crescente. Il finale è da ciliegina sulla torta, ma sappiamo bene le emozioni che ci regala Davide col finale quali sono.
Questo racconto è una perla e merita molto.
view post Posted: 6/1/2024, 10:44     Il regno di Diana Knight - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Era prevedibile che in realtà fosse così, però dai un po’ ti ho dato da pensare 😂
Scrivere un racconto con quest’ambientazione mi ha divertito molto.
In effetti avevo pensato di dover sacrificare qualche personaggio e descrivere qualche morte importante ma… alla fine ho preferito fare un finale più fiabesco col lieto fine. Quindi sì, è un mix tra racconto storico, fantasy e fiabesco.
Mi fa piacere ti sia piaciuto. Grazie sia per le belle parole che per i suggerimenti stilistici.
view post Posted: 6/1/2024, 09:41     Il regno di Diana Knight - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CAPITOLO XIV

Era il tramonto e si avvicinava l’ora di cena. Diana si era svegliata da poco ed era stata preparata da Rossana ed Elsa per scendere finalmente a cena. La principessa si mise a sedere vicino a Fred, mentre la principessa Joey si mise a sedere vicino a Christopher. Era evidente che i due stessero iniziando a provare a formare una coppia. Non pareva scattata la stessa scintilla invece tra Helena e Harry, nonostante anche loro due sedessero vicini.
«Bentrovata, principessa» disse Edward alzandosi, accogliendo Diana.
«Buonasera, altezza». Diana sembrava molto allegra e riposata, anche se ancora palesemente scossa dopo i recenti avvenimenti. Dopotutto, anche se Robert Knight era un uomo malvagio, Diana aveva pur sempre ammazzato suo padre.
«Tornando sul discorso salone degli eroi, ho fatto spedire una pergamena con richiesta da parte mia, di Katie e di Alicia che venga eretta una statua in tuo onore. La statua di tuo padre verrà abbattuta con la nostra spada e al suo posto ci sarà la tua, accanto a quella di tua madre. Sono sicuro che anche lei lo vorrebbe. Hai obiezioni o domande?».
«No, altezza. Credo sia la cosa giusta da fare. Avrei desiderato far abbattere la statua di mio padre a prescindere dalla mia. E vi ringrazio con tutto il mio cuore».
«Sono fiera di te, Diana. Lo siamo tutti» le disse Olivia sorridendole.
Le labbra di Diana si curvarono in un sorriso molto ampio.
«Altezza» disse Fred rivolgendosi ad Alicia Green, «il salone degli eroi appartiene alla sua famiglia?».
Alicia guardò Fred con un sorriso.
«Ebbene sì, come lo hai saputo?».
«Ho visitato la cripta sotterranea insieme a Diana e ho visto la statua di vetro di Jeremy Green. Ho letto ciò che è scritto in suo onore».
La regina annuì.
«Jeremy Green era mio nonno. Ha fondato il salone degli eroi insieme a dei guerrieri per dare la possibilità di custodire tesori e di accogliere persone per darle del cibo e del riparo. Poi il salone è stato ampliato e hanno iniziato a piazzarci le statue degli eroi più valorosi in loro memoria. E c’è un’enorme biblioteca al servizio di chiunque per diffondere conoscenza e sapienza».
Fred capì che le lettere JG sulla targhetta della corona di quella famiglia reale erano le iniziali di Jeremy Green.
Joey guardò in direzione di sua madre un po’ risentita.
«E voi ancora non ci avete mai portati a visitare il salone degli eroi. Proprio noi che apparteniamo alla famiglia del suo fondatore! Sono anni che desidero visitarlo».
«Il salone degli eroi è per le persone più bisognose» spiegò Edward. «Voi non avete bisogno dei loro servigi e ci potrete entrare quando ne sarete veramente degni. Così vuole la leggenda».
«Io credo che i principi abbiano tutto il diritto di visitare il salone degli eroi, altezza» intervenne Diana. «È un luogo stupendo da visitare. Alcune leggende, se mi permettete, sono un po’ antiquate. È un’esperienza che i principi dovranno fare quanto prima. Sarete tutti invitati alla cerimonia della mia incoronazione, che si terrà proprio al salone degli eroi. Vi voglio tutti lì».
I re e le regine fissarono Diana con una strana espressione, come se provassero una certa compassione nei suoi confronti. Diana poteva essere molto forte, determinata e temprata, abile nel combattimento e nell’uccidere i suoi nemici, ma era pur sempre una donna molto giovane che era cresciuta nella sofferenza e senza l’amore di una madre, uccisa spietatamente da colui che l’avrebbe invece dovuta proteggere e amare; portava il peso di quel fardello sin da quando era molto piccola e aveva dovuto fingere di amare un padre crudele, ambizioso e ossessionato dal potere. La sua fortuna più grande era stata quella di avere al suo fianco che l’aveva davvero amata come una figlia e le aveva insegnato tanto della vita e dell’amore, e cioè ser Dudley, l’uomo grazie al quale Diana aveva imparato ad amare e a dedicare la sua vita al bene.
«Ci saremo tutti, principessa» la rassicurò Edward Lloyd. Diana gli sorrise; aveva il volto molto stanco e provato, tanto è vero che subito dopo cena decise di tornarsene a letto.
«Mi auspico che tutti i principi e le principesse continuino il loro addestramento con le armi» disse alzandosi, guardando negli occhi Edward Lloyd, Katie Torrance e Alicia Green. «È di fondamentale importanza la cosa».
«Garantito principessa» disse Edward Lloyd.
Diana uscì dalla sala grande e si recò nella stanza da letto.
Fred poco dopo si alzò dalla sua postazione e andò in direzione della camera per raggiungere Diana. Il principe fu fermato nel corridoio da Rossana ed Elsa.
«Mio principe» gli disse Rossana con un gran sorriso, inchinandosi, «sono felice che lei stia per coronare il suo sogno».
Fred sorrise felice.
«Grazie, Rossana».
Elsa invece lo abbracciò forte.
«Te l’avevo detto che Diana è una persona molto buona e dolce. Dentro di me lo sapevo. E anche io sono felice che il tuo sogno sta per diventare realtà».
«Grazie anche a te, Elsa. Avevi assolutamente ragione su di lei».
Le due serve sorrisero, si inchinarono e andarono via.
Fred raggiunse Diana e fu la prima volta che i due si ritrovarono completamente soli dopo che la principessa ebbe rivelato la verità sui piani di Robert.

«Mia principessa, finalmente soli».
Visibilmente stanca ma molto felice perché le cose erano andate secondo i piani, Diana sorrise.
«Mio principe e futuro marito. Sei assolutamente sicuro di volere in sposa una guerriera come me?».
«Non sono mai stato così tanto sicuro di qualcosa in vita mia. Ti sarò sempre fedele e leale». Diana baciò Fred e i due rimasero avvinghiati a lungo. «Sai, Diana, quando non stai cercando di conquistare castelli o di imporre il terrore sembri quasi simpatica».
Diana scoppiò a ridere.
«Tu sei proprio stupido, Fred Lloyd».
«Forse è per questo che mi sono innamorato proprio di una stupida come te, Diana Knight».
Diana fissò Fred con un’espressione adirata.
«Diana Knight non esiste più, non commettere più questo errore. Io ora sono Diana Chalmers».
«Chiedo perdono, mia principessa. Cosa succederà se commetterò di nuovo questo grave errore?».
«Ti prendo a sberle se sto di buon umore. Se sto di cattivo umore ti sfido a duello. E già sappiamo entrambi come andrà a finire».
«Ti confido in segreto, mia principessa, che non mi dispiace se mi prendi a sberle».
«Lo so benissimo che adori quella bella sensazione quando una donna si fa valere su di te nonostante tu sia un principino viziato».
«E a te piace farti valere su un uomo, non è vero, Diana Chalmers?».
Diana sorrise nel sentir nominare il cognome di sua madre e si ammorbidì di molto.
«So sicuramente farlo. Ma per ora ho recitato abbastanza la parte della principessa cattiva. Ora ho bisogno di essere un po’ dolce con te, mio principe. E credo di aver fatto appena in tempo. Katie Torrance e Alicia Green avrebbero chiesto la tua mano per una delle loro figlie molto presto, possono negarlo quante volte vogliono ma io so per certo che avrebbero voluto che tu sposassi una di loro».
«Il tempo non conta, principessa». Fred prese la mano di Diana nella sua e la guardò intensamente. «È questa l’unica mano che io desidero. Non avrei accettato la mano di Joey, Olivia o Helena senza prima chiedere la tua». Gliela baciò con passione e devozione. Diana abbracciò forte Fred e i due rimasero così molto a lungo. Diana aveva una corazza invincibile, ma sotto quella durissima corazza si nascondeva una ragazza molto dolce e bisognosa d’amore.

L’incoronazione di Diana Chalmers avvenne qualche tempo dopo al salone degli eroi. Diana scelse quel luogo perché volle essere incoronata vicino la statua della sua defunta madre Lucy da ser Dudley. Secondo Diana, ser Dudley era uno dei pochissimi uomini degni di toccare la corona della regina Lucy, la donna che aveva amato e in onore della quale aveva cresciuto con amore paterno Diana. La statua di Robert Knight era stata sradicata su ordine di Edward Lloyd e al suo posto c’era quella di Diana, la regina che salvò i quattro regni dall’ambizioso e crudele padre Robert Knight.
Fu Edward Lloyd a recitare la proclamazione di Diana.
«La principessa Diana, prima del suo nome, viene in questo momento nominata regina regnante del regno Chalmers e futura regina consorte del regno Lloyd qui alla presenza di tutti i re e regine dei quattro regni e della statua e dell’anima di sua madre Lucy Chalmers».
Ser Dudley poggiò la corona che era appartenuta a Lucy sulla testa di Diana e le baciò la mano con indosso l’anello che era appartenuto a Lucy; Diana portò quella mano al petto, in modo che l’anello finisse molto vicino al cuore, così come Edward Lloyd portò al petto l’elsa della sua spada, Katie Torrance fece lo stesso con la sua corona e così fece Alicia Green con la sua coppa. Le pietre dei cimeli si illuminarono intensamente dei loro rispettivi colori, e così successe ai cimeli raffigurati dalle statue: la spada si illuminò di rosso, la corona di blu, la coppa di giallo e l’anello di verde.
Tutti applaudirono e Fred prese posto al fianco di Diana.
Katie Torrance sorrise e fece un’osservazione con gli altri re.
«E ora i quattro regni saranno governati da un solo re e da ben tre regine. Il potere sarà ben saldo in mano alle donne».
A un certo punto uscì una lucetta dall’anello di Diana e andò verso la statua di Lucy Chalmers, che assunse di nuovo un colore verde luminoso, così come era successo quando Fred era stato al salone degli eroi con Diana e parlò con quella splendida voce ultraterrena che faceva vibrare il cuore.
«Ser Dudley, Diana non ha il tuo sangue ma ha una cosa di gran lunga migliore: il tuo amore, la cosa migliore che possa capitare a una giovane regina, e io so molto bene di cosa parlo. Ama e proteggi Diana per il resto della tua vita, io sarò sempre dentro il suo cuore; amare lei vorrà dire amare me, e tu sarai il miglior padre che lei possa mai desiderare, sarai di gran lunga migliore del suo vero padre».
La statua di Lucy smise di parlare e tornò al suo colore consueto; nel salone degli eroi ci fu improvvisamente un silenzio surreale e si sentì un profumo intenso. Tutti i presenti avevano gli occhi pieni di lacrime per la commozione; fu Olivia Johnson Torrance a saltare particolarmente all’occhio perché era colei che piangeva più di chiunque altro, a dispetto del fatto che aveva sempre controllato perfettamente le sue emozioni e si era mantenuta sempre una persona molto fredda e distaccata, ma per una volta avrebbe ceduto anche lei. Ser Dudley, che sembrava totalmente incapace di poter proferire la minima parola, si inginocchiò a Diana e le baciò di nuovo la mano con indosso l’anello di Lucy; anche Elsa si inginocchiò al cospetto di Diana e le baciò la mano.
«Lei sarà una grandissima regina, mia signora».
«Lunga vita alla regina!» disse Edward Lloyd a voce altissima.
«Lunga vita alla regina!» ripetettero tutti all’unisono, inginocchiandosi a loro volta.

Anche il matrimonio tra Fred e Diana fu celebrato nel salone degli eroi, dove gli invitati consumarono un ottimo pasto al banchetto. Tra gli invitati c’erano anche la moglie di ser Dudley e loro figlio Otto. La moglie dell’uomo sapeva perfettamente quanto lui avesse amato la regina Lucy, ma aveva sempre ragionato in un modo molto simile a quello di Elsa: sapeva che lei non avrebbe mai potuto competere con una regina, quindi non si sentiva disturbata dalla cosa.
Mentre i festeggiamenti procedevano alla grande, Rossana – che come Elsa era tra gli invitati – si avvicinò a Fred e gli fece un breve cenno; Fred capì che la ragazza voleva parlargli in privato e i due presero a fare due passi insieme.
«Le mie congratulazioni, altezza. Ha sposato la regina più bella dei quattro regni. Lei ora è l’erede al trono Lloyd e il re consorte del regno Chalmers. Quanto potere in una sola coppia».
Fred sorrise radioso.
«Grazie, Rossana».
La ragazza guardò Fred con una certa complicità e per qualche strano motivo sorrideva.
«Che hai da ridere?».
«Be’…». Rossana parve pesare bene le parole prima di pronunciarle, poi si guardò intorno per controllare se qualcuno stesse origliando. «Un po’ di tempo fa lei aveva bisogno di una donna che interpretasse il ruolo di Diana che la sottometteva ai suoi voleri. Ora invece ha Diana in carne ed ossa per poter esaudire questo suo desiderio».
Fred rise tra sé.
«Non funziona proprio così, Rossana. Diana è forte, temprata e autoritaria quando serve. Ma in realtà quando siamo soli… è la donna più dolce di questo mondo. In quell’ambito non esercita nemmeno lontanamente un controllo pari al tuo. Quella Diana Knight che mi puniva perché ero stato un servo imbranato… be’, è esistita solo nella nostra fantasia. Tu sei l’unica padrona che conosce bene il suo ruolo e sa farlo valere».
Delle chiazze rosee apparvero sull’attraente volto di Rossana.
«Con queste parole lei mi lusinga, altezza. Sono molto felice di averle regalato gioie come nessun’altra ha mai fatto. Ma le suggerisco di evitare di chiamare Diana col nome di Knight. Altrimenti andrà a finire che la punirà sul serio e non per darle solo un po’ di piacere».
I due si fissarono negli occhi e scoppiarono a ridere.
«Che sensazione piacevole stare al salone degli eroi» disse poi Rossana. «Non so come spiegare. Come se vivessimo in una dimensione…».
«Ultraterrena?» suggerì Fred. Rossana lo guardò negli occhi come se lui avesse letto nella sua mente.
«Esatto, altezza».
«Be’…». Fred fissò l’enorme calice sul tavolo che si trovava all’ingresso del salone. «Qui aleggiano le anime degli eroi più valorosi di sempre. È un luogo molto sacro. Forse il più sacro dell’intero territorio».
Dopo un po’ Fred e Rossana sentirono dei rumori sospetti. Fecero pochi passi per notare Christopher e Joey che si baciavano appassionatamente dietro alcune statue del salone degli eroi.
Fred ridacchiò sottovoce e così fece Rossana.
«Suggerisco di tornare al banchetto, altezza».
«Certo. Lasciamo sbocciare questo giovane amore».
Al banchetto, Diana conversava amabilmente con Olivia, mentre Helena e Harry non si rivolgevano quasi la parola. Lì, pensò Fred, sarebbe stato molto più difficile far sbocciare un amore.


EPILOGO

La profezia di Lucy Chalmers si era avverata. La pace e la prosperità facevano da padroni sui quattro regni. Erano passati cinque anni dal matrimonio tra Fred e Diana; i due avevano avuto due figli, una coppia di gemelli che avevano chiamato Edward e Lucy. Joey e Christopher si erano sposati un anno dopo le nozze tra Fred e Diana, l’anno dopo ancora erano convolati a nozze Harry e Helena, che col passare del tempo avevano rotto il ghiaccio e l’amore era sbocciato anche tra di loro. L’erede al trono di Alicia Green sarebbe stato Harry e la coppa sarebbe stata ereditata da Joey. Tutti i figli dei quattro re e regine si erano imparentati tra di loro tranne l’erede al trono della regina Katie Torrance, Olivia, che non aveva ancora trovato marito.
Ma il destino per lei cambiò durante una visita alla dimora di Diana. La regina ormai abitava al castello di Lloyd con suo marito, ma Diana non mancava mai di visitare la sua vecchia dimora con una certa frequenza, spesso seguita anche da Fred, infatti i due trascorrevano molto tempo in entrambi i castelli.
Una volta giunta al castello di Diana, Olivia fissò come al solito con ammirazione l’enorme pannello di una vetrata che rappresentava la bellissima Lucy Chalmers.
Mentre Diana era nella camera che era appartenuta a sua madre qualcuno bussò alla porta.
«Sì?».
Fu ser Dudley a entrare. Diana sgargiò un sorriso molto ampio.
«Buongiorno, padre». Dal giorno in cui aveva ammazzato suo padre Robert, Diana aveva sempre chiamato ser Dudley come padre, perché era stato lui a crescerla con amore come una figlia, anche se non i due non avevano legami di sangue; era lui l’unico uomo a meritare per davvero di essere chiamato padre da Diana.
«Mia regina, ti annuncio che a breve sarà qui la principessa Olivia Johnson Torrance».
«Bene, ti ringrazio» disse Diana molto allegra. Ormai la regina aveva ventiquattro anni, mentre Olivia, la più grande tra i figli dei quattro fondatori, ne aveva ventisette.
La principessa fu scortata da Otto, il figlio di ser Dudley. Lui di anni ne aveva ventotto. Somigliava molto a suo padre e aveva esattamente lo stesso carisma.
«Altezza» disse Olivia inchinandosi quando ebbe visto Diana.
«Maestà» disse Otto, inchinandosi a Diana. La regina accennò un sorriso e l’uomo chiuse la porta, lasciando Diana e Olivia da sole.
«Be’?» chiese Diana a Olivia. «È proprio un bel tipo, no?».
Olivia abbozzò un sorriso.
«È un giovanotto così affascinante. Peccato che non abbia sangue reale nelle vene».
Diana fece un sorriso molto furbo.
«Ser Dudley per me è come un padre e sua moglie ormai come una madre. È chiaro che Otto per me è come un fratello. Non avrà sangue reale nelle vene ma… se vuoi sposarlo chiedigli la mano».
«Chissà cosa direbbe mia madre se sentisse che sposerei un guerriero».
«Farò io due chiacchiere con tua madre. Otto è un bell’uomo, forte e leale. Meglio lui che chiunque altro. Lo conosco da una vita, so quello che dico».
«La fai facile».
«Stai parlando con la donna che ha ucciso Robert Knight, forse l’hai dimenticato?».
Olivia fissò i suoi occhi in quelli di Diana.
«Come dimenticare il nostro primo incontro. Comunque, Helena aspetta un bambino».
Diana accolse con gioia la notizia.
«La famiglia si allarga. La prossima dovrai essere tu, Olivia, così posso finalmente diventare zia. Ormai sei molto grande, devi prendere marito. Ho una certa urgenza di parlare con tua madre».
«Desidero chiederti una cosa, altezza. Una cosa molto personale».
«Non voglio formalità da te, Olivia, te lo dico sempre. Tu hai giocato un ruolo fondamentale per la riuscita del mio piano e sei la mia migliore amica. Usa il mio nome».
Olivia guardò Diana un po’ commossa. Era estremamente difficile che qualcuno riuscisse a farle provare emozioni così forti.
«Diana, hai più avuto modo di… parlare col fantasma della tua bellissima madre?».
«Lei è sempre dentro di me. Non ho bisogno di andare al salone degli eroi e stare vicino alla sua statua per comunicare con lei, l’anello funziona sempre alla perfezione. Sappi che anche lei è d’accordo all’eventuale matrimonio tra te e Otto». Olivia scoppiò a ridere, anche se aveva gli occhi un po’ lucidi.
Olivia si trattenne tutto il giorno con Diana, poi le due si misero sulla carrozza di Diana, su cui c’erano incise le lettere DC di Diana Chalmers che avevano sostituito le lettere RK di Robert Knight e partirono alla volta del castello di Edward Lloyd. Nei giardini trovarono Elsa che passeggiava coi due figli di Diana. Elsa aveva sposato George, il figlio di Oliver Bell, e anche loro avevano avuto due figli, un maschio e una femmina, anche se la giardiniera era sempre innamorata di Fred allo stesso modo in cui ser Dudley aveva sempre amato Lucy.
«Tua figlia è davvero identica a te, Diana» le disse Olivia. Effettivamente sembrava che la figlia di Diana somigliasse alla madre tanto quanto Diana a Lucy.
«E diventerà una guerriera proprio come sua madre. Edward erediterà la spada mentre Lucy erediterà l’anello, è giusto che sia così. Molto presto io e ser Dudley inizieremo ad addestrarli, voglio che vengano su molto forti. Poi vedremo i tuoi figli a chi somiglieranno. Ma sicuramente saranno stupendi, tu e Otto siete entrambi molto belli».
Olivia non disse nulla; si limitò ad abbracciare molto forte Diana e le due rimasero abbracciate per un bel po’. Fino a che non giunse Fred nei giardini ed entrarono tutti dentro al caldo in compagnia.


FINE
view post Posted: 3/1/2024, 18:48     +1Il regno di Diana Knight - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CAPITOLO XIII

Diana, che era di nuovo in lacrime, fissò dapprima il corpo senza vita di suo padre col dolore che si palesava sul suo volto, sia per tutte le sofferenze che lui le aveva provocato durante la sua vita, sia per il gesto estremamente doloroso che aveva dovuto compiere e cioè ucciderlo. La cosa aveva richiesto un coraggio e una forza di volontà al di fuori del comune, perché a prescindere da ogni cosa, Diana aveva perso un altro genitore, seppur crudele. Poi la principessa si rivolse a Fred Lloyd.
«Fred, ora vieni qui. C’è una cosa che devi fare tu».
Fred si avvicinò a Diana, che gli porse la spada.
«Questa spada torna al suo legittimo erede, che sei tu. Devi distruggere l’ametista con questa spada, poi tienila sempre con te, ovunque tu vada».
Molti iniziarono a mormorare.
«L’ametista è una pietra che sprigiona poteri oscuri» spiegò Edward Lloyd. «Ma io esigo delle spiegazioni, Diana Knight». Il re aveva messo nella sua voce tutta l’autorità che possedeva.
«Anche io esigo delle spiegazioni, Edward Lloyd. Perché mio padre affermava che lei avesse rubato la spada? Non voglio credere alle parole di un uomo crudele come mio padre ma ho bisogno che lei confermi e giuri di non aver rubato la spada».
Edward impallidì sotto lo sguardo di tutti.
«Io non ho mai rubato la spada e questo te lo posso giurare sul mio onore. È stata forgiata appositamente per me su mio ordine tanti anni fa. Ma l’uomo che la forgiò era così avido che decise di rivendicarla. Aveva detto che, siccome era stata lui a forgiarla, spettava a lui di diritto. Averla costruita ed esserne l’artefice lo rendeva a suo parere il legittimo proprietario. Da lì nacque un litigio e… rimase ucciso. Non avrei mai voluto uccidere quell’uomo, ma stava attentando alla mia vita. Se non lo avessi ammazzato, sarei stato io a morire. Ma giuro sul mio onore che non ho rubato la spada».
Diana fissò Edward negli occhi con espressione colpita. Poi si rivolse a Fred.
«Fred, distruggi la gemma viola».
Fred guardò verso suo padre.
«Fai come ti dice la principessa, figliolo».
Il ragazzo afferrò la spada e poi colpì forte la pietra con la sua spada, distruggendola con violenza. Si sparsero un po’ ovunque nella sala i resti della gemma, che in qualche modo parvero aver perso la vita; il colore infatti era diventato di un viola più scuro.
«Bene, adesso vengano bruciati i resti dell’ametista» disse Diana. Poi cercò Olivia con lo sguardo. «Olivia, vieni subito accanto a me».
Olivia, che si manteneva fredda come era suo solito, scese dal trono di Catherine e si avvicinò a Diana, che tolse la corona di Torrance dalla sua testa e la porse alla principessa. «Questa è tua di diritto e deve tornare a te, indossala».
Olivia afferrò la corona, la fissò intensamente e se la mise sulla testa. Poi Diana si avvicinò ad Alicia Green.
«Io e Fred Lloyd abbiamo recuperato il cimelio della sua famiglia che era stato perduto, altezza. Sono desolata di dover rivelare che l’aveva rubata mio padre e nascosta in una foresta. Voglio che venga usata per guarire chi è stato ferito nel combattimento e poi tornerà a voi di diritto».
«Ti ringrazio per la sincerità. Ma ora dimmi, da che parte stai?» le chiese Alicia Green.
«D’ora in poi desidero che quando vi rivolgete a me non lo farete più col nome di Knight ma di Chalmers. Io ora sono Diana Chalmers e rinnego il nome di Knight come rinnego mio padre».
Tutti tacquero. Fu ser Dudley a sorpresa a rompere il silenzio. Anche lui riportava numerose ferite.
«Se mi permettete, spiegherò io tutto». Tutti lo fissarono. Ser Dudley si schiarì la gola e iniziò a raccontare tutto quello che aveva dentro da un po’. «Io ero al servizio di Robert Knight da molti anni. Sono un uomo sposato ma ho sempre amato la donna che il re Robert aveva in moglie, la regina consorte Lucy Chalmers. Sapevo di non poter mai avere alcuna possibilità di vivere la mia storia d’amore con lei, perché io ero solo un guerriero e lei una regina. Robert Knight era un uomo malvagio e senza scrupoli. È stato lui a rubare la coppa di Alicia Green e il suo intento è sempre stato quello di mettere le mani su tutti i cimeli. Eravamo io, lui e Lucy in viaggio quando il re rubò la coppa dal castello di Alicia Green. Fu un massacro, ma Robert Knight era molto forte e riuscì a eludere la sicurezza. Quando fuggimmo e arrivammo alla foresta vicina al salone degli eroi, Lucy tentò di farlo ragionare. Lei era una donna molto buona. Gli disse che la coppa apparteneva di diritto alla famiglia Green e incitò più volte suo marito a tornare indietro per restituirla ai legittimi proprietari. Robert non ci vide più e in preda a un attacco di rabbia…». Dudley fece una pausa. Delle lacrime gli scendevano lungo il volto, bagnandogli la barba. Il suo volto non era l’unico a essere pieno di lacrime. «In preda a un attacco di rabbia ammazzò sua moglie. La pugnalò». Molti portarono le mani al volto. Edward in persona aveva gli occhi molto lucidi. Persino Olivia sembrò vacillare, anche se non sembrava nuova a quella storia. «In quel momento avrei voluto solo ammazzarlo, ma non avrei mai avuto nessuna possibilità contro di lui, e pure se ci fossi riuscito poi sarei stato accusato di regicidio e gli uomini di ser Peter mi avrebbero ammazzato. Ser Peter era al suo servizio da prima di me e gli uomini in quel periodo erano fedeli solo a lui. Col tempo ho radunato un esercito che mi fosse fedele e solo grazie ai miei uomini è stato possibile attuare questo piano con Diana. Decisi di fingere di restare fedele a re Robert solo per proteggere sua figlia Diana, che per me è sempre stata come una figlia, e la amo come una figlia. Diana è l’unica cosa al mondo che mi dà la forza di continuare a vivere, oltre a mia moglie e mio figlio Otto». Diana si avvicinò a ser Dudley e lo abbracciò molto forte. La principessa aveva il viso completamente bagnato per le lacrime. «Quando è cresciuta abbastanza da poter capire determinate cose le ho spiegato tutto, con la promessa che un giorno avremmo vendicato sua madre» proseguì ser Dudley. «L’ho addestrata e protetta, l’ho fatta crescere con dei valori ben precisi. Robert Knight era troppo accecato dall’ambizione e dalla fame del potere per capire che sotto il suo naso stava crescendo la sua peggior nemica; quando è venuto a conoscenza dell’invito di Edward Lloyd ha messo su un piano diabolico per conquistare il castello. Era da anni che aveva una talpa nella dimora di Lloyd, ed era Arthur Wood. Wood era un traditore e ha somministrato degli oppiacei agli uomini di Lloyd la notte della conquista di Knight. È stato lui ad aiutarlo a prendere la spada fingendo di volerlo contrastare, ed è stato questo il motivo per cui Diana l’ha ammazzato senza esitazioni. Lui e sua moglie erano complici. Diana ha finto, esattamente come me, di sposare il piano di Robert Knight. Ha dovuto usare dei modi anche violenti per risultare credibile, perché al servizio di Knight c’era anche ser Peter, un uomo diabolico, scaltro e ambizioso. Se lui e il suo esercito avessero scoperto le reali intenzioni di Diana, l’avrebbero ammazzata. Gli uomini di ser Peter erano, se possibile, ancora più crudeli di lui».
Molti nella sala piangevano silenziosamente.

«C’è una cosa che non capisco» disse Edward Lloyd a Diana. «Come mai hai ammazzato Arthur Wood se era dalla parte di tuo padre? Lui non si è insospettito che tu potessi non essere dalla sua parte?».
Diana stranamente sorrise.
«Anche quello faceva parte del piano. Era tutto studiato. Avevo detto a mio padre che avrei voluto uccidere Wood per fare una certa impressione al castello. Wood era un lord comandante ed era molto forte, certamente farmi vedere che ammazzavo uno del suo calibro avrebbe avuto un impatto negativo importante e soprattutto mi rendeva più temibile. Ammazzarlo è stato più facile di quello che avrei immaginato perché lui naturalmente non si aspettava che io lo aggredissi. All’inizio credevo che mio padre si sarebbe opposto, ma sorprendentemente ha accolto positivamente il mio piano. Alla fine a lui non importava nulla di Wood, era solo una pedina per il suo diabolico piano. Chiaramente ho fatto fuori Wood perché era un doppiogiochista ed era diabolico tanto quanto ser Peter, anche se aveva dovuto recitare per bene la sua parte da finto buono negli anni. E Olivia sapeva tutto».
«Diana dice la verità, figliola?» chiese Katie Torrance.
«Sì, madre. Dalla prima sera che ci siamo conosciute. Non ho potuto rivelare nulla a nessuno altrimenti non sarebbe stato più un segreto ma un’informazione».
Diana guardò Olivia orgogliosamente e riprese a parlare.
«Ho insistito per condividere la stanza con lei sin dalla prima sera perché avevo bisogno di un complice tra i principi e in lei ho trovato subito la persona ideale. Anche lei ha dovuto recitare per bene la sua parte. Le ho spiegato la mia storia e mi ha ascoltato senza battere ciglio. È stata veramente molto brava a darmi dei consigli a mente lucida e fredda. Recitare la sua parte e non è stato per nulla semplice ma ci è riuscita alla grande. Abbiamo deciso di non confidare nulla a nessun altro per evitare che le voci si diffondessero, mettendo in pericolo tutti quanti. Conoscendo re Edward Lloyd, sapevo che se avesse saputo la cosa si sarebbe ribellato col rischio di una sommossa. Avevo in programma di andare a recuperare la coppa di Alicia Green per unire tutte le gemme e avere il massimo del potere dalla mia per poi uccidere mio padre. Mia madre tramite l’anello, che, come sapete, ha il potere di farmi sentire la sua vicinanza, mi aveva fatto capire che avrei dovuto aspettare prima di partire. Sempre su suggerimento di mia madre ho incaricato Oliver Bell di portare la conversazione tra Lloyd e gli altri re sulla posizione dell’ametista, di cui non ero a conoscenza, tramite un inganno. Avrebbe dovuto dire ai re che mio padre era vicino alla soluzione in modo da far cantare Edward Lloyd. E be’, la cosa ha funzionato. Edward era trionfante perché sapeva che senza la spada sarebbe stato impossibile portar via l’ametista dal salone degli eroi. Oliver Bell non ha avuto altra scelta che obbedire se avesse voluto evitare la fine di Arthur Wood. Inutile dire che non avrei mai ammazzato Oliver, ma dovevo recitare bene la mia parte».
«Che tipo di potere avrebbe sprigionato l’ametista?» chiese Katie Torrance.
«L’ametista, se messa vicino uno specchio, ti avrebbe fatto vedere tramite esso il modo in cui conquistare il potere o compiere atti malvagi senza subire conseguenze. Nelle mani di Robert Knight sarebbe stato davvero letale. E non oso immaginare cosa sarebbe successo se fosse stata messo all’interno di uno scettro» spiegò Edward Lloyd rabbrividendo percettibilmente.

Diana si avvicinò al re Edward Lloyd e lo guardò dal basso verso l’altro, poi si inginocchiò.
«Mi può perdonare, altezza? Per aver usato dei modi così violenti nel suo castello. È stato l’unico modo per tenere sotto controllo la situazione insieme a ser Dudley. Mio padre, ser Peter e i suoi uomini erano troppo diabolici, non so cosa sarebbe successo se non avessi recitato per bene la mia parte. Il suo scettro è nella mia stanza, glielo riporto subito».
«Alzati» ordinò Edward a Diana. Tutti nella sala si guardarono un po’ tesi. Edward aveva usato un tono secco. Diana si alzò senza esitazioni e guardò il re negli occhi. Edward fece una cosa del tutto inattesa: abbracciò forte Diana, provocando un’istantanea reazione di commozione lungo tutti i presenti.
«Non credo di aver mai conosciuto una persona con così tanta determinazione, forza di volontà e carattere. Hai saputo fare scelte difficilissime e hai agito per il bene dei quattro regni anche se hai rischiato di farti del male e di perdere la vita. Ora il tuo regno avrà una regina coi fiocchi».
«Mi concede la mano di suo figlio, altezza?». Tutta la sala fissò lo sguardo su Diana, poi su Fred. «Ammesso che lui lo desideri».
Fred sentì il cuore vibrare allo stesso identico modo di quando aveva sentito la voce di Lucy Chalmers nel salone degli eroi. Rossana, che era intenta a curare le ferite degli ultimi guerrieri, guardò verso Fred. Gli fece uno smagliante sorriso di complicità. Joey invece fissò Fred un po’ rintristita. Katie Torrance guardò verso Diana e sembrava anche lei dello stesso stato d’animo della principessa Joey; anche se molto probabilmente non aveva voluto ammetterlo, forse anche Katie aveva sperato in un matrimonio combinato tra Fred e Olivia.
«Sì che lo desidero. Non ho mai desiderato qualcosa così tanto in vita mia» rispose Fred. Joey fece un sorriso amaro e rassegnato, ma molto in fondo al proprio cuore si era aspettata qualcosa del genere.
«Non potrei desiderare una moglie migliore per mio figlio, Diana Chalmers» disse Edward a sorpresa. Gli occhi di Diana si riempirono nuovamente abbondantemente di lacrime quando sentì pronunciare da Edward il cognome di sua madre. «Devi prima tornare al tuo regno per la cerimonia ufficiale che ti proclamerà regina e poi si potranno organizzare le nozze».
Tutti applaudirono nella sala. Diana non disse nulla, si limitò a sorridere, piangendo col cuore colmo di commozione.
«Credo che la principessa abbia bisogno di una bella dormita, altezza» disse poi ser Dudley. «Diana ha passato giornate davvero difficili e stancanti e ha bisogno di riposare».
«Scortala pure alla sua stanza, ser Dudley».
«Padre, quando eravamo in viaggio per recuperare la coppa di Alicia Green, ho visitato il salone degli eroi insieme a Diana» disse Fred. «Be’… questo l’avrai intuito, visto che l’ametista era lì».
Edward fissò suo figlio.
«Se il destino ti ha riservato un ingresso nel salone degli eroi vuol dire che ne sei diventato degno, figliolo».
Diana si voltò verso Fred e gli sorrise smagliante; Fred ricambiò il sorriso, ricordando le parole di Diana sulla strana leggenda mentre erano all’interno del salone degli eroi.

Fred poi si avvicinò a Joey e si sedette accanto a lei, che gli sorrise di cuore.
«Come stai mia principessa?».
«Sto bene, mio principe. Un po’ scossa ma credo sia normale dopo tutto quello che è successo. Donna fortunata sarà Diana Chalmers».
«E uomo fortunato sarà anche Christopher. Lui ha occhi solo per te e so che non ti dispiace, principessa».
«Grazie» disse Joey continuando a sorridere.
Helena si avvicinò ai due e si mise a sedere con loro. Sospirò, poi guardò Fred negli occhi.
«Ti devo le mie scuse, Fred Lloyd. Ti avevo messo in guardia da Diana ma avevo sbagliato tutto. E ho sbagliato anche su mia sorella, c’era un motivo ben preciso per la sua amicizia con Diana. Ha dimostrato di essere lei l’unica vera degna erede del trono e della corona di mia madre».
«Non rimproverarti di nulla, principessa» le disse Fred. «Diana ha recitato fin troppo bene la sua parte. Ha ingannato un po’ tutti, compreso me, compresi i nostri genitori, compresi Arthur Wood e ser Peter, e compreso l’uomo più diabolico e scaltro dei quattro regni, cioè suo padre Robert Knight. Se ci pensi bene, Diana è riuscita a ingannare tutti i re e regine dei quattro regni. Penso che in pochissimi ci sarebbero riusciti. E non dimenticare che è stata Diana a rivelare tutto il suo piano a Olivia».
«E non essere triste per il trono e il cimelio» aggiunse Joey. «Diana un po’ di tempo fa mi ha detto delle parole fin troppo sagge che sono rimaste impresse nella mia mente: lei è l’erede al trono di suo padre e del cimelio di famiglia ma non ha più una madre e ora nemmeno più un padre, nonostante fosse diabolico. Tu hai i tuoi genitori, un fratello e una sorella da goderti. Il resto non conta». Joey prese la mano di Helena tra le sue e le sorrise. Helena ricambiò il sorriso con una lacrima che le scorreva lungo la guancia.
Anche Christopher e Harry si misero a sedere vicino a Fred, Joey e Helena. E dopo pochissimi istanti anche Olivia si aggiunse a loro, cosa insolita dal momento che la principessa aveva sempre preferito la compagnia degli adulti.
«Principessa» la salutò Fred.
«Mio principe» ricambiò Olivia. Aveva indosso sulla testa la corona di sua madre, e a Fred la cosa fece un’impressione un po’ strana, dal momento che quella corona l’aveva vista maggiormente sulla testa di Diana, nonostante appartenesse alla famiglia di Katie Torrance.
«Meriti le congratulazioni di tutti noi, principessa. Credo che tu abbia avuto un ruolo rilevante in tutta questa storia».
«Be’… mia sorella ha saputo tenere testa a Robert Knight. Non una cosa da chiunque» disse Christopher.
Olivia guardò suo fratello, che la fissava con uno sguardo pieno d’orgoglio. Poi la principessa si rivolse a Fred.
«Avevo aspettative del tutto diverse dalla visita al vostro castello, ma devo dire che non ci siamo per nulla annoiati. Sei un uomo fortunato, Fred Lloyd. Ora potrai finalmente capire cosa vuol dire essere amati per davvero da Diana. E so che tu la amerai quanto merita».
«È la cosa che più desidero fare in vita mia, esternare tutto l’amore che provo per Diana».
Olivia gli sorrise, Fred ricambiò il sorriso e poi uscì dalla sala dei troni.
view post Posted: 1/1/2024, 18:29     +1Il regno di Diana Knight - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CAPITOLO XII

Il mattino dopo i due principi si svegliarono alle prime luci dell’alba. Il cielo era roseo e Fred si sentiva riposato come mai era successo in vita sua.
«Buongiorno mio principe. Ti va una breve visita al resto del salone degli eroi prima di tornare verso il tuo bellissimo castello?».
«In verità resterei volentieri qui con te tutta la vita, mia principessa. Ma prima o poi dovrò svegliarmi da questo torpore. Diamo un’occhiata al salone e poi incamminiamoci».
I due principi visitarono ampie sale pieni di tesori protetti nei modi più svariati. Fred vide enormi armi dorate che in vita sua non aveva mai visto e si chiedeva quanto valesse ognuna di esse. Il luogo più sorprendente del salone per Fred fu la biblioteca, un’enorme sala di tre piani dove c’erano libri di tutti i generi.
«Non basterebbe una vita intera per leggerli tutti» disse Fred, sentendosi così tremendamente piccolo in quel luogo.
«Pensa che un giorno in uno di questi libri verrà scritta la nostra storia. E se lo meriteremo, avremo anche noi la nostra statua. Di solito ergono le statue quando gli eroi sono morti, ma per i più valorosi come i nostri genitori le ergono quando sono ancora in vita.
«Per il tuo carisma la meriti di sicuro, e già da viva».
«Sarebbe un onore avere una statua personale al salone degli eroi. Andiamo di sotto. Ti porto a vedere la tomba dell’eroe di vetro».
Fred fissò Diana stupefatto.
«L’eroe di vetro? E chi è?».
Diana sorrise.
«Lo vedrai».
La principessa trascinò Fred nei sotterranei, un luogo molto fresco dove si trovava un’enorme cripta dove riposavano i guerrieri più valorosi, tra cui la regina Lucy Chalmers. In un’enorme sala c’era una tomba trasparente con all’interno una statua di vetro distesa che raffigurava un uomo nell’intento di riposare per l’eternità con le mani congiunte. Al centro c’era un enorme cuore suddiviso in quattro colori: rosso, giallo, blu e verde. Proprio come i colori delle gemme dei quattro cimeli; Fred notò che mancava il viola, il colore dell’ametista. C’era un’enorme targhetta su cui c’era scritto “In memoria del re Jeremy Green, fondatore del salone degli eroi”.
Al di sotto della targhetta c’era una pergamena e Fred prese a leggerne il contenuto:
“Re, esperto alchimista, orafo e geniale inventore, a Jeremy Green sono dovute le scoperte più importanti della storia recente, tra cui i poteri che possono essere sprigionati da gemme preziose del calibro di rubini, zaffiri, topazi, smeraldo e ametista. Mai tentato dal potere sinistro dell’ametista, che attira brama e ambizione irretendo i sensi, re Jeremy si è sempre tenuto alla larga dalla gemma viola. Ha forgiato personalmente la coppa che porta il suo nome, piazzando al suo interno i topazi gialli che conferiscono salute e benessere. Ha fondato il salone degli eroi per dare riparo ai guerrieri e agli uomini che vivevano nella miseria, aiutando loro fornendogli lavoro, oro e vivande, oltre a un tetto sopra la testa. Dopo la sua morte per vecchiaia gli è stata dedicata una maestosa statua di vetro”.

«Jeremy Green» recitò Fred. «Ma non sarà…».
«Un antenato di Alicia Green?» suggerì Diana.
Fred parve riflettere velocemente.
«Se il salone degli eroi appartiene a lei… è indubbiamente la più potente e ricca di tutti. Io non ne sapevo proprio niente. Sono avido di saperne di più».
A un tratto gli zaffiri della corona di Torrance si illuminarono intensamente. Fred aveva imparato che quando gli zaffiri di quella corona si illuminavano stava per succedere qualcosa di importante.
«È giunto il momento di tornare al castello, Fred. E con una certa urgenza anche».
Fred parve un po’ preoccupato, ma annuì.
«Dovremo tornare qui il prima possibile, voglio godermelo con calma. E mi rifiuto di tornarci senza di te».
«Torneremo molto presto al salone degli eroi, mio principe. Ora però dobbiamo correre, non c’è tempo da perdere».
Una volta uscito dal salone degli eroi, Fred si sentì come se quella sensazione di vivere in una dimensione ultraterrena fosse cessata. Fu invaso dal gelo dell’esterno e dalla consapevolezza di dover riaffrontare il duro regime che era stato imposto da Robert e Diana Knight.
I due principi si misero in viaggio per tornare al castello di Lloyd.

Al castello di Lloyd l’atmosfera era tutt’altro che allegra. Sulla pergamena che era provenuta da parte di Robert Knight che aveva letto Olivia c’era scritto: “Sono sopraggiunte difficoltà nella ricerca dell’ametista viola. Sarò di ritorno al castello di Edward Lloyd molto presto”.
Ed effettivamente Robert Knight era tornato molto presto. Non appena fu giunto nel castello si mise subito a sedere sul trono di Edward Lloyd, ma Olivia non volle cedere il trono di Catherine Cedrac.
«Dov’è mia figlia?» aveva chiesto il re non appena si fu seduto sul trono.
«Diana è andata alla ricerca dell’ametista insieme a Fred Lloyd, altezza» aveva risposto Olivia.
«Diana e Fred Lloyd sono andati alla ricerca dell’ametista da soli?». Robert sembrava essere in collera.
«No, altezza. Con loro c’era una cospicua parte dell’esercito di ser Dudley, inoltre Diana ha con sé la spada di Lloyd, la corona di Torrance e l’anello di sua madre».
Robert parve leggermente più tranquillo.
«Bene, principessa. Ti ringrazio per i tuoi servigi, ora puoi abbandonare il trono».
«Altezza, sua figlia Diana in persona mi ha ordinato di stare qui sul trono mentre è assente» disse però Olivia al re Robert, sostenendo il suo sguardo senza timore.
«Ora sono di ritorno io e non c’è bisogno che tu stia seduta sul trono, principessa» le rispose Robert Knight aggressivamente sotto lo sguardo preoccupato di tutti i presenti.
«Che io restassi sul trono era il più forte desiderio di Diana e io sto svolgendo con dedizione il mio ruolo da consigliera. Mi permetta di stare qui seduta, non intralcerò minimamente i suoi piani».
Robert e Olivia continuavano a discutere animatamente sulla cosa e alla fine intervenne ser Dudley.
«Se mi permette una parola, altezza, la principessa Olivia Johnson Torrance è stata fondamentale nel mantenere l’ordine qui al castello da quando sua figlia è partita. Non ha mai fatto vacillare minimamente la sua fedeltà e io conosco molto bene Diana da sapere che sarà molto felice nel vedere Olivia, la sua fidata consigliera, seduta sul trono».
Robert fissò intensamente Olivia sotto lo sguardo intimorito degli altri re e Oliver Bell, che sarebbero stati pronti a intervenire subito nel caso ci fosse stato il bisogno di proteggere la principessa. Poi Robert fece uno strano sorriso.
«Allora va bene. La principessa ha carattere e resta fedele alla sua futura regina nonostante la sua assenza. Questo lo apprezzo molto».
Olivia tirò silenziosamente un sospiro di sollievo, così come quasi tutti nella sala dei troni.

Fu Elsa ad accogliere Diana e Fred nel giardino quando i due furono di ritorno.
«Altezza» disse Elsa a Diana facendole un inchino e sorridendo felice. Diana ricambiò il sorriso.
«Buongiorno, Elsa. Come stanno procedendo le cose qui al castello?» chiese la principessa.
«Tutto tranquillo, altezza. Olivia Johnson Torrance al potere è un osso duro. Al castello è tornato anche suo padre».
«Grazie, Elsa».
All’interno del castello c’era un silenzio surreale. Diana si recò nella sala dei troni e vide che suo padre era seduto sul trono di Edward Lloyd mentre Olivia era seduta sul trono di Catherine. Lì nella sala erano radunati tutti i re coi loro figli.
«Figliola» disse Robert alzandosi.
«Padre» rispose Diana freddamente.
Robert diede uno sguardo al bottino di Diana. Aveva la corona di Katie Torrance in testa, nella mano sinistra portava la coppa di Alicia Green con all’interno l’ametista e nella mano destra aveva ben salda la spada di Edward Lloyd.
«Vedo che hai recuperato la coppa di Alicia Green e l’ametista. E vedo che indossi la corona di Torrance e porti con te la spada di Lloyd. Sono molto fiero di te, non immagini quanto figlia mia. E pure tua madre lo sarebbe stata».
«Lo so. Mia madre è molto fiera di quello che sono diventata». Diana mostrò l’anello a suo padre. «La sua vicinanza mi è stata fondamentale mentre tu eri in giro».
«Porgimi pure la spada, figliola. Dovremo radunare al più presto il popolo e fare la cerimonia di incoronazione ufficiale. E introdurremo ufficialmente la schiavitù».
Diana fissò suo padre senza dire né fare nulla. Fred intuì che stesse succedendo qualcosa di strano. Fu il re a rompere nuovamente il silenzio.
«Sei così somigliante a tua madre, figlia mia».
Ser Dudley fissò re Robert con una strana espressione dura e carica di rancore.
«Non osare mai più nominare mia madre». Diana era stata molto fredda, scatenando la reazione di tutti i presenti, infatti l’atmosfera nella sala divenne, se possibile, ancor più gelida. Olivia deglutì e guardò verso la spada di Lloyd.
«Cos’è che avresti detto?». Robert aveva parlato piano ma il suo tono era stato piuttosto velenoso. Tutti tremarono a causa del tono minaccioso che aveva usato il re.
«Ho detto che non devi osare nominare mia madre con la tua sporca lingua» ripeté Diana con tono fermo.
Tutti portarono le mani alla bocca. Robert Knight si alzo dal trono, si avvicinò a Diana e la guardò negli occhi, poi la schiaffeggiò molto forte. Edward guardò gli altri re allarmato poi guardò Diana come se in un certo senso gli dispiacesse per la ragazza; nessuno capiva cosa stesse succedendo. Ser Dudley si avvicinò con aria di sfida al re, ma Diana sollevò una mano.
«Stai indietro, ser Dudley. Non immischiarti».
Ma ser Dudley sembrava sordo e in preda a un forte odio. I più perspicaci capirono che stava per succedere il caos più totale. Joey Lamb Green si strinse a suo fratello.
«Dammi la spada, Diana. Obbedisci al tuo re» intimò Robert Knight.
«Che sta succedendo qui?» chiese Edward sottovoce a Katie.
«Non ti so dire». Poi Katie fissò Olivia, studiò il suo stato d’animo e parve aver compreso qualcosa che nessun altro lì avrebbe potuto comprendere.
«Non ti darò la spada, padre».
Tutti gemettero nella sala; Fred guardò in direzione di sua madre che sembrava spaventata, poi guardò gli altri re coi loro figli. Olivia si stava mordendo le labbra.
«In chi è riposta la tua fedeltà, Diana?».
«In mia madre» disse seccamente Diana, e non appena l’ebbe detto le gemme dei cimeli si illuminarono di nuovo tutte contemporaneamente, lasciando tutti sbalorditi. La lama della spada divenne dorata e dallo smeraldo dell’anello parve uscir fuori un sussurro molto dolce e allo stesso tempo forte. Era stata la voce di Lucy Chalmers a parlare, e aveva detto: «Ora».
«Padre, spero che tu andrai in un posto dove non potrai mai incontrare mia madre» disse Diana, che fu rapidissima: sollevò la spada e tagliò la gola di suo padre. Il sangue scorreva a fiotti e l’uomo si accasciò a terra morto. Nella sala quasi tutti urlarono.
Diana si voltò verso ser Peter, lo fissò con odio, prese un coltello dalla sua veste e glielo lanciò dritto in gola, facendolo accasciare per terra agonizzante. Harry Lamb Green corse in direzione di ser Peter per accertarsi che fosse morto: l’uomo morì dopo poco e Harry prese il coltello dal suo collo.
«Alto tradimento!» urlò uno degli uomini di ser Peter.
Joey Lamb Green, colta da un insperato atto di coraggio, corse furiosa verso di lui e gli ficcò un pugnale in gola, facendo accasciare anche lui.
Un guerriero avanzò minaccioso verso Joey. Frederick Lamb avanzò verso l’uomo e prese un pugnale dalla sua veste e lo sfoderò.
«Non torcerai un capello a mia figlia» disse con odio e rancore. Il guerriero parve però divertito e diede una sberla a Joey, che dolorante cadde. Molti urlarono nella sala. Frederick balzò addosso a quell’uomo e i due lottarono, accoltellandosi a vicenda.
«Padre!» urlò Joey in preda alle lacrime. Diana si avvicinò a loro due e colpì il guerriero con la spada di Lloyd.
«A tutti i guerrieri di ser Dudley, vi ordino di ammazzare tutti gli uomini dell’esercito di ser Peter e vi ordino di non avere pietà per nessuno di loro».
Gli uomini di ser Dudley sfoderarono le spade e iniziarono a combattere contro gli uomini di ser Peter in una sorta di guerra civile. Diana poi guardò verso Edward Lloyd.
«Altezza, ordini ai suoi uomini di prendere parte al combattimento contro quelli di ser Peter».
Edward fissò Diana poi annuì. Avrebbe voluto fare tante domande ma in quel momento non ce ne sarebbe stato tempo.
«Ser Oliver Bell, hai sentito cosa ha ordinato la principessa Knight. Tutti prendano parte al combattimento contro la parte dell’esercito di Knight che ripone la propria fedeltà nei confronti di ser Peter».
Gli uomini di Lloyd non aspettavano altro che sferrare finalmente un attacco.
«Katie e Alicia, voglio che ordiniate la stessa cosa ai vostri uomini. Tutti contro l’esercito di quell’uomo perfido di ser Peter».
Le due regine si guardarono negli occhi e annuirono anche loro.
«Rossana!» urlò Diana, «prendi una grande quantità di acqua e mettila all’interno della coppa di Alicia Green. Poi usa quell’acqua per disinfettare le ferite di Frederick Lamb. Svelta!».
«Dove hai trovato questa coppa?» chiese Alicia sbalordita.
«Non è il momento ora, non c’è tempo di spiegare» disse Diana e aveva ragione. Nella sala dei troni era scoppiata una vera e propria battaglia. Nonostante la forte botta, Joey non si diede per vinta: afferrò il pugnale di suo padre e lo lanciò nella gola di uno degli uomini di ser Peter, segnale che aveva preso con serietà i suoi allenamenti per esercitarsi a combattere. Anche Diana, Edward Lloyd e ser Dudley avevano preso parte al combattimento e furono senza dubbio i più forti.
«Non ho paura di voi!» urlò a un certo punto Joey. «Non dopo quello che avete fatto a mio padre, brutti vigliacchi!».
Molti guerrieri cercarono di aggredirla ma gli uomini di ser Dudley, di Lloyd, di Torrance e di Green la protessero; molti rimasero feriti mortalmente. Anche Harry e Christopher presero parte alla battaglia. Helena rimase ferma fino al momento in cui un uomo di ser Peter colpì forte suo fratello. In quel momento la principessa non ci vide più e anche lei, come Joey, afferrò un coltello e lo piantò nella gola di quell’uomo. Katie Torrance, spaventata, si unì al combattimento con Richard per difendere i figli ma rimase ferita da una spada alla spalla e al braccio.
«Madre!» urlò Olivia alzandosi dal trono, su cui era rimasta immobile fino a quel momento. Quella parola fece venire un’illuminazione a Diana.
«Madre, aiutami» sussurrò nuovamente la principessa all’anello. Di nuovo fuoriuscì dallo smeraldo quel bagliore bianco che si trasformò nel fantasma di Lucy Chalmers che volse una mano in direzione di tutti i guerrieri di ser Peter, accecandoli a tal punto da impedirgli di tenere gli occhi aperti, al che molti si rigirarono sul posto, confusi, e molti altri si accasciarono a terra. Tutti sgranarono gli occhi nel vedere il fantasma di Lucy; era palese che nessuno dei presenti, eccetto Fred e Diana, avesse mai assistito a un fenomeno del genere. Approfittando del fatto che i suoi nemici erano accecati, Diana tagliò la gola a tutti i fedeli di ser Peter, al che la battaglia terminò bruscamente.
Lucy si voltò verso sua figlia e le parlò. Ser Dudley fissò il fantasma di Lucy come paralizzato, con gli occhi pieni di lacrime.
«Ben fatto figliola. Hai compiuto il tuo ultimo coraggiosissimo atto. Questo garantirà altri tantissimi anni di pace e prosperità ai quattro regni. Ora non ti resta che distruggere l’ametista e il tuo dovere è compiuto. Io sarò sempre nel tuo cuore, per tutta la vita».
La luce rimpicciolì ed entrò nel petto di Diana, proprio dove si trova il cuore.
Tutti fissarono la scena sbalorditi. Nella sala dei troni era calato un silenzio surreale.
2397 replies since 11/7/2014